MA E’ VERAMENTE UN VOTO DEMOCRATICO ?
Sicuramente ve lo sarete chiesto chi sono i veri perdenti delle ultime elezioni amministrative ? Per rispondere a questa domanda bisogna analizzare alcune cosette e cercherò di farlo senza nessun condizionamento ideologico e rispettando la mia neutralità. Alle ultime elezioni sono stati chiamati ad esprimere il loro voto nelle urne ben 12.147.000 elettori su tutto il territorio nazionale, chiamati per il rinnovo delle varie amministrazioni locali con relativi sindaci in diverse regioni italiane che rappresentano il quadro governativo e l’opposizione nel parlamento. Confrontando i dati che emergono da questa nuova tornata elettorale con gli ultimi, già pessimi, del 2016 ci raccontano e ci dipingono un quadro fosco che rappresenta tutta la drammaticità del momento che la politica vive nel rapporto con il “suo popolo”, già… siamo alla separazione silenziosa tra i cittadini ed i suoi rappresentanti che è sfociato in… un divorzio non annunciato ma che nei fatti lo è e la realtà dell’assenteismo lo dimostra sebbene i politici facciano finta di non preoccuparsi del problema in quanto per alcune forze parlamentari l’assenteismo è conveniente… già, il cinismo di certe forze politiche è davvero sconcertante, tanto da considerarlo un crimine contro il popolo italiano eppure i cosiddetti vincitori hanno cantato vittoria negli ultimi giorni. Già, perché prima di cantar vittoria o di sfasciarsi il capo per la sconfitta bisogna guardare la dura realtà matematica, contare i numeri e poi rifletterci su con tanta calma e pazienza e soprattutto intelligenza e distacco dall’ideologia… Partiamo dai dati dell’affluenza, abbiamo raggiunto una percentuale di partecipazione del 54,69%, ovviamente la media è su tutto il territorio nazionale, però nelle 5 grandi città addirittura si è andati al di sotto del 50% come Roma che ha registrato il 48,8%, ciò vuol dire che la perdita di voti è stata la “nuova Caporetto italiana del 2021” in campo elettorale, entriamo nel dettaglio dei numeri e raffrontandoli a quelli di 5 anni fa, Napoli registra una perdita di votanti di oltre 60mila elettori, Roma ne perde quasi 200mila di elettori, un numero impensabile anni fa, Bologna 22mila, Milano quasi 60mila, e Torino oltre 66mila. In definitiva, calcolatrice alla mano sono andati a votare al primo turno all’incirca 6.6 milioni di elettori di cui 1.1 milioni solo nella città di Roma mentre al ballottaggio si è recato il 40% e l’attuale sindaco, giusto per darvi un esempio, ha raccolto il 60% di 951 mila elettori e che sta a dirci che lui è diventato il sindaco di Roma con appena 571 mila voti su 2,379 milioni di elettori aventi diritto… pari a meno di un quarto della intera popolazione votante romana. E’ ovvio che le campagne elettorali se incentrate sul fascismo ed argomenti che non interessano il vivere quotidiano producono solo l’allontanamento della gente e la disaffezione alla politica. Il risultato della loro politica è questo, come a voler dire che la gente proprio non gliene frega più niente di andare a votare perché non crede più a questa politica e al loro modo di far politica né crede più alle “ promesse da marinaio” distribuite sui volantini e cestinati, né che saranno in grado di mettere in pratica i programmi urlati ai quattro venti in campagna elettorale, preciso quando li hanno menzionati e illustrati. Roma ne è l’esempio più eclatante del fallimento della politica… altro che vincenti e perdenti e i numeri sono duri ed incontestabili ed analizzati con “fredda lucidità” ! Fateci caso, alcuni partiti dell’arco costituzionale non prospettano mai l’obbligatorietà del voto né soluzioni alternative per invogliare la gente ad andare a votare, certo a quelli organizzati conviene perché loro hanno il famoso ”zoccolo duro” e che sviluppa un’equazione algebrica ovvero : meno votanti ci sono più sono più aumentano le possibilità di vincere in presenza di pochi votanti. Un’idea l’avrei, e perché non assegniamo i seggi in base al numero dei votanti ? Eliminando i vuoti e stabilendo una nuova maggioranza su quelli ottenuti… forse questo solleciterebbe la politica ad avere un nuovo impulso ad avvicinarsi alla gente perché a Roma ora c’è un signore che comanda col suo reale 24% il restante 76% dei romani… e vi sembra democrazia questa ? 20102021 …by… https://manliominicucci.myblog.it/ https://vk.com/id529229155
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ELEZIONI 2021- 20 OTTOBRE 2021
Elezioni 2021, senza nuove proposte il Paese vivrà periodi più bui
Le elezioni comunali hanno fotografato lo stato di salute della democrazia rappresentativa della nostra penisola, evidenziando come questa sia in uno stato di crisi ancor peggiore rispetto a quello che, più o meno dieci anni fa, determinò l’ascesa del Movimento 5 stelle.
Non me ne vogliano a sinistra, ma parlare di vittorie e di fascismi è solo un maldestro tentativo di distogliere l’opinione pubblica dalla stanchezza e la disillusione che accompagna la maggioranza degli italiani. Un popolo che si sente schiacciato dall’assenza di una politica che li rappresenti e dalla prospettiva di un governo tecnico perenne.
Enrico Letta, che in queste ore si gode la vittoria di Pirro, non nasconde il problema della bassa affluenza, lanciando l’idea delle Agorà democratiche per una democrazia partecipativa, una sorta di copia e incolla di quello che il primo Movimento 5 stelle ha provato a portare avanti per poi abbandonarsi a giochi di palazzo e alle bramosie di chi ne ha preso il controllo.
Si va verso un periodo di larghe intese arroccate nel centro liberale (quel che chiamano centrosinistra in realtà di sinistra non ha nulla). Un modello che fino ad oggi ha la meglio sul centrodestra (che ha spostato l’asse verso una destra sconclusionata e in perenne contraddizione), che esce dalle elezioni asfaltata non solo dall’astensione, ma anche da un’inopinabile debolezza della classe dirigente che non solo non trova candidati all’altezza, ma che si presenta come un contenitore vuoto, che da tre anni a questa parte grida, urla e aggredisce, senza sviluppare alcun’idea o proposta che possa dare risposte ai cittadini. Un disco rotto basato sull’odio e la ricerca di un nemico costante. Oggi gli immigrati, ieri l’Europa, domani i gay e dopodomani chissà.
Cosa emerge? Piazze piene (con ritocco o senza), mediatizzazione di trend e di politici additati come star dello spettacolo, like e selfie a volontà ma urne vuote e gente che si gira dall’altra parte. La realtà del voto che si scontra contro la realtà virtuale. Le magnifiche immagini con profilo all’orizzonte e le dichiarazioni da statisti che però riscuotono meno interesse dei litigi di Uomini e donne e del Grande fratello.
La politica paga una totale assenza di idee e contenuti, una subalternità totale alla burocrazia che si cerca di colmare con una spettacolare “comunicazione politica” fatta di finte vittorie e di inesistenti (o gonfiati) risultati raggiunti. Che gli elettori hanno prontamente premiato standosene a casa.
Il grande perdente della sconfitta collettiva è l’ex guru dell’odio, oggi perlopiù “food blogger”, Matteo Salvini. Ha perso ovunque, pure a Varese (dove nell’ultima settimana era andato quattro volte), in cui la vittoria del centrosinistra con Galimberti rappresenta come dei leghisti non si fidi più nessuno, a partire dai territori dove si sono sviluppati e dovrebbero essere più forti.
La débâcle però non riguarda il solo Salvini, ma si estende anche a Giorgia Meloni, che contava di vincere a Roma per lanciarsi verso una leadership nazionale. Invece Giorgia, che proprio non ce la fa a rinnegare fascisti e fascismo, nonostante la grande spinta dai sondaggi (sulla cui validità e capacità di orientare si dovrebbe discutere) che “la danno” al 20% è crollata malamente raccogliendo, con il centrodestra unito, a malapena il consenso di un elettore romano su dieci per il suo candidato.
ENGLISH
BUT IS IT REALLY A DEMOCRATIC VOTE?
Surely you have asked yourself who are the real losers of the last administrative elections? To answer this question we need to analyze a few things and I will try to do it without any ideological conditioning and respecting my neutrality. In the last elections, 12,147,000 voters were called to cast their votes in the polls throughout the country, called for the renewal of the various local administrations with their mayors in various Italian regions that represent the government framework and the opposition in parliament . Comparing the data emerging from this new electoral round with the latest, already bad, of 2016, they tell us and paint a dark picture that represents all the drama of the moment that politics lives in the relationship with “its people”, already .. . we are at the silent separation between citizens and their representatives which has resulted in … an unannounced divorce but which in fact is and the reality of absenteeism proves it although the politicians pretend not to care about the problem as for some parliamentary forces absenteeism is convenient … yes, the cynicism of certain political forces is really disconcerting, so much so that it is considered a crime against the Italian people and yet the so-called winners have sung victory in recent days. Yes, because before singing victory or crushing one’s head in defeat, one must look at the harsh mathematical reality, count the numbers and then reflect on it with so much calm and patience and above all intelligence and detachment from ideology … turnout, we reached a percentage of participation of 54.69%, obviously the average is throughout the national territory, but in the 5 big cities it even went below 50% like Rome which recorded 48.8%, this means that the loss of votes was the “new Italian Caporetto of 2021” in the electoral field, let’s go into the details of the numbers and compare them to those of 5 years ago, Naples records a loss of voters of over 60 thousand voters, Rome loses almost 200,000 voters, an unthinkable number years ago, Bologna 22,000, Milan almost 60,000, and Turin over 66,000. Ultimately, calculator in hand, about 6.6 million voters went to vote in the first round of which 1.1 million in the city of Rome alone, while 40% went to the ballot and the current mayor, just to give you an example, he collected 60% of 951 thousand voters and that tells us that he became the mayor of Rome with just 571 thousand votes out of 2.379 million eligible voters … equal to less than a quarter of the entire Roman voting population. It is obvious that electoral campaigns, if they focus on fascism and topics that do not affect everyday life, only produce the distancing of people and disaffection with politics. The result of their politics is this, as if to say that people just don’t give a damn about going to vote because they no longer believe in this policy and their way of doing politics, nor do they believe in the “sailor’s promises” distributed on leaflets and trashed, nor that they will be able to put into practice the programs shouted from the rooftops during the election campaign, precisely when they mentioned and illustrated them. Rome is the most striking example of the failure of politics … nothing but winners and losers and the numbers are hard and indisputable and analyzed with “cold clarity”! Pay attention to it, some parties of the constitutional arc never envisage the compulsory voting or alternative solutions to entice people to go and vote, certainly it is convenient for the organized ones because they have the famous “hard core” and that develops an algebraic equation that is: the fewer voters there are, the more the chances of winning increase in the presence of a few voters. I have an idea, and why don’t we assign seats based on the number of voters? By eliminating the gaps and establishing a new majority on those obtained … perhaps this would urge politics to have a new impulse to get closer to the people because in Rome there is now a gentleman who commands the remaining 76% of Romans with his real 24% … and does this look like democracy to you? 20102021 … by … https://manliominicucci.myblog.it/ https://vk.com/id529229155
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ELECTIONS 2021 – OCTOBER 20, 2021
Elections 2021, without new proposals the country will experience darker times
The municipal elections have photographed the state of health of the representative democracy of our peninsula, highlighting how this is in a state of crisis even worse than the one that, more or less ten years ago, determined the rise of the 5-star movement.
I do not want to left, but talking about victories and fascisms is just a clumsy attempt to distract public opinion from the tiredness and disillusionment that accompanies the majority to some Italians. A people that feels crushed by the absence of a policy that represents them and by the prospect of a perennial technical government.
Enrico Letta, who in these hours is enjoying the victory of Pyrrhus, does not hide the problem of low turnout, launching the idea of democratic Agora for a participatory democracy, a sort of copy and paste of what the first 5-star Movement tried to carry on and then indulge in palace games and the greed of those who have taken control.
Elections, Cacciari: “It is impressive abstention in the suburbs, where there is poverty. We should think about this if there was salt in the government’s guts ”
We are moving towards a period of broad understandings perched in the liberal center (what they call the center-left actually has nothing left). A model that up to now has the better of the center-right (which has shifted the axis towards a rambling right and in perennial contradiction), which comes out of the elections paved not only by abstention, but also by the unquestionable weakness of the ruling class that not only does it not find suitable candidates, but that it presents itself as an empty container, which for three years now has been shouting, screaming and attacking, without developing any idea or proposal that can give citizens answers. A broken record based on hatred and the search for a constant enemy. Immigrants today, Europe yesterday, gays tomorrow and who knows the day after tomorrow.
What emerges? Full squares (with or without retouching), media coverage of trends and politicians pointed to as stars of the show, likes and selfies at will but empty ballot boxes and people turning away. The reality of the vote that clashes with virtual reality. The magnificent images with a profile on the horizon and the statements by statesmen who, however, attract less interest than the quarrels of men and women and the Big Brother.
Politics pays for a total absence of ideas and contents, a total subordination to the bureaucracy that we try to fill with a spectacular “political communication” made up of fake victories and nonexistent (or inflated) results achieved. Which the voters promptly rewarded by staying at home.
The big loser of the collective defeat is the former hate guru, now mostly “food blogger”, Matteo Salvini. He has lost everywhere, even in Varese (where he had gone four times in the last week), where the victory of the center-left with Galimberti represents how the League no longer trusts anyone, starting from the territories where they have developed and should be stronger. .
The debacle, however, does not concern Salvini only, but also extends to Giorgia Meloni, who hoped to win in Rome to launch herself towards national leadership. Instead Giorgia, who just can’t manage to deny fascists and fascism, despite the great push from the polls (whose validity and ability to guide should be discussed) that “give her” to 20% has collapsed badly collecting, with the center-right united , barely the consent of one in ten Roman voters for his candidate.
FRANCAISE
MAIS EST-CE VRAIMENT UN VOTE DEMOCRATIQUE ?
Vous vous êtes sûrement demandé qui sont les vrais perdants des dernières élections administratives ? Pour répondre à cette question, nous devons analyser quelques éléments et je vais essayer de le faire sans aucun conditionnement idéologique et en respectant ma neutralité. Lors des dernières élections, 12.147.000 électeurs ont été appelés à voter dans les urnes dans tout le pays, ont appelé au renouvellement des différentes administrations locales avec leurs maires dans diverses régions italiennes qui représentent le cadre gouvernemental et l’opposition au parlement. En comparant les données qui ressortent de ce nouveau tour électoral avec les dernières, déjà mauvaises, de 2016, elles nous racontent et dressent un sombre tableau qui représente tout le drame du moment que la politique vit dans le rapport avec « son peuple », déjà. … nous sommes à la séparation silencieuse entre les citoyens et leurs représentants qui s’est soldée par … un divorce inopiné mais qui en fait et la réalité de l’absentéisme le prouve bien que les politiciens feignent de ne pas se soucier du problème comme pour certaines forces parlementaires l’absentéisme est commode… oui, le cynisme de certaines forces politiques est vraiment déconcertant, à tel point qu’il est considéré comme un crime contre le peuple italien et pourtant les soi-disant vainqueurs ont chanté la victoire ces derniers jours. Oui, car avant de chanter la victoire ou de s’écraser la tête dans la défaite, il faut regarder la dure réalité mathématique, compter les chiffres puis y réfléchir avec tant de calme et de patience et surtout d’intelligence et de détachement de l’idéologie… atteint un pourcentage de participation de 54,69%, évidemment la moyenne est sur tout le territoire national, mais dans les 5 grandes villes elle est même passée en dessous de 50% comme Rome qui a enregistré 48,8%, cela signifie que la perte de voix a été le “nouveau Caporetto italien de 2021” dans le domaine électoral, entrons dans le détail des chiffres et comparons-les à ceux d’il y a 5 ans, Naples enregistre une perte d’électeurs de plus de 60 000 électeurs, Rome perd près de 200 000 électeurs, un nombre impensable il y a des années, Bologne 22 000, Milan près de 60 000 et Turin plus de 66 000. Au final, calculatrice en main, environ 6,6 millions d’électeurs sont allés voter au premier tour dont 1,1 million dans la seule ville de Rome, tandis que 40 % sont allés aux urnes et l’actuel maire, juste pour vous donner un exemple, a recueilli 60 % de 951 000 votants et cela nous dit qu’il est devenu maire de Rome avec seulement 571 000 voix sur 2,379 millions d’électeurs éligibles… soit moins d’un quart de l’ensemble de la population votante romaine. Il est évident que les campagnes électorales, si elles portent sur le fascisme et des sujets qui n’affectent pas la vie quotidienne, ne produisent que la distanciation des personnes et la désaffection à l’égard de la politique. Le résultat de leur politique, c’est ça, comme pour dire que les gens se foutent d’aller voter parce qu’ils ne croient plus à cette politique et à leur façon de faire de la politique, ni aux “promesses du marin” distribués sur des tracts et saccagés, ni qu’ils ne pourront mettre en pratique les programmes criés sur les toits pendant la campagne électorale, précisément lorsqu’ils les ont évoqués et illustrés. Rome est l’exemple le plus frappant de l’échec de la politique… rien que des gagnants et des perdants et les chiffres sont durs et indiscutables et analysés avec une « froide clarté » ! Attention, certains partis de l’arc constitutionnel n’envisagent jamais le vote obligatoire ou des solutions alternatives pour inciter les gens à aller voter, certes c’est pratique pour les organisés car ils ont le fameux “noyau dur” et ça développe une équation algébrique c’est-à-dire : moins il y a d’électeurs, plus les chances de gagner en présence de quelques électeurs augmentent. J’aurais une idée, et pourquoi n’attribuons-nous pas les sièges en fonction du nombre d’électeurs ? En éliminant les écarts et en établissant une nouvelle majorité sur ceux obtenus… peut-être cela pousserait-il la politique à avoir une nouvelle impulsion pour se rapprocher du peuple car à Rome il y a maintenant un monsieur qui commande les 76% restants de Romains avec son vrai 24%… et cela vous semble-t-il de la démocratie ? 20102021 … par … https://manliominicucci.myblog.it/ https://vk.com/id529229155
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ÉLECTIONS 2021 – 20 OCTOBRE 2021
Élections 2021, sans nouvelles propositions le pays connaîtra des temps plus sombres
Les élections municipales ont photographié l’état de santé de la démocratie représentative de notre péninsule, soulignant à quel point celle-ci se trouve dans un état de crise encore pire que celui qui, il y a plus ou moins dix ans, a déterminé la montée du mouvement 5 étoiles.
Je ne veux pas partir, mais parler de victoires et de fascismes n’est qu’une tentative maladroite pour détourner l’opinion publique de la fatigue et des désillusions qui accompagnent la majorité à certains Italiens. Un peuple qui se sent écrasé par l’absence d’une politique qui le représente et par la perspective d’un gouvernement technique pérenne.
Enrico Letta, qui en ces heures profite de la victoire de Pyrrhus, ne cache pas le problème de la faible participation, lançant l’idée d’une Agora démocratique pour une démocratie participative, une sorte de copier-coller de ce que le premier Mouvement 5 étoiles essayé de continuer puis de se livrer à des jeux de palais et à la cupidité de ceux qui ont pris le contrôle.
Élections, Cacciari : « C’est impressionnant l’abstention en banlieue, là où il y a de la misère. Il faudrait y penser s’il y avait du sel dans la tête du gouvernement”
Nous nous dirigeons vers une période d’ententes larges perchées dans le centre libéral (ce qu’ils appellent le centre-gauche n’a en réalité plus rien). Un modèle qui a jusqu’ici eu raison du centre-droit (qui a déplacé l’axe vers une droite décousue et en perpétuelle contradiction), qui sort d’élections pavée non seulement par l’abstention, mais aussi par la faiblesse certaine du classe dirigeante qui non seulement ne trouve pas de candidats convenables, mais qu’elle se présente comme un conteneur vide, qui depuis trois ans crie, hurle et attaque, sans développer aucune idée ou proposition qui puisse apporter des réponses aux citoyens. Un record battu basé sur la haine et la recherche d’un ennemi constant. Les immigrés aujourd’hui, l’Europe hier, les gays demain et qui sait après-demain.
Qu’est-ce qui ressort ? Des carrés pleins (avec ou sans retouches), une médiatisation des tendances et des hommes politiques pointés du doigt comme des stars du show, des likes et des selfies à volonté mais des urnes vides et des gens qui se détournent. La réalité du vote qui se heurte à la réalité virtuelle. Les images magnifiques avec un profil à l’horizon et les déclarations d’hommes d’Etat qui pourtant suscitent moins d’intérêt que les querelles d’hommes et de femmes et le Big Brother.
La politique paye une absence totale d’idées et de contenus, une totale subordination à la bureaucratie que l’on essaie de combler par une spectaculaire « communication politique » faite de fausses victoires et de résultats inexistants (ou gonflés) obtenus. Ce que les électeurs ont aussitôt récompensé en restant chez eux.
Le grand perdant de la défaite collective est l’ancien gourou de la haine, désormais majoritairement « food blogger », Matteo Salvini. Il a perdu partout, même à Varèse (où il était allé quatre fois la semaine dernière), où la victoire du centre-gauche avec Galimberti représente à quel point la Ligue du Nord ne fait plus confiance à personne, à commencer par les territoires où ils se sont développés et devrait être plus fort. .
La débâcle, cependant, ne concerne pas seulement Salvini, mais s’étend également à Giorgia Meloni, qui espérait gagner à Rome pour se lancer vers le leadership national. Au lieu de cela, Giorgia, qui n’arrive tout simplement pas à nier les fascistes et le fascisme, malgré la grande poussée des sondages (dont la validité et la capacité de guider devraient être discutées) qui “lui donnent” à 20% s’est effondrée mal en collectant, avec le centre- droite unie, à peine le consentement d’un électeur romain sur dix pour son candidat.