SCELTA… INOPPORTUNA ?

13032021 malaysia

SCELTA… INOPPORTUNA ?

La libertà di parola, pensiero e scrittura sono sicuramente una conquista e un diritto fondamentale e imprescindibile dell’uomo inteso come genere umano… e chiunque combatte per la tutela e difesa di certi diritti va sempre elogiato, sostenuto e difeso… oserei dire che detti principi sono i pilastri del mondo civile del XXI secolo, devono essere condivisi da tutti e non possono assolutamente essere confusi o soppressi da chiunque ne abbia voglia di farlo come sta accadendo in questo momento in Birmania e in diversi posti nel globo. Tuttavia, a volte ci sono alcune situazioni, in particolar modo nel complesso mondo religioso, nelle quali portare avanti determinate battaglie non è per nulla conveniente, né trovano un fine logico, né sono sempre giuste e vanno appoggiate e in alcuni  casi  possono rivelarsi più deleterie che utili.  Mi riferisco alla vicenda giudiziaria del quotidiano cattolico malese cattolico, The Herald,  il giornale, per motivi legati strettamente al sostantivo da utilizzare in fase di stampa o per suoi motivi a me ignoti, ha pensato, male secondo me, che utilizzare il sostantivo Allah al posto del normalissimo e più conosciuto Dio dei Cristiani sia la cosa giusta da fare… la decisione, poco felice, presa è chiaramente un’invasione di campo nel mondo musulmano, religione prevalente nel paese e nonostante le proteste dei fedeli mussulmani  e incurante della loro rabbia ha preteso di poter utilizzare il nome “arabo di Allah” in modo legale… e quindi ha iniziato un duro e lungo  braccio di ferro legale per vedere riconosciuto il diritto all’utilizzo del nome di “Allah” e sostituirlo con il classico e millenario “Dio cristiano” e poter pubblicare il nome di Allah sulle pagine del suo giornale dedicato all’informazione religiosa quando l’argomento lo richiede. Ma la vittoria è stata così ampia che ora il quotidiano cattolico malese può anche utilizzare altro sostantivi cari agli islamici in quanto l ‘Alta corte maltese ha stabilito che anche le parole come Kaabah, è il santuario più sacro dell’Islam alla Mecca, Baitullah , il significato del termine sta ad indicare la Casa di Dio, e Solat , la preghiera del buon mussulmano, potranno essere utilizzate dai cristiani e chi lo farà non verrà più considerato blasfemo né sarà perseguibile dai tribunali coranici… e in più, i giudici dell’Alta Corte hanno pure sottolineato che il divieto finora in vigore era “illegale e incostituzionale”. E’ questa è una notizia a dir poco eccezionale, incredibile  quanto sorprendente, e già… perché nei fatti viene clamorosamente ridimensionato il libro sacro dell’islam, il Corano, e  nei fatti vengono cancellati alcuni dei versetti delle sure che regolano il rapporto tra i fedeli e i non fedeli e il modo di esprimersi, modifica che va a vantaggio e nel rispetto ed applicazione delle leggi della  costituzione nazionale e questa, “non è cosa di poco conto”… ma è l’inizio di un vero cambiamento nel mondo islamico e cristiano in Malesia, più spazio per i cristiani nel paese e ciò vuol dire veramente l’inizio di qualcosa di diverso, forse vedremo finalmente i cristiani difesi dalle leggi nazionali come costituzione prevede…Solo che c’è un problema di immediato futuro, i mussulmani che abitualmente sono molto radicali nell’applicazioni delle leggi e norme coraniche, accetteranno di buon grado questa innovazione della sentenza dell’Alta Corte o si ripeteranno le scene di violenza , come ‘è già accaduto in passato, e passeranno alle vie di fatto perseguendo i cristiani del posto ? E la polizia, visto che il paese è in grande maggioranza di religione musulmana, come si comporterà ? Faranno il loro dovere o si gireranno dall’altra parte ?  Accolgo con viva soddisfazione la sentenza dell’Alta Corte malese ma come sempre amo anche guardare l’altra faccia della medaglia e quel che vedo, francamente non lo trovo rassicurante per il futuro dei cristiani in Malesia, auspichiamo che la sentenza venga accolta dalla controparte islamica con “spirito sportivo e diplomatico” e gettino nel cestino dei rifiuti, una volta per sempre, l’astio e l’odio verso i cristiani… Speriamo in… Dio… perdonatemi ma proprio non mi riesce… di scriverlo in arabo !

12032021… https://manliominicucci.myblog.it/

 

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Sentenza. In Malaysia anche i cristiani possono chiamare Dio col termine “Allah”

13032021 malaysia

Stefano Vecchia venerdì 12 marzo 2021

Conclusa la lunga battaglia legale del quotidiano cattolico “The Herald” per vedere riconosciuto il diritto all’utilizzo del sostantivo arabo “Allah” per indicare anche il Dio cristiano

Kuala Lumpur, capitale della Malaysia – Reuters

Una sentenza che si può definire “storica”, quella con cui l’Alta corte della capitale malese Kuala Lumpur ha segnalato senza ambiguità che l’uso del vocabolo “Allah” può essere ammesso anche per i cristiani per riferirsi a Dio. Un uso peraltro corrente anche tra i battezzati, in una realtà in maggioranza, anche se non prevalentemente, islamica. La Malaysia, infatti è un Paese multietnico, dove la libertà di pratica religiosa è garantita dalla Costituzione ma nella prassi la discriminazione è presente, ad esempio nell’applicazione del diritto di famiglia.

Sotto la spinta di una radicalizzazione che si è estesa negli ultimi anni anche per un uso politico della religione, non si è mai assopiata la controversia riguardo l’utilizzo esclusivo del vocabolo “Allah”.

Da tempo le numerose comunità cristiane (complessivamente il 9,2 per cento della popolazione, soprattutto di origine cinese, indiana o tra le minoranze etniche del Borneo) lamentano la violazione di un proprio diritto all’utilizzo di una parola di uso corrente nella lingua malese e l’ultimo caso su cui hanno sentenziato i giudici nei gironi scorsi ha riguardato il sequestro – ancora nel 2008 – di oggetti religiosi a una cristiana di ritorno dall’Indonesia. La donna non ha mai rinunciato a cercare giustizia per quello che riteneva un arbitrio.

Estendendo l’autorizzazione a altri vocaboli di origine araba con esplicite connotazioni religiose pure entrati nell’uso comune, l‘Alta corte ha stabilito che anche Kaabah (il santuario più sacro dell’Islam alla Mecca), Baitullah (la Casa di Dio), e Solat (preghiera) – possono essere utilizzate dai cristiani, i giudici hanno pure sottolineato che il divieto finora in vigore era “illegale e incostituzionale”.

Un intervento che è riferito anche ai tribunali di livello inferiore che nel corso degli anni hanno emesso sentenze discriminatorie basandosi rivendicando il primato dell’islam nel Paese data la predominanza etnica dei malesi, in maggioranza di fede musulmana.

Caso più dibattuto e controverso era stato in passato quello del quotidiano cattolico The Herald, che aveva ingaggiato un duro braccio di ferro legale per vedere riconosciuto il diritto all’utilizzo di “Allah” per indicare anche il Dio cristiano nelle pagine dedicato all’informazione religiosa. Una vertenza legale che si era trasferita nelle strade acuendo tensioni tra le comunità musulmana e cristiana, con devastazioni e roghi di luoghi di culto e aggressioni. Dopo la vittoria dell’editore nel 2009, nel 2014 il tribunale di appello aveva rovesciato la sentenza reintroducendo il divieto.

Una restrizione di fatto annullata dall’Alta Corte, la cui decisione sta suscitando forti polemiche e anche attacchi dalla politica islamista.

La coalizione Muafakat Nasional – nata in vista del voto che si dovrebbe tenere entro l’anno dalla convergenza del partito islamista Pas e dell’Umno, dominatore della scena politica malese dall’indipendenza ma fortemente indebolito – ha già chiesto l’annullamento della sentenza.

 

SCELTA… INOPPORTUNA ?ultima modifica: 2021-03-12T21:19:29+01:00da manlio22ldc
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