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VIA COL VENTO IN POPPA…

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VIA COL VENTO IN POPPA…

Ci siamo, gli iraniani hanno risposto, come promesso dai loro capi religiosi, alla morte del loro generale e lo hanno fatto nel più classico dei sistemi militari in uso nel medio oriente, hanno lanciato 15 missili su due  base americane di stanza nel nord dell’Iraq ma non è noto il luogo dei lanci. La temuta risposta è quindi arrivata e anche in modo fragoroso e con una tempistica inaspettata, sia nei modi che nei tempi. Al momento non si hanno notizie di morti o feriti né di danni né è dato sapere se i nove missili siano stati intercettati dalle batterie anti missili americane e distrutti prima di colpire il bersaglio. La notizia è di pochi minuti fa e i dettagli sono ancora del tutto sconosciuti. Il peggio sta arrivando e ora che succederà agli iraniani ? Non credo che gli americani se ne staranno buoni…buoni a bere birra e whisky e ad aspettare che una seconda raffica di ordigni li colpiscano ? Do per scontato che ora risponderanno all’attacco in maniera adeguata e proporzionata, tuttavia bisogna capire quanto sia strategica per loro la proporzione della risposta e quanto sia importante e devastante sotto il profilo psicologico l’adeguata risposta all’esercito Iraniano. Poi attendiamo ulteriori dettagli sull’operazione iraniana per valutare meglio lo sviluppo della situazione militare nella zona e cercare di capire quale potrebbe essere la portata della reazione americana. 08012020

..by… manliominicucci.myblog.it

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L’Iran lancia 15 missili contro le basi Usa in Iraq. Per i Pasdaran ci sono almeno 80 morti

Colpita anche la base di Erbil, dove è presente il contingente italiano. Militari tutti illesi

Missili iraniani, fermo immagine –

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Redazione ANSA

 

 

08 gennaio 2020

L’Iran ha lanciato l’operazione ‘Soleimani Martire’ sferrando un attacco missilistico in Iraq contro due basi che ospitano le truppe americane e quelle della coalizione, tra cui militari italiani. Una pioggia di cruise e di missili balistici a corto raggio partita dal territorio iraniano e che si è abbattuta contro la base di al-Asad e contro quella di Erbil, come prima rappresaglia per l’uccisione del generale Qassem Soleimani da parte degli Usa.

Almeno 80 morti. Sarebbe questo un primo bilancio dell’attacco missilistico dell’Iran contro due basi irachene dove erano ospitati militari americani. La televisione di Stato iraniana cita fonti ben informate della Guardia Rivoluzionaria secondo le quali circa 80 prsone sono state uccise, ed altre 200 sono rimaste ferite, in seguito al raid. “Grandi perdite sono state inflitte a numerosi droni, elicotteri e equipaggiamento militare nella base” di al-Asad. Secondo la Guardia Rivoluzionaria almeno 15 missili hanno colpito basi statunitensi, e nessuno è stato intercettato dall’esercito americano. “Circa 104 obiettivi degli Stati Uniti e dei suoi alleati locali sono sono osservazione da parte dell’Iran, e se commetteranno un errore, siamo pronti ad attaccarli”, spiega una fonte della Guardia Rivoluzionaria alla tv di Stato.

L’Iran “ha dato uno schiaffo gli Stati Uniti con l’attacco missilistico alle sue basi militari, ma non è ancora abbastanza e la presenza corrotta degli Stati Uniti dovrebbe finire”, ha detto il leader supremo iraniano, Ali Khamenei, in un messaggio in tv.

“Il generale Soleimani ha combattuto eroicamente contro l’Isis, al Nusra, Al Qaeda e altri. Se non fosse stato per la sua guerra al terrorismo, le capitali europee sarebbero ora in grande pericolo”, ha scritto su Twitter il presidente iraniano Hassan Rohani. “La nostra risposta finale alla sua uccisione consisterà nel cacciare tutte le forze Usa dalla regione”, ha aggiunto.

Nessun soldato iracheno è stato colpito nell’attacco iraniano contro le due basi americane, secondo quanto reso noto dall’esercito iracheno affermando che sono stati lanciati 22 missili.

Secondo la tv di Stato iraniana, ci sarebbe stata anche una seconda ondata di attacchi.

Il personale del contingente militare italiano ad Erbil si è radunato in un’area di sicurezza – secondo quanto appreso dall’ANSA – e gli uomini si sarebbero rifugiati in appositi bunker. Risultano tutti illesi. “In queste ore di tensione esprimo la mia sentita vicinanza a tutti i nostri soldati – spiega in un tweet il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – che svolgono con dedizione e professionalità la loro missione in Iraq e non solo. Faremo di tutto per tutelarli e per trovare soluzioni che impediscano una pericolosa spirale di conflittualità”.

Il Pentagono, in una nota, ha affermato che dopo aver messo al corrente dei fatti il presidente americano Donald Trump sta ancora valutando le conseguenze dell’offensiva. Intanto a Washington si è riunito il consiglio per la sicurezza nazionale alla presenza del segretario di Stato Mike Pompeo e del numero uno del Pentagono Mark Esper.

Da Teheran il corpo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane ha annunciato come “la feroce vendetta” per l’uccisione del generale Soleimani è iniziata e ha affermato che l’operazione iniziale si è conclusa con successo e che la base di al-Asad, contro cui sarebbero stati lanciati almeno 35 missili, “è stata completamente distrutta”.

L’Iran minaccia quindi “azioni ancor più devastanti” se gli Usa dovessero decidere di rispondere. “Se l’Iran dovesse essere attaccato sul suo territorio – avvertono le Guardie Rivoluzionarie – Dubai, Haifa e Tel Aviv verranno colpite in un terzo round di attacchi da parte dell’Iran”. Intanto volano le quotazioni del petrolio, balzato del 3,4% a 65 dollari, e dell’oro, a quota 1.600 dollari l’oncia ai massimi dal 2013.

Un capo della forza paramilitare irachena filo-iraniana Hashed al Shaabi ha invocato una “risposta irachena” all’attacco al generale Soleimani altrettanto forte di quella iraniana, dopo l’attacco missilistico iraniano a due basi Usa in Iraq. In un tweet, Qaïs al-Khazali, da qualche giorno nella lista Usa dei ‘terroristi’, ha affermato che “la prima risposta iraniana all’assassinio del comandante martire Soleimani” è “avvenuta” . “È giunto il momento per la prima risposta irachena all’assassinio del comandante martire Mouhandis”, ha aggiunto.

Il premier giapponese Shinzo Abe ha cancellato la visita prevista in Medio Oriente, in programma a metà gennaio, a causa dell’intensificarsi delle tensioni nella regione tra Iran e Stati Uniti. La decisione segue l’attacco dell’Iran a due basi statunitensi in Iraq, dopo l’uccisione del generale iraniano Soleimani in un blitz Usa lo scorso 3 gennaio. Abe si sarebbe dovuto recare in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Oman a partire da sabato.

Il Papa durante l’udienza generale in Vaticano si è rivolto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dall’Iraq, dal Libano, dalla Siria e dal Medio Oriente: ‘Nei momenti più tristi della nostra vita, nei momenti più angoscianti e di prova non dobbiamo avere paura ed essere audaci come lo è stato Paolo, perché Dio veglia su di noi, è sempre vicino a noi. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre dal maligno!”.

L’attacco dell’Iran alle basi Usa in Iraq è stato condotto per “legittima difesa” contro un “attacco terroristico” compiuto con l’uccisione del generale Qassem Soleimani, ha detto poi ai media a Teheran il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif.

Mentre il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha commentato: “Seguiamo con particolare preoccupazione gli ultimi sviluppi e condanniamo l’attacco da parte di Teheran. Si tratta di un atto grave che accresce la tensione in un contesto già critico e molto delicato”.

“In questo momento è indispensabile agire con moderazione e prudenza”, dichiara il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in un colloquio telefonico con il collega iracheno Al Shammari per ricevere le sue valutazioni dopo gli attacchi della scorsa notte. “Ogni possibile soluzione – ha aggiunto Guerini – sarà affrontata insieme alla coalizione, con un approccio flessibile, anche per non vanificare gli sforzi fino ad oggi profusi”.

La Francia “condanna gli attacchi condotti questa notte dall’Iran in Iraq contro postazioni della Coalizione anti-Isis. Conferma la sua solidarietà agli alleati e partner della coalizione, come anche il suo attaccamento alla sovranità e alla sicurezza dell’Iraq”: è quanto si legge in una nota diffusa dal ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian. Per il capo del Quai d’Orsay, “la priorità dev’essere più che mai la de-escalation. Il ciclo di violenze va interrotto”.

 

RAZZISMO …E CHE È …?

Merdosa

RAZZISMO …E CHE È …?

Ecco, magari visto che lei è così intelligente e di una razza  superiore  rispetto a noi poveri comuni mortali di nazionalità italiana, sarebbe bello che ci spiegasse il termine razzismo perché evidentemente io lo confondo con qualche altro aggettivo poco qualificativo…. Però, prima di porre le domande “alla intelligentona” in merito al razzismo, credo sia …forse “ doveroso “ringraziare” l’attrice Italo-africana per la qualità e quantità di  “apprezzamenti gratuiti”, molto poco graditi, rivolti a noi italiani con la totale assenza di educazione, rispetto e sensibilità verso coloro i quali, con amore cristiano e generosità unica nel mondo civile l’ha tolta letteralmente dalla merda e le ha permesso di diventare qualcuno in questo paese, sino al punto da farla diventare così arrogante da dimenticare le sue origini fatte di merda e fame. Con il senno del poi, forse… in passato abbiamo sbagliato a farla venire in Italia e a salvarla dalla fame e chissà a quali tante altre disgrazie era destinata a subire nel suo bel paese musulmano d’origine. Dal modo volgare e sprezzante con cui urla la sua indignazione verso il popolo italiano ed alcuni politici, pare proprio che si sia sbagliati a farla venire da noi. visto e  considerato che il risultato riscontrato e cioè fatto di  offese, attacchi senza senso e addossando le colpe alla cristianità per un razzismo inesistente e che solo lei ha in testa. Evidentemente la fortunata migrante non ha ben chiaro cosa sia il cristianesimo né l’islamismo, perché se lei oggi, da adulta, vivesse in Somalia le spettavano tre cose: la prima, fare figli in quantità, la seconda, vestirsi come una busta dell’immondizia e la terza, vivere nel perenne silenzio della sottomissione religiosa islamica. Quello che ha fatto e detto, cara immigrata maleducata e ingrata, nei paesi di religione islamica sarebbero stati interpretati come blasfemia e portata alla lapidazione sino alla morte mentre, in un paese “razzista e cristiano” come il nostro, esattamente come ci definisce lei, il peggio è finire sulla prima pagina di un quotidiano nazionale…che bel razzismo, le devo dare ragione io, non sono mai stato in prima pagina come lei eppure denuncio tutte le malefatte ogni santo giorno. Lei probabilmente non conosce il vero significato del termine “razzismo”, evidentemente lo confonde con gli “arrosticini e le patatine”, perché il razzismo non è solo quello del colore della pelle ma il vero razzismo è quando uno stato propende per un soggetto e lo privilegia a danno di un altro, e faccio un esempio concreto : per un immigrato nero lo stato italiano spende dai 33 sino ai 75 euro al giorno mentre per un disabile bianco italiano ne spende …”nove” e  per un pensionato sociale ne spende “appena 17”…E questo non è razzismo ? Perché ci sono delle persone, cittadini italiani ed europei, che dormono e muoiono di gelo nelle auto e nei camper mentre ai negri africani e arabi musulmani si offrono i centri di accoglienza e gli hotel ben riscaldati ? E questo per lei, cara privilegiata della vita, non è razzismo verso i cristiani e gli italiani, e loro per queste discriminazioni non avrebbero motivo di incazzarsi ? Poi, ci dica, perché gli immigrati musulmani devono ricevere assistenza sanitaria in corsie preferenziali mentre a noi poveri cristiani tocca aspettare mesi per le stesse prestazioni ? Le ricordo che le strutture presenti in Italia sono state realizzate ed edificate dai cristiani italiani e i negri qui han fatto ben poco e i musulmani …zero. E in ultimo, egregia signorina, ci spieghi come ha fatto ad arrivare sino a diventare attrice, perché se a lei non è noto le faccio umilmente osservare che quella “è corsia e riservata alla gente di sinistra a anti cristiana” anche se pubblicamente si dichiarano cattolici. Spero di essere stato esaustivo nel spiegarle le differenze però, se a lei non sta più bene il nostro paese…bene, allora se ne torni in Somalia e lì, vada a riempire le cloache di quel paese dei suoi gratuiti insulti e offese da maleducata e ingrata. Ma lo so già…lei non ci andrà… perché lei è come i tanti radical chic pro islam…solo fumo per arrivare in prima pagina ma a coprirsi con il bustone nero dell’immondizia neanche a parlarne….vero signora anti razzismo…? 07012020

….by…manliominicucci.myblog.it

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L’attrice Abraham: “Italiani razzisti, colpa della cultura cattolica”

L’attrice, in una lunga intervista, non manca di parlare di politica, sparando a zero su Giorgia Meloni (portatrice sana di razzismo) e sulla Lega

Merdosa

Il razzismo non appartiene a un colore o a un’etnia, ma è insito nell’ignoranza della gente”.

Musica e parole di Tezeta Abraham, giovane attrice nata nel Gibuti da genitori etiopi e naturalizzata italiana (vive nel nostro Paese, a Roma, dall’età di 5 anni).

Anche l’attrice italo-africana non ha voluto esimersi dal fornire la propria opinione sul tema razzismo nel nostro Paese, concedendo una lunga intervista dai toni decisamente duri ed addossando la colpa del presunto razzismo degli italiani alla religione cattolica. Secondo la Abraham infatti “In Italia c’è la cultura che, se uno nasce nero, si deve accontentare di rimanere ai margini della società. Penso che questa forma mentis venga in parte dalla cultura cattolica che regna nel paese. Questo perché la cultura cattolica verte sulla pietas e, quando si tratta di aiutare lo straniero allora va bene, ma il problema sorge se lo straniero ‘scavalca’, si integra, arriva. Lì scatta il sentimento dell’invidia: la collettività non accetta di essere scavalcata in casa propria. In più, negli ultimi anni, abbiamo vissuto una forte crisi, che ha promosso lo svilupparsi di un fenomeno di invidia verso chi ha una vita di successo e figurarsi se è una persona straniera ad avere successo”.

L’attenzione dell’attrice si sposta poi ovviamente sulla politica: la Abraham punta il dito in particolare contro Giorgia Meloni e la Lega: “Ci sono portatori sani di razzismo come Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, che si compiace del suo 10% a causa dell’hashtag immigrazione – continua la Abraham – Oppure, possiamo parlare anche della Lega, che basa la sua politica sulla propaganda sull’immigrazione, consapevoli del fatto che attireranno le folle, aizzandole all’odio. Le loro sono vere e proprie provocazioni. Se ci pensiamo, anche i numeri sono sbagliati. Gli sbarchi non sono quelli che vogliono far credere, ma ormai, si sa, è tutto fatto per le percentuali”. L’attrice infine lancia un vero e proprio allarme razzismo nel nostro Paese, sostenendo che in Italia si sia toccato l’apice del razzismo, con gli adulti che si sono incattiviti e non si fermano neppure di fronte ad un bambino.

Tezeta, che è entrata nel mondo dello spettacolo grazie alla vittoria, nel 2002, del concorso di bellezza “Miss Africa Italia”, ha alle spalle anche la partecipazione all’edizione 2010 di “Miss Italia”. Dal 2015 invece ha avuto inizio la sua carriera di attrice di film e fiction, mandate in onda soprattutto dalla Rai.

 

ALLARMISMI …?

Reggio Calabria meningite

ALLARMISMI …?

Nessun allarmismo e niente panico, inviti corretti e responsabili da parte di alcuni medici, tuttavia sono in totale disaccordo con talune raccomandazioni perché ho il diritto di sapere che diavolo sta succedendo in Italia ? La meningite da nord a sud mi crea un problema di credibilità verso le istituzioni sanitarie, perché quando il servizio sanitario nazionale non dice nulla e tergiversa allora sono davvero preoccupato. I nostri figli possano recarsi a scuola in tutta tranquillità ? I nostri cari possono recarsi al lavoro senza contrarre il virus ? Io non mi allarmo, ma se nessuno mi dice niente allora … mi incazzo di brutto… altroché. Ho il diritto di sapere se i nostri cari rischiano la loro vita. Ci dite che cavolo sta succedendo ? Smettetela di giocare col silenzio e la paura dei genitori, la meningite è un problema serio, che dobbiamo fare ? Ci dobbiamo vaccinare ? Sì tratta solo di un paio di focolai isolati ? Ma insomma, facile dire niente allarmismi ma perché il ministro della salute non va in televisione e ci dice le cose come stanno e quali sono le cause di questa maledetta meningite ? Un’altra ragazza è morta di meningite e ci dicono …”niente allarmismi”….già, facile fare i predicatori quando non si è perso una figlia… siamo alla follia…ci tengono nascosto tutto.. 07012020

…by… manliominicucci.myblog.it

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Meningite, morta una ragazza di 16 anni a Reggio Calabria. Appello dell’ospedale: «Evitare allarmismi»

ITALIA

Lunedì 6 Gennaio 2020

 Reggio Calabria meningite

Ancora un caso mortale di meningite. La meningite fa un gran salto e dal bergamasco arriva fino a Reggio Calabria. Una ragazza di 16 anni é morta di meningite nel reparto di Pediatria del Grande ospedale metropolitano reggino. A darne notizia è stata la Direzione aziendale del nosocomio, che in una nota, esprimendo «la propria tristezza per la scomparsa della giovane ed il cordoglio ai suoi familiari», afferma di ritenere «doveroso fare chiarezza sulle circostanze che hanno portato al decesso della sedicenne», rivolgendo, al contempo, «un appello ad evitare ogni ingiustificato allarmismo, considerato che il contagio di questa patologia si realizza solo attraverso un contatto stretto e prolungato con una persona colpita dall’infezione». Il decesso della giovane é avvenuto alle ore 14 di ieri, 5 gennaio. Il ricovero della sedicenne risaliva alle 11.18 della stessa giornata di ieri.

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Un decorso negativo della patologia, dunque, estremamente repentino, considerato che il decesso é sopraggiunto meno di tre dopo il ricovero. Nel comunicato la Direzione aziendale, «seppur a poche ore – afferma – da un evento così grave, ritiene doveroso fare chiarezza sulle circostanze che hanno portato al decesso della sedicenne. La morte si è verificata per Sepsi meningococcica microbiologicamente accertata, malattia gravata da elevatissima mortalità anche quando opportunamente e tempestivamente trattata».

«La giovane, la cui sintomatologia era iniziata da alcuni giorni, è pervenuta al Pronto soccorso dell’ospedale alle 11.18 del 5 gennaio ed avviata presso il reparto di Pediatria, dove le condizioni cliniche erano apparse subito critiche e, soprattutto, repentinamente ingravescenti per una severa insufficienza multiorgano ed una grave coagulopatia da consumo. I medici e gli infermieri dei reparti di Pediatria, Cardiologia, Rianimazione ed Ematologia hanno prontamente avviato le manovre rianimatorie, che sono state ripetute e prolungate, nonché tutte le necessarie indagini diagnostiche strumentali e di laboratorio. Il decesso è intervenuto alle ore 14 della stessa giornata».

La diagnosi definitiva è stata effettuata nella mattinata di oggi, 6 gennaio, «in seguito – riferisce ancora il comunicato – alla positivizzazione dell’emocoltura effettuata il giorno precedente sulla quale è stata eseguita multiplex-PCR per la ricerca di batteri nel sangue (FilmArray) confermata dall’esame batterioscopico. Successivamente si procederà alla caratterizzazione del sierogruppo». La stessa diagnosi, conclude la nota, «è stata notificata stamattina stessa al Direttore dell’Ufficio igiene dell’Azienda sanitaria provinciale per gli opportuni e consequenziali provvedimenti di verifica e profilassi».

IL MARCHESE DEL GRILLO..!

MAYFIELD

IL MARCHESE DEL GRILLO..!

Mitch Mayfield era un ragazzo di appena 23 anni, da un anno nell’esercito americano ed ora non c’è più. Lo hanno assassinato i terroristi islamici somali, lui non era un terrorista sciita né un sostenitore della distruzione di Israele né degli ebrei, né aveva ambizioni di governare il medio oriente, niente, lui era lì solo per fare il suo dovere e difendere la libertà e la democrazia in un paese straniero. Lui purtroppo non è stato ricordato nelle proteste degli americani nelle 70 città statunitensi in solidarietà alla morte di un terrorista iraniano. No…lui non era un generale ma un semplice soldato…e come diceva Sordi nel film: io so il marchese del Grillo e tu se un …c…. Evidentemente deve essere così perché non capisco perché si difenda un terrorista iraniano e non si parli di un proprio figlio o fratello appena ammazzato….Che strano mondo è questo…non lo capisco proprio…06012020

…by… manliominicucci.myblog.it

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Kenya, attacco alla base Usa: morti tre americani, gli shebaab rivendicano

MAYFIELD

Un soldato e due contractor Usa sono stati uccisi ieri dai jihadisti somali durante un assedio di dieci ore alla base navale di Camp Simba al confine con la Somalia. Quattro shebaab sono stati eliminati e due aerei Usa dati alle fiamme. “Nessun legame con quanto succede in Medio Oriente”, hanno detto i jihadisti ad Al Jazeera

06 gennaio 2020

Un commando di otto jihadisti di Al Shabaab ha tentato l’irruzione nella base aerea americana di Camp Simba a Manda Bay, Lamu, nell’estremo Nord del Kenya a 96 chilometri dalla Somalia. Nonostante le rivendicazioni dei terroristi, l’assalto all’interno della base è fallito. Ma sono riusciti a irrompere sulla pista uccidendo tre americani, due contractor e un soldato, dare fuoco a un Cessna americano, un Caravan kenyano, e  distruggere due elicotteri Usa. Uno dei velivoli distrutti era un bimotore di ricognizione per missioni di intelligence. Tra gli americani, il primo corpo ad essere stato identificato è quello del soldato 23enne Mitch Mayfield di Chicago, nell’esercito da un anno.

BREAKING: Mitch MayField, from #Chicago, was one of the American soldiers killed in yesterday’s #AlShabab attack on Camp Simba base in #Lamu, #Kenya – His family and friends say.

06:03 – 6 gen 2020

Gli shebaab morti sarebbero 4, anche se altre fonti riferiscono 8.  I cugini somali di Al Qaeda hanno attaccato la base nelle prime ore del mattine con un’autobomba suicida che ha tentato di entrare nella struttura. Come da prassi, dopo l’autobomba è scattato l’assalto di altri miliziani che però si sono fermati alla pista. Il gruppo ha subito rivendicato l’attacco, sui social e alla loro radio ufficiale Andalus, gridando vittoria per un “attacco completamente riuscito. Abbiamo ucciso 17 persone, di cui 9 militari kenyani”. Le forze militari kenyane non hanno confermato i morti citati nella dichiarazione di AS e hanno invece sottolineato che l’assalto è stato respinto con “danni minor

Il 15 gennaio dell’anno scorso gli shebaab in Kenya hanno attaccato l’hotel di lusso Dusit D2 a Nairobi, uccidendo 21 persone e ferendone 28. Da allora hanno lanciato una campagna dal nome: ” Al-Quds (Gerusalemme) non sarà mai giudaizzato”, con riferimento alla cacciata di Israele da Gerusalemme. Ed è con questo slogan che ieri hanno lanciato l’assalto a Camp Simba.

Un’altra base straniera, britannica, in Kenya a Nanyuki nella contea di Laikipia, è stata oggetto oggi di un tentativo di assalto, fallito. La polizia kenyana ha arrestato tre sospetti. Ancora ignota l’identità e le motivazioni.

 

IL TERRORISTA…BUONO..…..

iraq

IL TERRORISTA…BUONO..…..

Il parlamento iracheno ha approvato una mozione, appoggiata dal premier iracheno Adil Abdul Mahdi, all’indomani della morte del generale iraniano per mano degli americani, la legge prevede l’immediato allontanamento di tutte le truppe straniere dal paese comprese quelle americane. Riflettiamoci un po’ su questa nuova legge, partendo dal punto che ogni paese ha il sacrosanto diritto di decidere le proprie politiche, sia in materia di sicurezza che in quella militare, però questa nuova legge si colloca in un momento particolare e cioè dopo la morte di un generale iraniano, militare di un altro stato e che in teoria in Iraq non sarebbe dovuto neanche esserci ma nei fatti, e tutti lo sanno, era il vero “ comandante del nuovo Iraq”, il cui obiettivo numero uno era quello di trasformare il paese iracheno ad una forma di repubblica islamica di tipo sciita, esattamente come l’Iran e quindi sottometterlo. Il  discorso è ovviamente ambiguo, perché solo oggi e non prima quando il paese era sotto attacco da altro soggetto militare …non invitato, come lo stato islamico dell’Isis, e in quel momento l’esercito e l’aiuto americano facevano comodo…eccome… Rammento a tutti che i guerrieri dell’Isis sono musulmani sunniti, mentre gli iraniani sono musulmani sciiti, e per chi non è proprio addentrato nella materia ebbene che sappia che trattasi di due distinte correnti di pensiero religioso, tante diverse tra loro che danno un’interpretazione del corano molto personale,  le differenze sono così marcate che li costringono ad un odio reciproco, in quanto l’uno ritiene l’altro “blasfemo”… al pari degli infedeli ebrei e cristiani e degni di morte. L’Iraq al tempo di Saddam non li aveva questi problemi, lui li faceva convivere…con le buone o con le cattive ma oggi il paese, sotto l’influenza iraniana e del defunto generale, pian piano è diventato in prevalenza un paese di religione sciita, ed è ovviamente ora molto più vicino all’Iran . Ecco perché l’immediata reazione del parlamento iracheno, quindi nei fatti ora l’Iraq sta per diventare parte integrante dell’Iran e questo non piace al resto del mondo specie agli interessi americani e ad Israele. La morte del generale iraniano di un paio di giorni fa va vista in ottica di strategie militari nell’area molto delicate e tanto lontane dalla comprensione del semplice cittadino e poco incline alle questioni medio orientali… Il generale defunto stava lavorando ad un piano strategico di installazioni missilistiche a lungo raggio, sia in Siria che in Iraq e l’obiettivo numero uno è sempre quello, l’abbattimento dello stato ebraico….l’odiato nemico numero uno del corano…e il consolidamento dell’Iran nell’area come nazione dominante. Le proteste e gli attacchi al presidente Trump sono, secondo il punto di vista di tanti strateghi militari e mio, fuori luogo e senza senso, lì in Iraq si sta decidendo il futuro anche dell’Europa e noi occidentali continuiamo sempre a non capire che gli infedeli ed gli ebrei prima o poi dovranno sottomettersi o perire ai loro disegni o reagire e combattere. L’Europa è piena di combattenti islamici che hanno trovato l’opportuno riparo da noi grazie alla nostra stupidità, gente con la quale prima o poi dovremo fare i conti e confrontarci, perché quello che non si vuol capire è che il dialogo con loro è inutile e non è possibile la tanta sospirata e desiderata integrazione…non è possibile né praticabile e lo si consta nei fatti in Iraq. Il modello iracheno lo mette in mostra chiaramente, altro che andar via, gli americani devono restarci e se è necessario impedire che gli iraniani si dotino di armi nucleari perché quelli sarebbero in grado di poterle utilizzare e di metterci sotto scacco e non dimentichiamo che nella strategia di ampliamento territoriale del defunto generale iraniano nell’area irachena va tenuto conto anche della presenza militare turca, loro preziosi alleati e di non poco conto.. E in ultimo cari occidentali buonisti e scrupolosi, non tiratevi i capelli per la morte di un uomo la cui responsabilità in Yemen è nota a tutti,  e perché per i bambini yemeniti massacrati sotto le bombe di una guerra voluta dall’Iran nessuno si dispera ? Infatti sono anni che c’è la guerra nello Yemen ma non ho mai visto cortei o manifestazioni a sostegno dei bambini e contro l’Iran o l’’Arabia saudita, né in Europa, né in Iraq o Iran né negli USA..…Com’è strano il mondo, si protesta per la morte di un terrorista e si fanno scendere milioni di persone in piazza… e si tace dinanzi alle morti dei bambini e donne…. da lui provocate… Roba da pazzi… e poi, lui… mica era un santo . 06012019

…by…manliominicucci.myblog.it 

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L’Iraq approva una legge per espellere le truppe americane

iraq

L’assemblea, riunita in sessione d’emergenza, pone limiti anche all’addestramento anti-terrorismo condotto dalla Nato

GIORDANO STABILE05 GENNAIO 2020

INVIATO A BEIRUT. Il Parlamento iracheno ha approvato una legge che chiede al governo di mettere fine alla presenza di truppe straniere, e quindi americane, nel Paese. L’approvazione era stata sollecita dal primo ministro dimissionario Adel Abdel Mahdi in un discorso all’assemblea nel primo pomeriggio. I partiti sciiti l’hanno appoggiata in blocco, i curdi si sono astenuti. Sulla scia del sentimento nazionalista suscitato dall’uccisione a Baghdad del generale iraniano Qassem Suleimani e del capo militare delle milizia sciite Abu Mahdi al-Muhandis, il blocco sciita ha rotto gli indugi su un provvedimento che l’ala più filo-Teheran chiedeva da mesi.

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Ladan Boroumand: “Senza Soleimani il potere di Khamenei è molto indebolito

Gli Stati Uniti hanno 5 mila soldati sul territorio iracheno, in 35 basi, e si apprestano a inviarne altri 3500. Washington aveva avvertito Baghdad che una mossa del genere avrebbe trasformato l’Iraq in uno “Stato paria”. Oggi però Mahdi ha esortato i deputi a fare il passo, giudicato il “migliore, nonostante le difficoltà”. La risoluzione approvata chiede al governo dello stesso Mahdi di “revocare la richiesta di assistenza alla Coalizione internazionale per la lotta all’Isis e porre termine alle operazioni in Iraq” delle truppe straniere. Nel 2014 Baghdad si era rivolta a Stati Uniti e alleati perché aiutassero le sue forze di sicurezza a combattere gli jihadisti, allora alle porte della capitale. Nel 2018 la Nato ha lanciato una missione per l’addestramento delle truppe irachene e l’assistenza contro le ultime sacche dello Stato islamico.

Daniel Pipes: “Gli Usa tornano alla deterrenza. Ogni provocazione verrà punita”

Anche l’imam Moqtada al-Sadr, protagonista della guerriglia contro i soldati statunitensi fra il 2004 e il 2008, ha chiesto al Parlamento di adottare misure con la presenza straniera, ancora più dure, e ha invitato il governo a “chiudere l’ambasciata americana” e a “espellere le truppe americane dalle basi militari nazionali”, oltre ad auspicare la formazione “di un asse internazionale di resistenza” contro le interferenze degli Usa nella regione. Al-Sadr si era schierato negli ultimi mesi contro l’esecutivo guidato da Mahdi e contro Teheran, e aveva appoggiato le manifestazioni di protesta. Ma adesso sembra essersi riallineato al fronte sciita oltranzista.

 

TOLO…TOLO…DUE MILIONI..!

Torino

TOLO…TOLO…DUE MILIONI..!

Ebbene la befana quando arriva, arriva per tutti e che diamine, arriva anche per i nostri cari migranti…Ieri le nostre “care risorse” e pagatori di pensioni” ci hanno regalato, per restare nel tema dell’Epifania, un bel fuocherello, poi con tanta abnegazione ed amore hanno lavorato intensamente e con…fatica per abbattere gli edifici nei quali erano stati ospitati, forse non erano più in condizioni ottimali per la ricezione e l’ospitalità e li hanno distrutti…Va benissimo così, non bisogna commentare i fatti, la Rai e il governo non lo vogliono e infatti oggi, come sempre, non ne hanno parlato, … farlo porta voti a Salvini… speriamo solo che i poveretti senza “casa” li abbiano alloggiati nelle curie delle chiese e negli hotel lussuosi della città. Attenzione però…magari se ci sono difficoltà fatelo sapere a… Checco Zalone che ci sono dei migranti in mezzo alla strada e non hanno dove dormire…loro non hanno neanche un’auto o un camper dove dormire …come gli italiani, lui sicuramente è un animo nobile e poi i soldi per sistemarli in comodi hotel e gustosi ristoranti li ha e anche tanti,… e già, visto che il primo giorno di proiezione il suo film ha incassato otto milioni di euro e…grazie a loro, penso e dico che forse un paio di milioni potrebbe spenderli per loro.. almeno così pagherebbe i diritti d’autore ai reali migranti… Sarebbe una cosa fantastica…o anche lui al momento ha così tanto da fare, come tutti i suoi colleghi dello spettacolo, che non ha tempo da dedicare alle opere terrene e si muove come tutti i radical chic e cioè, a parole sono sempre pronti e poi quando c’è da pagare sono sempre assenti. “Tolo un paio di milioni” e ti sei guadagnato la mia stima “caro Checco Zalone”…”Tolo…Tolo un paio di milioni”..o il film sulle disgrazie altrui è un volgare sistema per fare soldi ? Tolo due milioni e sei a posto con la coscienza e con … Famiglia Cristiana. 06012020

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Migranti, rivolta al Cpr di Torino: appiccati incendi negli edifici

I TITOLI DI SKY TG24 DELLE ORE 13 DEL 5/01

Torino

Le fiamme, divampate la scorsa notte, hanno interessato l’area bianca, verde e rossa, dove sono trattenute complessivamente più di 100 persone. I vigili del fuoco hanno domato le fiamme. La polizia è intervenuta per riportare la calma

La scorsa notte si è verificata una rivolta al Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio) di Torino, dove un gruppo di migranti, ospiti nella struttura, ha appiccato incendi in tutti gli edifici del complesso, dando fuoco a materassi e masserizie. I disordini hanno interessato in particolare l’area bianca, verde e rossa, dove sono trattenute complessivamente più di 100 persone. I vigili del fuoco hanno domato le fiamme e la polizia è stata impegnata, sino a questa mattina, nelle operazioni necessarie a riportare la calma. In queste ora si sta valutando l’agibilità dell’immobile.

Rimpatri anticipati

A seguito di quanto accaduto, alcuni ospiti del Cpr saranno rimpatriati anticipatamente, sei già nelle prossime 48 ore. La polizia sta analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza del Centro di permanenza per il rimpatrio per individuare i responsabili dei tafferugli.

I precedenti disordini

L’area gialla e quella viola, dove era scoppiata una rivolta a fine novembre, sono ancora inutilizzabili e 60 persone erano state spostate in centri di altre città. Il 15 dicembre, invece, si era verificata una protesta nell’area rossa, dove i trattenuti sono più di una quarantina. A Capodanno, gli ospiti dell’area blu hanno incendiato dei materassi.

Data ultima modifica 05 gennaio 2020 ore 19:05

 

QUALCOSA NON MI TORNA…

Alto Adige

QUALCOSA NON MI TORNA…

Devo ripetermi per l’ennesima volta, mio malgrado, anche in questa circostanza drammatica e dolorosa: “non lo so se faccio peccato a pensar male, ma tante volte ci ho azzeccato…”. Sì, ho l’impressione che nella sommaria descrizione relativa alla dinamica della strage stradale dei ragazzi ci siano incongruenze evidenti e curiose anomalie, perché se effettivamente il tasso alcolemico del conducente assassino era a livelli quattro volte superiore al consentito mi chiedo come abbia fatto a centrarne una ventina…e a quel modo ? Infatti, quando uno al volante di un’auto è mezzo ubriaco o lo è del tutto non ha la capacità di guidare il veicolo facendolo procedere in linea verticale ma sicuramente obliqua o a zig-zag, e poiché il numero di ragazzi coinvolti è notevole mi chiedo, e sarei curioso, se esiste un filmato della strage e fosse possibile visionarlo in modo tale da smentire i miei sospetti e rendere tutto trasparente. Ripeto, è una dinamica alquanto strana… che mi lascia molto perplesso e non mi convincono le prime scarne spiegazioni televisive, come anche il silenzio sul nome e nazionalità del conducente, com’è possibile che la stampa non sia stata informata debitamente sulle generalità dell’assassino e perché si preoccupano di dirci solamente che è del posto….che significa che è del posto ? Non lo so, ma il fatto stesso che i TG evitino di menzionare le generalità del conducente mi da l’impressione che si voglia tener nascosto il nome del conducente e quando si registrano questi episodi è perché ci vogliono nascondere qualcosa, e chissà cosa… . Ok, attendiamo sviluppi e le relazioni finali della polstrada oltre il nome e nazionalità dell’assassino per avere le idee più chiare e certe. 05012020

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Strage in Alto Adige: auto su pedoni, 6 morti in Valle Aurina

Anche 11 feriti nello scontro notturno

Auto centra pedoni, 6 morti in Valle Aurina –

Alto Adige

Redazione ANSABOLZANO05 gennaio 2020

 

E’ di 6 morti e 11 feriti il bilancio di un tragico incidente stradale avvenuto la scorsa notte a Lutago, in Valle Aurina in Alto Adige. Secondo le prime informazioni, verso le ore 1.15 un’auto ha centrato a grande velocità un gruppo di persone che si trovava sul bordo della strada. Le vittime sono tutti giovani cittadini tedeschi fra i 20 ed i 25 anni di età. Dopo aver passato la serata in un locale, la comitiva si trovava accanto a un pullman turistico quando è stata centrata in pieno da un’automobile.

Auto falcia comitiva di giovani: 6 morti e 11 feriti in Alto Adige

Tre dei feriti sono in gravi condizioni. Tra loro una donna che è stata trasferita d’urgenza di notte con l’elicottero del Aiut Alpin alla clinica universitaria di Innsbruck, in Austria. L’automobilista è un uomo del posto di 28 anni, di Chienes. Secondo le prime informazioni, avrebbe avuto un tasso alcolemico molto elevato. E’ stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale e lesioni stradali.

E’ di 1.97 g/l il tasso alcolemico rilevato sul 28enne. La legge stabilisce attualmente il limite di 0,5 grammi/litro di alcol nel sangue, limite oltre il quale il conducente viene definito in stato di ebbrezza e quindi soggetto a provvedimenti sanzionatori. La guida con un tasso di alcol nel sangue superiore a 0,5 grammi/litro limite viene punita con sanzioni elevate, decurtazione di 10 punti della patente e multe severe. Se poi il tasso è oltre 0,8 grammi/litro guidare diventa reato.

“L’incidente della scorsa notte è una tragedie per l’intera valle, siamo ancora senza parole”. Lo ha detto il sindaco del Comune di Valle Aurina Helmut Klammer durante la conferenza stampa. Klammer, che ancora di notte si è recato sul luogo dell’incidente, ha invitato la stampa a trattare la tragedia “con rispetto e correttezza”. Come ha informato il primario del reparto di medicina d’urgenza dell’ospedale di Bolzano, l’allarme è scattato alle ore 1.15. Sul posto sono intervenute complessivamente 17 ambulanze con otto medici d’urgenza e 50 infermieri, come anche il soccorso alpini. I rilievi di legge sono stati effettuati dai carabinieri.

I vigili del fuoco hanno allestito sulla strada un tendone per le prime cure dei feriti che poi sono stati trasportati con le ambulanze negli ospedali di Brunico, Bressanone e Bolzano.

 

OLOCAUSTO — FOIBE = 10-0

Olocausto

OLOCAUSTO — FOIBE = 10-0

È la sintesi logica della verità storica che investe e inquina politicamente il nostro paese dal lontano 1947. Trovo sia la stortura storica più eclatante dal dopoguerra ad oggi, una cosa davvero vergognosa quanto mai singolare e quanto mai iniqua, non mi pare che il poveretto, appena defunto e testimone oculare delle stragi delle foibe del 1946 sia stato insignito in passato di qualche onorificenza o addirittura nominato senatore a vita come è accaduto per la testimone dell’olocausto, ovviamente parlo della signora Liliana Segre, nominata dal “magnifico presidente”… Mattarella “democraticamente eletto dagli eredi del PCI”. Che strano, evidentemente le stragi di italiani nella penisola istriana per mano dei comunisti titini ….forse…non sono così importanti come gli ebrei ammazzati dai nazisti. Deve essere così, perché neanche oggi i tg nazionali ne hanno parlato… già…meglio non odiare i comunisti ed è meglio propagandare le vittime dell’olocausto… quello sicuramente porta odio…verso la parte politica antigovernativa. Ancora una volta il nostro paese e le nostre istituzioni danno prova di assoluta “democrazia e rispetto dei ….testimoni del passato”. In conclusione, spiace dirlo ma è così, la considerazione e l’impressione che emerge dal modus operandi del presidente della repubblica attuale e quelli precedenti è che ci sono testimoni di serie A, molto utili, e che servono alla politica di regime e testimoni di serie B, molto inutili, che non servono a niente perché portatori di verità e ovviamente scomodi al regime e ai suoi organi di informazione come stampa e media. Che dire, è nostro desiderio che il testimone defunto possa riposare in pace ed ora che è in paradiso, magari se può farlo, dica a tutte le vittime delle foibe che sulla terra, tanti italiani viventi li ricordano con tanto dolore e amore. In ultimo, porgo le mie sincere condoglianze alla famiglia tutta..05012020.

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Udine, è morto l’ultimo testimone oculare degli orrori delle foibe

Si è spento nella sua abitazione di Latisana, in provincia di Udine, Giuseppe Comand, l’ultimo testimone delle esumazioni dei nostri connazionali gettati nelle foibe dai partigiani

Elena Barlozzari – Sab, 04/01/2020 – 23:07

Olocausto

Si è spento nella sua abitazione di Latisana, in provincia di Udine, Giuseppe Comand. Una specie di istituzione per il mondo degli esuli e per la storia di Italia, di cui ha contribuito a svelare le pagine più oscure.

Comand, classe 1920, era l’ultimo testimone delle esumazioni dei nostri connazionali infoibati durante la prima ondata di persecuzioni in Istria. Aveva poco più di vent’anni quando, nel 1943, venne scelto per calarsi nell’abisso.

La sua unità, disarmata dai tedeschi dopo l’8 settembre, era stata aggregata alla squadra dei vigili del fuoco di Pola. È stato allora che il giovane soldato ha sentito parlare per la prima volta di foibe. Senza immaginare quali orrori celassero. Orrori che Comand ha raccontato a Il Giornale in un’intervista. Lui, in realtà, non discese mai quegli inferi. “Io non mi calo nella foiba, piuttosto sparatemi”, rispose impaurito quando gli venne impartito l’ordine di scendere nelle gole carsiche. Esonerato per la sua giovane età, ma assistè a numerosi recuperi. E attraverso gli occhi dei compagni riuscì comunque a vedere nel profondo delle foibe. Il primo recupero, nella foiba di Vines, toccò al maresciallo Arnaldo Harzarich.

All’interno c’erano un’ottantina di cadaveri. “Il maresciallo raccontava che era terrificante e sembrava di calarsi all’inferno. L’odore della putrefazione era così forte che si sentiva a chilometri di distanza. Il problema era recuperare i corpi straziati tenendoli il più possibile intatti”. Poi ancora a Villa Surani, Comand assisté al recupero di Norma Cossetto. Fu sempre Harzarich a scendere. “Con il raggio della pila illuminò il corpo di una ragazza seminuda, che sembrava seduta sul fondo della foiba con la schiena appoggiata alla parete e la testa rivolta verso l’alto, come se sorridesse. Si trattava di Norma Cossetto, la studentessa istriana, torturata e violentata dai partigiani prima di venire infoibata”.

Comand ha tramandato anche le testimonianze degli abitanti che assistettero al calvario dei prigionieri. “A molti disgraziati, prima di venire infoibati, legavano gli avambracci con del filo di ferro ruggine stretto fino all’osso grazie a pinze e tenaglie. Poi li costringevano a salire su una corriera rossa che li portava davanti alla foiba. Sembra che sparassero solo al primo per far precipitare gli altri ancora vivi. Il macabro rito si chiudeva con il lancio di un cane sopra i corpi per una superstizione slava sui morti”.

“Giuseppe Comand è una di quelle persone che hanno permesso che la storia delle foibe e dell’esodo venisse conosciuta. Non potremo mai dimenticare il suo contributo per la verità. Sarebbe bello se a quest’uomo, già insignito dell’onorificenza di commendatore al merito della Repubblica da Matterella, venissero dedicate strade in tutto il Paese”, commenta Emenuele Merlino, vicepresidente del Comitato 10 Febbraio. “Con la scomparsa di Giuseppe Comand – scrive su Facebook la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni – se ne va l’ultimo testimone degli orrori delle Foibe. È per il suo impegno e per la sua testimonianza che non abbiamo mai smesso di chiedere verità e giustizia per gli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia”. Anche per la deputata Pd Debora Serracchiani, con la morte di Comand “perdiamo la memoria e la testimonianza diretta di quel che fu l’orrore delle foibe, e di quale pietosa opera si fecero carico coloro che riportarono alla luce i corpi straziati”.

 

ORA E’ TRUMP… “IL CRIMINALE” …!

epa08102212 An Iraqi army helicopter flies over the funeral processions of slain Abu Mahdi al-Muhandis and Qassem Soleimani in central Baghdad, Iraq, 04 January 2020. Thousands of Iraqi Shiite armed groups members have joined the funeral procession in Baghdad for Iraqi militia commander Abu Mahdi al-Muhandis and Qassem Soleimani, the head of Iran's Islamic Revolutionary Guard Corps' elite Quds Force, and the eight others killed in a US drone strike at the Baghdad international airport on 03 January 2020.  EPA/AHMED JALIL

ORA E’ TRUMP… “IL CRIMINALE” …!

A distanza di alcune ore dai funerali oceanici del generale iraniano Qassem Soleimani, ucciso in un raid statunitense, la zona verde di Baghdad è sotto il fuoco dei suoi amici terroristi ed ora orfani del loro mentore principale, i “bravi ragazzi” miliziani, senza bandiera al seguito, sono profondamente adirati e addolorati per la perdita del “caro generale”… tanto da mettere in campo delle azioni belliche, che pare siano di matrice filo-iraniane, intese come azioni ritorsive e in risposta alla perdita del “caro defunto”. Sì… dei ”bravi ragazzi”,  che appartengono alle milizie sciite, vanno in giro a lanciare …”petardi e bottiglie di birra”… così, giusto per divertirsi, sì…esattamente come è accaduto da noi in Italia, con la polizia e coi Vigili del fuoco, giusto un paio di giorni fa…niente d’importante. Ovviamente mancano le conferme ufficiali sull’identità dei “bravi ragazzi” comunque il loro gesto si è concretizzato col lancio di un razzo sulla “Green Zone”, il “petarduccio” ha causato sei feriti, mentre “due colpi di mortaio” sono caduti vicino all’ambasciata statunitense nella capitale irachena, attenti tutti… al termine mortaio, “i bravi ragazzi” stavano… pestando il basilico nel mortaio di casa… da non confondere prego…loro non sono terroristi ma solo bravi ragazzi…a volte un po’ birichini…. Una reazione la si attendeva, ma mi stupisce e mi lascia perplesso e preoccupato la immediata capacità della risposta in seno agli armamenti in loro dotazione e cosa più terrificante i commenti di alcuni cittadini americani, della stampa americana ed europea.  Andiamo ai primi, è evidente che qualche paese armi i miliziani in Iraq ed è chiaro come la luce dl sole che queste armi provengano dall’Iran, da troppi anni arrivano soldi e armi per i terroristi islamici che poi, puntualmente ce li troviamo in giro per il mondo a commettere atti terroristici seminando morte e dolore. Secondo punto i cui risvolti sono più ridicoli che drammatici, ieri negli Usa in oltre 70 città americane ci sono stati dei sit-in di protesta contro l’azione mirata militare statunitense per l’eliminazione di un comandante terrorista che in Iraq, pur essendo iraniano, faceva il bello e il cattivo tempo. In Europa tutti pronti a scrivere che si è buttata una bomba su una polveriera omettendo di scrivere a chi appartiene la polveriera, chi sono i possessori delle chiavi d’ingresso, perché esiste quella polveriera e soprattutto come veniva gestita e qual è il suo fine. Quindi analizzando i contenuti della carta stampata, dei media e delle dichiarazioni dei politici democratici americani ed europei, il criminale non è colui che tesse la ragnatela internazionale del crimine terroristico islamico sciita causando morti tra gli innocenti, ma il criminale, paradossalmente, è colui che decide di toglierlo di mezzo e con sistemi sbrigativi come accaduto qualche settimana addietro col terrorista sunnita Abu Bakr al Baghdadi, più noto come califfo dell’Isis, il famoso “stato islamico mozza capo” . Siamo alle solite, la sinistra americana e d europea sa dare sempre il peggio si sé e dimostra sempre di essere poco attenta ai valori nazionali e cristiani, infatti se i terroristi islamici ci scannano… va tutto bene, dobbiamo capirli o sono malati di mente…poverini, ad oggi è in atto una tremenda “pulizia religiosa di cristiani” sempre ad opera dei musulmani in Africa e.. va tutto bene, lì si preferisce non proferire sillaba alcuna… si registrano attentati terroristici in tutto il mondo all’urlo di Allah Akbar e tutto va a meraviglia, in Asia le donne che si ribellano all’islam vengono arse vive e… bisogna capire, ma ….ma…se giustiziamo un terrorista islamico, e ne avremmo tutto il diritto visto che il soggetto in questione è un pluriassassino , ecco che si registra il finimondo mediatico e politico, si leva un’offensiva senza precedenti contro chi ha voluto toglierlo di mezzo per sempre e perché mai tutta questa contraddizione ? Purtroppo è solo per il mero gusto di screditare chi sta ora al governo, sebbene faccia gli interessi del proprio paese, l’interesse nazionale nella protesta della sinistra non è cosa che conti anzi, nonostante questo illogico ribellarsi  porti all’auto suicidio la si persegue solo per amore dell’ideologia di sinistra e nei fatti ci  riporta … indietro tutta  contro ogni logica e assicurando un certo e sicuro autolesionismo.. Al prossimo attentato, mi raccomando portate fiori, omaggi e cotillon ai terroristi islamici e ringraziateli, perché i veri “criminali sono …le vittime innocenti “… Non ho parole..!  05012020 …

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04 GENNAIO 2020 21:09

Morte Soleimani, proteste davanti a Casa Bianca e in 70 città Usa

  Soleimani proteste Casa Bianca

Proteste in oltre 70 città americane dopo il raid Usa in cui è rimasto ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani. Centinaia di persone si sono radunate davanti alla Casa Bianca, dove ha preso la parola anche l’attrice-attivista Jane Fonda, e a New York davanti alla Trump Tower e a Times Square. “Via dall’Iraq e dal Medio Oriente” e “Basta bombardare l’Iraq”, si legge sulla gran parte dei cartelli, oltre a “Niente guerra e sanzioni sull’Iran”.

I CALCI IN BOCCA DI BOLSONARO

Australia incendi

I CALCI IN BOCCA DI BOLSONARO

Chi la fa l’aspetti, recita un vecchio detto o meglio ancora un altro di antica data dà forse un’esatta dimensione della questione sollevata tempo addietro in Brasile… ” chi di spada ferisce di spada perisce”.. “Cari… Macron e Gretina”…e ora, come mai tacete dinanzi al rogo di dimensioni galattiche che sta devastando l’Australia ? Lì la colpa non è del governo in carica o è solamente un’ondata di caldo eccezionale .. “forse di sinistra…che sta devastando quell’area ? E già, così è bello, facile propagandare quando al governo di un paese non c’è la sinistra, tutto quello che accade nel mondo è sempre riconducibile a Trump, Bolsonaro.e…a Salvini… , è facile sparare contro di loro ed incolparli di avvelenare il pianeta dimenticando, volutamente credo e lo rimarco, che i primi avvelenatori ed inquinatori dell’aria e delle acque sono proprio la Cina comunista e l’india …sua sorella, il Venezuela e il Vietnam suoi stretti parenti e i paesi del golfo tutti che ovviamente non hanno governi democratici o di destra e quindi non vengono aggrediti puntualmente dalle ipocrite strumentalizzazioni dei radical chic climatici di fantasia. È ovvio che il presidente brasiliano si sia voluto togliere il “sassolino dalla scarpa” e restituire loro il fango ricevuto mesi addietro quando l’Amazzonia bruciava. Purtroppo il mondo oramai è diviso in due, una parte, politicamente a sinistra che odia con tutte le forze l’altra parte che non le pensa come loro. I sinistri sono gente senza anima, sempre pronti ad accusare, offendere e inveire anche quando la realtà è totalmente diversa. Il clima non ha colore politico ma loro lo hanno tinto di rosso perché questa è un’altra occasione per il solito ritornello….accusare… offendere e sovvertire le verità. Quindi se Trump si rifiuta di abbassare l’emissione di agenti inquinanti nell’aria è un criminale se invece lo fanno i comunisti cinesi e indiani allora va tutto bene.. e ..”mosca”… Quel che dispiace è che in mezzo alla propaganda della sinistra mondiale ci hanno “ficcato dentro” una povera bambina che non sa neanche lei quel che sta facendo…. però il calcio in bocca da Bolsonaro…oggi se l’è preso…eccome se lo ha beccato…e forte pure. Per conto mio, rivolgo un plauso al presidente “brasileiro’ …e gli dico pure : “fatto bene”…04012020

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Incendi in Australia: Bolsonaro provoca Macron e Greta Thunberg

“Ora ci sono incendi in Australia, non so se Macron abbia detto qualcosa, ha messo in dubbio la sovranità australiana?”

Australia incendi

A cura di Filomena Fotia

3 Gennaio 2020 07:33

Il presidente del Brasile ha invitato ieri Emmanuel Macron a pronunciarsi sugli incendi in Australia, dopo lo scontro avuto in riferimento ai roghi in Amazzonia.
Bolsonaro ha anche provocato l’attivista Greta Thunberg, che ha descritto ancora una volta come “marmocchia” durante una diretta sui social network, la prima del nuovo anno.
Signor Macron, che cosa hai intenzione di dire in Australia? E Greta? Quella ragazzina?“, ha chiesto il presidente brasiliano. “Ora ci sono incendi in Australia, non so se Macron abbia detto qualcosa, ha messo in dubbio la sovranità australiana? Quella ragazza, ha detto anche qualcosa?“.