LA COMICA STORIA DELLE BANCHE…

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LA COMICA STORIA DELLE BANCHE…

A fine della scorsa settimana, prima dell’ennesimo scandalo bancario tutto italiano, il presidente del Consiglio attuale,  “eccellentissimo Prof. Avv. Conte”, ebbe ad esternare la sua soddisfazione sullo stato di salute delle banche italiane lanciando ai mercati borsistici, ancora aperti, segnali positivi.  Ovviamente le sue affermazioni in merito al buon andamento bancario metteva in luce la capacità di controllo e vigilanza della Banca d’Italia e l’ottimo lavoro svolto dai ministri delle finanze del suo primo e secondo governo, in particolar modo quello attuale del PD… sì mi riferisco al ministro che ha pagato il conto del “Papete” senza mai dirci come lo ha pagato e con quali soldi. Tutto questo accadeva appena venerdì scorso, poi la bomba, la Banca popolare di Bari viene commissariata dalla Banca d’Italia per gravi inadempienze nei bilanci e perdite sul patrimonio. In definitiva, per i meno esperti del settore finanziario e bancario spiego meglio la questione : i dirigenti bancari della popolare di Bari nel 2014, pressati dall’allora governo PD-Renzi sono intervenuti massicciamente con tanti bei soldoni per salvare un’altra banca, la Tercas di Teramo, ora facente parte del gruppo Banca Popolare di Bari, operazione fatta nel silenzio mediatico… ovviamente e per favorire, presumo, gli amici della giunta regionale di sinistra e dell’allora sindaco di Bari …Michele Emiliano. Seconda sciagura, causata dal concedere facili prestiti a soggetti a rischio insolvenza e che già in fase di erogazione si sapeva che alcuni di loro non sarebbero stati  in grado di assolvere alla restituzione del prestito ricevuto. È chiaro che se tu presti denaro che non ti viene restituito la logico è che prima o poi affonderai. Ora il punto è che io e gli italiani pretendiamo di sapere con trasparenza e chiarezza a chi sono andati i finanziamenti,  perché io credo,  a voi è già noto e lo sapete bene che penso sempre a male e faccio peccato, ma tante volte ci azzecco,  che molti di questi soldi siano andati a finanziare, attraverso giri viziosi,  le campagne elettorali degli uomini di punta del PD pugliese.  Il sospetto è  decisamente forte in quanto la banca barese era già nell’occhio del ciclone dal lontano 2010, anno in cui c’era in regione la giunta Vendola, e nonostante tutti gli allarmi lanciati dalla Banca d’Italia è quanto mai singolare che nel 2014 si sia chiesto proprio alla popolare di Bari d’intervenire per salvare un’altra banca . Ma che roba è questa, un’anomalia che va avanti da ben nove anni sostenuta dai governi PD ed ora dal sig. Conte, il nuovo suddito fedele di casa PD, non dimentichiamo che solo pochi giorni fa predicava il falso per nascondere le bugie finanziarie di tanti anni. Ora ci vogliono 900 milioni per sanare la situazione, soldi nostri che si aggiungono ai 5 miliardi di MPS  e al miliardo per Banca Veneta, fatemi capire, perché io devo pagare un azionista o uno dei tanti clienti della banca in questione che ha acquistato un’obbligazione al rendimento del 6,5%  quando nella media non superano il 3% ?  In definitiva acquisti di azioni e obbligazioni senza nessun rischio alcuno…. visto che ora dovrei pagare io per la banca . Ma insomma, fateci capire, se un imprenditore chiude  e fallisce lo stato fa qualcosa per lui ? Assolutamente niente, e allora è forse fondato il sospetto che con i soldi delle banche  si finanziano le campagne elettorali in modo truffaldino e si concedono ai dirigenti stipendi e contratti da favola e dulcis in fundo… io …”devo sempre pagare ” ? Avete capito male, prima di uscire anche un centesimo voglio sapere e conoscere i bilanci e i nomi dei beneficiari dei finanziamenti tutti e nessuno escluso e non vi aggrappate alla legge sulla privacy perché se si mettono soldi pubblici abbiamo il diritto di sapere. Troppo comodo seppellire le ruberie a danno dei cittadini in questo modo. Per prima cosa pretendo le dimissioni del “bugiardo del popolo” in arte Conte, poi quelle di Visco, il presidente della “Buca d’Italia” visto che fa acqua da tutte le parti tanto da sembrare la “banca della mafia” più che una Banca nazionale, e in più chiedo una commissione parlamentare che indaghi sull’ennesimo “fotti-fotti” italiano. Voglio i nomi dei beneficiari, perché nelle ultime amministrative baresi noi di Ldc ci volevamo essere ma non avendo soldi a sufficienza per partecipare alla costosissima campagna elettorale degli avversari politici scesi in campo, abbiamo desistito, ed ora  dopo il compra –compra di voti …vedo la banca Popolare di Bari in ‘default”… credo sia legittimo avere dei dubbi e sospetti. Come hanno fatto a spendere tanti soldi gli altri candidati e dove li hanno presi ? Siamo alle solite,  l’equazione di sempre : “si finanzia la  politica per poi essere finanziati dalla politica”…e l’Italia gira così da anni…da sempre. E io devo dare 900 milioni di euro ad una banca di truffaldini quando un residente pugliese deve attendere un anno per una visita specialistica o per un esame strumentale ? Ma andate affanculo tutti…ne ho le scatole piene di voi…di ladri e delinquenti. Io non do neanche un centesimo, andate a prenderli da chi li ha rubati e poi, non venitemi a raccontare che i vertici politici baresi e regionali non ne erano a conoscenza… 16122019

…by… manliominicucci.myblog.it

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Banca Popolare di Bari, cdm per il salvataggio. il premier Conte aveva detto: “Al momento non c’è necessità di intervenire”

Il cda convocato da Bankitalia

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Un consiglio dei ministri con all’ordine del giorno la questione della Banca Popolare di Bari è atteso nella serata di venerdì, secondo quanto si apprende da fonti a conoscenza del dossier.

La convocazione della riunione fa presumere l’adozione di provvedimenti straordinari sull’istituto di credito pugliese, in gravi difficoltà da mesi e con un’esigenza di maxi ricapitalizzazione. La banca nei giorni scorsi ha confermato una richiesta d’aiuto al fondo interbancario e l’avvio di un dialogo con il mediocredito centrale per una partnership.

La giornata: il premier aveva escluso interventi

“Il governo sta pensando di ricorrere a un decreto legge per mettere a punto la cornice normativa del salvataggio. Al momento non c’è nessuna necessità di intervenire con nessuna banca”. Lo aveva detto il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa al termine dell’Eurosummit, rispondendo a una domanda su un possibile salvataggio della Banca Popolare di Bari.

Era stata diffusa giovedì 12 la notizia secondo la quale il governo sta pensando di ricorrere a un decreto legge per mettere a punto la cornice normativa del salvataggio. Per realizzare il quale è necessario, tra l’altro, ricapitalizzare in quanto la controllata di Invitalia non dispone dei mezzi necessari per intervenire. Tra i nodi da sciogliere c’è quello degli incentivi fiscali alle aggregazioni delle banche del Sud: potrebbero valere oltre 300 milioni di patrimonio ma c’è il rischio concreto che la Ue li consideri aiuti di Stato.

La Popolare di Bari, nel frattempo, ha chiesto i danni a quei dirigenti che, a suo dire, hanno contribuito al dissesto della banca, attorno alla quale il sistema bancario e il governo stanno mettendo a punto un cordone sanitario che scongiuri la liquidazione.

Intanto, nel pomeriggio di venerdì 13 dicembre, il cda della Popolare è stato convocato in Banca d’Italia per comunicazioni di vigilanza. La Banca sta cercando di definire un piano industriale e patrimoniale con l’assistenza di un primario advisor. Piano che, tuttavia, secondo quanto trapelato da fonti finanziarie, non sarebbe ancora completato. Secondo indiscrezioni la banca ha un fabbisogno di capitale di un miliardo.

L’istituto pugliese ha confermato nei giorni scorsi di avere avviato interlocuzioni con il Mediocredito Centrale e ha richiesto l’aiuto del Fondo interbancario di tutela dei depositi che potrà tuttavia deliberare solo dopo aver ricevuto un piano industriale dettagliato, come è avvenuto nel caso di Carige. La banca che giovedì 12 in cda ha avviato un’azione di responsabilità verso l’ex amministratore delegato Giorgio Papa e verso due ex dirigenti, tra i quali Gianluca Jacobini, uno dei figli dell’ex presidente Marco Jacobini, ha comunicato le dimissioni di un consigliere, Francesco Ago, per motivi personali.

LA COMICA STORIA DELLE BANCHE…ultima modifica: 2019-12-17T13:30:06+01:00da manlio22ldc
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