LA CECITA’ OBBLIGATA….!

BONACCINI

LA CECITA’ OBBLIGATA….!

Lo è appieno ed è presente in tutti i giornalisti farlocchi e quotidiani di sinistra asserviti al potere delle lobby europee, loro hanno voluto vedere solo quello che piace ed è utile  e conveniente per la solita propaganda disgustosa in atto dal 1994, sì cari amici, ancora una volta una competizione elettorale diventa oggetto di volgare propaganda comunista, viene girata  e voltata come una cotoletta nell’arte culinaria dell’impanatura. Ho atteso i dati definitivi per poter analizzare il voto di domenica scorsa e la realtà sta ben lontano dalle chiacchiere arroganti dei giornalisti e direttori di testate giornalistiche, oramai sono stufo del loro modo di fare, improprio e iniquo per un vero giornalista…direi proprio senza onore e rispetto professionale. Passo ad analizzare il voto della Calabria. I dati emersi dal voto della Calabria sono devastanti per il governo e per la sinistra tutta, ovviamente i “nobili giornalisti “ tacciono sugli effetti che nell’immediato futuro riscontreremo, ebbene il 55% ottenuto dal centro destra con un distacco di 25 punti percentuale, in una regione che fino a domenica sera era in mano alla sinistra, è un dato rivoluzionario, ribalta la situazione politica, non solo quella locale ma va intesa anche a livello nazionale, rovinosa per il M5S che perde il 40% dei suoi elettori…si riduce il PD ad appena 6 consiglieri contro i 19 della vecchia maggioranza e registra una perdita di ben 47 punti percentuali rispetto al 2014. E’ un disastro per le forze di governo, eppure il dato pur eclatante nel suo insieme che si fa ?  Non se ne parla….Ovvio che la propaganda mediatica di sinistra si metta in moto… lo si minimizza a tal punto che.. quasi…quasi parlare in Tv della Calabria sia quasi inutile e fastidioso… come se il popolo calabrese contasse di meno di quello romagnolo ed emiliano. Alla faccia della democrazia e del “ political correct da paracul ”… questa è la stampa e la tv italiana, partendo proprio dal direttore del Corriere della Sera che invece di analizzare la rovinosa caduta elettorale del governo punta il dito sulla “sconfitta di Salvini” e del suo citofono, ma dico lei è normale egregio signor Fontana ? Ok, passo ora ad argomentare sul voto in Emilia-Romagna, a differenza della Calabria lì il sistema ha retto, e anche bene, il PD di Bibbiano è forte come sempre e ben radicato nel territorio bolognese, ma non ha portato niente di nuovo, niente di inimmaginabile né di rivoluzionario, infatti il confermato Bonaccini ha ottenuto, per chi non lo sapesse, gli stessi voti del suo predecessore Errani nella competizione del 2010, niente di nuovo quindi… e allora le Sardine a cosa sono servite ? A niente, non hanno prodotto un bel niente in Calabria e in Emilia R., basti pensare che nel 2015 Bonaccini aveva vinto la tornata con un perentorio 44% e con ben 15 punti di vantaggio sul candidato del centro destra che si era fermato al 29%.  Ora invece il distacco è di appena 8 punti con la differenza che i voti del centro destra sono arrivati ad oltre un milione e che la Lega è il primo partito della regione perché nei dati diffusi dai venditori di fumo tutti omettono di dire che nel 34% del PD ci sono anche i voti di Italia Viva e quelli di Calenda la cui percentuale è ipotizzabile intorno al 4,5%. Però alla “stampa prezzolata” italiana piace confondere l’informazione e i dati… mentre io, sento l’obbligo di smentirli sistematicamente ogni volta che raccontano bugie. Bonaccini ha vinto solo perché gli elettori del M5S sono ritornati al PD di Bibbiano e al sistema tradizionale rosso-convenienza……punto…l’interesse personale ha prevalso ancora sulla collettività della regione e comunque teniamo conto che oltre un milione di persone, che prima non c’erano, hanno detto no al PD….ed è una vera vittoria per il…”perdente”… 28012020

…by… manliominicucci.myblog.it

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Voto in Emilia-Romagna, il quadro è cambiato per tutti

BONACCINI

Ritorno al bipolarismo, crepe nella leadership di Matteo Salvini, Pd al bivio e crisi del M5S. Perché il risultato regionale segna un passaggio rilevante della politica

di Nando Pagnoncelli

FOTO IPP/MIPA
MILANO 13/09/2019
FESTA DE L'UNITA' 2019 POLITICA PARTITO DEMOCRATICO
NELLA FOTO : IL SEGRETARIO DEL PD NICOLA ZINGARETTI
Italy Photo Press - World Copyright

 

Il risultato delle Regionali segna un passaggio rilevante, che può cambiare la struttura della politica. Per diverse ragioni. La prima è il ritorno del bipolarismo, dopo circa 7 anni, a partire dalle Politiche del 2013, che fecero segnare la comparsa in forze del Movimento 5 Stelle. Non è detto che il magro risultato segni il tramonto definitivo, ma senza dubbio il suo ruolo non potrà più essere terzo. La seconda ragione è la struttura della leadership nel centrodestra: l’egemonia salviniana mostra qualche crepa e la competizione con Giorgia Meloni è probabilmente destinata a crescere. La terza è relativa al centrosinistra: il Pd è a un passaggio strategico che deve gestire con grande attenzione. La vocazione maggioritaria da cui nasce va probabilmente rivista in un processo di apertura alla società. Infine, il governo, che presumibilmente esce rinforzato da un lato, ma con indubbi aspetti di fragilità dall’altro. La profonda crisi del M5S rende infatti meno solida la capacità di leadership di quella che rimane comunque la prima forza in Parlamento.

Le ragioni di una vittoria

Quali le ragioni della vittoria di Bonaccini? Il primo elemento che emerge evidente è il rischio che si corre quando si chiamano gli elettori a un referendum personale. È successo a D’Alema con le Regionali del 2000, a Renzi con il referendum costituzionale del 2016, a Salvini oggi. Bonaccini, specularmente, ha impostato la campagna sui temi di governo regionale, rifuggendo la polemica nazionale e mettendo in secondo piano i partiti che lo sostenevano. È lui il vincitore vero: ha ottenuto circa tre punti in più rispetto alla coalizione che lo sosteneva. È una vittoria del modello emiliano? In parte sì, per quanto evidentemente acciaccato. Il buongoverno regionale ha contato. Molto ha contato la spinta alla mobilitazione di area favorita anche delle Sardine. Quindi la vittoria di Bonaccini si pone in un quadro diverso rispetto ai precedenti, che richiede una capacità nuova, per tutto il centrosinistra, di definire la propria relazione con la società, il ruolo delle forze politiche che lo compongono (e del Pd soprattutto), e quella di coniugare buon governo, visione futura e valori. Sono aspetti da considerare attentamente in vista delle prossime Regionali ormai alle porte.

 

 

 

LA CECITA’ OBBLIGATA….!ultima modifica: 2020-01-29T16:02:01+01:00da manlio22ldc
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