fatti di vita e politica nazionale e d internazionale

SIAMO CRISTIANI ?

SIAMO CRISTIANI ?

Nell’ultimo anno più volte ha avuto modo di ascoltare sua santità, papa Bergoglio, “rimproverare i cristiani” e a ricordare loro i vangeli e l’opera misericordiosa di Gesù Cristo. Bene, essendo un cristiano credente, anch’io mi sono posto il problema da lui sollevato e cioè : sono un buon cristiano o non lo sono se rifiuto di accogliere dei musulmani sulla mia terra che non scappano da nessuna guerra ma vengono solo per questioni religiose ? Sono un buon cristiano o un pessimo cristiano se non voglio e non desidero  condividere nulla con l’islam perché considero la loro missione la  negazione di Cristo e del cristianesimo e dell’ebraismo con l’obiettivo finale di islamizzare l’Europa e tutto il continente tramite l’insediamenti continui sul territorio ?  Tanti evocano i vangeli e la parola di Cristo ma……a tanti non fa comodo quello che lui stesso ha detto e quello che è riportato nei vangeli; un insegnamento fondamentale nel mio ragionamento ma che Bergoglio e la chiesa tutta dimenticano volutamente su quanto disse proprio Il Messia, infatti a loro è nota la parola di Gesù: “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,15-16). Nello stesso vangelo secondo san Matteo si legge ancora: “Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti” (Mt 24,24). Premesso che quanto detto e scritto è avvenuto 600 anni prima della nascita di Maometto arriviamo alla logica del ragionamento: se Maometto è un falso profeta, lo anticipò e lo disse il Messia nonché figlio di Dio, e non lo si discute perché se lo si fa allora non si può essere cristiani ma solo.. “falsi cristiani” e venduti ad altro profeta, da ciò se ne deduce che tutti i musulmani sono seguaci di un falso profeta e chi fa il tifo per loro sono dei blasfemi ed apostati in quanto  le ”spine” della loro fede noi già li abbiamo conosciuti a Parigi, a Londra, a Berlino, a Bruxelles, a New York, a Monaco, e i loro frutti sono visibili nei quartieri musulmani delle città metropolitane come Londra, Bruxelles, Parigi e Stoccolma, dove al loro interno vi è una vera propria divisone razziale e religiosa tra gli stessi cittadini, tipo piscine per sole donne e altro. La domanda che pongo ai ”veri cristiani della chiesa” è la seguente : sono io un pessimo cristiano che “onora, rispetta ed ubbidisce alla parola di Cristo” o sono un buon cristiano che “onora, rispetta ed ubbidisce alla parola di Cristo” ? Pongo il quesito a tutti coloro i quali in quest’ultimo anno si fanno promotori di un accoglimento a 360 gradi e senza valutare chi realmente viene perché scappa da una guerra, specie  poi per quei cristiani che scappano dalle persecuzioni islamiche. Ecco chi voglio accogliere nella mia casa e non tanti individui che arrivano da noi col proposito di dominarci. Papa Bergoglio non rispetta quanto scritto sul vangelo di Matteo, non lo ascolta le parole e gli allarmi lanciati da Cristo, disobbedendo al suo volere e fraternizzando con i seguaci di un falso profeta….ora, ditemi voi, lui è un buon cristiano o un pessimo cristiano ? Gesù disse ai suoi discepoli: « Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri » (Gv 13,34), ma non ha detto amate i seguaci dei falsi profeti e portateveli in casa….e allora..? Sono sempre io il cattivo cristiano sovranista e populista che intende difendere la propria famiglia, tradizioni, usi e costumi ed abitudini alimentari e religione o lo è qualcun altro ? 10082019

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Papa Francesco: “Il sovranismo mi spaventa, porta alle guerre”

Il Pontefice: «L’Europa non deve sciogliersi, bisogna salvarla, ha radici umane e cristiane. Una donna come Ursula von der Leyen può ravvivare la forza dei Padri Fondatori»

Il Pontefice tra la gente in occasione di un’udienza generale in piazza San Pietro

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09.08.2019

CITTÀ DEL VATICANO. Il Papa apre la porta puntuale alle 10,30, con il suo sorriso gentile. Entra in una delle stanze che usa per ricevere la gente, arredata con l’essenziale, senza distrazioni o lussi, solo un crocifisso appeso alla parete. Siamo arrivati dall’ingresso del Perugino, il più vicino a Casa Santa Marta. Scenario abituale: qualche tonaca, gendarmi e guardie svizzere. Sullo sfondo, il Cupolone di San Pietro. In Vaticano il solito tran tran è rallentato dall’afa e dal clima vacanziero. Per Papa Francesco non è un giorno qualunque: è il 6 agosto, 41° anniversario della morte di san Paolo VI, pontefice a cui è particolarmente affezionato: «In questa giornata cerco sempre un momento per scendere nelle Grotte sotto la Basilica – rivelerà – e sostare, da solo, in preghiera e silenzio davanti alla sua tomba. Mi fa bene al cuore». I convenevoli durano poco, in un attimo siamo nel pieno della conversazione.

Francesco è allegro e rilassato. E concentrato. Impressiona la sua capacità di ascolto. Guarda sempre negli occhi. Mai l’orologio. Si prende le pause necessarie prima di esprimere un pensiero delicato. Parla di Europa, Amazzonia e ambiente. Il colloquio è intenso e senza interruzioni. Il Papa non beve neanche un sorso d’acqua. Glielo facciamo notare, lui scuote le spalle e risponde, sorridendo: «Non sono l’unico che non ha bevuto».

Santità, Lei ha auspicato che «l’Europa torni a essere il sogno dei Padri Fondatori». Che cosa si aspetta?
«L’Europa non può e non deve sciogliersi. È un’unità storica e culturale oltre che geografica. Il sogno dei Padri Fondatori ha avuto consistenza perché è stata un’attuazione di questa unità. Ora non si deve perdere questo patrimonio».

Come la vede oggi?
«Si è indebolita con gli anni, anche a causa di alcuni problemi di amministrazione, di dissidi interni. Ma bisogna salvarla. Dopo le elezioni, spero che inizi un processo di rilancio e che vada avanti senza interruzioni».

È contento della designazione di una donna alla carica di presidente della Commissione europea?

«Sì. Anche perché una donna può essere adatta a ravvivare la forza dei Padri Fondatori. Le donne hanno la capacità di accomunare, di unire».

Quali sono le sfide principali?
«Una su tutte: il dialogo. Fra le parti, fra gli uomini. Il meccanismo mentale deve essere “prima l’Europa, poi ciascuno di noi”. Il “ciascuno di noi” non è secondario, è importante, ma conta più l’Europa. Nell’Unione europea ci si deve parlare, confrontare, conoscere. Invece a volte si vedono solo monologhi di compromesso. No: occorre anche l’ascolto».

Che cosa serve per il dialogo?
«Bisogna partire dalla propria identità».

Ecco, le identità: quanto contano? Se si esagera con la difesa delle identità non si rischia l’isolamento? Come si risponde alle identità che generano estremismi?
«Le faccio l’esempio del dialogo ecumenico: io non posso fare ecumenismo se non partendo dal mio essere cattolico, e l’altro che fa ecumenismo con me deve farlo da protestante, ortodosso… La propria identità non si negozia, si integra. Il problema delle esagerazioni è che si chiude la propria identità, non ci si apre. L’identità è una ricchezza – culturale, nazionale, storica, artistica – e ogni paese ha la propria, ma va integrata col dialogo. Questo è decisivo: dalla propria identità occorre aprirsi al dialogo per ricevere dalle identità degli altri qualcosa di più grande. Mai dimenticare che il tutto è superiore alla parte. La globalizzazione, l’unità non va concepita come una sfera, ma come un poliedro: ogni popolo conserva la propria identità nell’unità con gli altri».

Quali i pericoli dai sovranismi?
«Il sovranismo è un atteggiamento di isolamento. Sono preoccupato perché si sentono discorsi che assomigliano a quelli di Hitler nel 1934. “Prima noi. Noi… noi…”: sono pensieri che fanno paura. Il sovranismo è chiusura. Un paese deve essere sovrano, ma non chiuso. La sovranità va difesa, ma vanno protetti e promossi anche i rapporti con gli altri paesi, con la Comunità europea. Il sovranismo è un’esagerazione che finisce male sempre: porta alle guerre».

E i populismi?
«Stesso discorso. All’inizio faticavo a comprenderlo perché studiando Teologia ho approfondito il popolarismo, cioè la cultura del popolo: ma una cosa è che il popolo si esprima, un’altra è imporre al popolo l’atteggiamento populista. Il popolo è sovrano (ha un modo di pensare, di esprimersi e di sentire, di valutare), invece i populismi ci portano a sovranismi: quel suffisso, “ismi”, non fa mai bene».

Qual è la via da percorrere sul tema migranti?
«Innanzitutto, mai tralasciare il diritto più importante di tutti: quello alla vita. Gli immigrati arrivano soprattutto per fuggire dalla guerra o dalla fame, dal Medio Oriente e dall’Africa. Sulla guerra, dobbiamo impegnarci e lottare per la pace. La fame riguarda principalmente l’Africa. Il continente africano è vittima di una maledizione crudele: nell’immaginario collettivo sembra che vada sfruttato. Invece una parte della soluzione è investire lì per aiutare a risolvere i loro problemi e fermare così i flussi migratori».

Ma dal momento che arrivano da noi come bisogna comportarsi?
«Vanno seguiti dei criteri. Primo: ricevere, che è anche un compito cristiano, evangelico. Le porte vanno aperte, non chiuse. Secondo: accompagnare. Terzo: promuovere. Quarto integrare. Allo stesso tempo, i governi devono pensare e agire con prudenza, che è una virtù di governo. Chi amministra è chiamato a ragionare su quanti migranti si possono accogliere».

E se il numero è superiore alle possibilità di accoglienza?
«La situazione può essere risolta attraverso il dialogo con gli altri Paesi. Ci sono Stati che hanno bisogno di gente, penso all’agricoltura. Ho visto che recentemente di fronte a un’emergenza qualcosa del genere è successo: questo mi dà speranza. E poi, sa che cosa servirebbe anche?».

Che cosa?
«Creatività. Per esempio, mi hanno raccontato che in un paese europeo ci sono cittadine semivuote a causa del calo demografico: si potrebbero trasferire lì alcune comunità di migranti, che tra l’altro sarebbero in grado di ravvivare l’economia della zona».

Su quali valori comuni occorre basare il rilancio dell’Ue? L’Europa ha ancora bisogno del cristianesimo? E in questo contesto gli ortodossi che ruolo hanno?
«Il punto di partenza e di ripartenza sono i valori umani, della persona umana. Insieme ai valori cristiani: l’Europa ha radici umane e cristiane, è la storia che lo racconta. E quando dico questo, non separo cattolici, ortodossi e protestanti. Gli ortodossi hanno un ruolo preziosissimo per l’Europa. Abbiamo tutti gli stessi valori fondanti».

Attraversiamo idealmente l’Oceano e pensiamo al Sudamerica. Perché ha convocato in Vaticano, a ottobre, un Sinodo sull’Amazzonia?
«È “figlio” della “Laudato si’”. Chi non l’ha letta non capirà mai il Sinodo sull’Amazzonia. La Laudato si’ non è un’enciclica verde, è un’enciclica sociale, che si basa su una realtà “verde”, la custodia del Creato».

C’è qualche episodio per Lei significativo?
«Alcuni mesi fa sette pescatori mi hanno detto: “Negli ultimi mesi abbiamo raccolto 6 tonnellate di plastica”. L’altro giorno ho letto di un ghiacciaio enorme in Islanda che si è sciolto quasi del tutto: gli hanno costruito un monumento funebre. Con l’incendio della Siberia alcuni ghiacciai della Groenlandia si sono sciolti, a tonnellate. La gente di un paese del Pacifico si sta spostando perché fra vent’anni l’isola su cui vive non ci sarà più. Ma il dato che mi ha sconvolto di più è ancora un altro».

Quale?
«L’Overshoot Day: il 29 luglio abbiamo esaurito tutte le risorse rigenerabili del 2019. Dal 30 luglio abbiamo iniziato a consumare più risorse di quelle che il Pianeta riesce a rigenerare in un anno. È gravissimo. È una situazione di emergenza mondiale. E il nostro sarà un Sinodo di urgenza. Attenzione però: un Sinodo non è una riunione di scienziati o di politici. Non è un Parlamento: è un’altra cosa. Nasce dalla Chiesa e avrà missione e dimensione evangelizzatrici. Sarà un lavoro di comunione guidato dallo Spirito Santo».

Ma perché concentrarsi sull’Amazzonia?
«È un luogo rappresentativo e decisivo. Insieme agli oceani contribuisce in maniera determinante alla sopravvivenza del pianeta. Gran parte dell’ossigeno che respiriamo arriva da lì. Ecco perché la deforestazione significa uccidere l’umanità. E poi l’Amazzonia coinvolge nove Stati, dunque non riguarda una sola nazione. E penso alla ricchezza della biodiversità amazzonica, vegetale e animale: è meravigliosa».

Al Sinodo si discuterà anche la possibilità di ordinare dei «viri probati», uomini anziani e sposati che possano rimediare alla carenza di clero. Sarà uno dei temi principali?
«Assolutamente no: è semplicemente un numero dell’Instrumentum Laboris (il documento di lavoro, ndr). L’importante saranno i ministeri dell’evangelizzazione e i diversi modi di evangelizzare».

Quali sono gli ostacoli alla salvaguardia dell’Amazzonia?
«La minaccia della vita delle popolazioni e del territorio deriva da interessi economici e politici dei settori dominanti della società».

Dunque come deve comportarsi la politica?
«Eliminare le proprie connivenze e corruzioni. Deve assumersi responsabilità concrete, per esempio sul tema delle miniere a cielo aperto, che avvelenano l’acqua provocando tante malattie. Poi c’è la questione dei fertilizzanti».

Santità, che cosa teme più di tutto per il nostro Pianeta?
«La scomparsa delle biodiversità. Nuove malattie letali. Una deriva e una devastazione della natura che potranno portare alla morte dell’umanità».

Intravede una qualche presa di coscienza sul tema ambiente e cambiamento climatico?
«Sì, in particolare nei movimenti di giovani ecologisti, come quello guidato da Greta Thunberg, “Fridays for future”. Ho visto un loro cartello che mi ha colpito: “Il futuro siamo noi!”».

La nostra condotta quotidiana – raccolta differenziata, l’attenzione a non sprecare l’acqua in casa – può incidere o è insufficiente per contrastare il fenomeno?
«Incide eccome, perché si tratta di azioni concrete. E poi, soprattutto, crea e diffonde la cultura di non sporcare il creato».

 

“8 AGOSTO 1956….136 EROI”..!

marcinelle

 “8 AGOSTO 1956….136 EROI”..!

Sì, proprio degli eroi, uomini veri che in cambio di 200 franchi belgi dell’epoca, € 1,50 al cambio attuale, ovviamente al giorno, sono partiti alla volta del Belgio per prestare la loro mano d’opera nelle miniere di quel paese. In cambio dell’invio di questi uomini, che andavano a colmare la mancanza di lavoratori belgi, il nostro paese avrebbe poi ricevuto il carbone estratto, proprio da quelle miniere, a prezzo vantaggioso….un affare per tutti… almeno così sembrava nelle intenzione dei “soliti potenti” senza tener conto della …”loro integrità”… Gente che lasciava le famiglie e le loro modeste case per un lavoro molto faticoso e pericoloso per la salute, lavorare in quelle miniere e senza le necessarie cautele e precauzioni rappresentava un costante pericolo alla vita stessa e alle probabili e gravi conseguenze per via della continua inalazione di gas e polveri sottili respirate, elementi chimici tossici che emergono durante  l’estrazione del carbone. Un ambiente malsano dove i minatori venivano considerati bestie da sfruttare senza nessun rispetto, infatti i lavori in superficie, quelli meno malsani, erano dedicati ai belgi mentre in profondità ci andavano sempre i nostri connazionali. Il lavoro che dovevano affrontare i minatori italiani era molto duro e scandito da tre turni di 8 ore ciascuno per l’intero arco della giornata, a partire dalle 6,00, dalle 14,00 e dalle 22,00. Alla consumazione dei pasti erano dedicati 20 minuti.. Ma non è tutto, perché i 136 eroi erano partiti accompagnati da un contratto di lavoro, sottoscritto tra i due governi, della durata di cinque anni ed oggi, apprendo attraverso radio RAI,  che oltre la terribile tirannia dei proprietari belgi  vi era una particolare clausola nel contratto stipulato.. cioè,  si prevedeva che se il lavoratore italiano, non rispettasse la scadenza prevista della durata di cinque anni, e magari decideva di andar via e tornare al proprio paese… non poteva farlo e  veniva…. imprigionato e rinchiuso in un castello, nelle vicinanze, sino al ripensamento. Nell’ascoltarlo sinceramente ho avuto un tonfo al cuore e mi son chiesto come fosse possibile una roba del genere…allucinante.  Immaginavo e sapevo che i poveri minatori venivano sfruttati come limoni da premere e senza diritti  ma arrivare a questo francamente proprio non lo immaginavo, in definitiva o lavoravano con le buone o lavoravano con le cattive…pazzesco…. e sempre in un ambiente  altamente a rischio di incidenti.  Infatti quello di Marcinelle del 1956 non è il primo, tra il 1950 e il 1955 muoiono  251 minatori italiani nei diversi incidenti verificatesi nelle miniere, vuoi per incuria o per  errori umani ma soprattutto per menefreghismo dirigenziale. Ricordare solo i 136 minatori morti va benissimo, anzi è un dovere, tuttavia, dobbiamo ricordare, ed è un obbligo, anche gli altri 251 nostri fratelli morti precedentemente in incidenti simili. Sono stati quasi 41.000 gli italiani impiegati nelle miniere belghe in quegli anni e oltre il duro lavoro non ricevevano pasti confezionati ad hoc, hotel e cellulari per chiamare casa e soprattutto non buttavano il misero pasto, sempre stantio, che si portavano da casa. Ma in tutto questo dramma epocale del passato si riesce a trovare anche una morale, se non ci fossero state le miniere e il lavoro gli italiani non sarebbero partiti per il Belgio, mentre purtroppo oggi vedo esattamente l’opposto…sul nostro territorio anche se non ci sono le miniere . 09082019

…by…manliominicvucci.myblog.it 

 

marcinelle

 

8 agosto 1956: la tragedia nella miniera di Marcinelle, l’Abruzzo non dimentica

08/08/2019

A Manoppello commemorazione delle vittime abruzzesi della tragedia di Marcinelle. Al Bois du Cazier, la miniera di carbone a Charleroi, in Belgio, l’8 agosto del 1956 morirono 262 minatori, 136 dei quali italiani. Il messaggio del Capo dello Stato.

“La tutela di tutti i lavoratori e la incessante promozione dei loro diritti costituiscono principi di civiltà irrinunciabili per ogni Paese e sono un obiettivo fondamentale nel processo di consolidamento della comune casa europea e dell’intera comunità internazionale”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 63/mo anniversario della tragedia di Marcinelle. “Nel giorno in cui si commemora il sacrificio del lavoro italiano nel mondo desidero riaffermare – afferma il Capo dello Stato in un messaggio – la più partecipe vicinanza ai familiari delle vittime di Marcinelle e degli altri tragici eventi che hanno coinvolto i nostri connazionali all’estero, morti o feriti sul lavoro, prestato in condizioni difficili, per un futuro migliore per le proprie famiglie. La tragedia di Marcinelle, in particolare, è parte della memoria collettiva dell’Italia e dei Paesi che ne furono colpiti. Il sacrificio di duecentosessantadue lavoratori, di cui centotrentasei connazionali, ci esorta a promuovere, oggi come in passato, migliori opportunità di lavoro – conclude Mattarella – e massime garanzie di sicurezza per tutti i lavoratori, in Italia, in Europa e nel mondo”.

E nel 63 esimo anniversario della tragedia di Marcinelle in Belgio, il Comune di Manoppello, paese della Valpescara che più di tutti ha pagato il tributo di sangue in minatori, ricorda le 60 vittime abruzzesi che trovarono la morte nella miniera in fiamme.

Quella del Bois du Cazier è considerata una delle più gravi tragedie minerarie della storia. L’incendio, che si sviluppò l’8 agosto del 1956, nella miniera di carbone di Bois du Cazier-nei pressi di Marcinelle – causò la morte di 262 minatori, uccisi dalle ustioni, dal fumo, dai gas tossici. 136 di loro erano italiani, immigrati in Belgio nel dopoguerra. Solo in 12 riuscirono a salvarsi.

Il disastro di Marcinelle avvenne la mattina dell’8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio. Si trattò d’un incendio, causato dalla combustione d’olio ad alta pressione innescata da una scintilla elettrica.

L’incendio, sviluppatosi inizialmente nel condotto d’entrata d’aria principale, riempì di fumo tutto l’impianto sotterraneo, provocando la morte di 262 persone delle 275 presenti, di cui 136 immigrati italiani. L’incidente è il terzo per numero di vittime tra gli immigrati italiani all’estero dopo i disastri di Monongah e di Dawson. Il sito Bois du Cazier, oramai dismesso, fa parte dei patrimoni storici dell’Unesco.

GIUSTO PER CAPIRCI…

GIUSTO PER CAPIRCI…

Nell’anno del signore 2016, quando alla guida del governo italiano c’era un certo Matteo Renzi e governava l’economia del paese in collaborazione con l’allora ministro Padoan visti i provvedimenti adottati e propagandistici, come gli 80 euro, ebbi a sentenziare un oscuro e difficile futuro per il nostro paese, un percorso irto di ostacoli e difficoltà. Il nefasto presagio si è poi  concretizzato in un contesto europeo drammatico dove tutte le economie europee ora sono in rosso, una commissione che impone da anni tagli alla spesa pubblica come pensioni e sanità, la famosa macelleria sociale giusto per intenderci, non è servita a niente e quel che peggio si è cercato di imporla anche a quei “ribelli dai pugni duri sul tavolo” come il “mitico Renzi”. Purtroppo il vecchio governo PD ha fatto di tutto per accontentare e sottomettersi alla voglie della commissione europea, un ricatto che ci ha visti succubi dell’immigrazione sino a prenderci 12/13 migranti al giorno, ovviamente il tutto per compiacere la Merkel, il bravo Macron e la commissione europea… Questa è la drammatica e recente storia di qualche anno fa e in quei mesi scrissi e denunciai che le politiche scellerate volute e imposte proprio dalla Germania saranno pagate da tutti i paesi europei nel prossimo quinquennio… Profetico ? Bravo intuitore ? Mago dell’economia ? Niente di tutto questo.  Solo un semplice ragionamento da bimbo della 5 elementare: se si tagliano le spese nel pubblico, se si alzano contestualmente tasse e IVA di un’azienda come può un’economia di un paese reggere in queste condizioni ? È ovvio che nessuno consumatore sarà più in grado di spendere cifre importanti per l’acquisto di beni voluttuosi quali auto  e prodotti tecnologici specie poi quando si tratta di prodotti di nicchia come quelli tedeschi…Le mie previsioni di una profonda crisi industriale germanica ipotizzata nel 2016 si è materializzata quest’anno, con l’ulteriore prospettiva di vedere le loro stime di crescita ancora più giù. Questo cosa vuol dire ? Significa che i progetti di rilancio economico della commissione europea sono stati fallimentari in tutto e per tutto, è stata deleteria e farlocca per tutti i paesi membri, nessuno cresce in modo esponenziale, tutti stanno in stagnazione e se arriveranno i nuovi dazi americani, come si presume, ritorniamo al 2008…cioè in piena crisi. Cosa fare ? Semplice, cambiare subito politica economica, permettere lo sforamento del 3% e magari arrivare anche al 4 . Non è risparmiando o tassando che si superano le crisi,  abbiamo bisogno di liquidità e disponibilità di denaro da immettere nel circuito altrimenti sarà solo tutto nero il futuro immediato e tempo sprecato .Ed in ultimo, c’è anche da chiedersi, cosa di non poco conto, che faranno i milioni di migranti disoccupati arrivati in Europa nel pieno di  una spaventosa recessione ? Il problema è più serio e grave di quanto si possa pensare perché da una parte si chiedono di tagliare le spese alla sanità e welfare e dall’altra ci dicono di spendere di più per l’accoglienza di migranti ai quali un lavoro sappiamo già di non poterlo dare….mi verrebbe da dire che “stiamo proprio in mano all’arte”… Gente davvero incompetente, strana e “cazzarola” che evidentemente non conosce bene il mondo della sanità, del lavoro, della scuola, dell’occupazione, dei consumi e cosa più importante quello dell’imprenditoria….l’unico mondo che produce ricchezza. La mia riflessione è solo una, o si cambia registro e si permette di spendere in opere pubbliche, costruire e mettere in movimento il tessuto economico tutto oppure siamo nella “pupù più putrida”, calano persino i consumi alimentari…altroché ..indice di vero disagio in un paese come il nostro che ha già sei milioni di indigenti…. poveri che non c’erano prima dell’ingresso nell’unione del 2002 e non dimentichiamolo, perché le chiacchiere stanno sempre a mille…quando si “ha la pancia piena”… vedo tempi durissimi per la Germania…ma non mi dispiace perché si sono comportati con l’Europa esattamente come i loro nonni e padri, in maniera dittatoriale e impositiva….La Germania fa acqua? Male ma pazienza, perché noi ne pagheremo le conseguenze minori… il nostro export tira e senza di loro, castrati sul mercato internazionale,  tirerà ancora di più ..un grazie a tutti gli incapaci dei governi precedenti…09082019

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Spread Btp-Bund vola. Piazza Affari in rosso con le banche

Differenziale in forte rialzo dopo la crisi di Governo

Un operatore di un’agenzia di trading osserva i dati dello spread –

Redazione ANSA

Un operatore di un'agenzia di trading osserva i dati dello spread, Roma, 9 ottobre 2018,
ANSA/ALESSANDRO DI MEO

09 agosto 2019

La Borsa di Milano peggiora ancora con il Ftse Mib che cede il 2,52% a 20.319 punti. Piazza Affari è appesantita dal forte calo delle banche. Lo spread tra Btp e Bund si attesta a 237 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,78%. Tra gli istituti di credito soffrono Banco Bpm (-8,9%), Ubi (-7%) e Bper (-6,6%). Mps è stata sospesa in asta di volatilità mentre era in calo teorico del 7,7%.

Germania: crolla export a giugno, -8% su anno – Crolla l’export tedesco che a giugno segna la flessione più forte da tre anni su base annua con un -8%. E’ il calo più marcato da luglio 2016. Su base mensile, si è registrato un -0,1%. I dati confermano il peggioramento del settore manifatturiero per l’impatto delle tensioni commerciali. Le importazioni sono diminuite del 4,4% annuo, mentre su base mensile si è avuto un +0,5%. Il surplus commerciale è sceso a 16,8 miliardi dai 20,6 del mese prima, un livello inferiore alla stima media di 19,5 miliardi.

“PRIMA IL DOLORE”….

“PRIMA IL DOLORE”….

Tragedia a Metaponto, frazione del comune di Bernalda (PZ), nell’esplosione di una bombola di gas in un ghetto di migranti è morta una ragazza di nazionalità nigeriana, all’indomani della tragedia il sindaco, Domenico Tataranno, ha commentato così la morte della donna: “Prima di tutto viene il dolore che è priorità in una situazione complessa come questa, legata a un problema mondiale come quello dei migranti, che è gestito in primis dagli amministratori locali con pochi mezzi e tanti problemi da affrontare”. E’ certo che ce ne vuole proprio di faccia tosta a commentare la morte di un essere umano con tanta falsità e ambiguità e parlare di …”dolore” dopo anni di disinteresse e menefreghismo verso il problema “accoglienza” ..,  legare la morte di una donna al problema mondiale dei migranti  non solo fa ridere ma direi che fa proprio rabbia e ascoltarlo “spargere parole di amarezza e dolore” sulla donna deceduta è irriguardoso . Una donna che insieme ad altri migranti, 499 per la precisone, vivevano in un ghetto da anni e in condizioni pietose e tutti, escluso lui evidentemente, non avevano dubbi che prima o poi si sarebbe verificato un disastro con morti viste le tante bombole di gas liquido in uso e senza le necessarie cautele. Era ovvia quanto scontata una esplosione …e trovare giustificazioni riparandosi tra l’amarezza e il dolore irrita ancor di più perché, egregio “meraviglioso sindaco della città di Bernalda”, lei è stato rieletto solo qualche mese fa, quindi nei fatti temporali lei occupa stabilmente la poltrona di sindaco dal lontano 2014 e allora ? Perché ora accusa altri della sua inettitudine ? Poteva anche rifiutarsi di accogliere altri migranti quando le capacità ricettive si erano ridotte al lumicino. Nessun prefetto l’avrebbe obbligata ad accogliere della gente che non sapeva dove sistemare  e invece ha acconsentito. Non ho idea perché i cittadini di Bernalda l’abbiano rivotata …non lo so…ma oltre i migranti lei è anche l’artefice della distruzione turistica di Metaponto…sì, ci spieghi… che diavolo ha combinato per la borgata marina che prima era denominata la “perla dello Ionio ” ? Recentemente l’ho vista la località marittima, è un disastro, fatiscente ed irriconoscibile dalla Metaponto degli anni addietro, era il punto di ritrovo chic marittimo della Basilicata est  per il popolo lucano e pugliese oltre un punto di interesse archeologico internazionale ed ora, è diventata un enorme ghetto di extracomunitari, gente accolta senza dignità e lasciata lì a vivere senza speranze per il futuro. Già, e facile fare demagogia sulla pelle degli  altri, facile fare i buonisti sulle disgrazie degli altri e facile fare i radical chic seduti dinanzi ad un caminetto nel proprio divano a… 16 posti . No, non ci siamo, i migranti se accolti devono avere una casa ed un lavoro, vivere decorosamente e dignitosamente, questo è il punto di partenza che deve essere impresso nella mente dei falsi buonisti. Siamo in grado di accoglierli ? La risposta è un secco no ed allora, smettetela di giocare con la vita delle persone, sono anni che lo dico, non invogliate la gente ad imbarcarsi per venire da noi perché poi quando accade l’inevitabile la colpa non è di chi non li vuole ma è solo di chi li vuole a tutti i costi. Inutile che  si giri intorno al problema con le parole o si vada alla ricerca del populista di turno a cui affibbiare le responsabilità morali…inutile,  la colpa di queste morti ricadono su gente come Carola RacKete e i suoi altri compagnucci delle ONG e con la complicità di tanti radical chic che non hanno a cuore la vita delle persone…..”salvarli e portarli” in Italia significa trasferire i campi di concentramento e ghetti in Italia, come quello di Metaponto, dove il sovraffollamento crea solo confusione pericolosa con  conseguenze tragiche…punto… Questa è l’unica verità, il resto sono chiacchiere e la gente… continua a morire…da anni… forse rimandarli casa non sarebbe male ..per loro… 08082019

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Metaponto, incendio in un capannone che ospita migranti: morta una 28enne nigeriana

metaponto

Lo stabile è l’ex complesso industriale “La Felandina”, che da anni ospita immigrati che lavorano come braccianti nei campi. La struttura era da tempo in condizioni precarie. Il sindaco: “Abbiamo da tre mesi un’ ordinanza di sgombero degli immobili, occupati da circa 500 persone, ma i tempi della burocrazia sono quelli che sono”. I sindacati: “Colpa del business dello sfruttamento e riduzione in schiavitù dell’essere umano”

di F. Q. | 7 AGOSTO 2019

È morta una migrante in un incendio scoppiato in un capannone in provincia diMatera. Lo stabile è l’ex complesso industriale “La Felandina”, situato a Metaponto di Bernalda, che ospita stabilmente diversi immigrati che lavorano come bracciantinei campi della zona. Si tratta di una struttura in cui uomini e donne vivono da anni in condizioni precarie e nel quale le fiamme hanno iniziato a divampare la mattina del 7 agosto per cause ancora da accertare, ma non si tratta di rogo doloso. Una prima ipotesi è che l’incendio sia scaturito dall’esplosione di una delle bombole di gaspresenti nel capannone. Il sindaco di Bernalda è intervenuto dicendo che da tre mesi è pronta un’ordinanza per lo sgombero dello stabile, per il cui stato l’amministrazione locale ha chiesto aiuto anche al governo.

La vittima è una giovane nigeriana di 28 anni il cui corpo non è ancora stato recuperato perché si trova in una posizione rischiosa a causa delle presenza di bombole di gas. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori la donna era arrivata in Italia nel 2015, quando presentò domanda per il permesso di soggiorno alla questura di Padova che però la respinse. In seguito la 28enne, che aveva due figli, aveva fatto ricorso ed era in attesa del responso.

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I media locali riportano che le condizioni della struttura erano talmente malandate da far pensare che fosse “solo questione di tempo” prima che avvenisse qualche incidente, mentre molti commentano l’accaduto riferendosi a “La Felandina” chiamandola “il ghetto”. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno spento le fiamme nell’arco di 4 ore, mentre per ricostruire la dinamica dell’incidente sono state avviate delle indagini. Nel mentre i migranti sono stati radunati all’esterno della struttura in attesa di recuperare le proprie cose.

Il sindaco di Bernalda, Domenico Tataranno, ha commentato così la morte della donna: “Prima di tutto viene il dolore che è priorità in una situazione complessa come questa, legata a un problema mondiale come quello dei migranti, che è gestito in primis dagli amministratori locali con pochi mezzi e tanti problemi da affrontare”. “Abbiamo da tre mesi un’ordinanza di sgombero degli immobili, occupati da circa 500 persone – ha aggiunto il primo cittadino – ma i tempi della burocrazia sono quelli che sono”. A lui si unisce anche il presidente della regione Basilicata, Vito Bardi, che attraverso il suo ufficio stampa comunica: “Come comunità di Basilicata facciamo nostro questo dolore, la Regione sarà in queste ore al fianco del Comune di Bernalda per offrire supporto nella gestione dell’emergenza”. “Darò specifiche indicazioni – ha aggiunto il presidente regionale – perché si faccia in Regione prima possibile il punto della situazione per il coordinamento delle azioni”.

Il caso è diventato oggetto di un’interrogazione dell’onorevole e segretario nazionale di Articolo unoRoberto Speranza, ai ministri del Lavoro, delle Politiche agricole e delle Infrastrutture: “Cosa intende fare il Governo per individuare una congrua e strutturale sistemazione per i braccianti impegnati nelle terre del Metapontino?”. “L’incendio – ha aggiunto speranza – ripropone in maniera drammatica l’urgenza di individuare una soluzione appropriata e dignitosa per dare ospitalità alle centinaia di migranti che lavorano nei campi della zona e che vivono in capannoni inadeguati come quello andato a fuoco in condizioni disumane e a rischio emergenza sanitaria”.

Anche i sindacati sono intervenuti commentando la vicenda. “È inaccettabile – scrive in una nota del suo segretario regionale, Angelo Summa la Cgil Basilicata– che per la risoluzione di una questione aperta sul tema della sicurezza dei braccianti stranieri sul territorio lucano, si debba attendere il verificarsi dell’ennesima tragedia con la perdita di una vita umana”. Dello sesso tenore è stato il commento del segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Vincenzo Cavallo:“L’incendio di oggi ripropone in maniera drammatica l’urgenza di individuare una soluzione appropriata e dignitosa”. Anche la nota congiunta dei segretari generali regionali della UilCarmine Vaccaro, e della UilaGerardo Nardiello è un appello contro “l’illecito business dello sfruttamento e riduzione in schiavitù dell’essere umano”. “Troppo facile parlare di tragedia che si poteva e doveva evitare – aggiungono – Noi ci siamo e la nostra parte la continuiamo a fare accanto ai lavoratori italiani ed extracomunitari, non soltanto facendo emergere situazioni di illegalità ma promuovendo azioni congiunte con chi è dalla nostra parte, chi non lo è resta complice”.

SANTI E BEATI….CHIC..!

CAV

SANTI E BEATI….CHIC..!

Forse in tutto il globo il nostro è l’unico paese di una “sensibilità unica”,  che s’indigna con estrema facilità e non tollera qualunque gesto di violenza venga perpetrata ai danni di chiunque. C’è solo da stabilire quando c’è realmente da scandalizzarsi oppure farsi scivolare addosso le questioni apparentemente violente. Parliamo un po’ di sensibilità, è un argomento che proprio mi piace, il nostro paese si è indignato perché l’assassino di un carabiniere, ammazzato con ben 11 coltellate, è stato bendato, attenzione, bendato e ammanettato e non picchiato selvaggiamente o …”accoltellato”. Ebbene il “popolo dei santi chic” si è indignato e ha avuto da ridire sul bendaggio, ma attenzione non per l’efferatezza con il quale il criminale ha inferto le coltellate al povero Mario, ma si è indignato per una benda…una semplice benda, messa a lui evidentemente per esigenze  e si scatena la caccia… al “morto” ..e già, perché il morto rappresenta lo stato e il governo e forse…dico forse.. in questo momento il governo va attaccato in tutti i modi e senza pietà alcuna ma purtroppo l’azione partorisce anche l’assenza di rispetto  alla famiglia dell’ammazzato e dell’arma dei carabinieri. Ma tutta questa solerte indignazione perché mai ? Non certamente perché siamo diventati improvvisamente un paese di santi e beati…col desiderio di andare tutti in paradiso, rammento a tutti che le vergini in paradiso per noi occidentali e cristiani non ci stanno né credo che esistano ed allora perché tanta sensibilità verso un assassino ? Guardatevi intorno, “stampa beata” e “radical santi chic”, date un’occhiata, nel link sottostante, a quello che capita ai delinquenti, stupratori ed assassini negli altri paesi, anche quelli cosiddetti civili,..…guardate ed “ammirate la loro durezza” nel trattare questi criminali presi in flagranza di reato…altro che indignarsi, quelli menano e menano di brutto anche…invece noi no…siamo tanti buoni che un carabiniere ha anche paura di sparare per difendere un collega…e già, la pistola è di per sé un crimine solo a portarla in Italia, figuriamoci a sparare poi, significa rovinarsi la vita e ovviamente come uno stillicidio, dai oggi e dai domani, il convincimento psicologico è fatto.. al punto che, credo e penso,  il povero Mario non abbia portato con sé la pistola proprio perché “aveva paura” di doverla utilizzare. Stampa e Tv s’indignano, e mentre loro si atteggiano a “radical santi chic”.. i poliziotti americani promuovono una colletta, raccolgono fondi per il loro collega italiano ammazzato da.. un altro americano…incredibile gesto di umana solidarietà…lodevole . Ecco, ..questa è la vera nobiltà d’animo e intelligenza che mi piacerebbe constatare negli italiani tutti, ma la riscontro solo nei colleghi americani, loro raccolgono soldi da donare alla moglie in segno di rispetto verso un collega morto e diffondendo amore verso il proprio lavoro ed è una cosa straordinaria … ed è molto significativo anche il disprezzo  che il gesto assume contro il criminale, che ricordiamolo è un loro connazionale. Questo è un modo per difendere il proprio paese e dire che un assassino non ha nazionalità ovunque si trovi…. Grazie di cuore da parte mia e da tutto il popolo italiano, ovviamente escludendo i “santi e beati radical chic” e qualche deputato della sinistra, ai quali faccio notare  che il loro modo di comportarsi è da vero anti italiano ed è veramente curioso che ci si lagni se l’inno nazionale viene cantato in …riva al mare…e a torso nudo… La foto è brutta davvero, lasciatemelo dire…però i delinquenti vanno messi in sicurezza e su questo non ci piove. 07082019

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Texas, agenti arrestano afroamericano e lo legano a una corda: la foto diventa virale

CAV

L’uomo fermato dai due agenti è Donald Neely, 43 anni, arrestato per violazione di domicilio. Un passante ha scattato la foto sabato 3 agosto a Glaveston e l’ha postata online. La polizia, che ha identificato i due agenti, è stata costretta a scusarsi pubblicamente

di F. Q. | 6 AGOSTO 2019

L’immagine evoca il trattamento riservato ai neri quando la schiavitù negli Stati Uniti era ancora in vigore. Due poliziotti bianchi a cavallo, immortalati da una foto poi circolata sui social, legano a una corda un cittadino afroamericano già ammanettato e lo trascinano per le strade di Glaveston, Texas. La foto è stata scattata sabato 3 agosto da un passante che l’ha postata online facendola diventare virale. Un episodio che ha costretto la polizia a chiedere pubblicamente scusa. L’uomo fermato dai due agenti è Donald Neely43 anni, arrestato per violazione di domicilio. Anche i due poliziotti sono stati identificati e la ricostruzione delle dinamiche dell’arresto è stata possibile grazie alle telecamere installate sulle lorodivise.

6 ago 2019

Le scuse sono arrivate direttamente dal capo della polizia di Glaveston, Vernon L. Hale III, che ha precisato in una nota pubblicata su Facebook che la corda era legata alle manette e non direttamente a polsi dell’arrestato, spiegando che a volte si può usare questa tecnica dopo un arresto, ma che in questo caso i due agenti non si sono comportati in modo giudizioso. Il messaggio del capo della polizia, però, nel quale aggiunge che i suoi uomini “non avevano alcun intento malvagio“, non chiarisce se siano o meno previste per i due agenti azioni disciplinari.

 

LA CAUTELA E’ …D’OBBLIGO…

LA CAUTELA E’ …D’OBBLIGO…

Il Cairo, capitale egiziana,  ieri ha vissuto una nottata da incubo, un attentato terroristico nelle prossimità di un pubblico ospedale ha causato la morte di 20 innocenti e di oltre 30 feriti e non è solo quello, perché in seguito all’esplosione violentissima alcuni degenti sono stati trasportati all’esterno dell’ospedale per via dell’aria inquinata nei reparti…insomma ..un bel casino e per cosa ? Già, cercare di capire perché questa gente giri con chili o quintali di esplosivo in auto è sempre un mistero, il più delle volte è legato a convinzioni politiche o religiose, forse questa volta si presume che sia opera di un “fans” dell’Isis, il famoso stato islamico, che in guerra con il governo egiziano.  Tuttavia mentre il presidente egiziano parla di attentato terroristico, e lo fa anche attraverso i social, stranamente la stampa egiziana e la TV sono molto più cauti nell’attribuire la matrice del gesto terroristico e addirittura non menzionano neanche il termine “atto terroristico” come se andare in giro per le vie della citta in auto e  con qualche decina di chili di esplosivi al suo interno sia una cosa normale…  poi quando si consta la deflagrazione dell’auto in luogo pubblico, la conseguente morte del suo conducente con “contorno di tanti morti e feriti”  allora è tassativo, a quanto pare per la stampa egiziana, essere sempre cauti, non parlare assolutamente di terroristi o dell’esplosione legata a loro…e già… perché i terroristi, quelli buoni che stanno comodi nei loro divani e nella loro casa …si potrebbero offendere…mai sia una roba del genere ..e già.. loro sono individui sensibili…e poi non bisogna urtare la loro umanità.  Che siano tutti “bravi ragazzi” ce lo dimostra il comportamento del giovane “bombarolo”, in effetti, lui scappava dalla polizia, che era lì proprio per controllare e vigilare, alla vista degli agenti  il giovane esplosivista…innestava la retromarcia e cercava una “via di fuga per il paradiso”…forse scappava perché aveva paura che i poliziotti gli chiedessero “i…documenti” o forse  perché lui …era un timido, uno di quelli cui  “la mamma piangeva quando era piccino per quanto era generoso e altruista e soprattutto  buono e bravo”….  Preso dal panico, spaventato e col sospetto che “potesse venire strangolato”…nel traffico…si è fatto esplodere, e già…c’è chi accoltella c’è chi si fa esplodere .. cose che capitano..e voi come definireste un’azione del genere ? Diamo un nome alle cose e non prendiamoci in giro, io conosco solo un termine appropriato e indiscutibile : attentato terroristico di matrice politica o religiosa o in alternativa, molto probabilmente, era programmato per un’altra data e “location”. Ciò che mi irrita è il perché non si voglia dare una corretta informazione alla gente, che sia un terrorista è fuori discussione, nelle auto italiane ci sono cd e alberi di pino profumati e qualche volta si trova anche il sacchetto bianco… ma esplosivo assolutamente no, perché non è abitudine degli occidentali far saltare gente innocente in aria. Oddio, qualche pazzo lo si può sempre trovare ma è un fenomeno circoscritto ad uno o due elementi. Va bene ..cara stampa egiziana…facciamo finta che ieri  ci sono stati i botti di agosto per festeggiare l’inizio del mese… Però, …continuo a non capire la gente araba.. si fa saltare in aria con l’esplosivo e perché mai ? ….sarà mica che ci credono davvero alle 72 vergini in paradiso ?  06082019

…by…manliominicucci.myblog.it

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Egitto, esplosione al Cairo atto terroristico: 20 morti

epaselect epa07757106 People transport an injured from a blast inside the National Cancer Institute, Cairo, Egypt, 04 August 2019. According to reports, at least one person died and after an oxygen tube exploded at the National Cancer Institute in Cairo.  EPA/MOHAMED HOSSAM

Testimoni, auto fuggiva a un controllo della polizia

Redazione ANSAROMA

05 agosto 2019

Un boato, poi le fiamme. Notte di paura al Cairo in seguito a un’esplosione avvenuta davanti all’istituto oncologico, vicino al centro della capitale egiziana. Le vittime, secondo un bilancio provvisorio, sono 20 mentre altre 30 persone sono rimaste ferite, alcune delle quali in gravi condizioni. Le autorità hanno invece fatto evacuare 54 pazienti dall’ospedale per farle ricoverare negli ospedali di Mahad Nasser ed Hermel.

Il presidente egiziano Abdel Fattah el Sisi, lo ha definito un atto “terroristico” sulla sua pagina Twitter e Facebook.

Al momento la dinamica sull’accaduto non è molto chiara, ma dalle prime indagini risulta che l’esplosione sia stata provocata da un’auto che, in retromarcia e a forte velocità, è stata lanciata contro altri tre veicoli posti nelle vicinanze dell’ospedale.

In un primo momento l’incidente è stato attribuito all’esplosione di una bombola d’ossigeno all’interno dello stesso ospedale, ma in un secondo momento è stato accertato che lo scoppio è avvenuto a causa dell’auto in contromano. Il pm egiziano Nabil Ahmed Sadeq ha aperto un’inchiesta e inviato una squadra di investigatori sul posto. Secondo alcuni testimoni, il conducente stava fuggendo a un controllo della polizia e dentro l’auto aveva probabilmente dell’esplosivo.

Questo spiegherebbe la violenta esplosione che è stata sentita anche a chilometri di distanza e che ha fatto tremare i vetri di alcune abitazioni. Le fonti della Sicurezza sono sul posto per raccogliere le testimonianze e valutare i danni. Il numero delle vittime potrebbe aumentare nelle prossime ore in quanto alcuni dei feriti sono stati ricoverati in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva. L’impatto ha anche danneggiato le barriere di ferro lungo il Nilo e qualche cadavere, secondo le fonti della Sicurezza, potrebbe essere caduto nel fiume.

 

IL SILLOGISMO AMERICANO..… ?

IL SILLOGISMO AMERICANO..… ?

Due stragi a meno di 13 ore l’una dall’altra tra Texas e Ohio, per un totale di 29 morti ed oltre 50 feriti, un bilancio tremendo, spaventoso e che deve far riflettere seriamente sulla questioni armi libere e vendute a tutti, stragi che seminano emozione ma anche indignazione negli Usa. Purtroppo c’è sempre qualcuno nel mondo della politica americana, apparentemente democratico,  che si sente in diritto di strumentalizzare una tragica e orrenda vicenda col chiaro interesse personale di fine politico.  “Il sillogismo” è una vera e propria furbizia di cattivo gusto e molto offensivo, lo si pratica con astuzia anche in Europa da anni, lo si mette in pratica  quando si vuol  demonizzare l’avversario politico in talune situazioni o circostanze sgradevoli che comunque  nulla hanno a che vedere col destinatario del sillogismo stesso. Le proprie idee e programmi elettorali non si  proteggono evocando frasi slogan, oramai sentiti e risentiti sino alla noia,  che vertono sul razzismo o nazi-fascismo oppure il populismo o sovranismo, sono concetti che nel 2019 sono fuori luogo eppure, per tanti è un mezzo verbale per offendere elegantemente i propri avversari politici, quando si vuol addebitare delle responsabilità a qualche politico avversario che non ha la loro stessa visone. Un concetto che pare abbia trovato una giusta sponda anche negli USA, dove sullo sfondo della campagna elettorale si riaccende il dibattito sulle armi da fuoco e sulla retorica incendiaria di Donald Trump. Questo è il sillogismo di Beto O’ Rourke, il candidato presidenziale democratico proprio di El Paso, la città vittima di una  delle due ultime sparatorie negli Usa, lancia accuse di razzismo ed incitamento all’odio.. niente di più comico e volgare le sue affermazioni perché il problema non nasce con l’attuale presidente ma negli USA c’è sempre stato, atavico, indipendentemente dal colore politico del suo presidente, ecco una breve cronistoria di tutti i massacri.. sino al 2016 e a ritroso : 18 luglio del 1984, a San Ysidro, California, un uomo di 41 anni – James Huberty – uccide 21 persone in una sparatoria nel McDonald’s del posto, il16 ottobre 1991, George Hennard, di 35 anni, lancia il suo pickup contro la Luby’s Cafeteria, successivamente apre il fuoco e uccide 23 persone, per poi suicidarsi, Nella notte tra il 19 e il 20 luglio il 24enne James Holmes entra in un cinema durante la proiezione della prima del film “Il cavaliere oscuro – Il ritorno” e uccide 12 persone, nel 1999 uno degli episodi più tragici di sempre: 13 tra studenti e insegnanti della Columbine High School, in Colorado, vengono uccisi in una sparatoria. Gli autori sono due alunni di 17 e 18 anni, Eric Harris e Dylan Klebold, Il 5 novembre 2009, Maj Nidal Malik Hasan, uccide 13 persone e ne ferisce più di 32 a Fort Hood, una base militare in Texas, il 14 dicembre 2012 sono invece 27 le vittime nella sparatoria che colpisce la Sandy Hook Elementary School, di Newtown, nel Connecticut, Il 2 dicembre 2015, i coniugi Syed Rizwan Farook e Tashfeen Malik aprono il fuoco sui presenti al centro disabili Inland Regional Center, a San Bernardino. Le vittime sono 14, La notte tra l’11 e il 12 giugno 2016, si trasforma all’improvviso in un incubo per chi si sta divertendo al nightclub Pulse, a Orlando in Florida. Omar Saddiqui Mateen, terrorista islamico, 29 anni, apre il fuoco e uccide 49 persone, ferendone oltre 50. Mi fermo a questa data perché prima c’era il “premio Nobel per la Pace”, allora nessuno si lagnava a quanto pare e nessuno mai ha accusato Obama di favorire l’islam e i terroristi islamici o di essere a favore degli immigrati. “Caro candidato alla presidenza” forse non sei preparato per quesito impegnativo compito, perché se non capisci le situazioni sicuramente farai tanti danni, esattamente come il tuo amico Obama…lui sì che di danni con l’Isis e la Siria e la Libia ne ha fatti di imperdonabili ed irreparabili….ed è incredibile che oggi, proprio noi italiani ne paghiamo le conseguenze. Lascia perdere la presidenza…dedicati all’agricoltura …magari raccogliendo ..rape… 05082019

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Beto: ‘Trump alimenta il razzismo’

L’attacco del candidato presidenziale democratico di El Paso

epa07734331 Democrat Party US presidential candidate Congressman Beto O'Rourke speaks during a campaign event at a music venue in Brooklyn, New York, USA, 22 July 2019.  EPA/JUSTIN LANE

Redazione ANSAWASHINGTON

04 agosto 2019

(ANSA) – WASHINGTON, 4 AGO – Beto O’ Rourke, il candidato presidenziale dem di El Paso dove è avvenuta ieri una delle due ultime sparatorie negli Usa, ha accusato Donald Trump di alimentare con la sua retorica anti migranti il razzismo negli Stati Uniti e l’aumento della violenza. “E’ un razzista, sta attizzando il razzismo in questo Paese e questo cambia fondamentalmente il carattere del Paese e porta alla violenza”. Alla domanda se la sparatoria a El Paso è colpa del tycoon per aver infiammato l’odio, O’Rourke ha risposto “si'”.

 

 

L’ARTE DELLA MENZOGNA..

L’ARTE DELLA MENZOGNA..

Questo è davvero singolare, anzi direi che è proprio unico nella storia delle bugie e delle menzogne. Non solo è patetico ma addirittura lo trovo di una volgarità offensiva sia nei confronti dei familiari della vittima che dell’arma intera dei carabinieri. Ricapitoliamo, quindi lui avrebbe inferto 11 coltellate al povero Mario perché aveva paura di essere strangolato da un signore che si era appena qualificato come un pubblico ufficiale ed aveva richiesto i suoi documenti d’identità ? Già, questo snob evidentemente pensa di poterci ci prendere per il di dietro ?  Però…ci vuole tanto coraggio per cercare di camuffare il proprio violento e barbaro omicidio, e farlo in questo modo c’è ne vuole tanto di più di coraggio rispetto al suo omicidio stesso, perché se prima c’era l’incognita della paura che muoveva la sua mano, avanti e indietro come uno stantuffo, ora c’è la sicura certezza, coscienza e volontà di infangare la memoria di un brav’uomo e del suo legittimo operato. Egregio assassino, escludo il signore…..non sei degno di essere chiamato essere umano, dichiarando che avevi il timore di essere strangolato dal carabiniere hai ammesso il tuo omicidio e la tua colpevolezza senza ombra di dubbi, perché quando si ha paura di qualcosa ci si valuta attentamente prima di andarci e restano solo due opzioni : la prima è non andarci proprio all’appuntamento, la seconda è scappar via quando ti sono stati chiesti i documenti e non rifilare 11 coltellate in risposta alla richiesta dei documenti…. Ora, cercare di addossare le colpe della tua follia “alla tua vittima” ti fa carnefice due volte, con l’aggravante della spasmodica  ricerca di scuse per salvarsi “il culo” accusando infamemente  la sua vittima…una sorta di scarica barile per cercare di farla franca. Sei disgustoso e vergognoso fino in fondo e devi andare.. dritto .. dritto in galera e restarci sino alla fine dei tuoi giorni. Potevi pentirti subito ed evocare il perdono alla vedova e alla famiglia del povero Mario e chiedere scusa a tutti i carabinieri ed italiani, forse così, magari.. tra 25 anni saresti uscito e pronto a rifarti una vita e invece no, hai voluto fare il “superior radical chic” che ammazza un uomo della legge e pretende di farla franca grazie ai soldoni del babbo e al lavoro di qualche avvocato ben pagato….adesso ti do una notizia che arriva da vicino casa tua, dal Texas : “Sparatoria a El Paso in Texas, la procura chiederà la pena di morte per il killer 21enne”. Ecco vedi la differenza tra noi incivili e rozzi italiani e i moderni e civili tuoi concittadini statunitensi ? Se tu avessi fatto nel Texas quello che hai fatto qui a Roma ti aspettava… “una bella sedia elettrica”.. che forse meriteresti ma non per l’orrido omicidio ma per il dopo…lo hai ammazzato due volte il povero MARIO. Tranquillo,  da noi l’unica sedia che avrai è quella per farti sedere. 04082019

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Carabiniere ucciso, Elder : ‘avevo paura di essere strangolato’

La famiglia da San Francisco: ‘Speriamo che la verità venga fuori e Elder torni presto a casa’

Family members of Finnegan Elder embrace as their family attorney Craig Peters, right, speaks to members of the media in front of their home in San Francisco on Saturday, Aug. 3, 2019. Elder is one of two American teenagers jailed in Rome as authorities investigate their alleged roles in the fatal stabbing of an Italian police officer on a street near their hotel. (ANSA/AP Photo/Josh Edelson) [CopyrightNotice: Copyright 2018 The Associated Press. All rights reserved.]

Il legale della famiglia Elder durante la conferenza stampa a S.Francisco

04 agosto 2019

Elder ci ha detto che aveva paura di essere strangolato, di essere oggetto di un’aggressione da parte di Cerciello quella notte, non sapeva che fosse un carabiniere“.
Lo riferiscono gli avvocati Roberto Capra e Renato Borzone , legali di Finnegan Lee Elder, il ragazzo americano reo confesso dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Elder non ha ribadito la confessione al Gip. “Stiamo conducendo una serie di accertamenti per stabilire con esattezza la dinamica di quanto è accaduto quella notte sul luogo dell’omicidio e non è escluso che, aldilà delle persone direttamente coinvolte, possano esserci dei testimoni che possano aiutare a chiarire la vicenda”. È quanto afferma Roberto Capra, legale di Finnegan Lee Elder, il giovane americano accusato di aver accoltellato e ucciso a Roma il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. “Ci auguriamo che la Procura riesca ad acquisire tutte le immagini della videosorveglianza in strada, affinché venga fatta piena luce sul caso”, ha aggiunto l’avvocato.

Intanto la famiglia da San Francisco ha fatto sapere  tramite un legale di auspicare che “la verità venga fuori e nostro figlio torni presto a casa”. “Abbiamo l’impressione che l’opinione pubblica abbia avuto un resoconto incompleto della verità degli eventi”, ha letto l’avvocato Craig Peters davanti alla casa degli Elder a San Francisco. Gli stessi genitori di Elder hanno assistito alla lettura della nota, al termine della quale il legale non ha accettato domande. “Continuiamo ad avere questa famiglia nei nostri pensieri e preghiamo per loro in questo difficile momento”, ha aggiunto il legale. Il comunicato è stato emesso dopo la visita del padre di Finnegan Elder, Ethan, a Roma, dove ha fatto visita al figlio 19enne in carcere. Gli investigatori hanno riferito che il giovane ha confessato l’accoltellamento avvenuto durante una rissa. Secondo quanto risulta da documenti del tribunale, Elder ha detto di aver creduto che uno “strano uomo” volesse strangolarlo, e di non sapere che Cerciello fosse un poliziotto in borghese.

“Speriamo che la verità venga fuori e nostro figlio torni presto a casa” dicono i genitori dell’assassino del Carabiniere. Con il punto di vista della famiglia non è d’accordo il ministro dell’interno Matteo Salvini.  “L’unica verità evidente è che, con undici bestiali coltellate, un criminale ha ammazzato un figlio, uno sposo, un fratello, un Italiano di 35 anni. Galera. Punto”. Così in un post dove allega ANSA.IT il ministro commenta le parole della famiglia di Finnegan Lee Elder che si è augurata che “emerga la verità”.

 
L’unica verità evidente è che, con 11 coltellate, un criminale ha ammazzato un figlio, sposo, fratello, Italiano di 35 anni.
Galera..

— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) August 4, 2019

BIMBI RUBATI …? FORSE SI’ !

BIMBI RUBATI …?  FORSE SI’ !

Rosaria Tassinari è il nuovo assessore al Welfare del Comune di Forlì, certamente esserlo in questi giorni  non deve essere  proprio una roba esaltante,  trovarsi  dinanzi al presunto “sistema Bibbiano”, forse… applicato anche nel suo comune,  e dopo tanto vociferare in merito agli affidi anomali che ha visto  togliere ad alcuni genitori forlivesi i propri figli  la vedo argomentare con  tanta ingenuità, quasi a tentennare sul da farsi e a tergiversare senza tener conto l’inaudita violenza psicologica subita dai genitori di alcuni bimbi. In più dimentica, cosa importante, che alcuni di quei bimbi sono stati dati in affidamento alle Case Famiglie grazie a  presunte relazioni farlocche dei locali servizi sociali, se vero è qualcosa di horror, ma a tutto ciò ella  dichiara :  << Una situazione delicata alla quale rispondo, per quello che è possibile.  “Alcuni di questi casi sono pervenuti anche alle nostre mail, come per esempio quello della bambina a cui è stato impedito di vedere il padre morente. Ho chiesto una relazione ai Servizi sociali per tutti i casi segnalati e che sono in gran parte storie che si protraggono da anni >>.  “Caro assessore, lo sappiamo che lei è lì da poco e non ha nessuna responsabilità in merito, lo scrivo a scanso di equivoci, ed in effetti non uovo nessuna accusa contro di lei,  tuttavia lei ora c’è e il problema è purtroppo, piace o non piace, è tutto suo  e lo deve affrontare con vigore energia ed autorevolezza, non può  dichiarare una roba del genere, lei appartiene ad un’altra forza politica ed è suo dovere, conferitole dal voto degli elettori, a dover procedere senza indugi. In primis le chiedo : ma come può pensare che se colpevoli, rimarco il “se colpevoli”, gli assistenti sociali ammetteranno il business dei bambini con delle relazioni improntate sulla verità assoluta solo perché le chiede lei ? Ho ragione di non crederlo, anzi, resto convinto che faranno di tutto per difendersi accomunando bugie e falsi testimoni pur di nascondere le loro malefatte.  Quindi “caro assessore” metta mano alle carte e spulci una per una ogni singola situazione familiare pertinente al suo comune e rammenti che pare, dico pare, nel tribunale dei minori di Bologna forse qualcosa non è andato per il verso giusto, non oso pensare a decreti di favore, assolutamente no però lei , visto che è anche un avvocato, sicuramente saprà individuare le anomalie e incongruenze nelle vari testimonianze raccolte dagli assistenti sociali  e quando il suo “naso ed intuito” la spingono a chiarimenti e a capirci meglio o…vede qualcosa non quadrare informi la procura della sua città perché le dico, da fonti certe e sicure che ovviamente non rivelo, che i servizi sociali della sua città hanno relazionato su basi e fatti inesistenti in almeno un caso. Ora visto che lei si è appena insidiata tutti noi aspettiamo con ansia e speranza che lei avvii quell’opera di  pulizia e trasparenza nella storia di ogni singolo minore, a partire dagli ultimi anni perché ho la netta impressione che anche a Forlì abbia attecchito il “sistema Bibbiano” con la compiacenza della politica e delle giunte precedenti alla sua. Attendiamo un suo gesto di coraggio e di amore verso i cittadini forlivesi e in particolare verso i genitori dei bimbi derubati.  03082019

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Bambini sottratti alle famiglie dai Servizi sociali, avvocato segnala 4 episodi dubbi a Forlì. L’assessore: “Indagheremo”

Quattro casi ritenuti dubbi in cui approfondire il ruolo dei servizi sociali nella sottrazione di alcuni minori alle loro famiglie

FORLI

01 agosto 2019 18:49

Quattro casi ritenuti dubbi in cui approfondire il ruolo dei servizi sociali nella sottrazione di alcuni minori alle loro famiglie. A portarli all’evidenza pubblica è l’avvocato che cura i quattro casi e che si scaglia contro l’operato degli assistenti sociali del Comune di Forlì, l’avvocato Francesco Miraglia di Modena. Il primo problema sollevato dal legale è la difficoltà di avere rapporti professionali con il servizio apposito del municipio: “Non è stato possibile neppure avere un incontro per discutere di vari casi di persone che, disperate, sono arrivate da me”, spiega.

Diversi i casi che vengono citati dall’avvocato Miraglia: “Uno di questi casi non è arrivato neanche davanti al giudice in quanto ritenuto infondato anche dal pubblico ministero e archiviato fin da subito. Eppure, nonostante questo i bambini coinvolti vivono in comunità da sei anni e gli incontri con la madre sono stati sospesi”. Ci sarebbe poi un altro caso: “Una bambina presa dai Servizi sociali a scuola senza mai avvisare i genitori. La madre tutti i giorni si è recata ai Servizi sociali, senza mai ottenere una risposta. Il padre è deceduto proprio in quei giorni e al minore non è stato permesso neanche di recarsi all’ospedale per l’ultimo saluto. La figlia è stata dichiarata adottabile e la madre lo ha saputo a iter concluso”.

Continua l’elenco l’avvocato Miraglia: “E’ incappato anche un padre accusato di maltrattamenti. Vede la figlia un’ora e mezza alla settimana da due anni e madre e figlia vivono in comunità, un costo per il Comune di Forlì stimabile in circa 300mila euro, invece di stare in casa propria”. “Ad un’altra mia assistita – spiega il legale – hanno tolto la figlia, che poi è stata data in adozione agli operatori della comunità in cui è stata alloggiata. La madre, per aver tentato di contattarla via social media è stata denunciata per stalking”. E conclude: “A chi giova tutto ciò? Non certo al benessere dei bambini. Lo sa il Comune quanto grava sulle sue coste questi provvedimenti inutili e infondati?”.

Una situazione delicata alla quale risponde, per quello che le è possibile, Rosaria Tassinari, il nuovo assessore al Welfare del Comune di Forlì: “Alcuni di questi casi sono pervenuti anche alle nostre mail, come per esempio quello della bambina a cui è stato impedito di vedere il padre morente. Ho chiesto una relazione ai Servizi sociali per tutti i casi segnalati e che sono in gran parte storie che si protraggono da anni. Il modo che avremo per fare i dovuti approfondimenti sarà la commissione di indagine, che spero vedrà l’apporto di esperti esterni, come è stato fatto per la commissione regionale. Parlare ora di singoli casi non è possibile in quanto ci sono conoscenze ad ora ancora superficiali”.

Ma oltre ai singoli casi c’è anche il problema, rilevato in verità da più avvocati, di difficoltà di relazionarsi coi Servizi sociali. Una questione già nota anche all’assessore al Welfare – come fa capire Tassinari stessa: “E’ capitato anche nella mia recente esperienza di, sollecito sempre i servizi al dialogo”.

Casi dubbi di affido, la lista Calderoni: “Si controlli senza strumentalizzazione politica”
“E’ necessario che si faccia chiarezza una volta per tutte e nelle sedi opportune e che i fatti vengano esposti come realmente sono, mettendo tutte le forze politiche in condizione di ragionare sulla situazione effettiva e non su ipotesi o voci che sono facilmente sospettabili di strumentalità politica”: è quanto sostiene una nota della Lista Civica “Con Giorgio Calderoni”, sulla scelta di procedere ad una commissione d’indagine comunale sull’operato degli uffici relativamente agli affidi di minori.

Il tema ha tenuto banco nel corso dell’ultimo consiglio comunale. Critica la lista Calderoni: “Durante il Consiglio Comunale di lunedì 29 luglio la maggioranza ha presentato istanza per la costituzione di una commissione d’indagine per verificare eventuali irregolarità negli affidi di minori da parte dei servizi sociali del Comune di Forlì. L’istanza non faceva riferimento ad alcuna segnalazione specifica, richiamandosi di fatto solo all’impressione suscitata sui cittadini dal caso di Bibbiano. Il nostro gruppo ha dichiarato la propria disponibilità affinché venissero svolte opportune verifiche, segnalando tuttavia che, in assenza di specifiche denunce relative a Forlì, lo strumento più idoneo non fosse una commissione di indagine, che di norma viene istituita in presenza di forti criticità riscontrate, ma piuttosto la terza Commissione consiliare permanente, che dispone dei poteri adeguati alla circostanza”.

“Nel corso del dibattito, interpellata dai Consiglieri dell’opposizione l’Assessora Tassinari ad un tratto ha dichiarato che “fioccano le segnalazioni”, senza per altro dare alcun ulteriore chiarimento sui fatti citati, sulla loro natura, quantità e provenienza delle segnalazioni stesse, salvo un generico richiamo ai social. In assenza di elementi precisi il nostro Gruppo consiliare ha ritenuto di non poter prendere parte al voto ed esprimere una posizione motivata su una questione tanto delicata, che interessa minori in condizione di vulnerabilità, cittadini e lavoratori comunali”.

Ed ancora la lista Calderoni: “Nei giorni successivi l’Assessora ha rilasciato varie ulteriori dichiarazioni alla stampa che non hanno fatto altro che aggiungere confusione: da una parte ha infatti affermato che non vi sono elementi che giustifichino l’allarmismo, che sulle segnalazioni vi è “un effetto di trascinamento legato a Bibbiano” e che la volontà della maggioranza è di tutelare gli operatori del Comune, dall’altra ha riaffermato la necessità di uno strumento speciale d’inchiesta per verificare “l’iter comportamentale degli operatori” stessi”.

Nel frattempo sembrano prendere corpo nello specifico le segnalazioni. Un avvocato specializzato di Modena ha spiegato infatti di avere ben 4 casi dubbi di affido dei servizi sociali di Forlì, affidati al suo studio, confermati anche dall’assessore Tassinari, e di trovarsi in una situazione di mancanza di dialogo in quanto i legali di parte non vengono ricevuti.

ANCORA UNA STRAGE..!

ANCORA UNA STRAGE..!

Terroristi in azione senza fare acquisti, così giusto per fare qualcosa di diverso ed eclatante, … così, giusto per avere tanti spettatori in TV a cui dare l’orrido spettacolo per rompere la monotonia del caldo… Ma è davvero incredibile…ma come si fa ad ammazzare della gente inerme che sta facendo acquisti in tutta tranquillità e in compagnia dei propri cari in un centro commerciale. Mi chiedo cosa abbiano nella testa avariata certi elementi che li spinge ad essere così spietati ed assetati di sangue…forse la colpa è anche da ricercare nei videogiochi…no.. non scherzo… In quei giochi ci sono situazioni identiche e ci si abitua ad ammazzare i nemici o a gente inerme per errore durante le fasi dei giochi….e poi alla fine ammazzare la gente diventa un piacevole e macabro reality. La mia è una semplice ipotesi, forse un po’ fantasiosa, che va ad aggiungersi a quella più concreta dei lavaggi di cervello e a quei condizionamenti mentali col fine politico o religioso. Sono veramente rammaricato e affranto per la perdita di tante persone tra cui quattro bimbi ..per niente… già… è proprio questo il punto…e qual è il senso di questa strage ? Ad ora, con l’ultimo aggiornamento i morti sono saliti nel numero di 20 oltre 22 feriti…. ancora una strage senza senso.. Il mio personale cordoglio va ai familiari delle vittime e l’auspicio che i feriti possano riprendersi al più presto. 04082019

…by… manliominicucci.myblog.it

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Texas, 21enne spara dentro un supermercato: 20 morti e 26 feriti, anche dei bambini. Fbi apre fascicolo per “terrorismo interno”

La polizia segue la pista del crimine d’odio dopo essere entrati in possesso di un suo manifesto suprematista che porterebbe le indagini in quella direzione

di F. Q. | 4 AGOSTO 2019

Texas

Texas, dopo la strage la solidarietà dei cittadini: in centinaia per donare il sangue ai feriti

È di 20 morti, tra cui alcuni bambini, e 26 feriti il bilancio della strage a El PasoTexas, dove un uomo, il 21enne Patrick Crusius, è stato arrestato con l’accusa di essere l’autore della sparatoria all’interno di un supermercato Walmart nel complesso commerciale di Cielo Vista. Le autorità seguono la pista del crimine d’odio dopo essere entrati in possesso di un suo manifesto suprematista che porterebbe le indagini in quella direzione, come ha spiegato Gren Allen, capo della polizia della città. Pista supportata anche dal fatto che la maggior parte dei clienti del supermercato sono ispanici. L’Fbi ha aperto un fascicolo per “terrorimo interno”.

Tra le 20 vittime c’è anche una donna di 25 anni con il figlio di due mesi in braccio, come ha riferito la sorella, Leta Jamrowski, dopo aver saputo che la sua familiare, Jordan Anchond, era stata uccisa al Walmart mentre stava comprando materiale per la scuola. La donna ha parlato con l’Associated Press mentre aspettava in una sala del centro medico universitario di El Paso dove il nipotino era in cura per delle fratture dovute alla caduta di sua madre. “Dalle ferite sul bimbo – ha spiegato – è probabile che mia sorella gli abbia fatto da scudo. Così quando è stata colpita con il piccolo in braccio, potrebbe esserci caduta sopra. Insomma, ha dato la sua vita per proteggerlo”.

Texas, strage al centro commerciale: i clienti in fuga con le mani alzate

 

Dopo la sparatoria, gli ospedali che hanno ricevuto i feriti hanno lanciato un appello per la raccolta di sangue per le trasfusioni. Alla richiesta hanno risposto subito in moltissimi, come mostrano le immagini delle tv americane.

Le prime ricostruzioni dell’accaduto sono state possibili grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso Crusius, 21enne di Allen, vicino Dallas, entrare dall’ingresso di un parcheggio con occhiali, pantaloni mimetici, t-shirt scura e un paio di cuffie, con un’arma che sembra un fucile automatico Ak-47. Dopo il ritrovamento di un manifesto suprematista, la polizia segue la pista dell’odio razziale, anche se non c’è per ora alcuna conferma ufficiale, con i profili social che sono sotto la lente d’ingrandimento.

Una volta fatta irruzione nel centro commerciale, il ragazzo ha dato inizio a un’ora di panico tra le centinaia di avventori che a quell’ora del weekend affollavano i negozi, bar e ristoranti del complesso. Molte famiglie stavano acquistando articoli di cartoleria per la scuola, che in Texas comincia tra un paio di settimane.

Dopo i primi spari c’è stato un fuggi fuggi generale, come mostrano le prime immagini scattate dai presenti con i telefonini e subito rilanciate dalle tv americane. L’area però è così grande che nessuno sapeva esattamente in che direzione scappare. Alcuni locali hanno attuato immediatamente il lockdown, isolandosi dal resto dello shopping center. Diversi visitatori hanno telefonato alle forze dell’ordine e hanno cominciato a mandare sms ai propri cari.

La polizia è arrivata in forze, insieme all’Fbi e alle ambulanze, ma è passata almeno un’ora prima della cattura dell’assalitore. “Davvero straziante. Stai al sicuro El Paso, per favore seguite tutte le indicazioni del personale di emergenza”, aveva twittato Beto O’ Rourke, tra i candidati più battaglieri contro la diffusione delle armi da fuoco. “Un atto di violenza odioso e assurdo”, ha accusato il governatore repubblicano del Texas, Greg Abbott.

“Terribile sparatoria a El Paso, Texas. Le notizie sono molto brutte, molte vittime. Stiamo lavorando con le autorità statali e locali e con le forze dell’ordine. Ho parlato con il governatore promettendo il totale sostegno del governo federale. Dio sia con tutti voi!“, ha twittato invece il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, continuando poi a cinguettare su temi di campagna elettorale.

Quella di sabato è la seconda di tre sparatorie di massa che hanno colpito gli Stati Uniti in pochi giorni, dopo quella del 29 luglio a San Jose, al festival del cibo, dove un 30enne ha aperto il fuoco uccidendo quattro persone, e poche ore prima di quella di Dayton, in Ohio, dove due uomini armati hanno tolto la vita ad almeno sette persone.