Archivio mensile: aprile 2020

17 APRILE 2013

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17 APRILE 2013

Sette anni fa usciva quest’articolo di informazione scientifica proprio sul virus SARS 1, ebbene, consto che in sette anni non si è imparato nulla, nessun governo mondiale ha capito come muoversi ed affrontare un epidemia ed evitare che diventasse pandemia…sette anni inutili, guardate un po’, a seguire riporto uno stralcio dell’articolo pubblicato, il resto potete leggerlo nel link, vi stupirete, come lo sono stato io, di quanto sia attuale un evento drammatico di ben sette anni fa…sembra scritto oggi. Quindi si è ignorato tutte le precauzioni e escluse tutte le possibilità pandemiche…e allora dov’è il famoso piano anti pandemia del governo italiano ? Sì, quello del 2016 di cui non si hanno notizie ? Siamo sempre alle solite in questo paese, si buttano e si fregano soldi senza pudore e poi la gente muore, qualcuno dovrà pagare per i 17.136 deceduti  per colpa loro e del coronavirus.. vogliamo giustizia e la magistratura deve darsi da fare già da ora a raccogliere i documenti utili perché se attende ancora qualche settimana chissà quanti ne spariranno…Conosco bene il mio paese e l’alienazione dii prove è un arte comprovata in decenni tutta italiana.. 07042020

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STRALCIO DEL LINK..

“La prima lezione della SARS è che nell’età della globalizzazione nessun paese può permettersi di trascurare o peggio nascondere l’emergere di un’epidemia: i primi casi si verificarono in Cina, dove l’infezione riuscì a diffondersi senza che se ne avesse notizia, per poi interessare altri paesi e solo allora l’epidemia venne riconosciuta. Questo fu denunciato dall’allora direttore generale dell’OMS Gro Harlem Brundtland e rappresenta un monito per il futuro. La paura di creare allarme e perdere guadagni, nella prima fase dell’epidemia, provocò alla fine molti più danni, anche in termini economici.”

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L’eredità della SARS: sorveglianza e controllo delle epidemie all’età della globalizzazione

17 Aprile 2013

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Enrico Tagliaferri

Tempestiva e trasparente segnalazione dei casi, collaborazione tra istituzioni statali e internazionali, disponibilità di laboratori di alto livello, sono i requisiti per una risposta efficace e proporzionata alle epidemie.

Sono trascorsi 11 anni da quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dichiarò che una nuova malattia, definita severe acute respiratory syndrome (SARS), rappresentava una minaccia globale. L’epidemia era partita dal sud della Cina per diffondersi poi in 8 mesi  in 29 paesi nei 5 continenti, principalmente per via aerea. Risultò trattarsi di una polmonite sostenuta da un Coronavirus.  Alla fine si contarono circa 8.000 casi e 800 morti[1,2].

Il controllo dell’epidemia fu coordinato dal quartier generale dell’OMS insieme alla sua sede del Western Pacific Regional Office di Manila nelle Filippine, gli uffici nei vari paesi, il Global Alert and Response Network, una rete di istituzioni nazionali e internazionali di vari settori, organizzazioni non governative e laboratori. L’epidemia fu contenuta grazie a misure di controllo delle infezioni negli ospedali, precoce identificazione e isolamento dei casi sospetti, quarantena dei soggetti esposti, rapido sistema di comunicazione dei dati, campagne di informazione.

La prima lezione della SARS è che nell’età della globalizzazione nessun paese può permettersi di trascurare o peggio nascondere l’emergere di un’epidemia: i primi casi si verificarono in Cina, dove l’infezione riuscì a diffondersi senza che se ne avesse notizia, per poi interessare altri paesi e solo allora l’epidemia venne riconosciuta. Questo fu denunciato dall’allora direttore generale dell’OMS Gro Harlem Brundtland e rappresenta un monito per il futuro. La paura di creare allarme e perdere guadagni, nella prima fase dell’epidemia, provocò alla fine molti più danni, anche in termini economici. Sull’onda di quello che successe allora, nel 2007 entrarono in vigore le nuove International Health Regulations che rappresentano oggi il quadro legale per la raccolta e il flusso dei dati epidemiologici sui rischi per la sanità pubblica.

L’esperienza della SARS è probabilmente alla base della rapida identificazione e segnalazione dei primi casi di influenza aviaria H5N1 tra 2003 e 2004 e influenza suina H1N1 nel 2009.

Il virus della SARS è stato poi isolato anche da piccoli animali venduti nei mercati cinesi, ad esempio lo zibetto; i virus dell’influenza aviaria e suina sono altri esempi di passaggio da una specie all’altra, ma ve ne sono molti altri, come quello del virus West Nile che ha il suo serbatoio negli uccelli e provoca anche nel nostro paese focolai epidemici tra i cavalli che di solito precedono i casi umani. Anche i sistemi di sorveglianza della salute negli animali quindi giocano un ruolo chiave nel prevedere, rilevare e contenere le epidemie e sono o dovrebbero essere sempre più integrati con i sistemi di sorveglianza della salute umana.

Più recentemente, alcuni casi di infezione respiratoria sostenuta da un nuovo Coronavirus, sono stati identificati in Arabia Saudita, Qatar e Giordania. La rapida notifica dei casi e la collaborazione tra questi paesi, Inghilterra e Germania dove alcuni casi sono stati gestiti, l’OMS e una rete di laboratori all’avanguardia che hanno rapidamente messo a punto un test per la diagnosi, hanno permesso di limitare la diffusione dell’epidemia che al momento ha causato 17 casi e 11 morti[3].

Sempre in questi giorni è stata rilevata in Cina una nuova epidemia di influenza aviaria, dovuta all’influenza A H7N9. Questa volta le autorità cinesi hanno dimostrato di aver imparato la lezione: hanno identificato l’epidemia precocemente, creato una task force, chiuso il mercato di Shangai dove è stata identificata l’epidemia nei volatili e abbattuto moltissimi animali, riportato i dati in modo trasparente. Al momento sono stati confermati 18 casi con 6 morti ma non sono stati documentati casi di trasmissione interumana[4].

Le istituzioni preposte al controllo delle epidemie corrono due rischi opposti: sottostimare il problema aumentando morbidità e mortalità, sovrastimare il problema aumentando i costi e distogliendo risorse da altri settori. Ad esempio l’OMS è stata fortemente criticata per la gestione dell’influenza suina,tra 2009 e 2010, per cui venne lanciato un allarme giudicato poi eccessivo rispetto alle reali dimensioni del problema[5]. Il risultato fu l’acquisto di grandi quantità di antivirali e vaccini con lauto profitto delle case produttrici.

Per inciso, i dati a favore dell’efficacia del Tamiflu, il farmaco contro l’influenza più utilizzato, e la reticenza della Roche che lo produce nel mettere a disposizione i suoi dati, sono ancora oggetto di acceso dibattito, come ampiamente documentato in questo sito[6].

Riguardo all’influenza comunque è bene ricordare che ogni anno la “banale” influenza causa nel mondo da 3 a 5 milioni di casi gravi e tra 250.000 e 500.000 morti, soprattutto tra soggetti anziani e già compromessi da altre patologie[7].

Nella pratica clinica, troppo spesso ci si accontenta di una diagnosi del tipo sindrome influenzale o infezione virale. Oggi la disponibilità di test di laboratorio che identificano contemporaneamente genomi di più virus in campioni respiratori, ad un costo contenuto, ne suggerisce l’utilizzo almeno nei casi più gravi, anche in tempi di ristrettezze finanziarie[8].

L’approccio non può che essere razionale, rigorosamente scientifico e in un certo senso “laico”: il sistema di sorveglianza deve essere trasparente, efficiente e veloce, soprattutto oggi che la tecnologia lo permette e che i pazienti infetti possono prendere l’aereo e volare dall’altra parte del mondo in poche ore. Rilevare e contenere un’epidemia al suo inizio può evitare malati e morti e risparmiare risorse.

Enrico Tagliaferri, infettivologo, Azienda Ospedaliero-universitaria di Pisa

 

LA SCUSA DEL MALPAGATORE……

epa08320756 President of the German Parliament Bundestag Wolfgang Schaeuble during a sesstion at the Bundestag Germany's lower house of parliament in Berlin, Germany, 25 March 2020. The Bundestag assembled in lower capacity due to the health crisis to address a series of measures to counter the Coronavirus pandemic in Germany. Among the issues addressed are the Supplementary Budget Act 2020, bankruptcy amid the crisis, Hospital Relief Act, Population protection and social security. Countries around the world are taking increased measures to prevent the wide spread of the SARS-CoV-2 Coronavirus causing the Covid-19 disease.  EPA/OMER MESSINGER

LA SCUSA DEL MALPAGATORE……

Invocare il nome della Costituzione, di quale poi, come plateale scusa per defilarsi dalla volontà di affrontare il dramma coronavirus ed agire in difesa dell’economia europea è una cosa di assoluta vergogna, un’infamia senza precedenti nella storia finanziaria del continente europeo, singolare poi che a farlo sono proprio loro…si …i nostri ”cari amici tedeschi”… . Già, pensare che sono i primi ad ostacolare i bond sono proprio loro ai quali sono stati abbuonati parte del risarcimento dei danni di guerra dovuti agli altri stati europei, che ora per curioso destino fanno parte della unione europea, è un gesto di viltà e ingratitudine senza scuse, vedersi ridotto il debito del 50% sui 23 miliardi di dollari dovuti e restituirne, solo in teoria, soli 11,5 è certamente un qualcosa di meraviglioso nel campo della solidarietà tra popoli e stati e l’inizio di una collaborazione fraterna, questo accadeva nel lontano 1953, poi succede che nel 1990, appena 30 anni fa…non trenta secoli fa, alla riunificazione delle due Germanie, Est ed Ovest, il cancelliere Khol si rifiutò di pagare il restante debito, già notevolmente decurtato, stranamente…chissà perché… in quell’occasione la Germania stessa e il parlamento tedesco unito non si posero il problema se diventare insolvente e “paganotte o bidonisti” fosse costituzionale o meno, nel 1990 c’ero… e non ricordo di nessun stato europeo, Italia compresa,  di essersi appellata a qualche inesistente articolo della propria costituzione. Ma poi, di quale costituzione sta parlando il presidente del parlamento tedesco Scheauble ? Cioè, lui dice che emettere bond è anticostituzionale e a quale costituzione si riferisce quando cita la Corte Costituzionale ? E no, perché le parole a volte sono macigni pesantissimi e chiamare in causa la costituzione, non lo si è compreso a quale si ispira, credo lo faccia solo per mero volgare interesse finanziario, egoistico e a discapito degli altri stati, questo è lo “stratagemma legale” che ha trovato il presidente Scheauble per non appoggiare le larghe misure economiche invocate da tutti gli stati europei del sud necessarie alla sopravvivenza dell’unione stessa e dei suoi cittadini, e giustificarle con teorie campate in aria e del tutto farlocche è qualcosa di veramente pazzesco e ridicolo, anzi, direi che oramai siamo proprio alla… “frutta europea”. L’Unione europea non ha, né si è dotata di una vera costituzione come i padri fondatori l’auspicavano, infatti all’inizio della creazione dell’unione sono stati redatti alcuni trattati tra gli stati fondatori che andavano in quella direzione e che poi si sarebbero dovuti integrare in una eventuale costituzione da scrivere tutt’insieme, e allora, visto che la costituzione non esiste a quale si riferisce il caro presidente germanico ? I trattati, quelli sì che esistono, si possono modificare in qualunque momento, se c’è la volontà politica di modificarli, però visto che la Germania non intende far passi in quella direzione ebbene che ora paghi i suoi debiti visto che i soldi li ha, gli euro servono alla Francia come all’Italia e la Grecia e la Gran Bretagna, e poiché “le cambiali impagate” stanno sempre lì e sono senza data… forse si possono incassare ora, per esempio portando il governo tedesco in tribunale per insolvenza…pagassero i debiti se non vogliono i bond…! Ne ho piene le scatole di questi signori altezzosi e arroganti che con i nostri soldi fanno i padroni, quindi o bond o fine dell’Europa…punto.07042020

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Schaeuble, Eurobond contro Costituzione

Ampliare Mes a condizioni soft e lavorare su impatto Bei

© ANSA/

epa08320756 President of the German Parliament Bundestag Wolfgang Schaeuble during a sesstion at the Bundestag Germany's lower house of parliament in Berlin, Germany, 25 March 2020. The Bundestag assembled in lower capacity due to the health crisis to address a series of measures to counter the Coronavirus pandemic in Germany. Among the issues addressed are the Supplementary Budget Act 2020, bankruptcy amid the crisis, Hospital Relief Act, Population protection and social security. Countries around the world are taking increased measures to prevent the wide spread of the SARS-CoV-2 Coronavirus causing the Covid-19 disease.  EPA/OMER MESSINGER

Redazione ANSABERLINO

 

07 aprile 202016:20NEWS

 

(ANSA) – BERLINO, 7 APR – Il presidente del Bundestag tedesco Wolfgang Schaeuble ribadisce che la strada degli Eurobond per la Germania non è percorribile anche per motivi giuridici: “Abbiamo dei trattati europei che mettono dei limiti molto precisi, e abbiamo una corte costituzionale che ha detto in modo molto chiaro cosa è possibile nella nostra costituzione e cosa no.
Tutto ciò che è necessario adesso per la solidarietà possiamo raggiungerlo con gli strumenti che abbiamo. E perciò non dovremmo disperderci in litigi che vengono dal passato”, afferma in una intervista alla Welt.
 

STRALCIO DELL’ARTICOLO POSTATO….SONO ALLIBITO…!

07042020 INFERMIERI

STRALCIO DELL’ARTICOLO POSTATO….SONO ALLIBITO…!

“Che cosa significa? Che semplicemente il Governo, con il benestare di tutte le forze politiche di ogni schieramento, si prepara a creare uno scudo per tutti i nominati dalla politica nella sanità e per tutti coloro che hanno preso decisioni, nel caso in cui giustamente chi tali decisioni le abbia subite – e pensiamo alle centinaia di morti registrati tra infermieri e professionisti in questi mesi per il Covid-19 – pensi di far valere i suoi diritti chiedendo conto delle responsabilità di chi decide. Dirigenti che, oltretutto, sono lautamente stipendiati per prendersi tali responsabilità. Un decreto vergognoso, dunque, che tra l’altro, beffa nella beffa, verrebbe mascherato da “scudo penale per medici e infermieri”.

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Coronavirus. Infermieri di Nursing Up: “Governo cancelli subito il vergognoso emendamento salva-dirigenti”.

07042020 INFERMIERI

Redazione AssoCareNews.it

4 Aprile 2020

Nursing Up – Il Governo cancelli subito la vergogna dell’emendamento che crea uno scudo alle responsabilità dei dirigenti in sanità.

Il Nursing Upsindacato degli Infermieri e delle professioni sanitarie, esprime la massima contrarietà e tutto il suo sdegno per l’emendamento che, aggiunto ai decreti per l’emergenza Cornavirus, il Governo potrebbe approvare volto a garantire l’incolumità e a cancellare tutte le eventuali responsabilità, penale e civili, di direttori e dirigenti della sanità per eventuali eventi avversi verificatisi nel periodo dell’emergenza epidemica.

Che cosa significa? Che semplicemente il Governo, con il benestare di tutte le forze politiche di ogni schieramento, si prepara a creare uno scudo per tutti i nominati dalla politica nella sanità e per tutti coloro che hanno preso decisioni, nel caso in cui giustamente chi tali decisioni le abbia subite – e pensiamo alle centinaia di morti registrati tra infermieri e professionisti in questi mesi per il Covid-19 – pensi di far valere i suoi diritti chiedendo conto delle responsabilità di chi decide. Dirigenti che, oltretutto, sono lautamente stipendiati per prendersi tali responsabilità. Un decreto vergognoso, dunque, che tra l’altro, beffa nella beffa, verrebbe mascherato da “scudo penale per medici e infermieri”.

No signori! I responsabili dovranno rispondere dell’incompetenza espressa in questa vergognosa performance alla fine di questo periodo di grave emergenza. Chi ha avuto delle responsabilità nelle decisioni, chi ha portato al massacro gli infermieri senza i dispositivi di protezione, dovrà dare conto delle sue responsabilità. E la gente deve sapere di questa vergognosa vigliaccata che il Governo sta per varare.

Il Segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, attacca: “Dalla individuazione del primo caso di Covid-19 in poi, ogni giorno di questa maledetta lotta al coronavirus abbiamo chiesto che fossero adottati i provvedimenti di prevenzione adeguati, ai diversi livelli di competenza, per tutti gli operatori. Abbiamo chiesto e ripetuto che venissero applicati i protocolli di protezione specifici per le epidemie, con un governo clinico dell’epidemia in corso e con percorsi dedicati per i malati, con dispositivi di protezione individuale certificati per tutti gli operatori, con la formazione del personale e con personale specifico destinato solo a questa emergenza. Abbiamo ripetuto allo sfinimento che c’era urgentissimo bisogno di altri operatori e infermieri per rimpolpare gli organici che erano e sono inadeguati per quanto andava affrontato. Non siamo mai stati adeguatamente ascoltati.

Ma le decisioni operative che hanno esposto tutti, pazienti, cittadini ed operatori al contagio, sono state prese ugualmente da qualcuno. Il personale è stato esposto al rischio, con pochi strumenti e in taluni casi nemmeno certificati, per non dire del fatto che il personale è stato costantemente spostato da luoghi altamente a rischio ad altri che dovevano essere tenuti il più possibile al riparo. E il personale si è ammalato e in taluni casi è anche morto. E ora ci dobbiamo sentire dire che le responsabilità di chi ha deciso tutto ciò verranno cancellate con un emendamento? Con un disgustoso colpo di spugna?

Il Governo, la Regione e la Giunta regionale, si scordino che noi lasceremo che questo inaccettabile emendamento, sostenuto apertamente o tramite una sorta di silenzio assenso da tutti i partiti, dalla destra alla sinistra, venga approvato senza reagire.

Alla fine di tutto quanto, dopo che come sempre avremo compiuto il nostro dovere di soccorso alle persone, chi ha deciso di mandare al contagio e in taluni casi alla morte i nostri colleghi, dovrà prendersi le sue responsabilità. Su questo non c‘è dubbio.

Oggi, invece, non escludiamo che, se questo emendamento o questi emendamenti non dovessero essere subito stracciati e ritirati, si possano mettere in campo tutte le azioni di protesta che possediamo.

Noi siamo persone che ogni giorno responsabilmente donano abnegazione e la propria vita a salvare quella degli altri, ma abbiamo una dignità e chiediamo rispetto.

Questa idea dello scudo penale è una vergogna che non può essere taciuta e che gli infermieri e i professionisti sanitari di tutto il Paese, e le famiglie di coloro che non ci sono più, non si meritano”.

 

LA STRAGE DEI…NONNI..!

06042020 Lecce

LA STRAGE DEI…NONNI..!

Assurdo che possano accadere queste barbarie nei confronti dei nostri nonni… gente anziana fragile e debole…nonni che hanno costruito il nostro presente e lavorato una vita per noi…e noi… li ringraziamo in questo modo ? È inaccettabile che nel 2020 si faccia morire di inedia la gente…ma cosa sta succedendo all’essere umano ? Capisco il momento di disagio, lo è anche per me, ma non si può lasciar morire di sete una persona o farla vivere in assenza di tutto e nella sofferenza, è una cosa demoniaca che non può appartenere al genere umano. Qui le cose stanno degenerando nella mostruosità e nel disinteresse, dopo l’orrenda storia, ancora con tanti punti da chiarire, dei cento morti di anziani nella città di Pavia ora dalla provincia di Lecce ci arriva quest’altra orribile notizia. Il caso è così eclatante che ne hanno parlato persino nella trasmissione televisiva di Giletti a “Non è l’Arena”… È davvero dura assistere impotenti al massacro di anziani che cadono come birilli colpiti dalla sfera di una sala bowling, è una cosa dolorosissima…e purtroppo anche oggi registriamo altri decessi di anziani, il numero di morti in totale è arrivato a 16.523 …e tra loro sono proprio tanti gli anziani….e quel che più ci terrorizza è che la fine del tunnel è ancora lontana…e chissà quanti altri nonni perderemo. Rammentate tutti che i nostri nonni rappresentano il bagaglio di esperienza e di vita vissuta …” ben stagionato e mai in scadenza”….proteggeteli se potete… 06042020

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CRONACA

Coronavirus, la denuncia: «Pazienti della casa di riposo morti di fame e di sete»

 

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06042020 Lecce

05 APRILE 2020

Nella struttura di Soleto, in provincia di Lecce, il bilancio provvisorio è di 9 morti: il servizio andato in onda a Non è l’Arena su La 7 | CorriereTv

Coronavirus, la denuncia: «Pazienti della casa di riposo morti di fame e di sete». Nella struttura di Soleto, in provincia di Lecce, il bilancio provvisorio è di 9 morti: il servizio andato in onda a Non è l’Arena su La 7

 

NON FACCIAMO DEL MALE AGLI ANIMALI..GRAZIE…

06.03.2020 TIGRE

NON FACCIAMO DEL MALE AGLI ANIMALI..GRAZIE…

Questa non è per niente una bella notizia, rischiare di contagiare gli animali domestici e non è un bel problema, è necessario affrontarlo seriamente e con cautela. Quindi, i positivi stiano lontano da detti animali, ovviamente per non contagiarli. Fateli accudire da persone sane e teneteli lontani da quelle malate.. Attenzione, lo metto ben in evidenza, sono gli animali che rischiano di essere contagiati dall’uomo e non il contrario, noi uomini non dobbiamo avere nessun timore di essere contagiati da loro perché, sino ad oggi, non è dimostrato scientificamente che l’animale possa contagiare le persone e attenzione alle tante bufale che girano.

06.04.2020 manliominicucci.myblog.it

 

Coronavirus, tigre positiva a New York: ospite dello zoo del Bronx, infettata da un uomo, è la prima al mondo. Leoni sotto osservazione

ANIMALI

Domenica 5 Aprile 2020

06.03.2020 TIGRE

È risultata positiva al coronavirus una tigre ospitata nello zoo del Bronx, a New York. Lo riportano diversi media americani, tra cui l’agenzia Bloomberg, che citano una nota della fondazione Wildlife Conservation Society. Si tratta della prima tigre infettata dal Covid-19 ma non del primo felino: i casi di almeno due gatti contagiati (uno a Hong Kong e uno in Belgio) hanno acceso i riflettori sulla necessità di tutelare gli animali domestici dal virus.

APPROFONDIMENTI

LEGGI ANCHE Coronavirus e animali, i veterinari: «Attenzone alle fake news, evitare speculazioni»

La tigre malese contagiata a New York si chiama Nadia, ha 4 anni ed è il primo animale a risultare positivo negli Usa. Sotto osservazione anche tre altre tigri e tre leoni con gli stessi sintomi. Si sospetta siano state infettate da un dipendente del giardino zoologico.

 

BISOGNA GUARDARE AL FUTURO..!

06042020 Conte

BISOGNA GUARDARE AL FUTURO..!

La situazione sanitaria, e non, di casa nostra continua a sollevare concreti dubbi e perplessità nell’immediato futuro. Torino ha già esaurito i fondi assistenziali alimentari, e questo è un dato allarmante, i contagi ci sono sempre, come anche i decessi sono presenti anche se in numero ridotto rispetto a ieri. Il nuovo e ancor più complicato quesito da risolvere è la normalità, ovvero la vita quotidiana, fatta delle semplici cose…se i tempi si allungano sarà complicato per i cittadini, ci sarà davvero da preoccuparsi perché il problema alimenti per le famiglie, casa da pagare e fatture delle utenze non sarà circoscritto solo a qualche città italiana ma sarà un fenomeno europeo. Ed è incredibile quanto esasperante toccare con mano il menefreghismo della commissione europea e dei governi del nord Europa, quello che non riescono a capire che l’economia globale è come.., uso un termine di paragone alquanto singolare ma efficace al fine di comprendere, “la catena di Sant’Antonio”…quando si rompe un anello si ferma tutto. La Germania smettesse di far la voce grossa, perché sarà proprio il paese tedesco che tra tutti è quello rischia di più. Infatti i prodotti di produzione tedesca sono si validi, ma terribilmente costosi e se ci sarà crisi economica è difficilissimo che ritornerà in produzione ottimale come nel passato. Credo che gli analisti avranno già fatto le loro valutazioni e forse martedì prossimo si troverà una via d’uscita. Intanto si comincia a guardare il futuro del nostro paese valutando la ripresa delle attività lavorative, la scuola deve ripartire e così…ritornare a vivere. 06042020.

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, Coronavirus, attesa per il nuovo decreto: sul tavolo del Governo aiuti a scuola, imprese e famiglie

Al vaglio del Consiglio dei Ministri anche il rinvio delle elezioni amministrative

di Redazione – 06 Aprile 2020 – 12:45

06042020 Conte

Regione. Scuola, liquidità alle imprese, aiuti alle famiglie e alle imprese. Sono questi, in particolare, i punti all’ordine del giorno che verranno discussi durante il nuovo Consiglio dei Ministri in programma nella giornata odierna.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riunito a Palazzo Chigi i capi delegazione dei partiti di maggioranza con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro.

 ultime notizie – Oggi atteso il decreto su scuola e aiuti a famiglie e imprese. In Italia quasi 16mila vittime. Positivo il direttore Morti in servizio 87 medici

alla gli aiuti si pensa allo stop dell’Iva, dell’Irpef e dei contributi.

O si torna in classe il 18 maggio o non si torna più fino a settembre. Sono queste le due ipotesi di cui si parla per quanto riguarda questo anno scolastico. Al Consiglio dei ministri di oggi dovrebbe arrivare l’ok sul decreto che definirà il futuro della scuola italiana. L’attenzione è soprattutto per gli esami di maturità e per quelli di terza media. Dubbi anche per il prossimo anno, se ci saranno ancora infezioni di Covid-19 è possibile un maggior distanzia

CHI È CAUSA DEI SUOI GUAI….

06042020 svezia corona

CHI È CAUSA DEI SUOI GUAI….

…Pianga se stesso… così recita un proverbio di antica data e sempre in uso e di perenne validità. La Svezia è il paese che negli ultimi anni curiosamente è diventato il paradosso dell’Europa del nord, non ne azzecca più una, sbaglia tutte le politiche sociali e continua a sbagliare, certo, lo fa perché il suo dogma è garantire la libertà individuale sino all’eccesso, anche quando questa può essere deleteria per la salute pubblica e per gli altri cittadini. Non contenta di aver stravolto la società, civilissima e secolare, con l’arrivo di numerosi migranti senza nessun raziocinio, senza nessuna regola e logica, ha continuato la sua folle opera anche nella questione epidemica coronavirus. Quindi niente isolamento, niente mascherine, nessun divieto e tutti felici e contenti a godersi il sole primaverile nei tanti parchi a loro disposizione. E secondo voi, come poteva finire questo illogico e irresponsabile comportamento ? Finisce che la Svezia ora deve fare i conti con l’incubo peggiore del XXI secolo…il contagio dal coronavirus. Allo stato attuale si hanno già 373 decessi, 520ricoverati in terapia intensiva e il numero di contagiati arrivano a 6.443,  e sono notizie che arrivano dalla Svezia frammentarie e imprecise, la stranezza è che non è chiaro il perché ci sia una scarsità di informazioni da un paese cosiddetto “civilissimo”, abbiamo più notizie dai paesi meno aperti alla comunicazione come quello iraniano, egiziano o dai tanti paesi africani o asiatici che dalla Svezia, il confronto non regge. Sì, è davvero sorprendente che un paese europeo che si dichiara democraticissimo e paladino dell’assoluta libertà individuale poi si celi dietro una clamorosa quanto banalissima omertà in stile mafioso, è inconcepibile l’assenza di un’informazione classica e libera e costante, episodi già accertati tempo addietro e denunciati anche dall’opposizione politica svedese. Tuttavia, bisogna precisare che la difficoltà di avere notizie dalla Svezia nasce ed inizia con la cospicua immigrazione di natura islamica, avvenuta una decina di anni fa, immigrati di diversa cultura che hanno stravolto e condizionato negativamente il modo di vivere degli svedesi. Francamente non la capisco, avevo un’idea della Svezia molto diversa dal loro modus operandi attuale…ma intanto si preparassero ad affrontare le conseguenze di una sconsiderata sottovalutazione del contagio e della sua reale pericolosità. Purtroppo chi è causa dei suoi guai…pianga i suoi morti ..a me non resta solo che sperare che ce la facciano a superare il momento drammatico evitando i tanti decessi che abbiamo registrato noi, gli spagnoli ed ora gli statunitensi. In bocca al lupo e buona fortuna… Svezia…05042020

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Coronavirus, la Svezia pronta a cambiare rotta: «Basta “tutto aperto”, prepariamoci a migliaia di morti»

06042020 svezia corona

Nell’ultima settimana la progressione dell’infezione è raddoppiata a Stoccolma, il più grande di focolaio del Paese. Il governo di minoranza socialdemocratico pronto a bypassare il Parlamento per introdurre provvedimenti eccezionali

di Sandro Orlando

Stoccolma,

La Svezia si prepara a cambiare strategia, per affrontare l’imminente ondata d’urto della pandemia. E con un’intervista-choc in stile Boris Johnson, il premier Stefan Löfven avvisa gli svedesi: «Prepariamoci a migliaia di morti», dice il leader socialdemocratico al quotidiano Dagens Nyheter, ricordando ai suoi concittadini che «è importante avere disciplina», evitando ad esempio di andare a trovare i parenti più anziani, e lavandosi spesso le mani, perché la crisi andrà avanti per mesi.

«Ognuno decide come procedere per il distanziamento sociale e per rafforzare il sistema sanitario», ha aggiunto però Löfven: «Noi lo facciamo in un modo diverso. Certe volte dipende anche dal fatto che siamo in una fase diversa».
Insomma il premier svedese non sembra per ora voler rinnegare la linea morbida adottata nel contrasto all’emergenza sanitaria, con bar e ristoranti, negozi e uffici aperti, e la semplice raccomandazione a limitare i contatti, affidandosi al senso di responsabilità individuale. Per ora solo gli assembramenti con più di 50 persone sono stati vietati, il campionato di calcio e le manifestazioni sportive sono stati rinviati, e scuole e università sono passati alle lezioni a distanza.
Questa strategia — le cui motivazioni storico-epidemiologiche sono state indagate qui, e che ha sollevato critiche e perplessità anche tra gli svedesi — comincia ora a mostrare i suoi limiti, a fronte del trend di progressione dell’infezione: nel corso dell’ultima settimana i casi accertati nella sola area di Stoccolma – il più grande focolaio di Covid-19 della Svezia – sono quasi raddoppiati arrivando ai nuovi 225 contagi di ieri.
E con questo il bilancio della pandemia nella piccola nazione scandinava (10 milioni di abitanti in un Paese del 50% più grande dell’Italia) segna ormai 6.443 pazienti

 infetti, di cui 520 in terapia intensiva, e 373 morti, con una media di 12 mila tamponi a settimana.
Ecco perché nonostante le rassicurazioni di Löfven, sul fatto che la Svezia non rinuncerà alla sua «diversità» nell’approccio alla pandemia, evitando di ricorrere al restringimento delle libertà personali, il suo governo è pronto a varare delle misure emergenziali. Secondo indiscrezioni stampa, l’esecutivo di minoranza guidato dal premier socialdemocratico avrebbe pronta una proposta di legge che lo autorizzerebbe a prendere dei provvedimenti senza l’approvazione del Parlamento. Questa proposta necessita però del sostegno dell’opposizione, e verrà discussa nei prossimi giorni.

 

L’ITALIA NON HA FATTO… SCUOLA !

050402020 TRUMP

L’ITALIA NON HA FATTO… SCUOLA !

Evidentemente deve essere così, gli amici statunitensi non hanno voluto imparare nulla dall’esperienza drammatica italiana, purtroppo non dimentico la spavalderia degli americani e di Trump dinanzi al dilagare del virus con tutta la sua letalità in Cina prima ed in Italia dopo.. Invece di erigere un muro alto chilometri e bloccare nei fatti tutti gli ingressi nel paese si sono persi dietro le solite dispute da … salotto…. Trump non aveva capito la portata del pericolo epidemico e ha tergiversato solo per mero interesse borsistico cercando di salvare l’economia e il lavoro degli operai. Lodevole iniziativa ma sbagliata in tutto, questo ebbi modo di scriverlo, rimarcando che la sua scelta era “scellerata”. Ora che il virus è arrivato prepotentemente da loro e falcidia esseri umani, si rende conto del nemico in casa, un nemico mortale che lo fa tremare e in tutti i sensi perché le conseguenze, secondo le previsioni di autorevoli economisti e virologi, sono surreali, inimmaginabili al momento. Ma la colpa, ancora più grave, appartiene ai… carissimi governatori di tutti gli stati americani… Già, ogni singolo stato potevano decidere in maniera autonoma ed indipendente sul da farsi e adottare le necessarie cautele, ma non lo hanno fatto e non si capisce il perché, anzi quando Trump voleva chiudere lo stato di New York, il governatore Cuomo si oppose solo perché… politicamente è un democratico e quindi contro il repubblicano Trump , e la sua decisione è stata dettata dalla logica del porsi sempre contro ogni decisione dell’avversario politico… così è la politica… funziona così anche da noi…Intanto ora Cuomo piange i suoi morti, e per la sua incapacità in futuro ne piangerà a migliaia, sperando che non siano a centinaia di migliaia…La tanto auspicata cautela e prevenzione non c’è stata, non si è voluto guardare all’esperienza drammatica italiana ed ora tocca anche a loro soffrire. Non c’è nulla da fare, la maledetta politica ed economia sono sempre i “prodotti più pregiati” … anche a dispetto della vita umana. Eppure era facile capire la pericolosità del virus, lo dico e lo scrivo dalla metà di gennaio… l’ho predicato nel vuoto assoluto a quanto pare… peccato, se mi avessero ascoltato forse oggi non saremmo alle condizioni estreme… forse…ma non sì può tornare indietro nel tempo per cambiare il futuro e ora _godiamoci il presente”. 05042020

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Trump, molti morti in prossime settimane

‘Situazione incredibile, mai vista una cosa simile’

© ANSA/EPA

050402020 TRUMP

Redazione ANSAWASHINGTON

04 aprile 2020  22:32NEWS

(ANSA) – WASHINGTON, 4 APR – “Ci saranno molti morti nelle prossime settimane”: lo ha detto il presidente americano parlando al briefing quotidiano con la stampa della task force anticoronavirus della Casa Bianca. Gli ultimi dati Usa parlano di oltre 8.000 vittime e oltre 300 mila casi di contagio. “E’ una situazione incredibile, non si è mai vista una cosa simile”, ha aggiunto Trump.

 

 

2 MORTI OLTRE QUELLI DEL VIRUS…

epa08342529 A drone used by police to monitor activities of people in the JubelPark in Brussels, Belgium, 04 April 2020. In order to contain the spread of coronavirus, Belgium is under lockdown, which is scheduled to be in place until 19 April 2020. Only supermarkets and essential trade will remain open.  EPA/JULIEN WARNAND

2 MORTI OLTRE QUELLI DEL VIRUS…

SICURAMENTE E’ UNO CHE LE ROTELLE NON LE HA TUTTE A POSTO… SPECIE IN UN MOMENTO DEL GENERE, METTERSI AD AMMAZZARE LA GENTE COSI’ GIUSTO PER…E  SENZA UN VALIDO MOTIVO E’ ALLUCINANTE CHE AGGIUNGE SCONCERTO ALLA SOFFERENZA EDPIDEMICA. SEBBENE,  SI VOCIFERA CHE E’ UN CALNDESTINO, SUDANESE, RICHIEDENTE ASILO E ASPETTARE DI OTTENERLO PROPRIO IN QUESTO MOMENTO RAPPRESENTA LA FOLLIA ASSOLUTA, IMPENSABILE IN PIENA EMERGENZA SANITARIA DOVE TUTTO IL PERSONALE E’ COINVOLTO NELLE OPERAZIONI DI ASSISTENZA. OPPURE, IPOTESI PIU’ PLAUSIBILE, TRATTASI DEL SOLITO TERRORISTA SPINTO DA MOTIVAZIONI RELIGIOSE O POLITICHE….ATTENDIAMO L’ESITO DELLE INDAGINI E VEDIAMO UN PO’.  04032020

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Attacco con coltello in Francia, 2 morti

A Romans-sur-Isère, nel sud-est

 

epa08342529 A drone used by police to monitor activities of people in the JubelPark in Brussels, Belgium, 04 April 2020. In order to contain the spread of coronavirus, Belgium is under lockdown, which is scheduled to be in place until 19 April 2020. Only supermarkets and essential trade will remain open.  EPA/JULIEN WARNAND

Redazione ANSAPARIGI

04 aprile 202012:23NEWS

(ANSA) – PARIGI, 4 APR – Attacco con coltello a Romans-sur-Isère nel sud-est della Francia: due persone sono morte, secondo fonti concordanti.
 

ANCORA UN’ALTRA “PROFEZIA” ?

05042020 ILARIA CAPUA

ANCORA UN’ALTRA “PROFEZIA” ?

Ilaria Capua, nota ricercatrice italiana che lavora negli USA ha parlato nuovamente del coronavirus in collegamento con Radio2, lei è sempre ferme sulle sue convinzioni e cioè che il virus non è letale e descrive la velocità del contagio e la sua rapida diffusione solo perché viaggia con mezzi più veloci rispetto al passato, obiettivamente qui trovo che ha perfettamente ragione, ma non sono d’accordo sulla scarsità del pericolo infezione in quanto tanti altri suoi illustri colleghi hanno un’idea diametralmente opposta. Tuttavia le sue esternazioni e convinzioni dell’oggi mi lasciano nuovamente basito ed allora leggiamo cosa ha detto la dottoressa Capua  : Con il primo contagio da Covid 19 su un gatto è arrivato il colpo di coda che ci aspettavamo, essendo un virus di origine animale, ora torna a infettarli. Quindi ora necessita anche gestire le infezioni degli animali, sia domestici, come l’esemplare felino contagiato che quelli da reddito, animali negli allevamenti giusto per intenderci. Altro evidente problema di gestione sanitaria pubblica che si somma all’attuale in un momento già tanto difficile . Visto il clamore suscitato del mio precedente articolo, con il quale informavo che gli animali domestici rischiavano di essere contagiati dai loro padroni se positivi e i dubbi sollevati, importante è leggere la precisazione delI’ISS sulla questione contagio agli animali domestici  al fine di dissipare ogni perplessità :<< l’Istituto superiore di Sanità sottolinea che fino al 2 aprile sono solamente 4 i casi documentati di animali domestici positivi e in tutti i casi all’origine dell’infezione vi sarebbe la malattia dei loro proprietari affetti da COVID-19». << Il dato, per quanto limitato a poche osservazioni, merita attenzione, si sottolinea, a questi casi di infezione avvenuta naturalmente, si stanno infatti aggiungendo i risultati degli studi sperimentali effettuati in laboratorio su alcune specie domestiche. Questi confermerebbero la suscettibilità del gatto, del furetto e, in misura minore, del cane all’infezione da SARS-CoV-2». Spero sia tutto chiaro…però abbiamo due pareri contrapposti, la dottoressa solleva il problema del rapporto tra uomini e animali domestici, fenomeno che potrebbe estendersi ancora di più mentre l’ISS sostiene il contrario. E noi, a chi dobbiamo ascoltare e dar credito visto e considerato che ci sono ben quattro animali contagiati dai loro padroni  che smentiscono l’ISS ? Ci risiamo, siamo tornati indietro nel mese di gennaio quando ci dicevano di non indossare le mascherine e che il virus da noi non sarebbe mai arrivato e che non era letale…ma intanto siamo già a 15.370 morti  ? Ma dico, è questo il modo di comunicare con i cittadini ed informarli ? Sono sempre più convinto che tanti signori dell’ISS non siano sufficientemente preparati, perché se lo fossero stati, probabilmente, non ci sarebbero tante incertezze e dubbi e forse tanti morti non li avremmo avuti… In ultimo è bello dirlo, finalmente una splendida notizia, in Cina dal 1 di maggio sarà vietato mangiare le carni dei gatti e cani…questa sì che è una grande vittoria. 04042020

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Coronavirus, Capua: il Covid-19 non andrà via in estate. Primo gatto contagiato apre nuovo fronte infezioni tra animali

05042020 ILARIA CAPUA

Venerdì 3 Aprile 2020

Ci sono «zero possibilità» che il Coronavirus scompaia con l’estate e con i primi contagi sui gatti si apre un nuovo fronte: quello della gestione delle infezioni tra gli animali da cui tra l’altro tutto è partito. Lo ha detto la virologa Ilaria Capua che dirige l’One Health Center of Excellence all’Università della Florida prima che arrivasse anche la raccomandazione dell’Iss di isolare gli animali domestici a contatto con padroni affetti da COVID-19 perché «sono suscettibili a SARS-CoV-2».

Capua, in riferimento al virus della Sars, ha ribadito nel corso di una diretta Instagram con il sindaco di Firenze Dario Nardella che in quel caso «è scomparso con l’estate ma non per il caldo. La Sars è stata fermata da un contenimento, non dal caldo». Tra i problemi che hanno portato alla diffusione del Coronavirus anche la globalizzazione, la possibilità di spostarsi rapidamente da una parte all’altra del mondo: «La pandemia spagnola – ha spiegato – ci ha messo due anni a fare il giro del mondo perché è ‘andatà a piedi, con le navi». Il Coronavirus, ha aggiunto, «non è un virus super resistente, anzi è fragile, ma si trasmette con grande facilità». «Questo è un fenomeno di portata epocale. Siamo di fronte ad una emergenza sanitaria, ma non è un tunnel senza fine. Ne usciremo» anche se «saremo tutti diversi», ha aggiunto.

Il nodo condizionatori
«Non possiamo escludere il propagarsi del coronavirus dai condizionatori. La Sars 1, nel 2002, si è propagata dai sistemi di aerazione e riscaldamento di un hotel. Non possiamo escludere origine e durata perché conosciamo questo virus solo da quattro mesi, Sappiamo però che i virus sono abbastanza delicati, non sopravvivono a temperature estreme. Il caldo potrebbe seccare lo starnuto e diciamo che quello che cade in terra non potrebbe infettare. Sulla trasmissione area direi, per semplificare, che da qui alla cucina anche no», ha detto la Capua in collegamento dagli Usa su Radio Rai 2, a Caterpillar.

«Sappiamo solo che è un fenomeno, per quanto duro, naturale. – ha sottolineato l’esperta – È la seconda pandemia di questo secolo, mentre nel secolo scorso ce ne sono state quatto. Ma adesso la ricerca ha fatto molti passi avanti. E l’appiattimento della curva dei contagi in Italia è frutto delle misure di contenimento. Stiamo vedendo un frame di 15 giorni fa, e purtroppo nell’analisi della curva va tenuto conto che ogni regione ha campionamenti diversi».

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Il nuovo fronte: le infezioni di ritorno negli animali
Con il primo contagio da Covid 19 su un gatto «è arrivato il colpo di coda che ci aspettavamo. Essendo un virus di origine animale, ora torna a infettarli. Bisogna così gestire anche l’infezione degli animali, sia domestici come l’esemplare felino che quelli da reddito, negli allevamenti. E questo sarà un enorme problema di gestione sanitaria pubblica».

Sul sito dell’Istituto superiore di Sanità si sottolinea che «fino al 2 aprile sono solamente 4 i casi documentati di animali domestici positivi: in tutti i casi all’origine dell’infezione vi sarebbe la malattia dei loro proprietari affetti da COVID-19». «Il dato, per quanto limitato a poche osservazioni, merita attenzione – si sottolinea – a questi casi di infezione avvenuta naturalmente, si stanno infatti aggiungendo i risultati degli studi sperimentali effettuati in laboratorio su alcune specie domestiche. Questi confermerebbero la suscettibilità del gatto, del furetto e, in misura minore, del cane all’infezione da SARS-CoV-2».

L’Iss spiega che nei due cani e nel gatto osservati ad Hong Kong, l’infezione si è evoluta in forma asintomatica. Il gatto descritto in Belgio ha, invece, sviluppato una sintomatologia respiratoria e gastroenterica a distanza di una settimana dal rientro della proprietaria dall’Italia. L’animale ha mostrato anoressia, vomito, diarrea, difficoltà respiratorie e tosse ma è andato incontro a un miglioramento spontaneo a partire dal nono giorno dall’esordio della malattia.

«Essendo SARS-CoV-2 un virus nuovo, occorre intensificare gli sforzi per raccogliere ulteriori segnali dell’eventuale comparsa di malattia nei nostri animali da compagnia, evitando tuttavia di generare allarmi ingiustificati – scrive l’Iss – Vivendo in ambienti a forte circolazione virale a causa della malattia dei loro proprietari, non è inatteso che anche gli animali possano, occasionalmente, contrarre l’infezione. Ma, nei casi osservati, gli animali sono stati incolpevoli «vittime».

Gli esperti dell’istituto superiore di Sanità ricordano che non esiste «alcuna evidenza che cani o gatti giochino un ruolo nella diffusione epidemica di SARS-CoV-2 che riconosce, invece, nel contagio interumano la via di trasmissione. Tuttavia, la possibilità che gli animali domestici possano contrarre l’infezione pone domande in merito alla gestione sanitaria degli animali di proprietà di pazienti affetti da COVID-19».

«La raccomandazione generale è quella di adottare comportamenti utili a ridurre quanto più possibile l’esposizione degli animali al contagio, evitando, ad esempio, i contatti ravvicinati con il paziente, così come si richiede agli altri membri del nucleo familiare. Gli organismi internazionali che si sono occupati dell’argomento raccomandano di evitare effusioni e di mantenere le misure igieniche di base che andrebbero sempre tenute come il lavaggio delle mani prima e dopo essere stati a contatto con gli animali, con la lettiera o la scodella del cibo».

La replica
«La nota dell’Iss è chiara: non ci sono prove che gli animali d’affezione abbiano un qualsivoglia ruolo nella diffusione del virus: la trasmissione avviene da persona a persona. C’è il rischio semmai che gli animali ‘prendanò il virus dai loro amici umani, non si capisce ancora se sviluppando la malattia o meno. Sembrerebbe di no o che i sintomi siano comunque lievi». Lo fa sapere all’Adnkronos Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, commentando le considerazioni dell’Iss sugli animali domestici. «Resta confermato, in attesa di studi più approfonditi, quanto suggerisce il semplice buon senso: adottare le normali misure igieniche (accurato lavaggio delle mani) prima e dopo aver toccato l’animale domestico, la lettiera, la scodella, i ‘giochì che normalmente utilizza – conclude – Anche in questo l’animale va trattato come un membro della famiglia, che faremmo di tutto per non contagiare».

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L’Oms: lotta a virus ancora lunga
«Abbiamo ancora molta strada da percorrere in questa lotta. L’Oms lavora ogni giorno con tutti i paesi e i partner per salvare vite e per mitigare l’impatto sociale ed economico della pandemia da covid». Lo ha sottolineato il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel consueto briefing con la stampa.

Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 19:34