L’URLO DISPERATO DELLA… CIVILTA’ !

17112020 BIBLIOTECAI IMPARANO L'ARABO

L’URLO DISPERATO DELLA… CIVILTA’ !

Quando ho letto l’articolo del link postato stentavo a credere a quel che stavo leggendo… ciò che è drammatico è che i dipendenti  delle biblioteche pubbliche di due città  svedesi, Malmö e Helsingborg,  stanno seguendo un corso di formazione per imparare l’arabo, appresa la notizia sono rimasto per un attimo basito… cioè, se ho ben capito bene la notizia accade che un paese che accoglie dei migranti, di origine e lingua araba, ovviamente diversa da quella del paese ospitante cioè lo svedese, al fine di offrire ai loro clienti immigrati , che non parlano lo svedese, una migliore qualità del servizio si auto costringono ad imparare la lingua del migrante. Già, un escamotage da incubo, proprio ridicolo ed incomprensibile perché ciò va proprio a scapito di quella svedese, lingua in uso per secoli nel paese e che impararla non dovrebbe essere solo un piacere ma anche un atto dovuto di tutti i migranti se intendono restarci e integrarsi in quel paese.  E’ inaccettabile che si adottino certe soluzioni che tendono ancor di più a creare divisioni e scavare quel solco che ogni giorno in Svezia diventa sempre più profondo e divide le due comunità, quella degli immigrati e quella dei residenti storici. Gli svedesi non hanno ancora metabolizzato e compreso cosa sia l’islam e l’arabo, e quando lo capiranno non so se poi saranno ancora chiamati “ i civilissimi svedesi”… anche perché  la logica impone che è l’ospite accolto che deve adeguarsi alle esigenze di vita ed abitudini del nuovo paese e non il contrario come sta accadendo in Svezia. Nei quartieri periferici di Malmö e Goteborg  la divisione è netta e chiara, in quelle zone la Svezia non esiste più, lo è solamente nella carta ma nei fatti la situazione è proprio complicata per la “società moderna e meravigliosa svedese”… la sharia, legge islamica applicata dai tribunali musulmani, è realtà, la polizia non s’azzarda ad entrare in quelle zone perché ha paura… e incidenti con le bande sono roba quotidiana, anche se i giornali occidentali non ne parlano, violenza ed attentati come le auto bruciate, ovviamente quelle degli accoglienti… sono diventate la normalità svedese… una roba inimmaginabile 10 anni fa. Ho pensato che oramai i poveri svedesi sono entrati nel vortice della stupidità collettiva del buonismo ad oltranza, forse pensano che per agevolare il percorso di integrazione degli immigrati islamici e arabi sia utile andare verso le loro necessità e soddisfarle e non al contrario come dovrebbe essere secondo logica, magari istituendo dei corsi ulteriori di insegnamento della lingua svedese per loro, per ben integrarli ma ciò non avverrà mai perché il bravo musulmano dovrà parlare sempre l’arabo, lingua divina secondo i versetti coranici, e vestire come indicato sempre dai versetti coranici. E’ evidente che gli svedesi non vogliono proprio piegarsi all’evidenza dei fatti e purtroppo fanno fatica enorme a comprenderlo.  La società svedese sta cambiando e in… peggio, non so se ne usciranno più da questo imminente suicidio collettivo… iniziato proprio perché si vuol essere civili sino all’estremo, già… ma i conti e gli errori si pagano e anche amaramente e non c’è più ritorno, spiace doverlo dire, ma resta semplicemente mettere a disposizione dei coltelli corredati di pietra affilacoltelli per semplificare il “futuro lavoro” delle tante bande che circolano per le citta svedesi pronte a seminare il terrore… almeno sapere che i famosi coltelli dati sono di produzione svedese forse…forse faranno meno male. Non è con la remissività e la comprensione con certi individui che si ottengono i risultati sperati di un’integrazione voluta e desiderata… e non lo dico, io ma lo dimostrano anni di tolleranza del governo svedese socialista nei loro confronti che nei fatti ha portato il paese al disastro, ovviamente nel silenzio mediatico europeo e nazionale. Oggi gli svedesi impareranno l’arabo, domani impareranno ad usare il velo e dopodomani magari… a pregare chinati in terra  col sedere in alto e poi… Vi vien da ridere ? Beh, non fatelo, perché tra 20 o 30 anni la Svezia sarà così. Spero solo di sbagliarmi ! Ai posteri l’ardua sentenza. 16112020

…by… manliominicucci.myblog.it   –  

 

 

Svezia: Corsi di arabo per il personale delle biblioteche per “facilitare la comunicazione”

17112020 BIBLIOTECAI IMPARANO L'ARABO

 

10:33 04.11.2020

I dipendenti delle biblioteche nelle città di Helsingborg e Malmö stanno attualmente seguendo una formazione quotidiana finanziata dallo Stato per imparare la lingua araba nel quadro di un programma finalizzato a migliorare la comunicazione con la crescente domanda da parte degli immigrati residenti.

Swedish Radio riferisce che l’introduzione dei corsi di arabo è stata spiegata con la crescente domanda proveniente dagli immigrati. Dalla crisi dei migranti del 2015, l’arabo ha soppiantato il finlandese come seconda lingua madre svedese più parlata, con circa 400.000 parlanti.

Lo scopo del progetto è facilitare la comunicazione tra i dipendenti della biblioteca e il “gran numero di visitatori di lingua araba”. Il progetto è finanziato dalla contea di Skåne e la partecipazione è volontaria.

“L’idea è nata quando abbiamo invitato ospiti da diverse biblioteche dove le persone lavoravano sulla diversità”, ha spiegato all’emittente svedese la bibliotecaria Nina Olsson, della biblioteca cittadina di Malmö la quale ha sottolineato come la partecipazione ai corsi non sia obbligatoria e non vi siano vincoli. Tuttavia, ha espresso la speranza che questo “lavoro sulla diversità” prenda piede e “crei increspature nell’acqua” ha detto usando una metafora.

Quando il conduttore radiofonico le ha chiesto se non fosse stato insegnare piuttosto la lingua svedese un modo più efficace di integrazione, la Olsson ha assicurato che “lo fanno anche loro (studiare la lingua)” e ha sottolineato che l’arabo va visto più come un complemento.

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La nuova iniziativa è stata accolta con un certo entusiasmo. La bibliotecaria di Helsingborg Emelie Andersson si è detta sicura che farà un ottimo uso delle nuove abilità linguistiche.

“Imparare frasi di tutti i giorni che posso usare nel mio lavoro mi fa sentire più inclusiva. Lavoro con bambini e ragazzi, quindi penso che sia anche molto utile confermare la loro lingua, la loro lingua madre”, ha detto la Andersson.

All’inizio degli anni 2010 c’erano almeno 155.000 persone che parlavano arabo in Svezia. Tuttavia da allora il loro numero è aumentato vertiginosamente, poiché la Svezia ha accolto 163.000 richiedenti asilo, principalmente dal Medio Oriente e dal Nord Africa, solo durante la crisi dei migranti del 2015. Da allora, si stima che l’arabo abbia superato il finlandese come seconda lingua madre più parlata del Paese (circa 400.000 parlanti arabo contro 200.000 parlanti finlandese). Ci sono fiere del libro, media locali e trasmissioni nazionali disponibili in lingua araba, che pare sia divenuta anche lingua principale in alcune scuole materne poiché le comunità di immigrati tendono a raggrupparsi in specifici ristretti intorno alle principali città, come Malmö.

 

L’URLO DISPERATO DELLA… CIVILTA’ !ultima modifica: 2020-11-17T15:11:51+01:00da manlio22ldc
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