L’ORA DELLA RISCOSSA E’ GIUNTA !

02092020 CHALIE HEBDO

L’ORA DELLA RISCOSSA E’ GIUNTA !

Parigi  7 gennaio 2015, quando il famoso giornale satirico Charlie Hebdo visse il momento più drammatico della storia giornalistica francese nessuno avrebbe mai pensato che dei folli potessero uccidere dodici inerme persone, “colpevoli” di aver disegnato e pubblicato sul loro giornale una  banalissima vignetta, un massacro, una follia omicida generata da quella violenza islamica che semina odio e terrore anche per un banale disegnino ironico o per un libro bruciato. Ridicolo modo di reagire, pensate un attimo, così giusto per far due chiacchiere, se noi occidentali cristiani reagissimo allo stesso modo e con la stessa violenza inaudita ad ogni ingiuria ed offesa fatta a Gesù Cristo o alla cristianità, esattamente come fanno gli islamici, ebbene oggi tutti i paesi musulmani e  gli arabi non esisterebbero più… già, usando il loro stesso metro di reazione ed essendo in linea col loro principio, noi li avremmo bombardati e fatti sparire con le armi nucleari nel giro di un paio d’ore… fortuna che loro non le hanno le armi nucleari… altrimenti ce le butterebbero senza neanche pensarci… statene certi. Tutto il mondo, Papa compreso, si strinse attorno a loro in un vortice di solidarietà… umana e affettiva, gesti nobili che però sono durati sino alla data della… sepoltura delle vittime. Dopo di ciò Papa Bergoglio giustificò l’attentato alla redazione del giornale francese dichiarando, in modo sorprendente, che “se uno offende la propria madre è giusto che reagisca”, quindi noi adesso come dovremmo reagire in funzione degli innumerevoli stupri, teste di cristiani mozzate e ragazze cristiane bruciate vive caro signor Papa ? Ma la sconfitta e la vittoria islamica assunse un epilogo umiliante per l’occidente, infatti,  la redazione parigina decise che non avrebbe mai più pubblicato vignette satiriche riferite alla religione islamica e nei confronti dell’Islam, del profeta Maometto e del Corano ma, contrariamente ad ogni logica… non smise di pubblicare le vignette sul cristianesimo anzi,  continuò con la sua “solita verve e si accanì”  in particolar modo sulla sacra figura del nostro Messia. Due modus totalmente diversi ad affrontare le questioni, uno con la sottomissione e l’altro con l’arroganza di sempre, cauti con gli islamici, in quanto reagiscono col mitra e le bombe e il taglio della gola, spavaldi con i cristiani, noi reagiamo con la comprensione e la benevolenza a tutte le offese ed ingiurie e tuttavia, nell’occasione, rammento a tutti che scrissi diversi articoli contro la decisione arrendevole e di sottomissione all’islam, la democrazia e la libertà si difendono anche a costo della vita, le battaglie si combattono e si vincono mettendo in conto anche la drammatica ipotesi di essere ammazzati o rapiti, come accade in certe zone calde dell’Africa  e dell’Asia, e voglio ricordare, giusto per onorare la memoria dei caduti, quanti sacerdoti missionari cristiani sono morti in nome di Gesù Cristo, la cui loro colpa era solo quella di voler evangelizzare degli esseri umani lontani da Dio. Apprendo della notizia di ripubblicare le vignette satiriche che ritraggono il “profeta Maometto” e la “pacifica religione islamica” come la resurrezione della libertà di stampa e il diritto sancito dalle nostre costituzioni, ovvero quello della satira politica e religiosa. Benissimo, paludo agli amici di Charlie Hebdo per il loro coraggio e alla difesa dei diritti costituzionali, alla ripresa del diritto di satira e do loro una buon lavoro con l’invito a non farsi terrorizzare da possibili attentati terroristici, più siamo a combattere e più diventiamo forti a difendere la libertà e democrazia !

01092020…by…manliominicucci.myblog.it

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FRANCIA

Charlie Hebdo ripubblica le vignette su Maometto: «Non ci piegheremo mai»

La scelta del settimanale nella settimana in cui si apre il processo per gli attentati del gennaio 2015: in copertina le vignette che scatenarono l’attacco che fece 12 vittime

di Stefano Montefiori

02092020 CHALIE HEBDO

 

Alla vigilia dell’apertura del processo per gli attentati del gennaio 2015 a Parigi il settimanale satirico Charlie Hebdo ripubblica le vignette su Maometto che ne hanno fatto il bersaglio dei terroristi islamici. Il 7 gennaio 2015 i fratelli Chérif e Said Kouachi, francesi di origine algerina nati a Parigi, fecero irruzione nella redazione del giornale, al numero 10 di rue Nicolas-Appert, uccidendo 11 persone e poi un agente nel corso della fuga gridando «abbiamo vendicato il profeta Maometto». Negli anni successivi il giornale è stato oggetto di nuove minacce e la redazione diretta da Riss, rimasto ferito nell’attentato e succeduto a Charb che perse la vita, ha continuato a riunirsi protetta da eccezionali misure di sicurezza.

La prima pagina

«Tout ça pour ça» è il titolo della nuova copertina di Charlie Hebdo, traducibile più o meno con «tutto questo per niente». Ovvero, un massacro con 12 vittime non è servito a metterci a tacere, riecco le vignette. Sono gli 11 disegni pubblicati per la prima volta dal quotidiano danese Jyllands-Posten nel 2005, che Charlie Hebdo decise di riprodurre in Francia l’anno seguente, e che mostrano il profeta Maometto con una bomba al posto del turbante o armato di un coltello accanto a due donne velate. L’islam vieta qualsiasi immagine di Maometto, tanto più satirica. Charlie Hebdo ha sempre difeso la sua libertà di espressione e anche il diritto alla blasfemia, che ha coinvolto negli anni anche la religione cristiana, ebraica e altre. Il 10 e l’11 gennaio, pochi giorni dopo l’attentato, una folla enorme (in totale quattro milioni di persone) è scesa in piazza in tutte le città di Francia per proclamare «Je suis Charlie» manifestando solidarietà alle famiglie delle vittime, ai superstiti e difendendo la libertà di espressione. Cinque anni dopo quello spirito è andato in parte perduto, come lamenta il direttore Riss nell’editoriale che accompagna le vignette.

L’editoriale

«Non ci piegheremo mai. Non rinunceremo mai», scrive Riss. «L’odio che ci ha colpito è ancora qui e, dal 2015 a oggi, ha avuto il tempo di trasformarsi, cambiare aspetto per passare inosservato e proseguire senza fare rumore la sua crociata senza pietà». «Dopo l’attentato di gennaio 2015 ci hanno chiesto spesso di pubblicare altre caricature di Maometto. Abbiamo sempre rifiutato, non perché sia proibito, la legge ce lo consente, ma perché serviva una buona ragione per farlo, un motivo che avesse un senso e che aggiungesse qualcosa al dibattito. In questa settimana di apertura del processo per gli attentati del 2015 (oltre a Charlie Hebdo, quello contro la poliziotta Clarissa Jean-Philippe e contro il supermercato ebraico di Vincennes, ndr), riprodurre quelle caricature ci è sembrato indispensabile».

L’ultima vignetta

Prima di oggi, l’ultima apparizione di Maometto nelle pagine di Charlie Hebdo risale al «numero dei superstiti», quello successivo alla strage: in copertina c’era il profeta dell’Islam che portava un cartello con la scritta «Je suis Charlie», sotto al titolo «Tutto è perdonato».

La reazione del Consiglio islamico

Il Consiglio francese del culto musulmano (CFCM) è l’istituzione creata nel 2003 su impulso dell’allora ministro dell’Interno Nicolas Sarkozy per dare rappresentanza ai musulmani francesi e offrire un loro interlocutore allo Stato. Il presidente del CFCM Mohammed Moussaoui è intervenuto subito dopo la pubblicazione del nuovo numero di Charlie Hebdo per invitare alla calma e a «ignorare» le caricature di Maometto: «La libertà di fare caricature è garantita a tutti, così come quella di apprezzarle o no. Niente può giustificare la violenza». Moussaoui chiede poi ai musulmani francesi di concentrarsi sul processo che comincia mercoledì e sulle vittime di un terrorismo «che colpendo in nome della nostra religione è nostro nemico».

L’ORA DELLA RISCOSSA E’ GIUNTA !ultima modifica: 2020-09-02T19:05:52+02:00da manlio22ldc
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