cronaca di vita quotidiana in Italia e nel mondo

COVID’20…LIBERTA’..X TUTTI……

epa07701981 An interior view of an cell track with jail cells of the Berlin-Hohenschoenhausen Memorial, former Stasi prison in Berlin, Germany,  07 July 2019. The State Security Service or Staatssicherheitsdienst, of the German Democratic Republic (GDR) arrested and interrogated thousands of East Germans at the Hohenschoenhausen prison until the collapse of communist government and German reunification in 1990. Now the former Stasi prison Hohenschoenhausen is a museum and memorial.  EPA/JENS SCHLUETER  ATTENTION: This Image is part of a PHOTO SET

COVID’20…LIBERTA’..X TUTTI……

Francesco Barivelo da alcune settimane è in libertà a Taranto e senza neppure il controllo del braccialetto elettronico, lui è uno degli esecutori materiali dell’efferato omicidio del poliziotto penitenziario, Carmelo Magli, ucciso a Taranto il 18 Novembre 1994. Secondo il Sappe (Sindacato Aut. Polizia Pen.) in una nota, chiarisce che il Barilevo era detenuto nel carcere di Sulmona ed è stato fatto uscire in relazione ad una situazione clinica che avrebbe potuto essere pregiudicato con il Covid-19, senza però essere allo stato alcuna relazione diretta. Aggiunge poi nella nota : «Ci indigna sapere che, altro che certezza della pena, lo stato abdica al suo primario compito di assicurare la giusta pena a chi uccide. Hanno ragione i poliziotti penitenziari di Taranto, che hanno conosciuto e lavorato con Carmelo, ad essere indignati e con loro, ovviamente, sono indignati tutti i cittadini>>. Fin qui le proteste giustificate degli addetti ai lavori sulle quali non c’è nulla da obiettare, ma c’è dell’altro da tenere nella necessaria considerazione, perché nella vicenda assassini e Covid 19, a parte il pessimo modo di gestire i detenuti in tempo di coronavirus,  credo che si sarebbero potute adottare soluzioni alternative anziché metterli fuori dalla carceri, un modus operandi del tutto superficiale che ha sollevato giusta indignazione e provocato soprattutto dolore, quel dolore profondo che sale dal cuore di un familiare che ha perso il proprio caro perché ammazzato, un dolore che le istituzioni evidentemente non conoscono né capiscono constato il loro crudele disinteresse verso i parenti delle vittime. Poi, c’è anche da dire che se li metti ai domiciliari non sai se potranno infettare i loro familiari stessi o essere a loro volta infettati da quelli che trova, questa ipotesi è stata esclusa sicuramente a priori, mi induce pensare che dette scarcerazioni siano quasi delle opportunità e ”concessioni governative” a loro dedicate più che disposizioni ministeriali tema di sicurezza sanitaria. Bastava metterli in isolamento e il risultato è identico…evidentemente le ragioni sono più profonde e a noi “stupidi mortali” non vanno dette. Già però ora, ditemi, come si fa spiegare alla famiglia della vittima che l’assassino che ha privato loro dalla gioia della vita di avere un marito per la vedova e un e padre è libero come un fringuello con o senza il virus ? Carmelo Magli, non ha visto crescere la sua bambina e diventare donna…no…no…non l’ha vista e lo stato in premio che le ha dato ? Ha rimesso in libertà colui che le ha tolto il padre… ma che razza di paese è il nostro ? E hanno anche il coraggio di festeggiare la liberazione nell’ultimo 25 Aprile…liberazione di che ? Forse perché si sono liberati tutti i peggiori criminali mafiosi e camorristi ? Forse è questa la liberazione…non l’avevo capito. 09052020

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Boss scarcerati: figlia vittima,ingiusto

‘Che diritto ha di essere libero dopo che mi ha tolto felicità?’

epa07701981 An interior view of an cell track with jail cells of the Berlin-Hohenschoenhausen Memorial, former Stasi prison in Berlin, Germany, 07 July 2019. The State Security Service or Staatssicherheitsdienst, of the German Democratic Republic (GDR) arrested and interrogated thousands of East Germans at the Hohenschoenhausen prison until the collapse of communist government and German reunification in 1990. Now the former Stasi prison Hohenschoenhausen is a museum and memorial. EPA/JENS SCHLUETER ATTENTION: This Image is part of a PHOTO SET

 

 

Redazione ANSABARI

09 maggio 202017:59NEWS

 

(ANSA) – BARI, 09 MAG – “Con il cuore che mi si contorce e le lacrime che scendono giù, mi chiedo perché?”. “Che diritto ha questa persona di vivere in libertà quando mi ha privato di mio padre, ha tolto a me, mia madre e mia sorella la possibilità di essere felici?”. Lo scrive su Fb Lucia Magli commentando la scarcerazione dell’ergastolano Francesco Barivelo, ritenuto uno degli esecutori materiali dell’omicidio di suo padre, Carmelo Magli, agente della Penitenziaria in servizio a Taranto, ammazzato nel ’94, quando aveva 24 anni. “Ho 27 anni – si sfoga Lucia Magli – e da tutta la mia vita vivo senza sapere cosa significa avere un padre perché 26 anni fa lo hanno ucciso, me lo hanno portato via. Sono stati dei criminali, gente senza scrupoli che ha deciso di rovinare la vita di una famiglia per sempre. Ora, dopo così tanto tempo, mi ritrovo questa notizia: scarcerato, a piede libero, ritorna a casa. Non voglio dare la colpa a nessuno, non voglio attaccare le istituzioni, voglio solo capire cosa sta succedendo”.

 

DITTATURA? OLTRE E… TSO..

09052020 T.S.O.

DITTATURA? OLTRE E… TSO..

Sì cari amici, siamo giunti al punto in cui qualunque ragionamento che verte sul raziocinio, qualsiasi argomento legato alla libertà individuale, e alla tutela dei diritti umani sono stati vergognosamente calpestati senza nessuna remore, rimossi e seppelliti in un fosso profondo migliaia di chilometri. Sto parlando di un giovane in piena crisi di rabbia anti epidemica, di un insopportabile lockdown e di una lucida e calma esposizione verbale del suo pensiero, ribelle, contro la reclusione casalinga. Ho visionato il video di questo, secondo il sindaco della sua città, “folle e pericolosissimo individuo” e in verità ho riscontrato un soggetto assolutamente normale, con la visione dell’epidemia un po’ diversa dalla mia ma che per lui è corretta, forse anche giusta visto che ci crede intensamente, come tantissima gente…che pensa che l’epidemia sia una colossale bufala. C’è pure da dire…che tanti, e non solo lui, pensano che la pandemia sia frutto e invenzione di governi corrotti, lobby finanziarie e colossi farmaceutici che impongono le loro dure leggi sui vaccini, farmaci e altri dispositivi per il chiaro fine economico e qui un fondo di verità ci potrebbe essere. Per dirne una, ieri “ho combattuto strenuamente” con alcuni lettori che sostengono che i decessi che avvengono quotidianamente in Italia non sono reali, numeri manipolati ad arte che si mescolano i normali a quelli del virus, col fine di alzare la tensione e il panico tra il popolo, ho tentato di spiegar loro che sono solo teorie al momento non dimostrabili, ma che potrebbero essere una verità…del domani…. Siamo nel caos più totale, ci sono tantissime persone che hanno un’idea personale, condivisibile o meno, ma non credo che a tutta questa gente serva un trattamento sanitario obbligatorio … assolutamente no… è solo una divergenza d’opinione, tutti noi ragioniamo secondo le proprie capacità, esperienze e cultura e parlare di individui mentalmente malati è qualcosa di allucinante. E la storia di questo giovane siciliano è terrificante, ritengo che lui abbia tutto il diritto di dissentire e anche di disubbidire, e multarlo doveva essere l’unica cosa possibile in uno stato civile e democratico. Un TSO è qualcosa di estremo che si ordina solo in casi estremi e cioè quando il soggetto disturbato mentalmente rappresenta un pericolo per la collettività, ma non credo che il video abbia messo in evidenza scene di guerra…anzi io ho visto solo dissenso e protesta. Il sindaco farebbe bene ad armarsi di un bravo penalista perché sicuramente pagherà molto caro il suo folle e irrazionale gesto…e dalle tante reazione di rabbia e sconcerto che ho letto in altri post similari la questione assume un tono politico di assoluta gravità. Sarebbe opportuno un’interrogazione parlamentare al fine di scoprire la verità sull’assurda vicenda. Tutto avrei immaginato ma un TSO è più singolare e strano di… una pandemia. Io chiedo giustizia e chiarezza…un TSO… roba da non credere…08052020

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Ravanusa, l’incredibile storia di un giovane che dissente sottoposto a Tso!

09052020 T.S.O.

Posted On : maggio 7, 2020 Published By : Redazione

E’ quanto accaduto a Dario Musso, che con un megafono, nel suo paese, ha espresso critiche sul Coronavirus e su quello che sta succedendo, in termini sociali, in questo momento. Un dissenso che non è stato tollerato e il ragazzo è stato fatto oggetto di un Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) 

La vicenda ci ha particolarmente colpiti. In effetti, ricorrere a un Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) per una persona che manifesta dissenso ci sembra un fatto enorme. Eppure è quello che è avvenuto nei giorni scorsi a Ravanusa, in provincia di Agrigento. Dove Dario Musso, con un megafono, ha detto “Il Coronavirus non esiste”. Ed è stato bloccato e fatto oggetto di un Tso su disposizione del sindaco di Ravanusa. Un’enormità!

 

 

20 ANNI …UNA VITA !

Fermo immagine del video della Polizia in cui si vede come il gruppo di otto ragazzi - sei dei quali minorenni - responsabile del pestaggio di Antonio Cosimo Stano, il  pensionato 66enne di Manduria (Taranto)  morto il 23 aprile, faccia irruzione nella casa dell' uomo con i bastoni in pugno e i volti nascosti da maschere. La polizia ha fermato oggi i ragazzi e la Procura contesta loro il reato di tortura e sequestro di persona. Manduria, 30 aprile 2019. ANSA/POLIZIA DI STATO

20 ANNI …UNA VITA !

E’ pesante e durissima la richiesta di condanna del P.M. di Taranto nel processo che si svolge nel tribunale della città ionica per la morte del 66enne pensionato di Manduria (TA), Antonio Stano, avvenuta il 23aprile 2019, il  decesso venne causato dall’aggressione all’interno e all’esterno della sua casa da una baby-gang composta da otto scapestrati ragazzi del posto e che ne vede ora imputati solo tre di loro in quanto gli altri cinque sono minorenni. Ricordo che il poverino muore dopo  essere stato selvaggiamente pestato, un pestaggio continuato sino alla morte  dalla banda dei ragazzi, elementi che dopo l’omicidio sono stati tempestivamente individuarti ed  arrestati dalla locale polizia indi incriminati dell’omicidio dell’uomo e di diversi altri reati connessi. Oggi si è svolta la prima fase del processo con la richiesta, pesantissima, del pubblico ministero, duole sentir parlare di 20 anni di carcere per tre dei ragazzi, ma intanto l’hanno fatta veramente grossa ed è giusto che paghino il prezzo dovuto per le loro malefatte. Rammarica constatare che una piccola parte della gioventù di oggi non sia rispettosa con gli anziani e con i meno fortunati, è struggente sapere che dei ragazzi si siano rovinati la loro intera vita e ne abbiano tolta una ad una persona innocente ed incolpevole… solo per banale gioco, dove la cattiveria prevale e domina la razionalità. Vediamo quale sarà la condanna che riceveranno, ma credo che al di là della condanna stessa resta la grande amarezza per la sconfitta della nostra società. Già, perché in tutto questo angosciante episodio il vero sconfitto è  la collettività manduriana tutta,  una meravigliosa cittadina che vede ancor di più accrescere la disperazione di questo tragico evento pensando ai genitori di tutti e otto i ragazzi e alle pene di tre che dovranno affrontare per l’incarcerazione dei propri figli, nei fatti, ciò vuol dire che  proprio i genitori di quei ragazzi non hanno svolto un gran lavoro e hanno miseramente fallito il loro compito educativo… sebbene sia convinto che ci abbiano provato….forse se si fossero rivolti alle istituzione oggi non avremmo questo dramma. 08052020

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Pestato a morte, chiesti 20 anni per tre

Rito abbreviato per tre imputati di 19 e 23 anni

Fermo immagine del video della Polizia in cui si vede come il gruppo di otto ragazzi - sei dei quali minorenni - responsabile del pestaggio di Antonio Cosimo Stano, il pensionato 66enne di Manduria (Taranto) morto il 23 aprile, faccia irruzione nella casa dell' uomo con i bastoni in pugno e i volti nascosti da maschere. La polizia ha fermato oggi i ragazzi e la Procura contesta loro il reato di tortura e sequestro di persona. Manduria, 30 aprile 2019. ANSA/POLIZIA DI STATO

Redazione ANSATARANTO

 

08 maggio 202016:45NEWS

 

(ANSA) – TARANTO, 08 MAG – La condanna a 20 anni di carcere per due giovani di 19 anni e un 23enne accusati di aver partecipato alle aggressioni ai danni del pensionato di 66 anni Manduria Cosimo Antonio Stano, morto il 23 aprile del 2019, è stata chiesta nel processo con il rito abbreviato in corso dinanzi al gup del tribunale di Taranto Vilma Gilli. I tre, in base all’accusa sostenuta dal pm Remo Epifani, rispondono in concorso e a vario titolo dei reati di tortura aggravata dalla sopraggiunta morte, lesioni personali, percosse, molestie, furto, sequestro di persona e violazione di domicilio.

ABUSO DELLA COOPERATIVA…?

L'uscita di un'ambulanza dall'Istituto Palazzolo Don Gnocchi durante l'emergenza Coronavirus a Milano, 21 aprile 2020.ANSA/Mourad Balti Touati

ABUSO DELLA COOPERATIVA…?

Che le RSA non abbiano funzionato a dovere negli ultimi due mesi è cosa già nota a tutti, tanti errori e tanti anziani deceduti lasciano una scia di dolore, domande e sospetti sul come e perché. Anche il personale dipendente si è trovato coinvolto, suo malgrado, nell’occhio del ciclone epidemico per via della scarsa dotazione di sistemi di protezione civile e pressati dai loro dirigenti. E quanto di più patetico ci possa essere è quando si verificano fatti ed episodi incresciosi in particolari momenti che fanno veramente preoccupare ed allarmare. Mi riferisco al clamoroso licenziamento del dipendente della RSA Don Gnocchi di Milano, è incredibile che nel mondo del lavoro si debba assistere a scene di assoluto sciacallaggio mafioso, un dipendente denuncia quel che non va bene nella struttura dove lavora e per premio… viene licenziato e non è tutto, perché altri 17 colleghi ricevono una lettera di ammonimento per l’identico motivo. Ma di che stiamo parlando, è una roba incredibile…che appartiene ad un sistema mafioso inaccettabile e a quell’arroganza che è propria degli individui protetti dai potenti e politici. il dipendente che non denigra ma mette in evidenza degli errori, anche se antipatici, non può né deve essere punito col licenziamento ma va anche ringraziato. Non sta in cielo né in terra una decisione del genere… francamente sono molto deluso di questa cooperativa… evidentemente in Italia la democrazia e libertà di parola è diventata un’arte da censurare e concessa solo ai potenti… 07052020

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Inchiesta rsa, licenziato il dipendente che aveva denunciato la Fondazione Don Gnocchi

L'uscita di un'ambulanza dall'Istituto Palazzolo Don Gnocchi durante l'emergenza Coronavirus a Milano, 21 aprile 2020.ANSA/Mourad Balti Touati

MONICA SERRAPUBBLICATO IL

07 Maggio 2020

ULTIMA MODIFICA

07 Maggio 2020 21:

MILANO. Alla fine è stato licenziato il lavoratore che ha denunciato la Fondazione Don Gnocchi, finita al centro di una delle inchieste della procura di Milano per epidemia e omicidio colposi. Si tratta di uno dei 18 dipendenti della cooperativa Ampast, operante nella rsa, che ha accusato i vertici della Don Gnocchi di numerose irregolarità nel corso dell’emergenza coronavirus. A partire dal divieto di utilizzo di mascherine e dispositivi di protezione che avrebbero contribuito alla diffusione del virus. E che avrebbe poi causato la morte di centinaia di anziani ospiti.

La lettera di licenziamento della cooperativa Ampast è arrivata dopo che la stessa Don Gnocchi aveva esercitato la clausola di non gradimento nei confronti di quei 18 lavoratori. Gli altri dipendenti avrebbero invece ricevuto lettere di sanzione disciplinare in cui si preannuncia il trasferimento in altre sedi.

Coronavirus, la curva che mostra a che punto è l’epidemia in Italia

Mentre i loro avvocati urlavano già alla “ritorsione”, il 20 aprile scorso i lavoratori erano stati sospesi “cautelativamente dal servizio con diritto alla retribuzione” per avere “leso l’immagine” della cooperativa, nonché della Fondazione. Quest’ultima aveva precisato di “aver legittimamente esercitato il proprio diritto contrattuale di non gradimento nei confronti della cooperativa Ampast, ritenendo la presenza di alcuni dei loro lavoratori all’interno della struttura incompatibile e inopportuna dopo che gli stessi, a mezzo stampa e televisione, avevano espresso giudizi gravi e calunniosi, tali da ledere il rapporto fiduciario con la Fondazione”.

Coronavirus, Brusaferro: “Curva in discesa ma molti casi positivi in Rsa e famiglia”

La Don Gnocchi è una delle rsa lombarde che hanno risposto alla “chiamata alle armi” della ormai famosa delibera regionale dell’8 marzo, creando un reparto per ricevere pazienti covid “a bassa intensità” dagli ospedali allo stremo. Nel fascicolo aperto dai pm Maria Letizia Mocciaro e Michela Bordieri risultano indagati il dg Antonio Dennis Troisi, il direttore sanitario Federica Tartarone, il direttore dei servizi medici Fabrizio Giunco, e il presidente dell’Ampast, Papa Waly Ndiaye.

 

NON POTEVANO… NON SAPERE…

07052020 SPORT WHUAN

NON POTEVANO… NON SAPERE…

E’ con questa motivazione che Silvio Berlusconi venne condannato nel 2013 a 4 anni per frode fiscale, ovviamente detta formula in Italia è valida solo per chi non è schierato politicamente a sinistra o intorno a loro visto che lo stesso principio non è stato applicato ad altri. Parto da questa singolare sentenza per approfondire un discorso d’attualità che interessa ogni cittadino italiano per i suoi drammatici risvolti, anche di natura letale per i “congiunti”,  e per capire quante responsabilità hanno i nostri politicanti nella questione epidemia e conseguenti 30mila decessi. Partendo proprio dalla sentenza del Berlusconi si comprende praticamente questo : e cioè, il governo italiano …”non poteva non sapere che in Cina c’era un’epidemia contagiosissima e pericolosa sin da dicembre 2019”, ovvero, da quando ufficialmente il paese asiatico, in quella data, informò l’OMS della massiccia presenza di contagiati, da un virus sconosciuto, sul proprio territorio. E’ pertanto gravissima la posizione dell’organizzazione della sanità mondiale in quanto si è nascosta e rifiutata nel non voler annunciare al mondo il crescente dilagare dell’epidemia che si sarebbe poi trasformata in pandemia. Quindi andando per logica se l’OMS ne era a conoscenza lo erano, per ovvia conseguenza, anche tutti i ministeri della salute del globo, ovviamente compreso il nostro ministero del “ministro ombra”, il presidente del consiglio, l’ISS e il CSS e tutti i governi europei. Non posso dire né sapere se le singole sanità regionali erano state informate a dicembre 2019 dell’ipotetica epidemia ma una cosa è certa, la sanità regionale laziale, per via del suo presidente e uomo forte del governo, “non poteva non sapere”. Ecco il punto focale del ragionamento, il governo tutto “non poteva non sapere” e non ha fatto niente per evitare il dilagare dell’epidemia, anzi il 27 di gennaio scorso, alla trasmissione della LA7, Otto e Mezzo, il presidente del consiglio Conte rassicurava il popolo italiano circa l’emergenza coronavirus precisando che l’Italia aveva adottato tute le misure necessarie contro il virus. 30mila morti, un’economia distrutta, suicidi e lui aveva preso tutte le misure…non deve essere normale di mente per partorire certi obbrobri…. L’idea, malsana, che mi pervade da mesi è che l’Europa tutta sapeva e non ha fatto niente per evitare il contagio e il conseguente e  prevedibile collasso economico …e perché mai non si è intervenuti a dicembre 2019 ? Forse…andava bene che l’Italia…crollasse economicamente, e con il turismo a zero gli europei avrebbero certamente privilegiato le coste greche dove i proprietari dei porti, aeroporti e strutture turistiche sono tutte tedesche…ma guarda un po’….  E’ il mio fondato sospetto del complotto anti Italia in atto…nell’Europa delle meraviglie e della solidarietà, dove ad oggi si sono viste solo chiacchiere da osteria e neanche un centesimo…si prega di smentirmi…grazie.  Spero solo che la nostra magistratura agisca nei confronti di questo governo esattamente come ha fatto con Silvio Berlusconi, e li porti in tribunale per giudicarli per delitti contro l’incolumità pubblica e omicidi plurimi e dia loro il meritato ergastolo motivandolo perché …”non potevano non sapere”… .07052020

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Coronavirus, Giochi militari a Wuhan fino al 28 ottobre. Alcuni atleti raccontano: “Febbre e problemi respiratori al ritorno”

07052020 SPORT WHUAN

In assenza di tamponi effettuati, ma in quel periodo di epidemia non si parlava, e di test sierologici che possano rivelare se questi e altri sportivi sono entrati in contatto con il virus non si può che parlare di ipotesi da verificare. Tranne che per la Svezia che avrebbe certificato due casi tra i suoi

di F. Q. | 7 MAGGIO 2020

È una ipotesi tutta da verificare, più probabilmente al momento una suggestione. Ma il dato di cronaca va registrato ovvero che l’anno scorso a Wuhan, città cinese focolaio dell’epidemia di Sars Cov 2, si sono tenuti i Giochi Mondiali Militari, con 10mila atleti di 110 nazioni che si sono. Dal 17 al 28 ottobre. Come riporta il Corriere della Sera “l’enorme concentrazione di atleti e personale di supporto nella città, l’assoluta mancanza di misure di prevenzione del contagio e il ritorno senza quarantena degli atleti” potrebbe aver innescato una diffusione.

L’ipotesi che il virus abbia iniziato a circolare in Europa da metà ottobre è stata già oggetto di uno studio dell’Università Statale di Milano. E oggi Il capo dipartimento radiologia dell’ospedale di Colmar, nell’est della Francia, sostiene che da uno studio retrospettivo per cui sono stati passati in rassegna 2.456 scanner toracici realizzati nell’ospedale tra il primo novembre e il 30 aprile per diverse patologie (ardiache, polmonari, traumatiche, tumorali), i primi casi di Covid 19 sono stati registrati il 16 novembre,

Coronavirus, lo studio italiano: “Epidemia iniziata tra ottobre e novembre. Poi ogni contagiato ha prodotto altri 2,6 casi”

In questi giorni alcuni atleti che erano Cina ricordano di aver avuto disturbi, febbre alta e problemi respiratori. hanno avuto febbri alte e grossi problemi respiratori. Il Corriere cita il caso di Maatje Benassi, ciclista, “accusata” in patria, gli usa, di essere la paziente 0. Ci sarebbero poi i casi francesi per cui il quotidiano L’Équipe riporta di campioni del pentathlon Elodie Clouvel e Valentin Belaud con seri problemi respiratori. Ma in questo caso il ministero della Difesa ha negato la positività. Ci sono poi state le dichiarazioni del campione olimpico di spada 2008 Matteo Tagliarol (nella foto), che alla Gazzetta dello Sport, ha raccontato di essere stato male lui e altri tre compagni e che successivamente si sono ammalati figlio e compagna. In assenza di tamponi effettuati, ma in quel periodo di epidemia non si parlava, e di test sierologici che possano rivelare se questi e altri sportivi sono entrati in contatto con il virus non si può che parlare di ipotesi da verificare. Tranne che per la Svezia che avrebbe certificato due casi tra i suoi atleti. La Cina ha comunicato all’Oms la scoperta del coronavirus e delle sue conseguenze a fine dicembre 2019.

 

CI RISIAMO CON LE PANTOMIME…!

07052020 ANTONIO NOGARA

CI RISIAMO CON LE PANTOMIME…!

Sì, purtroppo come avevo anticipato una decina di giorni fa in un mio articolo, il triste epilogo si è materializzato e consumato nella città del Vesuvio, Antonio Nogara 58 anni, il povero e disperato imprenditore suicida non lo conoscevo, e sebbene fosse uno sconosciuto per tanti, tra noi imprenditori c’è e persiste un’amicizia e una solidarietà infinità, o piccoli o grandi che siano, vi è un legame indissolubile quanto indistruttibile che lega tutti noi in quella che è la battaglia dell’ingiustizia perpetrata a danno degli imprenditori italiani da oltre 40 anni e che ci vede sempre perdenti o nei peggiori dei casi …vittime suicida. Certo, i primi che sono sempre stati contro gli imprenditori sono i sindacati ai quali rimprovero l’atteggiamento di ostilità perenne, in verità non l’ho mai capito il perché visto che anche noi siamo dei lavoratori che danno lavoro agli operai e dovrebbero essere dalla nostra parte, e oltre loro anche ogni governo che si è succeduto nel corso dei decenni. Gli imprenditori vengono considerati degli evasori spietati e senza regole e da colpire nel profondo del conto corrente, ci riescono sempre e …tantissime volte anche affondati…Equitalia prima e l’Agenzia delle Entrate dopo ne sanno qualcosa…trattano gli imprenditori come delle prostitute da sfruttare, polli da spennare, applicando tassi da usura, pignoramenti devastanti e blocchi dei conti correnti come se l’imprenditore fosse il Totò Riina o Al Capone di turno…Ogni sorta di macchina bellica è congeniata per abbattere fisicamente e mentalmente il “criminale evasore” e ci riescono sempre portando la gente alla disperazione e al gesto estremo. E in più, dobbiamo anche sopportare la volgarità delle accuse infamanti di gente che non vuol pagare le tasse, già… questa è anche la normale e ricorrente litania dei governi di sinistra e sindacati, sempre pronti a maciullarci con tasse e imposte varie. La realtà è ben altra cosa, tantissime persone non immaginano che l’imprenditoria, piccola o grande che sia, non sempre funziona e rende come si vorrebbe, troppe tasse e guadagni risicati portano a bilanci molto magri e il più delle volte si guadagna meno dei propri dipendenti…e quando lo si racconta in giro… tutti ci ridono in faccia…ridono perché, giustamente, loro non capiscono come si faccia a guadagnare così poco…il punto è che tutti criticano e giudicano ma tutti vogliono essere dipendenti a stipendio fisso…e poi smettiamola con questa presa in giro del “rischio d’impresa”…oggi nessuno è immune dalla crisi e povertà. In ultimo, un pensiero e una domanda va anche al “nostro bravo presidente Giuseppe Conte” che ha detto di essere vicino alla famiglia dopo aver appreso del doloroso lutto,  caro presidente, ma i 600 euro e il prestito del decreto liquidità del 25%,  il povero imprenditore suicida li aveva ricevuti ? No, perché se era ancora in attesa la vicinanza se la risparmi…grazie. Il mio profondo cordoglio alla famiglia del caro collega defunto. 07052020

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Napoli, l’imprenditore suicida: «Antonio Nogara aveva paura di non farcela»

Imprenditore, 58 anni, era appena tornato al lavoro dopo il lungo stop: il corpo trovato in ufficio, con due lettere a moglie e figlia. Per settimane ogni giorno ha chiamato i dipendenti. Il cordoglio di Conte. L’opposizione: «Ora aiuti al Sud».

di Fulvio Bufi

07052020 ANTONIO NOGARA

 

I suicidi non hanno titoli di coda che spiegano tutto, che raccontano ogni dettaglio. Chi resta vede lo schermo già buio, che può assumere diversi contorni — in questo caso l’immagine di un uomo strangolato da un cappio — ma che propone sempre e solo la stessa scena: fine.
Poi si cerca di capire, e non si capisce mai fino in fondo. Nemmeno nella tragedia di Antonio Nogara. Ci sono quei biglietti indirizzati alla moglie Anna e alla figlia Federica, ma è una cosa loro, sono parole di un uomo che sta dicendo addio alla vita e sta inutilmente provando a spiegarne il perché alle due donne che della sua vita sono state l’amore profondo. Chi ha diritto a sbirciare tra quelle parole?

L’azienda

Parlava della crisi, del lockdown, dell’azienda di mobili e di allestimenti per negozi costretta a chiudere da un giorno all’altro e ad avviare la procedura per mettere in cassa integrazione i dipendenti? No. Non apertamente, almeno. Sua moglie ha voluto farlo sapere a tutti affidando un messaggio al sindaco di Cercola Vincenzo Fiengo: l’impresa di famiglia non era in crisi, aveva dovuto adeguarsi alle regole di questi mesi, ma era solida, e probabilmente sarebbe riuscita a riprendersi nonostante la mazzata delle tante settimane di chiusura.
Eppure Antonio aveva paura. Anzi, era angosciato più che impaurito. Uomo dal carattere sensibile e profondamente attento a tutti quelli che facevano parte della sua vita, aveva incontrato in passato quel male spesso inafferrabile che è la depressione. Aveva combattuto e ne era uscito, ma quando si viene morsi una volta da quella sensazione dove tutto è colorato di nero, la cicatrice non si rimargina mai completamente. Qualcosa rimane, silente e incombente, e può esplodere in qualsiasi momento, ma in certi momenti di più.

Le preoccupazioni

E questo è uno di quei momenti. Lo è per tanti e lo è stato anche per Antonio che ha cominciato ad ingigantire le preoccupazioni oggi comuni a qualunque imprenditore. La preoccupazione per quelli che lavoravano con lui, le continue richieste di informazioni su quando sarebbero arrivati i soldi della cassa integrazione, e le telefonate a ognuno dei dipendenti per offrire un aiuto, immaginando quanto fossero in difficoltà.
Oggi i suoi amici cercano le frasi più affettuose per ricordarne la bontà d’animo, la lealtà, la disponibilità. Succede sempre nei necrologi da sociale network, ma la storia di Antonio Nogara racconta che quei commenti riferiscono semplicemente la verità. Forse per i suoi affetti sarà ancora più difficile da accettare, ma la paura che lo ha spinto alla più estrema delle scelte non è una paura egoista. Antonio Nogara sapeva che avrebbe potuto farcela a restare in piedi. Lavorava da quarantacinque anni in quella attività che prima apparteneva a suo padre, e di momenti difficili — anche se mai come questo — ne aveva attraversati e superati altri. Ma sapeva anche che qualcosa sarebbe cambiato. E che sarebbe cambiato quello a cui lui teneva di più: l’affidabilità, la credibilità. Non aveva mai mancato di onorare un pagamento, ai collaboratori non faceva mancare nulla, e ora non sapeva più quando tutto questo sarebbe stato di nuovo possibile. E poi: con la crisi quanti negozi avrebbero continuato a rivolgersi s lui?

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La figlia

Era così legato al suo lavoro, e ancora di più dopo che Federica si era laureata in architettura e aveva cominciato a occuparsi di alcuni progetti che lo riempivano di orgoglio. Certo, lei aveva studiato, ma quante cose le aveva imparate anche dal papà, che non era architetto né designer, ma che si era fatto conoscere non solo a Napoli ma in tutt’Italia.
E forse non è un caso che abbia scelto di farla finita proprio in azienda, dove era tornato da un giorno e dove forse aspettava di tornare proprio per farla finita. Queste cose può spiegarle solo chi conosce per professione le dinamiche che regolano un gesto terribile come il suicidio, ma Antonio avrebbe potuto trovare altri posti e altri momenti. Invece ha voluto aspettare di riaccendere la luce in ufficio. Poi ha spento la sua.

 

 

REGOLARIZZIAMO TUTTO IL MONDO…! …

06052020 Migranti a lampedusa

REGOLARIZZIAMO TUTTO IL MONDO…! …

E’ sempre il solito problema migranti, prima si concede l’ingresso alle navi ONG nelle nostre acque territoriali, si consente l’approdo e una volta sbarcati i migranti  non si sa dove sistemarli e come accoglierli, già… perché di spazi vuoti da riempire oramai non ce ne sono più né a Lampedusa né in Italia… Sono anni che siamo di fronte al dramma dei rifugiati dalle vere guerre, dagli opportunisti in cerca di facile ricchezza, in arte chiamati ” clandestini irregolari”,  e da povera gente che scappa dalla fame e povertà, una durissima realtà che affligge sia  l’Italia che l’Europa intera e nonostante tutto non si cerca una adeguata soluzione all’epico evento decennale dell’immigrazione di massa, spiace dover informare il ministero degli interni che oggi, in pieno 2020,  i migranti sistemati nei centri d’accoglienza e nelle tende sono obbligati a dover anche affrontare il peggiore dei momenti e il più drammatico incubo dell’epidemia, già, perché in tutto questo il governo Conte, come sempre, ignora i problemi reali per correre dietro le ideologie e soggiacere ai continui ricatti dei suoi sostenitori di governo, Italia Viva dinanzi a tutti…. Non contenti del problema esistente dei tanti clandestini buttati nelle vie delle città, in tempo di coronavirus, si consente che diverse centinaia di persone arrivino in due giorni sulle nostre coste…Qualcosa di terrificante pervade la mente di quelli del governo…è fuori dubbio che non sia così, specie quando si pensa di voler regolarizzare gli oltre 600 mila clandestini già presenti sul territorio nazionale, un’idea così idiota…un’idea da premio Nobel per la stupidità… come se a regolarizzare tutti i clandestini ci consentirà di risolvere i problemi di dieci milioni di cittadini italiani impoveriti ed affamati e di rilanciare le attività di cinque milioni di imprenditori …dal nero futuro…questi governanti sono peggiori del virus e pericolosissimi. E’ davvero curioso che in un momento così delicato e funestato da circa 30.000 morti per l’epidemia, la ministro Bellanova si senta lesa ed amareggiata per la mancata regolarizzazione di tutti i clandestini già viventi sul territorio, e tra l’altro, roba da non credere, minaccia di abbandonare il governo. Quindi, poiché  lei non può accettare che il governo rinunci a regolarizzare tutti i clandestini, allora 2/3 del paese deve sottostare alla volontà di una sola estremista di sinistra che ha le bende nere sugli occhi e la bandiera rossa nel cervello. Ma siamo veramente al ridicolo e al farsesco… Vorrei ricordare alla ministro che se servono dei braccianti all’agricoltura non è necessario regolarizzare dei clandestini, che non hanno diritto a restare nel nostro paese, ma si può sempre prenderli dalla platea di circa 750 mila soggetti che beneficiano del reddito di cittadinanza…e senza ulteriori sprechi e con tanti risparmi. Se poi alla ministro Bellanova piacciono gli stranieri…bene, indossasse uno dei suoi famosi abiti colorati e si… recasse in Congo o in Nigeria, lì quegli abiti sono di casa…e sono tutti cittadini regolari.06052020

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Migranti, dopo gli sbarchi a ripetizione arriva la nave per la quarantena. Sequestrata la Alan Kurdi

Alcune delle donne e bambini, di un gruppo di 137 migranti subsahariani, arrivati con due barconi sull’isola di Lampedusa il 4 maggio (ansa)

Duecento arrivi in due giorni. Il Viminale ha annunciato al sindaco Martello che metterà a disposizione una nave tra Pozzallo e Lampedusa per ospitare i migranti degli sbarchi autonomi

di ALESSANDRA ZINITI

06052020 Migranti a lampedusa

05 maggio 2020

Lampedusa presa d’assalto. Tre sbarchi in poche ore tra stanotte e stamattina. Circa duecento persone che vanno ad aggiungersi alle cento che hanno trascorso due giorni all’addiaccio sul molo Favaloro sotto il riparo di un solo tendone. Alle proteste del sindaco Totò Martello il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese risponde annunciando l’arrivo di una nave che stazionerà tra Lampedusa e Pozzallo per ospitare per la quarantena eventuali altri migranti in arrivo.

E proprio oggi sono scesi dalla Rubettino i 183 soccorsi ad aprile dalle ong Alan Kurdi e Aita Mari, che hanno concluso il periodo di isolamento sotto la vigilanza della Croce Rossa a cui è affidata la gestione della nave. I migranti sono stati trasferiti in centri di accoglienza in attesa della redistribuzione in Europa secondi la richiesta che è stata fatta il 22 aprile dal governo tedesco visto che la Alan Kurdi batte bandiera tedesca, così come aveva chiesto il ministro Lamorgese a Berlino. Precisazione fatta dal Viminale questa sera dopo che un portavoce della Commissione Europea  aveva detto che l’Italia non aveva mai avanzato alcuna richiesta di coordinamento per la redistribuzione.

Ma intanto la nave, ferma nel porto di Palermo, è stata posta sotto fermo amministrativo dalla Guardia costiera Ispettori della Guardia costiera dopo un’ispezione che ha evidenziato “diverse irregolarità di natura tecnica e operativa tali da compromettere non solo la sicurezza degli equipaggi ma anche delle persone che sono state e che potrebbero essere recuperate a bordo”.

CRONACA

Lampedusa, più di cento migranti sbarcano nel weekend: lasciati per 35 ore sul molo

DI ALESSANDRA ZINITI
E altri 118 ancora in quarantena nell’hotspot al completo mentre a poche miglia dall’isola resta in attesa di istruzioni un mercantile  che in zona Sar maltese ha soccorso altre 60 persone. Molti sono donne e bambini.

La situazione sull’isola sembra fuori controllo. Impossibile così far rispettare le misure anti Covid. E Il bel tempo lascia presagire che gli arrivi sono solo cominciati.

Da giorni il sindaco Salvatore Martello chiede al Viminale di poter avere una nave fissa davanti le coste dell’isola dove ospitare i migranti in arrivo senza farli passare dall’isola rispettando così la sicurezza per i cittadini lampedusani.
Migranti, in 80 a Lampedusa. Il sindaco: “Siamo in piena emergenza, tutelare gli abitanti”

LA GIOSTRA DEGLI IPOCRITI…

06052020 MASCHERINE LAZIO

LA GIOSTRA DEGLI IPOCRITI…

Onestà…. Onestà…. via i padroni e arroganti della politica nazionale….è così, mi pare,… che dicevano i grillini agli attuali soci del governo del “bravo segretario Zingaretti” tempo addietro . evidentemente i grillini hanno dimenticato che quelli del Pd di oggi sono gli stessi di … Bibbiano… dimenticato che quelli del pd sono quelli che fanno le leggi “ad personam”… dimenticato tutto per “amore delle poltrone. in ultimo, vorrei proprio capire perché il “grande scienziato segretario Zingaretti” nonché incompetente e presidente della regione Lazio abbia firmato un contratto assicurativo falso a tutti gli effetti di legge, sì falso… in quanto la società assicurativa dominicana non è autorizzata ad operare in Italia, pertanto i soldi del cittadino sono andati, persi per via dei disonesti…. se questa è l’onestà tanto invocata in dieci anni…viene da ridere cari grillini…siete penosi..tutti.06052020

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Il caso delle mascherine per la Regione Lazio pagate e mai consegnate

06052020 MASCHERINE LAZIO

Zingaretti adombra l’ipotesi di una truffa da parte della EcoTech di Frascati che, dopo il pagamento dell’anticipo, ha fornito solo 800 mila dei sette milioni di mascherine pattuite. Ma per i legali dell’azienda, le vittime sono loro 

aggiornato alle 14:4902 maggio 2020

 

– Le mascherine appese in un ospedale italiano portano i nomi dei medici che sono costretti a riutilizzarle

 
– Le mascherine appese in un ospedale italiano portano i nomi dei medici che sono costretti a riutilizzarle

Quella delle mascherine della EcoTech per la Regione Lazio è una delle vicende più ingarbugliate di tutta la gestione dell’emergenza coronavirus. Inizia ai primi di aprile, quando l’opposizione di centrodestra in Regione chiede a Nicola Zingaretti di farsi restituire l’anticipo versato per la fornitura da 35 milioni di euro per sette milioni di presidi da parte dell’azienda di Frascati (che però si approvvigiona in Cina).

L’11 aprile Zingaretti annuncia che il giorno prima sono arrivate le prime 800 mila mascherine e che “nei giorni successivi” ne sarebbero arrivate altre 6 milioni” e assicura che “non esisteva alcuna truffa” ma di un ”semplice ritardo nella consegna”. Non solo: il presidente della Regione accusa l’opposizione che, se si fosse fatto come richiesto dal  centrodestra, “oggi nel Lazio sarebbero mancate 800 mila mascherine da distribuire ai nostri operatori sanitari” e invece “dopo le rassicurazioni dell’azienda e la polizza assicurativa sulla caparra, si è scelto responsabilmente di aspettare qualche giorno, certi che l’impegno sarebbe stato mantenuto”.

Due settimane più tardi, però, la Regione Lazio cambia idea e risolve i contratti con la EcoTech “per il mancato rispetto di tutti i termini concessi alla società, compreso quello legato alla mancata consegna della merce con volo del 23 Aprile, e preso atto che la EcoTech pur avendo proposto di completare le forniture, non è stata in grado di dare certezze sui tempi e sulle modalità”.

La giunta intima alla EcoTech di restituire il denaro ricevuto entro 5 giorni, (pena l’escussione della polizza fideiussoria appositamente rilasciata), e di risarcire tutti i danni subiti “dalla sua condotta colpevole”.

Sulla vicenda la Procura di Roma apre un’indagine indaga ipotizzando il reato di inadempimento di contratti di pubbliche forniture e tre giorni più tardi – il 27 aprile – Anna Perna e Sergio Mondin, rispettivamente rappresentante legale e collaboratore della società EcoTech, chiedono di essere ascoltati dal pm “per chiarire ogni aspetto della complessa e articolata vicenda”.

Secondo gli avvocati Cesare Gai e Giorgio Quadri, “il comportamento della EcoTech è stato costantemente improntato alla massima trasparenza e correttezza nei confronti della Pubblica Amministrazione, con la quale sono in corso costanti interlocuzioni finalizzate a risolvere problematiche indipendenti dalla compagine sociale, che è stata significativamente danneggiata da condotte altrui che non si esiterà a rappresentare al pubblico ministero onde consentirne adeguata valutazione”.

La truffa, insomma, se c’è stata, viene da lontano: dai fornitori cinesi, ai quali peraltro – assicurano i legali – “è andata gran parte delle somme ricevute in acconto dalla Regione Lazio nella certezza del puntuale rispetto degli accordi contrattuali”.

E mentre fanno sapere di avere appreso “con rammarico dal web che la Regione Lazio avrebbe risolto il proprio rapporto con la EcoTech “sebbene non sia stata ancora notificata alla società alcuna comunicazione al riguardo”, gli avvocati rilanciano e parlano di “pressione mediatica determinante rispetto alla possibilità di mantenere in vita gli accordi e far ottenere in ogni modo le mascherine alla Regione”

L’ultima parola oggi, sabato, è di Zingaretti. “Se c’è stata una truffa noi chiederemo giustizia e combatteremo per difendere i cittadini della nostra Regione, perché sarebbe davvero odioso se di fronte al dramma del coronavirus qualcuno se ne fosse approfittato in quelle giornate” ha detto il presidente, “assicuro che lotteremo per ottenere giustizia su questa vicenda nel nome dei cittadini del Lazio”.

 

IL RAPPORTO DELLA REALTA’ O BUGIA ?

epa08403014 US President Donald J. Trump speaks to the media on the South Lawn of the White House in Washington before his departure to Phoenix, Arizona, 05 May 2020. President Trump will be visiting a Honeywell facility in Phoenix.  EPA/Yuri Gripas/ABACA / POOL

IL RAPPORTO DELLA REALTA’ O BUGIA ?

E così è, tutto il mondo è col fiato sospeso per capire se il rapporto in possesso dei servizi segreti americani, relativo all’origine del virus, è vero o è un clamoroso “fake”…? Tutti siamo ovviamente curiosi di accertarlo tuttavia c’è da fare un’opportuna considerazione sulla questione di non poco conto, siamo alla vigilia delle prossime elezioni presidenziali di novembre negli USA e pubblicare ora, a Maggio, un rapporto falso ed accusare ingiustamente la Cina equivarrebbe ad un sicuro suicidio elettorale in quanto verrebbe strumentalizzato ad arte dall’opposizione democratica da sempre pro-cinesi, e non credo proprio che lui sia così sciocco da annunciarlo senza poi materialmente averlo già tra le mani questo famoso rapporto che vede il suo più alto responsabile scientifico, e consigliere alla Casa Bianca, scettico e sicuro dell’origine solo animale del virus.  C’è da anche da aggiungere che attualmente vi è un’evidente divergenza d’opinione sulla questione in merito anche a livello scientifico mondiali, tanti scienziati occidentali propendono per la mutazione genetica del virus trasformata in laboratorio, mentre altri restano sulle loro convinzioni squisitamente di origine animale e più precisamente da un pipistrello. Anche noi europei dovremmo essere interessati alla questione in quanto parte lesa e sono proprio curioso di vedere come andrà a finire e di leggere questo fantomatico rapporto. Certo è che se Trump dovesse aver ragione, sono in ballo migliaia di miliardi di dollari che saranno chiesti ai cinesi  come risarcimento per i danni provocati dall’epidemia ed in fondo, credo che il presidente americano stia puntando proprio a quello, ovvero ridurre buona parte del debito pubblico americano in mano ai cinesi con i titoli in loro possesso che verrebbero sequestrati con immediata efficacia, portando nei un beneficio economico di portata inimmaginabile. Affascinante prospettiva per gli “Yankees”… Vicenda che sicuramente farà la … storia dei prossimi mesi. 05052020

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Trump: ‘Riferiremo presto sulle origini del coronavirus’

Fauci boccia la Casa Bianca: ‘Nessuna prova che venga da un laboratorio’

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Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump © ANSA/EPA

epa08403014 US President Donald J. Trump speaks to the media on the South Lawn of the White House in Washington before his departure to Phoenix, Arizona, 05 May 2020. President Trump will be visiting a Honeywell facility in Phoenix.  EPA/Yuri Gripas/ABACA / POOL

Redazione ANSAROMA

05 maggio 202020:43

 

Gli Usa riferiranno in modo definitivo entro un certo periodo di tempo sulle origini del coronavirus: lo ha detto Donald Trump parlando con i cronisti alla Casa Bianca. Il presidente Usa torna ad attaccare la Cina: “avrebbe dovuto informarci”, ha detto riferendo di non aver parlato pero’ col presidente cinese.

Anche Anthony Fauci, come la maggior parte della comunità scientifica internazionale, non crede alla possibilità che il coronavirus provenga da un laboratorio cinese. In un’intervista a National Geographic, il massimo esperto americano di malattie infettive e membro della task force della Casa Bianca ha spiegato: “Se si guarda all’evoluzione del virus nei pipistrelli e a cosa c’è là fuori adesso, le prove scientifiche vanno fortemente nella direzione che il virus non avrebbe potuto essere manipolato artificialmente o deliberatamente”. Secondo Fauci, “guardando all’evoluzione nel tempo tutto indica fortemente che questo virus si è evoluto in natura e poi ha saltato specie”. Domenica scorsa il segretario di Stato Mike Pompeo ha ribadito la posizione della Casa Bianca, ossia che ci sono prove importanti che il virus venga da un laboratorio cinese. Pechino ha sempre negato con forza, anche se diverse cancellerie hanno mostrato dubbi sulla trasparenza delle autorità cinesi nella gestione di questa crisi.

Fonti di intelligence hanno riferito al Guardian che non c’e’ alcuna evidenza attestante che il Covid-19 sia uscito da un laboratorio cinese, contraddicendo cosi’ le affermazioni di Trump e del segretario di stato Usa Pompeo. Le stesse fonti spiegano che il dossier di 15 pagine di cui ha scritto l’Australian Daily Telegraph e che accusa Pechino di aver nascosto i dati sull’epidemia non e’ stato elaborato dal network ‘Five Eyes’, l’alleanza degli 007 di Usa, Gb, Australia, Nuova Zelanda e Canada.

Donald Trump ha intenzione di chiudere gradualmente la task force anticoronavirus considerando esaurito il suo compito. Lo riporta il New York Times citando fonti dell’amministrazione federale che starebbero già comunicando la decisione allo staff e ai membri del gruppo, guidato dal vicepresidente Mike Pence e composto da superesperti come il virologo Anthony Fauci e l’immunologa Deborah Birx. Non è chiaro se l’attuale task force sarà rimpiazzata da un altro gruppo di lavoro.

 

IRAN ENIGMATICO PIÙ CHE MAI…

05052020 IRAN IN FOTO

IRAN ENIGMATICO PIÙ CHE MAI…

Guardando con attenzione quel che accade nel paese musulmano sciita mi pongo un quesito enigmatico quanto d’attualità, curiosità condivisa da milioni di italiani, tutti ci chiediamo se l’islam è una religione, o più propriamente una setta, che opprime puntualmente i “propri fedeli”… distaccandosi notevolmente dai concetti fondamentali di una vera religione. Probabilmente sfugge alla mia capacità interpretativa “l’elevato concetto coranico” nel suo insieme e nei suoi dettami… sarà che forse non riesco a intendere e dare il vero significato di amore e di pace descritto nel loro sacro libro e quindi, tutta la violenza e repressione esercitata sui fedeli dai loro capi religiosi…forse… è legittima, dovuta e giusta per loro… Sarà, ma resto legato a quelli che sono i concetti basilari e fondamentali del cristianesimo dove reprimere e togliere la libertà ad un altro uomo è pura violazione del diritto alla …vita umana e un offesa al cristianesimo stesso. Però, c’è da aggiungere che quello che accade nel paese sciita iraniano purtroppo accade anche nei paesi sunniti musulmani, e ciò sta ad intendere che ci può stare una diversa interpretazione del Corano ma che i concetti fondamentali vertono sulla stessa totale e cieca obbedienza ed osservanza dei rigorosi dettami coranici. No, non mi va proprio che qualcuno mi obblighi a fare qualcosa nel rispetto di un … libro…mai adeguatamente aggiornato ai tempi…Strana ed astrusa religione è quella islamica. 05052020

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Coronavirus Iran, l’intervista: ”Governo tace e si muore per cure fai da te”

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Coronavirus, in Iran oltre 30 mila i decessi e 90 mila i contagiati. “Il governo nasconde aiuti umanitari e verità”. L’intervista del Capoluogo a un rifugiato politico.

di Redazione – 04 maggio 2020 – 7:00

“Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus in Iran si sono registrati oltre 30 mila decessi, ma il Governo tace, modificando il numero di morti e contagiati e deviando sui pasdaran la mole di aiuti umanitari che il Paese sta ricevendo dal mondo”.

A parlare, intervistato dal Capoluogo, è un rifugiato politico iraniano che vive da anni all’Aquila, dopo che la sua famiglia fu dichiarata invisa al regime. L’identità dell’uomo è stata mantenuta anonima per tutelare la sua persona e la famiglia rimasta in Iran.

“Sento i miei familiari ogni giorno – spiega – e la situazione nel mio Paese attualmente è drammatica. I morti sono 37200, e oltre 90 mila i contagiati.  Da Qom il focolaio si è propagato in tutto l’Iran colpendo non solo circa 300 città ma anche piccoli borghi rurali dove non arrivano aiuti, medicine e beni di prima necessità. Stanno morendo come le mosche nel silenzio e nell’indifferenza generale”.

Attualmente l’Iran risulta essere il Paese più colpito dal Coronavirus in tutto il Medio Oriente.

“Dietro il silenzio c’è una strategia: dai primi di aprile il governo ha autorizzato gradualmente delle aperture ma tra la popolazione c’è molta preoccupazione, soprattutto nei posti dove mancano alcune cose necessarie per arginare il contagio, come farmaci e mascherine”

“In Iran è certa una cosa: il Coronavirus ha cominciato a circolare da dicembre, alimentato dai fitti rapporti commerciali che il paese ha sempre avuto con la Cina. Rapporti che sono andati avanti ben oltre lo scoppio della pandemia e favoriti dai pasdaran che hanno messo a disposizione la loro flotta aerea per portare avanti le trattative e i rapporti commerciali. Non sono chiacchiere ma dati confermati anche dal Ministero degli Esteri degli Stati Uniti“.

I pasdaran “coloro che vegliano ” sono i “guardiani della rivoluzione iraniana”, un corpo paramilitare islamico organizzatosi in milizia per la difesa e il sostegno delle istituzioni rivoluzionarie in Iran, nella repubblica proclamata dall’ayatollah Khomeinī dopo la caduta dello scià Riā Pahlavī.

Non solo rapporti commerciali con la Cina a favorire i contagi da dicembre ma anche flussi di persone: “i cinesi musulmani vengono a studiare a Qom da sempre, dal momento che in città c’è un importante polo universitario. Dalla Cina a Qom, il focolaio più grande del Coronavirus in Iran”.

“Fino a qualche anno fa, il Governo iraniano poteva pensare di isolare le notizie e chiuderle nei confini del paese. Nell’era del 2.0 non hanno più il potere di prima e l’unica arma rimasta in loro pugno è la repressione: nelle ultime settimane sono state arrestate 3600 persone, tra cui molti giornalisti stranieri  e locali che hanno fornito tramite Internet ai media internazionali notizie reali sul Coronavirus e non semplice propaganda di regime. Una notizia diffusa dallo stesso portavoce dei Pasdaran, il generale Abolfazl Shekarchi“.

Il problema attuale è che è stato chiesto un prestito internazionale ancora non autorizzato per un semplice motivo: è un dato di fatto che gli aiuti non arrivano alla popolazione, non vengono distribuiti per il sistema sanitario. Sono soldi che finiscono nelle mani dei pasdaran e vengono utilizzati per finanziare i gruppi terroristici dislocati nei Paesi confinanti”.

“Sia associazioni come Medici Senza frontiere o la Croce Rossa hanno inviato ingenti quantità di aiuti che sono scomparsi. L’Unione europea ha mandato attrezzature e medicine in Iran per un totale di circa 20 milioni di euro e non si sa dove siano finiti”.

A questo va aggiunto che, stando a quanto riportato dai media internazionali, in Iran molti hanno scelto rimedi casalinghi contro il Coronavirus risultati letali.

A oggi infatti, sono almeno 728, secondo i dati delle autorità sanitarie, gli iraniani morti fra il 20 febbraio e il 7 aprile dopo aver ingerito metanolo, pensando di poter curare il Coronavirus.

La medicina iraniana, pur danneggiata dalle sanzioni internazionali, è considerata fra le più avanzate della regione, ma restano diffusi rimedi popolari tradizionali, spesso proposti come ‘medicina islamica’, completamente slegati da ogni logica scientifica.”, conclude.

Soprattutto all’inizio dell’epidemia, nei piccoli centri, le persone di modesta istruzione si sono fatte influenzare in massa dalle fake news circolate rapidamente, in attesa di un vaccino, mentre Donald Trump in America raccomanda iniezioni di disinfettante per sconfiggere il Coronavirus.

Secondo un rapporto del Governo  iraniano pubblicato all’inizio di aprile, l’anno scorso c’erano stati solo 66 decessi per avvelenamento da alcool. Questo tipo di intossicazione ha registrato un aumento di 10 volte nell’ultimo anno, in piena pandemia.

In tutto sono almeno 5.011 le persone avvelenate dal metanolo, ha detto il portavoce del ministero della Sanità iraniano, Kianoush Jahanpour, aggiungendo che circa 90 persone hanno perso la vista o hanno riportato danni agli occhi per l’avvelenamento da alcool.  Secondo Hossein Hassanian, consulente del ministero della Salute intervistato da Al Jazeera, il conto finale delle persone che hanno perso la vista potrebbe essere molto più alto.