Archivio mensile: luglio 2020

L’INGANNO DELLA CAROTA E DEL BASTONE !

25072020 Task force unione europea

L’INGANNO DELLA CAROTA E DEL BASTONE !

È esattamente come sospettavano in tanti, me compreso, sull’ipotesi di spesa dei miliardi a fondo perduto gentilmente concessi dalla “banda dei quattro’. I tanti decantati 209 miliardi e la reclamizzata vittoria grillina e pieddina si stanno trasformando e materializzando in un vero incubo di proporzioni inimmaginabili,  il vero dramma l’avremo nel momento in cui entreremo in possesso di un solo euro di quegli 80 miliardi, nei fatti saremo costretti, ipotizzando la situazione economica nella quale ci troveremo tra sei mesi e andando avanti di questo passo andremo diritti nel baratro, saremo obbligati dalle circostanze drammatiche di povertà dilagante all’obbedienza, cieca obbedienza preciso, delle direttive imposte da questa nuova task force della commissione europea al cui interno ci saranno sicuramente esponenti dei paesi del nord Europa pronti a mazzolarci e a non concederci una pausa di respiro. Con l’anno nuovo costretti dalle crisi devastante che incomberà sul paese ci vedremo costretti a cedere la sovranità alla commissione europea, alla task force e alla vera proprietaria dell’Europa … cioè alla Germania. Certo che andrà così, perché sarà la commissione europea, a decidere quale sarà … il nostro futuro e come spenderli e quali riforme dovremo fare ( loro le chiamano riforme, io più semplicemente tagli alle pensioni e al sociale in genere), altrimenti niente soldi e ci costringeranno comunque a farle le riforme che dicono loro, e per il nostro bene secondo loro, imponendoci la totale sottomissione ai paesi cosiddetti “frugali” e alla Merkel. Resta inteso poi che a gennaio 2021 sicuramente le banche italiane vivranno un altro momento di grave stress, vuoi per via dei mancati pagamenti dei vari mutui vuoi per gli scoperti  che resteranno tali, e prestiti non restituiti e in più, con il PIL in calo avremo un  gettito fiscale sicuramente lacunoso come non mai e spingeranno i nostri governanti ad attingere a quei fondi per pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici e delle pensioni perché di liquidità noi non ne abbiamo e dulcis in fundo non possiamo stampare moneta. Ho atteso qualche giorno prima di esprimere un parere sulla questione Recovery Fund, l’ho fatto perché volevo capire quali sono i sotterfugi e gli inganni a mo’ di trappole che ci sono stati piazzate lungo il percorso di questi fondi ed ora, con la creazione di una apposita task force il concetto è chiaro : “a voi somari italiani vi diamo la carota ma poi … vi facciamo vedere il bastone” ! È un errore procedere in questo senso, ma noi in Italia siamo abituati ai proclami e allora … friggetevi ! Spero solo che il parlamento non approvi questa soluzione. 24072020

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Task force Ue per coordinamento su Recovery Plan

Sosterrà Paesi nella preparazione piani nazionali riforma

25072020 Task force unione europea

Redazione ANSABRUXELLES

24 luglio 2020

(ANSA) – BRUXELLES, 24 LUG – La Commissione europea ha deciso di dotarsi di una task force per il coordinamento del Recovery plan in Europa. La task force viene creata in seno al segretariato generale, inizierà la sua attività il 16 agosto, e sosterrà gli Stati membri nella preparazione dei loro piani nazionali di riforma. Lo ha annunciato il vicepresidente dell’Esecutivo comunitario, Margaritis Schinas, al termine del collegio dei commissari. (ANS

 

SORDI E NON VOGLIONO CAPIRE !

25072020 arcelor mittal

SORDI E NON VOGLIONO CAPIRE !

Non ho mai fatto mistero della mia personale antipatia nei confronti della proprietà franco-indiana sin dal primo giorno del loro ingresso nell’ex Ilva di Taranto. In tutti questi anni non li ho mai visti operare con diligenza e profitto manageriale d’eccellenza, con progetti mirati tendenti all’aumento della produzione di acciaio né alla necessaria conversione del combustibile per un minor inquinamento ambientale, passando al gas metano, molto più ecologico e più pulito, ciò era necessario nell’interesse della città di Taranto e dei suoi abitanti perché evitare d’inquinarla ancora, più di quanto non lo sia, è una doverosa e significativa strategia nel rispetto della salute dei suoi dipendenti in primis e dei cittadini di riflesso. La proprietà non si è mai mostrata sensibile alle problematiche dello stabilimento, sempre assente quando c’era da tutelare la salute e “la tasca” degli operai e sempre pretestuosa ed evasiva quando si parla di rilancio dell’azienda e della sua produttività come se nelle loro intenzioni il vero obiettivo è quello di affossare la produttività del polo tarantino. Credo proprio che questi signori farebbero benissimo ad andar via e lasciare la proprietà ad altro gruppo o al massimo, se proprio non ci sono acquirenti, va statalizzata senza ombra di dubbi, rimessa in piedi e a valido regime produttivo e poi, magari, ricollocata sul mercato quando il suo valore raggiunge tetti accettabili. Anche il governo attuale e precedenti hanno le loro grandi responsabilità nei confronti dei tarantini e dello stabilimento, anni di chiacchiere e vane promesse e produzione crollata, e così non va bene e non può andar bene perché i tumori avanzano e l’occupazione diminuisce. Taranto non merita questo, Taranto merita rispetto ! 24072020

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A.Mittal: procura indaga per truffa Stato su cig covid

Su esposto Fiom per cassa dopo deroga per poter lavorare

Redazione ANSAGENOVA

25072020 arcelor mittal

23 luglio 2020

(ANSA) (ANSA) – GENOVA, 23 LUG – La procura indaga per truffa ai danni dello Stato dopo l’esposto della Fiom Genova contro Arcelor Mittal che aveva chiesto, durante il lockdown, la cassa integrazione per i dipendenti. Per la Fiom sarebbe stato un uso illegittimo perché l’azienda aveva ottenuto anche la deroga per continuare a lavorare anche nei mesi di blocco. Il procuratore aggiunto Francesco Pinto ha delegato il nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, guidato dal colonnello Maurizio Cintura.
Il segretario della Fiom Bruno Manganaro aveva evidenziato come Mittal avesse messo i lavoratori in cassa-covid subito dopo aver chiesto con due lettere formali alla Prefettura la ripartenza, in deroga alla normativa sul lockdown, di due linee di produzione, la banda stagnata e la linea di zincatura 3. La riapertura era stata concordata con i sindacati dopo la sanificazione e la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro ed era stata chiesta dall’azienda per poter rispondere agli ordini che arrivavano anzitutto dalla filiera alimentare.
L’inchiesta mira a capire se ArcelorMittal, nonostante la richiesta di produzione in deroga, si sia trovata poi nella condizione oggettiva di non poter produrre, oppure abbia approfittato della cassa-Covid ottenendo quindi finanziamenti pubblici di cui non avrebbe avuto diritto. (ANSA).

 

 

RESTITUISCA I SOLDI INCASSATI IN TV !

24072020 Sigismondo

RESTITUISCA I SOLDI INCASSATI IN TV !

Egregia signora, e allora, perché mai andava in TV a farci le lezioncine da insegnante di turno quando non aveva nessun elemento scientifico su cui fondare le proprie teorie ? Sa, mentre lei incassava soldi e menava al vento le sue strampalate teorie, come ospite dei programmi televisivi, io e il direttore del Tg di Italia 1, Paolo Liguori, già sospettavamo la pericolosità del virus e paventavamo l’ipotesi di qualcosa di molto serio, simile ad una pandemia, più che a un banale raffreddore. Oggi lei dice di aver sbagliato, bene, ne prendiamo atto ma la domanda che viene è ovvia, ma restituirà il danaro preso per rilasciare le interviste farlocche ? Eh no, perché ammettere i propri errori è sicuramente nobile ma poi bisogna fare i conti anche con i danni psicologici che lei ha creato a tanta gente che avuto la stupidità di crederle E se non restituisce il danaro preso che pentimento è ? A fine febbraio scorso, io l’ho anche attaccata scrivendo un articolo ben preciso e mirato sulla questione, ancora presente nel mio blog e se lo può leggere se lo desidera, che minava le sue incredibili teorie, la contestavo sulla base di fondati elementi come  video e informazioni che mi giungevano dalla Cina, concludendo che lei era in errore, solo che lei oggi su quegli errori ci ha anche scritto un libro io … invece no … lei con quel libro ci fa soldi … io invece no ! Già, pensandoci bene la dignità non è cosa di tutti.

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Covid, “dati fuorvianti e irreali”: Gismondo contro il bollettino

24072020 Sigismondo

La microbiologa Maria Rita Gismondo torna sui numeri ufficiali della pandemia e sulla frase pronunciata a inizio emergenza: “Poco più di un’influenza”

Coronavirus, Ministero Salute: persiste una circolazione diffusa

In Italia + 233 positivi il 17 luglio 2020, Iss: rischio rialzo

Pause

I numeri non la convincono, anzi, l’hanno spinta a scrivere un libro dal titolo inequivocabile: ‘Ombre allo specchio – bioterrorismo, infodemia e il futuro dopo la crisi’. L’autrice è Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio Microbilogia clinica, virologia e bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. Qualche mese fa è finita nell’occhio del ciclone per aver etichettato il coronavirus come un qualcosa “poco più grave di un’influenza“. Ai microfoni di Avvenire ha detto la sua sui dati forniti dal governo.

Gismondo: “Quasi la metà delle vittime aveva tre patologie pregresse”

Maria Rita Gismondo ha dichiarato di avere “molte perplessità” perché nelle statistiche ufficiali “sono finiti i pazienti che hanno malattie intercorrenti. Sono stata criticata per aver sottolineato che in un lavoro dell’Iss, 3 pazienti su 355 presentavano zero patologie se non il Covid-19 e quasi il 50% dei deceduti aveva ben tre patologie pregresse“.

La microbiologa si è posta poi alcune domande: “Quanti sono stati i morti tra i malati ricoverati per altra patologia? Quanti erano i malati a casa? Non avremo mai una risposta perché sono stati cremati tutti e proibite le autopsie, non avremo modo di sapere”.

E la Gismondo ha criticato proprio l’iniziale divieto di autopsia: “Erano sconsigliate ovunque, per quanto si sapesse che il contagio avviene per via aerea: un cadavere non respira“.

Secondo lei, “solo dopo aver fatto alcune autopsie abbiamo chiarito che la polmonite era l’ultima causa del decesso e che in genere vi era una vasculopatia dissennata. L’emergenza è stata gestita anche sulla base di numeri fuorvianti e irreali“.

Gismondo: “Poco più di un’influenza? Oggi non lo direi più”

La Gismondo è poi tornata sulla frase che ha scatenato le polemiche ormai diversi mesi fa: “Oggi non direi più che il coronavirus è poco più grave di un’influenza“.

La microbiologa ha spiegato che “a gennaio e febbraio eravamo condizionati dalla Sars, un’epidemia che nel 2002 aveva fatto qualche centinaio di morti in Asia e all’inizio di febbraio avevamo pochi casi fuori dalla Cina. Ci ha fregati aver pensato che il Covid fosse appena arrivato, mentre stava circolando da tempo e infatti con i dovuti test sono venuti fuori i positivi asintomatici. Abbiamo sbagliato perché il ‘dopo’ ci a smentiti: allora era la cosa più ovvia da dire“. | 23-07-2020 08:52

CI MANCAVA SOLO QUESTA !

24072020 Caseerma carabinieri Piacenza

CI MANCAVA SOLO QUESTA !

E già, dopo la pandemia che ci ha colpiti duramente, e provocato migliaia di morti, e la grave crisi economica provocata dal lockdown ero pronto ad affrontare qualsiasi situazione emergenziale e magari pure pronto a fare amicizia anche con gli … extraterrestri. A quanto accaduto in questo semestre del 2020 mancano solo i dischi volanti, gli omini verdi e gli zombie camminanti e dopo la mia peggiore fantasia sarebbe stata ampiamente soddisfatta. Tutto mi sarei aspettato di vedere nella vita, ma mai avrei immaginato di leggere che una caserma della gloriosa arma dei carabinieri di Piacenza è stata posta sotto sequestro dalla magistratura per gravi reati legati allo spaccio di stupefacenti e del reato di abuso di potere a danno di varie persone, è il crollo di un’icona secolare, fango buttato sull’arma in modo vergognoso e disgustoso, un alto ufficiale dell’arma coinvolto con altri suoi subalterni in uno squallido e impietoso giro di droga, uomini che rappresentavano la legge ma che nei fatti applicavano la loro di legge, quella fatta di minacce, torture oltre che ogni tipo di abusi di potere perpetrati a danno di cittadini, malvagità allucinanti che mai mente umana normale possa concepire. Non può un uomo in divisa, che ha giurato fedeltà e lealtà allo stato, comportarsi come il peggiore dei camorristi o mafiosi per il volgare denaro. Non posso né voglio capirli, ma se tutte le accuse mosse contro di loro sono effettivamente reali, ebbene che marciscano in galera a vita perché oltre che infangare il lavoro di tanti carabinieri, onesti e meritevoli di ogni rispetto, hanno tradito il popolo italiano, lo stato e le sue istituzioni. In galera e senza nessuna pietà e attenuanti e ricordate che le mele marce purtroppo possono anche starci nelle cassette di quelle buone. Esprimo la mia più totale solidarietà all’arma dei carabinieri tutta. 23072020

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ITALIA

24072020 Caseerma carabinieri Piacenza

I reati contestati sarebbero spaccio, estorsione, tortura Piacenza, sei Carabinieri arrestati e caserma sotto sequestro La Procura: reati impressionanti. Il ministro Guerini: fatti inauditi e inqualificabili. Il comandante generale dell’Arma, Nistri: “Massimo rigore” Tweet Piacenza, carabinieri arrestati e caserma sotto sequestro. Le foto della Guardia di Finanza 22 luglio 2020 Una caserma dei Carabinieri è stata posta sotto sequestro e almeno sei militari sono stati arrestati, alcuni già in carcere altri agli arresti domiciliari. E’ un’inchiesta a tratti senza precedenti quella condotta dalla Procura della Repubblica di Piacenza e che ha portato all’emissione di diverse ordinanze di custodia cautelare per i militari di una caserma della Compagnia di Piacenza. I reati contestati andrebbero dallo spaccio, all’estorsione fino alla tortura.  Si tratta dei Carabinieri in servizio nella caserma Levante di via Caccialupo nel centro di Piacenza. Fatti ricostruiti dalla Guardia di Finanza di Piacenza e riconducibili agli ultimi tre anni. 10 carabinieri sottoposti a misure Sono dieci, complessivamente, i carabinieri sottoposti a misure nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Piacenza che contesta, a vario titolo, diversi reati tra cui spaccio di droga, estorsione e tortura. Sei militari dell’Arma, in particolare, sono stati arrestati. Nei loro confronti sono state eseguite, infatti, cinque ordinanze cautelari in carcere ed una ai domiciliari. Altri tre militari sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e un altro all’obbligo di dimora nella provincia di Piacenza. Complessivamente “ci sono state 12 misure di custodia cautelare in carcere – ha detto il procuratore capo di Piacenza, Grazia Pradella durante una conferenza stampa – tra cui 5 militari dell’arma dei Carabinieri, 6 soggetti italiani e un magrebino”. Poi sono state eseguite “5 misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari, tra cui un militare appartenente all’Arma dei carabinieri” e quattro misure di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, tra cui 3 a carico di militari appartenenti all’Arma dei carabinieri”. Infine, “una misura di obbligo di dimora nella provincia di Piacenza – ha detto il pm – che ha colpito sempre un militare appartenente all’Arma”. La caserma sequestrata, al centro dell’inchiesta, è quella della stazione di Piacenza Levante. “In questa caserma solo un militare – ha detto il procuratore capo di Piacenza – non appare, allo stato, coinvolto. Tutti gli altri sono stati colpiti da provvedimenti cautelari”. Procura, reati impressionanti  “Siamo di fronte a reati impressionanti se si pensa che sono stati commessi da militari dell’Arma dei carabinieri. Si tratta di aspetti molto gravi  e incomprensibili agli stessi inquirenti che hanno indagato. Una serie tale di atteggiamenti criminali che ci ha convinto a procedere anche al sequestro della caserma dei carabinieri per futuri accertamenti”. Lo ha detto il procuratore capo di Piacenza, Grazia Pradella, durante la conferenza stampa per l’operazione della Guardia di Finanza. che ha portato questa mattina all’arresto di sei carabinieri della stazione di Piacenza Levante con le accuse di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione, estorsione, arresto illegale,tortura, lesioni personali, peculato, abuso d’ufficio e falsità ideologica. In caserma nulla di lecito   “Faccio a fatica a definire questi soggetti come carabinieri, perché i loro sono stati comportamenti criminali. Non c’è stato nulla in quella caserma di lecito”. Sono le parole che il capo della Procura di Piacenza, Grazia Pradella, ha utilizzato nell’introdurre lal unga conferenza stampa circa l’indagine per droga, torture ed estorsione che questa mattina ha portato all’arresto di sei carabinieri e alla chiusura e sequestro di una caserma dell’Arma in centro a Piacenza. A spacciatore attestazione con timbro caserma per girare durante lockdown “Abbiamo poi il rilascio di false  attestazioni da parte del pubblico ufficiale finalizzata al trasporto  dello stupefacente in periodo covid. Non se lo merita l’Arma ma non se lo merita neanche la città di Piacenza, la città stava contando i suoi morti e questo signore firma e controfirma un autocertificazione per  permettere allo spacciatore di muoversi verso la Lombardia per  procacciarsi lo stupefacente dicendo se ti fermano fai vedere che sei  stato già controllato dai carabinieri della caserma e ci mette il  timbro”. Lo ha detto la pm Grazia Pradella nel corso della conferenza  stampa in procura. Da appuntato potere intimidatorio su colleghi “E’ evidente che questo carabiniere che ha il grado di appuntato esercita un potere intimidatorio di tipo  criminale non solo sui suoi colleghi ma anche su altri militari  indagati non appartenenti alla stazione Levante”. Lo ha detto la pm  Grazia Pradella nel corso della conferenza stampa in procura. Anche carabinieri per perquisizione caserma, Arma sana c’è “Abbiamo deciso di porre sotto  sequestro l’intero stabile della caserma di Levante perché  evidentemente ci saranno esigenze investigative che saranno  sviluppate. Alla perquisizione della caserma ho stabilito che  partecipassero anche tre appartenenti al Ros di Bologna per dare un  segnale che un’Arma sana c’è ed è la maggior parte degli appartenenti  ai carabinieri”. Lo ha detto la pm Grazia Pradella. Intercettazione: “schiaffoni” come in Gomorra  “Il malavitoso dice in un’intercettazione hai presente le scene di gomorra, guarda che è  stato uguale, tu devi vedere gli schiaffoni che gli ha dato”. Lo ha  detto la pm Grazia Pradella nel corso della conferenza stampa in  procura sull’indagine che ha coinvolto la caserma dei carabinieri  Levante di via Caccialupo a Piacenza, citando un’intercettazione. Comando generale carabinieri: gravissimo, discredito su impegno quotidiano “Totale sostegno all’autorità giudiziaria” viene manifestato dal Comando generale dell’Arma dei carabinieri in relazione all’inchiesta che ha interessato militari in servizio a Piacenza, con sei arresti per estorsione spaccio e tortura. Il Comando generale, in una nota, specifica che “è stata immediatamente disposta la sospensione dall’impiego nei confronti dei destinatari del provvedimento giudiziario, nonché la contestuale valutazione amministrativa dei fatti per adottare, con urgenza, rigorosi provvedimenti disciplinari a loro carico”. L’Arma conferma inoltre che “i gravissimi episodi oggetto di indagine siano ulteriormente aggravati dall’incommensurabile discredito che gettano sull’impegno quotidianamente assicurato dai carabinieri al servizio dei cittadini e a tutela della legalità”. Nistri: “Massimo rigore” “I reati ipotizzati sono gravissimi. Procederemo con il massimo rigore. Abbiamo sospeso tutto il personale coinvolto, e procederemo con la massima celerità per l’accertamento delle responsabilità”. Lo ha detto il comandante generale dei Carabinieri, Giovanni Nistri, intervenendo al Tg1 sulla vicenda della caserma di Piacenza. “Da stasera – ha annunciato Nistri – i cittadini di Piacenza troveranno una postazione mobile dei Carabinieri, e da domani il nuovo comandante. Lo Stato non si ferma. Episodi come questo – ha aggiunto – possono minare la fiducia nell’Arma ma ci sono 200mila carabinieri che ogni giorno espletano sul territorio i loro incarichi al meglio delle loro possibilità. Durante i momenti peggiori del lockdown non abbiamo chiuso le caserme, abbiamo avuto 800 contagiati e 10 vittime. Speriamo che quello fatto dai più possa cancellare dalla memoria il male fatto da chi non è degno di indossare questa divisa”.  Guerini: fatti inauditi e inqualificabili “Si tratta di accuse gravissime rispetto a degli episodi inauditi e inqualificabili. Da subito sia l’Arma dei Carabinieri che il Ministero della Difesa hanno dato la massima disponibilità a collaborare con la magistratura affinché si faccia completa luce sulla vicenda. Il Comandante Generale Nistri mi ha confermato di aver immediatamente assunto tutti i provvedimenti possibili e consentiti dalla normativa vigente nei confronti del personale coinvolto. Sono fatti inaccettabili, che rischiano di infangare l’immagine dell’Arma, che invece è composta da 110.000 uomini e donne che ogni giorno lavorano con altissimo senso delle Istituzioni al fianco dei cittadini. Sono loro il volto della legalità, a ciascuno di loro oggi esprimo la più profonda riconoscenza e vicinanza”. Lo afferma in una nota il ministro della Difesa Lorenzo Guerini in relazione all’inchiesta che ha coinvolto i carabinieri in servizio a Piacenza.   – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/piacenza-sei-carabinieri-arrestati-caserma-sotto-sequestro-15ffa8f9-e067-4364-aa8f-266d4f926f05.html

 

INTREGAZIONE … E CHE ROBA È ?

23072020 mafia-nigeriana

INTREGAZIONE … E CHE ROBA È ?

L’incorporazione di una certa entità etnica in una società, con l’esclusione di qualsiasi discriminazione razziale, l’inserimento dell’individuo all’interno di una collettività attraverso il processo di socializzazione. Ecco il significato del sostantivo, vi è quindi la necessità che uno o più soggetti che arrivano in un determinato paese, diverso dal loro, traggano insegnamenti e benefici rispettando e facendole proprie le leggi  di quel paese in modo tale da diventare cittadini uguali agli altri e senza nessuna discriminazione. Queste sono i veri principi dell’integrazione che si confondono con le solite belle parole dei benpensanti e di tutti coloro i quali credono che il mondo pratico sia identico a quello dei film animati fiabeschi. Nei fatti la realtà e tutt’altra cosa, chi arriva da noi, vuoi per cultura diametralmente opposta alla nostra, vuoi per credo religioso, vuoi per abitudini alimentari differenti, vuoi anche per un’istruzione scolastica molto scarna o addirittura assente, faranno fatica ad integrarsi con una società avanzata e civile e quindi difficilmente potranno integrarsi in quel tessuto sociale. Anche perché di lavoro non c’è ne per tutti quelli che arrivano e quindi  solo per una piccola parte di loro e sempre indirizzata ai lavori più umili, gli alloggi  popolari non ci sono, e dulcis in fundo la religione, un vero problema irrisolvibile per quelli di fede islamica, tutti dimenticano che quelli che arrivano da noi per la maggioranza sono di fede musulmana e che per loro credo e convinzioni odiano a morte sia gli infedeli, cioè noi, che gli ebrei, oltre ciò, c’è da aggiungere che la loro alimentazione per tanti versi differisce dalla nostra e allora, con tutti questi elementi negativi c’è qualcuno che in grado di poter affermare che l’integrazione sia possibile con i migranti che arrivano dal mare o quelli di fede musulmana ? Che siano asiatici o africani, bianchi o neri il risultato non cambia, l’integrazione è solo la follia teorica dei radical chic e della sinistra ma nella realtà è una “bufala vivente”. Nei fatti, i cinesi vivono secondo il loro stile, abitudini e modo di pensare esattamente come i loro connazionali cinesi, gli africani musulmani come gli asiatici vivono, mangiano e vestono esattamente come i loro connazionali ed è singolare quanto curioso vedere pakistani in Italia indossare i loro abiti tradizionali e mostrare le folte barbe a ricordo maomettano, saranno folcloristici quanto volete ma di fatto questa gente non si potrà ma integrare con le popolazioni occidentali in quanto distante anni luce da loro. Con tutte queste valutazioni è ovvio che chi  viene in Italia non viene per integrarsi ma per un obiettivo ben preciso, “far soldi a manetta “ e il clan mafioso dei nigeriani, insediatosi in Italia da ben 20 anni, la dice lunga sull’integrazione bufala, quelli hanno creato un vero mercato della droga in casa nostra e l’unica cosa nella quale si sono integrati è l’utilizzo dell’euro. I musulmani invece creano delle comunità a parte e distaccate da quelle italiane, moltiplicano i loro luoghi di culto espandendosi a macchia d’olio e insieme agli africani ora detengono il potere in ampie zone del paese ed in particolare nelle periferie delle città metropolitane. Allora io italiano, cosa me ne faccio dei nigeriani e dei musulmani se con loro l’integrazione è nei fatti impossibile da realizzare mentre di contro mi vedo nascere e crescere l’industria della droga in Italia ? Non ci stiamo rendendo conto che il paese sta passando di mano agli amici dei cartelli colombiani e fratelli musulmani ? Tra 30 anni loro saranno la “nuova  Italia” … vi garba ? 22072020

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Teramo, mafia nigeriana: arrestati 19 affiliati

23072020 mafia-nigeriana

La polizia di Teramo ha eseguito il fermo di 19 cittadini nigeriani facenti parte di un’associazione di tipo mafioso denominata ‘Supreme Eiye Confraternity’ (Sec) o ‘Eiye’, sodalizio radicato in Nigeria, ma diffuso in molti Stati europei ed extraeuropei, equiparato per struttura e forza intimidatoria alle mafie tradizionali. Il fermo è stato disposto dalla Direzione distrettuale antimafia di L’Aquila ed eseguito dalla squadra mobile di Teramo, con il personale della Sezione contrasto alla criminalità organizzata, in collaborazione con la squadra mobile di Ancona. L’indagine “conferma il radicamento di tali gruppi mafiosi e della rete di relazioni, anche internazionali, che li rende particolarmente insidiosi”.

 

IL SOLITO MALATO MENTALE ?

22072020 UCRAINA PAZZO

IL SOLITO MALATO MENTALE ?

E allora spiegatemi, se lo è davvero, come può un malato mentale avere la lucidità di preparare un ordigno esplosivo, di acquistare delle armi automatiche, sequestrare un autobus ed avere la capacità di tenere in scacco la polizia ucraina per diverse ore ? Certo, se i malati mentali sono questi di contro mi chiedo quanto saranno intelligenti i politici e poliziotti ucraini, saranno dei geni straordinari. Addirittura mi nasce il sospetto che nella polizia e governo si sprecheranno i Nobel ricevuti per le varie scienze e le innovazioni tecnologiche da loro … “ingegnosamente ingegnati” . O forse è il contrario, come penso io, che loro sono dei poveri deficienti che cercano di coprire i guai che sorgono per l’insoddisfazione e rabbia dei cittadini con dichiarazione banali e con scuse da dementi. Quella delle malattie mentali è oramai la bufala del XXI secolo sempre ricorrente, utile e comoda per affrontare seriamente il problema attentati terroristici, sia quando sono di matrice islamica che quelli di natura politica o se sono semplici fenomeni dimostrativi, come questo, per attirare l’attenzione del media e del mondo politico a cui fare giungere loro i messaggi di disperazione che arriva dal popolo. È uno strano modo di classificare gli atti terroristici, modalità diffusa in tutto il mondo però, e qui ripeto per l’ennesima volta la mia denuncia, se sono malati mentali, e potrebbero costituire un pericolo per la società, allora perché non rinchiuderli in apposite case di riposo e toglierli dalla circolazione ? Rammento che in Italia andò bene mesi addietro, ma sarebbero potuti morire decine di bimbi per un attentato terroristico islamico ideato da un “malato mentale” che lavorava come autista di un bus scolastico. Non lo so chi sono i veri malati mentali ma sicuramente non lo sono quelli che degli attentati ne fanno una missione di vita, ma forse sono quelli che credono che il mondo deve essere variegato e assortito …questi intanto sono i grandi risultati partoriti dalle loro idee e convinzioni. 21072020

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IL BUS SEQUESTRATO A LUTSK, UCRAINA (ANSA)

22072020 UCRAINA PAZZO

Lutsk, Ucraina: uomo armato sequestra bus con 10 ostaggi. Isolato il centro città La notizia del sequestro del bus con 10 persone a bordo è stata diffusa dalla polizia ucraina. Le trattative sono in corso, ma secondo il ministero dell’Interno si tratta di uno squilibrato che minaccia di far saltare in aria il veicolo aggiungendo che a bordo ci sono anche donne incinte e bambini Tweet 21 LUGLIO 2020 Sono una decina le persone prese in ostaggio su un autobus a Lutsk da un uomo armato e non venti come risultava in un primo momento. Lo sostiene il servizio di intelligence ucraina (Sbu) in un comunicato ripreso dall’agenzia Unian e dalla Bbc in russo. L’Sbu precisa che al momento non c’è notizia di possibili feriti, anche se si sono uditi degli spari e sono andati in frantumi due finestrini.    La notizia era stata diffusa su Facebook dalla polizia ucraina. “Stamattina abbiamo ricevuto un messaggio in cui si parlava di un uomo che ha preso in ostaggio un autobus con circa 20 persone a bordo nel centro di Lutsk, l’uomo ha esplosivi e armi. L’operazione ‘Ostaggi’ è in corso. Il centro della città è stato isolato per la sicurezza dei cittadini. Tutte le forze di polizia sono al lavoro sul luogo del sequestro”. Sempre su Facebook,  il vice ministro dell’Interno Anton Gerashchenko scrive che “il sospettato del sequestro degli ostaggi è Krivosh Maksim Stepanovich, 06.11.1975, originario del villaggio Gai della regione di Orenburg della Federazione Russa”. L’uomo “ha due condanne” ed è stato in carcere per un totale di dieci anni “per una serie di gravi reati”, tra cui estorsione, rapina e frode. Secondo il dipartimento di indagini penali della polizia ucraina, ripreso dall’agenzia Interfax, l’uomo “è stato sottoposto a cure per un disordine mentale”.  Il rapitore, che ha minacciato di far saltare in aria il veicolo, sul quale ci sarebbero donne incinte e bambini, ha dichiarato di aver piazzato anche un altro ordigno in una zona affollata della città. Si è presentato come Maksim Plokhoy, Maksim il Cattivo, autore di un libro in cui parla dell’isolamento, dei suoi stati d’animo e di trattamenti di cura che “non lo hanno reso migliore”.  – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Lutsk-Ucraina-uomo-armato-sequestra-bus-con-20-ostaggi-6bfe1817-0785-4384-9c56-5c7c22539a0e.html

TO’ … GUARDA UN PO’ ?

2207202 la mecca

TO’ … GUARDA UN PO’ ?

E che diavolo accade nel paese Saudita ? Come mai si riducono il numero dei fedeli nel più importante pellegrinaggio della vita del buon musulmano ? Sarà mica perché il regno dell’Arabia Saudita sta facendo i conti con il suo peggior incubo del momento che è la pandemia di coronavirus ? Sembrerebbe proprio di sì, quindi se così è, allora vuol dire che i “bravi fedeli musulmani” non sono immuni dal contagio virus come andavano predicando nelle moschee, nei mesi di marzo ed aprile scorso, i facili profeti delle chiacchiere. Già … non dimentico certo quei migranti islamici che giravano baldanzosi e arroganti per le vie delle nostre città convinti che il virus è una punizione di Allah dedicato, e in esclusiva, agli infedeli e che loro ne erano immuni. A quanto sembra la realtà è tutt’altra cosa e va nella direzione opposta dei loro convincimenti, e la verità è che la riduzione del numero di fedeli autorizzati al pellegrinaggio è un dato molto significativo del terrore che si è impossessato del grande paese della penisola arabica, certo che è così … passare da 2.5 milioni ad appena mille persone certamente fa riflettere sulla vera e tangibile preoccupazione e timore di una diffusione senza limiti. Spiace dover fare notare ai fedeli di Allah che il virus non ha religione, né colore politico, né un sentimento d’amore n’é pietoso, ma lui ha un solo credo e obiettivo, ovvero quello di colpire chi gli capita a tiro e propagarsi il più possibile . Mi auguro che i “bravi musulmani” comincino a capire che la religione è una cosa e la realtà è ben altra e tante volte le cose non vanno d’accordo … anzi spesso e volentieri cozzano. Speriamo che imparino a secernere la vita pratica da quella religiosa e ascoltino di più la scienza che le parole di qualche arrogante ignorante e presuntuoso sulle magiche virtù dell’ipocrisia. 21072020

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Coronavirus: 29/7 il pellegrinaggio alla Mecca, solo in 1000

In media, ogni anno vi partecipano 2,5 milioni di persone

2207202 la mecca

 

Redazione ANSA

20 luglio 202022:29NEWS

RIAD, 20 LUG – Quest’anno l’hajji, il pellegrinaggio tradizionale alla Sacra Moschea della Mecca, avrà inizio il 29 luglio e – per effetto del coronavirus – vi potranno partecipare solo 1.000 pellegrini musulmani. Lo hanno annunciato le autorità saudite.
Solitamente sono circa 2,5 milioni le persone che partecipano al rituale che, ogni anno, dura diversi giorni. Il momento dell’hajj è determinato dalla posizione della luna, secondo il calendario lunare islamico.
Il mese scorso, in piena pandemia, l’Arabia Saudita ha annunciato che avrebbe tenuto un hajj “molto limitato”. Nel regno si sono registrati 253.349 contagi e 2.523 vittime, il numero più alto nel Golfo

 

MIO FIGLIO ? DIVERSO DAL VOSTRO …

21072020 Figlio Marco travahlio

MIO FIGLIO ? DIVERSO DAL VOSTRO …

Lui, il comunista anticapitalista ed anti berlusconiano moralista e professore di “so tutto” …. lui l’uomo che difende i migranti e i convertiti all’islam ma non difende chi viene fatta a pezzi da un immigrato, lui combatte la Lega e Fratelli d’Italia perché populisti e sovranisti e non vanno bene per lui e non hanno diritti a governare, insomma, il magnifico uomo che … sponsorizza il proprio figlio niente popò di meno che dal proprio profilo Twitter  come se lui ne fosse lo sponsor propagandistico e vabbè, è il suo paparino e tutto va bene . Però sul suo caro figliolo, a febbraio del 2019, già si registra uno scandalo dal sapore di conflitti d’interessi, infatti  la sigla del programma Rai “ Popolo sovrano”  pare che fosse proprio del giovane figlio di Marco Travaglio, notizia che scosse il mondo politico e editoriale all’epoca dei fatti, fu pronta quanto mai sorprendente, per celerità, la risposta  di Michel Anzalidi della Commissione di Vigilanza della Rai, dichiarando che non c’era  stata nessuna raccomandazione perché il figlio di Travaglio avrebbe partecipato insieme ad altri rapper a scrivere  per la trasmissione, forse quel che ha scritto il figlio lo si deve al papà ? Forse, non lo sapremo mai, ma sta di fatto che  qui, non si ravvisa il famoso conflitto d’interessi visto che si fa partecipare il figlio del direttore di un noto quotidiano pro governo e prono al M5S ?  O è diverso dal conflitto d’interessi rimproverato a Berlusconi per anni … proprio da lui ? Quindi, il bravo compagno 5stelle Travaglio è anche lui in linea con i dettami imposti dai suoi amici del governo, fate come vi dico e non fate come faccio io ! E’ anche un furbo e opportunista, con la scusa di chiedere che le ingiurie siano rivolte a lui fa gratuita pubblicità a suo figlio, che se è bravo o meno poco importa ma le ingiurie e  le offese, “egregio signor Travaglio” fanno parte della vita artistica di un personaggio pubblico e ne è l’altra faccia della medaglia, tanti vengono offesi e tanti non hanno un direttore di giornale noto in TV come papà per difendersi. Forse se restava in silenzio e lasciasse vivere la vita a suo figlio sarebbe stata una grande cosa. Non tutti nascono talenti, al limite può sempre fare un altro lavoro o … chiedere il reddito di cittadinanza ! 20072020

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Marco Travaglio sponsorizza il brano del figlio Travis: “Se volete insultate me, ci sono abituato”

Papà Travaglio ha deciso di fare uno strappo alla regola per promuovere il nuovo brano del pargolo Travs sui suoi social, invitando a non insultare il ragazzo ma a rivolgersi a lui, perché abituato e l’invito è stato accolto

Francesca Galici – Dom, 19/07/2020 – 16:16

21072020 Figlio Marco travahlio

Marco Travaglio è il direttore de Il Fatto Quotidiano, uno dei principali quotidiani nazionali ma è anche un padre.

Raramente si è mostrato al pubblico in questa veste e l’ha fatto per promuovere la canzone di suo figlio Alessandro, in arte Travis. I figli si sa, so’ piezz’ ‘e core e così l’indomito giornalista ha fatto uno strappo alla regola e ha deciso di condividere sul suo profilo Twitter il link al video del pargolo.

L’ho visto nascere. Intendo Alessandro, ma anche il suo nuovo brano “Londra”. Siccome mi diverte moltissimo, faccio un’eccezione e lo condivido con voi. Chi vuole insultare, si rivolga a me che ci sono abituato. Grazie!“, ha scritto Travaglio nelle vesti di padre orgoglioso. Non è la prima volta che Alessandro Travaglio cerca la fortuna in ambito musicale, anzi. Chi segue il mercato si ricorderà di lui per una polemica che l’ha investito poco più di un anno fa.

 Marco Travaglio canta Renato Zero al ristorante

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A febbraio 2019 circolò la voce che fosse proprio del giovane travaglio, ora 24enne, la sigla del programma Rai “Popolo Sovrano”, in onda sul secondo canale a conduzione di Andrea Sortino. Se da un lato Michele Anzalidi, della Commissione di Vigilanza Rai, aveva chiesto più attenzione per il possibile conflitto di interessi, dall’altra l’ex direttore di Rai2 si era difeso con una dichiarazione rilasciata all’Adnkronos. “Nessuna raccomandazione: Trava partecipa per il suo talento come gli altri rapper. Sono già sette i rapper, lui incluso, che stanno scrivendo un pezzo per ‘Popolo Sovrano’, un programma dove sarà protagonista il primo articolo della Costituzione italiana“, disse all’epoca Carlo Freccero.

La sigla del nuovo programma di Rai 2? “La scrive il figlio di Travaglio”

Trava altri non è che Alessandro Travaglio, che nel 2015 partecipò anche a Italia’s Got Talent senza però ottenere il pass per la finale. Il pubblico lo conosce anche perché nel 2017 è stato complice de Le Iene per uno scherzo al padre. Il suo debutto assoluto, però, non è avvenuto come cantante ma come ballerino, con una comparsa nel videoclip Tranne te del rapper Fabri Fibra, senza che nessuno in quel momento sapesse realmente chi fosse suo padre. Oggi, Alessandro ha trasformato il suo pseudonimo da Trava in Travis, forse per non essere immediatamente riconduibile a quel genitore così ingombrante. Il suo pezzo cavalca la moda del momento ma le visualizzazioni non sono ancora rilevanti per il giovane Travaglio, che a 5 giorni dall’uscita del pezzo non ha raggiunto nemmeno 7000 views al video condiviso su YouTube. Diversi utenti hanno raccolto l’invito di Marco Travaglio e hanno detto la loro sul pezzo, non sempre positiva. “Diciamo le cose come sono. Non sei abituato solo a essere insultato ma anche a insultare“, ha scritto un utente, uno dei meno ruvidi contro Travaglio.

 

NOI SALVIAMO LA GENTE CHE …

20072020 migranti in fuga

NOI SALVIAMO LA GENTE CHE …

Eh sì … raccontateci, e che gente salvate se dopo averli raccattati dal mare, con le belle pantomime di “Pianto del cuore” organizzate e studiate a tavolino, scappano dai centri di prima accoglienza ? E come mai, davvero strano e anomalo, non c’è nessun magistrato che indaghi la ministro degli interni per incapacità organizzativa, diffusione epidemica e collusione con i fuggiaschi visto che la fuga in massa di migranti non viene impedita preventivamente ? Non devo essere io a dover gestire il flusso di gente che scappa dalla guerra e dalla fame, di persone provate e fisicamente debilitati che scappano dai campi di concentramento con così tanta forza… che continuano a scappare anche quando non sono più in mare ? Oramai siamo diventati e considerati i deficienti del Mediterraneo, siamo, per dirla giusta, i coglioni del mondo, tutti vengono qui, ci violentano le donne, ci derubano, ci picchiano, ci offendono, ci pisciano sui monumenti e sulle statue sacre e poi vengono anche a dirci che noi italiani siamo razzisti se non li accogliamo. È ora di finirla con questi migranti che fanno i loro comodi con la complicità della ministro degli interni, con le ONG e il governo tutto … questi non si rendono conto del dramma che stiamo vivendo e del tragico futuro che stanno costruendo intorno ai nostri figli e oltre a subire le violenze di questi delinquenti ora rischiamo anche di essere contagiati, già, perché quelli che arrivano da noi sono tutti malati. 19072020

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Gualdo Cattaneo, 23 migranti in quarantena fuggiti. Oltre 20 lasciano hotspot Taranto

20072020 migranti in fuga

19 lug 2020 – 12:26

La denuncia del leghista Virginio Caparvi: “Non si trovano più e hanno dunque violato l’isolamento a cui erano sottoposti”. Ricerche in corso: due persone ritrovate. Erano stati trasferiti il 16 luglio da Agrigento, dove erano risultati negativi al test del coronavirus, e messi in isolamento precauzionale. Il sindaco del comune umbro: “La gestione da parte del governo è stata a dir poco superficiale”. Più di una ventina sono invece scappati dalla struttura in Puglia

Si sono perse le tracce di alcuni dei 25 migranti che erano stati trasferiti a Gualdo Cattaneo da Agrigento e che, risultati negativi al test del coronavirus, erano stati sottoposti a regime di quarantena precauzionale. A denunciarlo è il deputato della Lega Virginio Caparvi, che in mattinata ha incontrato il sindaco del comune umbro (CORONAVIRUS: GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA – LO SPECIALE). In un primo momento, dal centro di accoglienza di Gualdo Cattaneo si erano allontanati 23 migranti, poi – ha riferito la Questura di Perugia – due di loro sono stati ritrovati in buone condizioni di salute. “La gestione dei migranti da parte del governo è stata a dir poco superficiale”, ha dichiarato il primo cittadino Enrico Valentini. Un altro episodio è avvenuto a Taranto, dove oltre 20 migranti sono scappati dall’hotspot.

“Dei 25 tunisini arrivati, 23 sono subito scappati”

“Dei 25 tunisini arrivati giovedì sera a Gualdo Cattaneo, peraltro senza che il sindaco venisse avvisato se non poche ore prima, 23 sono subito scappati. Non si trovano più e hanno dunque violato la quarantena cui erano sottoposti”, aveva scritto il leghista Caparvi su Facebook prima del ritrovamento di due persone.

Alle ricerche, cominciate ieri sera e proseguite anche durante la notte, partecipano tutte le forze di polizia. I migranti che si sono allontanati – ha spiegato la Questura – sono tutti uomini, tunisini, richiedenti asilo. Ad Agrigento, città da dove provengono, sono stati sottoposti a test sierologici. Sempre secondo la Questura, non risultano positività al Covid e nel centro di accoglienza di Gualdo Cattaneo i migranti sono stati posti in regime di quarantena solo per precauzione. I due che sono stati rintracciati sono stati riaccompagnati nella struttura della cittadina umbra. Si valuteranno ora eventuali sanzioni pecuniarie previste nei casi di violazione della quarantena precauzionale.

Arrivati a Gualdo da Agrigento giovedì 16 luglio

Ricostruendo la vicenda, il sindaco Valentini ha raccontato che i 25 migranti erano arrivati a Gualdo da Agrigento giovedì 16 luglio, nel pomeriggio. La prefettura aveva individuato per la loro sistemazione un ex agriturismo gestito da una cooperativa sociale che aveva partecipato a un bando negli anni scorsi. Il 18 luglio, dopo le 19, 23 di loro si sono allontanati riuscendo a far perdere le loro tracce. È subito stata organizzata una task forze per le ricerche, che sono andate avanti tutta la notte. La zona – ha sottolineato il sindaco – è caratterizzata da numerose strade comunali e vicinali.

Erano in isolamento e quarantena

Valentini ha anche sottolineato di avere ufficialmente chiesto informazioni, ma di non conoscere ancora le generalità dei migranti che nell’ex agriturismo era stati messi in quarantena e in isolamento. Il sindaco ha riferito di non avere informazioni neppure su eventuali tamponi eseguiti, di cui ha parlato la Questura. “L’ente locale è escluso completamente dalle scelte in tema di migranti”, ha detto il sindaco. Sul loro arrivo ha spiegato: “Sono stato avvisato tramite mail lo stesso giorno. Ho espresso poi telefonicamente il mio dissenso, per la mancanza di condivisione della scelta e per il preavviso troppo breve”.

Oltre 20 migranti fuggono dall’hotspot di Taranto

Altro episodio simile in Puglia. Oltre 20 migranti giunti nei giorni scorsi da Lampedusa sono fuggiti ieri sera dall’hotspot di Taranto, dove erano in attesa di essere inviati in altri centri dopo l’identificazione. Altri ospiti sono stati invece bloccati dalla Polizia nonostante il tentativo di allontanarsi dalla struttura, che si trova nella zona portuale. Le ricerche dei migranti fuggiti finora hanno dato esito negativo.

 

 

PIU’ EUROPA ? MA ANDATE A CAG. !

20072020 piu europa

PIU’ EUROPA ?  MA ANDATE A CAG. !

Seguitemi in questo semplicissimo ragionamento e poi anche voi concorderete che questa Europa è solo una grande banca d’affari dove tutti gli azionisti tirano acqua al proprio mulino, il fac-simile di un’organizzazione malavitosa di stampo mafioso o camorristico dove tutti i “capi bastoni” curano gli interessi per il proprio territorio di spaccio e del malaffare e assi9curandosi ogni sorta di vigilanza sui deboli, quindi niente spazio a chi ne ha bisogno e te lo dicono anche col sorriso stampato sul volto. Immaginate poi per un attimo se tutti avessimo voluto più Europa, come dai perenni bombardamenti mediatici finalizzati a convincerci che l’Europa è cosa buona e giusta,  e alle ultime elezioni europee, quelle del 2019, si sarebbero premiati i partiti della sinistra votandoli compatti, cosa saremmo stati noi oggi ? E già così non siamo niente, figuriamoci se avessimo dato più potere a questo governicchio da quattro soldi, almeno così è sollecitato a fare il meglio possibile altrimenti la gente se lo mangia vivo… la realtà è che noi siamo in balia degli azionisti di maggioranza di questa maledetta banca dell’unione europea, ingordi e speculatori che vogliono e pretendono il rendiconto di chi fruisce dei soldi della comunità, dimenticando, cosa di non piccola importanza, che i maggiori finanziatori di quella banca, nel tempo e negli anni, siamo proprio noi italiani insieme alla Francia e Germania. E’ quindi il paradosso della banca mafiosa è che noi versiamo più di quanto versano tutti insieme i paesi che fanno i gradassi nel consiglio d’amministrazione della predetta banca europea della vergogna, nei numeri l’Italia versa all’unione europea la “modica cifra annuale di 12,250 miliardi di euro (dato all’11 luglio 2019)” di contro, supera abbondantemente di € 250 milioni di  quanto versano complessivamente l’Olanda, la Svezia, l’Austria, la Finlandia e la  Danimarca tutt’insieme, cioè, in definitiva la singolarità incredibile della questione “recovery fund” è che  quelli si oppongono a determinate concessioni, che ritengo giustissime visto la grave situazione economica,  sono quelli che non avrebbero manco diritto a sedere nel consiglio di amministrazione di una vera banca ma siccome qui contano le azioni bancarie e non i principi di democrazia, libertà e solidarietà allora ebbene che la banca mafiosa faccia il suo corso. Ma dico, ma a voi sembra normale che siamo arrivati alla fine di luglio con la prospettiva di dover richiudere tutto e questi pensano alle garanzie e ai rendiconti ? Ma cos’è questa unione europea, una associazione segreta, una setta satanica o una cosca mafiosa ? Che me ne faccio io di un’Europa così contorta e volgare nei confronti dei cittadini di quei paesi in difficoltà economica se non si riescono a risolvere i problemi ? 750 miliardi di che ? Sino ad oggi non ho visto un centesimo da loro, sono in difficoltà e l’Europa non l’ho vista né la vedo e allora, perché devo anche versargli la “retta obbligatoria” ? E loro non sono obbligati ad aiutarmi ? Continuiamo a farci male con le ideologie, al 20 luglio conto … zero soldi agli italiani di provenienza europea, tanti migranti agli italiani e tanti soldi spesi e buttati per loro, e l’Europa se ne “strafotte di me, di noi e dei nostri problemi”. Italiexit …esattamente come la Gran Bretagna, la vedo come unica soluzione per uscire dal pantano in cui ci troviamo, uscire significherebbe già risparmiare 12 miliardi l’anno. Stampare propria moneta e non avere più le imposizioni da Bruxelles sulle misure delle zucchine e delle vongole e dei … peni . La Gran Bretagna l’ha fatto ed è viva, non è morta anzi, ora è padrone del suo destino al contrario di noi che dobbiamo elemosinare, col cappello in mano, la mancia ai potenti mafiosi della commissione europea e della  BCE. Più Europa ? No…”Via l’Europa” è il mio slogan !

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Recovery fund, trattativa a oltranza, Italia pronta ad accordo senza Olanda. Merkel: «Posizioni molto diverse», Orban: «Sto con Conte»

20072020 piu europa

Domenica 19 Luglio 2020

Terzo round in forte ritardo a Bruxelles sul Recovery Fund: doveva cominciare alle 12 odierne, ma ora si parla delle 16 mentre si susseguono vertici a geometria variabile nel tentativo, spera l’Italia, di mettere all’angolo l’Olanda e gli paesi “frugali”. «È ancora possibile» che non vi sia «nessun accordo» al vertice europeo. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel arrivando al palazzo del summit. «C’è molta buona volontà ma anche molte posizioni diverse – ha detto -, farò ogni sforzo ma è ancora possibile che oggi non si possano ottenere risultati».

«Oggi stiamo entrando nel terzo giorno di negoziati ed è sicuramente quello decisivo» per avere un esito. Lo ha detto ancora la Merkel, arrivando al Consiglio europeo sul Recovery Fund e il bilancio Ue. «Finora abbiamo lavorato nel modo corretto su vari temi tra cui le dimensioni del fondo, il tipo di gestione e anche il nodo dello stato di diritto», ha aggiunto.
Sempre intransigente il premier olandese Rutte: «Non ci siamo ancora». Lo ha spiegato nella notte ai cronisti olandesi il premier Mark Rutte, secondo una trascrizione del doorstep fornita dall’Aja. Per Rutte «non ci siamo ancora» neanche per quanto riguarda «la dimensione» del fondo per la ripresa e dell’Mff 2021-27, anche se «vediamo qualche progresso su tutti questi punti». Sono state «difficili» anche le discussioni sul punto dello Stato di diritto, quindi «dobbiamo discutere anche domani (oggi, ndr) per arrivare da qualche parte».

Più ottimista il leader francese Macron: «È ancora possibile trovare un buon compromesso» sull’Mff 2021-27 e su Next Generation Eu, ma il compromesso «non si farà a spese dell’ambizione europea, non per il principio, ma perché siamo davanti ad una crisi inedita sul piano sanitario, economico e sociale. I nostri Paesi ne hanno bisogno e ne ha bisogno l’Europa». Lo dice il presidente francese Emmanuel Macron, arrivando stamani nella sede del Consiglio per la terza giornata di lavori del vertice che va avanti da venerdì mattina. I principali nodi sul tavolo, spiega Macron, sono il legame tra Stato di diritto e accesso ai fondi Ue, la governance dei piani nazionali di ripresa e resilienza, necessari ad accedere alla Recovery and Resilience Facility, e la dimensione di Next Generation Eu. Su questi nodi «bisogna trovare un compromesso nelle prossime ore. Continueremo a batterci», conclude.

«Per due giorni e due notti abbiamo dimostrato la nostra volontà di trovare compromessi, di andare avanti, dei compromessi sono ancora possibili», ha aggiunto Macron. «Ci sono ancora davanti a noi dei temi da chiudere», ha precisato riferendosi alla questione dello stato di diritto, al Recovery fund e alla governance ed infine al montante del pacchetto.

La linea di Conte.
E l’Italia? No al veto di un singolo Stato sui fondi agli altri Paesi: è questa la linea rossa di Giuseppe Conte, in vista della terza giornata di un durissimo negoziato sul Recovery fund. Il timore è che in difesa di quel veto Mark Rutte sia disposto a far saltare l’accordo, a rimandare tutti a casa dopo tre giorni senza nessuna intesa. Mentre sulla ripartizione dei fondi tra sussidi e prestiti, fonti italiane si mostrano più ottimiste che ci siano spazi negoziali: 420 miliardi di sussidi e 330 miliardi di prestiti è l’ipotesi che circola in serata. Il premier italiano tira un bilancio a notte fonda, rientrando in hotel dopo una giornata di trattative. E ribadisce di non essere disposto a cedere. Dichiara di essere stato «anche più intransigente della Commissione» nel difendere il suo ruolo nel verificare l’attuazione, da parte degli Stati, dei piani di riforma che daranno accesso ai miliardi del Recovery fund.

La sensazione, vista dalla prospettiva italiana, è che nel negoziato le istituzioni europee non siano state decise quanto il governo italiano nel difendere la linea rossa: «Tocca a noi difendere Commissione e Parlamento», è la frase che circola già in mattinata. Eppure sul piano giuridico, come sostiene Conte nei colloqui con i colleghi, se anche passasse la scelta di consentire ai singoli Stati un potere di veto, sarebbe poi appellabile, perché in violazione dei trattati, davanti alla Corte di giustizia europea. Il premier italiano lo ha spiegato anche a Rutte, che gli avrebbe assicurato di approfondire il tema.

Il super treno. Eccola, la linea rossa. Nella proposta che l’Italia fa girare nel pomeriggio tra le altre delegazioni c’è la riforma del meccanismo del super brake (il super freno), introdotto per venire incontro alle richieste olandesi. Rutte chiede che un singolo Stato possa chiedere di fermare l’erogazione delle risorse ai Paesi che non attuino le riforme, portandolo davanti al Consiglio europeo per una valutazione. Conte propone che per bloccare l’erogazione serva una maggioranza qualificata degli Stati.

Sarebbe comunque, spiegano fonti italiane, un compromesso, dal momento che è alla Commissione, non al Consiglio europeo (quindi agli Stati), che i trattati assegnano il potere esecutivo e di controllo.

Tra le voci della seconda giornata del Consiglio c’è chi arriva a citare l’ipotesi fatta anche da Enrico Letta: che l’ Olanda si tiri fuori (opting out) e lasci che siano gli altri ventisei a siglare l’intesa su Recovery fund e bilancio pluriennale. Ma c’è ancora una giornata di negoziati: Angela Merkel, finora nel ruolo di osservatrice attenta, potrebbe scendere in partita per chiudere l’intesa finale. Il timore però che aleggia nella notte brussellese come uno spettro è che Rutte non sia disposto ad accettare nessun compromesso.

Orban. «L’Olanda vorrebbe creare un meccanismo per controllare la spesa dei Paesi del Sud» dal Recovery Fund. «Sostanzialmente è una disputa tra italiani e olandesi. Noi siamo dalla parte dell’Italia». Così il premier ungherese, Viktor Orban, in una conferenza stampa stamani a Bruxelles. «Bisogna dare i soldi ai Paesi che ne hanno bisogno e permettere loro di spenderli appena possibile per stabilizzare le loro economie, invece di ingaggiare lunghe dispute burocratiche – ha aggiunto -. Se li aiutiamo al momento giusto li aiutiamo due volte. Se l’intesa non si fa è a causa del leader olandese Mark Rutte, non a causa mia. È lui che ha iniziato questa faccenda. L’olandese è il vero responsabile per tutto il caos di ieri» al vertice Ue.