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5DS : 0 = 0 : 5DI

sunnite donne

5DS : 0 = 0 : 5DI

Il risultato è sempre uguale a zero, non è una nuova e astrusa equazione algebrica generata e partorita dalla mente di qualche cervellone del XXI secolo, né  è stata elaborata da un nuovo sistema di calcolo elettronico, niente di tutto questo, l’assurda equazione è roba mia, una cosetta semplice… semplice, ma che nei fatti  è semplicemente un’equazione che riguarda la posizione della  donna islamica nel contesto del mondo musulmano. La prima sigla DS,  sta ad indicare la donna sunnita che vive in Arabia Saudita, mentre la seconda sigla è rivolta alla donna di religione sciita che vive in Iran. Come potete notare il risultato è sempre zero…già,  perché oltre che riempirci di chiacchiere da sera a mattino il risultato è sempre quello ovunque si vada e ovunque ci si confronti con il mondo islamico e cioè, la donna conta sempre e solamente… zero ….altro che al centro del mondo islamico come tanti osano urlare al vento delle chiacchiere, detta affermazione pare essere solo uno slogan di circostanza per attirare simpatie nel mondo occidentale ma nella realtà la donna è sempre e continuamente sottoposta a vessazioni da parte del genere maschile islamico e questo lo si deve solo e soprattutto alle linee guida impartite dalle leggi coraniche e rispettate e praticate con devozione assoluta dai fedeli. Dopo la recente e nauseante pantomima delle donne allo stadio in occasione della finale calcio di coppa Italia della scorsa estate, disputata nel regno saudita con tutte le polemiche del caso, adesso si prova a concedere l’ingresso unico nei ristoranti anche alle donne, che…conquista meravigliosa ! C’è da esser propri felici… e orgogliosi per la “gentile concessione”… E mentre tutti i radical chic occidentali tacciono, il governo Spagnolo, questa volta ammirevole, prende posizione contro il paese musulmano e lo fa col sano principio di tutelare e difendere i diritti delle donne, effettivamente quel che non si comprende è perché tutti gli altri paesi occidentali non prendano eguali posizioni nette e chiare come la Spagna e smettano di fare affari con un paese dove vige la pena di morte e le donne sono sottomesse agli uomini e non beneficiano degli stessi diritti. Curiosamente consto che le brave e combattive donne italiane della sinistra non urlano al “razzismo” né manifestano solidarietà verso le “colleghe musulmane”  e perché mai non lo fanno ? Paura o si sono svenduti a ricchi petrolieri per amore del petroldollaro ? Però in televisione a perorare la causa dei migranti islamici ci vanno e come… urlano, e come urlano, tra razzisti e fascisti si fanno sentire…, forse anche loro desiderano essere sottomesse all’islam oppure c’è qualcosa di più profondo che a noi comuni mortali occidentali sfugge ? E’ la solita storia, si urla e si suonano le gran casse per quel che conviene ai radical chic e buonisti d’opportunità e poi si dimenticano gli orrori che le donne patiscono quotidianamente nei paesi islamici ad opera dei loro…” stessi familiari…”, è incredibile quanto menefreghismo ci sia nelle donne occidentali e quanto interesse ci sia negli immigrati ….maschi e musulmani … .. boh…difficile capirle certe donne…10122019 …

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L’Arabia Saudita abolisce la segregazione delle donne nei ristoranti

Il principe Mohammed Bin Salam chiede di abolire gli ingressi separati nei locali e le aree riservate

sunnite donne

L’Arabia Saudita compie un altro passo importante verso l’abolizione delle discriminazioni nei confronti delle donne. Da adesso in poi anche le ragazze potranno entrare nei locali pubblici e nei ristoranti passando attraverso la porta principale. Fino ad ora infatti nei locali le donne per essere meno in vista erano obbligate ad entrare attraverso porte laterali e costrette a sedersi in zone a loro riservate. Non un obbligo di legge, ma una scelta del singolo ristoratore che potrà liberamente decidere se mantenere aree separate o aprire il locale a tutti gli ospiti maschili e femminili.

Una nuova apertura

Questa è solo l’ultima di una serie di norme discriminatorie che il principe ereditario Mohammed bin Salman sta cercando di abolire. Sono stati infatti già compiuti passi molto importanti. Dal 2017 alle donne è permesso guidare, viaggiare all’estero senza il permesso del marito o in caso di nubili del fratello e andare in albergo senza essere accompagnate. Nella capitale saudita non è più così strano vedere donne al volante senza lo hijab, il velo non integrale. Purtroppo però la politica non sembra seguire questa scia. Sono infatti ancora molte le donne, soprattutto attiviste per i diritti umani che vengono arrestate, rinchiuse in carcere per diversi anni e a volte anche torturate. Una grave violazione dei diritti umani che nonostante i buoni propositi del principe Mohammed Bin Salam sembra essere ancora lontana dal cessare.

Supercoppa Spagna, Tve rinuncia: “Arabia Saudita non rispetta diritti”

LEI…SI’.. CHE AVEVA CAPITO …!

FALLACI

LEI…SI’.. CHE AVEVA CAPITO …!

Dopo l’ultimo attentato terroristico di matrice islamico nella base militare americana ho inteso ripercorrere la storia e le vicissitudini di noi occidentali nell’ultimo ventennio, un periodo di tempo dove si registrano violenze e morti inaudite per mano dei terroristi di fede islamica e cercare di capire come mai si è tanto tanto ottusi e refrattari nell’accettare che la religione islamica non è quella che ci viene propinata dai media e dalle forze politiche europee né quella che spudoratamente ci viene presentata come una vera religione di pace, una cieca fede alla quale tutti gli islamici obbediscono silenziosamente e che invece agli occhi di noi occidentali si vestono da agnelli per farci credere che loro sono buoni. E’ ovvio che studiando il fenomeno islamico da ben 30 anni non sono sorpreso né meravigliato dal loro “modus operandi” del tutto farlocco e bugiardo, il Corano detta le sue leggi e le linee guida e il buon musulmano deve attenersi a quanto scritto… tutto il resto sono solo bugie e balle colorate perfettamente in linea del “sacro libro”…punto ! A conferma di quanto ho appena scritto intendo ripercorrere il lavoro di Oriana Fallaci sul tema islam, le sue allarmanti parole e il suo duro ma reale pensiero di una scrittrice oramai andata, personaggio scomodo per il magnate “divino Soros” e la sinistra mondiale tutta  che da anni si prodiga per riempirci di immigrati islamici col fine di aumentare la popolazione nei vari paesi occidentali e trasformarli in paesi multicolorati e multi religiosi. Lei scriveva questo anni fa : «Continua anche la panzana che l’Islam è una religione di pace, che il Corano predica la misericordia e l’amore e la pietà. Come se Maometto fosse venuto al mondo con un ramoscello d’ulivo in bocca e fosse morto crocifisso insieme a Gesù. Come se non fosse stato anche lui un taglia teste e anziché orde di soldati con le scimitarre ci avesse lasciato san Matteo e san Marco e san Luca e san Giovanni intenti a scrivere gli Evangeli». Analizzando quanto ella sosteneva in merito alla evidente differenza tra il cristianesimo e la religione islamica emerge un dato indiscutibile e che deve far riflettere, non i veri fedeli di Cristo, ma tutta la sinistra e quella parte di chiesa che propende alla integrazione religiosa ai quali rivolgo una sola domanda, banale ma di attualità :  prego, fatemi un elenco di tutti gli attentati terroristici originati dalla mano dei cristiani, cioè, per essere più precisi, elencatemi quanta gente ha ammazzato dei musulmani urlando…” Gesù Cristo è grande” ! Zero…la risposta è zero, perché il fedele di Cristo non uccide ma perdona, e le cose sono tanto differenti e opposte alle teorie coraniche. Ecco perché l’integrazione non ci potrà mai essere tra chi predica l’odio e la morte e la sottomissione di altri esseri umani e chi per convinzione religiosa predica amore, pace e fratellanza. 20 anni fa tutti questi problemi non c’erano, noi si viveva tranquilli nelle nostre città e si respirava un’aria diversa da quella attuale, oggi viviamo nel terrore degli attentati islamici  e spiegatemi, perché devo vivere nel terrore ? Il problema è l’islam, la Germania, la Francia, il Belgio e la Svezia l’hanno capito e ora stanno cercando si risolverlo, ma non ci riescono, ed aggiungo che non ci riusciranno sino a quando il parlamento europeo non approverà leggi adeguate, dure e ben chiare contro la religione islamica, diversamente la macchia islamica si allargherà sempre di più perché nessuno ve lo dice ma ci sono almeno 400 milioni di islamici pronti a venire in Europa ed impossessarsi dei nostri bene secondo le regole coraniche. Lo so bene che è dura, se non ci è riuscita Oriana Fallaci figurarsi io a convincerli….ma intanto ci provo, poi magari …chissà.. 09122019

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Il testamento della Fallaci: l’integrazione una balla

Nel 2005 la scrittrice avvisava sui rischi del politicamente corretto e di certe sentenze

FALLACI

Diana Alfieri – Ven, 06/12/2019 –

Denunciare la «fandonia dell’Islam moderato» è stata l’ultima crociata della combattente Oriana Fallaci. La scrittrice aveva cercato in tutti i modi di costringere l’Occidente a spalancare gli occhi e stracciare il velo dell’ipocrisia per riconoscere quella che per la Fallaci è una verità innegabile.

«Continua anche la panzana che l’Islam è una religione di pace, che il Corano predica la misericordia e l’amore e la pietà. Come se Maometto fosse venuto al mondo con un ramoscello d’ulivo in bocca e fosse morto crocifisso insieme a Gesù. Come se non fosse stato anche lui un tagliateste e anziché orde di soldati con le scimitarre ci avesse lasciato san Matteo e san Marco e san Luca e san Giovanni intenti a scrivere gli Evangeli».

È uno stralcio del suo ultimo articolo pubblicato dal Corriere della Sera il 16 luglio 2005. Si intitolava «Il nemico che trattiamo da amico». Profetica? La Fallaci non amava l’idea di fare la Cassandra ma a leggere le sue parole è difficile negare che la sua prospettiva sul futuro dell’Europa e dell’Occidente fagocitati dall’Islam fosse molto lucida.

La scrittrice fiorentina cercava di scuotere un Occidente che appariva cieco di fronte al pericolo. La sua crociata aveva preso il via dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 in Usa ed è proseguita fino alla sua morte nel 2006. Nel mirino della Fallaci prima di tutto proprio l’Europa che, scriveva, «non è più Europa ma Eurabia e che con la sua mollezza, la sua inerzia, la sua cecità, il suo asservimento al nemico si sta scavando la propria tomba».

Critica proprio nei confronti del via libera alla costruzione delle moschee sulla base della «bugia dell’integrazione, la farsa del pluriculturalismo». Durissima pure con il sistema giudiziario con i «magistrati sempre pronti a mandare in galera me e intanto ad assolvere i figli di Allah. A vietarne l’espulsione, ad annullarne le condanne pesanti, nonché a tormentare i carabinieri o i poliziotti che li arrestano».

Il mito da sfatare per la scrittrice è quello dell’esistenza di un «Islam Moderato». La Fallaci vuole smascherare «il tentativo di farci credere che il nemico è costituito da un’esigua minoranza e che quella esigua minoranza vive in paesi lontani. Bé, il nemico non è affatto un’esigua minoranza. E ce l’abbiamo in casa. Ce l’abbiamo in casa da oltre trent’anni». Il rischio più grande è che questo nemico non viene riconosciuto come tale, avverte la Fallaci. «È un nemico che a colpo d’occhio non sembra un nemico. Senza la barba, vestito all’occidentale, e secondo i suoi complici in buona o in malafede perfettamente inserito nel nostro sistema-sociale: col permesso di soggiorno, con l’automobile. Con la famiglia». Per questo scioccamente non lo temiamo più e lo «trattiamo da amico» ma intanto quel nemico in realtà «ci odia e ci disprezza con intensità».

Dunque questo nemico trasforma le moschee «in caserme, in campi di addestramento, in centri di reclutamento per i terroristi, e obbedisce ciecamente all’imam, però guai se arresti l’imam». Per la Fallaci non ci sono mai stati dubbi o perplessità perchè «l’Islam è il Corano e il Corano è incompatibile con la Libertà, è incompatibile con la Democrazia, è incompatibile con i Diritti Umani. E’ incompatibile col concetto di civiltà».

Un buona parte della responsabilità della perdita di orientamento dell’Occidente la Fallaci la attribuisce all’indulgenza «che la Chiesa Cattolica professa nei riguardi dell’Islam», continuando a sottolineare il «comune patrimonio spirituale fornitoci dalle tre grandi religioni monoteistiche». Quella cristiana, quella ebraica, quella islamica.

Perla scrittrice non esiste alcun «patrimonio in comune» perché: «Allah non ha nulla in comune col Dio del Cristianesimo. Col Dio padre, il Dio buono, il Dio affettuoso che predica l’amore e il perdono. Il Dio che negli uomini vede i suoi figli. Allah è un Dio padrone, un Dio tiranno. Un Dio che negli uomini vede i suoi sudditi anzi i suoi schiavi. Un Dio che invece dell’amore insegna l’odio, che attraverso il Corano chiama cani-infedeli coloro che credono in un altro Dio e ordina di punirli. Di soggiogarli, di ammazzarli».

Impossibile dunque «mettere sullo stesso piano il cristianesimo e l’islamismo». Inaccettabile «onorare in egual modo Gesù e Maometto».

 

LA RISCOSSA DELLE RISORSE …!

Risorse in azione

LA RISCOSSA DELLE RISORSE …!

A Foggia, un paio di giorni fa, abbiamo assistito ad nuovo episodio e narrazione di stile …”svedese”, esattamente come nel paese nordico orami i migranti tutti, in particolar modo i musulmani, dettano i tempi della loro volontà e desideri e non si fermano davanti a niente e nessuno. Eloquente quanto mai più chiare sono le loro stesse dichiarazioni che io definisco molto allarmanti e preoccupanti, nei fatti sono messaggi allucinanti di guerra vera e propria a cui noi preferiamo rispondere con i toni dei “radical chic”… e buonisti.., i migranti ribelli di Foggia oltre che lagnarsi, inutilmente aggiungo,  sanno benissimo che l’Italia non è più in grado di ospitare qualcuno e quei pochi che ha già ospitato in passato oggi hanno già un lavoro decoroso e dignitoso che tanti italiani non hanno neanche…giusto ricordarlo, si comportano da veri opportunisti. Pretendere documenti e minacciando violenza in caso di rifiuto a consegnarglieli, ben sapendo che le leggi per l’asilo politico o l’accoglienza solidale hanno le loro ferree regole e che devono essere rispettate senza esitazioni, è farlo è una volgare e violenta provocazione verso tutte le istituzioni e il popolo italiano, deve essere chiaro a tutti che chi arriva da noi in modo clandestino deve “mettersi nella zucca”…, che deve essere ossequioso e rispettare le leggi e i suoi tempi previsti esattamente come noi italiani le rispettiamo senza far guerre di strada lanciando pietre o altro contro i nostri fratelli o figli in divisa, rischiando di ferirli o addirittura ammazzarli.  Il loro atteggiamento a volte è proprio disgustoso ed inaccettabile, “specie da chi scappa da una guerra o dalla fame”, ingratitudine e strafottenza alla centesima potenza… leggete un po’ cosa dicono questi delinquenti in veste di poveri disgraziati alla stampa e al popolo italiano in occasione degli ennesimi scontri con le forze di polizia : “«Non ci fanno paura i vostri manganelli», dicono i migranti rivolgendosi alla polizia. Non abbiamo altro da perdere e aggiungono, la paura della morte l’abbiamo già vissuta quando abbiamo attraversato il deserto dell’Africa». I migranti avvertono che non andranno via senza il loro amico “Mustafà” che è stato bloccato dai poliziotti durante la protesta e portato in Questura. Senza di lui da qui non ce ne andiamo”. Questo è in sintesi l’atteggiamento di chi protesta in un paese straniero, infischiandone delle leggi di quel paese stesso e dell’incolumità della gente qualunque e pretende e fa quel che vuole in barba all’accoglienza ricevuta, alle leggi e al rispetto dei cittadini italiani che li hanno accolti loro malgrado… ed in tutto questo dobbiamo sempre ringraziare i “compagni traditori” della sinistra anti italiana che non lesina mai di appoggiare l’accoglienza violenta ed irregolare a scapito delle nostre leggi al fine di imporre il proprio disegno politico . Qui non c’è più spazio per l’accoglienza perché farli entrare significa creare altre “bidonville” e chi si prodiga per farli arrivare sono i veri responsabili e mi riferisco alla ONG, ai sacerdoti impazziti, alle combriccole della sinistra e purtroppo anche al governo attuale degno erede di quelli del PD. Oggi il è Mustafà il motivo della loro imposizione e violenza, domani perché vorranno un lavoro e una casa e dopodomani perché vorranno le moschee ad ogni angolo di strada. A voi va tutto bene questo cari signori della sinistra ? Bene sappiate però…che una volta riempita l’Italia di migranti a voi, sì…proprio a voi, loro vi prenderanno “a calci in culo”… se va bene, oppure vi scanneranno come si conviene secondo certi dettami….continuate a giocare ed a scherzare con il fenomeno migratorio, Belgio e Svezia stanno già facendo i conti con …gli incubi reali, andate a farci un salto per toccare con mano la realtà se non credete a me…08122019

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Foggia, migranti bloccano incroci e accesso al GrandApulia: scontri con polizia

La mobilitazione con ‘Campagne in lotta’: i migranti rivendicano case, documenti e migliori condizioni salariali

 REDAZIONE ONLINE (FOTO MAIZZI)

06 Dicembre 2019

Risorse in azione

 

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FOGGIA – Momenti di tensione, questa mattina, nei pressi del ‘GrandApulia’, in zona Asi a Foggia: un centinaio di migranti, accomapagnati da ‘Campagne in Lotta’, ha letteralmente bloccato gli accessi da e per il centro commerciale, paralizzando il traffico per oltre un’ora.

Necessario, sul posto, l’intervento della polizia in tenuta anti-sommossa che ha effettuato alcune cariche con lancio di lacrimogeni. Non sono mancati, in risposta, lanci di pietre e bottiglie all’indirizzo degli agenti. Negli scontri, nessuno è rimasto ferito. Durante le azioni di protesta, sia gli automobilisti in transito che gli utenti del centro commerciale sono rimasti bloccati per oltre un’ora, rispettivamente in strada e all’interno della struttura.

LA PROTESTA – Case, documenti e migliori condizioni di lavoro sono al centro delle rivendicazioni dei migranti. «Oggi, 6 dicembre 2019, apriamo la stagione natalizia ricordandovi che cosa succede nelle campagne italiane. Oggi blocchiamo”, spiegano da ‘Campagne in lotta’. “Lo facciamo contemporaneamente dalla provincia di Foggia alla piana di Gioia Tauro, due dei territori dove molti di noi lavoratori e lavoratrici delle campagne vivono, e dove troppi di noi sono morti in questi anni a causa della violenza di leggi che ci vogliono segregati, poveri e in silenzio».

A bordo di due pullman si sono spostati davanti alla sede della Questura di Foggia i circa 100 braccianti migranti che questa mattina hanno protestato davanti agli ingressi del centro commerciale ‘GranApulià per chiedere “documenti e una vita dignitosa». Nel corso della manifestazione alcuni migranti hanno lanciato pietre alla polizia che ha risposto con il lancio di lacrimogeni e ha bloccato un giovane manifestante di cui ora gli amici chiedono il rilascio. «Libero, libero», urlano all’esterno della Questura i migranti.
Nella sassaiola due agenti sono rimasti lievemente feriti e due mezzi della polizia sono stati danneggiati.

«Non ci fanno paura i vostri manganelli», dicono i migranti rivolgendosi alla polizia. «Non abbiamo altro da perdere – aggiungono – e la paura della morte l’abbiamo già vissuta quando abbiamo attraversato il deserto dell’Africa».
I migranti avvertono che non andranno via senza il loro amico «Mustafà» che è stato bloccato dai poliziotti durante la protesta e portato in Questura. «Senza di lui – sottolineano – da qui non ce ne andiamo»

I migranti in protesta a Foggia hanno bloccato un incrocio cittadino, tra viale Fortore e Corso del Mezzogiorno, nelle vicinanze della Questura. Si tratta di uno degli incroci più importanti della città. Continuano a chiedere che venga liberato Mustafà, bloccato dalla polizia mentre manifestava con gli altri braccianti.

RILASCIATO MIGRANTE FERMATO – È stato rilasciato poco fa il giovane migrante fermato stamattina durante una sassaiola contro la polizia da parte di alcuni braccianti stranieri che hanno manifestato nella zona industriale di Foggia per rivendicare «condizioni di vita più dignitose». Durante il lancio di pietre, al quale la polizia ha risposto con i lacrimogeni, sono rimasti feriti lievemente due agenti.
Dopo essere stato bloccato dalla polizia, il migrante africano era stato portato in Questura dove i suoi connazionali si erano trasferiti per chiedere la liberazione del giovane che è stato denunciato per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Dopo aver liberato una strada vicina alla Questura che avevano inizialmente bloccato, i migranti stanno lasciando la zona.

Si è conclusa poco fa davanti al piazzale della stazione ferroviaria di Foggia la manifestazione di protesta di un centinaio di migranti, perlopiù braccianti agricoli che risiedono nei ghetti in provincia.
I manifestanti, dopo aver bloccato nel pomeriggio un importante incrocio stradale cittadino nelle vicinanze della Questura, si sono mossi in corteo verso la stazione ferroviaria attraversando una parte del centro della città. Qui, dopo una breve adunata, sono poi saliti a bordo dei pullman che li hanno riaccompagnati alle baraccopoli nelle campagne foggiane. Al centro della loro protesta, la richiesta di documenti e permessi di soggiorno.

 

LA STRANA E CURIOSA SARDINA…!

Deficiente

LA STRANA E CURIOSA SARDINA…!
I vecchi saggi d’altri tempi ci raccontavano che il pesce comincia a puzzare dalla testa, è un vecchio proverbio abbastanza di moda in questo periodo e che calza a pennello al neo movimento delle sardine, appena nato e già pieno di problemi. Dopo averlo ascoltato al programma di Flores su LA7, di martedì, il sardina Mattia Santori sottolinea che la politica con la “p maiuscola” deve essere praticata da veri politici e in linea…”con il cervello”, ci confessa che prima ammirava Renzi ma dopo averlo visto e ascoltato in un comizio ha cambiato idea su di lui e si è creattil vuoto. È in questo contesto che il movimento delle sardine prende forma, poi nasce per l’esigenza di fare scendere in piazza la gente sopita e delusa dalla classica politica dalla cui si era allontanata. Molto bene, il giovane sardina purtroppo nel suo ciarlare non ci dice i contenuti del suo programma politico, se ne ha almeno uno, i suoi intenti e obiettivi politici e soprattutto perché fa politica di sinistra senza esporsi, infatti lui è sempre ambiguo nelle affermazioni nonostante la sua giovane età, non si espone mai apertamente e in modo chiaro come si dovrebbe e quale sia l’obiettivo da raggiungere, ovvero il fine politico del movimento ma parla, solo e male, sempre di Salvini come se al governo ci fosse la lega e non i suoi amici. Analizziamo sino in fondo questo abnorme movimento truccato ad arte e ideato dalle lobby della sinistra per fare vincere le elezioni regionali emiliane alla coalizione di sinistra e riuscire a non perdere la regione storica della sinistra. Questo del movimento dei pesci secondo me è la riedizione dell’offensiva di Renzi in occasione del referendum del 2016, ricordate quanti celebri cantanti, attori e benpensanti della società civile si schierarono a favore di Renzi e contro il volere del popolo ? Il risultato fu un disastro epocale per Renzi e compagni e non contenti di quel fallimento totale oggi la sinistra ci riprova con un movimento apparentemente ..”neutro”… ma che nella realtà è un soggetto politico ch si colloca alla sinistra del PD e vedrete che tra un po’…. loro appoggeranno il candidato della sinistra a tutte le prossime consultazioni elettorali regionali. Detto del mio punto di pensiero c’è da aggiungere un “piccolissimo particolare”… che si chiama soldi..per costituire un movimento ci vogliono soldi per il notaio, poi redigere uno statuto indicando l’obiettivo da raggiungere e per il quale è stato costituito, poi occorrono almeno altri due soggetti per raggiungere il numero legale, nominare un presidente, un segretario e un tesoriere e indi registrare il nome e il simbolo o logo. E chi sono gli altri soggetti del movimento ? Perché non vengono allo scoperto ? E i soldi per fare tutto questo chi li tira fuori ? Organizzare degli eventi richiede l’intervento e il lavoro di tanta gente, una equipe che lavori da sera a mattino per organizzare manifestazioni di piazza in tutta Italia o in Europa servono milioni di euro che sono distanti dalle balle raccontate dal radical chic Mattia Santori. Prendesse per il “culo i simpatizzanti” dei pesciolini perché nel suo operato le balle stanno a mille…faranno la stessa fine dei tanti movimenti effimeri inventati dalla sinistra per portare voti. Ci stanno provando con i migranti ma si sono accorti che non funziona ed ora ci provano partendo dal desiderio di fare politica con la “p maiuscola” dimenticando che la sinistra è nei posti che conta dal lontano 1945… Il pesce puzza dalla testa….non dimenticatelo…05122019

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La sardina Santori contro Renzi: “Si è staccato dalla realtà”

Mattia Santori, leader del movimento di piazza anti-Salvini, è stato anche ospite di Daria Bignardi a L’Assedio

Pina Francone – Gio, 05/12/2019 – 09:46

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Matteo Renzi è stata una delle fonti di ispirazione di Mattia Santori, il fondatore e portavoce delle sardine che fa facendo il tour dei programmi televisivi.

Il leader del movimento di piazza nato a Bologna, infatti, è l’uomo del momento e sta inanellando un’ospitata via l’altra in vista della manifestazione nazionale delle sardine, in programma sabato 14 dicembre a Roma, in Piazza San Giovanni.

E così, dopo essersi seduto nel salotto di DiMartedì, ospite di Giovanni Floris su La7, nella giornata di mercoledì è stata la volta della scrivania di Daria Bignardi. Già, perché Santori è stato forse l’ospite di punta dell’ultima puntata de L’Assedio, sul canale Nove.

Un’intervista nella quale la sardine parla del suo “movimento” e nel quale, spinto dalla conduttrice, non si tira indietro dal commentare le mosse politiche del leader di Italia Viva. E qui, parlando dell’ex presidente del Consiglio, fa una rivelazione forse inaspettata. Quale? Eccola: “A me Matteo Renzi piaceva. Ero uno di quelli affascinati dalla sua novità. E allora, dopo anni che mi piaceva, sono andato a vederlo alla Festa dell’Unità dal vivo, aveva questo dibattito per il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016”.

Ecco, è lì che qualcosa scatta: “E lì mi è cascato, davanti al senza filtro. Mi sono cascate un po’ le finzioni: la macchina del marketing commerciale, che ormai purtroppo accompagna la politica, quando la vedi dal vivo, senza filtri, si presenta per quello che è…ed è mancanza di empatia”. E qui Santori cala l’asso: “C’era proprio un distacco tra la realtà e la persona che c’era sul palco, cosa che secondo me non dovrebbe mai avvenire…”.

Santori contro Salvini

Nella serata di martedì, sulle frequenze di La7, Mattia Santori non si è tirato indietro dall’attaccare il leader della Lega“Noi abbiamo imparato il vecchio lavoro di Matteo Salvini, cioè riempiere le piazze abbastanza facilmente. Invece, lui ora riempie solo le stanze, i bar e i palazzetti dello sport quando va bene…”. Nel corso della puntata del programma condotto da Floris, il portavoce delle sardine ha fatto la sua lezioncina su come dovrebbe essere e parlare la politica“Noi abbiamo sempre detto che la Politica, quella con la ‘P’ maiuscola significa delegare qualcuno che è competente e affronta temi complessi, senza slogan e senza sensazionalismi”.

LO SVEDESE CHE FISSAVA …LE CAPRE !

22222 ISLAMICI IN PREGHIERA

LO SVEDESE CHE FISSAVA …LE CAPRE !

Torno ad occuparmi della Svezia e dei suoi seri problemi, drammi evoluti da concetti privi di razionalità e logica, dove l’autolesionismo e l’autodistruzione della comunità svedese è solo una questione di tempo….purtroppo. Non è la prima volta che mi occupo del paese scandinavo anzi, forse penso di essere uno dei pochi, se non proprio  l’unico, che mette in risalto continuamente e con puntualità  l’informazione scioccante che ci perviene da quel paese. Al contrario in Italia ed in Europa si registra un disinteresse da far paura e di una strana e assurda incomprensione nel trattare lo spinoso argomento. Mediaset  non è interessata a parlar della Svezia e dell’islam, evidentemente pensa più ai probabili ed eventuali affari del futuro con il mondo arabo, la Rai…”mamma Rai non ne parla mai”… e non ne parlerà sino a quando nei posti che contano ci saranno sempre i fedelissimi del PD e di Renzi i quali, chissà per quale strano motivo, hanno tutto l’interesse a sostenere l’avanzata araba e africana islamica in Italia come se a noi far sbarcare l’islam e farlo dilagare sia un affare economico, oppure come penso io, c’è qualcuno e tanti qualcuno che vengono profumatamente finanziati per altre opere a me ignote …al momento… La7, l’emittente televisiva più disgustosa dello scenario mediatico italiano, palesemente di sinistra e molto vicina al “caro defunto Stalin”…loro amano fare gli  gnorri e la becera politica di indottrinamento mentale stile URSS, ed evitano in tutti i modi di dare e fare informazione sulla Svezia e l’islam, in tanti anni non ho mai riscontrato nei loro programmi un interesse giornalistico sugli svedesi e sui loro drammi anzi, dell’avanzata islamica proprio non gliene frega un tubo, neanche a pensarle certe cose, al momento hanno altro a cui pensare infatti, … sono impegnati a far propaganda contro….Mussolini e Hitler…fate pure, magari quando avete finito potete passare a Robespierre e alla rivoluzione russa e così sarete impegnati a spararle per anni, tanto… chi vi vede più oramai…! Resto io nel palcoscenico dell’informazione a raccontare e dar notizie sulla Svezia, pensate che nel 1950 c’erano solo 500 islamici nel paese scandinavo mentre oggi se ne contano quasi un milione, pari al 9% dell’intera popolazione con la prospettiva futura di vederli crescere sino ad acquisire la maggioranza anagrafica nel paese, una cosa inaudita, tutto questo sarà possibile per via dell’aumento demografico sconsiderato e senza freni imposto dalle leggi coraniche agli immigrati ora cittadini svedesi. Non a caso tanti imam del passato recente hanno dichiarato che avrebbero conquistato l’Europa col ventre delle loro donne”. Ed è cosi…è proprio così, oggi la Svezia non intende proprio svegliarsi dall’incubo in cui vive e continua a “fissare la questione” come se la cosa non  riguardasse il paese, come se la religione non potrà mai creare fratture all’interno di una società. Pessimo ragionamento, mentre loro stanno a fissare le capre, giorno dopo giorno, il paese va sempre più giù a rotoli e l’immigrazione, incontrollata e di origine musulmana, ha determinato un repentino cambio dello stile di vita, si è passato dalla civilissima e moderna Svezia alla retrograda ed antica quanto mai obsoleta cultura maomettana. Insomma, mi chiedo, quando inizieremo ad affrontare il problema in modo serio e riflessivo, adottare seri provvedimenti al fine di tutelare la nostra società, moderna e civile costruita in migliaia di anni e non permettere di farla abbattere da gente che ha la mente ad un unica direzione opposta alla nostra. In ultimo dico ai media tutti, affrontate il problema islam oggi, perché domani saranno i nostri figli a far i conti con loro e noi, tutti noi abbiamo il dovere di affrontarlo ora e non lasciarlo a loro domani. 02122019

…by…manliominicucci.myblog.it

 

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Cristiani iracheni avvertono Svezia del rischio di un “governo islamista”

© REUTERS / Sergei Karpukhin

22222 ISLAMICI IN PREGHIERA

12:15 02.12.2019

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Mentre i ricercatori svedesi respingono l’idea di una rivalsa islamica al governo nonostante l’impressionante cambiamento demografico, hanno ammesso l’incremento dell’indottrinamento islamico e delle tensioni.

Tra i cristiani iracheni c’è l’idea diffusa che molti paesi europei, come Svezia e Francia, abbiano accolto troppi musulmani dal Medio Oriente e che adesso rischiano un influenza islamica al punto di un governo islamista, riporta la rivista cristiana Världen Idag.

“Si perderà il controllo”, ha detto alla rivista Layla (uno pseudonimo per motivi di sicurezza) del Kurdistan iracheno. Tra gli iracheni cristiani come lei, ha affermato, c’è la convinzione che la Svezia diventerà islamica in futuro, a causa della grande immigrazione dai paesi musulmani.

“Noi che siamo cresciuti qui sappiamo cos’è l’Islam. Non ammonisco contro le persone, contro i musulmani, ma contro l’ideologia ”, ha detto. “Sebbene la maggior parte dei musulmani non creda nella jihad, credono comunque in Maometto. Credono che tutti i popoli dovrebbero diventare musulmani e che c’è una ricompensa in paradiso per coloro che porteranno persone all’Islam ”.

Layla ha invitato le chiese europee a “svegliarsi”, riporta il quotidiano svedese.

“Se gli islamisti prenderanno il potere, non vi tratteranno secondo i diritti umani, ma secondo la legge della Sharia”, ha sottolineato. “Adoro i musulmani, ma fate attenzione. Gesù dice che dovremmo essere astuti come serpenti e innocenti come colombe”, ha concluso, esortando a non cedere a nessuna pressione.

Il pastore Basilio (anche uno pseudonimo), che ha incontrato migliaia di yazidi e cristiani in fuga da Daesh, ha ricordato il concetto musulmano di taqiya, una dissimulazione precauzionale o la negazione del credo religioso. Secondo lui, viene spesso utilizzato anche dai musulmani radicali per nascondere il loro vero intento.

“Ciò significa che i radicali “si mantengono bassi” e si adattano a una società non religiosa per acquisire potere”, ha detto, avvertendo delle cellule dormienti pronte all’azione, mentre agiscono per “prendere il controllo” una volta che la maggioranza parlamentare verrà istituita.

Secondo l’islamologo Rickard Lagervall dell’Università di Lund e dell’Università di Jönköping, è improbabile che gli islamisti possano un giorno prendere il sopravvento in Svezia, poiché sono una minoranza. Un altro motivo è che gli islamisti sono un gruppo diviso che comprende non solo simpatizzanti e jihadisti di Daesh, ma anche salafiti “puritani” che, ha suggerito, evitano la politica. Inoltre, i musulmani “ordinari” sono anche un gruppo frammentato, ha sottolineato.

“All’interno del gruppo musulmano di fondo, molti non sono necessariamente praticanti musulmani”, ha sottolineato.

Allo stesso tempo, Lagervall ha ammesso che i musulmani radicali cercano di influenzare i musulmani moderati a diventare più devoti.

Il numero di musulmani in Svezia è aumentato vertiginosamente nel giro di pochi decenni. Nel 1950, c’erano solo 500 musulmani nel paese scandinavo. Oggi, secondo il Pew Research Center, la loro quota ha superato gli 800.000, pari all’8,1% della popolazione.

Un sondaggio del 2018 della stessa istituzione prevedeva che il numero di musulmani in Svezia avrebbe raggiunto i 4,5 milioni, attraverso dati demografici e immigrazione, spingendo il quotidiano cristiano Dagen a chiedere se la croce svedese sarebbe stata sostituita da una mezzaluna.

 

FORREST GUMP … !

The gathering of the 'Sardines', an anti-populist left-wing movement, which invaded the square with the fish symbol of protest, In Florence, Italy, 30 November 2019. Italy's Anti-Salvini 'Sardines' movement takes to the streets to express its opposition to populist forces.
ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

FORREST GUMP … !

Le sardine in piazza, vederli riunite a quel modo chissà perché mi fanno tornare alla mente il film di Tom Hanks, Forrest Gump, nel film ad un certo punto della sua complicata e instabile vita mentale iniziò a correre, così… semplicemente perché gli andava di correre, senza un valido motivo e senza meta, curiosamente dietro di lui si unì un gruppo di ammiratori che attirati da una illogica attrazione ideologica verso di lui….iniziarono a corrergli dietro per mesi, poi, un bel giorno improvvisamente il mitico personaggio del film arrestò la sua corsa, così. . senza una precisa ragione o motivazione, esattamente come aveva iniziato a correre, il suo stop incomprensibile obbligò, ovviamente, quelli che lo seguivano a doversi fermare, i quali presi dal panico e dallo sconforto si chiedevano il perché della fine del loro sogno. Infatti quella sorta di corsa era una cosa insensata, propria di un soggetto con qualche rotella mancante….ma quello era solo un film. Quindi, ora vorrei capire il senso di queste “adunate di piazza” senza senso, tanti nelle piazze a reclamare diritti e libertà, da Firenze a Napoli è un coro unanime…loro non si legano e sono contro il …governo … però, magari quando si fermeranno di correre, come fece nel film Forrest Gump, mi piacerebbe sapere contro chi sono…e perché invocano diritti e libertà ? Perché mai ? Se non erro al potere abbiamo un governo di pura sinistra e l’opposizione conta appena un misero 37% in parlamento, quindi non è in grado di apportare nessuna modifica alla costituzione né sperare di poter governare e allora, contro chi combattono ? Forse si riuniscono perché vogliono i porti aperti per fare sbarcare a milioni i migranti, oppure perché vogliono appendere a testa in giù la Meloni e Salvini e tutti i leader dell’opposizione ? Oppure, perché magari vogliono rendere fuorilegge tutti quelli che non la pensano e votano come loro …nel pieno rispetto della democrazia e libertà che proprio loro invocano e difendono “correndo nelle piazze” ? Magari…. quando si fermeranno, con calma, ci spiegheranno il senso di queste manifestazioni, perché in verità io non le ho capite e non le capisco. Evidentemente i “Sardin Gump” delle sceneggiate napoletane stanno correndo e ….correte pure tanto tra un po’ vi fermerete a ragionare e avrete tempo per ridervi dietro o spiegarci il perché 01122019

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L’invasione delle sardine, ormai e’ boom da Nord a Sud

‘Siamo 10mila a Napoli e 40mila a Firenze’

The gathering of the 'Sardines', an anti-populist left-wing movement, which invaded the square with the fish symbol of protest, In Florence, Italy, 30 November 2019. Italy's Anti-Salvini 'Sardines' movement takes to the streets to express its opposition to populist forces.
ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

Sardine a piazza della Repubblica a Firenze –

Redazione ANSANAPOLI

01 dicembre 2019

A Napoli le ‘sardine’ si contano: siamo 10 mila. Cantano Bella Ciao e Napul’è di Pino Daniele, ‘citano’ Eduardo e la sua pernacchia, amplificandola in migliaia di pernacchie in Piazza Dante. A Firenze per gli organizzatori le sardine sono invece in 40 mila. “Ci avete battatuto di brutto”, fa chapeau Mattia Santori, uno dei quattro ideatori della prima reunion a Bologna. Centinaia di sardine anche Cosenza, in piazza Santa Teresa. E a Pesaro, in Piazzale Lazzarini. Sardine ovunque, anche all’isola d’Elba dove aspettano Matteo Salvini.

“Sardine a Napoli, ora. Sono contento quando vedo piazze piene di persone in movimento per i diritti e le libertà. Piazze di ossigeno democratico, senza sponsor e padroni”. Lo scrive in un tweet il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che aggiunge: “Io ci sto, invisibile, con la forza di chi cerca di fare, da sindaco, la rivoluzione governando”.

Di certo ci sono piazza della Repubblica stracolma e le vie limitrofe affollate. Così a parte il centro storico di Firenze per la manifestazione delle Sardine, organizzata in concomitanza della cena organizzata nel capoluogo toscano con Matteo Salvini. Sui numeri dei partecipanti della manifestazione in piazza gli organizzatori al microfoni hanno affermato: “Siamo in 40mila”. In base al numero fornito al momento dalla questura la stima si aggira sui 10.000 partecipanti, comunque arrivati anche da altre città toscane. In piazza della Repubblica è stato srotolato il grande striscione ‘La Toscana non si Lega’, mentre una bandiera rossa con falce e martello che per qualche istante ha sventolato è stata fatta rimuovere dagli organizzatori: “Via le bandiere – hanno detto al microfono – noi siamo insieme senza partiti, senza persone che ci comandano; siamo il popolo della Costituzione e vogliamo che venga rispettata”. Per la piazza stracolma sono transitati fra gli altri anche il sindaco Dario Nardella insieme al vicesindaco Cristina Giachi, e la segretaria generale della Cgil Firenze Paola Galgani.

“I dati parlano di 40mila persone oggi, ed è un piacere sapere che ci avete battuti di brutto!”. Lo ha detto Mattia Santori, leader delle Sardine, intervenendo alla manifestazione di Firenze in piazza della Repubblica. “Non è un caso che tutto sia partito da Bologna – ha affermato – e non è un caso che la manifestazione più numerosa sia in Toscana”. “Se lo vogliamo la politica tornerà a essere una cosa seria”, ha aggiunto Santori, che ha salutato così i manifestanti: “Siate orgogliosi di aver preso parte ad un’azione rivoluzionaria, aver fatto politica senza bisogno di insultare nessuno. Da domani anche voi potrete raccontare di quella volta che un branco di Sardine ha sconfitto il pirata del populismo”.

Sono stati alcune centinaia i calabresi che si sono ritrovati in piazza Santa Teresa a Cosenza per aderire al movimento delle “sardine”. “Abbiamo visto quello che è avvenuto a Bologna e per noi è stata una boccata d’aria; siamo cittadini normali, lavoratori, pensionati e studenti che si ritrovano in piazza per arginare la deriva verso la quale sta andando l’Italia seguendo alcuni politici” ha spiegato Mario Sposato uno degli organizzatori. Liberi cittadini provenienti da diverse zone: presenti gruppi da Reggio, Catanzaro e Crotone. Tra i manifestanti diverse le sagome della sardina e cartelli con varie scritte: “fate l’amore non fate la Lega”, “sardine e pure terroni”, “Cosenza non abbocca”. “Noi veniamo da Reggio e ci siamo perché questo movimento è importante, ma anche imprevedibile” ha detto Filippo Sorgonà, coordinatore di un gruppo promotore di Reggio Calabria. “Scombina i piani di tutti – ha aggiunto – e questo ci piace perché vogliamo guizzare via come le sardine da ciò che ci vogliono imporre”.

 

L’ORBO E IL SORDO…!

Llondra

L’ORBO E IL SORDO…!

Non c’è peggior sordo di chi non vuol ascoltare e non c’è peggior orbo di chi non vuol vedere. Due massime filosofiche che i nostri padri ci hanno lasciato in dote, quella saggezza e capacità riflessiva presente in tutte le situazioni e che oggi è venuta a mancare miseramente nelle convinzioni dei sostenitori di certe ideologie strampalate, curiose e singolari da qualsiasi punto di vista le si voglia vedere ma che tengono banco nelle disparate argomentazioni mediatiche di varia natura politica. Eppure l’immigrazione non dovrebbe essere considerato argomento politico né strumento della politica stessa altrimenti si rischia di finire in quel polverone mediatico dove a prevalere sono solo gli interessi, sporchi e loschi, personali e dei partiti. Ieri abbiamo assistito agli ennesimi attentati di matrice islamica, il terrorismo ha colpito ancora una volta  a Londra e in Olanda, il bilancio è drammatico, parla di due morti e 5  feriti in totale, e poteva andar peggio, e oltre la paura e terrore assistiamo alle pantomime mediatiche da regime dove i nuovi attentati non vengono visti come elementi destabilizzanti della sicurezza del paese e dei cittadini, né si odono suonare le sirene d’allarme sulla possibilità che in futuro ce ne possano essere degli altri di attentati, eventualità molto probabile visto che i governi europei fanno finta di non vedere l’avanzata terroristica in Europa e ignorano il problema. Infatti gli orbi politici si sono subito affrettati a dire che quelli sono migranti di seconda o terza generazione e quindi, secondo loro, il problema non è legato all’immigrazione recente in quanto i terroristi sono già cittadini di quel paese, pertanto dobbiamo considerare gli attentati come un vero atto di “integrazione e di amore verso di noi” …o no ? A parte le affermazioni del tutto deficienti e prive di razionalità devo quindi dedurre che tra 10 o 20 anni l’Europa sarà investita da un’ondata di atti terroristici islamici originata dai figli o nipoti del migranti di oggi ? È ovvio che la mia disamina vada proprio in quella direzione perché si vuol giustificare un atto terroristico con delle balle colorate il cui fine è quello di rassicurare i cittadini e continuare l’opera immigratoria. Qui siamo di fronte a degli incapaci, gente malata, affetta da patologie ideologiche mentali che sconfinano nella pura follia psichiatrica. Che diavolo significa di seconda o terza generazione ? È ovvio che chi arriva da noi non intende integrarsi nel tessuto occidentale e fa di tutto per sovvertire le regole democratiche e cristiane, è sono proprio i figli di immigrati che preservano e portano avanti con convinzione religiosa la legge coranica per poi metterla in pratica, altrimenti perché ci sono gli accoltellamenti se non per sottometterci ? Noi invece per tutta risposta dobbiamo convincerci che il morto di un  attentato per mano del figlio di un migrante non rappresenta un pericolo ed è diverso…..”specie per il morto”…! Ma cosa avete nel fondo del cervello… sabbia fine o segatura ? Ma non vi rendete conto che in atto c’è una guerra contro di noi, sino ad ora noi soli ne contiamo le vittime mentre gli assassini …“volano…in paradiso” felici ? E quando risponderemo con le armi a questi terroristi ? Purtroppo chi muore è sempre la gente comune, perché se sotto i colpi di un coltello ci finiva la figlia o la moglie del potente forse le cose cambierebbero, statevene certi…ma a loro non capita mai niente del genere e chissà perché…30112019…

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Scarcerato in anticipo il killer di London Bridge, è bufera

L’attentatore era in libertà vigilata dopo una condanna per terrorismo

Llondra

30 novembre 201917:11NEWS

Usman Khan, l’attentatore di London Bridge, aveva partecipato nei mesi scorsi ad un programma governativo di

deradicalizzazione e riabilitazione di detenuti estremisti. L’uomo, 28 anni, era in libertà vigilata dopo una condanna per
terrorismo. Il governo ha assicurato di voler far chiarezza sulla mancata vigilanza sul killer dopo la scarcerazione
anticipata.

Khan, che ieri ha accoltellato i passanti uccidendone due e ferendone altri tre prima di essere a sua volta ucciso dalla polizia, era stato condannato nel 2012 e rilasciato a dicembre 2018 “su licenza”, il che significa che avrebbe dovuto soddisfare determinate condizioni o sarebbe tornato in carcere. Diversi media britannici hanno riferito che indossava un braccialetto elettronico alla caviglia.

L’uomo, residente nello Staffordshire, in Inghilterra, ma di origini pachistane, avrebbe dovuto scontare una pena di 16 anni. Ma era stato rimesso in libertà condizionata dopo neppure 7 anni, tanto da poter partecipare ieri a una conferenza sulla riabilitazione dei detenuti.

Intanto il governo Tory di Boris Johnson assicura per bocca di Brandon Lewis, viceministro dell’Interno e responsabile del portafogli della Sicurezza Nazionale, di voler far chiarezza sulla mancata vigilanza sul killer. “Dobbiamo e vogliamo fare una valutazione completa” del suo dossier, per “trarre la lezione del caso”, ha dichiarato Lewis, pur negando che l’episodio possa essere considerato un fiasco delle autorità politiche o degli organi di sicurezza. Johnson punta semmai il dito sul sistema giudiziario e sugli sconti di pena, e già ieri ha definito “un errore consentire a criminali violenti di uscire di prigione in anticipo”.

Intanto, secondo quanto scrive il Mail Online, uno degli eroi che ieri hanno bloccato l’assalitore e cercato di salvare la vita ad una delle vittime dell’attacco è un omicida in libertà vigilata. L’uomo è James Ford, un 42enne condannato all’ergastolo nell’aprile del 2004, con un minimo di 15 anni da scontare, per l’omicidio di Amanda Champion, una ragazza di 21 anni con difficoltà di apprendimento. Fonti del governo hanno confermato che Ford si trovava ieri sul London Bridge al momento dell’attentato. Un attacco che ha seminato sangue e terrore nel cuore di Londra a meno di due settimane dalle elezioni britanniche.

Khan è stato bloccato da alcuni passanti e freddato dalla polizia. Un’esecuzione, all’apparenza, giustificata però dal minaccioso giubbotto indossato dal killer: qualcosa che aveva tutta l’aria d’un gilet esplosivo e solo dopo i primi test gli investigatori hanno individuato come fasullo.

Attacco a Londra – IL RACCONTO DEL CRONISTA DELL’ANSA

Lo spettro è tornato materializzarsi in un venerdì non qualsiasi, nel pieno dello shopping del Black Friday, fra residenti, turisti e impiegati di una delle aree più vibranti della capitale del Regno: già colpita nel 2017, l’anno recente più cruento sull’isola sul fronte dell’allerta terrorismo, dal micidiale accoltellamento collettivo orchestrato un sabato sera da un terzetto di giovani musulmani radicalizzatisi nei ghetti dell’est londinese. Questa volta, stando alle prime indagini, a innescare la furia dell’odio è stato invece un singolo individuo, scagliatosi lama alla mano su chi gli è capitato a tiro su quel ponte. L’allarme è stato dato verso le 14 locali, le 15 in Italia, con l’intervento nel giro di 5 minuti delle prime pattuglie di agenti, mentre dei coraggiosi passanti si erano già lanciati sull’aggressore per fermarlo. Le immagini degli immancabili video amatoriali sono poi rimbalzate a raccontare l’orrore in presa diretta: i fendenti, la lotta di alcune persone con l’uomo, l’arrivo dei poliziotti, gli spari, l’assalitore a terra, i proiettili finali quasi come colpi di grazia.

ACCOLTELLAMENTI PRE-NATALIZI…PREGO !

londra

ACCOLTELLAMENTI PRE-NATALIZI…PREGO !

Niente facili allarmismi…”il poverino” era stato appena lasciato… dalle sue quattro mogli…ed era distrutto dal dolore e dalla rabbia…poi nel rispetto delle sue tradizioni aveva …anche bevuto tanto e non era lucido mentalmente…è da capire…la colpa è della società…la colpa è nostra che non li capiamo a fondo e non ci facciamo accoltellare con devozione e sottomissione poi, loro sono anche sofferenti….infatti nella vita precedente era in cura presso un nosocomio londinese…e per piacere non parliamo di terrorismo anche se le modalità utilizzate lascino intendere e tradire una certa religione …per quanto concerne la presunta cintura…non scherziamo, era una cintura di castità perché il poverino era casto per scelta……mi raccomando, la vostra vita non deve cambiare però se quando andate in giro indossate un’armatura è meglio e sicuramente vi salverà la vita in certe circostanze….cose che accadono solo nei paesi…civili e accoglienti.. … 29112019

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 London Bridge, attacco terroristico: «Ferite delle persone», ucciso l’aggressore. «Indossava una finta cintura esplosiva»

londra

Venerdì 29 Novembre 2019

Allarme al London Bridge di Londra. Un uomo armato di coltello avrebbe ferito diverse persone prima di essere fermato prima dai passanti e poi dalla polizia. E un primo bilancio delle forze dell’ordine parla di un morto e 5 feriti. Fonti della polizia di Londra dicono che l’uomo che ha sferrato l’attacco armato di coltello è morto: era stato raggiunto dai colpi esplosi dagli agenti quando era stato bloccato. L’aggressore, oltre a essere armato di coltello, aveva indosso «un qualche tipo di giubbotto» sospetto. Lo riferiscono testimoni citati dalla Bbc, sottolineando come gli agenti di polizia si siano allontanati da lui dopo averlo colpito, probabilmente nel timore di un giubbotto esplosivo. Scotland Yard per ora non conferma comunque la circostanza mentre prosegue le indagini e mantiene l’area transennata. Chiusa temporaneamente pure la stazione della metropolitana e dei treni di London Bridge.

 

Londra, la polizia strappa il coltello all’aggressore tra i passanti terrorizzati. «Oh, my God!»

London Bridge, immagini choc da un autobus bloccato sul ponte

Falso ordigno esplosivo. «Posso confermare – ha detto ai giornalisti Neil Basu, numero 2 di Scotland Yard e responsabile dell’antiterrorismo – che la polizia è stata chiamata per un episodio di accoltellamento attorno alle 14 e che un uomo di sesso maschile è stato colpito con armi da fuoco da agenti specializzati. Il sospetto è morto sul posto». «Posso inoltre confermare che il sospetto indossava un equipaggiamento che al momento riteniamo fosse un falso ordigno esplosivo», ha aggiunto Basu, ribadendo che l’episodio è indagato come un atto di terrorismo, ma senza sbilanciarsi sulla possibile matrice né comunicare per ora l’identità dell’ucciso. Confermato infine il bilancio di alcuni persone ferite fra le vittime dell’accoltellamento, ma non di morti.
Scotland Yard ipotizza che l’attacco al London Bridge sia legato al «terrorismo». Lo scrive in un tweet la Metropolitan Police che aggiunge tuttavia come le circostanze siano ancora «non chiare». «Un assalitore, riteniamo armato di un coltello, ha iniziato ad attaccare i passanti. È stata allora dispiegata la polizia armata. Riteniamo che il presunto assalitore sia stato colpito a morte», riferisce il corrispondente di SkyNews Mark White riportando quanto accaduto a London Bridge.
 

LA ZAPPA SUI PIEDI…!

agazzanese

LA ZAPPA SUI PIEDI…!

Cari tutti, oggi tratto un tema molto delicato,  va affrontato con determinazione e fermezza, lealtà ed onestà intellettuale. Brevemente vediamo quel che è accaduto domenica scorsa nell’incontro di calcio Agazzanese-Bagnolese, partita del campionato di Eccellenza emiliana, un giocatore della Bagnolese punta dritto e velocemente verso la porta avversaria e giunto in prossimità della linea di fondo campo viene anticipato e ostacolato dal portiere in modo eccessivamente rude e poco sportivo, tanto da far ruzzolare il giocatore avversario in modo rovinoso…da ex calciatore posso dire senza timore che se la poteva risparmiare la spallata sul petto in quanto il pallone era già tra le sue mani e non correva pericoli e quell’uso smisurato della forza appariva più come un atto intimidatorio che un gesto atletico… Questo è quanto ho avuto modo di vedere dalle immagini televisive e non mi sorprende se un gesto del genere abbia fatto irritare i calciatori e tifosi bagnolesi e alimentato le divisioni,  il portiere sicuramente se lo poteva risparmiare un intervento del genere e ovviamente, come sempre accade nel mondo del calcio, i tifosi della Bagnolese si sono così indispettiti e a loro volta hanno reagito offendendo il portiere secondo un modus operandi alquanto antipatico ma che è figlio di una tradizione culturale calcistica. Parliamo di sfottò veri e propri, un prodotto che non manca dagli stadi da data immemore…cioè da sempre, è sempre così… però, se non ci fosse lo sfottò tra le tifoserie credo che non ci sarebbe neanche il calcio, ed è così in tutto il mondo, uno sport amato ed odiato per le sue contraddizioni. E qui si solleva il caso che io ritengo frutto e figlio delle inutile e stressanti nonché odiose strumentalizzazioni politiche ed il voler prendere esempio da situazioni similari per ottenere una gratuità pubblicità. Andiamo al dunque, il portiere, di colore nero, secondo il mio parere, ha usato una forza e un’irruenza spropositata nell’affrontare il calciatore bianco ed è ovvio che sia i suoi compagni di squadra che il pubblico di parte sia incavolato e lo abbia offeso con fischi, epiteti ed altro e lui, invece di chiedere scusa ai suoi avversari, tra i quali ci sono pure giocatori negri, e alla tifoseria lesa , recita la parte dell’emarginato e vittima razziale e abbandona il campo di gioco.  Ma perché, se viene insultato in strada che fa…se ne va dalla città o si rivolge alla legge per ottenere giustizia ?  Ha abbandonato il campo per lanciare messaggi politici di altra natura come se ai negri in Italia venisse impedito qualcosa…è pazzesco, ma lui ha voluto imitare un certo…. Mario Balotelli, provocatore di professione e puntualmente contestato, ma lasciare il campo è una cosa gravissima perché gli insulti sono partiti da una precisa motivazione ovvero, tanta inutile violenza in un’azione di giuoco e metterla sul razzismo è patetico oltre che un insulto al popolo italiano tutto. Come non capisco la solidarietà dei suoi compagni di squadra, perché quello è stato un gesto politico inaccettabile, tutto doveva rimanere in ambito calcistico e non portarlo fuori dallo stadio. Quel che è peggio è che se si fosse trattato di un portiere bianco tutto questo non sarebbe accaduto e al massimo avremmo registrato per la fase di gioco l’ammonizione del portiere per via dell’intervento scomposto e null’altro…e invece no….”il negro” è sempre l’odioso strumento di dibattito politico e purtroppo loro lo hanno anche capito e tante volte… se ne approfittano, specie quando non ottengono quel che vogliono si trincerano dietro lo slogan di : italiano razzista ! Non l’accetto e non mi sta bene, difatti le decisioni e i provvedimenti esemplari  comminati del Giudice sportivo non lasciano dubbi e perplessità sui miei sospetti e convinzioni ed ha riportato la ragione del vivere quotidiano anche nello sport. Già, perché bisogna smetterla di porre le questioni, qualunque esse siano, sul tema razzismo, e basta…non ne possiamo più…perché quando un negro commette una “cazzata” come in questo caso, deve essere punito e fischiato dai tifosi come un bianco… questo per me significa normalità….punto. Speriamo che in futuro gente che va via dai campi di gioco non se ne vedano quando c’è lo sfottò…fate come il giocatore del Barcellona al quale venne lanciata una banana durante la fase di gioco, lui la raccolse e se la…mangiò suscitando l’ilarità di tutto il pubblico presente. Attenzione al razzismo, non fomentate l’odio cari signori tutti, bianchi e neri …nessuno escluso e ai politici dico che se volete i voti, lavorate per il popolo e non metteteli contro l’un l’altro… 29112019

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azzismo, squalificato il portiere dell’Agazzanese che aveva abbandonato il campo

28 nov 2019 – 11:22

agazzanese

Dopo il gesto del giocatore senegalese che aveva lasciato il terreno di gioco a seguito di insulti razzisti in una partita di Eccellenza costringendo l’arbitro a sospendere la partita, sono arrivate le decisioni del giudice sportivo: una giornata a Omar Daffe, partita persa a tavolino e 1 turno di squalifica, ma con la condizionale, per il campo della Bagnolese

Omar Daffe, il portiere senegalese dell’Agazzanese (Eccellenza emiliana) che ha lasciato il campo durante la partita contro la Bagnolese dopo aver ricevuto degli insulti razzisti, è stato squalificato per una giornata. Per l’Agazzanese, i cui giocatori hanno seguito nello spogliatoio il proprio portiere costringendo l’arbitro a sospendere la partita, è arrivata anche la sconfitta a tavolino oltre a un punto di penalizzazione, mentre la Bagnolese se l’è cavata con una ‘messa in prova’ dello stadio Fratelli Campari e con la squalifica, sospesa dalla condizionale, di una giornata del proprio terreno di gioco. Sono queste le decisioni del giudice sportivo Carlo Frongillo in merito al caso di domenica scorsa che ha coinvolto il 37enne portiere senegalese che ha abbandonato il campo dopo gli insulti razzisti ricevuti dagli spalti dell’impianto di Bagnolo in Piano, nel Reggiano, dove si stava giocando il match – poi sospeso dall’arbitro al 29′ del primo tempo in seguito ai fatti accaduti – valido per il campionato di Eccellenza. Per la Bagnolese è stata stabilita la disputa di una partita a porte chiuse, ma la sanzione “è stata sospesa perché si sottopone nel contempo la società ad un periodo di prova della durata di un anno”. Una sorta di ‘diffida’ che in caso di recidiva farebbe scattare la squalifica del campo.

 

L’ARTE DEGLI INCAPACI…!

100 SVEZIA CAOS

L’ARTE DEGLI INCAPACI…!

Perdonate la mia aggressività letteraria nell’utilizzare termini apparentemente inopportuni,  ma a volte non ci sono espressioni dolci ed amorevoli per esprimere un concetto di assoluta deficienza mentale e decisamente inappropriate nelle circostanze attuali che appartengono alla società svedese, alla sua incapace classe politica, ai media e soprattutto a quelle ideologie del buonismo di voler a tutti i costi un mondo multicolore e multirazziale. Spiace doverlo ripetere per l’ennesima volta ma… amo mangiar spaghetti, lasagne e  parmigiana, cotolette e  costate di maiale e tantissima mortadella… quindi cercate di spiegarmi come potranno mai integrarsi con me i fedeli islamici o gli immigrati africani che hanno un regime alimentare totalmente diverso dal mio. Come può integrarsi un musulmano in un contesto di vita occidentale quando tutti i dettami che rispetta sono contro le nostre costituzioni, fondamenta delle nostra società,  avversi ai nostri regimi alimentari e all’opposto dei nostri stili di vita che vertono sui vizi…del fumo, alcool e assoluta libertà delle donne. Come può integrarsi un immigrato musulmano che ha un’idea e convinzione sul genere femminile e sui matrimoni delle bimbe diametralmente opposta alla mia e a quella di tutte le donne occidentali, e ovvio che tra noi e loro il distinguo sarà sempre d’obbligo, com’è anche chiaro che non ci potrà mai essere una convivenza pacifica tra la loro fede religiosa e le altre visto che per i musulmani noi siamo sempre “infedeli” e conseguentemente …meritevoli di morte. Queste basilari differenze e concetti di vita quotidiana li esprimo da ben vent’anni ed ho sempre rimarcato l’impossibilità di una convivenza con chi la pensa diversamente da noi e non intende adeguarsi ai nostri usi, costumi ed abitudini alimentari….e loro non lo faranno mai.  Chi non desidera vivere ed integrarsi … può rimanere tranquillamente nel proprio paese e non andare in un paese a dettar le proprie leggi ed imporle ai cittadini di quel paese che ha avuto la follia di ospitarli solo per mera generosità perché pensava di integrali. La Svezia ha clamorosamente fallito tutti gli obiettivi della sua lodevole iniziativa, l’integrazione non è possibile con chi ha una cultura religiosa diversa e con chi vive e ragiona nella cultura della violenza. È necessario prenderne atto e porre rimedio iniziando ad arginare l’immigrazione via mare perché se si vuol continuare nella falsità tra qualche anno l’Europa sarà una grande Svezia. E poi, che senso ha importare centinaia di migliaia di persone ogni anno per poi parcheggiarle nelle …”bidonville”… e senza assicurar loro un minimo di futuro. È ovvio che l’immigrazione parte dal tavolo di qualche lobby mondiale, resta solo da capire da quale angolo del mondo parte e qual è il fine. La Svezia piange per le sue scelte scellerate di buonismo e arroganza e utopia allo stato puro… sì, perché non aver previsto quel che sarebbe accaduto negli anni successivi è materia per i psichiatri, dei veri e propri incapaci nel prevedere gli sviluppi futuri negativi nell’immigrazione islamica, eppure Oriana Fallaci li aveva avvisati, prima lei e tanti come me da anni urlano….nel vuoto a quanto pare. Oggi tutti sono contro Salvini che in parte era riuscito nel suo intento di non portare l’Italia al …”livello della Svezia”…ma consto che buona parte del governo attuale coltiva ancora l’idea dell’accoglienza a tutti i costi. Tra dieci anni cari signori radical chic, buonisti e cultori del multiculturale non veniteci a raccontare le solite scuse legate al ” buonismo del deficiente ” perché ve lo stiamo dicendo in tutte le lingue che l’immigrazione con quei soggetti non è possibile….vi piace pensare il contrario ? Benissimo, guardate la Svezia e poi….con calma… pensando a Pamela Mastropietro ed altri casi orribili similari…e ditemi se non ho ragione…28112019

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SVEZIA: VIOLENZA E GUERRA PER BANDE SEMPRE PIÙ FUORI CONTROLLO

100 SVEZIA CAOS

 23 Novembre 2019

Il ministro degli esteri svedese Ann Linde si è lamentato del fatto che i russi non vogliono visitare il paese a causa della sua immagine negativa all’estero. Secondo Linde, la Svezia è sempre più associata alla criminalità organizzata e al brigantaggio.

“È successo, ad esempio, che i rappresentanti della società civile russa non sono venuti ai nostri incontri perché avevano paura che qui non fosse sicuro”, ha detto il diplomatico di punta al quotidiano svedese Aftonbladet. “Questo può sembrare ridicolo, ma è vero.”

Linde ha affermato che i media russi coprono solo eventi negativi, sparatorie e crimini legati alle bande, in Svezia e ha promesso di lavorare per “bloccare la disinformazione” e mostrare che le autorità stanno facendo di tutto per risolvere i problemi.

“Dobbiamo lavorare per porre fine alla disinformazione e dimostrare che il governo e la polizia svedese stanno facendo tutto il possibile per combattere le sparatorie e il crimine legato alle bande di migranti”, ha affermato Linde.

Negli ultimi anni, Swedene è stata oggetto di un’ondata di violenza, criminalità legata alle bande ed atti di terrorismo. Solo nei primi nove mesi del 2019, la polizia ha dovuto schierare 97 volte per le missioni vote a fronteggiare la vilenza delle bande.

Nel 2018 ci sono state 162 esplosioni nel paese. La maggior parte di queste esplosioni sono state provocate da petardi, ordigni esplosivi improvvisati e bombe a mano. La polizia svedese ha dichiarato che la maggior parte delle esplosioni sono il risultato di azioni di bande criminali. La maggior parte di quete è avvenuta in zone povere e insicure di grandi città come Stoccolma, Göteborg e Malmo.

A poco a poco, si sono diffuse dove vivono molti migranti. Tuttavia, il crimine si sta diffondendo e anche i quartieri ricchi che sono colpiti da questi fenomeni. La situazione in Svezia si è avvicinata a quella del Messico, dove scoppiano regolarmente scontri tra polizia locale e bande.

Un rapporto della polizia di Stoccolma pubblicato nell’ottobre 2019 indicava che c’erano in Svezia almeno 50 reti criminali attive e un totale di circa 1.500 persone coinvolte. La maggior parte delle bande comprendeva membri di età inferiore ai 16 anni.

Svezia, la polizia interviene contro i migranti

La Svezia nasconde statistiche sull’etnia dei sospetti criminali. Tuttavia, quando Dagens Nyheter nel 2017 ha esaminato 100 persone legate a omicidi e ha tentato omicidi compiuti con pistole, hanno scoperto che 90 avevano un cosiddetto passato straniero (nato all’estero o almeno un genitore nato all’estero).

La politica migratoria e di sicurezza del governo svedese ha trasformato uno dei paesi più calmi e socialmente attraenti d’Europa in un focolaio di criminalità di strada e criminalità legata alle bande. Tuttavia, il governo preferisce dare la colpa a “false notizie russe” per questo. Ironicamente, anche i membri della cosiddetta società civile russa finanziati dall’occidente preferiscono evitare di recarsi in Svezia.

La posizione del ministro degli Esteri svedese dimostra che il governo non adatterà il suo approccio e risolverà problemi reali della società. Invece, intensificherà la propaganda della “tolleranza nlla Svezia” e la storia anti-russa.