CI VORREBBE UN AMICO IN PIU’ …

22042020 Zingaretti a la mascherine

CI VORREBBE UN AMICO IN PIU’ …

Evidentemente nella vita bisogna essere fortunati quanto astuti e saperci fare con le amicizie che contano, quelle giuste per intenderci. Ci sono opportunità che solo poche persone riescono a cogliere per riuscire a sviluppare, dall’oggi al domani, un business milionario, di diverse decine è certamente non è cosa di  tutti, quindi, bravi ai signori della Eco.Tech Srl di Roma. Passare da una stato di inattività commerciale e priva dell’adeguato fatturato al business milionario è meraviglioso…però… mi chiedo come si sia improvvisamente riuscita  a ricevere commesse da un soggetto amministrativo pubblico come la protezione civile della regione Lazio. Certo, nell’occasione la gara d’appalto non è contemplata  vista l’emergenza e le disposizione della protezione civile nazionale in materia di rifornimenti di D.I.P. , (dispositivi di sicurezza individuale). Rammento che il presidente della regione Nicola Zingaretti, nonché segretario del partito democratico, al momento non ha fornito nessuna valida spiegazione e all’epoca dei fatti si è dato malato, perché contagiato dal virus, una vera quarantena salva imbrogli…”bravo Nicola”. Non intendo entrare nel merito della fornitura e analizzare la commissione di ben 35,9 milioni di euro, non serve, al momento se ne sta occupando la Corte dei Conti e d è ovvio che io non intenda disquisire sulla questione, ho fiducia nelle istituzioni e assisto da spettatore e attento osservatore alle indagini. Tuttavia, desidero soffermarmi sul commissionario della fornitura, infatti mi incuriosisce, e non poco, comprendere come abbia fatto una società, a responsabilità limitata, ad ottenere una commissione di quella portata, quali garanzie ha fornito alla protezione civile laziale, e al presidente Zingaretti . Ma andiamo per ordine, la società Eco. Tech S.rl. ha come oggetto sociale l’attività di commercio all’ingrosso di “lampade led di design” e registra uno stato d’inattività…quindi nei fatti vuol dire che non fattura una …”cippa di niente”…, poi magicamente vede la possibilità, come… è da capire, di entrare nel business dei dispostivi medici, corrono da un notaio, pagano una cifra superiore ai 1.200 euro, il quale invia alla camera di commercio la  modifica dell’oggetto sociale dell’attività in : “Commercio all’ingrosso di articoli medicali ed ortopedici” e si butta nell’affare… che tempestività verrebbe da dire, quindi, modificato l’oggetto sociale si propone come intermediario e distributore per l’acquisto dei DPI dalla Cina. Fin qui è tutto chiaro…veramente è tutto poco chiaro…ma andiamo avanti, ovviamente quali sono le referenze della Ec.Tech S.r.l. che le hanno consentito di ricevere la “meravigliosa commissione milionaria” ? Nessuna referenza certificata ma la società dichiara, quindi referenze solo verbali, di essere partner della holding svizzera Exor e distributore ufficiale della 3M, la famosa multinazionale americana impegnatissima nella produzione di dispositivi medici, in teoria…solo in teoria… sono referenze di tutto rispetto però…c’è un piccolo però, è che la 3M non lo ha in elenco tra i sui distributori ufficiali in Italia con sede a Roma ma ne ha uno in altra zona con sede a Cesena, tra l’altro, la 3M Spa poi specifica, che  è impegnata in continue forniture di milioni di mascherine alla protezione civile nazionale direttamente e “senza l’ausilio di intermediari”. Quindi che roba è ?Allora, eliminiamo la 3M e passiamo alla successiva società, la holding finanziaria Exor. In primis, chiarisco che la Exor è la holding finanziaria della famiglia Agnelli, sede legale in Olanda, e si occupa di tutto tranne che di dispostivi medicali, la stessa holding, ad oggi, non si è ancora pronunciata sull’ipotesi di un costante rapporto d’affari con la Eco.Tech Srl e  tutto lascerebbe immaginare che sia stata indicata solo per aumentare le chance dell’assegnazione della commissione. Ora mi chiedo, come può la protezione civile regionale e il suo presidente agire con tanta superficialità ? Non oso pensare che sia una truffa ma il punto è che i nostri governanti dimostrano di essere proprio degli incapaci perché non dispongono mai delle necessarie cautele nello spendere il denaro pubblico. Perché non si   sono fatti certificare le referenze e il fatturato degli anni precedenti ? Bastava procurarsi una visura camerale storica oppure chiedere all’Agenzia delle Entrate per avere la certezza con chi si stesse operando o forse… “il capo della protezione civile laziale sapeva già chi erano e… si è fidato di loro” ? Forse…”l’amministratrice della società Eco.Tech Srl era …ben conosciuta ? Forse…lo è…però, attendiamo le indagini. 22042020

…by… manliominicucci.myblog.it

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CAOS LAZIO

Zingaretti getta la mascherina

22042020 Zingaretti a la mascherine

L’audizione del governatore e del capo della Protezione civile su ditte e mancate consegne

di Daniele Di Mario e Fernando M. Magliaro

20 APRILE 2020

Questa mattina potrebbero arrivare le prime risposte dalla Giunta Zingaretti e dal capo della protezione civile regionale, Carmelo Tulumello, sul caso delle «mascherine fantasma», la assai onerosa spesa della Regione per fare incetta in tutta fretta di mascherine, tute, camici, occhiali, gel e quant’ altro. Alle 10, infatti, si riuniscono in seduta comune le commissioni Bilancio (presidente Fabio Refrigeri, Pd) e Protezione Civile (presidente Sergio Pirozzi, FdI).

Leggi anche: “L’unico a doversi dimettere è l’assessore D’Amato”

Su carta il centrosinistra ha la maggioranza di tre consiglieri rispetto alle opposizioni. Ma, visto il silenzio imbarazzante dei 5 Stelle sull’ intera inchiesta, il margine di cui possono godere Zingaretti e Tulumello è ancora più ampio.

Tuttavia, per il Presidente e il Capo della Protezione civile potrebbe non essere sufficiente mezza slide – che circola da ieri – e l’ invettiva, stantia e fredda, di fake news. C’ è un’ inchiesta della Procura e una della Corte dei Conti. Ci sono 48 determine e 130 milioni di euro impegnati per comprare beni e servizi per l’ emergenza Coronavirus.

Un prezzo elevatissimo ma necessario per pagare la velocità delle consegne che, invece, ancora non arrivano. Denuncia Chiara Colosimo (FdI), da cui è partita tutta l’inchiesta: venerdì sono scaduti anche i nuovi termini per la Eco Tech per consegnare l’intera partita di mascherine. Che non ci sono. «Il termine per la Eco Tech per consegnare l’intera fornitura di mascherine – pagata ricordiamo ben 35 milioni di euro e con un anticipo di undici milioni…

 

 

CI VORREBBE UN AMICO IN PIU’ …ultima modifica: 2020-04-23T16:03:24+02:00da manlio22ldc
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