“INCAPACITA’ SISTEMATICA DI ASCOLTARE GLI ESPERTI”

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“INCAPACITA’ SISTEMATICA DI ASCOLTARE GLI ESPERTI”

Concetto di fondo copiato ed incollato dal link sottostante, quindi non sono io il solo a dirlo, sebbene sia stato uno dei pochi a sostenerlo e ripeterlo, da ben due mesi, che i nostri governanti sono degli incapaci a  governare e gestire l’emergenza epidemica, e oltre la loro accertata incapacità si sono resi responsabili e complici di ben 11.591 decessi di connazionali,  morti …”con o per o di…coronavirus”, sì… il virus della banale influenza, come dicevano loro in Tv, che ogni…anno fa ottomila morti da novembre a marzo. Forse di morti ce ne sarebbero stati lo stesso per via di questo virus ma non potrò mai credere, e ne sono convinto, che tanta gente potesse morire nell’arco di un mese in oltre 11mila unità,  italiani morti nella sofferenza collettiva e con un succedersi di eventi così vorticosi da non lasciar tempo neanche al saluto dei parenti, salme prese in fretta e furia e… via… in una bara e al crematorio dopo… è stato ed è ancora ora un tutt’uno.. Troppi drammi umani di gente che si è vista togliere un marito o un fratello, un padre o una madre o addirittura, come in alcuni casi strazianti, entrambi nel volgere di pochi giorni. Troppo comodo dire che ora non è il tempo delle polemiche, e perché non le hanno evitate prima loro di farle anziché sponsorizzare l’epidemia come merce per slogan elettorali ? Vi riporto un’interessante stralcio dell’analisi pubblicata da una università americana, la Harvard, e pubblicata dal quotidiano la Repubblica, giornale notoriamente di sinistro indirizzo politico, leggete ed avrete la conferma di quanto ho pensato, scritto e denunciato dal lontano 12 di gennaio 2020 : “uno dei primi fattori ad aver condizionato le scelte del governo italiano sarebbe un meccanismo psicologico che ci fa cercare informazioni che confermino il nostro modo di vedere le cose, scartando quelle che sono in contrasto alla nostra visione”. In pratica hanno fatto di tutto per sottovalutare i rischi epidemia e ci hanno condizionato a livello psicologico attraverso i media, e poi ancora : lo studio di Harvard ricorda la campagna “Milano non si ferma” in cui a fine febbraio molti politici si sono stretti la mano sottolineando la necessità di “non andare nel panico”. E Nicola Zingaretti organizzò un aperitivo nel cuore di Milano. I ricercatori puntano il dito contro i politici parlando di “incapacità sistematica di ascoltare gli esperti” e comportarsi nel modo corretto. Ora se lo dico io potrebbe anche non andar bene ma se lo dice un studio scientifico americano, riportato dal quotidiano la Repubblica, allora deve andar bene e quindi, traendo le ovvie conclusioni si conviene ad un comune parere e cioè, che i nostri governanti sono i veri responsabili di 11.591 decessi, del disastro sanitario ed economico a cui andremo incontro nell’immediato futuro con la conseguente rovina di centinaia di migliaia di partite Iva. Il presidente Mattarella ha il dovere di  rimuoverli immediatamente per manifesta incapacità e affidare a soggetto competente l’incarico di formare un nuovo governo di unità nazionale . …30032020

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Harvard boccia le misure italiane sul coronavirus: rischi sottovalutati e tanti errori,

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L’università statunitense pubblica un’analisi dei provvedimenti presi dal nostro Paese. E spiega cosa non ha funzionato

di VALERIA PINI

 

30 marzo 2020

ARRIVA dagli Stati Uniti uno studio che boccia parte delle misure italiane per contrastare il coronavirus. Secondo l’analisi della rivista scientifica Harvard Business Review, pubblicazione di una delle più famose università statunitensi, l’Italia ha compiuto alcuni errori nel rispondere alla diffusione di Covid-19. Eppure un primo studio dello stesso ateneo aveva lodato la decisione di mettere tutto il paese in isolamento, chiudendo attività commerciali e servizi. Ora, questo secondo report segnala politiche sbagliate che avrebbero portato a una maggiore diffusione dell’epidemia.

La sfortuna

Anche se parte della crisi può avere avuto sviluppi che “non potevano essere sotto il pieno controllo dei legislatori”, ci sono alcuni punti che mettono in evidenza quanto i leader italiani abbiano affrontato troppi ostacoli “nel riconoscere l’entità della minaccia rappresentata da Covid-19, nell’organizzare una risposta sistematica e nell’apprendere cosa fare dai primi successi e “fallimenti”. Quello che è accaduto nel nostro Paese, secondo i ricercatori Usa, è stato “un fallimento sistematico nell’assorbire e agire rapidamente ed efficacemente in base alle informazioni esistenti”. Perché, spiegano gli esperti, non c’era “una completa mancanza di conoscenza di ciò che doveva essere fatto”, in quanto c’era “l’esempio della Cina”.

Sottovalutare i rischi

Uno dei primi fattori ad aver condizionato le scelte del governo italiano sarebbe un meccanismo psicologico che ci fa cercare informazioni che confermino il nostro modo di vedere le cose, scartando quelle che sono in contrasto alla nostra visione. In pratica abbiamo fatto di tutto per sottovalutare i rischi. “I problemi come le pandemie, che si evolvono in modo non lineare (per esempio, iniziano in piccolo ma si intensificano in modo esponenziale), sono difficili da affrontare a causa delle difficoltà nell’interpretare in modo rapido ciò che sta accadendo” scrivono gli esperti. Il momento ideale per l’azione è all’inizio, “quando la minaccia sembra essere piccola” o inesistente, cosa che invece non è avvenuta in Italia.

 

Coronavirus, più controlli sulla popolazione. Il modello veneto per combattere il virus

DI ANTONIO CALITRI

All’inizio in Italia la minaccia non è stata considerata in modo adeguato. E gli esempi parlano da soli. Lo studio di Harvard ricorda la campagna “Milano non si ferma” in cui a fine febbraio molti politici si sono stretti la mano sottolineando la necessità di “non andare nel panico”. E Nicola Zingaretti organizzò un aperitivo nel cuore di Milano. I ricercatori puntano il dito contro i politici parlando di “incapacità sistematica di ascoltare gli esperti” e comportarsi nel modo corretto.

No a provvedimenti gradualiùI ricercatori Usa sottolineano quanto sia importante in futuro imparare a riconoscere gli aspetti che ci portano a sottovalutare un pericolo, proprio come è avvenuto nel caso del Covid-19. Inoltre gli esperti di Harvard bocciano i provvedimenti graduali, come i decreti che in Italia hanno intensificato l’isolamento sociale in modo progressivo. Non è stata una decisione adeguata in quanto “non coerente con la rapida diffusione del virus” e perché quanto stava accadendo in diverse aree del Paese faceva già capire la gravità della situazione. Inoltre questo tipo di approccio, con una differenziazione per aree, ha spinto molte persone a fuggire verso il Sud del Paese, con l’ulteriore rischio di diffondere ancora di più il virus.

La linea dei contagi

Il Paese non si è rivelato all’altezza nel tracciare la linea dei contagi. Un problema che, secondo gli esperti Usa, è collegato al fatto che in Italia la Sanità è gestita in modo diverso dalle diverse Regioni. E proprio per questo ci sono state zone del paese che hanno reagito meglio di altre. L’esempio è quello di Lombardia e Veneto. Le due Regioni hanno applicato approcci simili come il distanziamento sociale  e le chiusure. Ma il Veneto ha adottato altre misure utili come, ad esempio, “un maggior numero di test, operatori sanitari più protetti e un più rapido ed efficace  tracciamento dei contatti”. Una politica che ha dato risultati migliori.

Risorse per una guerra

Fra i punti deboli dell’attività italiana c’è anche quella della raccolta dei dati (prima troppo pochi e in seguito poco precisi). Quindi, concludono gli studiosi di Harvard, le misure vanno prese in tempi rapidi e in modo organico, senza essere graduali. Inoltre una politica efficace contro il coronavirus richiede “una mobilitazione simile alla guerra in termini di entità delle risorse umane ed economiche”.

 

“INCAPACITA’ SISTEMATICA DI ASCOLTARE GLI ESPERTI”ultima modifica: 2020-03-30T20:41:09+02:00da manlio22ldc
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