LA VITA E’ UN DIRITTO !

23102020 papa bergoglio

LA VITA E’ UN DIRITTO !

Certo che lo è, ed è indiscutibile, ognuno in terra ha diritto di viverla come, le o gli, piace e pare… punto. Per non parlare poi dei gusti sessuali, personalmente non l’ho mai trattato come argomento di discussione in quanto ritengo quelle attività  strettamente personali e non possono essere oggetto di sciocche argomentazioni altrui. Anche la fede dovrebbe osservare lo stesso concetto, non è il gusto sessuale che determina il bravo o cattivo fedele, no… assolutamente, non credo proprio che possa essere un elemento significativo, la fede è una cosa strettamente personale esattamente come il sesso, e sinceramente non capisco chi lega sempre nei discorsi la fede al sesso e considera il secondo come elemento di disturbo e impedimento alla preghiera, non ne vedo le ragioni di ciò. Tutt’altra cosa sono le unioni civili, ieri il papa ha proferito frasi molto importanti in materia di omosessualità e famiglia, tuttavia devo aggiungere che certi discorsi vanno affrontati sempre con la dovuta cautela e non farsi mai prendere la mano ed eccedere in certe dichiarazioni pericolose che inducono alla confusione, alle tante domande alle quali poi lui stesso non sa rispondere come la chiesa stessa non può dare certe risposte… semplicemente perché non esistono spiegazioni logiche a certe domande. Poi la confusione regna sovrana in quegli argomenti e mette i fedeli nello sgomento delle incertezze, argomenti molto delicati che se affrontati in malo modo mettono in crisi la fede stessa. Infatti bisogna capire alcune cosette che il “santo padre” a volte dimentica di precisare, per esempio, un sacerdote gay non ha ragione di esistere per il semplice motivo che se ha fatto voto di castità non può essere gay o etero quindi è un problema che non esiste e quindi non ce lo poniamo. Passiamo all’argomento più caldeggiato dal signor Bergoglio, e cioè l’unione civile, affermando che lo stato deve trovare una soluzione al problema pone due osservazioni, la prima, ricercare nelle unioni civili la soluzione di due persone dello stesso sesso è contraddire il sacramento stesso del matrimonio, nella fede cristiana non esiste la possibilità di un’unione civile ma riconosce solo il matrimonio religioso e successivamente al 1929, con gli accordi dei patti lateranensi, anche quello civile, quindi i contraenti del solo matrimonio civile, uomo e donna, non vengono riconosciuti come tali dalla chiesa cristiana e dallo Stato Vaticano, e stante questo ragionamento allora… di che sta parlando il “santo padre” quando cita l’unione civile tra due uomini o due donne ? Seconda osservazione, visto che il matrimonio è regolato secondo madre natura, lui perché si preoccupa di far politica  cercando soluzione che vanno contro il sacramento stesso della chiesa  e non lascia l’incombenza di certe decisioni al parlamento dello stato italiano ? Conclude le sue dichiarazioni ponendoci l’accento sulla famiglia, anche questo è un discorso molto controverso, se la famiglia tradizionale e naturale  è composta da padre, madre ed eventuali figli mi chiedo come possiamo identificare e paragonarla ad una famiglia tradizionale se nel nucleo abitativo ci sono diverse coppie multi amorose composte da due, tre o quattro coppie che Oppure possiamo considerare una famiglia di due persone dello stesso sesso che hanno i figli degli altri o li hanno in condivisione di laboratorio ? E tra i due chi è il padre e la madre che dovrebbero formare mentalmente e sessualmente il cittadino alla famiglia futura ? E allora mi chiedo :  perché se tutti negano il cristianesimo, le sue regole e le sue “stupide abitudini millenarie “ desiderano utilizzare i stessi concetti del fedele cristiano e gli stessi sostantivi che utilizziamo noi ? Non festeggiassero più le unioni civili come se si trattasse di un matrimonio cristiano, ma semplicemente di un’unione civile e chiamassero la famiglia in altro modo, quella cristiana per intenderci, magari al suo posto il più significativo nucleo abitativo. I nomi sono importanti nella società di oggi, e modificandoli io cristiano non mi sento offeso e tu, gay o lesbica che sia, avrai il tuo bravo “nucleo abitativo” e ai figli che avrete non date loro il nome dei santi per piacere, ma chiamateli col nome degli animali o di oggetti qualsiasi… oppure di fiori e alberi… e lo so che a tanti non piacerà questo discorso ma quando si decide di entrare in una pasticceria sappiate che gli spiedini di carne non li troverete mai… morale della favola, prendetevi tutto il pacchetto e non quel che vi fa solo comodo perché il cristianesimo rappresenta le radici della nostra società e non si utilizzano dette radici solo quando fanno comodo… ha inteso caro “santo padre” ? La vita vivetela come vi piace ma non offendete me e tutti cristiani, e se volete una società diversa… allora inventatevi nomi e tradizioni che non vanno in contrasto con la mia religione… Grazie e punto ! 22102020

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Unioni omosessuali. Il Papa: giusto dare copertura legale

23102020 papa bergoglio

Luciano Moia mercoledì 21 ottobre 2020

“Gli omosessuali sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo”; lo dice il Pontefice in un docufilm presentato alla Festa di Roma

“Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge di convivenza civile. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo“. Lo afferma papa Francesco nel docufilm “Francesco“ di Evgeny Afineevsky, presentato oggi in anteprima mondiale alla Festa del cinema di Roma, nella sezione Eventi Speciali. Inutile ribadire che l’invito del Papa ha come sempre carattere universale e non si riferisce necessariamente all’Italia, dove peraltro una legge simile è già stata approvata.

Nel lungometraggio, che domani, giovedì, sarà insignito, nei Giardini Vaticani, del Premio Kinéo, giunto alla 18ma edizione, il Papa interviene sul tema anche con una telefonata a una coppia di omosessuali italiani che gli avevano indirizzato una lettera. Andrea Rubera e Dario Di Gregorio, tre figli piccoli a carico avuti con la “gestazione per altri” in Canada, avevano chiesto al Papa come superare l’imbarazzo legato al loro desiderio di portare i figli in parrocchia alle lezioni di catechismo. La risposta di papa Francesco è stato inequivocabile: i bambini vanno accompagnati in parrocchia superando eventuali pregiudizi e vanno accolti come tutti gli altri. Andrea Rubera è presidente di “Nuova proposta”, associazione di cristiani lgbt di Roma. Molto bella poi la testimonianza di Juan Carlos Cruz, vittima e attivista contro gli abusi sessuali, presente al Festival di Roma insieme al regista. «Quando ho incontrato Papa Francesco mi ha detto quanto fosse dispiaciuto per quello che era successo. ‘Juan, è Dio che ti ha fatto gay e comunque ti ama. Dio ti ama e anche il Papa poi ti ama’».

LA VITA E’ UN DIRITTO !ultima modifica: 2020-10-23T19:14:38+02:00da manlio22ldc
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