fatti di vita e politica nazionale e d internazionale

GLI ABITUE’ “DELL’OLIMPO DEI COGLIONI”

02052020 SUPERIORITA NEL SILENZIO

GLI ABITUE’ “DELL’OLIMPO DEI COGLIONI”

02052020 SUPERIORITA NEL SILENZIO

DEDICATO AGLI ASSIDUI ABITUE’ “DELL’OLIMPO DEI COGLIONI”, A QUELLI SEMPRE PRONTI A GIUDICARE GLI ALTRI ANCHE QUANDO SONO INFERIORI DI CERVELLO E NON HANNO CAPITO UN TUBO…, AI DEI VENDITORI DI OFFESE E FUMO…AGLI ARROGANTI…E SACCENTI “DEI DELLA STUPIDITA’…”..

QUINDI A VOI CHE NON VI SI DEGNA DI UNA RISPOSTA LO SI FA SOLO PERCHE’ FARLO E’ …”RIVOLTANTE E DISGUSTOSO”…E…

02052020 SUPERIORITA NEL SILENZIO

ALT : LA FESTA DEL LAVORO E’ DI TUTTI…!

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ALT :  LA FESTA DEL LAVORO E’ DI TUTTI…!

Francamente mi riesce proprio difficile capire alcuni “democratici italiani spostati ideologicamente molto a sinistra”, la recente epidemia ci ha sottoposti ad  un vero stressante e snervante periodo di “clausura”, per due mesi  abbiamo subito un bombardamento mediatico tramite video catastrofici e slogan ripetuto a mo’ di litania… “resta a casa”,  e esci solo per urgenza o per la spesa, ” una “rottura di palle” epocale che ha portato all’esaurimento tantissimi italiani anche perché il nostro governo non ha capito che per mangiare non servono solo bocca e denti ma anche i soldoni. Fedeli a quel richiamo ci siamo “auto dichiarati agli arresti domiciliari” e messo da parte momentaneamente figli, genitori, parenti e amici tutti nel rispetto delle regole precauzionali al fine di evitare il pericoloso contagio. Abbiamo assistito a scene da film comico, come l’elicottero che bracca un …”bagnante”…oppure la corsa dei centro metri senza ostacoli sul bagnasciuga di una spiaggia, e il curioso tentativo di colpire un motociclista, da parte di un’agente, con la paletta in dotazione alla polizia urbana…. scene patetiche di persone multate anche senza un vero motivo e tantissime denunce farlocche perché si doveva stare a casa, il governo ha inasprito  la situazione della permanenza forzata in casa con il terrore psicologico dei morti quotidiani, scene apocalittiche che inducevano tutti a restare in casa….Tranne loro, i nostri governanti attuali e gli adepti della setta della sinistra ideologica, loro sono al di sopra delle leggi…evidentemente. Poi…, e poi arriva il 25 Aprile e il 1° Maggio e tutti in piazza a manifestare alla faccia dello “Stai a casa”….e di tutti i cittadini italiani che hanno rispettato “le consegne” per ben due mesi… Feste di inaugurazioni di un ponte… non ancora ultimato e visite di alte istituzioni nei cantieri, sempre del ponte non finito, in un giorno festivo, come se lo “stai a casa” vale solo per il “coglione cittadino”. Ma cari signori della sinistra e del governo, ma voi vi sentite al di sopra della legge ? Oppure credete che solo voi lavorate in Italia ? IL 1° maggio è una festa per tutti quelli che lavorano ed è una ricorrenza che nasce a Chicago nel 1886, e molto lontano dal marxismo leninismo e nulla ha a che fare con il comunismo, anche se nel tempo come oggi, viene strumentalizzata come movimento di massa popolare per fini ideologici. Forse tante cose non vi sono chiare e che vi dovete “schiaffare in quella zucca rossa”, in primis,  voi siete dei maleducati irriguardosi e irrispettosi verso i circa 60 milioni di italiani che hanno rispettato l’isolamento e sono rimasti in casa, mentre voi vi comportate come dei strafottenti e prepotenti mafiosi che si arrogano il diritto di fare quello che vogliono e questo non va bene….  Anche oggi avete dimostrato che l’anarchia è la vostra vera forza e che il popolo conta zero per voi.…01052020

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Il virus non ferma la manifestazione del Primo maggio, persone in piazza a San Giacomo
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Il virus non ferma la Festa dei lavoratori, un centinaio di persone in piazza a San Giacomo

Nonostante l’assenza del tradizionale corteo, questa mattina verso le 11 i manifestanti si sono radunati per un Primo maggio all’insegna del distanziamento sociale. Attimi di tensione tra manifestanti e forze dell’ordine

Redazione

01 maggio 2020 11:28

Manifestazioni Primo Maggio: multe e denunce per i disordini in piazza

1 maggio 2020

Circa un centinaio di persone si sono radunate in campo San Giacomo questa mattina verso le 11 per un primo maggio all’insegna del distanziamento sociale e della normativa anti CoViD-19. La manifestazione si è svolta in un clima tranquillo, tranne che verso le 11:20 quando si sono registrati disordini tra alcuni manifestanti e le forze dell’ordine. La Polizia si è avvicinata ad alcuni manifestanti che tenevano uno striscione, creando quindi una situazione classificabile come assembramento. Alcuni di loro non hanno obbedito e da qui alcuni disordini, rientrati subito dopo. Nel frattempo anche nella zona di piazza della Borsa alcune persone hanno tentato di manifestare ma sono state multate dalle forze dell’ordine.

Manifestazioni Primo Maggio: multe e denunce per i disordini in piazza

La Rete triestina per il 1 maggio

L’appello a manifestare “in maniera visibile ma sicura, mantenendo il distanziamento sociale con cartelli e bandiere e le immancabili mascherine”, era stato lanciato dalla Rete triestina per il 1 maggio. “In piena emergenza – si legge sul volantino distribuito -, il governo e Confindustria hanno cercato di tenere aperte più attività possibili, facendo dilagare la pandemia e hanno perfino pensato di impedire i numerosi scioperi per la sicurezza. Ne emerge un accordo dove però per un’azienda è bastato autodichiararsi essenziale per rimanere aperta”.

Scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, guarda il video

“Abbandonati”

Il volantino si rivolge poi ai tanti “precari, disoccupati e lavoratori in nero” che sono “stati abbandonati a se stessi e senza alcun reddito. Nel mentre in una sanità già indebolita da tagli e privatizzazioni, ospedali e RSA sono stati lasciati senza preparazione e strumenti per l’emergenza, diventando focolai e luoghi di morte per gli anziani. E per fuggire alle proprie responsabilità la risposta dell’autorità è stata tentare di scaricarle sui cittadini, colpevolizzandoli, Rigirandoli con uno stato di depressione e demonizzando l’aria aperta in una maniera che nell’Occidente non ha eguali”.

Manifestazione del Primo maggio in emergenza Covid 19: la FOTOGALLERY

Le altre manifestazioni e il sindacato di Polizia

Presso il monumento ai Caduti sul Lavoro di Largo Irneri  alcune Associazioni di Volontariato di Protezione Civile hanno commemorato tutti le lavoratrici ed i lavoratori che ogni giorno non tornano a casa dopo un giornata di lavoro. Infine, in merito ai disordini che si sono verificati in piazza, non è tardata ad arrivare la nota dei sindacati di Polizia.

“1 maggio sì e funerali di Stato no”

Per prima è giunta quella della Federazione Sindacale Polizia che attraverso il segretario Edoardo Alessio ha definito “inaccettabili” i comportamenti dei Disobbedienti contro le forze dell’ordine. Il momento di tensione si è avuto quando “si è provveduto a far ammainare uno striscione nei pressi della chiesa”. Secondo Alessio “le Forze di Polizia sono state costrette ad operare sugli antagonisti senza poter garantire le distanze di sicurezza previste dalle normative vigenti, con un aumento insensato del rischio di contagio”. La nota poi si scaglia contro i motivi per cui  “a questi gruppi è concesso manifestare liberamente”  mentre il funerale di Stato “al nostro povero collega caduto nell’adempimento del dovere a Napoli in questi giorni  non viene concesso”.

 

L’AMORE… COMUNISTA…OGGI…

01052020 partito cinese comunista

L’AMORE… COMUNISTA…OGGI…

Un giornalista cinese, evidentemente non di una fede comunista incrollabile, ha mostrato dissenso e denunciato qualche anomalia o stranezza accaduta nel suo paese, chissà cosa lo sapremo tra 50 anni, che non è stata gradita dal partito comunista cinese e dall”attuale governo in carica. E già il governo in carica … argomento davvero curioso di cui parlare, un governo che non è altro la designazione di individui servili e proni al partito e alla sua alta dirigenza. Il bello è che loro si dichiarano liberi e affermano di avere in carica un governo “democraticamente eletto” dal popolo socialista, tanto… che nelle “libere elezioni esercitate” l’elettore è confuso e imbarazzato nella scelta tra i “diversi partiti”… che si presentano alle consuete elezioni per rinnovo del governo, infatti puntualmente si annoverano “svariate formazioni politiche”, c’è il partito cinese comunista, poi il partito comunista cinese, e ancora il cinese partito comunista e in ultimo il comunista cinese partito, un po’ come da noi, tante possibilità di scelta dei candidati tra i vari programmi… poi il partito che prende più voti tra, le quattro opzioni, comanda con assoluta libertà e democrazia tra “guanti e mascherine di ferro”. Quel che mi chiedo è come si faccia a far affari con un governo dittatoriale e criminale che incarcera persone ingiustificatamente e solo perché la pensano diversamente, o peggio le si punisce chi denuncia un sopruso o le perenni violazioni dei diritti dell’uomo. È patetico quanto penoso constatare che noi e il mondo intero ci facciamo affari con questo criminale governo e nessun giornalista italiano si sente in dovere di denunciare pubblicamente i torti che subiscono i loro colleghi cinesi…un silenzio decennale fatto di vergogna e infamia. Già, è come sempre accade nel mondo i crimini comunisti sono sempre accettati e ben visti …forse perché…. evidentemente…forse… vengono considerati giuste punizioni verso chi come i giornalisti o gli studenti o intellettuali che si ribellano al regime comunista sono beceri anti rivoluzionari e meritevoli di morte ? È l’ennesima dimostrazione di odio profondo per chi non appartiene alla setta comunista. Sarà così, noi ci vantiamo di essere un paese anti fascista perché si considera il fascismo dittatura… però nel contempo accettiamo le dittature e i crimini comunisti di tutto il mondo senza batter ciglio e in più, permettiamo che la stessa ideologia, criminale e dittatoriale, perduri nel nostro paese, prenda piede e coltivi le menti dei giovani studenti da plasmare per farli diventare…bravi comunisti. È forse il loro futuro è quello di diventare dei criminali dittatori ….? È strano il mondo dei giornalisti….01052020

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01 MAGGIO 2020 07:09

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Cina, giornalista condannato a 15 anni di carcere 

Un giornalista cinese che, secondo la giustizia locale, ha “denigrato” il Partito comunista al potere e il Governo, è stato condannato a 15 anni di carcere. Il blogger Chen Jieren, ex dipendente del quotidiano ufficiale People’s Daily, è stato giudicato colpevole giovedì dal tribunale del popolo della contea di Guiyang, nella provincia centrale dell’Hunan.

 

L’ ARIANO… OLANDESE …

30042020 TIR OLANDESE

L’ ARIANO… OLANDESE  …

Certo che assistere ad uno scambio di battute al vetriolo tra il premier olandese e un suo semplice cittadino, autotrasportatore, lascia il tempo che trova e ci da un’idea di cosa sono capaci gli olandesi anche dinanzi alle tragedie. E’ forse gente cattiva, senza cuore, particolarmente avara e poco solidale ? Oppure nel loro DNA si nasconde un genoma modificato dalla ideologia nazista che verte sulla superiorità della razza ariana e ritiene che gli italiani e gli spagnoli siano inferiori ? Ho voluto guardare indietro di 75 anni per capire come si è comportata l’Olanda e il suo popolo dinanzi ad una tragedia epocale, come la seconda guerra mondiale, identica all’attuale, giusto per raffrontare i padri e nonni con i figli e nipoti olandesi di oggi. Benissimo, andiamo a vedere cosa accadde nel 1940 durante l’occupazione nazista del paese dei tulipani, quasi tutti gli abitanti accettarono di buon grado l’occupazione e buona parte di essi si dimostrarono “zelanti collaborazionisti”, i nazisti per contro, li consideravano come “loro fratelli ariani” e a differenza dei polacchi e francesi furono meno spietati nei Paesi Bassi rispetto ad altre nazioni. I Paesi Bassi, più di ogni altro territorio occupato videro uno dei più alti livelli di collaborazionismo durante l’olocausto partecipando attivamente alla spedizione, via binari, di ebrei nei campi di sterminio tedeschi”… Colpe rimaste in silenzio per ben 75 anni…ridicolo vero ? Pensate che solo nel gennaio del 2020, il 27 per la precisione, il premier olandese, Mark Rutte, porge le scuse alla comunità ebraica, per le azioni del governo olandese durante la seconda guerra mondiale, nel corso della giornata della Shoah. Atto di assoluta verità storica e chiedere scusa è un obbligo morale infatti, visto che il paese dei tulipani è… meraviglioso… i suoi  governi precedenti avevano sempre ignorato il problema, evidentemente per i “Fratelli Ariani olandesi “ non c’erano le corrette motivazioni. Rammento, per la corretta informazione, che dei 140 mila ebrei inviati dall’Olanda nei campi di concentramento, via treni, solo 38.000 rimasero in vita. La magnificenza e perla degli olandesi si tocca con mano dopo la fine della guerra…(leggete con calma perché è pazzesco)… molti “deportati furono costretti a pagare le tasse e a chi non aveva i mezzi per farlo furono sequestrate le case e i loro averi”. Che dire…ecco chi sono i nostri “amici europei”, e ora che tanti sanno del passato è facile capire e leggere il presente, la razza ariana continua il suo percorso tra tedeschi e olandesi e l’unione europea è stato solo il mezzo per il gran ritorno. Sono tanto sleali e scorretti e ingordi, che a differenza degli altri stati europei sono un paradiso fiscale vergognoso, e cosa più incomprensibile è permesso dalla commissione europea e dal parlamento stesso, ovviamente con la complicità del PD…non dimentichiamolo…infatti da alcuni anni è il paradiso fiscale delle holding mondiali ed europee, l’ultima arrivata, nel silenzio mediatico, è stata Mediaset dei Berlusconi, che ha seguito le orme della FCA e della EXOR ( la finanziaria di casa Agnelli)…e tante altre che non cito per motivi di spazio…ma la lista è lunga. Andiamo agli affari con il nostro paese, nell’interscambio, noi importiamo da loro beni per 20,23 miliardi di euro e ne esportiamo per 10,78 miliardi… siamo quasi alla metà del valore a loro favore e loro cosa fanno ? Dicono che non ci devono dar soldi….ma quali soldi, e perché mai ci dovrebbero dar soldi se non li abbiamo mai chiesti ? Per conto mio gli olandesi come i cinesi e tedeschi non beccheranno più un mio centesimo, sarò rigoroso e attento sui prossimi acquisti e quando leggerò di beni prodotti dai nuovi fratelli ariani…bene…non li comprerò…poi voglio vedere l’interscambio come andrà…voi, amici italiani, regolatevi come credete…30042020

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Il premier olandese ci ricasca: “Niente soldi per gli italiani”

In un video che circola su Twitter il premier olandese Mark Rutte dialoga con un camionista suo connazionale che gli chiede di non “dare i soldi agli italiani e agli spagnoli”. Borghi: “Trasformati negli straccioni del mondo” dal governo

Roberto Vivaldelli – Mer, 29/04/2020 – 23:19

30042020 TIR OLANDESE

Soldi a Spagna e Italia? Certo che no. Una “gaffe” che però la dice davvero lunga sulla fantomatica solidarietà europea. Protagonista del siparietto il leader, insieme alla Germania, della linea del “rigore” in Ue, il premier olandese Mark Rutte che, come riporta l’agenzia Nova, ha risposto alle domande di un autotrasportatore suo connazionale, in un sito di raccolta rifiuti, che gli chiedeva di non cedere nei negoziati in corso a livello europeo e al braccio di ferro con i Paesi del sud Europa.

Il video, che sta diventando virale su Twitter, immortala il camionista dialogare con il premier olandese mentre afferma: “Mi raccomando, non dia soldi agli italiani e agli spagnoli“: come si vede nel filmato, Rutte ha ripetuto un chiarissimo “no”, ripetuto tre volte, accompagnato da una risata. Le immagini sono state girate da Nederlandse Omroep Stichting, una delle aziende pubbliche che compongono la radiotelevisione di stato olandese.

I Paesi Bassi hanno svolto il ruolo di “poliziotto cattivo” nelle trattative europee, pienamente supportato dal governo federale tedesco: entrambi contrari agli eurobond e alla mutualizzazione del debito. Durissimo il commento del deputato leghista Claudio Borghi su Twitter: “Trasformati negli straccioni del mondo. Un incubo” ha commentato condividendo il video di Rutte, per poi rincarare la dose: “E fanno bene, io non voglio un centesimo dagli olandesi e fanno benissimo loro a non volercene dare. Lo schifo è questa maggioranza di straccioni che è andata lì dal primo giorno a chiedere eurobond e altre straccionate invece di emettere nostro debito comprato al limite da Bce“.

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Lo scorso 23 aprile, Rutte aveva assicurato che con l’Italia “se c’erano tensioni non ci sono più. Lavoriamo come dovremmo fare in Europa: facciamo del nostro meglio per i nostri paesi e per l’Ue nel suo insieme“. Rutte ha sottolineato che dopo le tensioni delle scorse settimane, i rapporti erano migliorati. “Le relazioni personali, in particolare dopo chiamata comune di lunedì, sono eccellenti“, ha detto Rutte. “Se c’era un problema, di cui non sono sicuro, non c’è più“. Come riportato da InsideOver, il Consiglio europeo del 23 aprile si è rivelato esattamente quello che molti avevano previsto, un vertice in cui non dovevano esserci vincitori né vinti per evitare tracolli Un incontro virtuale e interlocutorio dove si doveva far capire che la via da seguire era quella del compromesso: e questo compromesso, come sempre, porta la firma di Angela Merkel e la controfirma di Emmanuel Macron. Sono loro i due grandi registi di questa lunga ed estenuante trattativa europea. E se la Cancelliera tedesca si conferma pienamente leader dell’Unione europea a trazione franco-tedesca dall’altro lato Macron può dirsi comunque soddisfatto di aver compattato il fronte “mediterraneo” evitando un netto strapotere di Berlino.

Nella fattispecie, i capi di Stato e di governo dei 27 paesi membri hanno raggiunto un accordo sulla strategia per affrontare la crisi del coronavirus che prevede un pacchetto complessivo di aiuti per 540 miliardi di euro. Durante la riunione, inoltre, è stata raggiunta un’intesa di massima sul Fondo per la ripresa, il Recovery Fund, che prevederebbe obbligazioni europee – potenzialmente sino a un massimo di 1.500 miliardi – che dovrebbero essere emessi dalla Commissione Ue. Ma di quello se ne discuterà più avanti.

 

ACCOGLIAMOLI… NEI CASSONETTI

30042020 MIGRANTI IN MOVIMENTO

ACCOGLIAMOLI… NEI CASSONETTI

Da anni predico e scrivo degli errori sull’accoglienza indiscriminata, che senso ha accogliere dei migranti ai quali non possiamo dare ospitalità dignitosa? Nella realtà non siamo in grado di offrire loro un lavoro, una casa, un’integrazione perché tanti di loro, per fede religiosa, non la vogliono e non possiamo neanche mantenerli negli hotel e ristoranti a vita e una volta fuori dai centri di accoglienza non sappiamo più niente di loro e che fine fanno. Ora, dormire in un cassonetto è qualcosa di inenarrabile e rivoltante… ma addirittura “essere compattati” è una vergogna assoluta che ricade su…su chi ? Sul senatore Salvini e sulla on. Meloni che si oppongono ? Sull’attuale governo e sui precedenti Renzi e Gentiloni e la sinistra tutta che da anni si prodigano alla più grande battaglia pro accoglienza di migranti ? O forse è del signor Bergoglio che per “amore dei migranti” ha persino dimenticato le messe ? Sì, mi piacerebbe dare un nome e cognome a quei criminali che hanno spinto e costretto un essere umano a dormire in cassonetto dei rifiuti tra “profumi tossici e insopportabili”… già, e mi chiedo perché mai tutti i radical chic e buonisti non se lo sono portato a casa e fatto dormire in bel letto profumato e pulito ? Vergognatevi esseri (non uomini) indefiniti della società che speculate sulle vite di poveri disgraziati che sperano in una vita migliore e che delle loro speranza ne fate un’arma di becera propaganda politica elettorale e di un colossale e volgare business. E per concludere, a chi dobbiamo ringraziare per il drammatico e vergognoso episodio ? Ipocriti, falsi e mangiapane a tradimento, ecco come vi considero…voi esseri indefiniti della sinistra… Predicate sempre meravigliosamente bene ma razzolate malissimo perché nei fatti i migranti tutti, da nord a sud, vivono nella delinquenza e nella merda profonda. Non siamo in grado di accoglierli? Bene e allora non facciamoli venire per poi ghettizzarli… è semplice. Oggi non parlo neanche più di aiutarli a casa a loro perché io per primo, i 20 € al giorno che mi sono stati promessi non li ho ancora ricevuti. Ma che razza di esseri siete ? Siete belve sataniche.. e non esseri umani.. 30042020

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30 APRILE 2020 11:05

Ventimiglia, dorme nel cassonetto: migrante finisce nel compattatore

30042020 MIGRANTI IN MOVIMENTO

Lʼuomo è stato salvato dal manovratore che, attratto dalle urla, ha bloccato il macchinario

A Ventimiglia un migrante è rimasto gravemente ferito dopo esser finito dentro un compattatore per l’immondizia. L’uomo stava probabilmente dormendo dentro un cassonetto che è stato svuotato all’interno del compattatore durante il normale servizio di raccolta dei rifiuti, rischiando di morire dilaniato dalle lame. Le urla dell’uomo hanno attirato l’attenzione del manovratore che ha bloccato il macchinario.

A tirarlo fuori dal compattatore sono stati i vigili del fuoco, che sono entrati nel mezzo della nettezza urbana, scavando tra i rifiuti per trovarlo. Il migrante è stato portato in ospedale in codice rosso a bordo di un’ambulanza del 118. Le indagini sono state affidate alla polizia

 

STOP AI … MATRIMONI FATTI IN CASA…

29042020 CHIESA INGLESE

STOP AI … MATRIMONI FATTI IN CASA…

“Il nikah” è requisito fondamentale del matrimonio islamico, ed è regolato da norme ben precise indicate e stabilite nel libro coranico, è un procedura complessa nel suo insieme che prevede una serie di comportamenti e regole ben distinte. Tuttavia non è questo l’argomento di cui intendo occuparmi, non è importante conoscere nei dettagli il matrimonio islamico, privo di democrazia e di eguaglianza tra sessi, un matrimonio che non condivido per i predetti motivi e che ritengo appartenere ad un passato millenario più che al presente, poi in fondo, non è la forma che interessa né conta nel proseguo del mio articolo. Invece la questione è particolarmente delicata visto gli innumerevoli ingressi di musulmani in Europa, registrati nell’ultimo decennio, loro non riconoscono le leggi occidentali, né le nostre costituzioni perché sono fedelmente obbedienti d osservanti alla legge coranica, e l’ovvio matrimonio islamico è un rito che va proprio in netto contrasto col nostro ordinamento giuridico. Le nostre leggi e le nostre costituzioni occidentali, lo dico da una vita, non sono compatibili con la legge coranica, sono diametralmente opposte e nelle applicazioni diventano difficili ad essere accettate e digerite dal buon mussulmano che loro malgrado, devono accettare perché l’occidente non è ancora tutto islamico e diversamente sarebbero rispediti al loro paese d’origine. La Gran Bretagna, come tanti altri paesi dell’Europa, vivono questa controversa situazione non più sostenibile, i musulmani non possono vivere secondo le loro leggi nei paesi occidentali, né ci potrà essere un compromesso perché il corano è chiaro è ben distinto nei passaggi giuridici e preciso nel modo di vivere dei fedeli . Il matrimonio è quindi un problema serio che non si poteva più gestire con il silenzio del compromesso e dopo anni di diatribe e accese discussioni finalmente è intervenuta la Corte d’Appello che ha stabilito che  i matrimoni della Sharia, islamici giusto per capirci,  non sono né consentiti, né hanno valore, né sono considerati validi per la legge britannica se prima non avviene il matrimonio civile riconosciuto dallo stato. Una storica sentenza della corte britannica che ha posto i paletti su quella che è diventata prassi abitudinaria degli immigrati islamici in occidente, sposarsi o separarsi, metter su famiglia e figli senza il rispetto delle nostre leggi e delle nostre costituzioni. Lo dico da una vita, le nostre leggi e costituzioni non sono compatibili con la legge coranica con la quale ci vanno appieno in contrasto e la tanto decantata integrazione va a farsi benedire perché i musulmani non rinnegheranno mai la loro fede né il loro profeta…” per amore dell’occidente”… e cercheranno in tutti i modi di….islamizzarci…anche con le bugie e le falsità. Finalmente chiarezza è stata fatta è non cosa da poco…per loro è un serio problema che potrebbero risolverlo solo contraendo regolare matrimonio civile prima e all’eventuale divorzio riconoscere tutti i diritti alla donna divorziata.…29042020

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Tribunali del Regno Unito: I matrimoni della Sharia non sono validi per la legge britannica

di Soeren Kern
28 aprile 2020

29042020 CHIESA INGLESE

  • “Abbiamo cercato di informare la Corte d’Appello che molte donne appartenenti alle minoranze, soprattutto le donne musulmane, vengono ingannate o costrette da mariti violenti a contrarre solo il matrimonio religioso, che le priva dei loro diritti finanziari quando il matrimonio finisce…”. – Southall Black Sisters, un gruppo di sostegno per le donne sud-asiatiche, 14 febbraio 2020.
  • Nel febbraio del 2018, una revisione indipendente dell’applicazione della legge della Sharia in Inghilterra e nel Galles (…) raccomandava di apportare delle modifiche al Marriage Act 1949 e al Matrimonial Causes Act 1973 richiedendo ai musulmani di contrarre il matrimonio con rito civile prima o durante la cerimonia del nikah. Ciò renderebbe il matrimonio islamico conforme al matrimonio cristiano o ebraico agli occhi della legge britannica.
  • “L’Assemblea è preoccupata del fatto che le regole dei consigli della Sharia discriminino chiaramente le donne in materia di divorzio e di successione.” – Consiglio d’Europa, gennaio 2019.
  • Al momento, né il governo britannico né il Parlamento britannico hanno introdotto una legislazione che imponga ai musulmani di contrarre matrimoni civili prima o durante la cerimonia del nikah (…) [ma] la decisione della Corte ribadisce con efficacia il principio che gli immigrati che si stabiliscono nel Regno Unito devono conformarsi alla legge britannica, e non il contrario.
La Corte d’Appello, il secondo tribunale più alto nel sistema giuridico di Inghilterra e Galles, dopo la Corte Suprema, ha stabilito che il contratto di matrimonio, noto come nikah in arabo, non è valido ai sensi della legge britannica. Nella foto: la Royal Courts of Justice a Londra, sede della Corte d’Appello. (Fonte dell’immagine: Anthony M/Wikimedia Commons)

La Corte d’Appello, il secondo tribunale più alto nel sistema giuridico di Inghilterra e Galles, dopo la Corte Suprema, ha stabilito che il contratto di matrimonio, noto come nikah in arabo, non è valido ai sensi della legge britannica.

La storica sentenza ha implicazioni di vasta portata. Da un lato, la decisione compromette i tentativi di sancire questo aspetto della legge della Sharia nel sistema giudiziario britannico. Dall’altro lato, nega a migliaia di potenziali donne musulmane in Gran Bretagna la possibilità di ricorrere alle vie legali in caso di divorzio.

Il caso riguarda una coppia separata, Nasreen Akhter e Mohammed Shabaz Khan, entrambi di origini pakistane, che avevano contratto un nikah con una cerimonia officiata da un imam di fronte a 150 invitati, in un ristorante di Londra, nel dicembre del 1998.

Nel novembre del 2016, Akhter, un avvocato 48enne, ha chiesto il divorzio, presumibilmente perché Khan voleva prendere una seconda moglie. L’uomo un agente immobiliare di 48 anni, ha cercato di bloccare l’istanza di divorzio sostenendo che non erano legalmente sposati ai sensi della legge britannica. Khan ha dichiarato che erano marito e moglie solo “secondo la legge della Sharia” ed è ricorso in giudizio per impedire alla Akhter di pretendere da lui denaro o proprietà, come un coniuge legalmente sposato ha diritto di fare.

La donna ha detto che lei e Khan, che hanno quattro figli, intendevano far seguire alla cerimonia del nikah un’altra cerimonia civile che sarebbe stata conforme alla legge britannica. Ma non ha mai avuto luogo nessuna cerimonia civile perché, secondo la Akhter, Khan si è rifiutato di procedere in tal senso.

Il 31 luglio 2018, la Family Division dell’Alta Corte ha stabilito che il nikah rientrava nell’ambito del Matrimonial Causes Act 1973, che stabilisce tre categorie di matrimonio: valido, nullo e inesistente. I matrimoni validi possono essere sciolti con un decreto di divorzio; i matrimoni nulli con un decreto di nullità e quelli inesistenti non possono essere sciolti perché il matrimonio non è mai esistito a livello legale.

Il giudice ha stabilito che il matrimonio celebrato tra le parti doveva qualificarsi come “nullo”, in quanto “celebrato in violazione di alcuni requisiti riguardanti la formazione del matrimonio”; e che quindi la ricorrente aveva diritto a un “decreto di nullità del matrimonio”.

Il procuratore generale, a nome del governo britannico, ha presentato appello sul presupposto che era sbagliato riconoscere il matrimonio come “nullo” anziché come “inesistente”.

Il 14 febbraio 2020, la Corte d’Appello con sede a Londra ha annullato la decisione dell’Alta Corte e ha stabilito che i nikah sono matrimoni “inesistenti” nell’ambito della legge britannica. Nella sua sentenza, la corte ha precisato:

“La Corte d’Appello ritiene che la cerimonia di nikah celebrata nel dicembre del 1998 non ha creato un matrimonio nullo perché non era una cerimonia valida. Le parti non hanno contratto matrimonio, ‘secondo le disposizioni’ della legge britannica (Parte II del Marriage Act 1949). La cerimonia non è stata officiata in una struttura abilitata. Peraltro, non è stata data alcuna comunicazione al sovrintendente ufficiale di stato civile, non sono stati rilasciati dei certificati e non era presente alla cerimonia nessun ufficiale di stato civile o persona autorizzata. Inoltre, le parti sapevano che la cerimonia non aveva alcun valore legale e che avrebbero dovuto celebrare un’altra cerimonia che fosse conforme ai pertinenti requisiti per essere validamente sposati. Secondo la Corte, la determinazione del fatto che un matrimonio sia nullo o meno dipende da futuri eventi, come l’intenzione di officiare un’altra cerimonia o se ci sono figli.

“Non è giustificato considerare la cerimonia civile, che le parti intendevano celebrare, come di fatto avvenuta, quando non è stato così. Questo può avere come conseguenza che una coppia risulti sposata anche se a un certo punto cambia idea durante il processo di formalizzazione del matrimonio. Ciò sarebbe in contraddizione con l’abolizione del diritto di proporre azioni per la violazione di una promessa di matrimonio come definito dalla section 1 del Law Reform (Miscellaneous Provisions) Act 1970. Le intenzioni delle parti non possono trasformare quella che altrimenti sarebbe una cerimonia non valida in una che rientra nell’ambito di applicazione del Marriage Act 1949“.

La Corte d’Appello ha aggiunto: “Non è difficile per le parti che vogliono essere legalmente sposate conseguire tale status”.

La sentenza, che presumibilmente la Akhter impugnerà davanti alla Suprema, è stata accolta con indignazione dagli attivisti che sostengono che migliaia di donne musulmane del Regno Unito ora non hanno alcun diritto legale in caso di divorzio.

In un comunicato stampa, Southall Black Sisters, un gruppo di sostegno per le donne sud-asiatiche, ha dichiarato:

“Abbiamo cercato di informare la Corte d’Appello che molte donne appartenenti alle minoranze, soprattutto le donne musulmane, vengono ingannate o costrette da mariti violenti a contrarre solo il matrimonio religioso, che le priva dei loro diritti finanziari quando il matrimonio finisce…

“La Corte ha rilevato che ‘non è difficile per le parti che vogliono essere legalmente sposate conseguire tale status’. Ma ciò non tiene conto delle storie di molte donne appartenenti a minoranze che hanno grandi difficoltà a conseguire questo status nell’ambito di abusi domestici, di dinamiche della famiglia patriarcale e notevoli squilibri di potere…

“La sentenza odierna costringerà le donne musulmane a rivolgersi alle ‘corti’ della Sharia che già provocano danni ingenti a donne e minori per le soluzioni proposte visto che ora sono escluse dal sistema di giustizia civile”.

Nel novembre del 2017, un sondaggio condotto per un reportage di Channel 4 — dal titolo “La verità sui matrimoni islamici” — ha rilevato che quasi tutte le donne musulmane sposate del Regno Unito hanno contratto un nikah, ma più del 60 per cento di loro non ha celebrato successivamente una cerimonia civile che avrebbe reso valido il matrimonio ai sensi della legge britannica.

Nel febbraio del 2018, una revisione indipendente dell’applicazione della legge della Sharia in Inghilterra e nel Galles, commissionata da Theresa May nel maggio 2016, allora titolare dell’Interno, raccomandava di apportare modifiche al Marriage Act 1949 e al Matrimonial Causes Act 1973 richiedendo ai musulmani di contrarre il matrimonio con rito civile prima o durante la cerimonia del nikah. Ciò renderebbe il matrimonio islamico conforme al matrimonio cristiano o ebraico agli occhi della legge britannica. Il report affermava:

“Collegando il matrimonio islamico a quello civile si assicura a un maggior numero di donne musulmane la piena protezione loro garantita dal diritto familiare e il diritto a un divorzio civile, semplificando il processo decisionale dei consigli della Sharia”.

aggiungeva:

“Il panel ritiene che gli elementi di prova dimostrano la necessità di un cambiamento culturale in seno alle comunità musulmane in modo che le comunità riconoscano i diritti delle donne nel diritto civile, soprattutto in ambiti come il matrimonio e il divorzio. Andrebbero poste in essere campagne di sensibilizzazione, programmi formativi e altre misure simili, per educare e informare le donne dei loro diritti e doveri, evidenziando altresì la protezione legale offerta loro dai matrimoni registrati civilmente”.

E per finire il panel ha segnalato al governo la necessità di creare una nuova agenzia per regolamentare le corti della Sharia e pertanto legittimarle:

“Un simile organismo metterebbe a punto un codice di condotta che i consigli della Sharia dovrebbero accettare e attuare. Ovviamente, ci sarebbe un onere una tantum per istituire questo organismo, ma successivamente il sistema sarebbe autoregolamentato”.

Nel marzo del 2018, l’allora segretario di Stato Sajid Javid, in un Libro verde intitolato “Integrated Communities Strategy “, ha così risposto:

“Accogliamo con favore la revisione indipendente dell’applicazione della legge della Sharia in Inghilterra e nel Galles. Le coppie delle comunità religiose sono da tempo in grado di contrarre un matrimonio legalmente valido celebrato con rito religioso, se sono soddisfatti i requisiti previsti dalla legge.

“Tuttavia, condividiamo la preoccupazione sollevata nella revisione che alcune coppie potrebbero sposarsi in un modo che non fornisce loro quelle tutele legali offerte invece dai matrimoni registrati civilmente. Siamo altresì preoccupati per le notizie che ci sono giunte di donne discriminate e trattate in modo iniquo da alcuni consigli religiosi.

“Il governo, in linea di massima, è favorevole al requisito che i matrimoni civili siano celebrati prima o durante le cerimonie religiose. Pertanto, il governo vaglierà le sfide legali e pratiche della riforma limitata relativa alla legge sul matrimonio e le nozze religiose.

“Il governo ritiene che la proposta della revisione di creare un sistema di regolamentazione agevolato e approvato dallo Stato per i consigli della Sharia conferirebbe loro legittimità come forme alternative di risoluzione delle controversie. Il governo non reputa che lo Stato abbia un ruolo da svolgere in tal modo”.

Nel gennaio del 2019, il Consiglio d’Europa, la principale organizzazione di difesa dei diritti umani del continente, ha espresso preoccupazione in merito al ruolo delle corti della Sharia nell’ambito del diritto familiare, ereditario e commerciale britannico. E così ha chiesto al governo di eliminare gli ostacoli che impediscono alle donne musulmane di accedere alla giustizia:

“Sebbene non siano considerati parte del sistema giuridico britannico, i consigli della Sharia cercano di fornire una forma alternativa di risoluzione delle dispute, per cui i membri della comunità musulmana, a volte volontariamente, spesso sotto una fortissima pressione sociale, accettano la loro giurisdizione religiosa principalmente in questioni coniugali e nelle procedure di divorzio islamiche, ma anche in questioni legate alle eredità e ai contratti commerciali islamici. L’Assemblea è preoccupata del fatto che le regole dei consigli della Sharia discriminino chiaramente le donne in materia di divorzio e di successione”.

Il Consiglio d’Europa ha inoltre fissato come termine il prossimo giugno 2020 affinché il Regno Unito riferisca all’Assemblea in merito alle misure atte a rivedere il Marriage Act, il che renderebbe obbligatorio per le coppie musulmane contrarre un matrimonio con rito civile – come attualmente previsto per le nozze cristiane ed ebraiche.

Un portavoce del ministero dell’Interno ha risposto alla risoluzione del Consiglio d’Europa:

“La legge della Sharia non è parte integrante della legge in Inghilterra e nel Galles. Indipendentemente dal credo religioso, siamo tutti uguali davanti alla legge. Laddove esistono i consigli della Sharia, devono conformarsi alla legge.

“Vigono leggi per tutelare i diritti delle donne e prevenire le discriminazioni, e lavoreremo con le autorità competenti per garantire che tali leggi vengano pienamente ed effettivamente applicate”.

Al momento, né il governo britannico né il Parlamento britannico hanno introdotto una legislazione che imponga ai musulmani di contrarre matrimoni civili prima o durante la cerimonia del nikah.

La sentenza della Corte d’Appello, tuttavia, pone un freno all’ulteriore sconfinamento della legge della Sharia nel sistema giuridico britannico. La decisione della Corte ribadisce con efficacia il principio che gli immigrati che si stabiliscono nel Regno Unito devono conformarsi alla legge britannica, e non il contrario.

 

 

L’UOMO NERO…HA DETTO..NO !

29042020 merda di papa

L’UOMO NERO…HA DETTO..NO !

E quando sostenevo che il Santo Padre non è certamente riscontrabile nella persona del signor Bergoglio… sbagliavo ? Ora si schiera contro la CEI… per difendere un “governo comunista” che impedisce di fatto la celebrazione delle sante messe… Questo signore è indecifrabile e vergognoso, si fanno file spaventose al “monte dei pegni ” per racimolare soldi per vivere, gli uffici postali sono stracolmi di persone in rigorose file e con interminabili ore di attesa per entrare, i supermercati sono nei fatti affollati e non si possono celebrare le messe ? No…non ci siamo, i parroci sono ben disposti ad organizzarsi in modo tale da consentire le celebrazioni in modo sicuro ma… c’è lui…che stoppa tutti e rimanda a casa i fedeli…che profonda e cocente delusione e quanta rabbia ed amarezza. Sconfessare il “proprio governo”…per privilegiare un governo ateo è pura blasfemia…che razza di individuo è uno che è d’accordo a sospendere le messe, neanche durante la famosa Spagnola le chiese sono state chiuse, neanche durante l’ultima guerra le chiese non sono venute meno al loro dovere cristiano e sono rimaste aperte e funzionanti…Non ho parole…ma certamente non è …un vero cristiano…se lo fosse avrebbe lottato insieme alla CEI….ma non lo ha fatto …e questo è un tradimento alla fede…e a Cristo….28042020

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Fase 2, Papa Francesco sconfessa la Conferenza episcopale italiana e sostiene la linea di Conte: “Prudenza e obbedienza alle disposizioni”

29042020 merda di papa

A Bergoglio sono bastate poche parole, all’inizio della sua messa mattutina a Casa Santa Marta, per dissociarsi totalmente dal duro scontro tra la Conferenza episcopale e il governo

di Francesco Antonio Grana | 28 APRILE 2020

“In questo tempo, nel quale si incomincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena, preghiamo il Signore perché dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e della obbedienza alle disposizioni, perché la pandemia non torni”. Nel dibattito sulla partecipazione dei fedeli alle messe nella fase 2, quella della convivenza col coronavirus, Papa Francesco sconfessa la Conferenza episcopale italiana e si schiera a sostegno del premier Giuseppe Conte. A Bergoglio sono bastate poche parole, all’inizio della sua consueta messa mattutina nella cappella della sua residenza, Casa Santa Marta, per dissociarsi totalmente dal duro scontro tra la Cei e il governo.

In questo tempo, nel quale si incomincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena, preghiamo il Signore perché dia a tutti noi la grazia della prudenza e della obbedienza alle disposizioni, perché la pandemia non torni. #PreghiamoInsieme

— Papa Francesco (@Pontifex_it) April 28, 2020
Uno scontro che non si vedeva da decenni, innescato dall’assenza, nel decreto dell’esecutivo sulla fase 2, della possibilità dei fedeli di poter partecipare alle messe: “I vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto“. Posizione sulla quale, dopo il duro comunicato della Conferenza episcopale italiana e le proteste di due partiti della maggioranza, Italia Viva e Pd, il premier sembra aver fatto dietrofront con al vaglio l’ipotesi di concedere inizialmente messe all’aperto. Anche prima del 25 maggio, tempo indicato dal Comitato tecnico scientifico. Ma il confronto con la Cei è ancora tutto in salita.

Di certo le parole di Francesco, che ha ricevuto Conte in pieno lockdown, il 30 marzo, segnano un punto a favore dell’inquilino di Palazzo Chigi. Anche L’Osservatore Romano, il quotidiano del Papa, non ha per nulla criticato il governo, pubblicando in prima pagina un articolo di cronaca che si limita a riportare il comunicato della Cei. Segnale eloquente che da Casa Santa Marta è arrivato un alt, fermo e chiaro, alle polemiche con Conte. Tutto ciò nonostante sia stata la Segreteria di Stato vaticana a dare il via libera alla Cei di innescare lo scontro con Palazzo Chigi. Così come non mancano reazioni abbastanza dure contro il governo da parte dell’episcopato italiano. Dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi europei e per dieci anni alla guida della Cei, che definisce una “disparità di trattamento inaccettabile” la decisione del governo di aprire i musei e di vietare le messe.

Parole ancora più forti arrivano dal vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D’Ercole, che afferma che “è una dittatura quella di impedire il culto perché è un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione. Su questo non possiamo fare sconti. La Chiesa non è il luogo dei contagi. I funerali ce li avete fatti fare come dei cani. La gente ha sofferto”. Per Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, il quotidiano della Cei, “gli errori si possono fare e si possono riparare. Dimostrarlo, nel tempo lungo della corresponsabilità che ci sta davanti, darà più forza e più serenità a tutti”. E ha aggiunto: “Sarà molto difficile far capire perché, ovviamente in modo saggio e appropriato, poco a poco si potrà tornare in fabbriche e in uffici, entrare in negozi piccoli e grandi di ogni tipo, andare in parchi e giardini e invece non si potrà partecipare alla messa. Sarà difficile perché è una scelta miope e ingiusta. E i sacrifici si capiscono e si accettano, le ingiustizie no”.

Affermazioni abbastanza nette anche da Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000, l’emittente della Cei: “La cosiddetta fase due prevede già la riapertura di fabbriche, uffici, bar, parrucchieri, giardini ma non la celebrazione delle funzioni religiose al di là, ed era ora, dei funerali. L’esercizio del culto, che riguarda i fedeli di tutte le religioni, nel decreto del governo viene regolamentato nello stesso comma che disciplina le sale bingo. È bene ricordare l’importanza della libertà religiosa espressamente tutelata dall’articolo 19 della nostra Costituzione a vantaggio di tutti. Ma, al di là dei profili giuridici, rimane la sostanza della questione”.

“La Cei – ricorda Morgante – ha destinato centinaia di milioni di euro per interventi di sostegno sul territorio, a partire dalle strutture sanitarie in seria difficoltà. Si tratta della stessa Chiesa che oggi, dopo aver rispettato da subito rigorosamente e con non pochi sacrifici le prescrizioni delle pubbliche autorità in materia di tutela sanitaria, chiede di poter tornare a celebrare messa con il popolo organizzando, in sicurezza, senza imprudenze o superficialità, la vita delle proprie comunità”. Parole sulle quali, però, pesa la ferma e chiara presa di posizione del Papa.

MORTI…BUGIE…E COS’ALTRO ?

290452020 MORTI X COVID 19

MORTI…BUGIE…E COS’ALTRO ?

Sì, ora è arrivato il momento di far chiarezza  sui tanti decessi  causati del coronavirus,  ho registrato troppe notizie strane e fatti anomali in questi ultimi tre mesi, siamo tutti stanchi delle bugie… quindi  io e il popolo italiano vogliamo conoscere la verità e fino in fondo….Sino ad oggi sono stato “bravo e in religioso silenzio” e attento osservatore col fine di capire meglio il quadro europeo, ma adesso le cose stanno cambiando ed emergono fatti sconcertanti e preoccupanti in tutta la sua ipocrisia. Il sospetto l’ho sempre avuto, ma non avendo punti di riferimento e certezze ho sempre desistito dal creare allarmismi inutili e riluttante ad affrontare con vigore il problema pandemia. Episodio vergognoso è l’aver scoperto che i dati che ci vengono comunicati quotidianamente sono quasi sempre farlocchi e non veritieri, a volte, i dati diffusi  delle vittime del contagio tengono conto dei morti del giorno prima e sommati al giorno dopo, dato che intanto ci viene propinato senza il necessario distinguo e con la dovuta chiarezza, così facendo aumentare il terrore del contagio, e ovvio che se  diffondi un dato della mortalità in crescendo è ovvio che semini il panico tra i cittadini e il tutto, poi viene proposto ai cittadini col freddo calcolo finalizzato al lavaggio mediatico il cui fine è quello di terrorizzarci e obbligarci a vivere tra le quattro mura di casa ed accettare la crescente povertà in…silenzio.. Ecco qual è secondo il mio punto di vista e pensiero la nuova realtà europea, vogliono elevare il tetto dei poveri a venti milioni e così facendo ci stanno riuscendo perché non far aprire tantissime attività commerciali, fermi i Taxi, bloccati gli ambulanti e mercati si arriverà un drammatico calo del fatturato …indi…povertà in crescendo, e per poter mangiare e curarci dovremo accettare la “Troika europea” , MES e vendere i gioielli di famiglia. Ecco perché noi siamo terrorizzati e gli altri europei no…secondo me questa è la manovra nascosta del governo che ci sta vendendo anzi, svendendo alle lobby tedesche e olandesi. Certo la scusa del virus è fantastica per tenere terrorizzate le persone in casa, e quel che mi dispiace è che le forze dell’ordine non se ne rendono conto e come sempre accade vessano i cittadini italiani. Guardate come si comportano con i migranti e tutti i dubbi  si dissolvono. E’ in atto un vero colpo di stato e ce lo stanno facendo vivere chiusi in casa. E noi non si reagisce …28042020

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Morti Covid, tutte le bugie in Europa. Ecco i dati reali

290452020 MORTI X COVID 19

di Milena Gabanelli e Simona Ravizza

Ogni giorno tutti i Paesi d’Europa (e non solo) comunicano i bollettini ufficiali con contagi e decessi. Ma, in particolare sul numero di vittime, quanto sono davvero attendibili Italia, Spagna, Regno Unito, Francia, Svezia, Svizzera e Paesi Bassi? Per la Germania e il Belgio non è possibile saperlo, perché non comunicano ancora i dati necessari a scoprirlo. In base alle statistiche ufficiali, oggi l’Italia è il Paese europeo più colpito dopo la Spagna. Il drammatico bilancio delle vittime, ormai intorno alle 27 mila, è addirittura il più alto. Per capire, però, il reale impatto del virus sul nostro Paese rispetto al resto d’Europa bisogna sapere chi dice davvero la verità e quanto è ridimensionato il numero dei decessi. I dati sulle morti da Covid-19, che ci vengono comunicati quotidianamente dalla Protezione civile, si riferiscono solo ai pazienti con una diagnosi accertata tramite il tampone, e quindi sono inferiori rispetto alla realtà. La stessa cosa avviene negli altri Paesi europei considerati. Un’elaborazione dell’Istituto per gli studi di Politica internazionale (Ispi) sui morti registrati dai rispettivi Istituti di statistica nazionali, che Dataroom consulta in anteprima, ci permette di mettere a confronto Paese per Paese il numero dei morti di quest’anno con quelli degli anni precedenti. La differenza dovrebbe corrispondere alle morti da Covid-19, ma rispetto ai dati comunicati durante i mesi dell’epidemia c’è una notevole distanza. Cosa vuol dire? Che sono i morti sottostimati, cioè i pazienti che hanno contratto la malattia ma non sono stati tamponati e quelli deceduti per effetti collaterali del coronavirus: dai pazienti con infarti, ictus, aneurismi, o altre patologie, non visitati e soccorsi in tempo a causa degli ospedali pieni. Una volta individuato questo numero è possibile sapere anche quali sono i Paesi che hanno barato di più nella comunicazione e che hanno il tasso di mortalità in eccesso più alto per milione di abitanti.

Il confronto con gli anni precedenti

Il periodo preso in considerazione tra un Paese e l’altro può variare di qualche giorno, in base all’aggiornamento che ciascuno fa, ma vengono sempre analizzati i dati dei decessi fotografati dagli Istituti di statistica nazionali tra marzo e aprile 2020 rispetto alla media degli ultimi quattro anni (2015-2019). Per avere un confronto attendibile ovviamente non sono paragonati i dati dell’ultimo minuto. Dimentichiamoci, allora, per un attimo i bollettini quotidiani e guardiamo i morti registrati dalle anagrafi. La Spagna conta 68.056 decessi contro i 39.981 dello stesso periodo negli anni precedenti. È il Paese dove la crescita è maggiore: più 70%. I Paesi Bassi fanno registrare un più 50% (22.352 contro 14.895). Segue l’Italia con 78.757 decessi al 4 aprile contro 57.882. Gli ormai noti dati Istat ci dicono che a livello italiano l’aumento in media è del 36% (ben sappiamo, però, che la più colpita è la Lombardia con incrementi che arrivano a decuplicarsi nei comuni della Bergamasca). Anche il Regno Unito registra un più 36% (63.842 contro 46.877). Poi Svizzera più 25%, Francia e Svezia più 20%.

Vittime reali e morti comunicati

Questo aumento dei decessi, in gergo statistico, viene definito «eccesso di mortalità». Per fare un passo in avanti occorre quantificare la distanza che c’è tra le vittime in più che si contano quest’anno e i morti che ci vengono comunicati tutti i giorni dalla Protezione civile e dalle autorità degli altri Paesi. Il confronto fa emergere un numero: quello delle vittime non contemplate dai bollettini Covid-19, ovvero la sottostima. In cima alla graduatoria in termini assoluti c’è il Regno Unito (meno 8.184), poi la Spagna (meno 7.326), quindi l’Italia (meno 5.547), i Paesi Bassi (meno 3.797), la Francia (meno 3.679), la Svizzera (meno 339) e la Svezia (298). Annota il ricercatore dell’Ispi Matteo Villa: «Qui capiamo, ancora, cosa manca per un approccio più sistematico alla Fase 2: riuscire a tener traccia delle persone decedute è cruciale per poter comprendere come stia procedendo realmente l’epidemia in ciascun Paese».

La sottostima dei decessi Covid-19

È ovvio che non tutti i decessi in eccesso possono essere considerati di sicuro morti da Covid-19. Ma il numero è la spia più attendibile che possiamo avere sul reale tasso di incidenza dell’epidemia sulla popolazione, i cosidetti «effetti collaterali», che include appunto i decessi non da coronavirus, ma di pazienti che non sono riusciti a essere curati al meglio in un momento in cui gli ospedali sono stati travolti dai malati Covid-19. Qui prendiamo in considerazione la differenza tra i decessi reali e quelli comunicati non più in termini assoluti, ma in percentuale. Ne esce la classifica dei Paesi con i bollettini meno affidabili. La sottostima maggiore è dei Paesi Bassi (104%), a ruota il Regno Unito (93%), la Francia (41%), l’Italia (36%), la Svezia e la Spagna (35%) e la Svizzera (34%). «Non è vero che l’Italia sottostima i decessi molto più degli altri Paesi europei — sottolinea Villa —. Anzi, è sorprendente constatare come siano più o meno tutti in linea tra il 30 e il 40%, tranne Paesi Bassi e Regno Unito che invece sono molto lontani dagli altri». Complessivamente, la verità è che i dati comunicati sono sottostimati del 49%. Manca, insomma, all’appello una vittima su tre.

L’incidenza sulla popolazione

I dati reali — ossia i morti in più rispetto agli anni scorsi — ci permettono anche di sapere qual è il Paese europeo davvero più colpito per milione di abitanti. Spagna 663 decessi, Italia 586, Regno Unito 554, Paesi Bassi 524, Francia 482, Svezia 295, Svizzera 246. «Questa classifica è molto più realistica di quella che otterremmo utilizzando i soli numeri comunicati», riflette Villa.

Il caso Belgio

Il Belgio è un caso a sé, addirittura quasi ignorato. Non è possibile calcolare il numero reale di morti causati dalla pandemia perché non è aggiornato il registro con il numero totale dei decessi a marzo e aprile. Il governo belga, però, dice di essere più trasparente rispetto al resto d’Europa perché, dentro ai suoi 7.200 morti Covid dichiarati, include anche i sintomatici non testati e le morti sospette dentro le case di riposo, dove si sta consumando una silenziosa strage: quasi il 50% dei morti. Anche se prendiamo questo numero per buono, restano fuori dal conto tutti gli altri. Infatti se si confronta l’unico dato disponibile, ovvero la media dei decessi degli anni 2009-2018, si può vedere per esempio che dal 7 al 13 aprile il numero dei morti Covid-19 supera quello relativo a tutte le altre cause.

Resta il fatto che se vogliamo attenerci ai bollettini ufficiali comunicati da tutti i Paesi, il Belgio oggi conta il numero di decessi più alto di tutto il continente (e forse nel mondo): 597 per milione di abitanti, contro i 480 della Spagna e i 430 dell’Italia. Un dato disastroso se si considera che non è solo un piccolo Paese dell’Unione (11 milioni di abitanti), ma rappresenta il cuore stesso dell’Europa. Bruxelles è la sede del Parlamento e della Commissione europea, e la ripartenza passa anche da lì. Eppure, sulla gestione della pandemia è anche il Paese sul quale ci sono meno informazioni.

 

 

IL REALE … PONTE DELLA VEROGNA…!

28042020 PONTE DI GENOVA

IL REALE … PONTE DELLA VEROGNA…!

Allora, ricapitoliamo un po’ la situazione per capire che “reame di paese” è il nostro nel giorno dell’inaugurazione  “all’ultimo impalcato “ del ponte di Genova in costruzione ed in sostituzione di quello precedentemente crollato. In pompa magna televisiva e in evidenza notiamo il Presidente del governo, nonché sua altezza reale Re Giuseppi I, il ministro delle infrastrutture, la famosa Marchesa del Piffero De Micheli, più nota come la Marchesa dei 33 milioni, che oggi c’è, ma  quando, due anni fa, si svolgevano i funerali delle 43 vittime per il crollo del ponte vecchio…era in tutt’altre faccende… affaccendata. Si nota tutto lo “staff reale al seguito” e indi un nugolo imprecisato di vassalli e cortigiani che marciano dietro il regale corteo…”gomito a gomito” a far da servi compiaciuti. Questa è la diretta televisiva di stamane, 28.04.2020, che riprende i momenti salienti della reale manifestazione con tanto di comizio della “Marchesa del Piffero”. Ricordo che i sudditi, come me, devono star lontano, almeno un metro, da un altro servo del re, gli assembramenti, per decreto reale non sono consentiti, le manifestazioni tutte, sempre per volere di sua maestà… sono sospese e su preciso ordine del Re le messe non si possono più celebrare, anche quando sono seguite da appena 14 fedeli…, inoltre mi tocca informarvi che il Re, Giuseppi I, per suo chiaro volere, ha anche sospeso a tempo indeterminato l’articolo 16 della Costituzione italiana e buttato nel cesso, contestualmente ha riattivato lo statuto Albertino del 04 Marzo…1848 ( che coincidenza….stessa data del 04 marzo 2020)  e per conseguenza soppressa in toto la vecchia Costituzione repubblicana. L’unica cosa che ci è “concessa” (…grazie Maestà…) e poter incontrare i …”congiunti”… . Maestà una domanda, ma chi c…o sono i congiunti per Voi ?  Questa è l’esatta descrizione di quanto sta avvenendo nel nostro paese, non vi piace ? Beh…fatevelo piacere lo stesso…perché gli italiani sono…brava gente e non s’incazzano mai…o no ?  Codesto è il punto del momento. Le mie domande da presentare “all’organo reale di stampa” sono le seguenti :  Maestà, tutte quelle persone in numero elevato chi c…o sono ? Perché a quei vassalli e cortigiani è permesso l’assembramento, la vicinanza…tetè-a-tetè e i festeggiamenti e comizi ? Perché, un ponte non ancora ultimato è più importante di una messa per Gesù Cristo ? Forse un ponte è più importante della Costituzione italiana ? O forse un ponte è più importante del rispetto al popolo italiano che lo si sbeffeggia e lo si offende in diretta televisiva ? Quindi il Re e la Marchesa del Piffero sono logicamente i privilegiati della casta reale e noi sudditi siamo sempre i coglioni vessati ? Attenzione, un Re e una Regina francese, anni fa, si comportavano allo stesso modo e poi furono tranciati il capo ma vedo che ancora oggi pochi hanno capito come funzionano le cose. AVE O MAESTA’…

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Genova, ecco il nuovo ponte. Conte: “Simbolo dell’Italia che sa rialzarsi”

28042020 PONTE DI GENOVA

Posa dell’ultima campata, a luglio l’apertura definitiva. Conte: “Suturiamo una ferita che mai si rimarginerà”

Genova, 28 aprile 2020 – Suonano le sirene, e l‘anima di Genova è ricostruita.  E’ concluso il varo dell’ultima campata del nuovo viadotto autostradale progettato da Renzo Piano sul torrente Polcevera, che ricongiungerà simbolicamente la città dopo quel maledetto 14 agosto di due anni fa in cui il ponte Morandi crollò causando la morte di 43 persone. Una svolta decisiva, che la città ha celebrato suonando le sirene delle aziende e dei cantieri.  Presenti il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, oltre al sindaco e commissario per la ricostruzione Marco Bucci e al governatore della Liguria e commissario per l’emergenza, Giovanni Toti

Il varo dell’ultimo impalcato

Le parole del premier Conte

“Un cantiere simbolo per l’Italia intera – ha detto il premier Conte -: è il cantiere dell’Italia che sa rialzarsi, che si rimbocca le maniche, non si lascia abbattere, non si lascia sopraffare. Genova è un modello per l’Italia. E insegna che il più grande atto d’amore è impegnarsi a ripartire insieme” E sottolinea: “Da Genova si irradia una luce che dà speranza all’Italia intera”. Una nuova speranza dopo la tragedia di due anni fa: “Lo Stato non ha mai abbandonato Genova. Lo abbiamo solennemente detto a poche ore dalla tragedia, io ero qui e abbiamo detto subito che non sarebbe stata lasciata sola. Questa presenza è doverosa ma sono qui anche con grande piacere perché oggi suturiamo una ferita, una ferita che non potrà tuttavia mai rimarginarsi per le 43 vittime” che col crollo del ponte Morandi hanno perso la vita. Il premier si è poi rivolto a tutto lo staff che ha completato l’opera: “La portata concreta di questa giornata è nel fatto che c’è un progetto reale che sta giungendo a completamento. Qualcuno ha parlato di miracolo: credo sia possibile parlare di miracolo, senza enfasi, perché c’è il lavoro di tanti qui, dell’autorità pubblica, dei progettisti e in particolare Renzo Piano, degli operai e i tecnici”.

 

CHOC TOSSICO”….

28042020 lingua bimba

CHOC TOSSICO”….

Questa è davvero una bruttissima notizia e drammaticamente allarmante che ci giunge dalla Gran Bretagna, diversi bambini sono stati ricoverati urgentemente con la diagnosi di sospetta “sindrome di Kawasaki”, una patologia che nulla ha a che fare con il coronavirus secondo gli scienziati britannici ma che i pediatri e medici sospettano che possa esserci un legame col virus, ciò e dovuto dal numero elevato di bambini ricoverati negli ultimi giorni e tutto lascerebbe pensare ad una probabile collegamento. Definito come “choc tossico”, molto invasivo nei confronti dei piccoli pazienti crea allarme e molta preoccupazioni tra i genitori di tutti i bimbi.. anche quelli sani. Tuttavia, bisogna attendere studi più approfonditi per avere una diagnosi certa…e conoscere quale sia il vero ruolo del coronavirus e questi disturbi raccapriccianti. Teniamo al sicuro e lontano i nostri bimbi da un eventuale contagio nei posti pubblici ed affollati, meglio essere troppo prudenti che imprudenti e rischiare la salute dei nostri bimbi. Attendo con molta apprensione lo sviluppo degli esami di laboratorio e speriamo in bene.

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Regno Unito, boom di ricoveri di bambini in “choc tossico”: il sospetto, un legame con il coronavirus

28042020 lingua bimba

Sullo stesso argomento:

Caldo e sole? Ribaltone nella comunità scientifica: l’ultima teoria sul contagio da coronavirus

“Non illudiamoci, nessuna immunità”. Coronavirus, tutta la (amara) verità sui test sierologici

28 aprile 2020

Dal Regno Unito un nuovo, spaventoso, allarme legato all’emergenza coronavirus. L’Nhs, il sistema sanitario nazionale, ha infatti lanciato un’allarme per l’aumento di bambini ricoverati in terapia intensiva con una sindrome che potrebbe essere legata al Covid-19. Rivela infatti Dagospia che i responsabili del Nhs di Londra hanno affermato: “Vi è una crescente preoccupazione per una sindrome infiammatoria correlata al coronavirus che stiamo riscontrando nei bambini nel Regno Unito. Nelle ultime tre settimane c’è stato un evidente aumento del numero di bambini di tutte le età che presentano uno stato infiammatorio multisistemico che richiede cure nelle unità di terapia intensive di Londra e anche in altre regioni del Regno Unito”.

 

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I più piccoli come è noto non sono stati molto colpiti dal Covid-19, ma ora i medici hanno notato un’impennata di ricoveri per mal di stomaco, infiammazione cardiaca e sintomi gastrointestinali, quali vomito e diarrea. I medici hanno poi confrontato la misteriosa condizione con la sindrome da choc-tossico e la malattia di Kawasaki che, combinati, causano ingrossamento del cuore, febbre e problemi respiratori – tutti segni distintivi del COVID-19. Tuttavia alcuni bimbi ricoverati con questa condizioni non sono risultati positivi al coronavirus, complicando ulteriormente la diagnosi e sollevando dubbi sulla presenza di un altro agente patogeno.

 

L’Nhs deve ancora fare piena luce su quali siano i sintomi: non è ancora chiaro quanti bambini abbiano avuto la sindrome infiammatoria, né se abbia fatto dei morti. Per i medici britannici, i casi di piccoli pazienti con questa sindrome infiammatoria hanno iniziato ad emergere solo nelle ultime tre settimane. I pediatri attendono chiarimenti più specifici e di chiarire se i piccoli avevano eruzioni cutanea e febbre, due sintomi tipici della malattia di Kawasaki.