Archivio mensile: novembre 2020

DURO A MORIRE !

14112020 bimba bionda

DURO A MORIRE !

E’ così purtroppo, il becero comunismo non vuol scomparire e lasciare spazio alla logica democratica, nonostante tutti i crimini commessi nel passato in nome del comunismo e delle lotte di classe, ancora oggi si osannano i loro spietati esecutori e  leader come fossero delle  icone da imitare, vedi “Che Guevara” ,  un vero bandito e delinquente che resite alla verità e addirittura viene portato in giro dai giovani sulle loro T-shirt a mo’ d’esempio di vita… roba da non credere . Il comunismo  in un secolo di vita politica, europea e mondiale, è fallito in tutti gli stati dove ha governato perché impone con la forza e con l’oppressione il popolo e lo abitua a vivere nella miseria e povertà… principio basilare della cultura leninista e maoista, esattamente come avviene oggi in Cina, Vietnam, Venezuela e Cuba.  Nonostante ciò si continua a perseguire il sogno comunista a tutti i costi, solo a parole però, perché il comunismo è ben altra cosa, infatti il popolo deve vivere nella miseria e mai nella ricchezza, mentre quello che accade oggi in Cina col boom economico non può essere definito comunismo ma è vero e proprio liberalismo camuffato da comunismo moderno… “balle colorate cinesi” perché ai comunisti servono i soldi dei capitalisti… perché con l’ideologia del tutti poveri non si mangia ! Ora la Spagna vive il suo momento drammatico, andati al potere sarà un po’ difficile farli sloggiare ed in previsione del  mandato ricevuto  hanno iniziato già la loro opera di distruzione di tutte le forme democratiche e religiose esistenti nel paese.  Il  loro primo obiettivo, seme dell’ideologia comunista, è quello di sovvertire ed annullare le regole delle società liberali e democratiche, affossare il principio della libertà individuale e sottometterla a quelle idee che sono proprio delle sette sataniche. E per poter inculcare dette dottrine bisogna necessariamente partire dai ragazzi, quella è una fucina straordinaria per plasmare le menti dei poveri ragazzi che vengono costretti ed obbligati ad assorbire i loro concetti basilari come l’assenza di religione e rifiutare l’esistenza di Dio, la poca fiducia nella famiglia e trovarla illimitatamente nelle comunità del partito,  il distacco totale dal concetto di  patria che solitamente è l’orgoglio degli appartenenti all’ideologia di destra. Quel che accade in Spagna è già successo in Italia e in Francia, niente di nuovo nel palcoscenico politico comunista. Ecco perché raggiunto il potere i “bravi compagni non lo mollano e se lo tengono stretto”, indipendentemente dalle sofferenze che infliggono alle popolazioni, come stanno facendo da noi in Italia e in Francia, quel che conta è piantare le radici dell’ideologia…  è fondamentale per la loro sopravvivenza… e noi europei oggi ne paghiamo le conseguenze. 13112020

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Scuola media in Spagna il regime comunista inizia da qui

14112020 bimba bionda

11 Novembre 2020 – 14:45

 (Mauro Faverzani) Il detto popolare, secondo cui «l’edera, dove si attacca, muore», indica la tenacia, con cui tale pianta resta avvinghiata ovunque si arrampichi, un po’ come il comunismo col potere: ovunque riesca a conquistarlo, non lo molla più, se non vendendo molto cara la propria pelle, infischiandosene dei bla bla sui diritti umani e sulle varie libertà. Lo si vede in Cina, lo si vede in Corea del Nord, lo si vede a Cuba, ora lo si vede anche in Spagna, dove settori-chiave, come quelli della scuola, della libertà d’opinione e di stampa sono oggi sotto attacco.

Per la seconda volta in poco tempo, infatti, la Commissione europea è dovuta intervenire nei giorni scorsi per monitorare lo stato di salute della democrazia nel Paese iberico, a fronte di disposizioni sospette, assunte dal governo di Pedro Sánchez, disposizioni che rischiano di minare le regole comunitarie di rispetto dello Stato di diritto. Nel mirino è finita ora l’ordinanza ministeriale, messa a punto ufficialmente per contrastare la disinformazione, ma sospettata d’esser in realtà una legge-bavaglio camuffata, con l’obiettivo di cancellare la libertà di stampa, approfittando dell’emergenza sanitaria dettata dalla pandemia, e senza previa consultazione dei diretti interessati ovvero dei media. Nella bozza ministeriale si fa riferimento a normative europee che o ancora non esistono – come nel caso dell’European Democracy Action Plan, in via di definizione e non ancora approvato, oppure a testi, che si propongono, in realtà, obiettivi molto diversi da quelli citati indebitamente ed a sproposito, come nel caso del Servizio europeo di Azione Esterna, un dipartimento del quale, incaricato di monitorare i flussi di informazioni, si limita a denunciare e ad evidenziare eventuali notizie, provenienti da Paesi extraeuropei, potenzialmente in grado di influenzare i processi politici del Continente. Nulla di più.

Il governo Sánchez ha già ricevuto in proposito, nei giorni scorsi, un reclamo formale da parte dei deputati del Parlamento europeo, che hanno inviato un’interrogazione scritta alla Commissione, chiedendo, tra l’altro, «se ritenga che il controllo dei contenuti dei media da parte del governo di uno Stato membro sia compatibile con i principi, i valori e la legislazione dell’Unione europea» o se, viceversa, introduca principi illegittimi di censura preventiva. Nella seconda ipotesi, l’Europa potrebbe addirittura giungere a sospendere i propri aiuti.

Non solo. Anche la Scuola è sotto attacco in Spagna. La piattaforma «Más plurales», che riunisce diverse organizzazioni di genitori e sindacati, infatti, non solo ha manifestato dinanzi al Congresso dei deputati contro la proposta di legge Celaá sull’istruzione, ma ha anche mobilitato il popolo di Twitter a favore della libertà di educazione.

«Más plurales», nel manifesto messo a punto, non usa giri di parole: la normativa, voluta dal governo socialcomunista in carica (Psoe, Podemos e Más País, in particolare), senza nemmeno tentare attorno ad essa «negoziazioni, dialogo» o ricerca del «consenso», è «faziosa, ingiusta e discriminatoria», nonché fortemente «ideologica» in quanto «elimina i diritti e le libertà individuali e collettive», «attaccando la pluralità del nostro sistema educativo, fondamentale in una società democratica».

Genitori ed associazioni intendono difendere inoltre l’insegnamento della religione contro «l’imposizione di un’ideologia laicista indegna di uno Stato non confessionale», specie in un Paese, ove tale materia viene scelta liberamente e volontariamente ogni anno da tre quarti delle famiglie spagnole, «la cui volontà deve essere rispettata», tenendo anche conto di come «la formazione ai valori etici, filosofici o religiosi contribuisca a migliorare il rendimento e lo sviluppo integrale della persona».

Sempre approfittando della pandemia, l’obiettivo del governo socialcomunista, secondo «Más plurales», è quello di far approvare il testo di legge al più presto e senza alcun «dibattito sociale», per imporre la scuola pubblica, azzerando quella paritaria e, con essa, anche la pluralità d’insegnamento, privando oltre tutto le famiglie della libertà di scelta educativa. Per questo «Más plurales» ha preannunciato una nuova mobilitazione per questo giovedì.

Che, del resto, lo stato di salute della pubblica istruzione, in Spagna, sia precario lo rivela anche il rapporto, recentemente pubblicato dalla Fondazione SM, dal titolo «Panorama della religione nella Scuola», redatto su un vasto campione di 18.800 intervistati tra insegnanti, studenti e famiglie: da tale studio emerge in modo chiaro come la schiacciante maggioranza dei docenti di religione cattolica, il 41,4%, si dichiari di sinistra o di centrosinistra e solo il 32,2% di destra o centrodestra. Ma ciò che maggiormente sconcerta, entrando ancor più nel dettaglio, è come il 14,8% si dica esclusivamente di centro, il 14,6% esclusivamente di sinistra e soltanto l’1,1% esclusivamente di destra. L’11,4%, invece, preferisce non posizionarsi o non rispondere.

L’85% dei docenti di religione, che per lo più sono laici, ha affermato d’esser preoccupato per temi quali giustizia e solidarietà, mentre il 75% si interessa di ambientalismo, temi certamente più sociologici che religiosi. Dal rapporto emerge anche come, per oltre il 70% delle famiglie, ormai sia ampiamente ingiustificato accusare la Chiesa di «indottrinamento» o di «privilegi» nel sistema scolastico spagnolo. E, con queste premesse, v’è da crederlo; ma v’è da chiedersi anche cosa e quanto, della dottrina realmente cattolica, sia rimasto in tale insegnamento. Se oggi la Spagna sta vivendo una deriva verso l’estrema sinistra, forse le responsabilità sono da ricercarsi anche nel crescente lassismo a livello religioso, morale, valoriale e quindi sociale.

 

 

LA STORIA SI RIPETE !

13112020 sebastian Kurtz

LA STORIA SI RIPETE  !

Per ben due volte, nel 1529 e nel 1683, l’esercito turco islamico assediò Vienna col chiaro intenti di sottometterla all’impero ed ovviamente all’Islam. L’Austria, in quelle occasioni, fu veramente un” baluardo della cristianità contro la minaccia di dominio islamico “ e riuscì a fermarli e a farli fuggire in entrambe le occasioni, poi nel corso del tempo i turchi si sono attestati nei Balcani  ma non sono mai andati oltre. La voglia degli islamici di sottomettere il mondo occidentale è roba vecchia e consumata però ci provano sempre ed in tutti i modi e non smetteranno mai sino a quando il loro obiettivo non sarà raggiunto. Nel XXI secolo non ci sono armate di 200mila guerrieri pronti ad attaccarci e scannarci.. no, oggi le cose funzionano un tantino diversamente rispetto al passato, oggi vanno di moda gli attacchi terroristici che in termini militareschi funzionano di più delle solite e banali guerre con tanti morti da una e dall’altra parte, brevi e veloci attacchi contro i nemici giurati dell’islam e così facendo si emina il seme del terrore che a lungo andare vedrà crescere l’albero del terrore. Però curiosamente e stranamente per la terza volta, Vienna e l’Austria si oppongono all’avanzata “armata degli islamici”… è singolare il ripetersi degli eventi dopo oltre 3 secoli, ma è evidente che la storia ha affidato al cancelliere Sebastian Kurz il compito di bloccare l’offensiva islamica…  lui non ci sta e ha detto basta all’islam e alla sua avanzata terroristica in terra austriaca, questa volta i decapitati di Parigi e di Vienna hanno superato ogni limite di sopportazione ed è, giustamente, arrivato il momento di metter freno e limiti agli islamici terroristi in terra d’Europa. Quindi, l’obiettivo dichiarato dal cancelliere austriaco  è quello di istituire, era ora, il reato di “Islam politico” con l’ovvio  tentativo di proteggere il suo paese  da eventuali pericoli derivanti dal radicalismo religioso e dal terrorismo internazionale di matrice jihadista, in modo tale da stroncare sul nascere ogni iniziativa terroristica e spezzare quella catena di morti decapitati che ultimamente va di moda in Europa. Finalmente si prende coscienza del pericolo che incombe sulle nostre teste… che il problema è serio, e va affrontato con decisione e non con i soliti slogan buonisti e termini di nuovo conio per confondere la terrorizzata gente dell’occidente, perché oltre che subire deve anche stare attenta a come parla o si esprime in Tv…  nel rispetto del “politically correct” siamo proprio nel ridicolo… la questione islamica, come ho sempre sostenuto e scritto, va trattata con i fatti reali e nelle opportuni sedi istituzionali, proprio come intende fare il cancelliere Kurz anche perché, è solo trattando duramente chi intende colpire l’innocente popolazione di uno stato non islamico che riusciremo ad arginare e  stroncare questo idiota ed inutile stillicidio di violenza. Il mio auspicio è che altri governanti europei, in particolar modo la Francia, seguano l’iniziativa del cancelliere austriaco e adottino identiche ed adeguate misure cautelative. 12112020

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Sebastian Kurz: «Istituiremo il reato di ‘islam politico’»

13112020 sebastian Kurtz

Il cancelliere austriaco: «Contro coloro che non sono terroristi, ma che creano loro il terreno fertile»

BOLZANO. In Austria sarà istituito «il reato di ‘islam politico’ per poter procedere contro coloro che non sono terroristi, ma che creano loro il terreno fertile». Lo annuncia su Twitter il cancelliere Sebastian Kurz.

Kurz annuncia inoltre «un’estensione delle possibilità di poter chiudere luoghi di culto». Sarà anche introdotto un registro degli imam e un inasprimento delle leggi sulle associazioni e i simboli. Il cancelliere prospetta infine provvedimenti per «prosciugare i flussi finanziari a sostegno del terrorismo».

 

LA RABBIA ISLAMICA CONTINUA !

epa08813297 (FILE) - Saudis stroll a street of Balad which used to be the old city centre of Jeddah, Saudi Arabia, 21 September 2015 (reissued 11 November 2020). French Foreign Ministry officials on 11 November 2020 said four people were injured in an explosion of a device at a cemetery during a Remembrance service in Jeddah. The wounded were part of a number of European diplomats that took part in the ceremony which was held at a non-Muslim cemetery, the French Foreign Ministry offiials said.  EPA/AMEL PAIN *** Local Caption *** 52232003

LA  RABBIA ISLAMICA CONTINUA !

Ora anche in terra saudita, casa della religione musulmana sunnita si e è verificato un vergognoso attacco contro dei francesi e diversi infedeli nell’occasione di una cerimonia commemorativa.  Purtroppo le previsioni terroristiche precedentemente esternate, con altri miei articoli, all’indomani della ripubblicazione delle caricature su Maometto ad opera del periodico satirico Charlie Hebdo , come sempre trovano riscontro, e lo trova proprio nel giorno di una pacifica commemorazione dei defunti della prima guerra mondiale, cerimonia che si è tenuta in un cimitero non musulmano a Gedda, importante città della Arabia Saudita, alla presenza dell’ambasciatore francese nel paese saudita, rammento a tutti che gli infedeli non possono essere sepolti assieme ai fedeli musulmani per loro credenza religiosa e pertanto i cimiteri non sono in comune. Evidentemente, almeno io la penso così, “forse i cadaveri degli infedeli puzzano” e hanno l’anima sporca mentre i loro no ! Strana convinzione se il Dio è di tutti e anche noi, non seguaci di Maometto, ma meravigliosi cristiani…crediamo in lui, ma questo è un altro discorso. Quel ché è veramente preoccupante è il livello di pericolo che si è notevolmente elevato negli ultimi 5 anni, ora nessun infedele può star tranquillo e in nessun angolo del mondo perché la mano dei terroristi è dappertutto ed ha tentacoli come una piovra che può colpire dove vuole, onnipresente in tutti gli stati… vuoi per un’immigrazione incontrollata che ha riempito l’occidente, vuoi per coronare il sogno degli “utopisti e radical chic della sinistra” di avere a tutti i costi un mondo multicolore e multi razziale, oggi, nei fatti, noi occidentali viviamo nella paura e nel terrore degli attentati, e si ha davvero timore per la propria incolumità esprimere pareri, opinioni e pensieri così come siamo abituati da secoli. Lo ripeto da anni, noi dobbiamo fare i conti con l’Islam e capire che per convivere con loro dobbiamo rinunciare alla nostra democrazia e sottometterci alla loro religione, quindi nuove usanze per noi e modalità di vita nei loro confronti vanno modificati, creare numerosi luoghi di culto e preghiera, scuole coraniche esclusivamente per loro e ovviamente… cambiare, è necessario, le nostre costituzioni occidentali perché, come ha detto il presidente turco Erdogan non è possibile che gli occidentali prendano in giro Maometto e il Corano  e sia costituzionalmente legale mentre per i fedeli coranici tutto ciò viene considerato blasfemia. Ora abbiamo un altro tipo di terrorismo che obiettivamente fa ancora più paura del tradizionale, perché il lancio di una granata, con la modalità eseguita dal terrorista, è particolarmente difficile da individuare e così possono colpire in assoluta facilità dove vogliono. La ministro Lamorgese curiosamente solo ieri ha annunciato un cambio di rotta con l’accoglienza dei migranti e cioè, ora entreranno solo i veri aventi diritto ad essere accolti come profughi di guerra… ora l’ha capito la…, solo ora il governo attuale e i precedenti cominciano a metabolizzare le “ gravissime stronzate combinate” da dieci anni a questa parte, ma che serve ora chiudere la stalla quando i buoi son scappati ? Eh già, visto che parliamo di buoi scappati informo tutti che ieri si sono allontanati da un centro di accoglienza tre immigrati, due tunisini ed un marocchino, clandestini che sarebbero dovuti essere rimpatriati e invece ora non si sa dove siano e purtroppo, c’è da aggiungere che sono anche tre soggetti potenziali terroristi. Forse saranno andati in Francia alla ricerca delle 72 vergini ? Spero di no ma il rischio c’è ed è probabile ! Ma in tutto questo c’è da fare una profonda e seria riflessione, sino al 2010 io e tutti gli italiani vivevamo tranquilli e sereni nel nostro paese, sino ad allora non avevamo e non esistevano problemi di immigrazione clandestina, né vi era in atto nessun scontro di religione,  né si parlava di musulmani radicalizzati islamisti che oggi terrorizzano il popolo italiano, le città erano vivibili, le stazioni metro e delle ferrovie non erano invase dai clandestini spacciatori di droga… erano liberi da questo fardello e le condizioni in cui versavano erano sufficientemente decorose e considerati luoghi sicuri… le periferie accettabili, anche se un po’ trascurate, ma in fondo si viveva sereni e anche bene e la fame, horror dell’oggi, era questione di appartenenza ai paesi africani ed asiatici e noi li aiutavamo quando si poteva. Questo nel 2010 ma poi nel giro di dieci anni, guardate a quale scempio  e disastro è rovinato  il nostri paese… e in più viviamo pure nel  terrore di essere ammazzati da una boma a mano lanciato da uno straniero che vuol comandare in casa nostra e dirci quello che dobbiamo fare… ma è roba da pazzi e per questo chi devo ringraziare ? Forse gli elettori della sinistra tutta e del M5S ? O forse quelli che non vanno a votare perché non gliene frega un tubo del futuro dei loro figli ? Comunque sia a loro… va il mio.. “ringraziamento” per aver distrutto l’Italia. . 11112020

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Amb. Francia sfugge a bomba in cimitero non islamico Gedda

epa08813297 (FILE) - Saudis stroll a street of Balad which used to be the old city centre of Jeddah, Saudi Arabia, 21 September 2015 (reissued 11 November 2020). French Foreign Ministry officials on 11 November 2020 said four people were injured in an explosion of a device at a cemetery during a Remembrance service in Jeddah. The wounded were part of a number of European diplomats that took part in the ceremony which was held at a non-Muslim cemetery, the French Foreign Ministry offiials said.  EPA/AMEL PAIN *** Local Caption *** 52232003

Feriti in attentato durante cerimonia per fine Grande Guerra

11 novembre, 14:19

Explosion al cimitero non musulmano di Gedda, Arabia Saudita

BEIRUT / ROMA – Alcune persone sono rimaste ferite in un attentato dinamitardo avvenuto oggi nel cimitero non musulmano di Gedda, in Arabia Saudita, il cui obiettivo era il console francese a Gedda, Mostafa Mihraje. Il console era sul posto per partecipare a una cerimonia per commemorare la vittoria nella Prima Guerra Mondiale. Un uomo, affermano le fonti di stampa saudite, ha lanciato una granata all’interno del cimitero. Non sono per ora noti ulteriori dettagli.

Oltre al console francese, alla cerimonia erano presenti “diversi diplomatici europei”, stando a fonti diplomatiche francesi.

Si tratterebbe del secondo attentato contro interessi francesi a Gedda dopo quello del 29 ottobre contro una guardia in servizio al Consolato, mentre la Francia continua ad essere nel mirino di attentati di integralisti islamici legati alla pubblicazione delle caricature di Maometto su Charlie Hebdo.

“La Francia condanna in modo fermo questo vile attentato che nulla potrebbe giustificare”: lo ha comunicato il Quai d’Orsay a Parigi, lanciando un appello alle autorità saudite – dopo l’attentato al cimitero non musulmano di Gedda – “a fare completa luce”.

 

50 SFUMATURE BASSE… DI ROSSO SANGUE !

11112020 50 decapitati

50 SFUMATURE BASSE… DI ROSSO SANGUE !

Cercate di immaginare la scena, tutti riuniti in uno stadio di calcio, ma non per assistere al solito incontro sportivo del giorno, ma per essere partecipi e testimoni involontari ad una decapitazione collettiva per mano dei… “ragazzi della via Pal”, chiedo perdono al romanziere Ferenc Molnar per la citazione del suo romanzo in questa squallida vicenda horror e scusate se rievoco il titolo di un libro  famoso ma credo che nella circostanza sia azzeccatissimo per far comprendere che “ i bravi ragazzi Jihadisti” dello stadio hanno avuto voglia solo di divertirsi un po’ e nient’altro… e già, in tempo di caos mentale l’idea di chiamarli ragazzi è un modo come un altro per evitare che gli atleti dello stadio non vengano confusi con i fedeli musulmani, gli altri infatti sostengono di non aver nulla a che fare con gli uni… ma non li chiamano terroristi, né  prendono le distanze da loro né li condannano. Poi in definitiva, questi “bravi ragazzi” giocano nello stadio solo per passione mica per altro… è vero, è un gioco molto particolare ma è pur sempre un gioco, quello più amato dai terroristi islamici che nell’occasione, TG Com24,  li  definisce “Jiahdisti”, già… proprio per evitare di chiamarli terroristi islamisti. Chiarito il problema del distinguo andiamo al gioco della testa, è molto semplice lo svolgimento, si prende una persona, non fa differenza tra uomo o donna… ovviamente purché abbia il difetto di essere infedele e cristiano…. e una volta piegati sulle ginocchia si trancia di netto, con un solo colpo, a mezzo di una bella scimitarra affilata, il capo del povero o della povera disgraziata che recita la parte primaria nel gioco in quanto palla del gioco stesso. Questo è avvenuto nello stadio del villaggio di Muatide nel Mozambico, ex colonia del Portogallo fino al 1975… certo che a leggere queste cose forse era meglio che rimanevano colonia portoghese… ma la mia è solo una considerazione. 50 teste che hanno abbandonato il corpo del loro proprietario e hanno colorato di sangue il terreno di giuoco… Qui si conclude l’ennesima strage di cristiani nel … silenzio tombale dei media, nessun telegiornale ne ha parlato, i quotidiani hanno pubblicato una striminzita notizia e niente più… né ho visto stamattina radical chic o  politici inginocchiarsi per le 50 teste di cristiani decapitati con sfumature di rosso sangue… evidentemente George Floyd conta di più… e purtroppo devo dirlo, non ho udito nulla   anche da sua  santità Papa Bergoglio… che squallore e vergogna ! E puntualizzo come al solito che se  non fosse per me queste persone non avrebbero avuto neanche la sorte di essere ricordati da qualcuno in occidente per piangerli cristianamente parlando oltre i loro parenti… sempre che ne siano rimasti in vita. L’unica cosa che noto è che i cristiani continuano ad essere decapitati in giro per il mondo e noi occidentali invece di reagire sul campo cercando in tutti i modi di annientarli fisicamente per tutta risposta li combattiamo… sul “vocabolario Treccani” cercando nuovi appellativi per farci sembrare più bella e meno cattiva e confusionaria una “decapitazione”!  Evidentemente… forse, pensate che con le belle parole sperate di mantenervi la testa attaccata al corpo per l’eternità cari radical chic ? Beh… se lo avete pensato, avete pensato male perché la rasatura bassa ora va di moda in Europa e nel 2021 e negli anni a seguire andrà ancora di più sino all’esaurimento delle … scorte. 10112020

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Mozambico, almeno 50 morti in attacchi jihadisti

10 Novembre 2020

11112020 50 decapitati

Negli ultimi giorni, almeno 50 persone sono state uccise nel nord del Mozambico da milizie islamiste nel corso di diversi attacchi nella regione di Cabo Delgado. A riportarlo sono i media locali e la Bbc.

Numerosi i villaggi attaccati, dove le case sono state bruciate e le persone inseguite e decapitate. Nel villaggio di Muatide, i militanti jihadisti avrebbero trasformato un campo di calcio in un campo di esecuzioni. «Hanno anche inseguito la gente che si era nascosta nella foresta e hanno compiuto le loro macabre azioni», ha detto alla stampa mozambicana il comandante della polizia, Bernardino Rafael.

Cabo Delgado è una regione del Mozambico che si trova a ridosso del confine con la Tanzania ed è a maggioranza musulmana, mentre il resto del Paese è a maggioranza cristiana. Negli ultimi anni, nella regione, è diventato molto attivo il gruppo islamista Ahlus Sunna wal Jamaa.

E C’E’ ANCHE LO SCUDO PER GLI SCORREGGI ?

10112020 SIDERURGICO TARANTO

E C’E’ ANCHE LO SCUDO PER GLI SCORREGGI ?

Prima Matteo Renzi, allora presidente del consiglio, elevò il muro dello scudo fiscale a favore di Amazon, solo il 3% rispetto al 43% che avrebbe dovuto pagare allo stato italiano in termini di tasse, esattamente come fanno tante aziende italiane di livello e di grosso fatturato, e per un’azienda come quella, lo sconto è decisamente notevole, sono tanti soldi persi per l’Italia, in definitiva gli articoli della Costituzione per il “magnifico Renzi “ ed i suoi successori sono serviti solo per sostituire la carta igienica. E’ sicuramente un fatto grave visto che la Costituzione stessa recita che tutti dinanzi alla legge siamo uguali e tutti abbiamo gli stessi diritti e doveri … quindi ? Ma è così che funzionano le cose in questo paese quando la sinistra è al potere ? Tutto è lecito e tutto è permesso anche le ingiustizie e lo sconvolgimento delle regole imposte ? Non contento della porcata fatta a danni degli industriali e imprenditori italiani ecco che nel 2015 ne ha compiuto un’altra delle “sue porcate renziane”, dopo quello fiscale s’inventa anche uno scudo penale e indovinate per chi ? Già… proprio per i maggiori responsabili delle morti per tumori che vede la città di Taranto colpita in maniera impietosa in oltre 50 anni di inquinamento atmosferico, per i dirigenti dell’ex Ilva viene eretto il muro della “immunità penale”… è una roba che non si può tollerare e che comporta seri problemi nel dopo come avevo già tristemente profetizzato. Arriviamo all’oggi, e tiriamo le somme, però prima di farlo riporto un pezzo dell’articolo postato per avere un’idea concreta di cosa sia diventata l’Italia, “il bel paese” dove ladri, assassini, omertosi, mafiosi, pedofili, stupratori, terroristi, clandestini e spacciatori vivono da re… mentre la gente “normale” vive nella povertà e sofferenza, nelle malattie incurabili e nell’inquinamento e non può… ripeto, non può e non ha diritto ad esercitare il proprio diritto a denunciare chi ha provocato la morte di un genitore o figlio o di una sorella o moglie e non può farlo perché lo stato, nella persona dei presidenti Renzi e successivamente Conte, lo impediscono, eh già… perché ai responsabili del “ famoso male nero tarantino” è stata concessa l’immunità penale e per conseguenza di ciò non potranno mai rispondere dei loro crimini e misfatti perché protetti dalla mafia di stato : “L’ex Ilva di Taranto ha probabilmente continuato a inquinare anche tra il 2015 e il 2018, ma i responsabili non possono essere processati perché protetti dallo scudo penale istituito dal governo Renzi cinque anni fa e poi “ristretto” dal governo Conte un anno fa. È quanto sostanzialmente contenuto nel provvedimento firmato dal giudice per le indagini preliminari di Taranto Benedetto Ruberto che ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dalla procura di Taranto nei confronti alcuni dirigenti della fabbrica.” E ora signori Renzi e Conte, chi ripaga tutti i morti e malati di tumori vari della città ionica ? Chi ripaga i parenti delle sofferenze patite in tanti anni di chemioterapia dai poveri ammalati per le varie neoplasie ? Stante all’archiviazione nessuno più ha diritto ad un eventuale risarcimento ed allora chi li ripaga le vittime o i loro parenti?  Ma è mai possibile che un governo crei uno scudo penale ad hoc per permettere di intossicare i cittadini e i lavoratori ex Ilva ?  Sono semplicemente inorridito al pensiero che chi ha inteso promuovere una causa per risarcimento danni, causati dall’inquinamento ambientale urbano, non debba vedere i colpevoli alla sbarra in un processo penale e giustamente puniti e risarciti. Solo nei paesi dittatoriali si vedono queste cose, e il bello è che il sig. Renzi e il sig. Conte vengono anche  a raccontarci che sono “uomini della sinistra”… e lavorano per il popolo… forse in tutto questo, e me ne rendo conto e penso che il termine “popolo” per loro è un termine insignificante !  In effetti, per quello che hanno fatto e stanno facendo sono veramente… “sinistri uomini”.

09112020 …by… manliominicucci.myblog.it          

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 Tre indagini e zero processi: lo scudo penale salva l’Ilva per le inchieste tra il 2015 e il 2018

10112020 SIDERURGICO TARANTO

Il giudice per le indagini preliminari di Taranto Benedetto Ruberto ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dalla procura nei confronti alcuni dirigenti della fabbrica per tre inchieste degli scorsi anni, quando era in vigore l’immunità penale introdotta dal governo Renzi. Gli indagati non potranno essere giudicati per sforamenti di diossina, di black carbon e per i lavori di ampliamento della discarica interna

di Francesco Casula | 9 NOVEMBRE 2020

L’ex Ilva di Taranto ha probabilmente continuato a inquinare anche tra il 2015 e il 2018, ma i responsabili non possono essere processati perché protetti dallo scudo penale istituito dal governo Renzi cinque anni fa e poi ‘ristretto’ dal governo Conte un anno fa. È quanto sostanzialmente contenuto nel provvedimento firmato dal giudice per le indagini preliminari di Taranto Benedetto Ruberto che ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dalla procura di Taranto nei confronti alcuni dirigenti della fabbrica.

Il gip Ruberto aveva inizialmente sollevato questione di legittimità costituzionale sostenendo che l’immunità penale e alcuni decreti Salva Ilva emessi da diversi governi, violavano gli articoli 3, 24, 32, 35, 41, 112 e 117 della Costituzione. Lo scudo penale, però, è stato poi cancellato dal governo Conte e a quel punto la Consulta ha restituito gli atti al gip per una nuova valutazione. Nella sua nuova valutazione il magistrato ha dovuto prendere atto che la Consulta non poteva pronunciarsi su una norma che ormai non esiste più, ma allo stesso tempo che per il periodo in cui è stata in vigore, quella stessa norma vieta alla procura di perseguire i responsabili di eventuali reati commessi in fabbrica.

 

Gli indagati, insomma, non potranno essere giudicati per i tre fatti analizzati dalla Procura: sforamenti di diossina, di black carbon e soprattutto per i lavori di ampliamento della discarica interna all’Ilva.
Erano infatti tre i fascicoli d’indagine sull’ex Ilva bloccati dall’immunità concessa ai vertici della fabbrica. Nel primo procedimento si contestava inizialmente il reato di disastro ambientale per i dati allarmanti degli inquinanti rilevati tra novembre 2014 e febbraio 2015: erano stati i carabinieri del Noe di Lecce e i tecnici Arpa Puglia a chiarire che i valori di diossine e furani, sostanze cancerogene, emesse in quel periodo erano “pericolosamente superiori ai limiti”. A questi documenti si erano poi aggiunti anche segnalazioni inviate dal comitato “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti” e di Angelo Bonelli, membro dell’esecutivo nazionale della Federazione dei Verdi. Le indagini poi affidate anche alla Guardia di finanza avevano portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Ruggiero Cola e Nicola Petronelli, all’epoca dei fatti rispettivamente direttore dello stabilimento e capo dell’area agglomerato.

Il secondo invece, aperto contro ignoti, era stato avviato quando il Comune di Statte, piccolo centro a pochi chilometri da Taranto, aveva segnalato che nella discarica interna dello stabilimento Mater Gratiae erano in corso “attività estrattive su aree inquinate” con “rilevanti dispersioni di polveri contenenti microinquinanti depositatisi su suolo, a danno di operai, della collettività, soprattutto dei cittadini residenti a poche centinaia di metri dal sito”. In quella denuncia, inoltre, l’ente aveva aggiunto che la falda acquifera era “conclatamente inquinata dalle sostanze lasciate dal dilavamento dei terreni di riporto”.

Il terzo fascicolo, infine, era nato dopo che Arpa Puglia aveva prodotto un report dell’anno 2016 sul monitoraggio della qualità dell’aria nei pressi dello stabilimento: da quell’analisi emergeva che i livelli di polveri sottili (pm10 e di pm2,5) e inquinanti come il benzene erano sempre superiori ai limiti in alcune aree della fabbrica. Non solo. I dispositivi avevano registrato un valore medio annuale molto alto nel quartiere Tamburi del black carbon, sostanza che si forma in seguito a una combustione incompleta di fossili e biomassa e che viene emesso da sorgenti naturali e artificiali sotto forma di fuliggine. Un valore che, secondo gli esperti dell’Agenzia regionale pugliese era più alto persino di quello rilevato all’interno dell’Ilva. Accuse di inquinamento dell’aria, della terra e dell’acqua di falda che quindi non potranno neppure essere neppure approfondite in un processo. Fare luce sull’ex Ilva, negli ultimi anni, era vietato dalla legge.

08112020 joe biden

MA QUANTI E TANTI SALTI DI GIOIA !

Joe Biden pare proprio che abbia vinto le elezioni presidenziali americane, salvo decisioni della Corte Suprema di alcuni stati chiamati in causa da Trump per ipotesi di brogli, davvero singolare che ancora non sia stato proclamato ufficialmente il nuovo presidente che già tutto si è messo in moto in modo sistematico senza attendere i risvolti legali. Quindi da ieri sera, assisto  a scene di euforia, entusiasmo e felicità nelle vie di Washington e di altre città americane, tanti complimenti e addirittura pianti per la nuova vicepresidente donna come se fossero arrivati i due nuovi profeti per salvare il pianeta… non stiamo assistendo a scene assolutamente inedite, perché le stesse ed identiche reazioni di felicità le ho viste nel lontano 2008, giorno della vittoria di Barack Obama, il primo presidente profeta di colore. Quindi si ritorna all’antico, siamo di nuovo all’esaltazione della discriminazione razziale e di genere, eh già… perché il presidente entrante è bianco e non nero e la vicepresidente è semplicemente una caraibica e non si comprende perché  tanta enfasi per una persona non di carnagione bianca… e di origini non africane, e allora, ditemi dov’è che ha vinto l’antirazzismo ? Altro che riunire il popolo americano, già i primi festeggiamenti vedono i movimenti della sinistra essere tornati prepotentemente alla ribalta, dall’estero un coro unanime di splendida accoglienza arrivati da illustri personaggi meravigliosi,  “come il presidente democratico” venezuelano Maduro, lui si è già fatto avanti nella speranza di ottenere qualche briciola mantenendo la poltrona da dittatore… e anche il tanto democratico Iran trova interesse in lui e si è congratulato col nuovo presidente statunitense… La Cina resta in religioso silenzio sperando che i dazi le verranno tolti e secondo me, tanti resteranno delusi perché Biden non cambierà un tubo di quello che ha fatto Trump… poi vedremo se lo farà, la campagna elettorale è un conto, la realtà economica è altra cosa.  Biden ha parlato… in verità sono mesi che parla e denuncia le divisioni tra i cittadini americani e se non è stupido penso che l’abbia capito che Trump ha preso meno voti di lui ma ne ha avuti oltre 71 milioni e questi numeri stanno ad indicare che il paese è diviso in due e questo lo è proprio grazie a Barack Obama e 8 anni della sua strana politica di immigrazione incontrollata… ora non la si può ridurre a qualche frase di circostanza, anzi, sarà ancora più profonda perché penso che il nuovo residente della Casa Bianca continuerà imperterrito sulla stessa linea del musulmano- comunista Barack Obama. Quindi si apriranno le porte all’immigrazione illegale, con l’inevitabile aumento del traffico di droga, l’insicurezza e delinquenza in sicura crescita, l’economia tornerà a scenari pre-Trump e non vedo un futuro roseo per la borsa, perché la Cina tornerà a “comandare nel mondo” … esattamente come faceva sotto l’amministrazione Obama, pensate che prima di lui alla presidenza americana… non contava un granché… Basti pensare che ad ottobre di quest’anno la Cina ha ottenuto un surplus commerciale di ben 31,7 miliardi di dollari nonostante le imposte sui nuovi dazi e lui cosa farà ora, seguirà la “odiata linea Trump” o la vecchia di Obama ?  Anche perché non vedo nessuna differenza tra i due e credo che si ritornerà ai vecchi dettami anti liberalisti e anti capitalisti con scenari da paese comunista, lui riempirà gli schermi TV di slogan e fiumi di chiacchiere e con l’intento di “educare il popolo americano” secondo lo stile cinese . Vediamo le sue soluzioni, sino ad oggi riscontro solo parole senza senso, per verificare le capacità del nuovo presidente Biden, promette la lotta al virus… e già, tutto il mondo cerca una soluzione e ora arriva lui fresco fresco che dice che risolverà il problema… magari col vaccino voluto proprio dall’amministrazione Trump. E l’OMS ? Organizzazione farlocca e di parte e venduta alla Cina, dopo la vergognosa e silenziosa collaborazione nel denunciare la pandemia, farà ritorno nel circo delle lobby americane e mondiali e riavrà i 400 milioni di dollari l’anno ?  E in politica estera poi come si comporterà il “nuovo premio Nobel” ? Tranquilli… il premio lo avrà anche lui, cosa farà in Iraq e Siria e contro l’Isis creata dall’amico Obama ? E già… non dimentichiamoci che l’Isis è opera del buon Barack per distruggere la Siria di Assad o lo avete già dimenticato ? E poi, come si comporterà con le attuali guerre in Yemen e in Afghanistan ? E Hamas, nemico di Israele sarà di nuovo un amico dell’amministrazione americana o resterà un pericoloso nemico ? Spero di sbagliarmi, ma 71 milioni di persone che hanno votato Trump sicuramente un cambio repentino della politica, specie negli stati del sud, non so se sarà vista bene… speriamo in meglio ma la vedo male…però continuate a saltare ! 08112020

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Elezioni Usa, Biden ha vinto: le reazioni in Italia e nel mondo

ESTERI

08112020 joe biden

Pubblicato il: 07/11/2020 20:14

I leader del mondo si congratulano con Joe Biden per la vittoria alle elezioni presidenziali Usa. Dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cancelliera tedesca Angela Merkel, ecco i messaggi dei capi di Stato e di governo, ma anche dei leader di partito, per il neo presidente americano.

 

 

MATTARELLA – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al presidente eletto degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, il seguente messaggio: “Desidero esprimerLe, a nome della Repubblica italiana e mio personale, i più calorosi rallegramenti per la Sua elezione alla Presidenza degli Stati Uniti d’America. Il popolo americano ha affidato a Lei, a seguito di un confronto che ha visto una straordinaria partecipazione, il mandato di guidare gli Stati Uniti in un momento drammaticamente complesso per l’intero pianeta. La comunità internazionale ha bisogno del contributo statunitense, a lungo protagonista nel costruire le regole del multilateralismo, per affrontare una crisi senza precedenti che sta mettendo a repentaglio la salute, la vita e l’avvenire di milioni di persone”. “Sotto la Sua Presidenza, sono certo, Stati Uniti e Italia – e l’intera Unione Europea – potranno ulteriormente consolidare i legami di profonda e radicata amicizia, nel nome dei comuni valori di libertà, giustizia, democrazia, che li uniscono. Una vicinanza che si consolida in ogni ambito, bilaterale e multilaterale, attraverso una collaborazione multiforme – favorita anche dalla straordinaria opera della numerosa comunità di origine italiana – e tesa a promuovere i valori della sicurezza e della stabilità internazionale, dello sviluppo economico e del progresso sociale, in una prospettiva convintamente transatlantica”. “Auspico che la imminente Presidenza italiana del G20 possa concretamente rappresentare un’ulteriore occasione di sviluppo della cooperazione fra Washington e Roma. In attesa di poterLa incontrare, e ancora nel piacevole ricordo della nostra colazione in occasione della mia prima visita a Washington da Capo dello Stato, invio a Lei e alla Sua famiglia i più calorosi auguri per un proficuo svolgimento del Suo Alto mandato”, conclude il capo dello Stato.

CONTE – “Congratulazioni al popolo americano e alle sue istituzioni per l’eccezionale affluenza, di democratica vitalità. Siamo pronti a lavorare con il presidente eletto Joe Biden per rendere la relazione transatlantica più forte. Gli Stati Uniti possono contare sull’Italia come solido alleato e partner strategico” scrive in un tweet in inglese il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

ZINGARETTI – “Ho voluto subito recapitare al Presidente eletto Biden tramite il Direttore delle relazioni estere della campagne ed il Presidential transition team con i quali siamo stati in contatto in queste ore la seguente lettera di congratulazioni a nome di tutti i Democratici italiani”. Lo dichiara il segretario del Pd Nicola Zingaretti. “Caro signor presidente, caro Joe – scrive – Le mie più sentite congratulazioni per la sua elezione a Presidente degli Stati Uniti d’America! La famiglia italiana del Partito Democratico è profondamente entusiasta della tua vittoria e allo stesso tempo toccata dalla tua tenacia e resilienza. Che tu possa ricevere da noi tutta la gioia e il sostegno che meriti! Il tuo esempio illumina l’oscurità che caratterizza questo difficile periodo che stiamo attraversando. Oggi abbiamo imparato che libertà e diritti umani sono strettamente interconnessi con determinazione e verità. Siamo fiduciosi che la tua saggia leadership affronterà le sfide che la pandemia pone all’intero pianeta, comprese le sue conseguenze economiche e sociali globali. Il mondo ha bisogno di più America!”. “Accogliamo oggi più America del dialogo, del progresso, della libertà, delle opportunità e dell’unità. Diamo il benvenuto all’America del ‘People first’, che può rafforzare ancor più il valore del multilateralismo e della cooperazione internazionale. Diamo il benvenuto a un’America che costruisce nuovi ponti insieme all’Europa. Solo uniti possiamo garantire a tutti un vaccino Covid-19, mitigheremo l’effetto del cambiamento climatico, renderemo le nostre famiglie, le nostre città, i nostri paesi, più sicuri e più prosperi. Solo insieme saremo sulla strada giusta indicata dalle Nazioni Unite e salvare il nostro pianeta entro il 2030. Solo insieme possiamo superare l’incertezza e creare un futuro migliore per tutti. God bless America!”.

CRIMI – “Congratulazioni al nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden. Sono convinto che la sincera amicizia, fondata su principi di democrazia, libertà e che da sempre unisce Italia e Usa, continuerà ad essere forte” scrive su Twitter Vito Crimi, capo politico del M5S.

MERKEL – Congratulazioni a Joe Bide dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel. “Il popolo americano ha scelto”, ha scritto Merkel attraverso il suo portavoce, augurando al presidente eletto “successo” e congratulandosi con Kamala Harris, prima vicepresidente eletta nel suo paese. “Non vedo l’ora di lavorare insieme in futuro”, scrive Merkel. “La nostra amicizia transatlantica è insostituibile se vogliamo affrontare le grandi sfide del nostro tempo”.

JOHNSON – “Congratulazioni a Joe Biden per essere stato eletto presidente degli Stati Uniti e a Kamala Harris per il suo traguardo storico” twitta il ministro britannico Boris Johnson che aggiunge: “Gli Stati Uniti sono il nostro alleato più importante e attendo con ansia di lavorare a stretto contatto sulle nostre priorità condivise, dal cambiamento climatico al commercio e alla sicurezza”.

MACRON – “Gli americani hanno scelto il loro presidente. Congratulazioni a Joe Biden e Kamala Harris. Abbiamo molto da fare per superare le sfide di oggi. Lavoriamo insieme” twitta il presidente francese, Emmanuel Macron.

VON DER LEYEN – “Mi congratulo calorosamente con Joe Biden e Kamala Harris per la loro vittoria alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti” il tweet della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, sottolineando che “l’Ue e Usa sono amici e alleati, e i nostri cittadini condividono un legame molto profondo. Aspetto con ansia di lavorare con il Presidente eletto Biden”.

STOLTENBERG – “La leadership americana è più importante che mai in un mondo imprevedibile e non vedo l’ora di lavorare strettamente con il presidente eletto Joe Biden, con la vice presidente eletta Kamala Harris e la nuova amministrazione per rafforzare ulteriormente il legame tra il Nord America e l’Europa” afferma il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sottolineando che “un’Alleanza forte è positiva per il Nord America e per l’Europa”.

E NON E’ ORA DI DIRE BASTA ?

08112020 VISONI

E NON E’ ORA DI DIRE BASTA ?

Ancora un dramma di proporzioni colossali che riguardano gli animali d’allevamento, dopo l’aviaria dei polli ora tocca ai visoni per la produzione di pellicce essere abbattuti e chiaramente mette nei guai gli allevatori danesi, però obiettivamente, dobbiamo riconoscere che  è inimmaginabile quanto pazzesco continuare a pensare che determinati animali possano vivere negli allevamenti intensivi… col solo fine di essere ammazzati e sfruttati per la loro…pelliccia. Davvero un’usanza barbara e violenta quanto inutile, specie nel XXI secolo continuare a parlare di pellicce è quantomeno fuori luogo… quanto inopportuno con tutte le fibre di nuova tecnologia che abbiamo a disposizione per produrre cappotti e accessori la pelliccia è diventata proprio obsoleta quanto inutile. E poi, allevare degli animali per ucciderli già di per sé è una cosa orrenda tuttavia, fino a quando si parla della necessità di alimentarsi penso e credo sia una cosa tollerabile e che nella logica segue il corso naturale della nutrizione che è parte integrante dell’alimentazione umana. E’ un disastro per la natura stessa che ovviamente reagisce a suo modo e come unica difesa e quella di colpirci con gli elementi  che la natura stessa ha a disposizione… potrà sembrare ridicolo ma è sempre così, gli allevamenti intensivi favoriscono le epidemie…punto ! L’abbattimento si è reso necessario per via di un terrificante e spaventoso contagio diffusosi tra gli animali e che ha già infettato oltre 200 persone, ed è ovvio che l’abbattimento dei visioni si sia reso necessario al fine di bloccare il contagio e preservare la salute della popolazione danese. Spero solo che i tanti vegani adesso non strumentalizzino la drammatica situazione e trovino terreno fertile per le loro proteste poiché dietro l’abbattimento di 1.5 milioni di poveri animali, ora si prospettano tempi duri per tutti coloro i quali vivono nell’orbita delle pellicce e dei tanti allevamenti che ora inevitabilmente spariranno. Oddio, per quanto mi riguarda sono ben felice che spariscano e si metta fine ad un antipatico ed odioso allevamento ma avrei gradito che la cosa fosse stata un’iniziativa e programmazione governativa per non mettere in difficoltà gli imprenditori del settore sia in Danimarca che in tutta Europa. E siamo sempre al solito problema, si pensano sempre e solo ai soldi e mai alle programmazioni utili… se si fosse pensato da tempo a questa probabilità, che certamente non può essere considerata imprevedibile, oggi non staremmo a parlare di dramma… ma i governi tante volte sono…stupidi ! Ma la questione epidemia allevamenti, purtroppo, non finisce in Danimarca perché ora anche la Germania ha il suo gravissimo problema che sta facendo tremare l’Europa ed in particolare noi italiani, nel silenzio mediatico, ancora una volta vergognoso, io l’ho appreso solo oggi… abbiamo niente di meno che la “peste suina” che incombe su tutti gli allevamenti suini in Germania, tantoché la Coldiretti, quella italiana giusto per capirci, ha chiesto di vietare l’import dei maiali vivi provenienti da due regioni, dalla  Sassonia e dal Brandeburgo, proprio per evitare che il contagio si diffonda tra i suini in modo esponenziale e vada inevitabilmente ad infettare i nostri maiali d’allevamento e i circa 2milioni di cinghiali presenti  sul territorio nazionale e ciò… sarebbe un dramma inenarrabile di proporzioni catastrofiche per l’economia italiana. Restare senza prosciutti e carne di maiale significherebbe un calo disastroso ed inimmaginabili per la produzione e filiera di prosciutti e salumi vari.  07/11/2020

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Danimarca, l’abbattimento dei visoni è segno che dobbiamo fermarci: stop agli allevamenti intensivi!

08112020 VISONI

Se il Coronavirus aveva iniziato il suo giro del mondo partendo dai crudeli wet market cinesi (mercati di animali selvatici), è negli allevamenti intensivi di visoni in Danimarca (allevati per farci pellicce) che ha trovato un nuovo ambiente ideale per replicarsi, evolvere e subire mutazioni, infettando almeno 200 umani.

E così è arrivata la decisione: sterminare tutti i 15 milioni di visoni allevati in Danimarca, prima che si diffonda la mutazione del Covid. Tanti erano questi piccoli animali in cattività: animali che in natura vivono liberi tra foreste e torrenti. Nei luoghi dell’orrore nascono flagelli, dovevamo averlo imparato. La natura non perdona.

Danimarca abbatterà tutti i 15 milioni di visoni del paese: “Alcuni hanno trasmesso all’uomo mutazione del Covid, così vaccino a rischio”

Si spera che la strage di queste milioni di bestiole innocenti dia una scossa alle coscienze, e ponga fine una volta per tutte al mercato assurdo delle pellicce (che conta vari allevamenti anche in Italia, per nulla sicuri come denuncia la Lav), e che si chiudano anche tutti gli allevamenti intensivi da carne e latte, serbatoi di patogeni e luoghi macabri di tortura. Ma purtroppo il Parlamento Europeo ha da poco votato la Pac, confermando i finanziamenti e sussidi agli allevamenti intensivi.

La scienza è chiara: il 75% delle malattie emergenti sono zoonosi, e saranno sempre più devastanti se l’uomo aumenterà il suo impatto sul pianeta. Più le foreste saranno devastate, meno habitat ci sarà per gli animali selvatici, più aumenteranno le possibilità di entrare in contatto con l’uomo (senza parlare dello scioglimento del permafrost, col rischio che si liberino batteri e microbi antichi conservati nel ghiaccio permanente).

I focolai delle peggiori epidemie di questi ultimi anni (mucca pazza, Ebola, influenza aviaria H5N1, influenza suina H1N1, virus Zika, Sars, nuovo Coronavirus), secondo vari studi, sono associati agli allevamenti intensivi, ai livelli insostenibili di caccia e di traffico di animali selvatici, alla perdita di habitat naturali (soprattutto foreste).

Siamo incontenibili, ingordi: per ogni essere umano, nel mondo ci sono 30 animali allevati (compreso pollame e pesci). Negli allevamenti intensivi gli animali sono costretti in spazi ristretti, alimentati a forza con mangimi a base di soia (che a sua volta deriva da monocolture causa di deforestazione). Animali che vivono un quarto della loro vita naturale, costretti a riprodursi e figliare con ritmi assurdi, utilizzati per la produzione del latte o macellati per la carne.

Uno stress crudele, sovraffollamento, dolore, ferite… tanto che la maggior parte degli antibiotici (solo in Italia parliamo del 70% sul totale venduto) viene utilizzata negli allevamenti intensivi, anche a scopo preventivo: questo porta al problema dell’antibiotico-resistenza, altra emergenza sanitaria globale.

I grandi allevamenti estensivi, d’altra parte, non hanno di certo un minore impatto: tipici dei paesi del Sud del mondo, come il Brasile, sono frutto di deforestazione e incendi. Gli allevamenti estensivi degradano il suolo, che a sua volta diventa meno produttivo, e riduce la sua capacità di assorbire la CO2. Questo peggiora gli effetti del cambiamento climatico, che a sua volta rafforza i processi di degradazione della qualità del suolo. Senza parlare dello spreco di acqua: un terzo di tutta l’acqua potabile usata dall’uomo e destinata al bestiame, che nei Paesi a rischio di siccità prosciuga le riserve idriche.

Danimarca, stop agli spostamenti per 280mila persone che vivono nei pressi degli allevamenti di visoni in cui il virus è mutato

Ovviamente la maggior parte di queste proteine animali finisce nel piatto del 20% della popolazione globale, quella più benestante, che vive nei paesi industrializzati, e che soffre di obesità, malattie cardiocircolatorie, diabete, ecc.

Dieta vegetariana e riduzione degli sprechi alimentari sono tra le soluzioni più veloci ed efficaci per invertire la rotta del riscaldamento globale, cosi dicono gli scienziati del progetto Drawdown. Negli ultimi sessant’anni il consumo di carne è invece più che raddoppiato. Nel 1961, mangiavamo circa 20 kg di carne (soprattutto pollame locale), nel 2014 gli italiani hanno mangiato 80 kg a testa di carne. In Usa si arriva in media a 220 kg di carne l’anno a testa. Oggi in Occidente ne abbiamo così tanta da strabordare, da starci male, da esserne obesi, da gettarla nel bidone. Nei paesi poveri, invece, non hanno campi da coltivare.

Chiudere gli allevamenti intensivi, vietare importazione di carne dai paesi che deforestano e lasciare aperti solo i piccoli allevamenti all’aperto, biologici. Questo ridurrebbe automaticamente l’offerta di carne nel mercato, i prezzi si alzerebbero e tutti ne mangeremmo meno.

Una società in cui gli animali vengono allevati con maggiore cura e in minor quantità diminuirebbe la pressione sui selvatici, ridurrebbe il rischio di pandemie, permetterebbe alle popolazioni povere di tornare a coltivare terre ora destinate alle monocolture per mangimi. E ci farebbe stare in migliore salute tutti.

In questa catastrofe sanitaria, ora più che mai, il genere umano deve fermarsi. La natura non ci tollera, così avidi crudeli e devastatori, e cercherà di tornare ad un equilibrio, con o senza di noi.

“GIACOMA BOND” ?

07112020 JAMES BOND

“GIACOMA BOND”  ?

L’imbecillità non più confini, oramai l’orrenda ideologia della sinistra progressista del “politically correct” si diffonde come il Covid 19 e infatti ha mietuto un’altra vittima illustre, nell’occasione la vittima è James Bond, quello immaginario s’intende, alla sua morte virtuale si è purtroppo aggiunta anche quella reale del suo antico e più  famoso interprete degli anni passati… il fantastico Sean Connery, effettivamente in tempo di epidemia due e tutt’insieme, e in questa settimana, sono proprio tanti, qualche giorno fa ci ha lasciati, uomo straordinario, al di là delle capacità artistiche, che tuttavia lo ha interpretato meravigliosamente in diversi film e tutti lo piangiamo con sincerità. A appena asciugate le lacrime per la sua scomparsa riprendiamo un altro fazzolettino per asciugare le lacrime dell’ennesimo scempio che si sta perpetrando a danno dell’umanità tutta. Oggi apprendiamo, con stupore, che anche la figura mitologica contemporanea è miseramente morta nella cinematografia di Hollywood. Accade  che la parte di “James Bond uomo” nel prossimo film verrà sostituita da una… donna ! Roba da ridere e da non credere…infatti vorrei proprio che qualcuno mi spiegasse come può una donna, di colore per giunta, sostituirsi ad un uomo bianco nella parte dell’agente segreto più famoso del mondo. E che bisogno c’era di demolire il personaggio maschile bianco ed affidare la parte ad una donna ? Quindi lei come si chiamerà nel prossimo film sempre “Bond… James Bond “ ? Oppure come penso … forse si chiamerà Giacoma Bond ? Eh già, perché evidentemente ad Hollywood hanno il cervello un po’ confuso nella questione, perché se si vuol sostituire un personaggio con una donna  non le si  può certamente affibbiarle il nome di un uomo … o no ?  Lei, Lashana Lynch, è un’altra vittima del gender e del femminismo antagonista che imperversa negli ambienti radical chic del mondo occidentale, pronto a dimostrare che non ci sono differenze di prestazioni fisiche e mentali tra i due generi. Questi son proprio fuori di testa…   è necessario e bisogna combattere tenacemente contro questi continui tentativi di mistificazione ideologica che intende demolire le nostre culture naturali e  tradizionali che poi in definitiva sono il patrimonio reale dell’umanità e sovvertire il concetto di famiglia tradizionale… oramai la demenza di certe ideologie ha raggiunto livelli allucinanti e non più sostenibili ma intanto, pare che certi ragionamenti così sconclusionati vadano bene a tutti i nostri parlamentari che vedono nel decreto Zan-Scalfarotto la soluzione di tutti i problemi di genere, consentendo l’insegnamento nelle scuole ai bambini  le loro strampalate “teorie gender” col fine di manipolare il cervello dei nostri figli e nipoti fin dalle scuole elementari, ciò serve loro per creare in futuro una società molto particolare e priva di quei stereotipi maschili, dove finalmente gli uomini non saranno più uomini maschi e forti ma uomini femminucce con tanto di orecchini e rossetto sulle labbra sin dalla tenera età e finalmente poter avere anche dei rapporti sessuali con gli adulti. Eh già, stiamo sdoganando legalmente la pedofilia con profonda gioia di tutti i “porci pedofili”. Ora dopo l’approvazione in parlamento di questa legge devo anche assistere alla pagliacciata di James Bond… e ora basta, né mi si può obbligare d’accettare tutto, ebbene che si sappia che io non andrò mai a vedere il film di “Giacoma Bond” che impersona “James Bond” uomo, se voglio ridere mi vedo un film di Pieraccioni o di Checco Zalone… almeno so che sono dei comici e non mi confondono le idee e quando esco dal cinema… non devo riflettere e chiedermi se sono uomo a metà o mezza donna maschio… né sul perché lei si chiami Giacoma e non James ! Che bel mondo che si sta costruendo intorno a noi !

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Così hanno ucciso James Bond: il nuovo 007 sarà donna e nero

07112020 JAMES BOND

Hollywood sempre in cerca di “rivoluzione politicamente corretta” rischia di affondare la fortunata saga di 007. Il pubblico non sembra aver apprezzato la scelta di una dark lady per ricoprire il ruolo della celebre spia. Forse i tempi non sono maturi e la forzatura appare evidente

Davide Bartoccini – Ven, 06/11/2020 – 17:29

 

Per qualcuno si tratta già di una “nuova rivoluzione a Hollywood”, e molte riviste – di moda, non di cinema – non hanno mancato l’occasione di incensare la notizia, come le veline del politicamente corretto impongono.

Ma la decisione di affidare a una donna, Lashana Lynch, il ruolo di agente 007 nella prossima pellicola della fortunata saga, “No Time To Die“, rischia di tramutarsi in uno dei più grandi flop del cinema.

Nell’intervista rilasciata ad Harper’s Bazaar, la 32enne attrice britannica di origini giamaicane ha confessato di essersi dovuta addirittura “cancellare” dai social a causa del malcontento dei fan di James Bond – proprio nella settimana del lutto che ci ha portati via Sean Connery , il primo e preferito tra tutti i Bond – che hanno riversato tutta la loro disapprovazione abbandonandosi a commenti negativi, talvolta sessisti e purtroppo anche razzisti. Commenti che però sembrano sottolineare come madame Broccoli, erede del produttore cinematografico Albert, abbia decisamente fatto il passo più lungo della gamba nell’annunciare al grande pubblico che il fascinoso ex-commando britannico con gli occhi di ghiaccio e una profonda cicatrice immaginato da Ian Fleming per ricoprire il ruolo della spia con la licenza di uccidere, verrà sostituito da un “agente della Cia donna, anche un po’ goffa” – secondo le indiscrezioni confermate dalla stessa Lynch.

L’attrice ha tentato di rassicurare se stessa, e gli altri, ripetendosi di essere parte integrante di un momento rivoluzionario. Appoggiato, non dovremmo neanche stare a ripetercelo, dai fanatici del politically correct e dalle paladine del neofemminismo. Ma, secondo gli umori del pubblico meno politicizzato, sembrerebbe trattarsi di una rivoluzione della quale nessuno sentiva veramente il bisogno. “Non volevo sprecare un’opportunità per rappresentare al meglio Nomi. Ho cercato almeno un momento nella sceneggiatura in cui il pubblico afroamericano potesse annuire con la testa, contento di vedere rappresentata la sua vita reale. In ogni progetto di cui faccio parte, indipendentemente dal budget o dal genere, l’esperienza black deve essere autentica al 100 per cento”, ha spiegato l’attrice che si dice fiera di allontanare la “mascolinità tossica” da un personaggio che però è stato pensato dal suo creatore, il burbero Fleming, proprio osservando un affascinante spia amante del menage a trois che giocava al casinò di Lisbona durante la guerra: Dusko Popov.

“Sono molto grata di essere riuscita a sfidare le narrazioni dominanti. Ci stiamo allontanando dalla mascolinità tossica, e questo sta accadendo perché le donne sono aperte ed esigenti, alzano la voce e denunciano comportamenti scorretti non appena li vedono”, ha incalzato la Lynch; dimenticandosi che non è tanto un concetto legato alla narrazione dominante, quanto al concetto di fedeltà da mantenere nel rispetto di una data narrazione. James Bond, l’agente a doppio 0 immaginato da Fleming, è un raffinato gentleman che indossa pigiami di seta, seleziona attentamente le sue scelte enogastronomiche, al pari delle auto che guida e delle donne che ama sedurre. Ama bere Dom Perignon del ’53 “servito ad una temperatura rigorosamente inferiore ai 4°”; guidare una Bentley del 1933, e indossare abiti da sera di alta sartoria. Oltre ad essere un agente segreto capace e raramente “goffo”. Smettesse di farlo, non sarebbe più James Bond. E forse è questa la chiave di volta che sfugge al dibattito subito scivolato nel becero quanto presunto campo del sessismo.

Nessuno avrebbe avuto da ridire se fosse stata lanciata una nuova saga senza scalzare in qualche modo l’adorato Bond, James Bond. Creare da zero un personaggio: un’agente della CIA che sappia emulare la celeberrima spia olandese Mata Hari, o Krystyna Skarbek, la spia polacca che ispirò tra gli altri anche lo stesso Ian Fleming. Accordandole il carattere risoluto di una reporter di guerra come Marie Colvin, nella verità, o dell’agente della CIA, per niente goffo, interpretato da Annette Bening in “Attacco al Potere” (1998).

Certo una scelta simile non avrebbe potuto cavalcare l’onda lunga della lotta dei sessi che attizza le pasdaran del femminismo che vuole farsi totalitario. Ma una scelta simile, che sottende a degli incassi facili spinti dal marchio e da una critica ben oliata dal plauso dei progessisti che hanno sottomesso ad ogni livello lo star system, rischia invece di covare uno sconvolgete flop al botteghino. Circostanza già verificatasi nella “genderizzazione” di cult movie come il Ghostbusters nella sua declinazione al femminile del 2016, e Ocean’s 8, spin-off al femminile della ben più nota triologia dei veri Ocean’s. Non crediamo infatti che le indiscrezioni di una pellicola prodotta dalla Broccoli, magari ispirata alla fascinosa spia doppiogiochista della Grande Guerra Mata Hari – magari interpretata da una paladina delle donne combattenti come Gal Gadot (la Wander Woman della Marvel) – avrebbe riscosso delle critiche: anzi; forse proponendo qualcosa di ben ponderato avrebbe addirittura raccolto il plauso della critica e del pubblico.

La produzione hollywoodiana evidentemente ha i suoi nuovi crismi, che suggeriscono, o impongono, i suoi nuovi obblighi. Attenderemo comunque questa pellicola per poterla giudicare con cognizione di causa. Magari stupirci, perché no. Anche se nella sua attesa – noi appassionati di 007 ne siamo convinti – non devono essere state poche le volte nelle quali Ian Fleming, bisbetico domato che proprio dall’esotica Giamaica scriveva i suoi 007, si sarà rivoltato nella tomba.

 

LA ZONA NERA !

06112020 dati Lazio

LA ZONA NERA  !

Il nostro meraviglioso governo, giallo-rosso, ancora una volta dimostra appieno quanto sia… incapace di valutare le delicate questioni ed analizzarle con la necessaria competenza e l’ovvia programmazione. Dopo mesi di studio e analisi tecniche sanitarie ha tirato fuori dal “cilindro del mago” un piano strategico  per la sicurezza sanitaria che non sta in piedi e fa acqua da tutte le parti, ridicolo, incomprensibile e pure farlocco sotto tutti gli aspetti, ma quello che più fa irritare è il modo chiaramente politico in cui si sono realizzate le tre zone. Non solo hanno sbagliato nelle valutazioni ma così  han dimostrato quanto sono incapaci ad affrontare un’emergenza sanitaria e nel contempo economica, non dimentichiamolo perché così facendo otterranno solo di alzare il livello delle tensioni sociali e avviandoci verso un aumento esponenziale dell’epidemia, Oggi la Lombardia effettivamente ha dimostrato che la zona rossa se la merita tutta visto l’alto numero dei contagiati, 8.822 e ben 139 morti, regione che per l’alto numero di residenti è sempre la prima tra tutte in questa spaventosa classifica di tipo calcistico. Nulla da eccepire se gli amici lombardi fanno un po’ di sacrifici nella speranza di migliorare i dati futuri, poi c’è il Piemonte con 3.171 contagiati e 39 decessi, non mi sembrano dati cosi allarmanti, direi che sono numeri che in una pandemia non fanno impressione però per la giusta precauzione ebbene inserirla nella fascia pericolosa, dopo abbiamo la Val d’Aosta, 180 contagiati e 7 decessi su una popolazione di circa 126.000 abitanti pari a circa 1,4% della popolazione, la quarta zona rossa è la Calabria, 358 contagiati e 4 morti… le altre posso anche comprendere che rappresentano un momento di preoccupazione ma la Calabria perché è inserita nella fascia rossa ? Non capisco perché non sia stata inserita nella fascia gialla, allo stato attuale non dà segni di eccessiva preoccupazione e per il momento le strutture sanitarie regionali reggono bene l’epidemia. Rammento che le quattro regioni sono governate dalla destra. Poi ci sono le regioni arancioni… e qui s’inizia a capirci poco anzi… una cippa di niente, non va bene per la Sicilia, oggi 1.322 contagiati e 25 morti, non mi sembrano dati che annuncino un cataclisma… come la Puglia, 850 contagiati e 26 deceduti… regione che conosco molto bene, male amministrata dal presidente Emiliano ma che ha preteso la fascia arancione pur avendo le migliori strutture sanitarie del paese ed in grado di affrontare l’epidemia a qualunque stato, una preoccupazione al momento inutile, eventualmente la situazione dovesse precipitare la si può far diventare rossa in qualunque momento. Poi abbiamo la Campania, ed ora riflettiamo sulla “pantomima campana”… i dati di oggi ci dicono che ci sono stati ben 3.888 contagiati e 17 morti… più del Piemonte, in zona rossa, e la seconda regione in Italia per numeri di contagiati,  contro il volere dello stesso presidente Pd De Luca la si è inserita comunque nella fascia gialla, una fascia che non “desta preoccupazioni”… ma stanno scherzando e prenderci per i fondelli questi del governo o sono usciti fuori di senno ? O è il vano tentativo di proteggersi da una rivoluzione napoletana ?  Così come il Lazio del compagno Zingaretti, 2.733 contagiati e 35 morti, la Toscana con 2.273 contagiati e 25 morti e in ultimo, l’Emilia Romagna con 2.180 contagiati e 13 morti… tutte e quattro sono state inserite nella fascia gialla e come mai… curioso vero ? E’ forse perché la suddivisone ha un colore politico dietro ? Infatti le ultime quattro sono regioni a governo rosso ma rientrano… nella fascia gialla. E a voi non vi sembra  “na’ strunzata” le tre fasce ? E’ ovvio che questa suddivisione creerà tensioni tra le regioni e tra la gente ma scientificamente, al di là delle giuste proteste e pretese economiche, come si collocano i dati di oggi nella suddivisione ? Ho la netta impressione che più di fasce colorate qui siamo di fronte ad una nera suddivisione politica e discriminatoria.

05112020 …by… manliominicucci.myblog.it   https://manliominicucci.myblog.it/….

 

 BOLLETTINO

Covid Italia, bollettino oggi 5 novembre 2020: 34.505 nuovi casi, 445 morti, mai così tanti da fine aprile

06112020 dati Lazio

Giovedì 5 Novembre 2020

 

La situazione Covid in Italia in base al bollettino del 5 novembre 2020. I nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore sono 34.500, i morti sono 445 (il totale ha raggiunto quota 40.192). Era dalla fine di aprile che non si registravano numeri simili. Gli attualmente positivi sono 472.348, 29.113 in più. I guariti sono in tutto 312.339 per un incremento pari a 4.961. Complessivamente sono 824.879 i contagiati, comprese vittime e guariti. Sono 219.884 i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore, circa 8mila più di ieri, con un rapporto positivi/tamponi al 15,69%, un punto più di ieri.

 

Sono 2.391 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 99 più di ieri. Secondo i dati del ministero della Salute sono 472.348 gli attualmente positivi, 29.113 più di ieri. Di questi 23.256 sono ricoverati nei reparti ordinari (+1.140 più di ieri) e 446.701 in isolamento domiciliare, con un incremento di 27.874 nelle ultime 24 ore. I dimessi e i guariti, infine, sono complessivamente 312.339, 4.961 più di ieri.

A livello regionale, è ancora una volta la Lombardia a far segnare il maggior incremento, con 8.822 casi. Seguono Campania (+3.888), Veneto (3.264), Piemonte (3.171). Oltre i duemila casi ci sono invece Lazio (2.735), Toscana (2.273) ed Emilia Romagna (2.180).

Rezza (Iss): il virus corre ancora

 

«L’aggiornamento sui dati di oggi non va bene, con 34.500 casi, non è un buon segnale anche perché la percentuale di tamponi positivi supera il 10%. Anche i decessi 445, sono molti. Circa 220 mila tamponi, 99 in terapia intensiva. Nei giorni scorsi la situazione sembrava essersi stabilizzata pur tenendo conto della variabilita quotidiana ma il dato di oggi ci dice che sembra che globalmente ancora il virus corre e frenarlo è necessario», ha detto il direttore Prevenzione Gianni Rezza alla conferenza stampa del ministero della Salute.

 

Lombardia, 8.822 casi e 139 morti

Con 41.544 tamponi eseguiti è di 8.822 il numero dei nuovi positivi registrati in Lombardia (percentuale del 21,2), dove nelle ultime 24 ore ci sono stati 139 morti, per un totale di 17.987 morti. Il numero di ricoverati in terapia intensiva è salito 522 (+15), negli altri reparti a 5.318 (+300). Per quanto riguarda le Province, i casi segnalati a Milano sono stati 3.654, di cui 1.367 in città; 973 a Varese, 898 a Monza, 703 a Brescia, 615 a Como, 578 a Pavia, 252 a Bergamo, 231 a Mantova, 197 a Cremona, 189 a Lecco, 173 a Lodi e 115 a Sondrio. (ANSA).

 

Campania, 3.888 casi e 17 morti

Sono 3.888 i nuovi casi di coronavirus emersi nelle ultime 24 ore in Campania dall’analisi di 19.568 tamponi. Dei 3.888 nuovi positivi, 210 sono sintomatici e 3.678 sono asintomatici. Il totale dei positivi è 73.501, mentre i tamponi complessivamente esaminati sono 1.051.304. Sono 17 i nuovi decessi legati al coronavirus: il totale dei decessi in Campania è 756. Sono 311 i nuovi guariti: il totale dei guariti in Campania dall’inizio dell’emergenza è 14.697.

Veneto,  3.264 i nuovi casi e 38 morti

Nuovo primato di contagi COVID-19 in Veneto in un solo giorno: nell’ultimo bollettino regionale sono 3.264 i nuovi casi positivi in 24 ore, per un dato complessivo di 68.795 contagi dall’inizio dell’epidemia. Balzo anche del numero delle vittime, 38 in più rispetto a ieri. Il totale dei morti dal 21 febbraio sale a 2.516. In crescita i ricoveri nei reparti non critici, 1.274 (+81) e nelle terapie intensive, 170 (+15).

Piemonte, 3.171 casi e 39 morti

Sono 39 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 9 verificatisi oggi.Il totale è ora di 4520 deceduti risultati positivi al virus,723 Alessandria, 281 Asti, 238 Biella, 435 Cuneo, 440 Novara, 1978 Torino, 245 Vercelli, 137 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 43 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte. I casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte sono 84.580(+ 3171 rispetto a ieri) di cui 1477 (46%) sono asintomatici e dei nuovi contagi, 1069 sono di screening, 699 contatti di caso, 1043 con indagine in corso, 255 in Rsa e Strutture Socio-Assistenziali, 357 in ambito scolastico e 2559 popolazione generale.

La suddivisione complessiva su base provinciale evidenzia 7720 Alessandria, 4041 Asti, 2730 Biella, 10.390 Cuneo, 6435 Novara, 46.389 Torino, 3050 Vercelli, 2370 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 564 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 891 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 249(+16 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 3698 (+173 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 40.027. I tamponi diagnostici finora processati sono 1.095.992 (+16.885 rispetto a ieri), di cui 603.246 risultati negativi.

Lazio, 2.735 nuovi casi e 35 morti

Sono 2.735 i nuovi casi nel Lazio a fronte di oltre 30 mila tamponi (3.671 in più rispetto a ieri) . Il dato dei nuovi contagi tiene conto di 309 ritardate notifiche. I decessi sono 35, i guariti 293. A Roma i nuovi casi sono 207, 23 i morti. Domani aprirà la nuova area di pronto soccorso dell’A.O. San Camillo di Roma. In arrivo altri 125 ventilatori da parte della struttura commissariale. Nella Asl Roma 1 sono 415 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano sei decessi di 72, 82, 83, 84, 91 e 93 anni con patologie. Nella Asl Roma 2 sono 402 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Centottantatre i casi individuati su segnalazione del medico di medicina generale. Si registrano nove decessi di 73, 74, 76, 77, 77, 79, 80, 82 e 94 con patologie. Nella Asl Roma 3 sono 390 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Otto sono ricoveri. Si registrano cinque decessi di 74, 75, 83, 84 e 85 anni con patologie.

 

 

Nella Asl Roma 4 sono 87 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano tre decessi di 79, 88 e 94 anni con patologie. Nella Asl Roma 5 sono 299 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registra un decesso di 86 anni con patologie. Nella Asl Roma 6 sono 372 i casi nelle ultime 24h e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Nelle province si registrano 770 casi e sono undici i decessi nelle ultime 24h. Nella Asl di Latina sono 130 i nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano sei decessi di 62, 74, 74, 77, 80 e 83 anni con patologie. Nella Asl di Frosinone si registrano 394 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio, contatti di un caso già noto o con link familiare. Si registra un decesso di 72 anni con patologie. Nella Asl di Viterbo si registrano 196 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Un caso individuato in fase di pre-ospedalizzazione. Si registrano due decessi 71 e 78 anni con patologie. Nella Asl di Rieti si registrano 50 nuovi casi e si tratta di casi isolati a domicilio o con link familiare o contatto di un caso già noto. Si registrano due decessi di 42 e 69 anni con patologie.

Toscana, 2.273 casi e 25 morti

Sono oggi 2.273 i nuovi positivi al Coronavirus in Toscana (1.814 identificati in corso di tracciamento e 459 da attività di screening) su un totale di 55.088 casi, registrati dall’inizio dell’epidemia. I nuovi casi sono il 4,3% in più rispetto al totale del giorno precedente. L’età media dei 2.273 casi odierni è di 47 anni circa (il 14% ha meno di 20 anni, il 23% tra 20 e 39 anni, il 34% tra 40 e 59 anni, il 20% tra 60 e 79 anni, il 9% ha 80 anni o più).

I guariti crescono dell’1,5% e raggiungono quota 16.136 (29,3% dei casi totali). I tamponi eseguiti hanno raggiunto quota 1.164.607, 16.374 in più rispetto a ieri. Sono 10.611 i soggetti testati (escludendo i tamponi di controllo), di cui il 21,4% è risultato positivo. A questi si aggiungono i 1.291 tamponi antigenici rapidi eseguiti oggi. Gli attualmente positivi sono oggi 37.482, +5,6% rispetto a ieri. I ricoverati sono 1.589 (73 in più rispetto a ieri), di cui 202 in terapia intensiva (5 in più).

Oggi si registrano 25 nuovi decessi: 12 uomini e 13 donne con un’età media di 84 anni. Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 10 a Firenze, 1 a Prato, 3 a Pistoia, 3 a Massa Carrara, 4 a Pisa, 2 a Livorno, 2 a Arezzo.

 

A Flourish bar chart race

 

Emilia Romagna, 2.180 casi e 13 morti

Nuovo record di contagi in Emilia-Romagna: nelle ultime 24 ore, a fronte di 20.332 tamponi, sono stati individuati 2.180 nuovi positivi, più della metà dei quali (1.156) sono asintomatici, individuati attraverso screening e contact tracing. Ci sono stati tredici nuovi morti. Anche se aumenta la percentuale delle persone che non richiedono cure ospedaliere o sono prive di sintomi (97,5%), aumentano anche i ricoveri: sono infatti 177, 16 in più di ieri, quelli in terapia intensiva e 1.588 negli altri reparti Covid (+34). I nuovi decessi, che portano il totale a 4.712, riguardano persone di età compresa fra i 71 e i 98 anni e sono quattro in provincia di Ferrara, tre a Reggio Emilia e Modena, uno a Parma, uno a Bologna, Parma e Piacenza. La provincia con il maggior numero di contagi è Bologna con 599 nuovi casi, seguita da Modena con 332, poi Reggio Emilia (262), Ravenna (225), Piacenza (186), Rimini (151), Parma (140), Ferrara (120); seguono Imola (58), Cesena (54) e Forlì (53).

Puglia, 850 casi e 26 morti

Oggi in Puglia sono stati registrati 850 nuovi casi positivi al Coronavirus, a fronte di 7.543 test analizzati. I decessi, invece, sono 26. I nuovi casi sono stati rilevati 277 in provincia di Bari, 91 in provincia di Brindisi, 55 nella provincia Barletta-Andria-Trani, 273 in provincia di Foggia, 73 in provincia di Lecce, 79 in provincia di Taranto, 1 attribuito a residente fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota. I decessi sono avvenuti 9 in provincia di Bari, 7 nella BAT, 9 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Taranto. Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 586.802 test; 7.323 sono i pazienti guariti; 14.823 sono i casi attualmente positivi.

 

A Flourish bar chart race

 

Marche, 698 

Sono 698 i positivi al covid rilevati nelle Marche nelle ultime 24 pari al 30% dei 2.248 tamponi testati nel percorso nuove diagnosi, e pari al 20,8% del totale dei 3.349 tamponi che comprendono anche 1.001 del percorso guariti. Secondo i dati del Servizio Sanità della Regione Marche, la provincia di Ancona è la più colpita con 212 casi, seguita da Ascoli Piceno (157), Fermo (131), Macerata (101), Pesaro Urbino (79), e 18 da fuori regione. I nuovi casi comprendono 101 soggetti sintomatici, contatti in setting domestico (155), contatti stretti di casi positivi (197), contatti in setting lavorativo (30), 6 rientri dall’estero (Romania, Marocco, Perù, Bangladesh), contatti in ambienti di vita/divertimento (42), contatti in setting assistenziale (8), contatti in setting scolastico/formativo (29), screening percorso sanitario (9). Per altri 121 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.

Abruzzo, 571 nuovi casi e 9 morti

Sono 571 i nuovi casi di coronavirus accertati nelle ultime ore in Abruzzo. Sono emersi dall’analisi di 3.616 tamponi: è risultato positivo il 15,79% dei campioni analizzati. ll totale regionale sale a 13.114. Si registrano nove decessi recenti: il bilancio delle vittime sale a 577. Gli attualmente positivi sono più di ottomila e aumentano i ricoveri. Dei nuovi casi, 265, cioè il 47,46%, sono riferiti a tracciamenti di focolai già noti. Il positivo più giovane ha dieci mesi, mentre il più anziano ha 101 anni. Sono 81 quelli con meno di 19 anni: 14 in provincia dell’Aquila, quattro in provincia di Pescara, quattro in provincia di Chieti e 59 in provincia di Teramo. I nove decessi recenti riguardano persone di età compresa tra 64 e 100 anni: quattro in provincia dell’Aquila, due in provincia di Pescara, due in provincia di Chieti e uno in provincia di Teramo.

 

A Flourish bar chart race

 

Friuli Venezia Giulia, 546 nuovi casi e 9 morti

Oggi in Friuli Venezia Giulia sono stati rilevati 546 nuovi contagi da covid 19, a fronte di 5.033 tamponi eseguiti; sono nove i decessi registrati. Lo ha comunicato il vicegovernatore del Fvg con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. Le persone risultate positive al virus in regione dall’inizio della pandemia ammontano in tutto a 12.810, di cui: 4.117 a Trieste, 4.846 a Udine, 2.359 a Pordenone e 1.345 a Gorizia, alle quali si aggiungono 143 persone da fuori regione. I casi attuali di infezione sono 6.462. Salgono a 44 (4 più di ieri) i pazienti in cura in terapia intensiva e a 268 (+53) i ricoverati in altri reparti. I decessi complessivamente ammontano a 423, con la seguente suddivisione territoriale: 217 a Trieste, 101 a Udine, 94 a Pordenone e 11 a Gorizia. I totalmente guariti sono 5.925, i clinicamente guariti 83 e le persone in isolamento 6.067.

Sardegna, 413 casi e 6 morti

Sono 11.053 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale si registrano 413 nuovi casi e 6 vittime (247 in tutto): tre residenti nel nord Sardegna, due uomini e una donna rispettivamente di 63, 81 e 87 anni, due uomini della provincia del Sud Sardegna, di 84 e 94 anni, e un ottantenne di Cagliari. In totale sono stati eseguiti 282.377 tamponi con un incremento di 4.036 test. Sono invece 340 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale, 46 in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 6.982. Sul territorio, di 11.053 casi positivi complessivamente accertati, 2.264 (+61) sono stati rilevati a Cagliari, 1.763 (+58) nel Sud Sardegna, 966 (+68) a Oristano, 1.394 (+34) a Nuoro, 4.666 (+192) a Sassari.

Calabria, 359 nuovi casi e 4 morti

Nuovo aumento record di positivi al Covid nelle ultime 24 ore in Calabria alla vigilia dell’istituzione della zona rossa in vigore da domani. Sono 358, infatti, i nuovi contagi (96 più di ieri) ufficializzati nel Bollettino diffuso dal Dipartimento tutela della Salute della Regione, che riferisce anche di quattro decessi per un totale di 128 vittime dall’inizio della pandemia. Stabile il numero di pazienti ricoverati in rianimazione, 11. Quattro nuovi guariti. I casi attivi oggi sono 4.244, quelli da inizio pandemia 6.450. Ad oggi sono stati sottoposti a test 286.339 soggetti per un totale di 289.361 tamponi eseguiti di cui 279.889 risultati negativi. I casi confermati sono così suddivisi: Cosenza (85), Catanzaro (77), Crotone (4), Vibo Valentia (7), Reggio Calabria (185). I nuovi tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore sono 3.412 per un totale di 3.397 soggetti testati. A livello regionale, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti: Cosenza: Casi attivi 1.353 (89 in reparto, 4 in terapia intensiva e 1260 in isolamento domiciliare); Casi chiusi 666 (618 guariti e 48 deceduti); Catanzaro: Casi attivi 670 (48 in reparto, 5 in terapia intensiva e 617 in isolamento domiciliare); Casi chiusi 358 (319 guariti e 39 deceduti); Crotone: Casi attivi 162 (8 in reparto e 154 in isolamento domiciliare); Casi chiusi 161 (155 guariti e 6 deceduti); Vibo Valentia: Casi attivi 93 (7 ricoverati e 86 in isolamento domiciliare); Casi chiusi 125 (118 guariti e 7 deceduti); Reggio Calabria: Casi attivi 1.699 (65 in reparto, 2 in terapia intensiva e 1.632 in isolamento domiciliare); Casi chiusi 768 (741 guariti e 27 deceduti). Dall’ultima rilevazione, le persone che si sono registrate sul portale della Regione Calabria per comunicare la loro presenza sul territorio regionale sono in totale 424.

 

“MATRIMONIO DI MATRICE RELIGIOSA” !

06112020 MATRIMONIO DI MATRICE ... RELIGIOSA

 “MATRIMONIO  DI MATRICE RELIGIOSA” !

Ho sempre avuto la convinzione che il vecchio ed antico detto, moglie e buoi dei paesi tuoi, sia un’usanza da osservare scrupolosamente e farne tesoro in quanto in quel detto c’è la sintesi di un’esperienza millenaria. Tuttavia quel che è accaduto in Pakistan ha dell’horror pazzesco, non posso accettare che una bambina di 13 anni venga rapita al fine di essere convertita con la forza e la paura della morte alla religione islamica, in seguito denominata “matrice religiosa pakistana”, perché poi vada in matrimonio ad un uomo adulto di ben 45 anni, né riesco a tollerarlo e faccio davvero  fatica a capire come una madre può dare in cambio, di chissà cosa, la propria bambina ad un uomo adulto dopo un rapimento. Già perché il rapimento, secondo me, è una vera e propria farsa… una bella bufala condivisa per giustificare la forzosa conversione all’islam della bimba e il conseguente matrimonio che secondo i canoni occidentali è a tutti gli effetti un matrimonio pedofilo, per noi che abbiamo una visione del tutto opposta è assolutamente incomprensibile ed inconcepibile tal matrimonio. Eh sì, perché il punto di comprensione di questa strana usanza  parte proprio dal modus operandi dei fedeli di “matrice religiosa pakistana”, spero che la nuova definizione non offenda i religiosi pacifici islamici, loro si professano pacifici ed io non ho motivo di metterlo in dubbio, però… vorrei tanto che gli islamici pacifici, non i terroristi perché loro mi fanno schifo, ci spiegassero, una volta per sempre, perché avvallano i matrimoni con le bambine, lo so che il profeta Maometto sposò una bimba di 9 anni, Aisha, ma la cosa è accaduta oltre 1300 anni fa e quindi un attimo di riflessione va fatta su questa strana usanza e magari, visto che gli islamici pacifici amano la pace e l’amore e sono sempre aperti al dialogo, perché non considerano immorale ed offensivo far “violare i genitali di una bimba di 13 anni”  da un uomo maturo di 45 anni ? E già, perché nessuno ne parla e non ne vuol parlare ma il matrimonio… “va consumato” secondo le leggi coraniche e anche secondo quelle cristiane quindi, a scanso di equivoci, è opportuno che tutti si facciano un esame e ci diano una risposta sulle attività sessuali della coppia se è moralmente accettabile il rapporto tra una minore ed un adulto o è una vergogna inenarrabile da censurare a tutti i costi e senza discuterne… la cosa paradossale è che per noi in Italia, i minori migranti che arrivano sono sacri… solo quelli però a quanto pare. Purtroppo dal mondo della “matrice religiosa pakistana” non apprendiamo nessuna precisazione né una presa di distanza dall’operato del fedele 45enne, evidenzio che secondo le leggi italiane ed europee è un volgare pedofilo mentre per loro è un buon fedele, e ciò vuol dire che a loro questa strana abitudine piace, è ben accettata e voluta e quindi tornando al discorso di prima : moglie e buoi dei paesi tuoi  è una abitudine anche di matrice religiosa nel lontano mondo dei matrimoni di matrice religiosa pakistana ! 04112020

…by… manliominicucci.myblog.it

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03 NOVEMBRE 2020 15:51

Pakistan, salvata 13enne cristiana rapita per nozze forzate

06112020 MATRIMONIO DI MATRICE ... RELIGIOSA

La polizia pachistana ha tratto in salvo una 13enne cristiana, Arzoo Raja, rapita nell’intento di convertirla forzatamente all’Islam e farla sposare con un musulmano di 45 anni, Ali Azhar. Il fatto è avvenuto nella provincia meridionale del Sindh, in Pakistan. L’annuncio della sua liberazione è stato dato su Twitter dal portavoce del governo, spiegando che la ragazzina è stata trasferita in una casa di accoglienza.