UN DRAMMATICO…CAOS..

26042020 bare ecuador

UN DRAMMATICO…CAOS..

E già…oltre la povertà ora l’Ecuador vive il suo peggior momento dall’inizio della pandemia, i contagi e i malati sono troppi per i pochi ospedali e non sempre adeguatamente attrezzati ad affrontare l’urgenza dei ricoveri in terapia intensiva, né hanno spazio disponibile dove allocare le decine di deceduti e si vedono costretti alla sistemazione obbligata nei locali bagni ospedalieri… è incredibile, ma in sintesi è come “gettare nel cesso degli esseri umani” senza tanti giri di parole…. Oltretutto, per i poveri ecuadoregni i guai aumentano ogni giorno che passa, infatti oltre che evitare il contagio devono anche superare il problema della sopravvivenza alimentare che in questo momento è di una gravità pari all’epidemia per via della scarsità di generi alimentari e l’indisponibilità di reperire il denaro necessario per l’acquisto di detti beni, non dimentichiamoci che l’indigenza e la povertà assoluta regna sovrana nel popolo ecuadoregno in tutti i suoi ceti e questo grazie alle politiche scellerate dei governi precedenti. Mi piacerebbe sapere dalla gente del posto, magari se qualcuno è in contatto con loro ce lo potrebbero dire, se l’ONU e l’OMS si stanno prodigando ad inviare aiuti sanitari ed alimentari alla povera popolazione sud americana, lo chiedo perché da quei pochi servizi televisivi che mandano in onda e dai video internet visionati traggo la narrazione di uno scenario horror ed episodi non degni di appartenere al genere umano, bare con dentro le vittime parcheggiate nelle strade come cassonetti della pattumiera sono una volgarità inenarrabile, i morti sistemati nei bagni sono episodi che indignano il mondo tutto e l’ONU dovrebbe farsi da fare e non pensare alle solite chiacchiere di circostanza, tra l’altro,  il suo compito è anche quello di aiutare gli stati che si trovano in emergenza e l’Ecuador ora è in piena emergenza o non l’hanno ancora capito ?. 26042020

…by… manliominicucci.myblog.it

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26 APRILE 2020 13:44

Coronavirus Ecuador, dichiarata morta, viene trovata viva in ospedale

26042020 bare ecuador

Si è trattato di uno scambio dʼidentità. Lʼospedale ha fatto sapere che allʼepoca la confusione per lʼemergenza era troppa e quindi è stato fatto un errore. La famiglia: “Abbiamo le ceneri di qualcun altro”

Era stata dichiarata morta. Morta a causa del coronavirus. Ora, dopo che per tre settimane la famiglia ha creduto che la loro parente fosse deceduta, si è scoperto che è viva. E’ quanto accaduto nella città di Guayaquil, epicentro dell’epidemia di Covid-19 in Ecuador, ad Alba Maruri, una donna di 74 anni. Si è trattato di uno scambio d’identità: l’ospedale ha fatto sapere che all’epoca la confusione per l’emergenza era troppa e quindi è stato fatto un errore. I familiari avevano anche ricevuto delle ceneri, credendo fossero della falsa “vittima”, ma ora non si sa di chi siano.

Secondo il quotidiano locale El Comercio, Maruri è stata ricoverata in ospedale il mese scorso con febbre alta e difficoltà respiratorie. Il 27 marzo, i familiari della donna sono stati informati della sua morte e, una settimana dopo, hanno ricevuto le ceneri.

 

Ma poi giovedì 23 aprile, Maruri, che era in coma, si è svegliata e ha ripreso conoscenza. Quando ha comunicato il suo nome i medici sono rimasti stupiti. La donna ha chiesto subito al personale sanitario di contattare la sorella. Ora è in buone condizioni di salute.

 

Dei rappresentanti dell’ospedale si sono recati a casa della sorella di Maruri per scusarsi, ha riferito El Comercio, e hanno detto che all’epoca la struttura era nel caos a causa del numero di casi e morti di coronavirus.

 

È un miracolo. Per quasi un mese abbiamo pensato fosse morta”, ha dichiarato la sorella della donna, Aura, come riporta la Bbc. “Adesso – ha aggiunto – ho le ceneri di qualcun altro”.

 

La famiglia ora chiede un risarcimento e il rimborso del costo della cremazione.

 

Ospedali Ecuador al collasso, cadaveri nei bagni – Sempre a Guayaquil, in un ospedale, le vittime di coronavirus vengono ammucchiate nei bagni, portate lì dagli infermieri perché il personale dell’obitorio non è più sufficiente. E’ la drammatica testimonianza di un infermiere che racconta “l’incubo” che sta vivendo con il crollo del sistema sanitario di questa città portuale sulla costa del Pacifico: “Il personale dell’obitorio non era più sufficiente e diverse volte abbiamo dovuto trasportare i corpi e ammucchiarli nel gabinetto. Solo quando i cadaveri sono diventati sei, sette sono stati ritirati”.

 

La sua esperienza “traumatica” lo ha sconvolto, sia nella vita privata che professionale. Quando è stata dichiarata l’emergenza a marzo, ricorda, ogni infermiere è passato da 15 pazienti sotto la sua responsabilità a 30, in servizio 24 ore al giorno. “C’erano così tante persone in arrivo, abbiamo prestato le prime cure ma molti sono morti subito. Abbiamo 65 unità di terapia intensiva occupate da pazienti con Covid”, ha dichiarato.

 

“Le persone sono sole, tristi. I farmaci causano disturbi gastrointestinali. Si sentono male e pensano che non si riprenderanno, e vedono la persona della stanza accanto che sta soffocando urlare per l’ossigeno”, ha aggiunto l’infermiere. L’Ecuador ha registrato circa 23mila casi di Covid-19, e 600 morti dal 29 febbraio, la maggior parte a Guayaquil. Ma il conteggio ufficiale fa solo intravedere la tragedia. Il presidente Lenin Moreno ha ammesso che “i registri riflettono solo una parte” della realtà.

 

UN DRAMMATICO…CAOS..ultima modifica: 2020-04-27T19:37:46+02:00da manlio22ldc
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