Archivio mensile: agosto 2020

DUE EPISODI… DUE VITE PERDUTE !

18082020 minorenni uccisi

DUE EPISODI… DUE VITE PERDUTE !

Episodio n. 1

Un ragazzino di 15 anni, residente a San Martino Siccomario (Pavia), è morto oggi al reparto di Rianimazione del Policlinico San Matteo di Pavia dov’era ricoverato dalla notte del 16 agosto, ricovero resosi  necessario  dopo essere stato travolto da un’auto all’uscita di una discoteca nel pavese, lui era in sella ad un motorino in compagnia dell’amico 19enne. L’auto condotta da un giovane di 27 anni li ha travolti, forse per l’eccessiva velocità, e  invece di fermarsi a prestar soccorso ai due ha  deciso di proseguire per la sua strada, anche perché si presume in preda alla paura. Più tardi, evidentemente consigliato, si  è presentato presso la caserma dei carabinieri di Sannazzaro de ‘Burgundi (Pavia), dove ha raccontato del triste episodio e di quanto era successo.

Episodio n.2

Una ragazzina di 15 anni, camminando sul ciglio della carreggiata, mentre faceva ritorno a casa viene travolta da un’auto in corsa e muore immediatamente dopo il tremendo impatto, l’auto invece prosegue la sua corsa senza curarsi della povera ragazzina e prestarle quel dovuto e necessario soccorso, tutto questo accade la scorsa notte ad Arzignano (VI) e dell’assassino non si sa niente, si è dileguato… Oggi mi occupo del caso dei due ragazzini ammazzati sulle nostre strade, sì è giusto farlo per denunciare la gravità della sicurezza stradale che oggi viene sempre meno posta all’attenzione degli utenti e della amministrazioni locali di ogni comune italiano, e inoltre pongo l’attenzione sull’incoscienza di tanti genitori che oramai sono succubi e vittime dei loro figli. Strade italiane che dovrebbero essere in teoria le più sicure ma a quanto pare nella realtà le cose non stanno cosi, anzi… negli ultimi tempi la situazione sicurezza stradale è diventata un optional finalizzato solo al business, il C.d. S. è diventato lo strumento di cassa per pareggiare i bilanci deficitari dei comuni, autovelox il cui fine è solo quello di far multe a chi infrange la velocità del suono o il fatidico… muro dei 51 o 71 o 91 km orari… o ad elevare multe solo agli sconosciuti,  come anche appare paradossale ed incredibile non riuscire a sapere chi sia l’autore del secondo omicidio stradale quando tutte le città sono piene di videocamere in funzione h24 che controllano i veicoli  sia in entrata che in uscita. La prima vera causa di tante morti dipende a volte anche dall’assenza di personale sul territorio dedito alla vigilanza e pattugliamento delle zone, come anche il controllo del traffico in particolar modo nelle prossimità di discoteche o nelle zone particolarmente non illuminate, non ho mai visto pattuglie della Polizia Municipale presidiare dette zone, ovviamente lì non ci sono tante… multe da fare ! Il secondo responsabile della morte dei due ragazzini, spiace dirlo, ma sono proprio i genitori dei due 15enni stessi. Mi chiedo : come si fa a star tranquilli  e dormire sapendo il proprio figlio, un ragazzino, di quell’età, in giro per la notte in pieno 2020 ? Ma è mai  possibile che non arrivi al cervello di due adulti che una ragazzina di quella età potrebbe essere oggetto del desiderio di qualche maniaco migrante o pedofilo che vaga nella notte senza meta, o addirittura essere rapita per chissà quali motivi ? Evidentemente la storia di Pamela Mastropietro non ha insegnato proprio nulla alle mamme del 2020, mi addolora ripetermi, ma buona parte delle colpe nella morte dei due ragazzi sono da attribuire a loro. Spero solo che le morti di questi due ragazzi e la mia denuncia sortiscano l’effetto sperato e cioè,  a volte dire no ad un figlio non deve essere un dramma ma è anche un obbligo genitoriale… specie quando ne va la loro vita di mezzo. Forse sarebbe opportuno pensare ad una legge che impedisca i minorenni di frequentare le discoteche dopo le 20.30. Per concludere, porgo le mie più sincere e sentite condoglianze alla due famiglie disperate e straziate dal dolore. 17082020

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Pirata della strada travolge e uccide 15enne

Incidente la notte scorsa nel vicentino, indagano i Carabinieri

17 Agosto 2020

18082020 minorenni uccisi

 

VICENZA, 17 AGO – Una ragazzina di 15 anni è morta la scorsa notte ad Arzignano travolta da un’auto che poi è fuggita. A dare l’allarme sono stati alcuni passanti che hanno visto il corpo a terra. La giovane è deceduta prima dell’arrivo dei soccorsi. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, l’adolescente stava camminando sul ciglio della strada quando è stata stata falciata alle spalle. Gli investigatori avrebbero raccolto alcuni indizi per risalire al pirata della strada. (ANSA).

 

L’OBBLIGO E SOLO PER ME ITALIANO ?

Festival goers dance in the 'Silent Disco' at the 'Music in the Park' stage during the 50th Montreux Jazz Festival, in Montreux, Switzerland, 09 July 2016. The music festival runs from 01 to 16 July. ANSA/ANTHONY ANEX   EDITORIAL USE ONLY

L’OBBLIGO E SOLO PER ME ITALIANO ?

Cioè, dal mese di Febbraio 2020 ad oggi si registrano oltre 14mila ingressi di migranti clandestini sul territorio italiano, quasi tutti sprovvisti di dispositivi di sicurezza, quali mascherine e guanti, e nonostante questo il nostro governo li fa entrare senza raziocinio. Molti di questi una volta sbarcati e controllati  purtroppo sono risultati essere positivi al coronavirus dopo il test tampone e quindi che si fa ora con tutti questi immigrati ? No, perché non è che mi stia proprio bene che a noi italiani ci impongano le restrizioni di tipo staliniano in materia di prevenzione  e permettiamo ai migranti stranieri di entrare a loro piacimento e girare in lungo e in largo per il paese col pericolo di diffondere il virus.  No, non ci siamo egregi signori del governo… non ci siamo proprio, dopo le innumerevoli bufale di fine febbraio scorso, con l’abbraccio ai cinesi tra uno spritz e un salatino, sulla pandemia ora ci obbligate nuovamente a  rinunciare a parte della nostra abitudinaria vita, no… questa volta il virus ci è stato portato dagli immigrati e nasconderlo e3 confonderlo con quelli che arrivano dall’estero dopo le vacanza non è corretto anzi è molto scorretto, anche perché proprio in quei paesi i veri untori sono i clandestini che arrivano dall’Asia e dall’Africa. Bisogna capire da dove arriva il pericolo e arginarlo, impedendo gli sbarchi in primis e non chiudere a chiave gli italiani e metterli sotto la pressa perché così tra qualche mese non avremo più nulla da mangiare.

16082020 …by… manliominicucci.myblog.it

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Coronavirus: stop alle discoteche, mascherine dalle 18 alle 6 nei locali

Nuova ordinanza del ministro Speranza. Gestori: a rischio 4 miliardi di fatturato

Festival goers dance in the 'Silent Disco' at the 'Music in the Park' stage during the 50th Montreux Jazz Festival, in Montreux, Switzerland, 09 July 2016. The music festival runs from 01 to 16 July. ANSA/ANTHONY ANEX   EDITORIAL USE ONLY

Discoteche, con stop a rischio 4 miliardi di fatturato –

Redazione ANSAROMA

16 agosto 2020

Stop alle discoteche e obbligo di mascherina anche all’aperto nei luoghi della movida. La curva dei contagi sale ed il Governo corre ai ripari con un’ordinanza che sarà firmata a breve dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Insorgono gli operatori dei locali da ballo, che lamentano una perdita di 4 miliardi di euro per il settore. Nel Dl agosto – è la promessa del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli – saranno comunque appostate risorse specifiche per ripianare il danno. Passato Ferragosto, si fermano dunque le danze. Il dpcm dello scorso 7 agosto, peraltro, non lasciava spazi a riaperture. Diversi governatori, però, avevano firmato ordinanze per consentire l’attività dei locali che in estate movimentano un notevole flusso finanziario. Il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, ha quindi convocato con urgenza i presidenti di Regioni oggi pomeriggio per definire e condividere provvedimenti restrittivi. Due i fattori che hanno portato alla decisione: l’aumento continuo dei nuovi positivi (3.351 nell’ultima settimana, con picchi quotidiani che non si registravano da maggio) e la situazione negli altri Paesi europei, alle prese con numeri ancora più alti di contagiati. “Non possiamo – ha sostenuto Speranza – vanificare i sacrifici fatti nei mesi passati. La nostra priorità deve essere riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza”. Ecco quindi l’ordinanza di sospensione delle attività “che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”; e, viene aggiunto, “non sono ammesse deroghe con ordinanze regionali”. Il provvedimento introdurrà inoltre l’obbligo, dalle 18 alle 6 di mascherina anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei locali e dei luoghi aperti al pubblico e negli spazi pubblici (vie, piazze, ecc.) che per caratteristiche favoriscono gli assembramenti. Oltre a Boccia e Speranza, alla riunione con i governatori era presente anche Patuanelli. “Il danno atteso dalla chiusura delle discoteche – ha spiegato il ministro, a quanto si apprende – è grosso ma non vedo alternative, serve maggiore attenzione per evitare di tornare ai dati di marzo”. Patuanelli ha comunque annunciato che sarà fatto “il possibile per dare un sostegno economico alle attività che avranno delle perdite, trovando delle poste di ristoro specifiche anche nel dl agosto”. Proteste sono arrivate da Silb Fipe-Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da ballo e di spettacolo: “la discoteca – ha detto il presidente Maurizio Pasca – è un grandioso capro espiatorio. Noi non ci sentiamo responsabili’. Osserveremo nei prossimi mesi se a discoteche chiuse il ‘contagio’ si fermerà! Lo osserveremo attentamente. E agiremo di conseguenza”. Non si esclude un ricorso al Tar. Da parte sua, Boccia ha premesso – si apprende – che “restiamo uno dei paesi più sicuri al mondo per la sicurezza sanitaria; ma questa condizione – ha sottolineato – non è casuale ma figlia dei sacrifici che abbiamo fatto e che vanno difesi. Ora è il momento di andare avanti ma limitando al massimo le attività che presuppongono contatti fisici e assembramenti incontrollabili”. All’ordinanza proposta da Speranza hanno sollevato obiezioni alcuni governatori. Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia) ha avanzato una proposta di mediazione: discoteche aperte, ma con obbligo di mascherina in pista. Non è passata e Fedriga ha criticato “le contraddizioni di un’ordinanza di difficile applicazione, che colpisce duramente uno specifico settore senza avere evidenze statistiche di una correlazione tra il ballo e i casi di Coronavirus”. Giovanni Toti (Liguria) ha puntualizzato che “i locali da ballo con bar e ristoranti potranno continuare a svolgere queste attività, servire pasti e preparare drink”. D’accordo con il Governo il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini: “le discoteche, i cui gestori nessuno vuole criminalizzare, sono luoghi dove i rischi sono maggiori per ragioni oggettive”. Altro elemento di preoccupazione è infine l’abbassamento dell’età dei contagiati. A Padova, tra i pazienti ricoverati in terapia intensiva, c’è anche una bimba di 5 anni.

 

L’IMPERO OTTOMANO RITORNA ?

epa08589422 A handout photo made available by the Turkish President's Press Office shows Turkish President Recep Tayyip Erdogan waving outside the Hagia Sophia Grand Mosque after attending friday prayers in Istanbul, Turkey, 07 August 2020.  EPA/TURKISH PRESIDENT PRESS OFFICE HANDOUT  HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

L’IMPERO OTTOMANO RITORNA ?

Evidentemente il sogno imperiale del presidente turco  Erdogan è quello di riportare in vita i fasti dell’antico impero Ottomano, far ritornare la Turchia grande come nei tempi andati, e a dir il vero pare ci stia riuscendo anche perché ora il sultano di Ankara fa spesso e volentieri la voce grossa ed è diventato ago della bilancia in diverse questioni internazionali. C’è da aggiungere che tutto questo  si è reso possibile anche grazie all’incapacità, dell’unione europea e dell’Italia in particolare, di assumere un atteggiamento rigido nei confronti del di Erdogan per cercarne di limitarne ed accrescere il potere all’interno del suo paese, un’Europa che è sempre stata inerme e spettatrice a guardare per decenni l’operato turco, anche quando l’isola di Cipro nel 1974 venne invasa dalle sue truppe militari… con la scusa di “difendere la pace”. La storia insegna che la tolleranza perpetua la si paga a caro prezzo e infatti dal giorno del mancato colpo di stato del 2016 la Turchia è entrata in una spirale senza fine, dopo aver depurato qualcosa come diecimila oppositori  Erdogan di fatto è diventato un dittatore di religione islamica, ha ristabilito il concetto religioso musulmano come prevalente e trasformato la Basilica di S. Sofia in una moschea trasportandolo da un paese laico di stampo occidentale ad uno di forte orientamento islamico, mutazione accettata nell’assordante silenzio del mondo occidentale e cristiano. Non contento della rivoluzione interna al proprio paese è intervenuto nella guerra in Siria e costretto i curdi a scappare dai confini del nord con la Siria, finalmente fatta piazza pulita anche di loro dopodiché  ha poi diretto lo sguardo, col compiaciuto silenzio dell’Italia ed alla U.E. e degli USA, alla Libia e approdato militarmente a sostegno del governo della Cirenaica e contro, curiosamente, quello riconosciuto dalla comunità internazionale e dalla NATO, questo è davvero singolare, la NATO è l’organizzazione militare della quale ne fa parte, ma le sue mire espansionistiche non si fermano più, è da mesi che sta mettendo sotto pressione la Grecia nel mar Mediterraneo, intorno all’isola di Cipro, con la scusa della ricerca di giacimenti petroliferi da trivellare nel mare che poi sarebbero i nostri… già, a noi fu impedita tale ricerca, rammento a tutti che il 12 febbraio 2018, ministro della difesa dell’epoca dei fatti era l’on. Roberta Pinotti (PD), bloccarono la nave perforatrice italiana Saipem diretta verso Cipro per trivellare un giacimento concesso all’Eni in licenza da Cipro e conteso dalla Turchia e ci cacciarono con la minaccia delle navi da guerra neanche se l’isola fosse territorio turco e noi degli abusivi e non autorizzati  da leggi internazionali.  Quindi le nostre navi da ricerca non possono entrare nella zona di mare riservata alla vigilanza armata dei greci mentre la sua nave perforatrice può farlo in barba a tutte le leggi internazionali. Ovviamente qui qualcosa non funziona più bene nella testa di Erdogan, ma non funziona neanche la testa dei ministri dell’unione europea e italiano perché se il nostro ministro della difesa non ha adeguatamente reagito è segno di autentica debolezza  e di sottomissione alla Turchia… e questo non va bene. Adesso l’occidente inizia a rendersi conto del pericolo turco, i tanti leader occidentali non vedono più di buon occhio Erdogan e non gradiscono quella “deriva intrapresa” senza meta dal paese. E’ forse il desiderio occulto del gran ritorno all’impero Ottomano che verrà  ostacolato ed impedito con ogni mezzo ? Eh sì, sono finiti i tempi del 2016,  anno che hanno favorito la crescita del potere del sultano, oggi è un’altra musica, com’è anche singolare che proprio il candidato democratico alle presidenziali americane, probabile erede di Barack Obama, abbia criticato il presidente Erdogan ed incoraggiata l’opposizione turca ad un ribaltamento del governo attraverso il voto elettorale. Interpreto le dichiarazioni di Biden come un cambio di rotta nei confronti della Turchia, come anche l’intervento prepotente dei francesi nella questione libica e greca dimostri che le cose stanno cambiando e noi che facciamo ? Vendiamo le bibite nelle spiagge ? Vorremmo farlo ma ci manca l’esperto venditore ! Penso che ad Erdogan converrebbe un ridimensionamento altrimenti oltre le sanzioni rischia ben altro. 16082020

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Ira Turchia per critiche Biden, ‘ignorante e ipocrita’

Ex vicepresidente aveva definito Erdogan ‘autocrate’

epa08589422 A handout photo made available by the Turkish President's Press Office shows Turkish President Recep Tayyip Erdogan waving outside the Hagia Sophia Grand Mosque after attending friday prayers in Istanbul, Turkey, 07 August 2020.  EPA/TURKISH PRESIDENT PRESS OFFICE HANDOUT  HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Redazione ANSAROMA

16 agosto 2020

 

(ANSA) – ROMA, 16 AGO – Ira della Turchia per alcune critiche del candidato democratico alla presidenza Usa Joe Biden nei confronti del presidente Recpe Tayyip Erdogan. Biden aveva parlato in un’intervista al New York Times a dicembre, ma ieri è apparso il video del colloquio che è subito diventato virale sui social media.
L’ex vice presidente Usa ha definito Erdogan un “autocrate” e ha criticato la sua politica nei confronti dei curdi dichiarando il suo sostegno all’opposizione. Bisogna, ha detto Biden, “incoraggiare le opposizioni ad affrontare e sconfiggere Erdogan. Non con un colpo di Stato, ma con il processo elettorale”.
Immediata la reazione di Ankara. “L’analisi della Turchia di Joe Biden è basata su pura ignoranza, arroganza e ipocrisia”, ha attaccato su Twitter il portavoce di Erdogan, Ibrahim Kalin.
“sono finiti i giorni in cui si davano gli ordini alla Turchia.
Ma se ancora pensi di poterci provare, sei il benvenuto. Ne pagherai il prezzo”, ha insistito. (ANSA).

 

SI’… ACCOGLIAMOLI TUTTI !

17082020 Papa Bergoglio

SI’… ACCOGLIAMOLI TUTTI !

Sì, in effetti faccio un po’ fatica a ricordare le “belle parole” di oltre un mese fa in merito ad essere cristiani, all’accoglienza, a Gesù che era un povero migrante e che un bravo cristiano deve dare ai bisognosi tutto quello che può per alleviare le sue sofferenze…mi pare abbia detto proprio così… “però che uomo di pace e di chiesa”…nulla da ridere anzi, però, nonostante tutto… io comunque mi sento un buon cristiano. Lo confesso, ho un conto corrente in banca, un’auto che mi consente di spostarmi e lavorare, mi alimento tre volte al giorno e vivo in un appartamento come tanti altri… niente di importante… ma mi devo sentire in colpa per questo ? Non credo, pur non essendo ricco, anzi, vivo del mio lavoro…. non riesco a sentirmi lontano da Gesù Cristo, lui era povero io invece no…. però, i tempi moderni hanno delle regole ed io non posso esimermi dall’aver bisogno dei beni terreni, sono obbligato per esigenze di vita e di famiglia…”e non religiose sia ben chiaro”. Eh già…il punto è proprio questo, un conto è avere un rapporto bancario per esigenze, e altra questione è avere una “banca”.. di proprietà riferita ad un credo religioso… e qui le distanze sono siderali con… Gesù Cristo e la sua proverbiale e nota povertà… che “ci azzecca una banca ” ? Io capisco che uno stato ha bisogno di una banca necessaria alla sua sopravvivenza ma che c’è l’abbia la santa chiesa cattolica romana e faccia il business non mi sembra proprio sia parte integrante del cristianesimo o dei vangeli, come anche far vivere i fedeli e ministri di Cristo, portatori della sua parola, in lussuosissimi appartamenti da 400mq con 27 camere e 13 bagni è sinceramente alquanto vergognoso e paradossale e… inaccettabile. Dopo le sue vibranti accuse e continui inviti all’accoglienza immaginate per un attimo quanti immigrati potrebbero allocarsi in quei lussuosissimi appartamenti dove potrebbero trovare ospitalità proprio quei migranti da lui invocati, invece no, “nisba” migranti nelle case dei sacerdoti tutti, si continua a d avere i cardinali nel lusso, auto con autista e il conto corrente personale molto congruo… è una vita che definirla in povertà è un insulto e “dar cento ceffoni al Messia”. Questo piccolo esempio si pone come riflessione finale sulla faziosità politica del papa stesso e sulle sue parole che purtroppo oltrepassano la linea dell’amore cristiano e sconfinano in una teoria politica di puro comunismo dove tutti dobbiamo necessariamente essere poveri e vivere insieme sotto lo stesso tetto, noi però,  in quelle che dovrebbero essere delle umili case. Sì, oramai è chiaro, lui fa becera politica di sinistra e si permette anche di offendere i veri fedeli cristiani, come me, che si rifiutano categoricamente di piegarsi al concetto di tutti i migranti a casa mia. Rispondesse ai cristiani perché lo Stato Vaticano ha una banca di quelle proporzioni, migliaia di immobili in giro per il mondo per un valore di almeno 2.000 miliardi di euro ed io li debbo accogliere in casa mia ? Vi serve la banca e le ricchezze per continuare ad esistere ? Certo che lo comprendo e lo so che è cosi ma allora egregio signor Bergoglio, gentilmente “non spari cazzate” insensate sui cristiani perché ogni “casa cristiana”, le rammento, è… un piccolo stato, fatto di doveri e obblighi e al cui interno c’è un gruppo familiare creato col fine di una convivenza pacifica e nel nome dell’amore e non un “hotspot”. E in ultimo, ci spiegasse perché si arroga il diritto di offendere i cristiani quando lui stesso per primo ha tradito le parole di Gesù Cristo, onorando e baciando il Corano del profeta Maometto, che ammoniva “che sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti “?  Apra il collegamento col cervello prima di parlare e la smetta di offenderci, se non si è reso conto Piazza San Pietro è sempre più vuota e forse non è per il Covid 19… grazie… 16082020

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Migranti, il monito del Papa: “È Dio che chiede di poter sbarcare. La Libia è lager e inferno, basta versioni distillate”

Francesco celebra Messa per l’anniversario della visita a Lampedusa. I campi di detenzione nel Paese africano, gli abusi, i respingimenti, sono come «fatti a Dio»

17082020 Papa Bergoglio

Nella cappella di Casa Santa Marta papa Francesco presiede la Celebrazione eucaristica in occasione del settimo anniversario della visita a Lampedusa

08 Luglio 2020 14:07

 

CITTÀ DEL VATICANO. La Libia è «lager e inferno», solo che la situazione viene riportata con «versioni distillate», descritta con racconti edulcorati. Papa Francesco esprime la sua rabbia durante la Messa che celebra nella Cappella di Casa Santa Marta in occasione del settimo anniversario della visita a Lampedusa. E lancia il suo nuovo appello all’accoglienza dei migranti: «È Dio che ci chiede di poter sbarcare». I campi di detenzione nel Paese africano, gli abusi, i respingimenti, sono come «fatti a Dio». Cita il Vangelo: «Tutto quello fatto a fratelli l’avete fatto a me». Considerata la situazione sanitaria, alla Celebrazione partecipa solo il personale della sezione migranti e rifugiati del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale. È il Signore «che bussa alla nostra porta affamato, assetato, forestiero, nudo, malato, carcerato, chiedendo di essere incontrato e assistito, chiedendo di poter sbarcare», scandisce il Pontefice. Il Vescovo di Roma aggiunge un aneddoto al testo preparato: «Ricordo quel giorno, sette anni fa, proprio al Sud dell’Europa, in quell’isola… Alcuni mi raccontavano le proprie storie, quanto avevano sofferto per arrivare lì. E c’erano degli interpreti. Uno raccontava cose terribili nella sua lingua, e l’interprete sembrava tradurre bene; ma questo parlava tanto e la traduzione era breve. “Mah – pensai – si vede che questa lingua per esprimersi ha dei giri più lunghi”». Quando il Papa torna «a casa, il pomeriggio, nella reception, c’era una signora – pace alla sua anima, se n’è andata – che era figlia di etiopi. Capiva la lingua e aveva guardato alla tv l’incontro. E mi ha detto questo: “Senta, quello che il traduttore etiope Le ha detto non è nemmeno la quarta parte delle torture, delle sofferenze, che hanno vissuto loro”. Mi hanno dato la versione “distillata”», è l’amara constatazione di Jorge Mario Bergoglio. E questa dinamica accade «oggi con la Libia: ci danno una versione “distillata”. La guerra sì è brutta, lo sappiamo, ma voi non immaginate l’inferno che si vive lì, in quei lager di detenzione. E questa gente veniva soltanto con la speranza e di attraversare il mare». Tutto quello che «avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me»: cita il Vangelo Francesco per sottolineare che vale «nel bene e nel male! Questo monito risulta oggi di bruciante attualità. Dovremmo usarlo tutti come punto fondamentale del nostro esame di coscienza che facciamo tutti i giorni. Penso alla Libia, ai campi di detenzione, agli abusi e alle violenze di cui sono vittime i migranti, ai viaggi della speranza, ai salvataggi e ai respingimenti». Secondo il Papa, «la cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza». Chi è alla ricerca di Dio può incontrarlo «nel volto dei poveri, degli ammalati, degli abbandonati e degli stranieri che Dio pone sul nostro cammino. E questo incontro diventa anche per noi tempo di grazia e di salvezza. L’incontro con l’altro è anche incontro con Cristo. Ce l’ha detto Lui stesso». Sono le «tante ingiustizie» del mondo a spingere le persone a lasciare le loro terre, ribadisce il Papa, sottolineando che «falsità» e «ingiustizia» sono «un peccato da cui anche noi, cristiani di oggi, non siamo immuni. La Vergine Maria, Solacium migrantium – conclude il Pontefice – ci aiuti a scoprire il volto del suo Figlio in tutti i fratelli e le sorelle costretti a fuggire dalla loro terra per tante ingiustizie da cui è ancora afflitto il nostro mondo».

 

 

DIAMO LE COLPE A CHI LE MERITA !

16082020 LE COLPE A CHI MERITA

DIAMO LE COLPE A CHI LE MERITA !

La situazione nel centro di accoglienza migranti Casier di Treviso si fa ora allarmante, vede ben 162 ospiti contagiati dal coronavirus, di cui sette sono operatori del centro stesso. Un fenomeno contagioso che pare sia diventato inarrestabile nelle sua diffusione all’interno del sito, certo, se continuiamo a fare entrare gente che arriva da zone ad alto rischio di contagio il risultato non può essere diverso da questo. Quindi, apriamo gli occhi e smettiamola di dire che sono i nostri ragazzi, tornati dalle vacanze estive, che portano il contagio in Italia e lo diffondono, anche perché loro, una volta giunti nelle proprie case, certamente non se ne scappano né tantomeno vanno in giro ad infettare come fanno i migranti che si sentono prigionieri. Ritengo sia corretto mettere i puntini sulle i… è necessario far chiarezza in questa voluta e confusa informazione creata ad arte dai media di regime al fine di offuscare e nascondere i veri responsabili di questa situazione epidemica, di celare al cittadino italiano l’inciviltà dei profughi che in ogni parte d’Italia sono soliti mettere a rischio la salute dei propri simili ed ora quella del popolo trevigiano… Basta raccontare bugie, loro arrivano infettati e non intendono essere collaborativi in nessun modo e noi non possiamo né dobbiamo coprire le loro responsabilità, anzi se fossimo meno tolleranti forse impediremo al virus di propagarsi e di salvaguardare la salute di tutti. Oggi nel nostro paese si è superato abbondantemente il numero di 500 contagiati, numero che si ripete da giorni e ciò vuol dire che siamo di fronte ad un probabile ritorno in forza di malati. Puntiamo il dito sull’informazione, è necessario !14082020

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14 AGOSTO 2020 15:17

Treviso, 162 positivi al Covid tra i migranti nel centro di Casier

16082020 LE COLPE A CHI MERITA

Si contano 155 positivi tra i migranti ospitati nel Centro dell’ex caserma Serena di Casier (Treviso) dopo l’ultima tornata di tamponi eseguiti nella struttura. Si è proceduto ad effettuare 255 tamponi, tra i quali 230 agli ospiti e 25 agli operatori. Tra il personale la situazione al momento è di sette positivi e 18 negativi.

 

C’ERA UNA VOLTA IL M5S… ORA DOV’E’ ?

La sindaca di Roma Virginia Raggi, durante la manifestazione a piazza del Popolo "Unicef Generation. Roma, 4 ottobre 2019
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

C’ERA UNA VOLTA IL M5S… ORA DOV’E’ ?

Nell’anno del Signore 2009 nasce il M5S, anno della fondazione di un nuovo movimento ideologico del tutto innovativo e unico nel suo genere, che non si trattasse di un partito mangiasoldi era di fatto già una lieta notizia per i contribuenti italiani, buon avvio quindi, ma era il resto che proponevano che ammaliava, me compreso, i milioni d’italiani in cerca di politici onesti dopo gli innumerevoli scandali e furti degli anni precedenti, tutti gli italiani pronti ad ascoltare il loro leader, Beppe Grillo, e pendevano dalle sue labbra…lui da uomo esperto e furbo ha messo in mostra le loro ideologie, “cioè la loro vera anima per il quale sono nati”, e aggiungo, idee tutte lodevoli e concetti straordinari che riepilogo brevemente : “Populismo, euroscetticismo, decrescita, democrazia diretta, riduzione dei parlamentari, il reddito di cittadinanza, taglio dei parlamentari e in ultimo l’ambientalismo”, ma quello che più ha attirato l’elettore italiano è il simpatico slogan del movimento : “Onestà… Onestà… Onestà”!  In definitiva, l’ossatura portante del partito di Beppe Grillo o meglio, queste erano le intenzioni di quando predicava da “santone comico” in giro per le piazze italiane col proposito di incantare la gente, esattamente come fanno i suonatori di flauto con i cobra che si ergono dai cesti di vimini al magico suono dell’incantatore, e per convincerli a votarli per  distruggere la “casta dei politici” e sostituirla con uomini validi ma soprattutto onesti. Tutto bene allora, e sì, è andato tutto bene finche si ciarlava e si sparavano cazzate al vento… ma quando poi si è passati dal dire al fare il ciarlare ha lasciato spazio agli inciuci e alle tresche di palazzo con l’unico fine di  conservare e proteggere il posto di potere a tutti i costi. Cambio repentino di “ossatura e ideologie” svendendo la dignità umana di ogni singolo iscritto e dirigente del movimento stesso  e purtroppo screditando e rinnegando il voto ricevuto da quegli elettori che hanno creduto in loro. Ora il nuovo partito non posso più chiamarlo M5S perché non è più lo stesso di prima né ha più a che fare col movimento pulito che conoscevamo e allora, lo chiamerò semplicemente il “Partito di Grillo”… il giusto nome del suo fondatore nonché traghettatore nelle acque dell’inferno politico del business di potere, fatto di cooperative ed ONG, della Roma di mezzo e degli 11 milioni delle mascherine del Lazio, ora si sono abbracciati col PD, il loro mortale nemico, e ironia della sorte loro erano nati proprio per distruggerlo e invece non solo lo hanno rafforzato e rinvigorito ma lo fanno anche governare, già… ne hanno fatto dell’odiato nemico compare di battesimo e chiamato Renzi come testimone del loro matrimonio, nozze e figli  proprio con i loro acerrimi nemici, esattamente come si fa nelle famiglie mafiose in guerra aperta, poi, quando si tracciano le linee della pace le famiglie smettono improvvisamente, dall’oggi al domani, di odiarsi, via le denunce e annullati i processi e ci si “sparte” la parte ! Che la Raggi intenda candidarsi ed avrà l’appoggio del PD è cosa scontata, direi che lo so da diversi mesi, però quel che mi rammarica e mi addolora profondamente è vedere tanti italiani che ancora le vanno dietro ciechi e obbedienti e fiduciosi, ma come si può volerla dopo una disastroso mandato colmo di cambi di assessori e giunte rinnovate alla velocità del suono, come si trattasse di una partita di calcio che sostituisci con le riserve quelli che non vanno, bus in fiamme, “strade bucate con acqua “, in citta si vedono girare cinghiali, topi, ratti, nutrie, scarafaggi e zanzare neanche si fosse in uno zoo-safari, montagne nere di rifiuti nella città, e loro sono per l’ambientalismo… ma non fatemi ridere, una viabilità che è meglio non parlarne, e i romani che si lamentano da ben 4 anni e lei rivuole fare la sindaco ? Certo che ci vuole una bella faccia tosta ! Ma il potere è il potere… fascino unico e irresistibile, e lo è per tutti ! Eh sì, c’era una volta il M5S ora c’è un mostro satanico trasformatosi geneticamente in non so cosa ma francamente spero proprio che muoia il prima possibile. Magari se gli elettori smetteranno di dar loro fiducia si fa prima.

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Raggi, “momento del riscatto, non fermare rivoluzione”

Ok voto piattaforma Rousseau,”mi ricandido,avanti a testa alta”

La sindaca di Roma Virginia Raggi, durante la manifestazione a piazza del Popolo "Unicef Generation. Roma, 4 ottobre 2019
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Redazione ANSAROMA

14 agosto 202014:00NEWS

(ANSA) – ROMA, 14 AGO – “Questo è il momento del riscatto”, scrive la sindaca Virginia Raggi in un post sul Fb ribadendo al sua candidatura ed elencando quanto fatto in una sorta di manifesto per la campagna elettorale. “E’ necessaria tanta determinazione per andare avanti perché molti vogliono bloccare questo cambiamento e tornare al passato, all’immobilismo, a decenni di abbandono, ai favori ai soliti noti. La rivoluzione non si ferma. Coraggio. Andiamo avanti. Insieme completiamo il percorso che abbiamo iniziato per far rinascere Roma. Un’altra scelta. #ATestaAlta #Insieme”, continua Raggi.

“Mi ricandido. Ora avanti a testa alta. #Insieme. Grazie a tutti per il sostegno e l’incoraggiamento che non avete mai fatto mancare. Parlo al plurale perché noi siamo una squadra: uniti vinceremo le sfide che ci attendono. E’ un compito complesso. Sappiamo che richiede sacrificio, tempo, costanza e umiltà, ma noi abbiamo sempre trovato la forza di rialzarci perché crediamo in un progetto. E sappiamo che siamo “scomodi” a tanti”, ha sottolineato a sindaca Virginia Raggi dopo che l’esito del voto sulla piattaforma Rousseau sul vincolo del secondo mandato ha dato il via libera di fatto alla sua candidatura bis. (ANSA).

 

COSÌ NON VA PER NIENTE BENE !

15082020 minsk

COSÌ NON VA PER NIENTE BENE !

Inaspettato e inimmaginabile ma questo è proprio il bruttissimo epilogo di oggi nella drammatica storia della rivolta popolare bielorussa contro il rieletto presidente Lukscenko, la violenta morte di due persone, semplici manifestanti di strada, sono l’esempio peggiore della dimostrazione di forza di una dittatura spietata e di un regime tra i più violenti, non si possono uccidere dei manifestanti solo perché protestano né si possono reprimere e soffocare i desideri dei cittadini che chiedono solo trasparenza e verifiche sulle ultime elezioni presidenziali tacciate di volgari trucchi. E ora cosa vuol fare il rieletto presidente bielorusso ? Aprire il fuoco contro il suo popolo e continuare ad ammazzare gente ? La rabbia cresce ed aumenta e vorrei rammentare ai governanti bielorussi che se si è abbattuta l’URSS si può anche abbattere il governo di Lukscenko. La violenza funziona all’inizio ma poi non più… perché poi, la gente reagisce per rabbia, alle ingiustizie patite dai parenti o amici, e quindi è più incavolata di prima e reagisce alla violenza con altra violenza. Non c’è da star più tranquilli perché la situazione sicuramente si aggraverà di ora in ora, la gente vuole giustizia e dopo tanti anni di repressione ora il bicchiere è colmo ed è traboccato rovinosamente con effetti preoccupanti. Al presidente restano due soluzioni, la prima, indire nuove elezioni controllate da personale neutro, e glielo consiglio caldamente, oppure l’alternativa è la repressione con tantissimi arresti e forse anche tanti morti, se vuole questo si accomodi ma poi dovrà fare i conti col resto del mondo. Questo è il nuovo terribile scenario del paese dell’Europa dell’est, spiace doverlo ripetere ma io sto sempre dalla parte di chi chiede libertà e democrazia. Certo io sono per e con il popolo. 14082020

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ESTERO

A Minsk dilaga la protesta, catene umane e  scioperi contro la repressione

15082020 minsk

Nonostante 6.700 arresti e la violenza inaudita usata sui manifestanti, non si ferma la contestazione a cui si uniscono donne, operai, medici e impiegati pubblici. Preti ortodossi e cattolici pregano per i detenuti e un ufficiale di polizia si dimette per non usare la forza contro i propri connazionali 

 BIELORUSSIALUKASHENKOELEZIONI

aggiornato alle 17:0213 agosto 2020

© SERGEI GAPON / AFP – Proteste a Minsk

(AGI) – “I bielorussi non hanno più paura”. E’ il commento più diffuso sui social alle immagini di catene umane e scioperi che arrivano da Minsk e altre città della ex repubblica sovietica, dove nonostante la dura repressione messa in atto dal presidente Aleksandr Lukshenko dilaga la protesta contro il risultato delle elezioni, vinte con sospette percentuali bulgare dall’autoritario leader al potere da 26 anni. In migliaia sono scesi in strada al centro della capitale in lunghe catene umane contro la violenza della polizia sui manifestanti.  Alle donne, che vestite di bianco e con fiori in mano avevano iniziato questa nuova forma di protesta ieri, si sono uniti oggi anche gli uomini.

Sciopero nazionale

Hanno incrociato le braccia, chiedendo elezioni trasparenti, operai e dipendenti di diverse realtà pubbliche, aspetto non da poco in un Paese dove l’80% dell’economia è in mano allo Stato. Secondo il sito di informazione bielorusso Tut.by, allo sciopero nazionale hanno aderito i lavoratori dell’azienda automobilistica BelAZ, della fabbrica di ceramiche Keramin e di quella di trattori di Minsk, i medici dell’azienda farmaceutica Belmedpreparaty e i musicisti della Filarmonica di Stato, che davanti al teatro hanno cantato in coro, tenendo in mano le lettere che componevano la scritta: “Il mio voto è stato rubato” (in russo ‘golos’ signifca voto, ma anche voce).

Numerosi sui social i video degli incontri di dipendenti delle fabbriche con le autorità locali. In uno, per esempio, si vede un gruppo di operai BelAZ nella città di Zhodzina, che incontra il sindaco: una voce chiede ‘chi ha votato per Tikhanovskaya’ e la folla risponde in massa alzando le mani ‘Io’.

Svetlana Tikhanovskaya era la principale rivale del presidente Aleksandr Lukashenko nelle elezioni del 9 agosto, vinte dall’autoritario leader tra accuse di brogli e repressione del dissenso. Da quando sono usciti gli exit poll, un vasto movimento di protesta continua a chiedere il riconteggio dei voti, mentre Tikhanovskaya, probabilmente sotto minacce e pressioni, è stata costretta a lasciare la Bielorussia e a riparare in Lituania.

© SERGEI GAPON / AFP

Proteste a Minsk

Sacerdoti cattolici e ortodossi hanno pregato vicino ai carceri a Minsk contro le violenze sugli oppositori detenuti; gli automobilisti continuano a suonare i clacson senza sosta, in segno di protesta o bloccano le strade per ostacolare il passaggio degli agenti anti-sommossa; il noto giornalista Evgheni Perlin si è dimesso, come pure un ufficiale polizia a Novopolotsk, che ha lasciato la divisa per non dover intervenire contro la piazza e che è stato subito arrestato con l’accusa di organizzazione di proteste di massa. Ci sono voci non confermate delle prime dimissioni all’interno dell’amministrazione presidenziale.

Violenza senza precedenti, 6.700 arresti

I social sono inondati, però, anche di immagini di arresti, pestaggi e delle testimonianze di chi è stato arrestato, torturato e rilasciato. Da domenica, sono 6.700 gli arresti effettuati ufficialmente, di cui 64 sono reporter secondo il conteggio tenuto dall’Associazione dei giornalisti bielorussi.

Il ministro dell’Interno Yury Karayev aveva ordinato di “non toccare” i cronisti che stanno coprendo le manifestazioni spontanee che contestano il voto, “a meno che non si frappongano tra chi viola la legge e le forze dell’ordine”. Uomini armati del  dipartimento di polizia anti-corruzione hanno perquisito gli uffici della società russa Yandex, popolare motore di ricerca in tutto lo spazio ex sovietico.

Ue ribadisce condanna, domani vertice straordinario

Mentre gli occhi sono puntati al vertice straordinario dei ministri degli Esteri della Ue, che domani dovrebbe valutare possibili sanzioni contro Minsk, gli ambasciatori dell’Unione europea – tra cui quello italiano Mario Baldi – hanno reso omaggio alle vittime della violenza, con la deposizione  di fiori sul luogo dove è morto un manifestante nella capitale.

“E’ con grande dolore e incredulita’ che io e i miei colleghi abbiamo testimoniato la sofferenza e l’offesa alla dignità umana e alla giustizia negli ultimi giorni in Bielorussia”, ha dichiarato il capo missione Ue, chiedendo alle autorità di garantire al popolo bielorusso il diritto a protestare in modo pacifico. Anche gli Usa sono tornati a condannare i fatti di Minsk mentre l’unica che pare tendere la mano a Lukashenko, sempre più in bilico, è Mosca da dove il ministero degli Esteri ha denunciato tentativi dall’estero di “destabilizzare” la Bielorussia.

 

MORTE DI UN CAVALLO ANZIANO !

14082020 Morte di un -cavallo

MORTE DI UN CAVALLO ANZIANO !

Un vecchio cavallo non c’è l’ha fatta ed è morto, forse il caldo, forse la stanchezza o forse qualche malattia  latente che lo ha impietosamente stroncato. Comunque sia è intervenuta la polizia e trattato il caso come si trattasse di un omicidio e quindi assisteremo anche ad un’ipotetica autopsia per comprendere quali siano state le vere cause del decesso che certamente non è da addebitare al suo padrone. Mi chiedo se per gli anziani umani le autopsie le fanno quando muoiono a quel modo ?  Infatti il suo padrone  ci viveva col suo amico e amato cavallo e lo utilizzava come mezzo di traino per la carrozza turistica all’Interno della bellissima reggia di Caserta, quindi nei fatti il primo danneggiato e amareggiato della improvvisa morte del cavallo è proprio il suo utilizzatore. Propendo più per la soluzione malattia non riscontrata con sintomi sperando che non si tratti del Covid 19, altrimenti sarebbe davvero un dramma. Fin qui abbiamo il resoconto della drammatica storia, una narrazione che però, come al solito, viene strumentalizzata da alcuni individui che montano il caso come si trattasse di una questione di importanza nazionale e di una gravità inaudita tanto da costringere la magistratura ad aprire un fascicolo in ipotesi di “cavallicidio” e ovviamente le curiose conseguenze ed evoluzione della questione suscita la mia ilarità e il consueto stupore su come si trattano gli animali a livello mediatico e andiamo ad analizzare il punto in questione e cioè la morte del cavallo. Giorni addietro, migliaia di capretti ed agnelli sono stati sgozzati e fatti morire per dissanguamento, carneficina avvenuta nelle pubbliche vie e dinanzi a donne e bambini, è la ricorrenza della carneficina islamica, un massacro di animali che è considerata una festa e ricorrenza di vitale importanza, la festa coranica ha il nome di “Halal”. Descritto il modus operandi di una violenza inaudita vi chiedo : avete visto o sentito qualche animalista proferire una parola ?  Avete visto animalisti o gente chiamare la polizia per impedire questi crimini in contrasto con le norme sanitarie, l’ordine pubblico e la nostra costituzione che è, a quanto pare, bellissima solo quando fa comodo ? Sì è forse indignata la signora Cirinnà  o qualche deputato della sinistra italiana per l’orrendo massacro ? No… nessuno ha detto niente e tutti hanno accettato il massacro senza dire nulla né ho visto un’interrogazione parlamentare… niente, silenzio assoluto a dimostrazione che le campagne animaliste si fanno solo quando la politica lo richiede e per utilizzarla per fini propagandistici. Quindi se muore un cavallo che lavora succede il “quarantotto” ma se si scannano degli animali per una festa va tutto bene, e qui i conti non mi tornano, allora gli animalisti sono forse tutti islamici o sono un gruppo prevenuto e fanno la selezione razziale tra le tipologie di animali da difendere ? E già, perché quando alcuni migranti africani hanno ammazzato dei cani e se li sono mangiati, dopo una cottura alla brace, nessuno si è ribellato indirizzandogli  epiteti del tipo bastardi o maledetti come sono soliti fare quando qualche italiano abbandona un cane o un gatto in strada, quindi devo dedurre che se un italiano ammazza il proprio cane e se lo mangia non viene quindi aggredito verbalmente e offeso dai “meravigliosi ma strani animalisti italiani “ ?  In ultimo rivolgo una riflessione alla signora Brambilla, simpatica signora ma che qualche volta la spara grossa… già, perché ogni giorno in Italia ci sono uomini eroici che muoiono durante le ore di lavoro ma nessuno si sogna di dire che gli uomini non devono lavorare e allora se un cavallo si rende utile e si guadagna “il pane quotidiano” che c’è di male ? Anche le galline lavorano e che facciamo… da domani impediamo loro di fare le uova ? Noi italiani siamo sempre più ridicoli e snob in certe situazioni, è ovvio che gli animali vanno protetti e tutelati ma il lavoro nobilita anche l’animale quando questo non è più faticoso di quello che potrebbe essere per un essere umano.  Chiamassero un veterinario e la questione decesso si risolve, qui nessuno ha colpe ne è corretto attribuirle a qualcuno e non facciamo le solite scene di discriminazioni. 13082020

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Reggia di Caserta, cavallo muore per il caldo: è bufera sull’uso delle botticelle

Il cavallo era impiegato nel traino delle carrozze con i turisti all’interno della Reggia di Caserta. L’animale sarebbe morto per il caldo e la fatica

Gabriele Laganà – Mer, 12/08/2020 – 17:58

14082020 Morte di un -cavallo

Un cavallo utilizzato per il trasporto delle carrozze è morto nel primo pomeriggio all’interno della Reggia di Caserta mentre trainava una “botticella” per turisti.

Al momento non è chiaro se a bordo del calesse vi fossero persone impegnate in uno dei tour che conduce alla scoperta della residenza reale più grande del mondo. Il forte caldo è probabilmente la causa del decesso dell’animale. Sul posto sono giunte anche le forze dell’ordine per i rilievi del caso. Alcuni turisti presenti in quel momento hanno filmato il cavallo steso a terra privo di vita. Immagini forti che sono subito finite in rete provocando l’ira di moltissime persone, in particolare degli animalisti.

 Cavallo cade a terra esausto alla Reggia di Caserta, Europa Verde: “Denunceremo titolare carrozza”

La vicenda riapre un tema già più volte affrontato in passato: quello delle visite della Reggia in calesse. Un tour, questo, molto apprezzato dai turisti ma che, soprattutto d’estate, mette a dura prova la salute dei cavalli costretti a trainare le “botticelle” con diverse persone a bordo anche quando le temperature sono alte. Polemiche politiche sull’uso dei cavalli per compiacere i visitatori sono già partite. Tra i primi a denunciare l’accaduto sono stati il consigliere regionale dei Verdi- Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, e Rita Martone, coportavoce del partito nel Casertano, che in un post su Facebook hanno scritto: “Stramazzato al suolo per la fatica e per il caldo come segnalato dai presenti”.

Nel messaggio si legge che Europa Verde denuncerà il titolare della carrozza. “È qualcosa di vergognoso. Chiediamo ordinanze in tutti i comuni che mettano fine a tutto ciò”. In considerazione delle previsioni meteo che annunciano una ulteriore crescita delle temperature nei prossimi giorni, gli esponente dei Verdi hanno chiesto a chi di dovere di non far circolare i cavalli così da tutelare la loro salute.

Borrelli e Martone hanno poi spiegato che da tempo “denunciamo questo sfruttamento dei cavalli, che ovviamente non avviene soltanto all’interno della Reggia di Caserta”. Secondo i due esponenti politici questo è “un modo barbaro e vergognoso di utilizzare gli animali. Viviamo in un’era altamente tecnologica e pensare di utilizzare questi poveri animali per il trasporto umano, invece che mezzi moderni ad impatto zero, è qualcosa di anacronistico, surreale ed egoistico. Se noi esseri umani in questo periodo soffriamo molto il caldo figuriamoci che cosa possano provare dei cavalli costretti a trainare carrozze cariche di persone sotto al sole cocente”.

I due esponenti dei Verdi invitano le polizie municipali a far rispettare, lì dove sono presenti, le ordinanze che vietano la circolazione dei cavalli sopra certe temperature e nelle ore più calde della giornata “mentre dove ancora non è stata prevista bisogna provvedere a metterla, valida sia per le strade che per i parchi ed i monumenti storici”.

In merito alla morte del cavallo, la direzione della Reggia ha rilasciato una nota nella quale ha espresso profondo dispiacere: “Questa mattina uno dei cavalli del servizio carrozze ippotrainate, gestito in concessione dalla società Tnt, è deceduto. Gli organi competenti stanno effettuando in queste ore tutte le verifiche che il caso richiede. La Direzione della Reggia di Caserta esprime profondo dispiacere per l’accaduto”.

Non è escluso che nei prossimi giorni le polemiche continuino tra chi vede nell’impiego dei cavalli per trainare le carrozze come un’attrazione capace di rendere la visita nella dimora reale indimenticabile e quanti, invece, sono preoccupati per la salute degli animali.

 

STOP STAMPA LIBERA !

13082020 Lai

STOP STAMPA LIBERA !

Che strano paese è il nostro,  si dichiara  antifascista e lo motiva  perché il fascismo non permetteva la libera stampa e libera opinione, reprimeva gli oppositori politici e chi si scagliava contro il potere  li spediva al confine. La libertà individuale innanzitutto…   e allora se noi siamo per la libertà dell’essere umano, del pensiero e della libera stampa, spiegatemi per quale assurdo e incomprensibile motivo  esaltiamo il paese comunista cinese dimenticando, spesso e volentieri, che si tratta di un durissimo regime totalitario, e assassino, cui  la democrazia, la libertà e il rispetto per i diritti umani sono al pari della carta igienica appena utilizzata. Perché mai  le citate limitazioni della libertà se arrivano dai paesi comunisti sono da condividere e giuste ?  Già, in Italia abbiamo osannato ed elevati a idoli i “cari cinesi comunisti” tiranni nei loro paesi e nel contempo mettiamo in croce il presidente Trump  e il suo collega  Bolsonaro perché troppo… liberali e democratici, e non vi è giorno in cui i nostri media sputano e insultano i due soggetti gettando fango e colpevolizzandoli, ma poi nei fatti reali,  rei  di che ? Forse… di non essere di sinistra ?  Quindi noi “paese antifascista” accusiamo e condanniamo  due presidenti liberali e democratici così, solo perché non sono di sinistra mentre  al contrario, ed attenzione ora,  esaltiamo e veneriamo al pari di un Dio il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi  Jinping, nonché dittatore di professione, come se fosse un esempio per il mondo intero ed icona della libertà di parola e di pensiero, paladino della libertà individuale, il santo protettore dei diritti umani e il garante vivente della democrazia… quella stessa democrazia che in tempo di lockdwon  curiosamente definì essere una sciocchezza e che la chiusura di tutte le città  attività poteva avvenire solo in un paese comunista. Affermazioni del tutto sconclusionate e degne solo dei comunisti… perché noi in Italia abbiamo dimostrato  esattamente il contrario e smentito clamorosamente il grande Xi.  È così in Italia evidentemente piace la dittatura comunista della Cina e l’auspicano da noi, infatti la stampa nazionale è tutta allineata al governo e assoggettata ai comunisti prima e del PD dopo  dal lontano 1946. Quindi di che ci meravigliamo se l’editore di Hong Kong Lai è stato arrestato e il suo giornale verrà chiuso ? Nulla di strano, fa parte del sistema comunista che punisce chi non è dalla loro parte e allora  chiedo a tutti i bravi pensanti e radical chic della sinistra :  qual è la differenza tra il fascismo e il comunismo cinese nel censuare la libera stampa e il libero pensiero ? Quindi  se accettiamo quella comunista ora possiamo dire di non essere più un paese antifascista o no ?   E noi in Italia come abbiamo reagito a questa notizia ? A… niente, una banalissima notizia data in fondo al Tg3 in modo tale che non turbi l’elettore italiano e le libere coscienze. Cioè noi siamo testimoni del più grande crimine dello stop alla libertà di stampa in Cina e in Italia la notizia non viene ritenuta importante. Ma se la cosa fosse arrivata da Trump o Bolsonaro che sarebbe successo ?  Intanto  ci preoccupiamo e vigiliamo se Trump porta la mascherina e se Bolsonaro ha contratto il virus… ma non ce ne freghiamo della libertà  e della vita del popolo cinese. Che pena, e quanto è sceso in basso  il profilo della nostra stampa… forse è un bene che tanti giornali italiani di sinistra chiudano i battenti… tanto a che servono se non danno le notizie ? E con la fine della libertà è finita anche quello del libero pensiero e del pensiero scritto e il popolo cinese  piange ancora di più e poi, paradossalmente…  vede i nostri “governanti democratici”  fare merenda con un dittatore. W i nostri governanti ! 11082020

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Arrestato a Hong Kong il magnate Jimmy Lai. Pechino lo accusa di aver violato la nuova legge sulla sicurezza

13082020 Lai

L’editore di orientamento pro-democratico è stato fermato nella mattina per sospetta “collusione con forze straniere”, uno dei reati punibili con pene fino all’ergastolo dalla nuova legge entrata in vigore il 30 giugno scorso

PUBBLICATO IL10 Agosto 2020 ULTIMA MODIFICA10 Agosto 2020 7:08

Il tycoon Jimmy Lai, tra le figure di maggior rilievo del fronte democratico di Hong Kong, è stato arrestato questa mattina con il sospetto di violazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale. La polizia ha riferito sulla sua pagina Facebook di aver eseguito in tutto 7 arresti, a carico di persone di età compresa tra i 39 e i 72 anni, in base all’accusa «di collusione con forze straniere e cospirazione per commettere frodi», parte di un’operazione su larga scala. Lai è a capo di un impero dell’editoria sotto la holding Next Digital.

L’editore di orientamento pro-democratico Jimmy Lai Chee-ying, è stato fermato per sospetta “collusione con forze straniere”, uno dei reati punibili con pene fino all’ergastolo dalla nuova legge entrata in vigore il 30 giugno scorso.

Jimmy Lai, 72 anni, è da tempo nel mirino di Pechino. Nei mesi scorsi i giornali di regime cinesi lo hanno più volte inserito tra gli attivisti della “Banda dei Quattro” di Hong Kong, una riproposizione dei quattro politici “nemici del popolo” condannati dalla Cina dopo la morte di Mao. Nato in Cina continentale, arrivato da piccolo nella colonia inglese, negli anni ’80, Lai ha fondato un’ azienda di abbigliamento, Giordano, accumulando una considerevole fortuna, in parte reinvestita nella startup Apple Daily, graffiante tabloid con edizioni a Hong Kong e Taiwan.

L’anno scorso Lai si è, come sempre dopo il 1989, schierato con le proteste per la democrazia, scendendo regolarmente in strada durante le marce. A febbraio era già stato arrestato con altre figure simbolo del campo democratico per partecipazione ad assemblea non autorizzata. A ridosso dell’entrata in vigore della nuova legge aveva rilasciato un’intervista a Reuters in cui diceva di sentirsi un bersaglio, ma esprimeva la volontà di restare in città. Aveva anche aperto un profilo Twitter. Il quotidiano di regime Global Times ha definito i suoi cinguettii “prove di sovversione”.

Lai è la figura più di alto profilo arrestata alla luce della nuova legge, che tra le altre cose non prevede la libertà su cauzione. Finora erano state una quindicina le persone fermate, tra cui alcuni giovani durante un’assemblea non autorizzata, per aver esposto dei cartelli che inneggiavano alla “libertà”, e un gruppo di studenti di un movimento pro-indipendenza, tra i 16 e i 21 anni.

Chi è Jimmy Lai
Lai, 71enne padre di sei figli e capo di Next Media, che comprende l’Apple Daily e la rivista Next, è l’archetipo del self made man. E’ sbarcato illegalmente a Hong Kong con la sua famiglia all’eta’ di 12 anni, nascosto nello scafo di una barca proveniente da Canton. Da subito ha iniziato a lavorare in una fabbrica tessile, poi, poco più che trentenne, ha imparato l’inglese e ha aperto una propria attività tessile. Fu la soppressione della rivolta di Tiananmen nel 1989 a trasformare la sua visione politica e nel 1990 lo porto’ a fondare Next Media. «Finchè sarò vivo, Next Media non cambierà», aveva assicurato alcuni anni fa. «Non voglio che i miei figli, i miei nipoti, pensino che il loro padre e il loro nonno fosse ricco ma una cattiva persona. Non posso contare sui miei soldi per essere felice», aggiunse. In una sua intervista a fine di giugno, aveva spiegato che la legge sulla sicurezza “segnerà la fine di Hong Kong” e aveva espresso il timore – poi avverato – che le autorità perseguissero i suoi giornalisti.

Per gli attivisti di Hong Kong che lottano per la democrazia e l’indipendenza da Pechino è “un eroe, un uomo che si e’ costruito da solo e che è in grado di resistere con il suo impero dei media all’oppressione cinese”. Per Pechino è invece “un traditore, istigatore della protesta del 2019” che ha mandato nel caos l’intera isola. Jimmy Lai è un volto preminente del braccio di ferro tra l’ex colonia britannica e il governo cinese.

Dall’anno scorso, quando incontrò il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, e il vice presidente, Mike Pence, è accusato di collusione con una potenza straniera. E ora rischia una condanna all’ergastolo. Due settimane prima che la legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong entrasse in vigore, Lai si era detto “pronto ad andare in prigione”. “Se costretto, potrò finalmente leggere libri che non ho mai letto”, aveva ironizzato. “Non posso fare altro che restare ottimista”, aveva aggiunto. Sulle accuse di collusione, ha sempre spiegato che “le persone di Hong Kong hanno il diritto di incontrare politici stranieri”.

 

QUANTO AMORE PROFUSO !

12082020 marsala botte

QUANTO AMORE PROFUSO !

È davvero ammirevole la sensibilità e premura dell’ex segretario del PD, un ex politico che si preoccupa per dei ragazzi extracomunitari di colore picchiati e maltrattati da ragazzi bianchi. Auspico solo che dopo questi incidenti ora l’antirazzista decida di prendersi i ragazzi e sistemarli definitivamente nella sua casa, dove finalmente potranno trovare un ambiente sereno, ricco di amore e povero di razzismo e magari, assicurare loro una paghetta a fine settimana. Sicuramente facendoli vivere all’interno della sua famiglia i “ragazzi extracomunitari ” potranno ricevere quell’amore che i “cattivoni italiani” non vogliono regalare perché, forse penso io così, li considerano clandestini senza rispetto ed educazione. Infatti nell’articolo, molto vago ed unilaterale, si legge solo le botte che hanno ricevuto i due ragazzi e il sangue venuto fuori ma non ci viene adeguatamente spiegato perché mai i ragazzi italiani, quelli di colore bianco per capirci, abbiano reagito violentemente ed affermato che bisogna rispettare gli italiani e l’Italia come nazione. È ovvio che necessita sapere come sono andate realmente le cose, anche perché se ogni volta che un extracomunitario viene picchiato si urla sempre al razzismo, mi chiedo perché quando sono gli italiani ad essere vittime degli extracomunitari allora non si urla mai al razzismo ? È quindi un “razzismo di comodo” ? È forse il termine razzismo che sancisce che l’extracomunitario di colore ha sempre e comunque ragione anche quando ha torto ? E allora, “caro ex segretario del PD”, è mai possibile che in una lite ci dobbiate sempre mettere lo zampino politico per strumentalizzare l’incidente ! E se si fosse trattato di un palermitano o catanese, dico e chiedo : avrebbe urlato al razzismo ? È certo che no… ma urlare al razzismo anche quando non c’è attira i media di sinistra vero “caro ex segretario” ? Io non conosco i ragazzi di Marsala, ma conosco i ragazzi italiani, ma se hanno reagito a quel modo un motivo ci sarà e certamente non è per nulla riconducibile al colore della pelle, ma presumo sia solo per una questione di educazione. E comunque, poi con calma, ci faccia sapere come si sono integrati nella sua famiglia egregio signor antirazzista. Anche se fin d’ora, so che lei… nella sua bella casa non ci porterà nessuno ! 11082020

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Marsala, picchia extracomunitario: “Così imparano a rispettare gli italiani”

SICILIA

10 ago 2020 – 19:10

©Ansa

12082020 marsala botte

Èsuccesso intorno alle 4 del mattino tra sabato e domenica. L’aggressore, un ragazzo del posto, era circondato da coetanei che facevano da “cordone” per evitare ad altri d’intervenire in difesa della vittima

Nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 4, un giovane extracomunitario è stato aggredito in via Sibilla, nel centro di Marsala. A picchiarlo è stato un ragazzo marsalese, mentre altri coetanei facevano una sorta di “cordone” per evitare ad altri di intervenire in difesa dell’extracomunitario, che l’aggressore ha continuato a colpire a pugni anche quando giaceva sanguinante sull’asfalto e senza opporre reazione. Finora non risulta alcuna denuncia formale dell’accaduto. Lo rendono noto due esponenti locali del Pd. Uno dei quali, Marco Campagna, è un avvocato penalista.

“Così imparano a rispettare gli italiani”, avrebbe detto, ad alta voce, uno dei giovani presenti. Poco prima, un altro giovane di colore era stato visto a bordo di un ciclomotore, con il volto rigato di sangue, mentre attraversava la vicina via Vespri e altri due malconci sono stati visti sotto l’arco dell’attigua Porta Garibaldi, uno dei punti della movida marsalese. Nessuno degli aggrediti, a quanto trapela, si sarebbe rivolto alle forze dell’ordine o si sarebbe recato al pronto soccorso.

Ex segretario provinciale Pd: “Maggiore presenza di forze dell’ordine”

Marco Campagna, ex segretario provinciale del Pd e attuale portavoce di “Base Riformista Trapani”, ha affermato che “emerge chiaramente il disagio dei ragazzi africani e le ripetute provocazione da parte di giovani, che al grido ‘prima gli italiani’, invitano gli extracomunitari ad allontanarsi dal centro storico”. La frase piu’ grave, per Campagna, è “così imparano a rispettare gli italiani” e ciò, continua, “lascia pochi dubbi sulla matrice razzista. È urgente una maggiore presenza delle forze dell’ordine e un tavolo sulla sicurezza in prefettura, perche’ dalle scritte sui muri alle aggressioni, come avevamo ipotizzato, il passo e’ stato brevissimo”.

Villabuona (Pd): “Lavoro culturale della parte sana di Marsala”

Valentina Villabuona, del Pd, sottolinea che “da mesi assistiamo alle scritte razziste sui muri di Marsala. E ora un’aggressione, che dalle prime ricostruzione, seppur con prudenza, dobbiamo dire che è di matrice razzista. È chiaro che non si può stare a guardare e che ai maggiori controlli, deve anche seguire un lavoro culturale della parte sana di Marsala per arginare chi vuole dare un’immagine completamente distorta di una città che per storia e cultura è accogliente”.