CHI FERMERÀ LA … VIOLENZA ?

15062020 Ristorante incendiato

CHI FERMERÀ LA … VIOLENZA ?

Subito dopo la morte di George Floyd a Minneapolis, nella città di Los Angeles, lontana dal luogo del drammatico episodio, si registrò, alcuni giorni dopo, nella rabbia e violenza degli afroamericani la distruzione e l’incendio del ristorante di Bastianich, lui è il famoso personaggio televisivo, noto per la trasmissione di natura culinaria, in veste di giudice di gara. Vorrei capire cosa diavolo c’entri l’attività commerciale di un privato cittadino con la tragica morte dell’uomo di colore avvenuta per mano di un agente di polizia che tra l’altro pare fosse anche amico di George in tempi passati. Morte poi avvenuta in una città diversa. Dopo questo ingiustificato episodio, di gratuita delinquenza, ho posto l’accento sulla responsabilità degli organi di stampa e dei tanti politici della sinistra mondiale  americana, ammonendoli di smetterla di strumentalizzare la vicenda razzismo perché così si farebbe il gioco di cui vuol creare il caos nel paese. Ovviamente non sono stato ascoltato e all’ennesimo brutto episodio della polizia di Atlanta contro un uomo di colore che ne ha provocato la morte, ecco che la violenza è tornata prepotente nelle strade e con essa anche un nuovo incendio e devastazione ingiustificata del ristorante di una nota catena americana. Questo è razzismo puro perché i ristoranti sono luoghi privati e non conoscono il razzismo, in più danno lavoro e distruggerli significa licenziamento in tronco per i dipendenti. Cosa c’entra tutto questo con il razzismo contro i neri ? Niente, è solo un modo per alzare la tensione e portare il paese a scontri razziali e etnici, con l’ovvia conclusione che avremo morti, feriti, devastazioni e tanti disoccupati e dulcis in fundo si ingrosseranno le fila delle bande armate … bianche nere, gialle ed ispaniche. Continuate così che andate a meraviglia cari amici americani, non lo so se ci arrivate in pace alle prossime elezioni. 14062020

…by… manliominicucci.myblog.it

x contact : manliominicucci@gmail.com

….

Atlanta, afroamericano ucciso: notte di violenze. Incendiato fast food, 36 arresti

15062020 Ristorante incendiato

Sabato 13 Giugno 2020

 In una spirale di sangue che sembra non finire mai, la polizia ha ucciso un altro afroamericano, stavolta ad Atlanta, dove è scoppiata la rabbia. «Non ritengo si sia trattato di un uso giustificato della forza», afferma il sindaco Keisha lance Bottoms, annunciando che il capo della polizia della città, Erika Shields, ha rassegnato le sue dimissioni in seguito all’accaduto e mentre migliaia di persone sono già in strada a manifestare. In piazza da giorni per George Floyd, l’America si ritrova così di fronte a un nuovo incidente destinato a scuotere le coscienze e sollevare ulteriori polemiche contro le forze dell’ordine. I contorni di quanto accaduto in Georgia sono ancora tutti da definire: le ricostruzioni iniziali non chiariscono i fatti, anzi gettano nuova benzina sul fuoco delle proteste anti-razziste. Rayshard Brooks, 27 anni, stava dormendo nella sua auto in un parcheggio di uno dei ristoranti della catena Wendy’s quando la polizia è arrivata sul posto.

 

George Floyd, 15 mila persone in piazza a Parigi: black bloc lanciano pietre contro i poliziotti

Notte di violenze. La morte di un afroamericano per mano della polizia ad Atlanta, ha provocato una notte di proteste in questa città della Georgia, dove è stato dato alle fiamme un fast food. Intanto Garrett Rolfe, l’agente che ha sparato a Rayshard Brooks, è stato licenziato, mentre un suo collega, presente alla scena, Devin Brosnan, è stato destinato a compiti amministrativi. Un’indagine è stata aperta sull’operato degli agenti. La sindaca di Atlanta, Keisha Lance Bottoms, ha accettato le dimissioni del capo della polizia, Erka Schields. «Non credo che questo sia stato un caso di uso giustificato di forza letale», ha detto la prima cittadina. Ma intanto la morte del 27enne Brooks ha provocato una notte di violente proteste ad Atlanta, con manifestanti che hanno dato alle fiamme il fast food vicino al quale è stato ucciso l’afroamericano. Nessuno si trovava per fortuna nel locale e i pompieri sono riusciti ad evitare che le fiamme raggiungessero una vicina stazione di benzina. A quanto riferisce la polizia di Atalanta, citata dalla Cnn, vi sono stati almeno 36 arresti.

 

 

08:30 – 14 giu 2020

 

Dopo essere risultato positivo al test alcolico, Brooks si è ribellato all’arresto da parte degli agenti. A nulla è valso il tentativo di usare il taser: l’uomo è riuscito a divincolarsi dalla presa e mentre scappava è stato colpito alla schiena da tre colpi di arma da fuoco sparati dalla polizia. Nonostante l’immediato trasporto in ospedale e l’intervento chirurgico, Brooks è morto. Sul luogo dell’incidente, dopo i video diffusi dai testimoni che hanno fatto il giro del web, si sono radunate decine di persone per chiedere giustizia. «Dormiva in auto e invece di aiutarlo l’hanno ucciso», hanno protestato i manifestanti.

Lo scrittore Gary Younge: «Il razzismo è come un virus che minaccia il mondo»

 

Poliziotto licenziato

Ha sparato a Brooks alla schiena. L’agente che ha sparato ed ucciso ad Atlanta l’afroamericano Rayshard Brooks è stato licenziato. Lo ha annunciato il portavoce della polizia della città, Carlos Campos alla Cnn. L’altro poliziotto coinvolto nel caso è stato invece è stato assegnato a lavori d’ufficio. La polizia ha anche reso noti foto e nomi dei due poliziotti, Devin Brosnan, colui che ha sparato, e Garrett Rolfe.

07:31 – 14 giu 2020

Manifestanti danno a fuoco a Wendy’s. Il ristorante della catena Wendy’s di Atlanta, fuori dal quale l’afroamericano Rayshard Brooks è stato colpito e ucciso dalla polizia, è stato dato alla fiamme. Lo riferiscono i vigili del fuoco intervenuto sul posto secondo quanto riportato dai media americani. I manifestanti hanno infranto i vetri delle finestre e lanciato fuochi d’artificio all’interno del locale. Secondo i pompieri. Sono circa 1.000 le persone che si trovano nei dintorni di Wendy’s, ma all’interno del ristorante non c’è nessuno.

Secondo la polizia, un esame attento dei video ottenuti mostra come Brooks sia stato colpito mentre si allontanava dopo aver strappato il taser agli agenti. Ma la spiegazione difficilmente riuscirà a stemperare le polemiche, anche alla luce del nuovo filmato emerso riguardo a un incidente in South Carolina lo scorso novembre. Anche in questo caso si tratta di un afroamericano: il 28enne Araine Lamont McCree era all’esterno di un grande magazzino Walmart, ammanettato per presunto taccheggio quando è stato ucciso. Inizialmente – riporta Post and Courier – la polizia aveva dichiarato di aver aperto il fuoco per autodifesa perché era McCree era armato e aveva puntato la pistola contro gli agenti. Intanto, dopo le polemiche dei giorni scorsi, Donald Trump oggi ha cercato di siglare la pace con i militari con un discorso a West Point.

E ha fatto marcia indietro sul suo primo comizio post-coronavirus: si terrà il 20 giugno e non più il 19, come precedentemente annunciato. Lo slittamento di un giorno è dovuto alla pioggia di critiche che ha sommerso il presidente per aver inizialmente scelto la data conosciuta come ‘Juneteenth’, ovvero il giorno in cui si celebra la fine della schiavitù negli Stati Uniti. E per aver optato per l’occasione per Tulsa, in Oklahoma, teatro di uno dei più sanguinosi episodi razzisti della storia d’America con almeno 300 morti. Una scelta evidentemente del tutto inopportuna in un momento in cui gli Stati Uniti si trovano di nuovo a fare i conti con il loro passato e la piaga del razzismo. «Sono il presidente che ha fatto di più per gli afroamericani», ha ripetuto però in questi giorni Trump, arrivando anche a gettare dubbi sull’operato di Abraham Lincoln che, a suo dire, avrebbe ottenuto «risultati discutibili».

Tra statue e simboli abbattuti è la furia dei nuovi iconoclasti

Nel corso di un’intervista a Fox, il tycoon è intervenuto anche sulla polizia e sulla pratica della stretta al collo durante l’arresto, quella che ha ucciso Floyd. Aprendo alla possibilità che il governi ne raccomandi l’abrogazione, Trump è arrivato però a giustificarla definendola una tattica «innocente e perfetta» quando si è uno contro uno, eccessiva quando gli agenti sono due. Poi ha difeso la scelta iniziale di tenere il suo primo comizio post-Covid il 19 giugno: «È una celebrazione, come lo sono tutti i miei eventi», ha detto. Per poi però decidere di far slittare il raduno al giorno successivo.

 

 

 

CHI FERMERÀ LA … VIOLENZA ?ultima modifica: 2020-06-14T19:47:46+02:00da manlio22ldc
Reposta per primo quest’articolo