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RITORNO AL… PASSATO…!

RITORNO AL… PASSATO…!
Commento il risultato delle amministrative di Bari perché, come Ldc, siamo coinvolti emotivamente e politicamente nella competizione elettorale del 26 Maggio. Il nostro desiderio di veder cambiata la guida dell’amministrazione barese è naufragato ancor prima di presentare la lista nella competizione. Abbiamo avuto tanti contatti e lavorato sodo per dare un volto nuovo alla città attraverso un programma unico e innovativo che potesse dare un futuro e lavoro alla città stessa e a tutti i giovani baresi, evitando di farli emigrare all’estero, fenomeno abbastanza ricorrente negli ultimi anni, ma il tutto è miseramente stato ignorato, infatti oltre che essere stati inascoltati prima ed ignorati dopo la cosa singolare è che nei tre candidati maggiori presenti alla competizione non abbiamo riscontrato nei loro programmi progetti …”da far stupire” e far sperare la città e i suoi cittadini, ma abbiamo visto…. le solite cose …di sempre….con il “fantastico risultato” che è stato rieletto nuovamente un sindaco PD che ricalca gli stessi schemi dei suoi predecessori privi di progetti futuristici. Quindi, si resta a pagare il ticket per il parcheggio auto a due euro l’ora in un traffico allucinante, e vessare sempre i cittadini con i soliti rimedi succhia soldi….. e il tutto per la gioia dei … baresi…ma perché lo hanno rivotato ? Difficile comprenderne il perché e quindi in definitiva vince il “vecchio nel nuovo sindaco”. Tra cinque anni noi ci ritroveremo a dover commentare un sindaco amministratore di condominio perché è solo quello che sa fare… È drammatico e stupido quando non si prendono in considerazione le idee degli altri solo per mero interesse politico, bastava solo ascoltarci…. ma non è stato fatto. Penso che oggi Bari abbia poco da festeggiare perché è finita la politica, quella che deve essere costruita intorno alla collettività perché essa prosperi….28052019

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Decaro rieletto sindaco di Bari

Vince con il 65% dei voti, Di Rella (c.destra) si ferma al 24

Antonio Decaro rieletto sindaco di Bari

27 maggio 2019

(ANSA) – BARI, 27 MAG – Rieletto al primo turno con un risultato schiacciante che dovrebbe superare il 65%. Antonio Decaro, sindaco uscente di Bari, a capo di una coalizione di centrosinistra, ha vinto le elezioni comunali del capoluogo pugliese, battendo lo sfidante del centrodestra Pasquale Di Rella, che si ferma sotto il 25% e la candidata del Movimento 5 Stelle, Elisabetta Pani, poco sopra l’8%. I risultati sono ancora parziali, con circa la metà delle scheda scrutinate, ma l’andamento è chiaro. Decaro sarà ancora, per i prossimi cinque anni, il sindaco di Bari.
Nel tardo pomeriggio ha salutato i cittadini nel suo comitato. In piedi su un tavolino, con gli occhi pieni di lacrime e la voce rotta dal pianto, accolto da applausi, cori da stadio e musica amplificata nella piazza, ha parlato del risultato ottenuto come “un riconoscimento a cinque anni di buon lavoro”, nei quali “è caduto un muro tra i cittadini e le istituzioni”.

 

E ORA SE NE ACCORGONO…?

pizzino

E ORA SE NE ACCORGONO…?

Anni addietro, per motivi professionali,  ho avuto modo di vivere e girare in lungo e in largo in tutte le regioni del centro e del nord Italia, ho avuto quindi, a differenza di tanti, l’opportunità di poter toccare con mano la “vita di strada” dei singoli e piccoli centri cittadini come delle metropoli ed essere testimone del disagio che si percepiva agli angoli delle piazze o ai bordi dei parchi comunali al calar delle tenebre. Chi è costretto a viver fuori dal proprio contesto familiare è solito recarsi nei ristoranti, per la cena o il pranzo, e quindi si è a stretto contatto con la vita diurna e notturna, la prostituzione in primis, poi lo spaccio di stupefacenti, le gare di auto notturne, le famosa movida, bagnata sempre di alcool e ricche di risse, e di tutte quelle attività che sono sotto il controllo delle mafie o legate a loro. Un uomo con un po’ di cervello si rende subito conto che le prostitute o lo spaccio di stupefacenti sono attività controllate dalle mafie, ora il distinguo credo sia una banalità, che si chiami ndrangheta o camorra o sacra corona unita ha poco importanza , cambia il nome e l’origine di provenienza della cosca malavitosa ma i soggetti e contenuti sono perfettamente identici… uguali ..ovvero gente senza scrupoli che ha scelto il lusso e la ricchezza attraverso un sistema criminoso perfettamente funzionante, vivendo da criminali con l’appoggio dei propri familiari e politici senza scrupoli che beneficiano dello sporco denaro. Già, perché in tutto questo nessuno mai ha proferito parole dure contro i familiari di questi signori che ammazzano, sfruttano le donne nella prostituzione, rovinano i nostri figli con sostanze tossiche etc. etc.. silenzio assoluto ..mentre dietro tutto questo…le mogli crescono i loro figli, che poi molto probabilmente diventeranno degni eredi del padre, li istruiscono e li curano  con i soldi della collettività, quelli pubblici per intenderci  e magari gli diamo anche le case popolari…veramente singolare. Le mafie nel nord e centro Italia sono presenti da sempre, anche prima del 1970, ora venuto alla ribalta per la scoperta del “pizzino”,  il mio povero babbo defunto, all’epoca  già denunciava il malcostume della politica nazionale che appariva sempre disinteressata a certe tematiche, già…. parlare di mafia non conviene mai a nessuno ..e se lo fai, poi i soldi…stranamente non arrivano, perché inutile nasconderlo o far finta di non saperlo, ma la mafia, camorra o altro… in politica c’è e si fa sentire in modo autorevole, specie con i flussi di milioni di euro nelle campagne elettorali o con strani finanziamenti a politici che di primo acchito appaiono incomprensibili. E’ l’altra faccia della medaglia della politica italiana, nascondere tutto per i propri fini elettorali, omertosi come gli stessi affiliati alle mafie e poi quando scopriamo gli intrecci negli appalti pubblici, il “politico intrallazzatore” che viene arrestato è sempre il  solito “coglione di turno” che paga il prezzo maggiore per la fetta di torta più piccola anzi, oserei direi per delle briciole. Ora si accorgono che le mafie sono presenti nel nord e centro Italia dal 1970….mi vien da ridere, ma che facevate prima cari giornalisti e politici ? Convivenza o convenienza ? Sicuramente i rapporti di polizia dell’epoca saranno stati molto esaustivi quelli presentati ai vari ministri degli interni dell’epoca…..e chissà,… già chissà, dove sono andati a finire, tirate fuori i faldoni dagli archivi e fate sapere al popolo italiano tutto qual è l’amara verità, perché quanto denunciato dal quotidiano oggi è cosa vecchia di almeno 70 anni…. 28052019

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pizzino

 

‘Ndrangheta, in Emilia c’è dal 1970. E minacciava i giornalisti: “Smettila di scrivere dei cutresi o sei un uomo morto”

Un “pizzino” recuperato dal fattoquotidiano.it dimostra come la mafia fosse presente al Nord Italia già quasi 50 anni fa. C’è scritto: “Se continui a scrivere tutte quelle fandonie sui cutresi sarai un uomo morto. Lascia Reggio entro giovedì o ti troveranno sforacchiato con questa (una pistola)”. Firmato: “La mafia di Cutro. Crepa vigliacco”. Il giornalista minacciato è lo studioso e storico Antonio Zambonelli, che ricorda ancora bene oggi di avere firmato sul periodico “Reggio 15” una lunga inchiesta titolata: “La mafia dei cantieri

di Paolo Bonacini | 26 Maggio 2019

Più informazioni su: ‘ndrangheta al Nord

Una foto, un pizzino contenente un messaggio che non lascia dubbi. C’è un giornalista “ficcanaso”, che si firma Mino Minelli, al quale viene detto: “Se continui a scrivere tutte quelle fandonie sui cutresi sarai un uomo morto. Lascia Reggio entro giovedì o ti troveranno sforacchiato con questa (una pistola)”. Firmato: “La mafia di Cutro. Crepa vigliacco”.

Non è una storia di oggi perchè quel pizzino risale al novembre 1970 e porta ancora più indietro nel tempo le notizie certe sulla penetrazione ‘ndranghetistanella regione Emilia Romagna. La colpa del giornalista, che oggi ha ottant’anni e allora non si lasciò intimidire, è di avere pubblicato la prima puntata di un’inchiesta sul caporalato a Reggio Emilia e Modena. Metteva sotto accusa i mafiosi che sfruttavano giovani immigrati provenienti da Cutro e gli imprenditori edili locali che pur di acquistare manodopera a basso costo incentivavano l’immigrazione e il lavoro nero. Che violavano le leggi in nome della “legge del mercato”.

Il giornalista minacciato è lo studioso e storico Antonio Zambonelli, che ricorda ancora bene oggi di avere firmato sul periodico “Reggio 15”, in edicola nel novembre 1970, una lunga inchiesta titolata: “La mafia dei cantieri”. Prendeva spunto da un fatto di cronaca, la denuncia alla magistratura di un imprenditore edile reggiano, il 41enne Carlo Moretti, e di un caporale cottimista di origine calabrese. Ad incastrarli era stata la spavalderia del 22enne cutrese, Giuseppe le Rose, che durante una lite ad un incrocio era sceso dalla sua Fiat 124 puntando una pistola all’altro automobilista. Era una rivoltella con numero di matricola abraso e illegalmente detenuta. Con la polizia si era poi difeso raccontando di essere un “onesto” lavoratore che di mestiere faceva appunto “il caporale”. “Io l’ho conosciuto” ci dice Zambonelli, “si era anche avvicinato al Pci”. Vendeva lavoro e lavoratori alla giornata per le stimate imprese emiliane, reclutando ragazzi cutresi minorenni davanti al bar di via della Croce Bianca, sotto al municipio di Reggio Emilia, dove ogni mattina si svolgeva il mercato della manodopera immigrata.

Quel fatto di cronaca, diceva l’inchiesta, “è l’occasione per riaprire il discorso sulla situazione della consistente massa di immigrativittime di uno sfruttamento bestiale nei cantieri edili della nostra provincia”. Se lo sfruttamento era già “bestiale” nel 1970 e il discorso andava “riaperto”, significa che le storie di caporalato mafioso raccontate dal processo Aemilia sono solo l’ultima evidenza di un fenomeno illecito e diffuso, vecchio di almeno mezzo secolo. Un altro studioso reggiano, il sociologo e insegnante di religione Pietro Pattacini, racconta nel libro “La comunità di Cutro a Reggio Emilia” che le città emiliane hanno “fame di manodopera a partire dai primi anno ‘60” e dice di avere visto a Catanzaro, nel 1973, un grande manifesto pubblicitario con scritto: “Venite a Reggio Emilia, troverete un avvenire interessante e sicuro”.

 

CENTRO DESTRA OLTRE IL 49% …!

CENTRO DESTRA OLTRE IL 49% …!

Un risultato elettorale che pare abbia sorpreso tanti ma in verità non certamente chi scrive, immaginavo da tempo, visto l’andazzo del paese in termini di sicurezza, che la lega e il centro destra avrebbero preso tanti voti, in pratica un italiano su due ha scelto di essere di centro destra mettendo fine alle tante chiacchiere sui populisti e fesserie varie, il voto popolare si rispetta senza se  e senza ma.. e non si discute. Invece, curiosamente come sempre accade in queste situazioni, dalla scorsa notte, da quando si sono avute le prime proiezioni elettorali che davano  il centro destra oltre il 45% complessivo di preferenze, ho constato  che tanti “radical chic giornalisti e conduttori tv” erano  sorpresi e spiazzati dal trionfo leghista e del centro destra, li vedevo, divertito, masticare veleno in silenzio e muoversi sulla sedia come se sotto le natiche avessero dei “cuscini a spillo” poi,  anziché argomentare sui programmi  e scenari possibili sul futuro dell’unione europea, che la vede diversa dopo il voto elettorale,  si continua nella pratica di demonizzazione del nemico attraverso delle supposizioni e teorie drammatiche degne delle migliori tragedie teatrali, i soliti discorsi di sempre che tentano di smontare la vittoria dell’avversario politico, con parole e faccette di circostanza, a tutti già note, suscitando poi nei telespettatori, a livello psicologico, timori e paure del prossimo futuro europeo e ventilando nefaste conseguenze. La capacità di distruggere una vittoria è sempre la loro migliore arma mediatica, mentre le loro sconfitte passano sempre per vittorie, esempio chiaro : il PD ha dimezzato i propri  voti, dal 41% al 22%, e sono tutti prodighi di complimenti e speranze, tanto da far passare la vittoria conseguita dalla Lega come una vittoria dannosa e problematica per il paese  quasi a voler dire che era meglio se  la Lega non avesse raggiunto il 34,4%.  Sì…alle elezioni, è sempre così, la sinistra “vince sempre” mentre per chi prende più voti  di loro è…… sempre un problema per …il paese. Tutti contenti che i populisti non hanno sfondato in Europa, bene…quindi vuol dire che l’Europa di Juncker,  Moscovici, Macron e Merkel.. va bene. a meraviglia…. ma se andava bene, perché il popolo italiano ha votato Salvini ? La Lega ha preso il 34% e sicuramente un motivo ci sarà, forse perché i pugni sbattuti sul tavolo europeo da Renzi e soci del Pd non sono serviti a niente ? E allora, se il PD sbatteva i pugni prima perché dovrebbe andar bene la stessa Europa oggi  ?  C’è tanto controsenso nelle cose della sinistra mediatica, evidentemente in tutti i talk show continuano a nascondere l’evidenza dei fatti e della vita reale , la gente è stanca, affamata, povera e delusa e poi, non ne può più di stranieri che seminano terrore nelle città. Se gli stranieri non desiderano integrarsi o non vogliono lavorare per cattiva volontà oppure perché non trovano il tanto sospirato lavoro, ebbene l’Europa deve prodigarsi a rimpatriarli, che se ne tornassero nei propri paesi d’origine, la musica è cambiata e sarebbe anche ora di poter camminare tranquilli e sereni nelle nostre città e senza un‘Europa despota.  27052019

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metroRoma, paura nella metro A, romeni aggrediscono personale Atac e guardia giurata: arrestati

Lunedì 27 Maggio 2019

 Hanno aggredito personale dell’Atac e una guardia giurata davanti all’ingresso della stazione metro linea A Cinecittà in via Tuscolana. Con l’aiuto di alcuni militari dell’Esercito dell’11° reggimento Bersaglieri del raggruppamento Lazio Abruzzo a guida Brigata Sassari, i due aggressori, P.A.C. di 33 anni e P.M.L. di 42, entrambi romeni, sono stati arrestati dai poliziotti con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Il fatto è avvenuto durante un diverbio: l’aggressione è avvenuta in via Tuscolana presso l’ingresso della stazione metro linea A Cinecittà. Con l’ausilio di alcuni Militari dell’Esercito, appartenenti all’11° Reggimento Bersaglieri del Raggruppamento Lazio Abruzzo a guida Brigata “Sassari”, i due aggressori, identificati per P.A.C. di anni 33 e P.M.L. di 42 anni, entrambi romeni, sono stati arrestati dagli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Romanina e dovranno rispondere di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.

 

UN “CAPITALISTA IN MENO” .. !

UN “CAPITALISTA IN MENO” .. !
Mi verrebbe da dire : “uno sporco capitalista e sfruttatore della classe operaia in meno”… Perdonate la mia ironia in un momento drammatico per i dipendenti, e le loro famiglie, di Mercatone Uno, ma a volte è necessario deridere ed ironizzare su alcune categorie di sindacati e organizzazioni politiche di sinistra. Forse solo così si riesce a fare comprendere quanto siano sballate e deleterie certe ideologie, per decine e decine di anni ho ascoltato la solita “nenia” sugli imprenditori, evasori, sfruttatori dei lavoratori e…. altre due miliardi di stronzate del genere, poi…poi…. quando un’azienda chiude i battenti per fallimento o altre disavventure amministrative o perché non vende più il suo prodotto, allora tutti i discorsi di Marx e il suo comunismo vanno a farsi benedire…. curioso vero ?. Certo che è, dura, ma tutti devono “imprimersi nel capoccione” che gli imprenditori sono un bene prezioso per l’economia di un paese e soprattutto danno…” lavoro”, si deve imparare che loro devono essere tutelati e protetti esattamente come i loro dipendenti, diritti e doveri uguali per tutti, nessuno escluso. Troppo facile dare addosso agli imprenditori quando le cose vanno bene, invece è proprio in quei momenti che bisogna difendere e tutelare il posto di lavoro e la propria azienda e non permettere che l’arroganza dei sindacati e partiti prendano il sopravvento….e finché questo ragionamento non sarà chiaro a tutti i soggetti del mondo del lavoro, per i dipendenti non ci sarà mai la certezza del posto di lavoro a tempo illimitato. Meno demagogia e più partecipazione nelle aziende e difendersi il posto di lavoro con le unghia se serve….il fallimento di una azienda è un crimine verso la società, per questi motivi anni fa ho ideato un sistema diverso da quello attuale eliminando la procedura fallimentare proprio per evitare che le aziende chiudano dall’oggi al domani ….ma come sempre, le mie idee restano chiuse nei cassetti della mia scrivania. Sono addolorato per questa nuova sconfitta imprenditoriale ma se non cambia il sistema in appresso ne vedremo tanti di questi disastri. Un in bocca al lupo ai senza lavoro. 26052019

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Italian cyclist of the Mercatone Uno team, Marco Pantani, carries his slippers on Tuesday 5 March 2002.during a training session in Murcia, south-eastern Spain, where from the XXII Cyclist Murcia Tour will be held 06 to 10 March. ANSA /J.F. MORENO

Mercatone Uno, dichiarato il fallimento

Dipendenti trovano negozi chiusi.’L’abbiamo saputo via Facebook’

Shernon Holding, la società che gestiva punti vendita di Mercatone Uno, è stata dichiarata fallita. Lo rende noto la Filcams-Cgil di Reggio Emilia con una nota. Davanti a numerosi negozi chiusi sono in corso presidi e sit-in dei lavoratori.

I lavoratori di Mercatone Uno, storico marchio imolese dell’arredamento che accompagnò i trionfi ciclistici di Marco Pantani, sono venuti a conoscenza del fallimento via Facebook nella notte: “Non c’è stata nessuna comunicazione ufficiale da parte dell’azienda”, ha spiegato Luca Chierici, segretario della Filcams di Reggio Emilia.

Shernon Holding aveva acquisito i 55 punti vendita meno di un anno fa e circa un mese fa aveva presentato domanda di ammissione al concordato preventivo. Sono oltre 1.800 i dipendenti in tutta Italia. Per il 30 maggio su Shernon-Mercatone Uno era stato convocato al ministero dello Sviluppo economico un tavolo di crisi.

“Da ministro del Lavoro non posso che essere preoccupato per la notizia della chiusura dei punti vendita Mercatone Uno in tutta Italia a causa del fallimento della Shernon Holding Srl”. Così su Facebook il vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che annuncia di aver anticipato a lunedì 27 il tavolo sulla vertenza al ministero. Tavolo, si legge “che servirà prima di tutto a salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti di Mercatone Uno, ma anche a fare chiarezza sulla responsabilità della proprietà nella loro gestione”.

IMMIGRATI …RADICAL.. ..!

IMMIGRATI …RADICAL.. ..!

Torna il vecchio e nulla cambia, oggi 54 pakistani “in mezzo al mare”, con due scafisti di nazionalità russa, intenti a sbarcare nella città di Pitagora, e che diavolo ci fanno nel mar Ionio a 6.428.6 Km di distanza dalla loro capitale questi “disperati 54 pakistani” ? Da cosa scappano ? Da quale guerra di fantasia stanno scappando questi 54 uomini, ovviamente nelle guerre dei buonisti e radical chic scappano solo gli uomini, mai le donne e i bambini, ovvero i più deboli, non li vedo.. mai….. inoltre, c’è da dire, che a sentir argomentare alcuni “prelati radical” animosi di accoglienza, senza aver ben compreso le motivazioni di chi viene in Europa è un problema più serio degli immigrati stessi, perché loro sono quelli che “hanno le chiavi delle porte” e le lasciano aperte a tutti senza nessuna cognizione. Sere fa, nel programma di Del Debbio su rete 4, un sacerdote che gestisce una comunità, cui non ricordo il nome, ha avuto una sonora lezione di moralità e teologia pura da un “suo collega” che  a differenza di lui, oltre l’abito talare, degno di indossarlo aggiungo io, aveva con se il “cervello attaccato e funzionante”. Nel dibattito, oltre “la sonora lezione sul cristianesimo” ha indicato quale sia la corretta interpretazione del loro operato in ambito cristiano che non è certamente quello di promuovere la religione islamica, invitandolo ad opporsi all’immigrazione islamica e cercare di fronteggiarla quanto più è possibile. La reazione del “prete radical e buono” ascoltando il suo collega che lo incalzava sulla tematica cristiana è stata quella di esprimere un gesto di disappunto e disapprovazione con una smorfia che ha ricevuto come risultato tanti malumori dal pubblico presente e una risposta dal prete cristiano:  ringrazia chi lo ha combattuto l’islam altrimenti ora non saresti neanche un sacerdote e stare qui a parlare vestito da prete….gli applausi consistenti e prolungati sono la testimonianza delle differenze da “vero scisma” nella chiesa cattolica.  E come se non bastasse, il “prete radical” .. ha rifatto un’atra figura meschina non rispondendo ad una domanda del giornalista Belpietro, che gli chiedeva se per essere chiamato bravo cristiano uno deve farsi necessariamente scannare o farsi mozzare la testa. Da questi due sconcertanti episodi, traggo la convinzione che il mondo della chiesa cattolica abbia capito ben poco di quello che sta accadendo intorno a noi e della immigrazione. Quello che sta avvenendo è una vera e propria invasione islamica e nessuno lo vuol ammettere, tempo addietro, quando tutti si dichiaravano disponibili ad accogliere con salti di gioia e cartelloni di benvenuti,  io umilmente, facevo presente che il pericolo immigrazione non proveniva solo dall’Africa ma soprattutto dai paesi islamici di area asiatica e che hanno tutto l’interesse ad islamizzare l’Europa per materializzare quel sogno islamico che va avanti da oltre 1400 anni. La corte europea, che con una sentenza folle di giorni fa, impedisce i rimpatri degli immigrati arrivati clandestinamente in Europa, non tralasciando i tanti magistrati nazionali che remano a loro favore e tutti stanno combinando un disastro epocale…un esempio tra tanti : oggi a Faenza (RA), il centro della città è stato letteralmente occupato e bloccato dagli islamici, per il loro ramadan, con la compiacenza del PD che li difende a spada tratta, pensando forse di ricevere il loro voto in cambio di concessioni. Lo anticipo e lo lascio ai posteri, se lo pensano sono proprio degli idioti, un islamico vota solo per il suo comodo e per il suo fine e cioè, abbattere le democrazie occidentali per instaurare le leggi islamiche e niente di più….i pieddini, radical chic e finti buonisti e preti radical sono avvisati.. e poi, non dicessero …”e mai noi non pensavamo che”…perché allora il dado sarà tratto e indietro non si torna più ..capito signor prete radical ?  25052019

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Migranti soccorsi,in 54 in barca a vela

Tutti uomini, stanno bene. Arrestati due presunti scafisti russi

L'imbarcazione a vela soccorsa con 54 migranti pachistani al largo di Crotone.

Redazione ANSACROTONE

25 maggio 2019

(ANSA) – CROTONE, 25 MAG – Cinquantaquattro migranti, tutti uomini, e tutti di nazionalità pachistana, sono sbarcati nel porto di Crotone dopo essere stati soccorsi, la notte scorsa, da un pattugliatore della Guardia di Finanza al largo delle coste di Isola Capo Rizzuto, nel Crotonese. Due cittadini russi, ritenuti gli scafisti dell’imbarcazione, sono stati arrestati.
I migranti, che erano a bordo di un veliero battente bandiera statunitense alla deriva, sono stati raggiunti da due unità navali dei Roan di Vibo Valentia e una del Roan di Taranto.
L’equipaggio di uno dei pattugliatori ha prima avvicinato e poi trainato il veliero fino a portarlo nel porto della città calabrese.
Le 54 persone, tutte in discrete condizioni di salute, sono state fatte sbarcare con l’assistenza del Suem 118 e dalla Croce rossa italiana. Successivamente sono stati condotti nel centro di accoglienza di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto.
Dalle prime informazioni raccolte i migranti sarebbero salpati da Bodrum, in Turchia.

 

CERCA SATANA ..NELLE TUE…TASCHE !

salv

CERCA SATANA ..NELLE TUE…TASCHE !

Nella vita millenaria della chiesa cristiana romana purtroppo la storia ci ha lasciato testimonianze terribili, si sono assistite a tante tragedie, omicidi senza senso, alle violenze inaudite nel nome del… Redentore, sì.. nel nome di Cristo morto in croce. Paradossale eppure è la storia, pensate che nel 1231 d.C., Papa Gregorio IX istituisce l’Inquisizione, agli inquisitori viene data licenza di perpetrare con ogni mezzo l’orrore e la crudeltà. Le vittime vengono unte di lardo o grasso e poi lentamente arrostite vive. Forni costruiti per uccidere la gente, resi poi famosi dalla “Germania nazista”, furono usati per la prima volta durante l’Inquisizione cristiana nell’Europa dell’Est. Le macabre torture utilizzate su centinaia di migliaia di non cristiani furono così ripugnanti e orribili. Non soddisfatti, nel 1377 d.C. l’esercito del Papa discese sulla città italiana di Cesena, il massacro continuò senza sosta per tre giorni e tre notti, a partire dal 3 febbraio, le piazze traboccavano sangue, le donne venivano violentate, sui bambini, italiani e non migranti, veniva messo un riscatto, e inestimabili opere d’arte furono distrutte, più di tremila persone “furono macellate”… come Pamela Mastropietro. Negli anni intorno al 1500 d.C. “la caccia alle streghe” prosegue a pieno regime, i membri del clero riferiscono con orgoglio il numero di quante ne hanno uccise. Il prelato luterano Benedict Carpzov si vantava di aver ucciso oltre “ventimila delle orribili seguaci del diavolo”. Secondo le stime degli storici, più di “nove milioni di persone” furono giustiziate dopo il 1484, soprattutto donne. Tutto ciò è brutale tanto quanto quello che avvenne durante l’olocausto nazista del XX secolo. Nel 1572 d.C., più di diecimila protestanti vengono massacrati in Francia nel giorno di san Bartolomeo. Papa Gregorio XIII, predecessore di… Papa Bergoglio, scrisse: «Ci rallegriamo che il mondo sia stato liberato da quegli eretici sciagurati». Negli anni a seguire di episodi ce ne sono stati altri ma non è il caso di continuare, è acqua sporca passata, quanto invece è da considerare l’arroganza della chiesa cattolica che era talmente sconfinata da non far comprendere, all’epoca, che tali documenti, un giorno, potevano essere visti non come “atto di fede”, bensì come spietata repressione delle opinioni altrui. E questo maledetto vizio, a quanto pare, si sia tramandato di papa in papa, infatti, anche oggi a distanza di centinaia d’anni si ripete, nostro malgrado, l’arroganza della chiesa cattolica, una chiesa ambigua e strana, infatti dopo aver avallato e sdoganato l’Islam con la sua sottomissione, baciandone il Corano e permettendo ai dei musulmani blasfemi di recitarlo nelle chiese cristiane, ora  si permettono anche di intromettersi ed occuparsi di questioni politiche europee, indicando come esprimere il voto ai cristiani secondo il loro punto di vista e convinzione…è assurdo che io cristiano debba votare un determinato candidato indicato da lui… e perché mai ? Non mi sembra che il ministro degli interni possa essere paragonato ad uno di quei papa appena citati né tanto meno a Hitler o Stalin o Pol Pot, scegliere una politica diversa dagli intendimenti della chiesa è forse grave reato ? Se lo è, allora vorrei capire perché il papa “di attuale corso” bacia impunemente un libro dove è prevista la pedofilia, la poligamia, l’assassinio di ebrei e cristiani, sia con coltelli che con le fiamme? Ma di che “diavolo” stiamo parlando ? Ma non è che forse Satana si è insediato nella testa di qualche prelato e ce lo vogliono confondere con qualche politico di turno ? 23052019

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La Chiesa invita a votare e scaglia fulmini su Salvini

Il capo dei vescovi – Bassetti, fedelissimo del Papa, fa un appello ai cattolici per avere più Italia – non quella dei porti chiusi – in Europa

di Carlo Tecce | 22 Maggio 2019

 salv

 | Quello che dice il cardinale Gualtiero Bassetti corrisponde sempre al pensiero di papa Francesco. Non è una forma di pigrizia intellettuale, ma una testimonianza di compattezza in una Chiesa palesemente disomogenea. Quello che ha detto il capo dei vescovi italiani, all’assemblea generale della Conferenza episcopale, è quello che pensa il Vaticano delle elezioni europee di […]

 

MA ALLORA ?

MA ALLORA ?
Già, oggi mi son chiesto : ma il mio voto, il mio parere, il mio pensiero, quanto contano in questo contesto europeo ? Sinceramente non mi sento un cittadino europeo, né vedo capace l’unione europea come la soluzione dei problemi di 500 milioni di persone. In Gran Bretagna c’è il caos, e non si riesce a trovare la via per la brexit, la commissione europea tergiversa e non si capisce il perché. E il paese, anglosassone nel frattempo sprofonda nella fame. Nel 2000 la situazione economica in Europa era notevolmente migliore, in Italia si stava bene, la sanità funzionava da nord a sud e gli attuali cinque milioni di poveri non esistevano, la disoccupazione c’era, ma la si affrontava con serenità e gli imprenditori non si suicidavano. Alle soglie del voto elettorale, dopo accorta riflessione traggo la convinzione che l’Europa delle commissioni, dei banchieri e dei burocrati deve necessariamente essere abbattuta e compresi tutti coloro che l’hanno sostenuta. Frasi del tipo, i cittadini devono votate seguendo il mercato, la considero un crimine verso gli europei tutti e l’indottrinamento ad un’immigrazione obbligata e voluta dalle lobby finanziare è qualcosa di mostruoso, e poi, perché riempire il continente di altri poveri e disoccupati ? Sono cose incomprensibili per la mia mente e quel che è peggio è che i partiti di sinistra, nessuno escluso, fanno di tutto per affondare le sovranità nazionali a favore di……..ecco questo è il punto, a favore di chi ? E perché ? Nessuno ce lo dice o ci spiega il perché… Domenica prossima, e molti non lo hanno capito, in quel voto che esprimeremo non c’è solo il futuro dei nostri figli ma anche quello dell’Italia, il nostro paese…..se poi vogliamo abbatterlo e cancellare il suo nome dalle cartine…” allora non andate a votare”… e se non siete convinti allora….guardate i britannici che vivono in un limbo…e visto il loro voto buttato nel cesso..22052019

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Brexit, Corbyn conferma il no alla May

‘Non vedo cambiamenti fondamentali’ nel discorso della premier

BREXIT

 

21 maggio 2019

(ANSA) – LONDRA, 21 MAG – Le offerte di Theresa May sulla Brexit sono “una rimasticatura di quanto già discusso, non vedo come (la legge quadro) possa passare in Parlamento” a inizio giugno. E’ questa la prima reazione del leader laburista Jeremy Corbyn alle novità messe sul piatto oggi dalla premier Tory.
“Non vi sono cambiamenti fondamentali sull’allineamento al mercato unico e sull’unione doganale” come su altre garanzie, taglia corto Corbyn, aggiungendo che il Labour, restando così le cose, “non sosterrà” ufficialmente il testo in seconda lettura.

 

L’ULTIMO IMPERATORE SPETTATORE ..!

L’ULTIMO  IMPERATORE SPETTATORE ..!

Anni fa, proprio Sarkozy  dette il via alla nascita del nuovo “impero francese” con l’abbattimento di un governo e di un capo di stato, quello libico, che era esattamente lo stesso che aveva ricoperto quel ruolo per 30 anni e che “piaceva” a tutta Europa, sino a quel fatidico 2011. Già, la Francia fece tutta da sola e senza il parere degli altri paesi…Europei e contro il volere dell’Italia, un bell’esempio di fraternità europea e condivisioni di comuni interessi….in definitiva, finché faceva comodo andava bene Gheddafi, e lo si teneva al potere e per l’Europa, “spettatrice”, tutto andava benissimo. Con la scusa della primavera araba, curioso che nessuno abbia mai chiesto agli arabi se la volevano, visto che per loro la democrazia è una cosa aberrante al pari del maiale, allora i bravi ragazzi francesi, appoggiati dal premio Nobel per la pace, Obama, hanno dichiarato guerra senza dichiararla, esattamente come i Giapponesi che nel novembre del 1941 bombardarono la base americana di Pearl Harbor, e contro ogni regola morale e in violazione a tutte le leggi internazionali attaccarono un paese sovrano. Poi un giorno qualcuno mi spiegherà perché a Obama è stato dato il premio Nobel per la pace, in quanto oltre la guerra in Libia ne ha provocato un’altra in Siria, dove tutti fanno finta di non sapere. Quello che sta accadendo oggi in Libia è un grazie al governo di Macron e alle sue interferenze nate da interessi petroliferi. Oggi leggo che lui è particolarmente preoccupato per le elezioni europee di domenica prossima, evidentemente il “piccolo Napoleone” vuole estendere il suo lungo braccio politico sull’Europa che invece…. lo vede crollare nei sondaggi e vede sprofondare il suo “piccolo impero” fatto di inganni e tradimenti, come la questione dei migranti portati di notte nei territori italiani e di giorno atteggiarsi a “San Macron” come loro strenuo difensore.. . Il “piccolo imperatore” sta giocando una bruttissima partita in tutte le direzioni, e quel che è peggio lo fa fuori dal contesto della politica europea sia estera che economica. Oddio non è che in fatto di politica estera e militare l’unione europea sia straordinaria e questo è risaputo, ma ciò non significa dover decidere in maniera autonoma e i guai che sta combinando si vedono tutti,  le rivolte in casa sua di questi ultimi mesi ne sono la prova tangibile. Nei fatti la Le Pen è su nei sondaggi, i Gilet Gialli sono quotati e del suo partito non si hanno tracce, un disastro totale ed ora viene a parlare di votazioni importanti…e non si sente “spettatore” e va alla ricerca di nemici dell’Europa… Nel leggerlo mi son chiesto :  ma lui, quando dice queste cose le pensa davvero o a problemi di ragionamento ? Ma è proprio.. ridicolo ..un capo di stato che parla così, ma per piacere.. …21052019

 …by… manliominicucci.myblog.it

 

Macron, Europee più importanti dal 1979

‘Io patriota europeo, non posso stare a guardare’

epa07573535 French President Emmanuel Macron speaks during a press conference with New Zealand's Prime Minister Jacinda Ardern (not pictured) during the 'Christchurch Call Meeting' at the Elysee Palace in Paris, France, 15 May 2019. The high level summit held in Paris aims at ways to tackle and eliminate terrorism and violent extremist content online.  EPA/YOAN VALAT

(ANSA) – PARIGI, 21 MAG – “Sono un patriota europeo”, “non posso essere uno spettatore” delle elezioni Ue del 26 maggio: in un’intervista in edicola oggi sulla stampa regionale francese, il presidente francese, Emmanuel Macron, scende in campo dichiarando a chiare lettere che il voto europeo di domenica prossima è il “più importante dal 1979”, ovvero dalle prime elezioni parlamentari europee. Alla domanda su chi sia il nemico dell’Europa, Macron risponde: “Nemico dell’Europa è colui che non crede nel suo futuro. I nazionalisti che vogliono dividerla sono i suoi primi nemici. Sono un patriota francese e quindi europeo. E per la prima volta vedo una connivenza tra nazionalisti e interessi stranieri, il cui obiettivo è smantellare l’Europa”.

IL SILLOGISMO DELL’INGANNO..

PD

IL SILLOGISMO DELL’INGANNO..
Noto con tanta amarezza che l’ignoranza in materia finanziaria domina nel pubblico di sinistra idea la cui eccessiva e cieca fede non gli permette di vedere la verità né di ricordare le questioni legate al loro partito di riferimento. Tanta e tale è la strumentalizzazione e pressione esercitata sull’opinione pubblica che si è ribaltata la verità con l’astuzia, con l’inganno e fatto scattare il famoso “sillogismo di sinistra”. Andiamo per ordine, la magistratura ha indagato e giudicato la Lega Nord per illecito amministrativo, relativo ai rimborsi elettorali, quindi in teoria i soldi presi non sono stati adeguatamente spesi per l’attività politica. Ed è giusto che la Lega restituisca quei soldi che avrebbe dovuto spendere diversamente e solo per la politica. Ebbene molta gente si è lasciata confondere e strumentalizzare ad arte da TV e politicanti sull’argomento, facendone una battaglia loro senza senso, come se i soldi per i rimborsi elettorali li avesse preso solo la Lega e mal utilizzati. E già, è proprio questo il punto, perché tutti hanno preso i soldi e anche tanti, ma al contrario della Lega non sappiamo che fine hanno fatto e dove sono finiti, per esempio quelli di sinistra. Vediamo un po’, prima PCI, poi DS ora PD, come sapete i vecchi e nuovi comunisti hanno un patrimonio immobiliare di nove miliardi e dove sono è da capire, e oltre a ciò, al momento del passaggio all’attuale PD si sono “perse le tracce di ben. . 500 milioni” di euro e non di lire, il link sottostante è del 2017, e fatevi due risate visto che qualcuno se le è fatte sulle disgrazie leghiste e chiedetevi : che “diavolo producono” per avere tanti soldi a disposizione…?. Già dinanzi a tutti quei soldi alienati dal partito di D’Alema e quello di Renzi, nessuno si è mai sprecato in un manifestino o in uno striscione…e perché mai secondo voi ? Ovvio, perché siamo alle solite campagne senza senso e propagandistiche della sinistra col sistematico appoggio dei media . Se si vuole giustizia la si faccia a prescindere e invece no, prima Berlusconi e ora Salvini ma non Di Maio… curioso vero ? Singolare che il governo concordi e accetti l’operato di un suo ministro senza obiezioni e non venga discusso, ed allora perché Conte e Di Maio non vengono contestati allo stesso modo ? Non ho visto campagne denigratorie nei confronti del presidente del Consiglio e perché no ? Ecco dov’è la verità, sta proprio nelle differenze di strategie politiche, quindi sono già in atto le manovre per un nuovo governo politico col PD e quindi Salvini va fatto fuori ? Speriamo solo che alle prossime elezioni il …”PD vinca”…e così avremo risolto tutti i problemi e fatto fuori Salvini e poi, “finalmente potremo riavere 12/13 mila migranti al giorno”,….poi magari riportare la legge Fornero all’origine e …poi magari potremo sperare di avere tanti migranti da poter impiegare nelle tante “aziende che aspettano ansiosi” gli immigrati e ai quali consegnare le innumerevoli “case popolari vuote” ..e in attesa di loro…..mi raccomando “votate PD ” e non abbiate paura di vedere riaprire i centri d’accoglienza o di vedere persone fatte a pezzi…no ..no… e ricordatevi che la pensioni ce le pagano loro..” ricordatelo bene” quando andate…. a votare…20052019

…by…manliominicucc.myblog.it

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Io resto dove sono. Non esco, non sono scissionista». Laconico come sempre Ugo Sposetti, ex tesoriere dei Ds e senatore dem vicinissimo a Massimo D’Alema. Poche parole che però hanno un impatto non da poco sulla guerra dei beni in corso da nove anni tra ex Ds e Pd.

Quando infatti a inizio febbraio lo spettro scissione cominciò a materializzarsi, i Dem pensarono subito a quella cassaforte di 68 fondazioni con dentro 2.399 immobili, 410 opere d’arte e un valore stimato di circa mezzo miliardo di euro (benchè non ci siano dati ufficiali a tal riguardo). Se il deus ex machina delle fondazioni fosse andato con D’Alema e Bersani, i Dem avrebbero corso il rischio di vedere eclissarsi per sempre quel forziere gelosamente custodito da Sposetti. Per questo il tesoriere Pd Francesco Bonifazi è partito lancia in resta proponendo una class action con cui si sarebbe aperta formalmente la guerra a colpi di carte bollate per mettere le mani sulle fondazioni.

Adesso che Sposetti conferma la sua permanenza a Largo del Nazareno dove si farà sostenitore della linea orlandiana, il Pd evita di esporsi. È circolata anche la voce di un passaggio di mano della guida delle fondazioni da Sposetti a Orlando, poi prontamente smentita. A Largo del Nazareno bocche cucite e il no comment più assoluto. È presto per dire che la class action contro le fondazioni sia già sul binario morto ma certo si registra una maggiore freddezza rispetto alle intenzioni bellicose di quindici giorni fa. E il tesoriere Bonifazi scherzando si lascia andare a una battuta sibillina: «I segreti sono custoditi dentro di me…».

“Nella cassaforte ci sono 68 fondazioni con dentro 2.399 immobili, 410 opere d’arte e un valore stimato di circa mezzo miliardo di euro ”

 

PD

 

Immobili e opere d’arte
Le 68 fondazioni sono distribuite in tutta la penisola ed hanno come capofila l’associazione Enrico Berlinguer (l’elenco completo si può trovare nel sito di questa associazione all’indirizzo www.enricoberlinguer.org). Ad esse le vecchie federazioni Ds passarono i propri beni alla vigilia dello scioglimento nel Pd. Così sono esse oggi le proprietarie di vecchie sedi di partito, Case del popolo, palazzi, immobili donati dai militanti e perfino capannoni industriali. Se non fosse per i nomi, queste fondazioni non avrebbero nulla di diverso da quelle bancarie, per esempio. Ma le denominazioni svelano apertamente cosa ci sta dentro: i sardi ne hanno intitolata una a Enrico Berlinguer, ad Alessandria hanno scelto Luigi Longo, l’ultimo segretario custode della stretta ortodossia marxista-leninista, Milano ha preferito Elio Quercioli, ex vice sindaco, deputato e figura di spicco della vecchia nomenclatura.

LA MAPPA DELLE FONDAZIONI CHE CUSTODISCONO I BENI DELL’EX PCI

Ci sono poi le opere d’arte. Tra queste quadri di Renato Guttuso, Mario Schifano e Renato Marino Mazzacurati. Ci sono poi vecchi cimeli: bandiere, mobili d’epoca, targhe. Un tesoro dall’inestimabile valore storico oltre che economico.

Il finanziamento pubblico
Certo tutto questo ben di Dio fa gola ai Democratici. E non potrebbe essere diversamente in un periodo in cui i finanziamenti ai partiti languono. I rimborsi elettorali sono ormai quasi completamente sostituiti dai finanzimanenti attraverso il 2 per mille. È vero che il Pd si è aggiudicato per due anni di fila il 50% dei fondi disponibili, pari a circa 6 milioni e mezzo di euro l’anno ma per ottenere questi soldi bisogna convincere gli elettori a versare il 2 per mille della propria Irpef e se i partiti continuano a perdere appeal, i cittadini non versano. Tanto che tra il 2015 e il 2016 c’è stata una flessione di opzioni per tutti partiti, Pd compreso.

In questa situazione, il tesoriere Bonifazi accetta malvolentieri di dover pagare l’affitto delle sedi Pd alle fondazioni di Sposetti. E ancor più malvolentieri legge le lettere di sfratto inviate lo scorso anno alle sedi morose.

Quegli immobili – secondo il Pd – sono un lascito degli ex militanti, quindi di proprietà dei Democratici, non di fondazioni private. Ma per ora sembra disinnescato il rischio che passino al partito scissionista. Ed è già qualcosa.

 

LA CADUTA DEGLI…DEI…

LA CADUTA DEGLI…DEI…

Cari amici, quando ho letto il contenuto del link sottostante, riferito alle vicissitudini di una blogger danese, c’è voluto un bel po’ di tempo…per riprendermi, la profonda delusione associata alla incredulità della storia, vera e non bufala,  mi ha portato ad uno stato di “abbattimento ideologico”  immediato,  stentavo a credere a quel che leggevo e.. piano piano la profonda delusione ha preso corpo in uno smisurato schifo dalle dimensioni inenarrabili associata ad una rabbia incontenibile… . Spiego nel dettaglio, nel marzo scorso, Jaleh Tavakoli, una blogger danese di origine iraniana, che critica apertamente l’Islam, ed è autrice del libro Public Secrets of Islam, è stata minacciata dall’Autorità danese della vigilanza sociale (Socialtilsyn Øst) che avrebbe potuto perdere la custodia della figlia adottiva dopo aver condiviso un video online dello stupro e dell’uccisione in Marocco di due giovani donne scandinave per mano dei terroristi dello Stato islamico. A fine lettura il “118” era quasi alla porta di casa, sì, mi sono crollati in un solo secondo tutti i miti, “i miei dei ideologici” quelli nordici dai quali traevo la forza e l’ispirazione per un’Europa moderna, civile, libera , democratica e soprattutto cristiana. Se non avete ancora letto il link, vi anticipo le mie riflessioni :  succede che nella meravigliosa Danimarca la libertà di pensiero e di parola è andata a farsi benedire, per volere e volontà, a quanto pare, ad una vera e propria sottomissione alla… “religione islamica”.., addirittura persino le istituzioni scricchiolano e tremano dinanzi al potere islamico sino al punto che si arriva a minacciare una madre, lei la blogger, di toglierle l’affidamento della figlia adottiva se non avesse modificato il suo pensiero anti islamico e non avesse optato per l’arte, molto nota nei paesi a regime islamico e totalitari, del silenzio e della negazione della …”blasfemia”. Attenzione tutti, l’episodio, drammatico in tutti i suoi aspetti, è di qualche giorno fa e non di secoli passati e i cui particolari sono riportati nel servizio giornalistico . È incredibile come il paese più civile e moderno del globo sia caduto così in basso, regredito sotto i colpi islamici, una battaglia persa….e senza neanche sparare “un solo colpo di cannone”, e su questa frase, “intenda chi vuol intendere” ed è riferito ai trascorsi italiani sulla immigrazione del “mare eorum”(mare loro) e non più “nostrum”… Sapevo delle critiche condizioni di vita sociale danesi ma non immaginavo minimamente che un paese europeo vivesse questa drammatica realtà ed ora, con la nuova sentenza della corte europea sull’impossibilità di rimpatriare gli immigrati, anche i colpevoli di reati gravi, siamo arrivati sul bordo del baratro e oggi… più che mai dobbiamo fare attenzione a cosa scegliere il 26 di Maggio, no, non è un referendum ma è il nostro “pass” per la libertà e democrazia che in Danimarca come in altri paesi oramai appartiene al passato. 18052019

…by .. manliominicucciyblog.it

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jaleh

La madre blasfema della Danimarca

Published on 29 aprile 2019  in Esteri/Le Brevi  di Le Brevi

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“Questo è un incubo. Siamo sotto shock “, dice Jaleh Tavakoli. Il mese scorso, la 36enne irano-danese, voce critica dell’Islam ha ricevuto notifica dai servizi sociali danesi che non è più in grado di prendersi cura della sua bambina di 8 anni che è ha allevato dalla nascita. Perché? Tavakoli, editorialista e autrice, dice che è a causa delle sue opinioni politicamente scorrette sull’Islam. I servizi sociali sostengono che stanno facendo l’interesse della bambina potenzialmente vulnerabile. Tavakoli vive sotto le precauzioni di sicurezza, è stata minacciata per le strade di Copenaghen ed è anche sopravvissuta a un attacco jihadista nel 2015.

La Danimarca, un regno di appena 5,7 milioni di persone, si colloca costantemente tra i primi paesi al mondo negli indici di qualità della vita. Il piccolo stato nordico è invidiato per il suo forte sistema sanitario universale, alti livelli di fiducia e benefici per il benessere estremamente generosi. Nel 2018, si è classificato al terzo posto nel mondo per avere i cittadini più felici secondo il rapporto della felicità mondiale delle Nazioni Unite (ha superato la lista tre volte dall’inizio della relazione nel 2012).

La Danimarca ha anche sistemato centinaia di migliaia di immigrati, principalmente dal Medio Oriente, dall’Africa e dall’Europa dell’Est. Oggi, circa il 10 percento della sua popolazione è costituito da immigrati, un rapido cambiamento demografico iniziato solo negli ultimi decenni. Eppure, al di là della facciata dei sondaggi sulla felicità e dello stato sociale, la Danimarca non è stata in grado di sfuggire alle tensioni sociali e politiche che ora affliggono il corpo politico di quasi tutti i paesi del continente. L’immigrazione, l’islamismo e l’integrazione sono questioni salienti anche nel luogo più felice della terra.

In questo contesto, gli scritti di Tavakoli hanno trovato risonanza e resistenza negli ultimi dieci anni. ” Islam, immigrazione musulmana e morte dell’Europa .” ” Smetti di processare le domande di asilo in Danimarca .” “I musulmani stanno dividendo le famiglie .” Queste sono alcune delle colonne scritte da lei in Jyllands-Posten . Il quotidiano è noto al di fuori della Danimarca per aver pubblicato le vignette satiriche di Mohammed nel 2005 che hanno scatenato proteste mortali in tutto il mondo. Per i danesi, questo è stato il loro momento per Salman Rushdie, un evento che ha aperto gli occhi e che ha sollevato domande nel mainstream sulla blasfemia islamica in Europa. Da allora, la minaccia dell’Islam radicale è solo aumentata. Funzionari dell’intelligence riferiscono che oggi la principale minaccia terroristica del paese provienesimpatizzanti dell’islamismo militante . Stimano che dal 2012 circa 150 cittadini danesi abbiano lasciato il paese per unirsi ai movimenti jihadisti, come lo Stato islamico, in Medio Oriente. Circa un terzo da allora è tornato .

Lo scorso dicembre, Tavakoli ha condiviso un link sulla sua pagina Facebook personale su un post di Reddit che conteneva un video della decapitazione del turista danese Louisa Vesterager Jespersen in Marocco da parte dei jihadisti dell’ISIS. Anche il turista norvegese Maren Ueland è stato ucciso nell’attacco. Il 13 marzo Tavakoli ha ricevuto una lettera da Socialtilsyn Øst, un’agenzia di servizi sociali locali.

“Quando hai nove anni come ragazza nell’Islam, sei una donna. Dovevo fingere di essere musulmano a scuola “. Dice che gli eufemismi usati da Danes per descrivere l’attacco jihadista in Marocco erano emblematici della loro paura di discutere dell’islam radicale con qualsiasi sostanza.

Oltre alle sue critiche nei confronti dell’islam e delle pratiche musulmane, parla anche contro il regime iraniano, una mossa che può comportare rischi reali. Lo scorso settembre, l’intera isola della Zelanda, dove si trova Copenaghen, è stata chiusa senza preavviso in una massiccia operazione di polizia quando le autorità hanno ricevuto la mancia che l’Iran stava presumibilmente complottando un attacco terroristico contro attivisti sul suolo danese. I ponti per l’isola erano chiusi e ai treni e alle barche non era permesso di lasciare o entrare, scatenando ore di caos. Sebbene Tavakoli non fosse un bersaglio in questa presunta trama, è sfuggita a malapena alla morte nel recente passato.

Nel febbraio 2015, è sopravvissuta a un attacco jihadista di Omar Abdel Hamid El-Hussein, 22 anni, danese di origini palestinesi e giordane. Ha contribuito all’organizzazione dell’evento di Copenhagen per la libertà di parola che ha visto il controverso artista svedese Lars Vilks. Vilks è nella lista dei numerosi gruppi jihadisti, compresi al Qaeda e al-Shabab, a causa di uno schizzo che ha disegnato come cane nel 2007. È sopravvissuto a diversi tentativi di assassinio da parte di estremisti musulmani che vivevano sia in Europa che negli Stati Uniti. Charlie Hebdo e gli attacchi islamisti dei supermercati ebrei accadono poche settimane prima a Parigi, gli organizzatori hanno deciso di non cancellare l’evento. L’allora ambasciatore francese è stato invitato a tenere il discorso principale come tributo.

“Avevamo pianificato un incontro e, anche se eravamo molto nervosi, siamo tutti d’accordo su questo”, ricorda l’organizzatore e autrice Helle Brix. Pensavano che fossero ufficiali armati danesi e svedesi pronti a fornire sicurezza al Centro Culturale Krudttønden il giorno dell’evento, ma si sbagliarono. El-Hussein è arrivato fuori dal locale con un fucile rubato, sparando quasi 30 colpi attraverso le finestre dell’edificio. Un partecipante è stato ucciso fuori. El-Hussein è fuggito in un veicolo rubato. “La polizia e le guardie del corpo avevano armi a mano; il terrorista aveva un’arma automatica “, dice Brix. “Se la polizia non fosse stata respinta, sarebbe entrato nella stanza.”

Il giorno dopo El-Hussein ha ucciso un volontario ebreo alla Grande Sinagoga di Copenaghen. Fuggì di nuovo e alla fine fu ucciso in una sparatoria con la polizia a Nørrebro, il distretto pesantemente immigrato di Copenaghen da cui proveniva. La settimana scorsa sono scoppiate rivolte nella zona dopo che il politico e provocatore Rasmus Paludan ha inscenato una protesta in cui ha lanciato un Corano a terra. Alcuni violenti rivoltosi hanno gridato “Allahu akbar” mentre incendiavano le strade.

Tavakoli mi dice che la sua determinazione a parlare e scrivere sull’estremismo islamico si è rafforzata solo dopo le sparatorie, anche se ammette di avere qualche timore per la propria incolumità. “Ho potuto vedere che il pubblico danese non ha veramente capito cosa fosse successo. I politici direbbero, ‘Perché hai bisogno di provocare?’ ”

Da febbraio 2015 in Estonia sono stati sventati numerosi servizi terroristici da parte dei servizi di intelligence. Nel settembre dello stesso anno, un uomo palestinese ha attaccato un poliziotto con un coltello mentre urlava “Allahu akbar” in un centro per l’asilo a nord di Copenaghen. Nel 2017, una giovane donna musulmana convertita è stata condannata per aver pianificato di far saltare in aria due scuole, una delle quali è una scuola ebraica. E lo scorso dicembre, un uomo siriano è stato accusato di aver complottato un attentato terroristico a Copenaghen usando coltelli ed esplosivi. Nonostante questa realtà, l’islam e l’estremismo islamico rimangono ancora temi sensibili per il discorso tradizionale. All’indomani della furia del terrore di El-Hussein, i danesi hanno effettivamente deposto fiori in un luogo commemorativo in cui è stato ucciso.Oltre 600 persone della comunità musulmana hanno partecipato al suo funerale .

“Ad un certo punto devi avere abbastanza rispetto per te stesso che vedi il crimine per quello che è invece del colore del criminale”, dice Tavakoli. “Pensano o sperano che l’estremismo islamico stia andando via. Non lo è. “Teme che i tentativi di mettere a tacere le discussioni politiche sull’Islam radicale li sposteranno solo verso elementi più intransigenti o militanti della società. Alle prossime elezioni generali, la nuova destra, un partito populista contro l’Islam, ha la possibilità di entrare in parlamento per la prima volta.

Gli amici giornalisti hanno esortato Jaleh Tavakoli a rimanere in silenzio se riesce a superare questa prova con la sua famiglia intatta. Lei rifiuta. “Dov’è il loro senso della giustizia? Se dovessi essere tranquillo, potrei tornare in Iran e vivere. Combatteremo per l’adozione ora più che mai. “E in effetti la sua schiettezza, che l’ha posta in questa situazione, alla fine può rivelarsi alla fine parte della soluzione. Dopo aver attirato l’attenzione sul suo calvario attraverso l’impegno dei media, ha guadagnato il sostegno vocale dei politici e persino l’ ex presidente del Consiglio nazionale della Danimarca per i bambini. I servizi sociali l’hanno informata che stanno rivedendo la loro decisione iniziale.