LA CADUTA DI … UNA STELLA !

13022021 DI BATTISTA

LA CADUTA DI … UNA STELLA !

Eh sì… tragicomica fine di un amore ! Però “caro Alessandro”… non devi assolutamente affligerti né disperarti per la perdita della tua “cara Stella” a cinque tacchi a spillo… anzi devi esserne felice e rallegrarti di averla persa, già… lei non merita il “tuo amore”, e sì, devi rifletterci su questo, perché quando un uomo viene tradito dalla propria donna devi sapere che ci sono sempre tre motivi : il primo, è che evidentemente lui non andava più bene a lei… il secondo, è che a lei non andava più bene la vita che conduceva a livello economico. Il terzo, quello più ovvio, è che sia lui che lei non si sarebbero mai dovuti mettersi insieme perché incompatibili o moralmente distanti anni luce ! Ora tu forse non lo sapevi ma avevi sposato “una vera prostituta” della politica… con l’abito nuovo di un bianco confusionario e con il puzzo della novità… Lei ti ha incantato ma poi… come una vera prostituta, come vedi i fatti lo dimostrano, dinanzi ai soldi lei, la “tua Stella”, si è sempre venduta al miglior offerente. Prima l’ha data alla Lega, (la fiducia a scanso di equivoci) poi una volta abbandonata da Salvini l’ha data al PD e a Renzi, lasciata anche da Renzi ora l’ha data a… Dragon Macho ! “Caro Alessandrini”…non avvilirti e non ingelosirti, mio nonno diceva sempre che è meglio perderla una prostituta politicante che averla a fianco… perché lei è sempre pronta a tradirti col miglior offerente. Pazienza, sei bello e intellllllligente e sai anche cucinare e magari un’altra bella Stella nuova, e non prostituta, potrai incontrarla prima o poi ! Sii felice per la sua fuga, tanti a te non l’avrebbe più data (la fiducia e non equivocate ) !

12022021…by… manliominicucci.myblog.it

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M5S, lo strappo di Di Battista

11 febbraio 2021 | 22.41

L’ex deputato annuncia il ‘divorzio’ dal Movimento durante una diretta Facebook

13022021 DI BATTISTA

 

(Adnkronos)

Il responso della piattaforma Rousseau sul governo Draghi restituisce la fotografia di un Movimento spaccato e, forse, sull’orlo di una scissione. Il 59,3% degli iscritti M5S (oltre 44mila persone) ha dato il via libera all’ingresso del Movimento 5 Stelle nel prossimo esecutivo che sarà guidato dall’ex numero uno della Bce. Ma la fronda ribelle non ci sta e, a partire da Alessandro Di Battista, minaccia lo strappo. E’ proprio l’ex deputato – mentre il gruppo dirigente, da Luigi Di Maio a Vito Crimi, si rallegra per la vittoria del ‘sì’ – ad annunciare nel corso di una diretta Facebook il ‘divorzio’ dal Movimento: “D’ora in poi – dice Di Battista – non parlerò più a nome del Movimento 5 Stelle anche perché in questo momento il Movimento non parla a nome mio… non posso far altro che farmi da parte”. “Indigeribile” per Di Battista l’esito del voto. “Ma lo rispetto”, puntualizza. La “scelta politica di sedersi con determinati personaggi, in particolare con partiti come Forza Italia, in un governo nato essenzialmente per sistematizzare il M5S e buttare giù un presidente perbene come Conte… questa cosa non riesco proprio a superarla”, si sfoga l’ex parlamentare. Che però non esclude il ‘ritorno’: “Se poi un domani la mia strada dovesse incrociarsi di nuovo con quella del M5S, vedremo: dipenderà esclusivamente da idee politiche, atteggiamenti e prese di posizione”. Intanto la truppa parlamentare è in subbuglio. E non tutti gli eletti schieratisi a favore del ‘no’ accettano il risultato del voto. Qualcuno parla apertamente di rischio scissione. “E’ una dinamica da non escludere”, spiega il deputato Pino Cabras, che aggiunge: “Non voterò la fiducia a Draghi se le premesse sono queste, nessuno conosce il programma. Per convincermi, Draghi dovrebbe stupirmi con effetti speciali”. “Il voto di oggi è stata una brutta pagina per la democrazia”, commenta con l’Adnkronos il senatore Emanuele Dessì. Il collega Mattia Crucioli fa sapere che non voterà la fiducia in Aula, proprio come il deputato Andrea Colletti (“al 99% dirò di no”). Per Elio Lannutti – uno dei più accesi oppositori del governo Draghi -, invece, quello di Rousseau è un voto “vincolante” che “impone di votare la fiducia al nuovo governo”. Sulla stessa lunghezza d’onda Danilo Toninelli, che pur avendo votato ‘no’ su Rousseau rientra nei ranghi: “Il voto va rispettato. Non sarà facile, ma ce la metteremo tutta”. La senatrice Barbara Lezzi, fedelissima di Di Battista, almeno per ora non commenta il responso delle urne virtuali. Le prossime settimane saranno cruciali per i destini del Movimento e non si esclude una nuova visita a Roma di Beppe Grillo, che avrà il compito di compattare un Movimento lacerato, traghettandolo verso l’ennesima svolta della sua storia.

 

LA CADUTA DI … UNA STELLA !ultima modifica: 2021-02-12T19:16:23+01:00da manlio22ldc
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