BUGIE E SILENZIO DI REGIME…!

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BUGIE E SILENZIO DI REGIME…!

E ORA SI COMINCIA A DIRE E CONOSCERE LA VERITA’….PUTROPPO IL “VIRUS ANTIRIVOLUZIONARIO”  E’ PIU’ FORTE DEL “CORONAVIRUS”…IL SILENZIO IMPOSTO DAL REGIME COMUNISTA CINESE E’ REALE QUANTO LE LORO VERGOGNOSE BUGIE, COME HO SCRITTO PIU’ VOLTE RECENTEMENTE, 56 MILIONI DI PERSONE CIRCOSCRITTE DEVONO PER FORZA DARE UN NUMERO DI INFETTI SUPERIORE A 1.000. NON ERA ACCETTABILE UN NUMERO COSI’ ESIGUO MA ORA,  LA CIFRA DENUNCIATA DALL’INFERMIERA CINESE, MI SEMBRA REALE E ANCHE LOGICA. NO NON E’ POSSIBILE CONTINUARE A NASCONDERE LA GRAVITA’ DELL’EPIDEMIA… L’UNICO CONSIGLIO CHE VI DO E’ QUELLO DI NON VIAGGIARE IN AEREO VERSO DESTINAZIONI ORIENTALI, IL VIRUS E’ PRESENTE DAL GIAPPONE  SINO AL VIETNAM E QUINDI TUTTA L’ASIA E’ A RISCHIO.

FATE ATTENZIONE ED EVITATE DI PORTARCELO IN ITALIA …!

GRAZIE

26012020 …BY…MANLIOMINICUCCI.MYBLOG.IT

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Virus cinese, i ricercatori: “Il primo caso non è partito da mercato di Wuhan”

L’ultimo bollettino parla di 81 morti e oltre 2700 contagiati. Pechino proroga le festività di Capodanno. Il capo dell’Oms a Pechino

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27 GENNAIO 2020

Il coronavirus non si ferma. Il bilancio aggiornato dalle autorità cinesi dei morti e dei contagiati è in continua crescita: 81 vittime e 2700 persone infette, di cui 1400 nella sola zona di Wuhan. Ma il primo caso di infezione da 2019-nCoV – si è scoperto – risale al primo dicembre e la persona infettata non era stata al mercato ittico di Wuhan. Questa è l’ultima novità emersa dalla ricostruzione delle prime fasi dell’epidemia pubblicata sulla rivista The Lancet e segnalata dalla rivista Science sul suo sito.

Dei primi 41 casi esaminati dal gruppo di ricerca cinese guidato da Chaolin Huang, dell’ospedale Jin Yin-tan di Wuhan, 27 (pari al 66%) erano stati al mercato a partire dal 10 dicembre. «La comparsa dei sintomi nel primo paziente identificato risale al primo dicembre 2019«, si legge su The Lancet. «Nessuno dei suoi familiari – proseguono gli autori della ricerca – ha sviluppato febbre né altri sintomi respiratori«. Al momento, inoltre, «non ci sono legami epidemiologici fra il primo paziente e gli altri casi».

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Intanto il capo dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, è arrivato a Pechino dove incontrerà rappresentanti delle agenzie governative cinesi e altri esperti coinvolti negli sforzi di gestione della crisi sanitaria in corso. L’agenzia internazionale non ha precisato se Tedros abbia in programma una visita a Wuhan, epicentro dell’epidemia, dove però è andato il premier Li Keqiang, “incaricato dal presidente Xi Jinping”. Secondo i media ufficiali, Li, a capo di “una delegazione di alto livello”, ha visitato pazienti e medici ascoltando e dando istruzioni sulla gestione dell’emergenza. «State facendo tutto il possibile per salvare vite e mentre lo fate dovete proteggere le vostre», ha detto Li al personale del Jinyintan hospital, indossando camice blu e mascherina a coprire naso e bocca.

Ministro Cina: coronavirus può diventare più forte
Il ministro della Sanità della Cina, Ma Xiaowei, ha affermato che la capacità di diffusione del coronavirus sembra diventare più forte e che non sono ancora chiari i rischi della sua mutazione. In una conferenza stampa, Ma ha affermato che il periodo di incubazione è tra 1 e 14 giorni ed è probabile che il numero di casi continui ad aumentare.

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Pechino proroga le festività di Capodanno
E Pechino ha deciso di prorogare le festività per il Capodanno cinese di tre giorni fino al 2 febbraio, come parte delle misure del governo per combattere l’epidemia di polmonite virale. Inizialmente i cinesi sarebbero dovuti tornare a lavorare venerdì 31 gennaio, dopo sette giorni festivi che si traducono in centinaia di milioni di viaggi in tutta la Cina. «Questa misura è stata presa per ridurre gli assembramenti e fermare la diffusione dell’epidemia», ha detto il governo cinese in un comunicato. Il periodo di ferie per il capodanno cinese è stato prorogato per “limitare i movimenti della popolazione”, hanno affermato i media statali.

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Primo caso in Vietnam e in Canada

In Vietnam si è registrato un caso di contagio del coronavirus senza che il malato abbia avuto precedenti di viaggio in nessun luogo della Cina. Un esempio di «trasmissione uomo a uomo», in quanto si tratta di un membro di una famiglia nella quale c’è stato un caso di contagio di un parente che ha visitato Wuhan. Lo ha reso noto l’Organizzazione mondiale della Sanità.  E un primo caso è stato segnalato anche in Canada, a Toronto: l’uomo contagiato era stato recentemente a Wuhan, ed è stato messo in quarantena. I familiari, riferiscono i media locali, si sono posti in isolamento volontario. Il cinquantenne ha avuti i primi sintomi durante il volo verso Toronto: le autorità stanno cercando di rintracciare le persone che possano aver avuto contatti con lui in aereo.

Dove ha colpito il virus 
Otto casi di contagio sono segnalati in Thailandia, altrettanti a Hong Kong. Altri cinque sono registrati in Usa, come in Australia, a Taiwan, a Macao; quattro in Giappone, a Singapore, in Malesia; tre in Francia e in Corea del sud, due in Vietnam, uno in Canada e in Nepal. Al momento l’Organizzazione mondiale della sanità non segnala decessi al di fuori della Cina e parla di emergenza locale, senza però dichiararla emergenza globale. Per fermare il diffondersi dell’epidemia sono stati aumentati ovunque i controlli aeroportuali, mentre diversi Paesi stanno evacuando i loro cittadini dalla zona colpita.

Oggi riunione del Comitato Ue per la sicurezza sanitaria
«La decisione di evacuare le persone è presa dagli Stati membri e non dalla Commissione. È qualcosa che può essere discusso in un contesto di un incontro del Consiglio. Se dovesse esserci una decisione in questo senso,la Commissione sarebbe pronta a sostenerla». Lo ha detto un portavoce della Commissione, Stefan de Keersmaecker. E nel pomeriggio si riunirà il comitato Ue per la sicurezza sanitaria per fare il punto sulla situazione della diffusione del coronavirus. Saranno discusse le misure prese finora dai vari Stati per fronteggiare la situazione.

Farnesina: italiani possono lasciare Wuhan via terra
Gli italiani attualmente presenti a Wuhan e nella regione dell’Hubei, circa una sessantina, avranno la possibilità di utilizzare un trasferimento via terra al di fuori dell’Hubei, ma questo comporta necessariamente un successivo periodo di osservazione di 14 giorni in una struttura ospedaliera cinese. Lo spiegano all’Ansa fonti della Farnesina. Coloro che invece scelgono di restare, avranno un filo diretto con l’ambasciata d’Italia a Pechino per ricevere tutti i consigli e le indicazioni del caso.

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Stranieri in fuga da Wuhan
Italia, Stati Uniti, Giappone, Francia e Russia si preparano ad evacuare i concittadini da Wuhan. La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, nel corso dell’incontro con la stampa ha detto che Pechino sta cooperando con i piani di evacuazione. Il premier giapponese, Shinzo Abe, ha assicurato che aiuterà tutti i giapponesi che vogliono lasciare Wuhan a tornare a casa e il governo giapponese, una volta ottenuto il via libera dalle autorità locali, organizzerà un volo commerciale. Anche il governo francese sta pensando a evacuare via terra tutti i cittadini francesi e le loro famiglie verso altre città della Cina. L’ambasciata russa fa sapere che Mosca e Pechino stanno discutendo un possibile piano di evacuazione dei cittadini russi, tanto da Wuhan che da altre zone dell’Hubei. Il dipartimento di Stato Usa ha annunciato che già oggi porterà indietro negli Stati Uniti tutti i dipendenti del consolato a Wuhan, lasciando un numero limitato di posti a disposizione per gli altri che vogliano partire; e ci sarà un volo da Wuhan a San Francisco martedì, con precedenza per quelli che sono più a rischio.

 

 

BUGIE E SILENZIO DI REGIME…!ultima modifica: 2020-01-27T15:21:26+01:00da manlio22ldc
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