Archivio mensile: novembre 2020

COPIA & INCOLLA

COPIA & INCOLLA SERVIZI

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COPIA & INCOLLA           VIA SAN PELLEGRINO LAZIOSI 32         47121 FORLÌ (FC) ITALIA         CELL: 320 673 5785

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GRETA… VANESSA… SILVIA = € 14 MILIONI

21112020 Vanessa e Greta

GRETA… VANESSA… SILVIA = € 14 MILIONI

Tutto ha inizio nel lontano 2014, loro sono due ragazzine italiane, due cooperanti giovanissime ed inesperte, ed è proprio la loro inesperienza che le mette nei guai e le porta tragicamente, ovvia conclusione aggiungo, ad essere rapite in terra siriana e niente di meno ché proprio dai terroristi dello stato islamico, meglio noto come ISIS… rapite all’inizio del mese di agosto e fatte sparire, esattamente come padre dall’Oglio, scomparso, sempre in Siria, l’anno prima mentre si trovava a Raqqa, e del quale nel 2014 non si avevano ancora sue notizie né si sapeva più nulla e quindi la scomparsa del sacerdote doveva rappresentare un campanello d’allarme anche per le autorità italiane e impedire di fatto la partenza a due “ragazzine dallo scarso senso di responsabilità”. Quindi in piena e rovinosa guerra in Siria ed Iraq, che andava avanti dal 2011, e nonostante i crimini dello stato islamico noti in tutto il mondo… le due gloriose cooperanti partono per l’avventura della vita, dimenticando molto colpevolmente di essere occidentali, cristiane ma soprattutto infedeli ed andare in una terra dove ci sono diverse fazioni in guerra che si scannano tra di loro e tra cui una di questa è una fazione particolarmente violenta che abitualmente, per motivi legati alla loro fede, tagliano le teste agli infedeli senza discutere più di tanto o forse pensavano di andare in soggiorno vacanza a Rimini ? Con tutti questi presupposti direi che è una follia andarci ma soprattutto sono i genitori delle due incoscienti i veri responsabili, tanto che ci sarebbe da “prenderli a bastonate per la loro idiozia”, non si mandano nell’inferno siriano due povere ragazzine illuse da un cliché di vita occidentale e si spediscono in un ambiente ricolmo di morti e sangue e nel quale non sanno neanche se potranno mettere in pratica ciò che desiderano fare. Tra l’altro il rapimento delle due italiane è una dimostrazione e testimonianza della eccessiva pericolosità della zona  che segue la diffusione di un atroce video che mostra la “solita decapitazione”, nell’occasione quella del giornalista americano Jim Foley ad opera dei  soliti jihadisti dello Stato islamico. Subito dopo il rapimento, questa è l’ipotesi più terrificante e temuta, è che le due ragazze avessero subito la stessa sorte per mano dei terroristi islamici dell’ISIS, il sospetto ci arrivò direttamente dal Guardian, quotidiano britannico, che senza fare il nome delle due cooperanti lasciò intendere che quella stessa sorte sarebbe potuta essere drammatica realtà. Dopo averle viste vestite con abiti integrali mussulmani, più vicino a degli enormi sacchetti neri della pattumiera, e con in mano un foglietto che ritraeva la data di quel giorno… si sono prestate, involontariamente o no non si sa, a sceneggiate e pantomime create  al solo fine di impietosire il popolo italiano e far pagare al governo italiano di Renzi, all’epoca presidente del consiglio, il congruo riscatto chiesto. E’ così fu !  Tutto finì d’incanto… come per magia e grazie ai magnifici e magici 11 milioni di dollari, riscatto pagato ai terroristi islamici dai contribuenti italiani, i quali, con tutti quei soldi continuarono a decapitare gli infedeli… mentre le “due bambine cresciute” ritornarono a casa.  Già a nessuno piace sentirlo dire ma è così che le cose funzionano in tempo di guerra, i soldi servono per comprare le armi e qualunque mezzo è lecito… sono gli altri che devono evitare di diventarne “il mezzo” e quando il cervello non funziona bene, allora deve intervenire il governo ed evitare che queste situazioni possano accadere e ripetersi e degenerare come Silvia Romano e altri 4 milioni persi. Che in questa storia la Turchia sia parte integrante del rapimento questo è fuori discussione, si sapeva già da tempo che Erdogan faceva affari con i terroristi dell’ISIS e noi occidentali lo abbiamo permesso senza dire nulla, tanto che oggi il sultano di Ankara ha messo in libertà proprio il rapitore delle due ragazzine alla faccia dell’Italia, e noi italiani abbiamo buttato 10 milioni di euro per accontentare i capricci di due bambine mentalmente non cresciute mentre c’erano imprenditori che si suicidavano per la disperazione di una crisi devastante, ricordo a tutti i suicidi degli anni 2014/2015… la sinistra ha sempre agito così, non è una novità, dare agli altri e togliere agli italiani per loro è la priorità.  20112020

…by… manliominicucci.myblog.it  

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Siria: Ong, liberato il sequestratore di Greta e Vanessa

‘Aveva rapito le due volontarie italiane tra 2014 e 2015’

21112020 Vanessa e Greta

Redazione ANSA

20 novembre 2020

(ANSAmed) – BEIRUT, 20 NOV – Le autorità turche hanno liberato nelle ultime ore un capo milizia siriano indicato come uno dei sequestratori delle due volontarie italiane, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, rapite nel nord-ovest della Siria tra il luglio 2014 e gennaio del 2015. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui Hussam Atrash è stato rilasciato da un non meglio precisato carcere turco. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui Hussam Atrash è stato rilasciato da un non meglio precisato carcere turco.
Atrash era stato incarcerato nel febbraio 2019 nella città turca frontaliera di Reyhanli perché accusato di aver avuto un ruolo di spicco nel rapimento delle due italiane e di averle “vendute” a miliziani qaidisti nella regione siriana di Idlib.
Secondo fonti siriane, per la liberazione di Greta e Vanessa, all’epoca ventenni, è stato pagato un riscatto di 11 milioni di dollari, cinque dei quali sono finiti nelle tasche di Atrash.

SE LO BRUCIATE NON E’ REATO !

20112020 CORANO BRUCIATO

SE LO BRUCIATE NON E’ REATO !

Bruciare un libro, per quanto antipatico possa essere è sempre una cosa spiacevole tuttavia, resta un diritto indiscutibile rovinarlo, farlo a pezzi o addirittura bruciarlo se l’acquirente del libro decide di farlo per motivi personali evidentemente riconducibili ad una forma di protesta o di rabbia verso l’autore del libro andato in fumo e nessuno può impedirlo. E’ un sacrosanto diritto della libertà individuale sancito da tutte le costituzioni occidentali e democratiche ed esercitarlo, quel diritto, non può essere considerato un crimine né può esserne impedita la volontà del proprietario di dar fuoco ad un libro… ovviamente se fatto in luogo pubblico si va incontro a sanzioni di carattere economico… una bella multa, perché si sporca, ma la questione finisce lì… Capisco la rabbia dei fedeli del libro bruciato, nella fattispecie trattasi del Corano, libro sacro ai fedeli mussulmani, però… mi piace ripetere le frasi coniate proprio dai musulmani stessi quando si parla dei diritti negati ai cristiani in terra islamica : “in quegli stati non c’è la democrazia ma sono stati islamici dove vige la sharia, la legge islamica, e pertanto gli infedeli non devono permettersi di infrangere detta legge né di offenderla né essere blasfemi. Bene cari signori islamici, lo sappiamo come funzionano le leggi nei vostri paesi… però, voi che vivete in occidente,  tra i quali c’è anche la Svezia, ebbene che sappiate che in questi stati c’è la democrazia e la libertà individuale che significa che ognuno può fare ciò che vuole sino a quando non lede la libertà altrui e pertanto, ognuno può bruciare quel che desidera e che gli piace e può farlo perché è un insindacabile diritto del cittadino, cari islamici, dovete sapere, se la cosa non vi è nota, che quella è una legge costituzionale e va rispettata rigorosamente da tutti… e alla lettera, anche da quelli che si sentono offesi e non apprezzano la bruciatura del loro libro sacro, certamente da fastidio ma le democrazie occidentali sono fatte così  e se non le gradite… potete sempre tornarvene nei vostri meravigliosi paesi da “mille e una notte ! Chiarita l’annosa questione andiamo al punto più importante e cioè che secondo un Pubblico ministero svedese, l’atto di dar fuoco ad una copia del Corano, accaduto nella scorsa estate a Malmö, non “costituisce istigazione contro un gruppo etnico”, dichiarazione di importanza storica perché a seguito delle sue affermazioni non verrà dato corso all’indagine preliminare sulla questione, quindi capitolo chiuso e si possono bruciare tutti i libri antipatici. Nella questione “bruciatura coranica” il procuratore della Camera Sofia Syren ha testualmente detto : <<non è possibile provare che un crimine sia stato commesso, “bruciare una copia del  Corano di per sé non è illegale”>>. Fantastico… questo è l’inizio della presa di distanza dall’avanzata islamica in Svezia, i diritti democratici e liberali e la costituzione stessa sono stati difesi ed è una vittoria per la Svezia perché si inizia a ragionare sulla necessità di valutare l’integrazione mussulmana nella società svedese che da anni si vede sottomessa all’islam, martoriata da conflitti di bande delinquenziali tra le quali ci sono proprio molte  di origine religiosa e dall’insorgere prepotente della religione islamica nelle leggi dello stato. Certo ora assisteremo alla solita e violenta reazione dei fedeli islamici che vorranno farci capire, sicuramente con il terrore, che il Corano non si tocca, né lo si brucia né lo si può offendere impunemente e credo che non aspetteremo più di tanto per assistere ai primi attentati terroristici. Mi sbaglio a pensarla così ? Lo spero… vivamente ! 19112020

…by… manliominicucci.myblog.it

 

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“Impossibile provare il crimine”: L’accusa svedese decide che bruciare il Corano non è illegale

20112020 CORANO BRUCIATO

21:50 17.11.2020

All’inizio di quest’anno, il video di un corano incendiato a Malmö, in Svezia, dai membri del partito ‘Linea Dura’ danese, aveva scatenato violente rivolte islamiche, che hanno portato a dozzine di arresti e diverse condanne. A quell’episodio erano poi succeduti diversi altri atti emulativi simili.

Secondo il Pubblico ministero svedese l’atto del dare fuoco ad una copia del Corano, verificatosi lo scorso agosto, non costituisce istigazione contro un gruppo etnico e non verrà per tanto dato decorso all’indagine preliminare sulla questione.

“Non è possibile provare che un crimine sia stato commesso – bruciare un Corano di per sé non è illegale”, ha detto all’emittente nazionale SVT il procuratore della Camera Sofia Syrén.

Secondo lei, la valutazione si è basata sulle informazioni dei testimoni e sui video dalla scena. Mentre i media svedesi e la maggior parte dei politici hanno condannato in maniera equivoca l’incendio del Corano come una provocazione, l’accusa non ha trovato motivi legali per sporgere denuncia.

“Abbiamo esaminato cosa stesse succedendo nel contesto, come le persone si esprimessero e così via”, ha detto Syrén. “Dal materiale risulta che vi sono state persone che si sono espresse in un modo che può essere giudicato come istigazione contro i gruppi etnici, ma queste non possono essere identificate”, ha sottolineato.

All’inizio di quest’anno, il leader del partito danese ‘Linea Dura’, Rasmus Paludan, si era impegnato a bruciare un Corano nella città svedese di Malmö, ma gli era stato negato l’ingresso nonostante fosse cittadino svedese. Tuttavia, i suoi compagni di partito, hanno continuato a realizzare i suoi piani, pubblicando in seguito un video dell’evento su Internet. Ciò ha scatenato violente rivolte islamiche nell’enclave etnica di Rosengård, dove sono stati usati fuochi d’artificio, auto bruciate e musulmani riottosi hanno colpito la polizia con pietre. Successivamente sono state effettuate dozzine di arresti e sei persone sono state accusate di disordini violenti.

“Potrebbe essere rilevante perseguire di più. In totale, ci sono circa 20 sospetti”, ha detto a SVT il procuratore della camera Tomas Olvmyr, sottolineando che circa 300 persone avevano partecipato alle rivolte a Rosengård.

L’incendio di Malmö è stato seguito da simili azioni in altre città svedesi, nessuna delle quali ha portato a processi.

La scorsa settimana, cinque membri danesi di Linea Dura, sospettati di aver complottato per provocare i musulmani bruciando un Corano a Molenbeek, un distretto di Bruxelles con una grande popolazione marocchina, sono stati arrestati e costretti a lasciare il Belgio.

La notizia è stata accolta da Sammy Mahdi, segretario di Stato belga per l’asilo e la migrazione, che ha definito gli uomini una “seria minaccia all’ordine pubblico”. “Nella nostra società, che è già molto polarizzata, non abbiamo bisogno di persone che vengono a diffondere odio”, ha detto Mahdi.

Lo stesso Paludan fu arrestato nella vicina Francia e anche espulso. All’inizio dell’autunno è stato arrestato ed espulso dalla Germania, i cui servizi di sicurezza lo hanno etichettato come un “predicatore di odio”.

Fondata dall’avvocato Rasmus Paludan nel 2017, il partito Hard Line, Linea Dura, è anti-islam e anti-immigrazione. Ha guadagnato fama e notorietà, prima in Danimarca e poi nei paesi vicini, principalmente attraverso manifestazioni contro l’Islam nelle enclave dei migranti successivamente rilasciate come video.

Durante tali manifestazioni, il Corano, fulcro dell’Islam, viene spesso bruciato o altrimenti deturpato, il che viene celebrato come un atto di libertà di parola dal partito stesso. Tuttavia, a causa di numerose minacce e tentativi di omicidio, Paludan vive sotto la protezione della polizia 24 ore su 24.

Il partito si definisce etno-nazionalista e sostiene la deportazione dei musulmani e degli immigrati non bianchi. Nel 2019 è quasi arrivato ad ottenere una rappresentanza al Parlamento danese, sorprendendo molti analisti.

 

“I PARACULI” !

19112020 COMMISSIONE

“I PARACULI” !

A.D. 1943, l’8 di settembre, quando venne firmato l’armistizio con i futuri alleati, le orde germaniche calarono in Italia con l’unica missione di devastare il nostro paese, ridurlo in poltiglia e soprattutto rubarsi le immense ricchezze italiane artistiche, e uniche al mondo, da portarsi in Germania è così fu… dei veri ladri che sotto il vestito da militari in guerra intendevano depredare il nostro paese senza limiti, visto anche che noi italiani non si era in grado di opporsi in quanto oramai sfinito da una guerra che non voleva più. Poi la guerra è finita ma l’ingordigia dei tedeschi, belgi, lussemburghesi, olandesi e francesi è rimasta sempre viva e d’attualità, non ci sono riusciti con le cattive maniere e adesso ci provano col sistema più intelligente che ci sia, ridurre alla fame il popolo e costringerlo a vendere i “gioielli di famiglia” e poi si passerà alle opere d’arte… è solo questione di tempo ma tutto procede secondo i loro piani, l’Italia è stata invasa dai migranti, la disoccupazione cresce a dismisura quanto la povertà, le aziende produttrici più importanti spostano le loro sedi nei paesi fiscali come l’Olanda, il Lussemburgo e la Gran Bretagna ma di soldi ne incassano, e anche tanti in Italia e le tasse le pagano ai paesi che io definisco criminali oppure scappano dall’Italia come la Whirlpool e Arcelor Mittal, cito solo le più note. Già… perché se l’unione europea che in teoria dovrebbe avere una linea comune in tutte le tematiche perché allora in campo fiscale le cose vanno diversamente e all’opposto ma sempre, guarda il caso strano, a danno dell’Italia ? Eppure noi versiamo 12 e più miliardi all’anno alla U.E. per riceverne in cambio, sempre ogni anno, 9,5 con una disavanzo a nostro sfavore di 2,5 miliardi l’anno, magari qualche anno nel passato siamo anche arrivati oltre i tre miliardi e facendo un veloce conto dei nostri 20 anni in Europa… pensate, noi “abbiamo regalato all’unione europea qualcosa come oltre 50 miliardi”… già, 50 miliardi di euro che non sono noccioline e in questo momento come si concretizza l’aiuto della disgustosa U.E ? Con la “presa per il culo più diplomatica ed elegante” che la storia annovererà, infatti, la presidente Ursula Von der Leyen ci ha annunciato pomposamente e disgustosamente, in TV felice e contenta, che la UE è con noi ed è ritornata… ritornata  e che… significa ? E allora ci spieghi dov’era prima e dov’è stata sino ad oggi, perché quello che ci dà, ovviamente a titolo di prestito SURE, sono solo  6,5 miliardi  merdosi per sostenere il lavoro. Sì cari amici…ci prestano 6,5 miliardi che ovviamente dovremo restituire con i dovuti interessi negli anni a seguire, soldi che in pratica servono per pagare la cassa integrazione e gli stipendi dei dipendenti pubblici, un’elemosina che serve solamente a far guadagnare consensi elettorali alla sinistra politica italiana… Ora, sarà che io vedo sempre le cose da un’altra ottica ma non vi sembra che i governi dei sopracitati paesi stiano mettendo in pratica la terribile teoria dei tedeschi del 1943 ? Ricordo a tutti che nel 1796 anche i francesi, scesi in Italia per conquistarci, operarono con lo stesso modo truffaldino e cioè, rubavano i beni tutti nelle nostre case e palazzi per poi rivenderceli a prezzi esagerati e il bello era che si ergevano pure a paladini e difensori dell’Italia… esattamente“ come i paraculi della commissione europea”. Non so se ho ben inquadrato la situazione vergognosa ed inaccettabile di questa unione europea però, in un momento del genere, così drammatico in tutti i sensi, oggi lo ha pubblicamente ammesso anche il presidente Conte del totale fallimento dell’operato del governo in campo economico… tralasciamo il rovinoso discorso della sanità, ne parleremo in seguito, è  proprio necessario quanto opportuno parlare di prestiti ? Non sarebbe stato più logico mettere subito “20 o 30 miliardi a fondo perduto” per salvare le centinaia di miglia di commercianti, artigiani e imprenditori d’ogni genere e conseguentemente salvare milioni di posti di lavoro e il PIL nazionale ? Quello che sta accadendo nel 2020 è il replay del 9 settembre 1943, e resto convinto che prima usciremo dall’unione europea e prima ci salveremo altrimenti… ci toccherà affondare e sottometterci al potere del danaro che arriverà sempre dall’Europa a quelle condizioni e forse… anche da i paesi arabi. 18112020

…by… manliominicucci.myblog.it  

Cassa integrazione: all’Italia altri 6,5 miliardi Ue da Sure

19112020 COMMISSIONE

La Commissione Europea ha versato altri 14 mld di euro a 9 Stati membri dell’Ue, la seconda rata dei prestiti previsti dal programma Sure. Di questi, 6,5 mld di euro vanno all’Italia.

17 Novembre 2020

L’Italia riceverà oggi altri 6,5 miliardi di euro sotto forma di prestiti dal programma europeo Sure per finanziare le cig nazionali durante la pandemia. Lo annuncia su Twitter la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

La Commissione Europea ha quindi versato altri 14 mld di euro a 9 Stati membri dell’Ue, la seconda rata dei prestiti previsti dal programma Sure. Di questi, 6,5 mld di euro vanno all’Italia e 4 mld alla Spagna.

Il programma Sure, è uno dei tre pilastri varati dall’Unione europea prima del Recovery Fund per contrastare gli effetti della crisi causata dal coronavirus. I fondi servono per finanziare l’aumento della spesa pubblica per difendere l’occupazione nella crisi provocata dalla pandemia di Covid-19.

“Europa e Italia sono impegnate al massimo per proteggere i posti di lavoro e aiutare le lavoratrici e i lavoratori più colpiti dalla pandemia”, afferma in un tweet il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.

“Con il fondo Sure proteggiamo le nostre imprese e i nostri lavoratori. Insieme ce la facciamo. L’Europa e’ la nostra comunita’ di destino”. Lo scrive su Twitter il ministro degli Affari Europei, Vincenzo Amendola, commentando il post con il quale la presidente della Commissione Europea.

 

IO PUO’… TU NON PUOI !

18112020 PAKISTAN PROTESTE

IO PUO’… TU NON PUOI !

Passata è la strage di Parigi  e odo musulmani urlare in terra pakistana… ecco che tornati sulla via ripetono i loro versetti di protesta contro i… eh già, questo sarebbe proprio carino cercare di capire contro chi protestano le migliaia di  manifestanti islamici per le vie della città  di Karachi, nota città  del Pakistan. Attenzione, la loro rabbia è alquanto singolare, non protestano perché vogliono i mostri “terroristi decapitatisti “  responsabili delle stragi di Parigi e Vienna incarcerati a vita o puniti con la morte in quanto colpevoli di crimini contro l’umanità,  decapitare degli innocenti a quel modo io lo considero un crimine, ma loro non vogliono la testa dei “terroristi decapitatisti”… ma quella del presidente francese  Macron e dei francesi tutti e nessuno escluso, tanto che la fine della pacifica protesta ha visto concretizzarsi l’epilogo sperato dai manifestanti musulmani e cioè, l’interruzione dei rapporti diplomatici e commerciali tra i due paesi. Però dico ai “cari amici pakistani”, guardate che tutta l’Europa difenderà il presidente francese quindi, interrompete le relazioni diplomatiche con tutto l’occidente e così il problema, in futuro, sarà risolto. Solo che gli “amici musulmani pakistani”, ed è da capire sino in fondo, hanno uno strano modo di giudicare certe azioni offensive o meno, infatti, quando si disegnano vignette satiriche su Gesù Cristo, come Maometto, allora la sensibilità non è la stessa, e non si sentono offesi anzi li vedo molto divertiti… loro non protestano pubblicamente per le vie quando nei paesi islamici, come nello stesso Pakistan, le chiese dei cristiani vengono bruciate, con fedeli annessi, e le statue della cristianità vengono distrutte con un odio inenarrabile… non mi sembra che si siano mai indignati a tal punto da arrivare ad allontanare ambasciatori o consoli arabi o africani dei paesi musulmani coinvolti laddove si sono verificate le stragi di cristiani, e neanche li ho mai veduti manifestare per le vie di Karachi o Islamabad quando le ragazze cristiane pachistane vengono rapite e violentate, convertite all’islam e poi date in moglie, contro la volontà stessa della donna, ad un islamico loro connazionale magari di 30 anni più grande. Quindi loro hanno del rispetto una personalissima e  stranissima concezione, ovvero, io ti posso offendere quanto voglio, e magari anche decapitarti e nessuno deve risentirsi o protestare e sentirsi offeso, e quel che accade in occidente per mano dei “terroristi decapitatisti” non è affar loro perché l’islam, è una religione di pace mentre quelli sono terroristi di religione…islamica, vien da ridere se non ci fossero le teste mozzate e migliaia di persone ammazzate di mezzo, è un “po’ assai molto confusa la loro teoria sul rispetto”. Andiamo avanti, però… se l’occidentale rispetta la propria costituzione e i suoi sani principi democratici che ledono il solo prestigio del loro profeta allora non va bene e tutti devono pagarne il conto e anche con la… testa, se invece viene ridicolizzato il Gesù Cristo allora la cosa è insignificante. Il governo pakistano ha dimostrato di essere debole e soprattutto di essere un governo teocratico al pari dell’Iran e questo rappresenta un vero problema per il futuro della politica mondiale, anche perché quei signori, dall’animo “buono e sensibile”, hanno anche numerose bombe nucleari nei loro arsenali militari e non vorrei che per timore delle loro armi l’occidente piegasse ancora il capo all’arroganza islamica come fa dinanzi al dittatore nord coreano. Innanzitutto smettessero di farli entrare in Europa visto che sono così permalosi e molto pericolosi e poi, iniziamo a ragionarci sul come convivere a livello internazionale in chiave pacifica. Come potete intuire il problema, che da anni sollevo alle attenzioni della politica estera europea, è serio e va affrontato nelle sedi parlamentari e iniziare a prendere le distanze da chi vuole imporre la propria volontà con la forza della paura e bloccare l’immigrazione di matrice religiosa islamica oramai incontenibile.

17112020 …by… manliominicucci.myblog.it

Il Pakistan espellerà l’ambasciatore francese per le vignette su Maometto

18112020 PAKISTAN PROTESTE

Le proteste contro la Francia a Karachi, in Pakistan (reuters)

Accettate le richieste dei manifestanti fondamentalisti, il provvedimento scatterà entro tre mesi

16 NOVEMBRE 2020 1 MINUTI DI LETTURA

“Il Pakistan espellerà l’ambasciatore francese entro due o tre mesi, non nominerà un suo ambasciatore in Francia e boicotterà tutti i prodotti francesi”. E’ quanto stabilisce l’accordo firmato dal premier Imran Khan e dai ministri dell’Interno e degli Affari religiosi, accordo raggiunto dal governo con i leader del movimento fondamentalista islamico Tehreek-i-Labbaikh (Tlp) che da due giorni ha mobilitato migliaia di manifestanti in un sit-in per protestare contro la decisione del governo francese di pubblicare le vignette sul profeta Maometto.

 

L’URLO DISPERATO DELLA… CIVILTA’ !

17112020 BIBLIOTECAI IMPARANO L'ARABO

L’URLO DISPERATO DELLA… CIVILTA’ !

Quando ho letto l’articolo del link postato stentavo a credere a quel che stavo leggendo… ciò che è drammatico è che i dipendenti  delle biblioteche pubbliche di due città  svedesi, Malmö e Helsingborg,  stanno seguendo un corso di formazione per imparare l’arabo, appresa la notizia sono rimasto per un attimo basito… cioè, se ho ben capito bene la notizia accade che un paese che accoglie dei migranti, di origine e lingua araba, ovviamente diversa da quella del paese ospitante cioè lo svedese, al fine di offrire ai loro clienti immigrati , che non parlano lo svedese, una migliore qualità del servizio si auto costringono ad imparare la lingua del migrante. Già, un escamotage da incubo, proprio ridicolo ed incomprensibile perché ciò va proprio a scapito di quella svedese, lingua in uso per secoli nel paese e che impararla non dovrebbe essere solo un piacere ma anche un atto dovuto di tutti i migranti se intendono restarci e integrarsi in quel paese.  E’ inaccettabile che si adottino certe soluzioni che tendono ancor di più a creare divisioni e scavare quel solco che ogni giorno in Svezia diventa sempre più profondo e divide le due comunità, quella degli immigrati e quella dei residenti storici. Gli svedesi non hanno ancora metabolizzato e compreso cosa sia l’islam e l’arabo, e quando lo capiranno non so se poi saranno ancora chiamati “ i civilissimi svedesi”… anche perché  la logica impone che è l’ospite accolto che deve adeguarsi alle esigenze di vita ed abitudini del nuovo paese e non il contrario come sta accadendo in Svezia. Nei quartieri periferici di Malmö e Goteborg  la divisione è netta e chiara, in quelle zone la Svezia non esiste più, lo è solamente nella carta ma nei fatti la situazione è proprio complicata per la “società moderna e meravigliosa svedese”… la sharia, legge islamica applicata dai tribunali musulmani, è realtà, la polizia non s’azzarda ad entrare in quelle zone perché ha paura… e incidenti con le bande sono roba quotidiana, anche se i giornali occidentali non ne parlano, violenza ed attentati come le auto bruciate, ovviamente quelle degli accoglienti… sono diventate la normalità svedese… una roba inimmaginabile 10 anni fa. Ho pensato che oramai i poveri svedesi sono entrati nel vortice della stupidità collettiva del buonismo ad oltranza, forse pensano che per agevolare il percorso di integrazione degli immigrati islamici e arabi sia utile andare verso le loro necessità e soddisfarle e non al contrario come dovrebbe essere secondo logica, magari istituendo dei corsi ulteriori di insegnamento della lingua svedese per loro, per ben integrarli ma ciò non avverrà mai perché il bravo musulmano dovrà parlare sempre l’arabo, lingua divina secondo i versetti coranici, e vestire come indicato sempre dai versetti coranici. E’ evidente che gli svedesi non vogliono proprio piegarsi all’evidenza dei fatti e purtroppo fanno fatica enorme a comprenderlo.  La società svedese sta cambiando e in… peggio, non so se ne usciranno più da questo imminente suicidio collettivo… iniziato proprio perché si vuol essere civili sino all’estremo, già… ma i conti e gli errori si pagano e anche amaramente e non c’è più ritorno, spiace doverlo dire, ma resta semplicemente mettere a disposizione dei coltelli corredati di pietra affilacoltelli per semplificare il “futuro lavoro” delle tante bande che circolano per le citta svedesi pronte a seminare il terrore… almeno sapere che i famosi coltelli dati sono di produzione svedese forse…forse faranno meno male. Non è con la remissività e la comprensione con certi individui che si ottengono i risultati sperati di un’integrazione voluta e desiderata… e non lo dico, io ma lo dimostrano anni di tolleranza del governo svedese socialista nei loro confronti che nei fatti ha portato il paese al disastro, ovviamente nel silenzio mediatico europeo e nazionale. Oggi gli svedesi impareranno l’arabo, domani impareranno ad usare il velo e dopodomani magari… a pregare chinati in terra  col sedere in alto e poi… Vi vien da ridere ? Beh, non fatelo, perché tra 20 o 30 anni la Svezia sarà così. Spero solo di sbagliarmi ! Ai posteri l’ardua sentenza. 16112020

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Svezia: Corsi di arabo per il personale delle biblioteche per “facilitare la comunicazione”

17112020 BIBLIOTECAI IMPARANO L'ARABO

 

10:33 04.11.2020

I dipendenti delle biblioteche nelle città di Helsingborg e Malmö stanno attualmente seguendo una formazione quotidiana finanziata dallo Stato per imparare la lingua araba nel quadro di un programma finalizzato a migliorare la comunicazione con la crescente domanda da parte degli immigrati residenti.

Swedish Radio riferisce che l’introduzione dei corsi di arabo è stata spiegata con la crescente domanda proveniente dagli immigrati. Dalla crisi dei migranti del 2015, l’arabo ha soppiantato il finlandese come seconda lingua madre svedese più parlata, con circa 400.000 parlanti.

Lo scopo del progetto è facilitare la comunicazione tra i dipendenti della biblioteca e il “gran numero di visitatori di lingua araba”. Il progetto è finanziato dalla contea di Skåne e la partecipazione è volontaria.

“L’idea è nata quando abbiamo invitato ospiti da diverse biblioteche dove le persone lavoravano sulla diversità”, ha spiegato all’emittente svedese la bibliotecaria Nina Olsson, della biblioteca cittadina di Malmö la quale ha sottolineato come la partecipazione ai corsi non sia obbligatoria e non vi siano vincoli. Tuttavia, ha espresso la speranza che questo “lavoro sulla diversità” prenda piede e “crei increspature nell’acqua” ha detto usando una metafora.

Quando il conduttore radiofonico le ha chiesto se non fosse stato insegnare piuttosto la lingua svedese un modo più efficace di integrazione, la Olsson ha assicurato che “lo fanno anche loro (studiare la lingua)” e ha sottolineato che l’arabo va visto più come un complemento.

Chiesa di Svezia comporrà nuovo libro di salmi con “neutralità di genere” dopo la pandemia

La nuova iniziativa è stata accolta con un certo entusiasmo. La bibliotecaria di Helsingborg Emelie Andersson si è detta sicura che farà un ottimo uso delle nuove abilità linguistiche.

“Imparare frasi di tutti i giorni che posso usare nel mio lavoro mi fa sentire più inclusiva. Lavoro con bambini e ragazzi, quindi penso che sia anche molto utile confermare la loro lingua, la loro lingua madre”, ha detto la Andersson.

All’inizio degli anni 2010 c’erano almeno 155.000 persone che parlavano arabo in Svezia. Tuttavia da allora il loro numero è aumentato vertiginosamente, poiché la Svezia ha accolto 163.000 richiedenti asilo, principalmente dal Medio Oriente e dal Nord Africa, solo durante la crisi dei migranti del 2015. Da allora, si stima che l’arabo abbia superato il finlandese come seconda lingua madre più parlata del Paese (circa 400.000 parlanti arabo contro 200.000 parlanti finlandese). Ci sono fiere del libro, media locali e trasmissioni nazionali disponibili in lingua araba, che pare sia divenuta anche lingua principale in alcune scuole materne poiché le comunità di immigrati tendono a raggrupparsi in specifici ristretti intorno alle principali città, come Malmö.

 

TUTTI I POLLI VENGONO A GALLA !

160112020 PROFESSOR GALLI

TUTTI I POLLI VENGONO A GALLA !

Questo è lo stesso signore che nel mese di febbraio 2020 dichiarava dal suo studio di specialista virologo che il virus non sarebbe mai arrivato in Italia e che comunque, nel caso in cui fosse arrivato eravamo preparati ad affrontare un’eventuale epidemia e confermando di fatto quanto pomposamente dichiarato dal governo Conte ed appoggiando la politica del PD ed in particolar modo del suo segretario meglio conosciuto come… Spritz Zingaretti. Poi, nonostante la meschina e barbina figura alla “Emilio Fede”… e avesse sbagliato ogni previsione comunque  è diventato star onnipresente delle  TV della sinistra e dello televisione pubblica di stato che sbanda sempre paurosamente a sinistra. Le sue “presenze perpetue” mi hanno incuriosito così tanto che alla fine mi son chiesto se questo signore lavori proficuamente o passi il suo tempo, stipendiato dalla regione Lombardia, a fare propaganda politica per l’interesse del governo attuale. Lui come il prof. Pregnasco e altri eminenti colleghi, francamente non li ho mai digeriti bene perché quando si svolge un’attività professionale non si deve aver tempo per andare in TV, anche perché le loro parole hanno un peso e significato mediatico di rilevante importanza per i pazienti e per i malati di Covid… e non li vedo seri a attenti nelle loro dichiarazioni o com’è  accaduto qualche volta addirittura litigare tra di loro in diretta televisiva dandosi in definitiva un reciproco incompetente, una roba inaccettabile per dei professoroni. Che lui si sia dichiarato uomo di sinistra non mi sorprende più di tanto, tuttavia mi ha nuovamente deluso perché certe dichiarazioni, di colore politiche lasciano il tempo che trova. 15112020

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Galli adesso “confessa” tutto: “Io di sinistra e sessantottino”

160112020 PROFESSOR GALLI

Massimo Galli su La7 rivendica con orgoglio il passato da Sessantottino e ribadisce la sua simpatia ai movimenti della sinistra italiana

Francesca Galici – Dom, 15/11/2020 – 17:42

I virologi, loro malgrado, sono i personaggi del momento in Italia. Da marzo sono ricercati dalle tv e dai media per commentare la pandemia e spiegare ai cittadini come si sta evolvendo e, soprattutto, cosa ci aspetta nel prossimo futuro.

Che la scienza non sia (quasi) mai uniforme non è una novità ma la pandemia di coronavirus ha acceso i riflettori sulle profonde divergenze che possono esserci negli studiosi, ognuno dei quali elabora proprie teorie e le espone, causando però confusione nel Paese. Massimo Galli è uno dei virologi che si è maggiormente esposto dall’esplosione dell’epidemia lo scorso febbraio ma sulle sue posizioni, per alcuni considerate allarmiste, si è spesso allungata l’ombra della politicizzazione del coronavirus. Oggi è stato ospite del programma L’aria di domenica, su La7, e non ha negato le voci che finora sono circolate sulle sue posizioni politiche.

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Galli, virologo sessantottino che “okkupa” giornali e tv

Avevo 17 anni nel ’68, come molti coetanei ho fatto parte di una cultura che non rinnego nemmeno per un pezzettino. Sono consapevole che il tempo passi e la storia si modifichi, ma questo non significa rinnegare. Sono ancora di sinistra? Lo sono sempre stato in vita mia“, ha affermato Massimo Galli da Myrta Merlino. Il direttore delle Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano non si tira indietro ma non commenta oltre la sua posizione politica, a parte una battuta con la conduttrice su quella che per lui è l’unica fede, ben lontana dall’ambito politico: “Sono tentato di fare un periodo di wash out completo, l’unica fede che ho è quella calcistica ben definita. Lo sanno tutti che sono interista. Molto francamente, credo vada considerato il fatto che ci sono posizioni derivate da dati scientifici e altre che sono legate a ipotesi campate in aria o previsioni che si rivelano fallaci. Non trovo nessun gusto ad aver ragione“. Calcio e politica a parte, nonostante qualcuno potrebbe pensare il contrario, non si dice avvezzo alle telecamere e al clamore mediatico, soprattutto quando si scatena “il derby dei virologi”, metafora calcistica a lui molto cara.

Le sue posizioni sul coronavirus sono note fin dal principio, perché Massimo Galli è fin dall’inizio uno dei virologi la cui visione dell’epidemia si inquadra tra gli scenari peggiori: “Tutti quelli che si sono espressi con cautele basate sui dati sarebbero stati felici di avere torto, non abbiamo gran voglia di continuare a mettere la faccia in questioni che sarebbero di competenza altrui. Lo faccio, anche se non ho libri da promuovere, candidature o interessi specifici“. Stoccate che non sono passate inosservate e che si inseriscono nella lunga, ed evitabile, diatriba trai virologi in un momento in cui l’Italia continua a farei conti con centinaia di morti al giorno per l’epidemia.

 

LA STORIA NON CI HA INSEGNATO NULLA !

16112020 EU E MIGRANTI

LA STORIA NON CI HA INSEGNATO NULLA !

Nell’antica Roma quando lo schiavismo era legale e gli schiavi venivano acquistati come animali nei vari mercati, averne uno o più era questione molto conveniente  per tanti motivi, vuoi per l’inesistente costo della manodopera, vuoi perché nelle case dei nobili  loro si occupavano di tutte le faccende… nessuna esclusa,  logicamente nei campi e per le costruzioni pubbliche, ne venivano impiegati, al costo di un tozzo di pane, a decine di migliaia per edificare le imponenti opere che la repubblica prima e l’impero dopo hanno lasciato in dote ai posteri e a noi. Questo andava benissimo per i “padroni romani” sino a quando uno schiavo gladiatore, tale Spartaco, in latino Spartacus, si ribellò all’indegna schiavitù  e si sollevò contro Roma e con lui lo schiavismo tutto si sollevò  assieme a tanti altri gladiatori che in quel tempo  vivevano e venivano sfruttati in modo indegno. Loro  iniziarono una lunga lotta contro l’esercito romano, una guerra  che si rivelò molto complicata per i condottieri romani e il potente esercito romano… in quanto il vero  problema, e anche il  più grande, era che gli schiavi ribelli preparati e pronti alla morte si trovavano proprio all’interno del territorio di Roma e ciò consentiva loro una serie continua di “attacchi mirati a distruggere le fondamenta della cultura romana” strategia applicata sempre con successo sino alla loro fine. Infatti  Roma, dovette subire dolorose sconfitte, con tanti morti e decapitazioni oltre le tante distruzioni,  prima di riuscire a stroncare la ribellione ed uccidere il gladiatore Spartacus e i suoi “fedeli sostenitori”. Dopo duemila anni sembrerebbe che il ciclo storico  stia per ripetersi, già… ora noi siamo invasi dai presunti “nuovi schiavi” che paghiamo profumatamente senza nessun ritorno economico… tutto ciò avviene con la compiacenza dei governanti europei, che esattamente come quelli del passato  vengono sfruttati e adoperati solo per i lavori più umilianti e a basso costo, loro ora si chiamano migranti, vivono ai margini delle città come animali allo stato brado,  creano di fatto delle zone  malfamate senza legge e senza nessuna regola civile e senza precauzioni igieniche sanitarie. Questo stato di cose le hanno volute i nostri governanti europei permettendo un migrazione senza fine e limiti, ma non sempre si possono fare i conti  solo per l’interesse personale perché ora “i nuovi schiavi” hanno alzato il tiro della protesta  e pretendono di essere considerati padroni e non più schiavi… esattamente come 2000 anni fa . E per quanto tempo noi occidentali potremo reggere l’urto  dei “ nuovi schiavi” ? Inoltre c’è da aggiungere che i “nuovi apparenti schiavi”  sono motivati e spinti alla ribellione anti occidentale  da motivi religiosi che l’inducono a replicare inconsciamente le gesta distruttive del gladiatore Spartacus… infatti i tanti attentati terroristici registrati negli ultimi anni io li vedo andare proprio in quella direzione e quel che è drammatico e preoccupante è che noi non siamo più in grado di opporci alle guerre degli “schiavi ribelli” sul nostro territorio, per meglio capirci questi ci fanno la guerra in casa e noi non abbiamo l’esercito pronto alla guerra. E’ ovvio che si non può presidiare ogni singola stazione della metro o ferroviaria, né tanto meno si possono vigilare tutti i centri commerciali o luoghi di assembramenti come stadi , cinema, teatri e palettati dello sport e quindi la situazione, come ripeto da anni, va affrontata molto seriamente nelle sedi europee perché da quel che noto, la storia passata e recente non ci ha insegnato proprio nulla o siamo noi che non abbiamo voluto imparare  ?  15112020

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Più detenzione e sovraccarico in Italia? Rischi e problemi del nuovo patto europeo sulla migrazione

16112020 EU E MIGRANTI

Di Lillo Montalto Monella  •  ultimo aggiornamento: 23/09/2020

I commissari Schinas (sinistra) e Johansson (destra) durante la presentazione del Patto europeo per la migrazione e l’asilo   –   Diritti d’autore  STEPHANIE LECOCQ/AFP

A poche ore dalla presentazione del nuovo Patto europeo sull’immigrazione e l’asilo, diversi esperti di politiche migratorie europee avvertono che il nuovo piano potrebbe aumentare invece che alleviare la pressione sull’Italia, erodendo le garanzie di rispetto dei diritti umani dei migranti. Non solo: molti paesi potrebbero giocare al ribasso, accettando le forme più “convenienti” di solidarietà obbligatoria, mettendo in crisi l’intero meccanismo.

Presentato in pompa magna dal commissario per gli Affari interni, Ylva Johansson; dal vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, e dalla Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, il documento programmatico espone le linee guida che orienteranno il lavoro della Commissione in tema di migrazioni nel prossimo quinquennio.

Non ha ancora forza di legge e dovrà ottenere il via libera dal Consiglio europeo e dal Parlamento.

Le due grandi novità del piano sono:

  • controlli approfonditi, biometrici e obbligatori alle frontiere (identità, salute e sicurezza, i tre parametri) della durata massima di 3/5 giorni. Verranno effettuati nei paesi di ingresso come l’Italia, sia sul territorio nazionale che in strutture di frontiera simili a zone franche. La decisione (protezione internazionale o rimpatrio) dovrà essere presa entro 12 settimane;
  • un meccanismo di solidarietà obbligatorio e in due forme: accettazione del ricollocamento di migranti dai paesi di frontiera, oppure i cosiddetti “rimpatri sponsorizzati”. In questo caso, gli Stati membri più restii ad accogliere persone sul proprio territorio dovranno aiutare gli altri paesi UE a facilitare i rimpatri. Inizialmente i migranti resteranno nel Paese di primo ingresso, ma se entro 8 mesi i governi sponsor non saranno riusciti a organizzare il loro rientro in patria, dovranno trasferirli sul proprio territorio in attesa della chiusura della procedura di ritorno.

I problemi irrisolti

Una questione di fiducia. Secondo Thomas Gammeltoft-Hansen, professore in diritto dei rifugiati e delle migrazioni all’Università di Copenhagen, “la grande sfida del nuovo patto migratorio è quella di presentare qualcosa di veramente nuovo, ma allo stesso tempo non del tutto irrealistico dal punto di vista politico. La questione generale, come si può vedere dalle parole usate, è quella della fiducia tra Stati membri. Se le procedure e le registrazioni alle frontiere avranno successo, ci saranno meno richiedenti asilo in movimento da un paese all’altro, ma non c’è alcuna garanzia che il piano funzioni”.

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“Perché il piano funzioni, si scommette sul fatto che tutti gli Stati membri saranno in grado di fare la propria parte, all’altezza delle proprie responsabilità. Gli Stati in prima linea [tra cui l’Italia, n.d.R.] dovranno assumere un ruolo più importante nell’accoglienza iniziale. Gli altri Stati membri lo assumeranno in termini di trasferimento successivo dei richiedenti asilo, o di assunzione di responsabilità per il rimpatrio di coloro che sono stati respinti. Ma basteranno pochi Stati che non rispettano i loro impegni per far entrare in crisi l’intero sistema”.

Meno garanzie per i migranti. Secondo Sergio Carrera,Senior Research Fellow del Center for European Policy Studies (CEPS), un think tank con sede a Bruxelles:”Le procedure accelerate sono problematiche dal punto di vista dei diritti umani. La rapidità delle procedure è sempre a spese dello Stato di diritto e dell’individuo. Molti di questi migranti arrivano già con un notevole bagaglio di angoscia e sofferenza. Una procedura rapida alle frontiere esterne sarà controproducente e aumenterà l’inefficienza sistematica in paesi come la Grecia, senza per forza essere garanzia di trasferimenti rapidi”.

Come garantire la cessazione dei respingimenti illegali?Come abbiamo scritto qui, i respingimenti illegali di migranti prima ancora che possano avere accesso alle procedure d’asilo sono ormai all’ordine del giorno non solo in Grecia, ma anche in paesi come l’Ungheria, la Croazia e la Romania.

Alberto Horst Neidhardt, policy analyst per il think tank European Policy Centre di Bruxelles, indica che la questione fondamentale rimane aperta: “come assicurarsi che le persone riescano ad arrivare fino al punto in cui possono fare la richiesta d’asilo?” Secondo la proposta Ue, toccherebbe ai singoli stati prevedere meccanismi di monitoraggio indipendenti che garantiscano il rispetto delle procedure. “In passato, la Commissione è stata molto riluttante a indagare su questo genere di incidenti. Da un lato, ben venga l’intenzione di fare un passo avanti; dall’altro, dovrebbe avere il necessario peso politico e il desiderio di far render conto ai vari paesi delle loro az

 

IL PARADOSSO DELL’IMMIGRAZIONE !

15112020 Moschee Svedesi

IL PARADOSSO DELL’IMMIGRAZIONE !

Assurdo, illogico, incoerente insensato e irragionevole, tutti sinonimi del “paradosso”, inizio così per narrarvi un’altra di quelle storie che oramai sono diventate pane quotidiano dei paesi occidentali e che sino ad un ventennio fa erano concetti che non rientravano neanche nel mondo della fantasia dei popoli civili e moderni, però, alla fine del 2020 e in piena pandemia mondiale ci tocca affrontare anche il problema dell’esistenza e della sopravvivenza della nostra civiltà… Nel bene e nel male, oggi si parla sempre di immigrati da salvare in mare, della religione islamica e della convivenza con loro, argomenti di discussione e liti in continuazione  che trattiamo quando accogliamo proprio i tanti migranti senza mai esserci posti la ovvia domanda : a cosa ci servono tanti migranti se non ne abbiamo bisogno né vi è la possibilità di accoglierli ? Un paradosso sensazionale che mi spinge a pensare che nella sfera politica europea si faccia molto uso di sostanze allucinogene, altrimenti mi riesce difficile capire com’è che siamo arrivati a questo punto… e non parlo solo dell’Italia ma dell’Europa intera e soprattutto dei paesi scandinavi, quando questi migranti sono arrivati da noi erano senza scarpe e remissivi a tutto, poi appena sbarcati ecco che gli agnelli si sono trasformati in lupi e improvvisamente hanno “preteso di importare” i loro diritti religiosi per poterli applicare e per conseguenza di ciò spazzare via i nostri di diritti, in quanto padroni di casa, e le nostre leggi. E loro furbizie mi sono note… loro hanno tanta pazienza per giungere all’obiettivo prefissato… un po’ alla volta si fanno le cose per “i bravi fedeli”, tanto è solo questione di tempo… almeno loro ragionano così ! Questa volta parliamo dei “musulmani svedesi” con altro tono, più disteso se vogliamo… perché di teste mozzate, per fortuna, non ce ne sono e questo è già un evento straordinario quando si parla di musulmani, tuttavia, i fedeli islamici reclamano per la ricezione di alcune lettere, inviate a ben cinque moschee, in territorio svedese e non arabo … intendo cogliere la vostra attenzione nel distinguo… contenenti delle polverine bianche, di non ben specificata natura, e di minacce rivolte ai fedeli mussulmani. Non ho idea se le lettere siano state inviate da qualcuno di religione avversa o da qualche parente di una delle tante  vittime per  mano loro… no, gli inquirenti indagano… però il mio dubbio nasce nel momento in cui c’è da analizzare la questione,  e mi chiedo : perché delle banali e ridicole lettere contro delle teste mozzate e morti a centinaia ? Il sospetto è che forse, dico forse,  è qualche fedele terrorista stesso che le ha inviate col fine di alzare il livello di scontro che è in atto nel paese, sollevare i fanatici islamici alla guerra contro gli infedeli e quindi obbligare le istituzione stesse ad avere un atteggiamento più difensivo e sottomesso alla nuova religione islamica svedese  e porre la giusta attenzione nei loro quartieri e concedere loro, magari, di avere delle pattuglie legalizzate che controllino il territorio in modo tale che possa evolversi, in chiave islamica ovviamente, senza fastidio alcuno. Passare per vittime fa sempre comodo, specie quando è in atto la conquista di certi concetti coranici, uno per tutti è la sharia, la legge islamica giusto per capirci, e la messa in pratica di detta legge attraverso dei tribunali islamici legalmente riconosciuti, così come avviene oggi nella moderna Inghilterra, è l’obiettivo primario per chi vive in un paese non islamico. Già… tanti forse non sanno che i tribunali islamici sono già una realtà europea e vengono tollerati e legalizzati com’è avvenuto proprio nella grande e civile Inghilterra. Molti credono che l’Islam sia una religione come quella cristiana con la quale si possa convivere pacificamente ed amorevolmente… spiace ma non è così, la religione islamica ha degli “step” ben precisi, è una marcia trionfale armata di violenza, pazienza e lungimiranza, infatti loro dalla storia hanno imparato tanto… noi invece nulla, ci siamo rammolliti enormemente e persino quando ci scannano non mettiamo fine all’immigrazione e ci ribelliamo all’islam… si continua a giustificare le decapitazioni dicendoci che i terroristi sono  di seconda o terza o quarta generazione… dite quel che volete, ma intanto ai parenti dei decapitati forse… forse non interessa a quale generazione appartiene il decapitatore del loro caro defunto. E la sharia in Italia quando ci sarà ?  14112020

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Cinque moschee svedesi hanno ricevuto lettere minatorie con dentro della polvere bianca

© REUTERS / Soe Zeya Tun

MONDO

11:33 13.11.2020(aggiornato 15:35 13.11.2020)URL abbreviato

15112020 Moschee Svedesi

 

La Grande Moschea di Eskilstuna ha ricevuto una lettera contenente minacce e una misteriosa polvere bianca la cui natura è ora oggetto di indagine da parte degli inquirenti. Lo stesso episodio è accaduto anche ad altre quattro moschee in tutto il Paese scandinavo.

L’emittente nazionale svedese SVT riferisce che martedì la Grande Moschea di Eskilstuna e le moschee di Göteborg, Stoccolma, Luleå e Malmö, sono state vittima di un atto d’odio quando hanno ricevuto lettere di minaccia contenenti anche una ancora non meglio identificata polvere bianca.

Secondo la polizia svedese, le minacce contro le moschee sono rare in Svezia, ma potrebbero essere collegate alla recente serie di attacchi islamisti in Francia e Austria.

“Da quanto abbiamo finora capito il messaggio era simile per tutte le moschee e ognuna delle lettere conteneva una polvere bianca”, ha detto a SVT Anas Deneche, responsabile delle comunicazioni alla Grande Moschea di Eskilstuna, sottolineando la preoccupazione dei fedeli.

“La gente ricorda Christchurch, quando un uomo entrò in una moschea e uccise 51 fedeli in preghiera. Naturalmente, è nella memoria delle persone e pensano che questo possa essere un avvertimento che qualcosa di più grande potrebbe accadere in futuro”, ha sottolineato Deneche.

La polizia ha affermato che i crimini d’odio hanno la priorità nel loro lavoro, indipendentemente dalla loro natura, sia che si tratti di vandalismo, molestie o minacce, e ha espresso la speranza che il colpevole venga catturato.

Thomas Bergqvist della polizia di Eskilstuna ha sottolineato il “buon coordinamento” e la cooperazione di intelligence tra i distretti di polizia in tutto il Paese. Finora, le indagini tecniche sulle lettere sono ancora in corso.

Bergqvist ha azzardato che gli eventi in Svezia potrebbero essere in qualche modo collegati alla follia di attacchi islamisti in Francia. All’inizio di ottobre, la Francia ha assistito a diversi attacchi terroristici con movente di carattere religioso estremista, tra cui la decapitazione dell’insegnante Samuel Paty per i cartoni animati raffiguranti il Profeta Muhammad che aveva usato per illustrare l’idea della libertà di parola, seguita da accoltellamenti in chiesa nella città di Nizza, dove tre persone sono state uccise.

“Si potrebbe trarre la conclusione che cose come questa accadano in reazione a ciò che sta avvenendo nel nostro mondo. Alcune gravi fatti si sono verificati in Francia, e queste cose fanno eco”, ha riflettuto Bergqvist.

Secondo la Grande Moschea di Eskilstuna, in precedenza erano stati ricevuti altri messaggi minatori, tramite posta, messaggeri o telefonate. Il messaggio tipico reiterato è che i musulmani dovrebbero lasciare il Paese, che non si adattano e che sono assassini e terroristi.

La polizia di Eskilstuna ha descritto simili minacce contro le moschee come non comuni, ma ha ammesso che potrebbero esserci numerosi casi non denunciati. Questa valutazione è stata confermata dalla Grande Moschea di Eskilstuna.

Anas Deneche ha parlato di “paura della pubblicità”. Secondo lei, essere presenti sui media può “attirare l’attenzione di persone con idee ancora più violente”, motivo per cui si tende a non denunciare sempre i crimini d’odio.

Con oltre l’8% su di una popolazione svedese in totale di 10 milioni, l’Islam è la seconda religione più grande della nazione. La comunità islamica del Paese nordico ha registrato una crescita vertiginosa a partire dagli anni ’60. La quota di musulmani della popolazione svedese continua a crescere sia attraverso la continua immigrazione di massa che le tendenze demografiche che vedono tassi di natalità decisamente più bassi tra gli svedesi etnici.

 

 

“AVANTI … TUTTA “

14112020 Immigrati spagna

“AVANTI … TUTTA “

Era scontato che col governo di sinistra insidiato la Spagna avrebbe vissuto il  dramma immigrazione nelle turistiche isole delle Canarie. E’ ovvio quanto inutile continuare a ripetere che se si continua a tener aperte le porte ad un’immigrazione incontrollata che non troverà lavoro, né posto nella società né si potrà mai integrare nel tessuto sociale il risultato sarà inevitabilmente quello di vedere aumentata la delinquenza in modo esponenziale. Le isole Canarie sono destinate a sopperire all’ideologia sinistra del governo Sanchez e del suo alleato Podemos… perché finita l’emergenza Covid 19, prima o poi sparirà il virus, non so se l’industria del turismo locale potrà ricontare sugli intorti precedenti dei tanti turisti che sapendo che le isole sono stracolme di immigrati ovviamente avranno molte titubanze ad andarci, almeno le famiglie avranno qualche ripensamento. E che dire, la sinistra è così, prenderla o lasciarla e gli  spagnoli li hanno votati ebbene… teneteveli stretti stretti i vostri amati governanti e accogliete i migranti africani, per la maggior parte di fede islamica, sino a quando non vi avranno riempito anche le case e solo allora, troppo tardi, vi sveglierete dal sogno ideologico e farete i conti con la drammatica e dura realtà dell’immigrazione ideologica. Noi purtroppo  in Italia ne sappiamo qualcosa “dell’affollamento delle città”,  e della delinquenza che ne è venuta fuori e dell’impossibilità a vivere in certi quartieri delle città stesse dove dominano le bande di spacciatori o le bande africane che tengono in ostaggio i pochi residenti rimasti… italiani ovviamente.. “Avanti tutta” … mi raccomando, accomandarsi prego… avanti c’è posto ! E non illudetevi che finirà solo nel 2020 in piena emergenza epidemica… no…no, perché questa è la seconda fase dell’invasione islamica dell’Europa e delle isole spagnole, poi toccherà al paese in “terra ferma” , contateci e rispondetemi tra qualche anno !  13112020

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Migranti, boom di arrivi alle Canarie nel 2020: più di 16mila. Aumento del 900% rispetto all’anno scorso

14112020 Immigrati spagna

di F. Q. | 13 NOVEMBRE 2020

Nel 2020, oltre 16mila migranti hanno fatto rotta sulle Canarie dall’Africa occidentale, un aumento del 900% rispetto all’anno precedente. Un boom di arrivi che ha spinto la Spagna a cedere alle pressioni di gruppi per la difesa dei diritti umani e dà luce verde alla creazione di nuovi campi di accoglienza per migranti nelle isole, che distano solo 100 chilometri dalle coste del Nordafrica. In particolare, scrive l’Independent, tre basi militari a TenerifeFuerteventura e Gran Canaria saranno adattate all’accoglienza di migranti che vi verranno trasferiti da un campo improvvisato dove si trovano al momento.

Più di 1.500 migranti provenienti dall’Africa si trovano da tempo in una tendopoli sorta presso il resort turistico di Mogán dopo che in seguito ai nuovi arrivi i centri di accoglienza hanno superato la loro capacità massima. Solo la scorsa settimana sono giunti sulle coste circa 2.200 migranti. Critiche per le condizioni di vita dei migranti nelle isole spagnole erano state avanzate da gruppi come Amnesty International e Human Rights Watch.