CAVALLO PAZZO ?

04032021 usa attentato

CAVALLO PAZZO  ?

Nuovo gesto terroristico dinanzi al congresso americano che nel giro di tre mesi diventa nuovamente teatro e bersaglio di violenza, solo che stavolta, a differenza della precedente, il congresso è ben presidiato da agenti armati, protetto da blocchi di cemento è sorvegliato come una base militare… Quindi nei fatti sarebbe impossibile accedervi senza autorizzazione e pensare di entrarci con la forza è impensabile e risulterebbe un suicidio certo. Già… darsi la morte a quel modo per noi occidentali sembra una assurdità ma per chi è proselite di un’ideologia violenta la morte cercata nel tentativo di uccidere delle persone, nel caso degli agenti, può diventare” martirio” ed esempio utile alla causa per l’emulazione se l’azione è adeguatamene motivata e supportata da quelle necessarie convinzioni ideologiche, di carattere politico o religioso, che spingono il martire all’estremo gesto. Eppure, con le tante precauzioni descritte chiunque ci penserebbe due volte prima di suicidarsi e invece… un giovane di appena 25 anni, tale Noah Green, trova il “coraggio e la lucidità mentale” per scagliarsi contro dei poliziotti, uccidendone uno, che erano lì a guardia del Congresso per impedire proprio che si verificassero attentati terroristici. Ovviamente nelle mente del giovane evidentemente è scattata la molla della convinzione e pressione ideologica, al momento non ci dicono quale sia l’origine dell’ideologia che lo ha spinto a cercare la morte degli agenti in un’azione turbolenta, infatti ha li ha travolti prima con la sua auto e poi, schiantatosi contro dei blocchi di cemento, esce dall’autovettura armato di coltello e brandendolo ha cercato di fare una strage con la vita e corpo di ulteriori agenti…  Per fortuna le cose sono andate diversamente da quanto si era prefissato e la reazione immediata degli agenti ha determinato la sua morte dopo essere stato oggetto di colpi di pistola. Questa è la dinamica della tragedia dalla quale emerge chiaramente un odio che trova le sue radici nelle credenze e nei dettami religiosi e che tutti i media, e buona parte della politica,  cercano di nascondere agli occhi del mondo, e lo fanno inopportunamente  confondendo e mascherando l’informazione e… come lo fanno ? Trasformando il killer assassino nel solito e noioso povero “malato mentale”, omissioni inaudite ma sempre utilizzate perché i media americani, tutti a favore di Joe Biden, evitano di raccontare la verità sul giovane afroamericano e sui suoi rapporti con l’estremismo religioso islamico. Pensate che Noah Green descriveva Farrakhan, un religioso statunitense di 87 anni e musulmano nonché leader della Nation of Islam, come un Messia  e lo venerava a tal punto da paragonarlo addirittura al nostro “Gesù,  ritenendolo il suo “padre spirituale”. Ora è ovvio che chi scrive, come chi legge, si è stancato di vedere la verità camuffata dalle bugie e giustificare un gesto chiaramente terroristico dalla solita e ridicola “sofferenza mentale del terrorista”. Già una presa per i fondelli che continua all’infinito pensando che noi telespettatori si sia degli idioti e non abbiamo nessuna capacità di analisi… Già, perché se il soggetto è malato e in cura da un psichiatra, mi spiegate come faceva ad avere la patente e guidare un’auto ? O negli USA è consentita la guida ai malti di mente di auto e aerei ? Se poi voleva uccidere qualcuno poteva tranquillamente lanciare la sua auto contro l’inerme passante o  agente occasionale presenti su una pubblica piazza e invece no, lo ha fatto proprio nel centro del potere americano, un chiaro messaggio politico e religioso… altroché, e il tutto… è stato perfettamente pianificato e di questo ne sono convinto perché la prova del nove arriva  dopo l’impatto dell’auto sui blocchi del cemento, infatti,  mi convince la preparazione del  suo progetto terroristico dal fatto che lui sia uscito dall’auto con il coltello in mano per cercare di ucciderne altri… arma bianca che ha un significato ben preciso ed è l’arma preferita di certi terroristici, e grazie a Dio non c’è riuscito per la pronta reazione dei poliziotti. Vedrete che questa notizia domani sparirà da tutti i Tg e dai giornali e finirà ancora una volta nel dimenticatoio. Oramai la democrazia è andata… tutti i popoli vivono nella dittatura e sotto dei regimi… Non ho idea di come sarà il nostro futuro ma se andiamo avanti di questo passo c’è poco da star allegri.

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Media, aggressore Capitol Hill soffriva di disturbi mentali

Sui social paura per Cia e Fbi e simpatia per Nation of Islam

© ANSA/EPA

04032021 usa attentato

Redazione ANSAWASHINGTON

03 aprile 202111:43NEWS

(ANSA) – WASHINGTON, 03 APR – Noah Green, l’aggressore di Capitol Hill che ha ucciso un agente ed è rimasto a sua volta ucciso, avrebbe sofferto negli ultimi tempi di disturbi psichici. Lo riporta la Cnn citando fonti investigative che stanno indagando sui profili dell’uomo sui vari social media.
Nelle ultime settimane Green avrebbe pubblicato in particolare alcuni post in cui diceva di avere paura dell’Fbi e della Cia. Dai profili social a lui riconducibili a Noah Green, riportano i media Usa, sosteneva di avere paura dell’Fbi e della Cia e di essere nel mirino del governo federale che voleva ottenere il controllo della sua mente. In diversi post si professava poi un ammiratore e seguace di Louis Farrakhan, religioso statunitense di 87 anni, musulmano, leader della Nation of Islam, più volte al centro di polemiche per alcuni suoi discorsi considerati antisemiti, omofobi e misogini. Green descriveva Farrakhan come “Gesù, il Messia” e il suo padre spirituale.
Poche ore prima dell’aggressione il 25enne, una laurea in finanza conseguita nel 2019 alla Cristopher Newport University, in Virginia, su Instagram aveva affermato come il governo Usa è “il nemico numero uno” per la comunità afroamericana. In una biografia online dei tempi dell’università scriveva poi che la persona della storia che avrebbe voluto incontrare era Malcolm X, e in alcuni post si firmava ‘Brother Noah X’.
La Nation of Islam è un movimento afroamericano autodefinitosi “setta islamica militante”, fondato nel luglio 1930 a Detroit. Alcuni dei suoi leader sostenevano la teoria del cosiddetto ‘afroislamismo’, secondo cui i discendenti delle vittime dello schiavismo dovrebbero riabbracciare le tradizioni e la religione predominante del loro paese di origine, ovvero l’Islam. (ANSA).

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