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PUBBLICITÀ GRATUITA…

11052020 SILVIA MUSULAMANA

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E già, appena l’ho vista scendere dall’aereo con passo sicuro e baldanzoso e in perfetto abito musulmano, dal colore verde islamico, sono rimasto basito, una pubblicità all’Islam gratuita…a vederla non sembrava per nulla una ragazza che veniva da un lungo periodo di prigionia ma da un… villaggio turistico…poi, mi son chiesto il perché della sua curiosa mise e ho impiegato qualche minuto per capire che la “ex cristiana Silvia” ha abbandonato la religione cristiana ed abbracciato la fede coranica. Sicuramente a seguito della sua conversione avrà adottato anche il nome riconducibile alle donne del profeta coranico…e così cambierà il suo nome ma non può per la legge italiana…quello di Silvia, anche se non le piace, resterà per sempre. Bisogna dire che lei è una donna fortunata perché è ritornata in perfetta salute e accolta da tutto il popolo italiano e dai…. cristiani…con amore e felicità… sì, è davvero fortunata, perché pensate di una analoga situazione a parti inverse e se si fosse trattato di una musulmana convertita al cristianesimo e ritornata al suo paese islamico dopo 18 mesi di prigionia… beh… al contrario di noi cristiani che non ammazziamo chi abbandona la religione di Cristo, a lei nel suo paese islamico le sarebbe stata tolta la testa perché…”blasfema”. È curioso quanto commovente sentir parlare questa nuova giovane donna musulmana dei suoi carcerieri e del suo pensiero, cioè, lei è stata sequestrata per 18 mesi, privata della sua libertà e dei familiari, costretta a chissà quali umiliazioni e chissà a quante violenze sessuali per via del suo status di infedele e lei dice di essere stata… trattata bene e di non aver subito maltrattamenti. Sarà che faccio peccato a pensar male, ma c’è che i conti non tornano e qui mi sembra ci sia stata tanta… collaborazione per ottenere il pagamento dei quattro milioni, soldi che saranno destinati a finanziare il terrorismo islamico. Alla luce di queste riflessioni non credo che una persona in sofferenza per 18 mesi avrebbe desiderio di complimentarsi con i propri carcerieri… È allucinante constatare il succedersi delle cose a riguardo del rapimento… altro che felicità…farlocca.. perdonatemi ma io la vedo così. 11052020

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Silvia Romano è in Italia. ‘Nessun matrimonio, ho chiesto io il Corano. La conversione una libera scelta’

Gli investigatori: “Si è convertita all’Islam, la conversione potrebbe essere frutto della condizione psicologica in cui si è trovata’

 11052020 SILVIA MUSULAMANA

11 maggio 202000:03NEWS

“Sono serena e durante il sequestro sono stata trattata sempre bene”. Inizia così il racconto del rapimento di Silvia Romano agli inquienti, che l’hanno ascoltata subito dopo il suo arrivo in Italia dopo il rapimento 18 mesi fa in un villaggio del Kenya. “Mi hanno assicurato che non sarei stata uccisa, e così è stato. In questi mesi sono stata trasferita frequentemente e sempre in luoghi abitati e alla presenza degli stessi carcerieri”. Quantro alla sua conversione all’Islam, Silvia ha raccontato che “è successo a metà prigionia, quando ho chiesto di poter leggere il Corano e sono stata accontentata” definendo la sua conversione all’Islam che ha definito “spontanea e non forzata. In questi mesi mi è stato messo a disposizione un Corano e grazie ai miei carcerieri ho imparato anche un pò di arabo. Loro mi hanno spiegato le loro ragioni e la loro cultura. Il mio processo di riconversione è stato lento in questi mesi. Non c’è stato alcun matrimonio né relazione – ha raccontato ancora – solo rispetto. Mi sono spostata con più di un carceriere in almeno quattro covi, che erano all’interno di appartamenti nei villaggi -ha ricordato Romano- Loro erano armati ed a volto coperto, ma sono sempre stata trattata bene ed ero libera di muovermi all’interno dei covi, che erano comunque sorvegliati.

 

La giovane è scesa dalla scaletta dell’aereo con indosso una veste islamica verde, oltre alla mascherina anti-coronavirus. L’aereo che l’ha riportata nel suo paese è atterrato a Ciampino dove ad accoglierla, oltre ai familiari, erano anche il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. La giovane, sorridente, ha salutato il premier Conte e il ministro di Maio e ha poi abbracciato a lungo i genitori e la sorella. La cooperante è stata liberata ieri in una zona non lontana dalla capitale della Somalia.

“Sto bene per fortuna, fisicamente e mentalmente, sono felicissima, ora voglio stare solo con la mia famiglia”. ‘Sono stata forte’. E’ quanto ha ribadito Silvia Romano abbracciando, tra le lacrime, i genitori e la sorella al suo arrivo a Ciampino. La giovane cooperante Silvia Romano, al suo arrivo a Ciampino, si è fatta fotografare, sorridente, con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e i suoi familiari. Poi ha di nuovo abbracciato i genitori, visibilmente commossi. Dopo aver salutato il premier, il ministro degli Esteri, la famiglia, Silvia Romano è stata sottoposta al test sul coronavirus prima di proseguire verso la caserma del Ros per essere sentita sulla sua vicenda.

 

 

 

Conte: il segnale che lo Stato c’è – “In questo momento di grande difficoltà, un segnale che lo Stato c’è”: questo il commento a Ciampino del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Queste sono operazioni che necessitano il massimo riserbo. C’era stata la prova in vita. Eravamo in dirittura finale da qualche mese, ma abbiamo mantenuto il massimo riserbo su queste notizie”. “Questi risultati si ottengono solo c’è abnegazione, in particolare dell’Aise, ma grazie anche alla Farnesina e all’unità di crisi, al ministro Di Maio, all’autorità giudiziaria. Quando lavoriamo insieme coesi, concentrati, ce la facciamo sempre. E’ un bel giorno, sono molto contento per Silvia, per i suoi genitori e per tutti gli italiani che hanno atteso questo momento”.

Di Maio: al lavoro pure per altri italiani in prigionia – “Voglio ringraziare a nome del ministero degli Esteri tutti quelli che hanno collaborato per riportare Silvia Romano in Italia. Nel giorno della festa della mamma ritorna Silvia, un augurio alla sua mamma e a tutte le altre mamme e genitori degli altri cittadini italiani ancora in stato di prigionia all’estero, lavoreremo per riportarli a casa: l’Italia non lascia indietro nessuno. Lavoro continuerà e andrà avanti dalle prossime ore”. Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, da Ciampino all’arrivo di Silvia Romano.

Nel quartiere di Silvia Romano applauso e campane in festa (LE FOTO DEL FLASH MOB)

Salvini: nulla è gratis ma non chiedo ora – “Greta e Vanessa, una volta liberate dissero subito: ‘noi torneremo là’…Credo che fosse il caso di pensarci un po’…E’ chiaro che nulla accade gratis ma non è il momento di chiedere chi ha pagato cosa. Io ho visto come lavorano le nostre forze dell’ordine e porto enorme rispetto verso chi corre rischi, penso a agente Apicella. Prima di fare cose che mettono a rischio la vita di donne e uomini delle forze dell’ordine, in Italia e all’estero, pensarci cento volte”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini a “Mezz’ora in più” su Rai 3.

L’Unicef Italia esprime “grande gioia“. “Silvia rappresenta la parte migliore del nostro paese, spesso invisibile: un’Italia che dedica la propria vita agli altri, che resiste. Bentornata Silvia!”, aggiunge il presidente di Unicef Italia Francesco Samengo.

L’indagine: accertamenti su conversione e riscatto – I momenti di quando fu prelevata dai rapitori, l’ipotesi della sua conversione all’Islam e le fasi del rilascio con lì’ipotesi del pagamento di un riscatto. Saranno anche questi i temi che verranno affrontati nel corso del colloquio tra Silvia Romano e gli inquirenti e che si svolgerà nel pomeriggio nella caserma dei carabinieri del Ros alla presenza del pm. Sul suo rapimento i magistrati di piazzale Clodio hanno avviato una indagine che nei mesi si è avvalsa delle collaborazione sia delle autorità kenyote che di quelle somale. Per chi indaga la prima fase del sequestro è stata gestita da una banda composta da 8 persone che avrebbe poi ceduto la ragazza a gruppi islamisti legati a Al Shabaab in Somalia.

Silvia Romano era stata rapita in Kenya 18 mesi fa – Silvia Romano, che lavorava come cooperante in Kenya per la onlus marchigiana Africa Milele, era stata rapita il 20 novembre 2018 nel poverissimo villaggio di Chacama, a circa ottanta chilometri dalla capitale Nairobi.

Prelevata con forza da un gruppo di uomini armati di fucili e machete. La polizia locale aveva ipotizzato una pista interna, ossia un rapimento ad opera di criminali comuni a scopo di estorsione, magari anche con la possibilità che la ragazza venisse venduta oltre confine, in Somalia, ai jihadisti di al Shabaab.

Tre dei responsabili del blitz erano stati arrestati e dalle indagini, portate avanti in Italia dalla Procura di Roma, era in effetti emerso che la ragazza potesse essere stata trasferita in Somalia subito dopo il sequestro: un trasferimento lampo organizzato da un gruppo islamista legato al Al-Shabaab che aveva fornito alla banda di criminali comuni kenyoti, autori materiali del sequestro, denaro e mezzi.

 

 

IL DANNO E’ FATTO…!

10052020 MINISTERO DELLA SALUT

IL DANNO E’ FATTO…!

Ecco, come anticipato e scritto più volte, il tempo della verità sui morti del coronavirus e dei tanti supposti errori dei medici sta “venendo a galla” ed emergendo nella sua più totale crudeltà, fino ad oggi ho criticato aspramente l’ISS e il CSS per incompetenza, scritto e pubblicato ogni santo giorno il dato relativo ai decessi diffuso dalla protezione civile, l’ho fatto in rigoroso rispetto e silenzio per i deceduti, né mai ho voluto commentare i decessi e sostenuto che sino a quando non si fosse trovato un documento ufficiale utile a far chiarezza il problema non si sarebbe potuto risolvere. Qui la questione è totalmente diversa rispetto a quello che tanti lettori descrivevano attraverso i loro commenti e i tanti dubbi esposti, molti ipotizzavano che i decessi dichiarati non erano veritieri o meglio nella conta si sommavano anche gli “altri normali decessi” che si verificano in ogni anno solare. Più volte ho avuto ragione di scrivere che sino a quando non si era nelle condizioni di avere quadri chiari e completi delle autopsie non si sarebbe mai potuto formulare pareri certi sui decessi. Dal documento ufficiale  del ministero della salute postato, del 02/05/2020, apprendiamo che per ragioni di logistica e tempi le autopsie non bisogna eseguirle in quanto inutili ai fini sanitari e se ne dispone l’immediata cremazione della salma. Quindi cari amici mettetevi l’animo in serenità perché in futuro non avremo più il dato certo, tanto auspicato, dei decessi di coronavirus né il distinguo di quelli deceduti per le diverse patologie…è una bella confusione che certamente solleverà un polverone politico e sociale di proporzioni gigantesche e creerà malumori tra la gente . Già il governo ci dice che i morti… oramai sono morti… ed è inutile sapere come sono morti…non serve…questo è davvero incomprensibile e clamoroso, cioè, io cittadino italiano non posso e non devo sapere com’è deceduto, e per quale patologia ben precisa, un mio parente…ma è roba da non credere. Da leggere il punto 2 della circolare  al paragrafo 1 per avere il riscontro ufficiale ed esaustivo. Ma le notizie eclatanti non finiscono qui, si scopre che da alcune recenti autopsie eseguite sui cadaveri Covid 19, è emersa una verità agghiacciante, è proprio la ventilazione meccanica delle terapie intensive che è controindicata al trattamento e non andavano fatte, il risultato di  questa errata terapia è stata la principale responsabile delle morti Covid 19, attenzione, la questione in oggetto è solo per i malati Covid 19 e non per altri. Sì, praticamente tante persone sono morte in terapia intensiva quando era sufficiente curarli con dei semplici fluidificanti del sangue e  facendolo si sarebbero salvate tante vite. Oggi, dopo le scoperte scaturite dalle autopsie, al primo sintomo si interviene sui pazienti contagiati proprio con i fluidificanti del sangue e il cambio repentino terapeutico pare stia dando risultati soddisfacenti...Certo, l’enigma del dato sui morti propinatoci quotidianamente dalla protezione civile non è risolto, e c’è da aggiungere, che purtroppo non lo potremo sapere mai e pertanto resteranno i dubbi e perplessità di questi due mesi. Tuttavia, sia dalla circolare che dallo studio delle autopsie emerge un fatto indiscutibile è cioè, che il coronavirus è reale e non è un’invenzione né una trovata farsesca come tanti italiani erroneamente pensano e su questo ora ne siamo certi.10052020

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Domenica, 10 maggio 2020 – 15:17:00

Covid 19, le autopsie non vanno fatte. Ordine del Ministero della Salute

10052020 MINISTERO DELLA SALUT

Affaritaliani.it pubblica in esclusiva la circolare della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria che di fatto ha portato a errate diagnosi e terapie

Di Angelo Maria Perrino

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Come il lettore ricorderà, la svolta nella lotta al Coronavirus è arrivata poco tempo fa, quando qualche medico ospedaliero fuori dal coro si è preso la briga di fare le autopsie sui cadaveri dei pazienti deceduti durante la pandemia. Grazie a queste autopsie si è potuto così scoprire che il primo effetto del Covid 19 è la CIDCoagulazione Intravascolare Disseminata. Cioè la formazione di grumi nel sangue e di trombosi. Solo in seguito e nei casi resistenti alle cure antitrombosi arrivava la polmonite interstiziale doppia.

Abbiamo così capito che i trattamenti fin li seguiti negli ospedali, basati sulla ventilazione meccanica nelle terapie intensive , erano controindicati. Si può dunque dedurre – ma mancano i dati e forse mancheranno sempre – che fino alla scoperta rivelatrice fatta dopo l’effettuazione di alcune autopsiele complicanze da Covid sono state in qualche misura prodotte da errate diagnosi e, conseguente, inadeguata terapia.
Clicca qui per leggere la circolare integrale
Bastava dunque fare da subito l’autopsia ai primi deceduti da Covid per evitare percorsi e rimedi sbagliati e controproducenti. Oggi fortunatamente, grazie alla svolta nelle conoscenze mediche, non si parla più di rianimazioni e ventilazioni che peggioravano il quadro clinico. Un disastro. Oggi, grazie alle scoperte scaturite dalle autopsie, al primo sintomo si interviene sui pazienti contagiati anzitutto con i fluidificanti del sangue.

Cure semplici, effettuabili anche a domicilio. E queste terapie, finalmente idonee, se fatte subito ora consentono di evitare di arrivare alla mutazione della patologia, che da influenza diventa trombosi. E l’epidemia è così gestibile e sotto controllo, mentre le terapie intensive sono decongestionate e chiudono. Ma le nostre autorità sanitarie hanno seguito la strada della Cina, dove autopsie ne hanno fatte pochissime.

E il bilancio sanitario è stato devastante. Ma perché in Italia non sono state fatte sin dall’inizio le autopsie? Perché i cadaveri venivano immediatamente inviati alle cremazioni privando così gli esperti di elementi conoscitivi fondamentali? Come Affaritaliani.it ha scoperto e può documentare, non si sono fatte le autopsie perché così’ è’ stato disposto e comunicato dall’alto. Addirittura dal Ministero della Salute.

Ecco la circolare della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria- ufficio 4, del Ministero, firmata dal segretario generale Giuseppe Ruocco e inviata a tutti i destinatari competenti, dalla Protezione civile, all’associazione dei Comuni, dagli ordini dei medici e delle professioni infermieristiche e dei farmacisti alle Regioni.

L’oggetto della circolare è: “Indicazioni emergenziali connesse ad epidemia Covid-19 riguardanti il settore funebre, cimiteriale e di cremazione“. È’ un aggiornamento di fine aprile di norme varate dallo stesso ufficio sin dal 22 febbraio e ribadite il 17 e il 29 marzo. Al punto C, intitolato Esami autoptici e riscontri diagnostici,sta scritto al paragrafo 1: ”Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati Covid 19, sia se deceduti in corso di ricovero presso un reparto ospedaliero sia se deceduti presso il proprio domicilio”.

E al punto 2, con riferimento a un eventuale interesse e intervento della magistratura si prescrive: ”L’autorità giudiziaria potrà valutare, nella propria autonomia, la possibilità di limitare l’accertamento alla sola ispezione esterna del cadavere in tutti i casi in cui l’autopsia non sia strettamente necessaria. Analogamente le Direzioni sanitarie di ciascuna regione daranno indicazioni finalizzate a limitare l’esecuzione dei riscontri diagnostici ai soli casi volti alla diagnosi di causa del decesso, limitando allo stretto necessario quelli da eseguire per motivi di studio e approfondimento”.

Un autogol incredibile, anche se probabilmente suggerito da motivazioni igieniche e di profilassi.

 

FACCIO TANTA FATICA A CAPIRLO…MA TANTA…

09052020 PAPA E RAMADAN

FACCIO TANTA FATICA A CAPIRLO…MA TANTA…

Venerdì il Pontificio Concilio per il Dialogo Interreligioso del Vaticano ha informato i suoi “cari fratelli e sorelle musulmani” che il mese del Ramadan è “un momento di guarigione spirituale e di crescita, di condivisione con i poveri, di rafforzamento dei legami con parenti e amici”, nonché un’opportunità per “i tuoi amici cristiani” di “rafforzare ulteriormente i rapporti con voi”. Il messaggio, che è stato pubblicato in arabo, italiano, francese e inglese, ha aggiunto: “È in questo spirito che il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso offre i suoi auguri di preghiera e le sue abbondanti congratulazioni a tutti voi”. E questo è meraviglioso, ma di cosa si stava congratulando il Vaticano?

Forse…dico forse…i funzionari vaticani sono senza dubbio ignari del fatto che, poiché il Ramadan è il mese in cui i musulmani raddoppiano i loro sforzi per obbedire ad Allah, il Ramadan è anche la quintessenza del mese della jihad. Combattere e uccidere gli infedeli è, dopo tutto, comandato nel Corano (cfr. 2:191. 4:89, 9:5, 9:289, 47:4, ecc.). Così uccidendo gli infedeli durante il Ramadan è, per gli assassini, un atto sacro. Un gruppo jihadista lo ha spiegato nel 2012: Il mese del Ramadan è un mese di guerra santa e di morte per Allah. È un mese per combattere i nemici di Allah e il messaggero di Dio, gli ebrei e i loro facilitatori americani. Durante il Ramadan, i musulmani sono esortati a rinnovare e approfondire la loro devozione ad Allah. Quindi è il momento in cui si suppone che diventino più generosi e gentili , verso i loro concittadini musulmani. Il Corano dice: “Muhammad è il Messaggero di Allah, e coloro che sono con lui sono seri contro i miscredenti, e misericordiosi tra loro” (48:29). Se l’imperativo del Ramadan è quello di diventare più devoto, il musulmano che si applica diligentemente all’osservanza del Ramadan diventerà contemporaneamente più misericordioso con i suoi compagni musulmani e più grave contro i miscredenti. 09052020

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09052020 PAPA E RAMADAN

 

Cristiani e musulmani insieme per proteggere i luoghi di culto

Messaggio per il Ramadan

02 maggio 2020

Anche quest’anno il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso (Pcdi) ha inviato alla comunità islamica il tradizionale messaggio augurale in occasione del mese di Ramadan — iniziato il 23 aprile scorso — e di ’Id al-Fitr (1441 H. / 2020 A.D.), la festa che lo conclude. Diffuso venerdì 1° maggio, il testo era stato preparato prima del dilagare della pandemia del covid-19, e riflette sul tema del rispetto e della protezione dei luoghi di culto. «Pertanto — ha spiegato in una nota il cardinale comboniano Miguel Ángel Ayuso Guixot — desidero, in quanto presidente del Pcdi, aggiungere l’augurio che cristiani e musulmani, uniti in spirito di fraternità, dimostrino solidarietà con l’umanità così duramente colpita, e rivolgano le loro preghiere a Dio Onnipotente e Misericordioso, affinché estenda la Sua protezione su ogni essere umano, perché possano essere superati questi momenti tanto difficili». Del resto, ha spiegato il porporato in un’intervista rilasciata a Vatican News, si tratta di una festa «essenziale, importante e significativa per i nostri amici musulmani, benché come è stata anche per noi la Pasqua, anche per loro quest’anno essa assuma un significato particolare a causa della pandemia». In pratica è un Ramadan vissuto in «una dimensione più interiore, perché l’aspetto comunitario non può essere celebrato». E in proposito ha rilanciato quanto «Papa Francesco in questa difficile realtà ci ha chiamati a diffondere» ovvero «il “contagio della speranza”», esortando «i differenti leader religiosi a promuovere l’unità, la solidarietà e la fratellanza, perché da questo momento possiamo uscire tutti migliori di quello che eravamo prima e aiutare le nostre società a essere pronte a cambiare tutto ciò che è necessario, non seguendo solo le leggi dell’economia e del profitto».

Messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso

 

COVID’20…LIBERTA’..X TUTTI……

epa07701981 An interior view of an cell track with jail cells of the Berlin-Hohenschoenhausen Memorial, former Stasi prison in Berlin, Germany,  07 July 2019. The State Security Service or Staatssicherheitsdienst, of the German Democratic Republic (GDR) arrested and interrogated thousands of East Germans at the Hohenschoenhausen prison until the collapse of communist government and German reunification in 1990. Now the former Stasi prison Hohenschoenhausen is a museum and memorial.  EPA/JENS SCHLUETER  ATTENTION: This Image is part of a PHOTO SET

COVID’20…LIBERTA’..X TUTTI……

Francesco Barivelo da alcune settimane è in libertà a Taranto e senza neppure il controllo del braccialetto elettronico, lui è uno degli esecutori materiali dell’efferato omicidio del poliziotto penitenziario, Carmelo Magli, ucciso a Taranto il 18 Novembre 1994. Secondo il Sappe (Sindacato Aut. Polizia Pen.) in una nota, chiarisce che il Barilevo era detenuto nel carcere di Sulmona ed è stato fatto uscire in relazione ad una situazione clinica che avrebbe potuto essere pregiudicato con il Covid-19, senza però essere allo stato alcuna relazione diretta. Aggiunge poi nella nota : «Ci indigna sapere che, altro che certezza della pena, lo stato abdica al suo primario compito di assicurare la giusta pena a chi uccide. Hanno ragione i poliziotti penitenziari di Taranto, che hanno conosciuto e lavorato con Carmelo, ad essere indignati e con loro, ovviamente, sono indignati tutti i cittadini>>. Fin qui le proteste giustificate degli addetti ai lavori sulle quali non c’è nulla da obiettare, ma c’è dell’altro da tenere nella necessaria considerazione, perché nella vicenda assassini e Covid 19, a parte il pessimo modo di gestire i detenuti in tempo di coronavirus,  credo che si sarebbero potute adottare soluzioni alternative anziché metterli fuori dalla carceri, un modus operandi del tutto superficiale che ha sollevato giusta indignazione e provocato soprattutto dolore, quel dolore profondo che sale dal cuore di un familiare che ha perso il proprio caro perché ammazzato, un dolore che le istituzioni evidentemente non conoscono né capiscono constato il loro crudele disinteresse verso i parenti delle vittime. Poi, c’è anche da dire che se li metti ai domiciliari non sai se potranno infettare i loro familiari stessi o essere a loro volta infettati da quelli che trova, questa ipotesi è stata esclusa sicuramente a priori, mi induce pensare che dette scarcerazioni siano quasi delle opportunità e ”concessioni governative” a loro dedicate più che disposizioni ministeriali tema di sicurezza sanitaria. Bastava metterli in isolamento e il risultato è identico…evidentemente le ragioni sono più profonde e a noi “stupidi mortali” non vanno dette. Già però ora, ditemi, come si fa spiegare alla famiglia della vittima che l’assassino che ha privato loro dalla gioia della vita di avere un marito per la vedova e un e padre è libero come un fringuello con o senza il virus ? Carmelo Magli, non ha visto crescere la sua bambina e diventare donna…no…no…non l’ha vista e lo stato in premio che le ha dato ? Ha rimesso in libertà colui che le ha tolto il padre… ma che razza di paese è il nostro ? E hanno anche il coraggio di festeggiare la liberazione nell’ultimo 25 Aprile…liberazione di che ? Forse perché si sono liberati tutti i peggiori criminali mafiosi e camorristi ? Forse è questa la liberazione…non l’avevo capito. 09052020

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Boss scarcerati: figlia vittima,ingiusto

‘Che diritto ha di essere libero dopo che mi ha tolto felicità?’

epa07701981 An interior view of an cell track with jail cells of the Berlin-Hohenschoenhausen Memorial, former Stasi prison in Berlin, Germany, 07 July 2019. The State Security Service or Staatssicherheitsdienst, of the German Democratic Republic (GDR) arrested and interrogated thousands of East Germans at the Hohenschoenhausen prison until the collapse of communist government and German reunification in 1990. Now the former Stasi prison Hohenschoenhausen is a museum and memorial. EPA/JENS SCHLUETER ATTENTION: This Image is part of a PHOTO SET

 

 

Redazione ANSABARI

09 maggio 202017:59NEWS

 

(ANSA) – BARI, 09 MAG – “Con il cuore che mi si contorce e le lacrime che scendono giù, mi chiedo perché?”. “Che diritto ha questa persona di vivere in libertà quando mi ha privato di mio padre, ha tolto a me, mia madre e mia sorella la possibilità di essere felici?”. Lo scrive su Fb Lucia Magli commentando la scarcerazione dell’ergastolano Francesco Barivelo, ritenuto uno degli esecutori materiali dell’omicidio di suo padre, Carmelo Magli, agente della Penitenziaria in servizio a Taranto, ammazzato nel ’94, quando aveva 24 anni. “Ho 27 anni – si sfoga Lucia Magli – e da tutta la mia vita vivo senza sapere cosa significa avere un padre perché 26 anni fa lo hanno ucciso, me lo hanno portato via. Sono stati dei criminali, gente senza scrupoli che ha deciso di rovinare la vita di una famiglia per sempre. Ora, dopo così tanto tempo, mi ritrovo questa notizia: scarcerato, a piede libero, ritorna a casa. Non voglio dare la colpa a nessuno, non voglio attaccare le istituzioni, voglio solo capire cosa sta succedendo”.

 

DITTATURA? OLTRE E… TSO..

09052020 T.S.O.

DITTATURA? OLTRE E… TSO..

Sì cari amici, siamo giunti al punto in cui qualunque ragionamento che verte sul raziocinio, qualsiasi argomento legato alla libertà individuale, e alla tutela dei diritti umani sono stati vergognosamente calpestati senza nessuna remore, rimossi e seppelliti in un fosso profondo migliaia di chilometri. Sto parlando di un giovane in piena crisi di rabbia anti epidemica, di un insopportabile lockdown e di una lucida e calma esposizione verbale del suo pensiero, ribelle, contro la reclusione casalinga. Ho visionato il video di questo, secondo il sindaco della sua città, “folle e pericolosissimo individuo” e in verità ho riscontrato un soggetto assolutamente normale, con la visione dell’epidemia un po’ diversa dalla mia ma che per lui è corretta, forse anche giusta visto che ci crede intensamente, come tantissima gente…che pensa che l’epidemia sia una colossale bufala. C’è pure da dire…che tanti, e non solo lui, pensano che la pandemia sia frutto e invenzione di governi corrotti, lobby finanziarie e colossi farmaceutici che impongono le loro dure leggi sui vaccini, farmaci e altri dispositivi per il chiaro fine economico e qui un fondo di verità ci potrebbe essere. Per dirne una, ieri “ho combattuto strenuamente” con alcuni lettori che sostengono che i decessi che avvengono quotidianamente in Italia non sono reali, numeri manipolati ad arte che si mescolano i normali a quelli del virus, col fine di alzare la tensione e il panico tra il popolo, ho tentato di spiegar loro che sono solo teorie al momento non dimostrabili, ma che potrebbero essere una verità…del domani…. Siamo nel caos più totale, ci sono tantissime persone che hanno un’idea personale, condivisibile o meno, ma non credo che a tutta questa gente serva un trattamento sanitario obbligatorio … assolutamente no… è solo una divergenza d’opinione, tutti noi ragioniamo secondo le proprie capacità, esperienze e cultura e parlare di individui mentalmente malati è qualcosa di allucinante. E la storia di questo giovane siciliano è terrificante, ritengo che lui abbia tutto il diritto di dissentire e anche di disubbidire, e multarlo doveva essere l’unica cosa possibile in uno stato civile e democratico. Un TSO è qualcosa di estremo che si ordina solo in casi estremi e cioè quando il soggetto disturbato mentalmente rappresenta un pericolo per la collettività, ma non credo che il video abbia messo in evidenza scene di guerra…anzi io ho visto solo dissenso e protesta. Il sindaco farebbe bene ad armarsi di un bravo penalista perché sicuramente pagherà molto caro il suo folle e irrazionale gesto…e dalle tante reazione di rabbia e sconcerto che ho letto in altri post similari la questione assume un tono politico di assoluta gravità. Sarebbe opportuno un’interrogazione parlamentare al fine di scoprire la verità sull’assurda vicenda. Tutto avrei immaginato ma un TSO è più singolare e strano di… una pandemia. Io chiedo giustizia e chiarezza…un TSO… roba da non credere…08052020

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Ravanusa, l’incredibile storia di un giovane che dissente sottoposto a Tso!

09052020 T.S.O.

Posted On : maggio 7, 2020 Published By : Redazione

E’ quanto accaduto a Dario Musso, che con un megafono, nel suo paese, ha espresso critiche sul Coronavirus e su quello che sta succedendo, in termini sociali, in questo momento. Un dissenso che non è stato tollerato e il ragazzo è stato fatto oggetto di un Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) 

La vicenda ci ha particolarmente colpiti. In effetti, ricorrere a un Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) per una persona che manifesta dissenso ci sembra un fatto enorme. Eppure è quello che è avvenuto nei giorni scorsi a Ravanusa, in provincia di Agrigento. Dove Dario Musso, con un megafono, ha detto “Il Coronavirus non esiste”. Ed è stato bloccato e fatto oggetto di un Tso su disposizione del sindaco di Ravanusa. Un’enormità!

 

 

20 ANNI …UNA VITA !

Fermo immagine del video della Polizia in cui si vede come il gruppo di otto ragazzi - sei dei quali minorenni - responsabile del pestaggio di Antonio Cosimo Stano, il  pensionato 66enne di Manduria (Taranto)  morto il 23 aprile, faccia irruzione nella casa dell' uomo con i bastoni in pugno e i volti nascosti da maschere. La polizia ha fermato oggi i ragazzi e la Procura contesta loro il reato di tortura e sequestro di persona. Manduria, 30 aprile 2019. ANSA/POLIZIA DI STATO

20 ANNI …UNA VITA !

E’ pesante e durissima la richiesta di condanna del P.M. di Taranto nel processo che si svolge nel tribunale della città ionica per la morte del 66enne pensionato di Manduria (TA), Antonio Stano, avvenuta il 23aprile 2019, il  decesso venne causato dall’aggressione all’interno e all’esterno della sua casa da una baby-gang composta da otto scapestrati ragazzi del posto e che ne vede ora imputati solo tre di loro in quanto gli altri cinque sono minorenni. Ricordo che il poverino muore dopo  essere stato selvaggiamente pestato, un pestaggio continuato sino alla morte  dalla banda dei ragazzi, elementi che dopo l’omicidio sono stati tempestivamente individuarti ed  arrestati dalla locale polizia indi incriminati dell’omicidio dell’uomo e di diversi altri reati connessi. Oggi si è svolta la prima fase del processo con la richiesta, pesantissima, del pubblico ministero, duole sentir parlare di 20 anni di carcere per tre dei ragazzi, ma intanto l’hanno fatta veramente grossa ed è giusto che paghino il prezzo dovuto per le loro malefatte. Rammarica constatare che una piccola parte della gioventù di oggi non sia rispettosa con gli anziani e con i meno fortunati, è struggente sapere che dei ragazzi si siano rovinati la loro intera vita e ne abbiano tolta una ad una persona innocente ed incolpevole… solo per banale gioco, dove la cattiveria prevale e domina la razionalità. Vediamo quale sarà la condanna che riceveranno, ma credo che al di là della condanna stessa resta la grande amarezza per la sconfitta della nostra società. Già, perché in tutto questo angosciante episodio il vero sconfitto è  la collettività manduriana tutta,  una meravigliosa cittadina che vede ancor di più accrescere la disperazione di questo tragico evento pensando ai genitori di tutti e otto i ragazzi e alle pene di tre che dovranno affrontare per l’incarcerazione dei propri figli, nei fatti, ciò vuol dire che  proprio i genitori di quei ragazzi non hanno svolto un gran lavoro e hanno miseramente fallito il loro compito educativo… sebbene sia convinto che ci abbiano provato….forse se si fossero rivolti alle istituzione oggi non avremmo questo dramma. 08052020

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Pestato a morte, chiesti 20 anni per tre

Rito abbreviato per tre imputati di 19 e 23 anni

Fermo immagine del video della Polizia in cui si vede come il gruppo di otto ragazzi - sei dei quali minorenni - responsabile del pestaggio di Antonio Cosimo Stano, il pensionato 66enne di Manduria (Taranto) morto il 23 aprile, faccia irruzione nella casa dell' uomo con i bastoni in pugno e i volti nascosti da maschere. La polizia ha fermato oggi i ragazzi e la Procura contesta loro il reato di tortura e sequestro di persona. Manduria, 30 aprile 2019. ANSA/POLIZIA DI STATO

Redazione ANSATARANTO

 

08 maggio 202016:45NEWS

 

(ANSA) – TARANTO, 08 MAG – La condanna a 20 anni di carcere per due giovani di 19 anni e un 23enne accusati di aver partecipato alle aggressioni ai danni del pensionato di 66 anni Manduria Cosimo Antonio Stano, morto il 23 aprile del 2019, è stata chiesta nel processo con il rito abbreviato in corso dinanzi al gup del tribunale di Taranto Vilma Gilli. I tre, in base all’accusa sostenuta dal pm Remo Epifani, rispondono in concorso e a vario titolo dei reati di tortura aggravata dalla sopraggiunta morte, lesioni personali, percosse, molestie, furto, sequestro di persona e violazione di domicilio.

ABUSO DELLA COOPERATIVA…?

L'uscita di un'ambulanza dall'Istituto Palazzolo Don Gnocchi durante l'emergenza Coronavirus a Milano, 21 aprile 2020.ANSA/Mourad Balti Touati

ABUSO DELLA COOPERATIVA…?

Che le RSA non abbiano funzionato a dovere negli ultimi due mesi è cosa già nota a tutti, tanti errori e tanti anziani deceduti lasciano una scia di dolore, domande e sospetti sul come e perché. Anche il personale dipendente si è trovato coinvolto, suo malgrado, nell’occhio del ciclone epidemico per via della scarsa dotazione di sistemi di protezione civile e pressati dai loro dirigenti. E quanto di più patetico ci possa essere è quando si verificano fatti ed episodi incresciosi in particolari momenti che fanno veramente preoccupare ed allarmare. Mi riferisco al clamoroso licenziamento del dipendente della RSA Don Gnocchi di Milano, è incredibile che nel mondo del lavoro si debba assistere a scene di assoluto sciacallaggio mafioso, un dipendente denuncia quel che non va bene nella struttura dove lavora e per premio… viene licenziato e non è tutto, perché altri 17 colleghi ricevono una lettera di ammonimento per l’identico motivo. Ma di che stiamo parlando, è una roba incredibile…che appartiene ad un sistema mafioso inaccettabile e a quell’arroganza che è propria degli individui protetti dai potenti e politici. il dipendente che non denigra ma mette in evidenza degli errori, anche se antipatici, non può né deve essere punito col licenziamento ma va anche ringraziato. Non sta in cielo né in terra una decisione del genere… francamente sono molto deluso di questa cooperativa… evidentemente in Italia la democrazia e libertà di parola è diventata un’arte da censurare e concessa solo ai potenti… 07052020

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Inchiesta rsa, licenziato il dipendente che aveva denunciato la Fondazione Don Gnocchi

L'uscita di un'ambulanza dall'Istituto Palazzolo Don Gnocchi durante l'emergenza Coronavirus a Milano, 21 aprile 2020.ANSA/Mourad Balti Touati

MONICA SERRAPUBBLICATO IL

07 Maggio 2020

ULTIMA MODIFICA

07 Maggio 2020 21:

MILANO. Alla fine è stato licenziato il lavoratore che ha denunciato la Fondazione Don Gnocchi, finita al centro di una delle inchieste della procura di Milano per epidemia e omicidio colposi. Si tratta di uno dei 18 dipendenti della cooperativa Ampast, operante nella rsa, che ha accusato i vertici della Don Gnocchi di numerose irregolarità nel corso dell’emergenza coronavirus. A partire dal divieto di utilizzo di mascherine e dispositivi di protezione che avrebbero contribuito alla diffusione del virus. E che avrebbe poi causato la morte di centinaia di anziani ospiti.

La lettera di licenziamento della cooperativa Ampast è arrivata dopo che la stessa Don Gnocchi aveva esercitato la clausola di non gradimento nei confronti di quei 18 lavoratori. Gli altri dipendenti avrebbero invece ricevuto lettere di sanzione disciplinare in cui si preannuncia il trasferimento in altre sedi.

Coronavirus, la curva che mostra a che punto è l’epidemia in Italia

Mentre i loro avvocati urlavano già alla “ritorsione”, il 20 aprile scorso i lavoratori erano stati sospesi “cautelativamente dal servizio con diritto alla retribuzione” per avere “leso l’immagine” della cooperativa, nonché della Fondazione. Quest’ultima aveva precisato di “aver legittimamente esercitato il proprio diritto contrattuale di non gradimento nei confronti della cooperativa Ampast, ritenendo la presenza di alcuni dei loro lavoratori all’interno della struttura incompatibile e inopportuna dopo che gli stessi, a mezzo stampa e televisione, avevano espresso giudizi gravi e calunniosi, tali da ledere il rapporto fiduciario con la Fondazione”.

Coronavirus, Brusaferro: “Curva in discesa ma molti casi positivi in Rsa e famiglia”

La Don Gnocchi è una delle rsa lombarde che hanno risposto alla “chiamata alle armi” della ormai famosa delibera regionale dell’8 marzo, creando un reparto per ricevere pazienti covid “a bassa intensità” dagli ospedali allo stremo. Nel fascicolo aperto dai pm Maria Letizia Mocciaro e Michela Bordieri risultano indagati il dg Antonio Dennis Troisi, il direttore sanitario Federica Tartarone, il direttore dei servizi medici Fabrizio Giunco, e il presidente dell’Ampast, Papa Waly Ndiaye.

 

NON POTEVANO… NON SAPERE…

07052020 SPORT WHUAN

NON POTEVANO… NON SAPERE…

E’ con questa motivazione che Silvio Berlusconi venne condannato nel 2013 a 4 anni per frode fiscale, ovviamente detta formula in Italia è valida solo per chi non è schierato politicamente a sinistra o intorno a loro visto che lo stesso principio non è stato applicato ad altri. Parto da questa singolare sentenza per approfondire un discorso d’attualità che interessa ogni cittadino italiano per i suoi drammatici risvolti, anche di natura letale per i “congiunti”,  e per capire quante responsabilità hanno i nostri politicanti nella questione epidemia e conseguenti 30mila decessi. Partendo proprio dalla sentenza del Berlusconi si comprende praticamente questo : e cioè, il governo italiano …”non poteva non sapere che in Cina c’era un’epidemia contagiosissima e pericolosa sin da dicembre 2019”, ovvero, da quando ufficialmente il paese asiatico, in quella data, informò l’OMS della massiccia presenza di contagiati, da un virus sconosciuto, sul proprio territorio. E’ pertanto gravissima la posizione dell’organizzazione della sanità mondiale in quanto si è nascosta e rifiutata nel non voler annunciare al mondo il crescente dilagare dell’epidemia che si sarebbe poi trasformata in pandemia. Quindi andando per logica se l’OMS ne era a conoscenza lo erano, per ovvia conseguenza, anche tutti i ministeri della salute del globo, ovviamente compreso il nostro ministero del “ministro ombra”, il presidente del consiglio, l’ISS e il CSS e tutti i governi europei. Non posso dire né sapere se le singole sanità regionali erano state informate a dicembre 2019 dell’ipotetica epidemia ma una cosa è certa, la sanità regionale laziale, per via del suo presidente e uomo forte del governo, “non poteva non sapere”. Ecco il punto focale del ragionamento, il governo tutto “non poteva non sapere” e non ha fatto niente per evitare il dilagare dell’epidemia, anzi il 27 di gennaio scorso, alla trasmissione della LA7, Otto e Mezzo, il presidente del consiglio Conte rassicurava il popolo italiano circa l’emergenza coronavirus precisando che l’Italia aveva adottato tute le misure necessarie contro il virus. 30mila morti, un’economia distrutta, suicidi e lui aveva preso tutte le misure…non deve essere normale di mente per partorire certi obbrobri…. L’idea, malsana, che mi pervade da mesi è che l’Europa tutta sapeva e non ha fatto niente per evitare il contagio e il conseguente e  prevedibile collasso economico …e perché mai non si è intervenuti a dicembre 2019 ? Forse…andava bene che l’Italia…crollasse economicamente, e con il turismo a zero gli europei avrebbero certamente privilegiato le coste greche dove i proprietari dei porti, aeroporti e strutture turistiche sono tutte tedesche…ma guarda un po’….  E’ il mio fondato sospetto del complotto anti Italia in atto…nell’Europa delle meraviglie e della solidarietà, dove ad oggi si sono viste solo chiacchiere da osteria e neanche un centesimo…si prega di smentirmi…grazie.  Spero solo che la nostra magistratura agisca nei confronti di questo governo esattamente come ha fatto con Silvio Berlusconi, e li porti in tribunale per giudicarli per delitti contro l’incolumità pubblica e omicidi plurimi e dia loro il meritato ergastolo motivandolo perché …”non potevano non sapere”… .07052020

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Coronavirus, Giochi militari a Wuhan fino al 28 ottobre. Alcuni atleti raccontano: “Febbre e problemi respiratori al ritorno”

07052020 SPORT WHUAN

In assenza di tamponi effettuati, ma in quel periodo di epidemia non si parlava, e di test sierologici che possano rivelare se questi e altri sportivi sono entrati in contatto con il virus non si può che parlare di ipotesi da verificare. Tranne che per la Svezia che avrebbe certificato due casi tra i suoi

di F. Q. | 7 MAGGIO 2020

È una ipotesi tutta da verificare, più probabilmente al momento una suggestione. Ma il dato di cronaca va registrato ovvero che l’anno scorso a Wuhan, città cinese focolaio dell’epidemia di Sars Cov 2, si sono tenuti i Giochi Mondiali Militari, con 10mila atleti di 110 nazioni che si sono. Dal 17 al 28 ottobre. Come riporta il Corriere della Sera “l’enorme concentrazione di atleti e personale di supporto nella città, l’assoluta mancanza di misure di prevenzione del contagio e il ritorno senza quarantena degli atleti” potrebbe aver innescato una diffusione.

L’ipotesi che il virus abbia iniziato a circolare in Europa da metà ottobre è stata già oggetto di uno studio dell’Università Statale di Milano. E oggi Il capo dipartimento radiologia dell’ospedale di Colmar, nell’est della Francia, sostiene che da uno studio retrospettivo per cui sono stati passati in rassegna 2.456 scanner toracici realizzati nell’ospedale tra il primo novembre e il 30 aprile per diverse patologie (ardiache, polmonari, traumatiche, tumorali), i primi casi di Covid 19 sono stati registrati il 16 novembre,

Coronavirus, lo studio italiano: “Epidemia iniziata tra ottobre e novembre. Poi ogni contagiato ha prodotto altri 2,6 casi”

In questi giorni alcuni atleti che erano Cina ricordano di aver avuto disturbi, febbre alta e problemi respiratori. hanno avuto febbri alte e grossi problemi respiratori. Il Corriere cita il caso di Maatje Benassi, ciclista, “accusata” in patria, gli usa, di essere la paziente 0. Ci sarebbero poi i casi francesi per cui il quotidiano L’Équipe riporta di campioni del pentathlon Elodie Clouvel e Valentin Belaud con seri problemi respiratori. Ma in questo caso il ministero della Difesa ha negato la positività. Ci sono poi state le dichiarazioni del campione olimpico di spada 2008 Matteo Tagliarol (nella foto), che alla Gazzetta dello Sport, ha raccontato di essere stato male lui e altri tre compagni e che successivamente si sono ammalati figlio e compagna. In assenza di tamponi effettuati, ma in quel periodo di epidemia non si parlava, e di test sierologici che possano rivelare se questi e altri sportivi sono entrati in contatto con il virus non si può che parlare di ipotesi da verificare. Tranne che per la Svezia che avrebbe certificato due casi tra i suoi atleti. La Cina ha comunicato all’Oms la scoperta del coronavirus e delle sue conseguenze a fine dicembre 2019.

 

CI RISIAMO CON LE PANTOMIME…!

07052020 ANTONIO NOGARA

CI RISIAMO CON LE PANTOMIME…!

Sì, purtroppo come avevo anticipato una decina di giorni fa in un mio articolo, il triste epilogo si è materializzato e consumato nella città del Vesuvio, Antonio Nogara 58 anni, il povero e disperato imprenditore suicida non lo conoscevo, e sebbene fosse uno sconosciuto per tanti, tra noi imprenditori c’è e persiste un’amicizia e una solidarietà infinità, o piccoli o grandi che siano, vi è un legame indissolubile quanto indistruttibile che lega tutti noi in quella che è la battaglia dell’ingiustizia perpetrata a danno degli imprenditori italiani da oltre 40 anni e che ci vede sempre perdenti o nei peggiori dei casi …vittime suicida. Certo, i primi che sono sempre stati contro gli imprenditori sono i sindacati ai quali rimprovero l’atteggiamento di ostilità perenne, in verità non l’ho mai capito il perché visto che anche noi siamo dei lavoratori che danno lavoro agli operai e dovrebbero essere dalla nostra parte, e oltre loro anche ogni governo che si è succeduto nel corso dei decenni. Gli imprenditori vengono considerati degli evasori spietati e senza regole e da colpire nel profondo del conto corrente, ci riescono sempre e …tantissime volte anche affondati…Equitalia prima e l’Agenzia delle Entrate dopo ne sanno qualcosa…trattano gli imprenditori come delle prostitute da sfruttare, polli da spennare, applicando tassi da usura, pignoramenti devastanti e blocchi dei conti correnti come se l’imprenditore fosse il Totò Riina o Al Capone di turno…Ogni sorta di macchina bellica è congeniata per abbattere fisicamente e mentalmente il “criminale evasore” e ci riescono sempre portando la gente alla disperazione e al gesto estremo. E in più, dobbiamo anche sopportare la volgarità delle accuse infamanti di gente che non vuol pagare le tasse, già… questa è anche la normale e ricorrente litania dei governi di sinistra e sindacati, sempre pronti a maciullarci con tasse e imposte varie. La realtà è ben altra cosa, tantissime persone non immaginano che l’imprenditoria, piccola o grande che sia, non sempre funziona e rende come si vorrebbe, troppe tasse e guadagni risicati portano a bilanci molto magri e il più delle volte si guadagna meno dei propri dipendenti…e quando lo si racconta in giro… tutti ci ridono in faccia…ridono perché, giustamente, loro non capiscono come si faccia a guadagnare così poco…il punto è che tutti criticano e giudicano ma tutti vogliono essere dipendenti a stipendio fisso…e poi smettiamola con questa presa in giro del “rischio d’impresa”…oggi nessuno è immune dalla crisi e povertà. In ultimo, un pensiero e una domanda va anche al “nostro bravo presidente Giuseppe Conte” che ha detto di essere vicino alla famiglia dopo aver appreso del doloroso lutto,  caro presidente, ma i 600 euro e il prestito del decreto liquidità del 25%,  il povero imprenditore suicida li aveva ricevuti ? No, perché se era ancora in attesa la vicinanza se la risparmi…grazie. Il mio profondo cordoglio alla famiglia del caro collega defunto. 07052020

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Napoli, l’imprenditore suicida: «Antonio Nogara aveva paura di non farcela»

Imprenditore, 58 anni, era appena tornato al lavoro dopo il lungo stop: il corpo trovato in ufficio, con due lettere a moglie e figlia. Per settimane ogni giorno ha chiamato i dipendenti. Il cordoglio di Conte. L’opposizione: «Ora aiuti al Sud».

di Fulvio Bufi

07052020 ANTONIO NOGARA

 

I suicidi non hanno titoli di coda che spiegano tutto, che raccontano ogni dettaglio. Chi resta vede lo schermo già buio, che può assumere diversi contorni — in questo caso l’immagine di un uomo strangolato da un cappio — ma che propone sempre e solo la stessa scena: fine.
Poi si cerca di capire, e non si capisce mai fino in fondo. Nemmeno nella tragedia di Antonio Nogara. Ci sono quei biglietti indirizzati alla moglie Anna e alla figlia Federica, ma è una cosa loro, sono parole di un uomo che sta dicendo addio alla vita e sta inutilmente provando a spiegarne il perché alle due donne che della sua vita sono state l’amore profondo. Chi ha diritto a sbirciare tra quelle parole?

L’azienda

Parlava della crisi, del lockdown, dell’azienda di mobili e di allestimenti per negozi costretta a chiudere da un giorno all’altro e ad avviare la procedura per mettere in cassa integrazione i dipendenti? No. Non apertamente, almeno. Sua moglie ha voluto farlo sapere a tutti affidando un messaggio al sindaco di Cercola Vincenzo Fiengo: l’impresa di famiglia non era in crisi, aveva dovuto adeguarsi alle regole di questi mesi, ma era solida, e probabilmente sarebbe riuscita a riprendersi nonostante la mazzata delle tante settimane di chiusura.
Eppure Antonio aveva paura. Anzi, era angosciato più che impaurito. Uomo dal carattere sensibile e profondamente attento a tutti quelli che facevano parte della sua vita, aveva incontrato in passato quel male spesso inafferrabile che è la depressione. Aveva combattuto e ne era uscito, ma quando si viene morsi una volta da quella sensazione dove tutto è colorato di nero, la cicatrice non si rimargina mai completamente. Qualcosa rimane, silente e incombente, e può esplodere in qualsiasi momento, ma in certi momenti di più.

Le preoccupazioni

E questo è uno di quei momenti. Lo è per tanti e lo è stato anche per Antonio che ha cominciato ad ingigantire le preoccupazioni oggi comuni a qualunque imprenditore. La preoccupazione per quelli che lavoravano con lui, le continue richieste di informazioni su quando sarebbero arrivati i soldi della cassa integrazione, e le telefonate a ognuno dei dipendenti per offrire un aiuto, immaginando quanto fossero in difficoltà.
Oggi i suoi amici cercano le frasi più affettuose per ricordarne la bontà d’animo, la lealtà, la disponibilità. Succede sempre nei necrologi da sociale network, ma la storia di Antonio Nogara racconta che quei commenti riferiscono semplicemente la verità. Forse per i suoi affetti sarà ancora più difficile da accettare, ma la paura che lo ha spinto alla più estrema delle scelte non è una paura egoista. Antonio Nogara sapeva che avrebbe potuto farcela a restare in piedi. Lavorava da quarantacinque anni in quella attività che prima apparteneva a suo padre, e di momenti difficili — anche se mai come questo — ne aveva attraversati e superati altri. Ma sapeva anche che qualcosa sarebbe cambiato. E che sarebbe cambiato quello a cui lui teneva di più: l’affidabilità, la credibilità. Non aveva mai mancato di onorare un pagamento, ai collaboratori non faceva mancare nulla, e ora non sapeva più quando tutto questo sarebbe stato di nuovo possibile. E poi: con la crisi quanti negozi avrebbero continuato a rivolgersi s lui?

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La figlia

Era così legato al suo lavoro, e ancora di più dopo che Federica si era laureata in architettura e aveva cominciato a occuparsi di alcuni progetti che lo riempivano di orgoglio. Certo, lei aveva studiato, ma quante cose le aveva imparate anche dal papà, che non era architetto né designer, ma che si era fatto conoscere non solo a Napoli ma in tutt’Italia.
E forse non è un caso che abbia scelto di farla finita proprio in azienda, dove era tornato da un giorno e dove forse aspettava di tornare proprio per farla finita. Queste cose può spiegarle solo chi conosce per professione le dinamiche che regolano un gesto terribile come il suicidio, ma Antonio avrebbe potuto trovare altri posti e altri momenti. Invece ha voluto aspettare di riaccendere la luce in ufficio. Poi ha spento la sua.

 

 

REGOLARIZZIAMO TUTTO IL MONDO…! …

06052020 Migranti a lampedusa

REGOLARIZZIAMO TUTTO IL MONDO…! …

E’ sempre il solito problema migranti, prima si concede l’ingresso alle navi ONG nelle nostre acque territoriali, si consente l’approdo e una volta sbarcati i migranti  non si sa dove sistemarli e come accoglierli, già… perché di spazi vuoti da riempire oramai non ce ne sono più né a Lampedusa né in Italia… Sono anni che siamo di fronte al dramma dei rifugiati dalle vere guerre, dagli opportunisti in cerca di facile ricchezza, in arte chiamati ” clandestini irregolari”,  e da povera gente che scappa dalla fame e povertà, una durissima realtà che affligge sia  l’Italia che l’Europa intera e nonostante tutto non si cerca una adeguata soluzione all’epico evento decennale dell’immigrazione di massa, spiace dover informare il ministero degli interni che oggi, in pieno 2020,  i migranti sistemati nei centri d’accoglienza e nelle tende sono obbligati a dover anche affrontare il peggiore dei momenti e il più drammatico incubo dell’epidemia, già, perché in tutto questo il governo Conte, come sempre, ignora i problemi reali per correre dietro le ideologie e soggiacere ai continui ricatti dei suoi sostenitori di governo, Italia Viva dinanzi a tutti…. Non contenti del problema esistente dei tanti clandestini buttati nelle vie delle città, in tempo di coronavirus, si consente che diverse centinaia di persone arrivino in due giorni sulle nostre coste…Qualcosa di terrificante pervade la mente di quelli del governo…è fuori dubbio che non sia così, specie quando si pensa di voler regolarizzare gli oltre 600 mila clandestini già presenti sul territorio nazionale, un’idea così idiota…un’idea da premio Nobel per la stupidità… come se a regolarizzare tutti i clandestini ci consentirà di risolvere i problemi di dieci milioni di cittadini italiani impoveriti ed affamati e di rilanciare le attività di cinque milioni di imprenditori …dal nero futuro…questi governanti sono peggiori del virus e pericolosissimi. E’ davvero curioso che in un momento così delicato e funestato da circa 30.000 morti per l’epidemia, la ministro Bellanova si senta lesa ed amareggiata per la mancata regolarizzazione di tutti i clandestini già viventi sul territorio, e tra l’altro, roba da non credere, minaccia di abbandonare il governo. Quindi, poiché  lei non può accettare che il governo rinunci a regolarizzare tutti i clandestini, allora 2/3 del paese deve sottostare alla volontà di una sola estremista di sinistra che ha le bende nere sugli occhi e la bandiera rossa nel cervello. Ma siamo veramente al ridicolo e al farsesco… Vorrei ricordare alla ministro che se servono dei braccianti all’agricoltura non è necessario regolarizzare dei clandestini, che non hanno diritto a restare nel nostro paese, ma si può sempre prenderli dalla platea di circa 750 mila soggetti che beneficiano del reddito di cittadinanza…e senza ulteriori sprechi e con tanti risparmi. Se poi alla ministro Bellanova piacciono gli stranieri…bene, indossasse uno dei suoi famosi abiti colorati e si… recasse in Congo o in Nigeria, lì quegli abiti sono di casa…e sono tutti cittadini regolari.06052020

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Migranti, dopo gli sbarchi a ripetizione arriva la nave per la quarantena. Sequestrata la Alan Kurdi

Alcune delle donne e bambini, di un gruppo di 137 migranti subsahariani, arrivati con due barconi sull’isola di Lampedusa il 4 maggio (ansa)

Duecento arrivi in due giorni. Il Viminale ha annunciato al sindaco Martello che metterà a disposizione una nave tra Pozzallo e Lampedusa per ospitare i migranti degli sbarchi autonomi

di ALESSANDRA ZINITI

06052020 Migranti a lampedusa

05 maggio 2020

Lampedusa presa d’assalto. Tre sbarchi in poche ore tra stanotte e stamattina. Circa duecento persone che vanno ad aggiungersi alle cento che hanno trascorso due giorni all’addiaccio sul molo Favaloro sotto il riparo di un solo tendone. Alle proteste del sindaco Totò Martello il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese risponde annunciando l’arrivo di una nave che stazionerà tra Lampedusa e Pozzallo per ospitare per la quarantena eventuali altri migranti in arrivo.

E proprio oggi sono scesi dalla Rubettino i 183 soccorsi ad aprile dalle ong Alan Kurdi e Aita Mari, che hanno concluso il periodo di isolamento sotto la vigilanza della Croce Rossa a cui è affidata la gestione della nave. I migranti sono stati trasferiti in centri di accoglienza in attesa della redistribuzione in Europa secondi la richiesta che è stata fatta il 22 aprile dal governo tedesco visto che la Alan Kurdi batte bandiera tedesca, così come aveva chiesto il ministro Lamorgese a Berlino. Precisazione fatta dal Viminale questa sera dopo che un portavoce della Commissione Europea  aveva detto che l’Italia non aveva mai avanzato alcuna richiesta di coordinamento per la redistribuzione.

Ma intanto la nave, ferma nel porto di Palermo, è stata posta sotto fermo amministrativo dalla Guardia costiera Ispettori della Guardia costiera dopo un’ispezione che ha evidenziato “diverse irregolarità di natura tecnica e operativa tali da compromettere non solo la sicurezza degli equipaggi ma anche delle persone che sono state e che potrebbero essere recuperate a bordo”.

CRONACA

Lampedusa, più di cento migranti sbarcano nel weekend: lasciati per 35 ore sul molo

DI ALESSANDRA ZINITI
E altri 118 ancora in quarantena nell’hotspot al completo mentre a poche miglia dall’isola resta in attesa di istruzioni un mercantile  che in zona Sar maltese ha soccorso altre 60 persone. Molti sono donne e bambini.

La situazione sull’isola sembra fuori controllo. Impossibile così far rispettare le misure anti Covid. E Il bel tempo lascia presagire che gli arrivi sono solo cominciati.

Da giorni il sindaco Salvatore Martello chiede al Viminale di poter avere una nave fissa davanti le coste dell’isola dove ospitare i migranti in arrivo senza farli passare dall’isola rispettando così la sicurezza per i cittadini lampedusani.
Migranti, in 80 a Lampedusa. Il sindaco: “Siamo in piena emergenza, tutelare gli abitanti”