E QUI I BUONI DOVE SONO ?

YEMEN

E QUI I BUONI DOVE SONO ?

Questa “bellissima foto” di bimba che non può scappare dalla guerra la omaggio a tutti i radical chic d’Italia, i buonisti dei salotti TV, ai “geni della sinistra che predicano amore per i …. più deboli…Cari “dottori della bugia” oltre quella bimba nella foto in formato scheletrico ci sono, come lei, tanti poveri bambini che vivono quotidianamente nella sofferenza, nelle malattie e ci muoiono perché eccessivamente denutriti…e non perché sono diventati vegani oppure digiunano per non ingrassare… già… vi faccio male all’anima a parlar così ma veder morire dei bambini nell’indifferenza dei radical chic, dei buonisti della chiesa cristiana tutta, dal menefreghismo della religione islamica e di tutte le altre religioni del mondo è proprio una cosa irritante ed inaccettabile. Nello Yemen c’è una guerra che va avanti da anni, una guerra di religione e potere tra i sauditi e gli iraniani, ovvero tra sunniti islamici e sciiti islamici con la compiacenza di Usa e Russia, Unione europea, Cina e ONU. Quel che disgusta ed è orrendamente vomitevole, quanto ripugnante, è l’atteggiamento dei falsi buonisti europei, tutti a preoccuparsi e ad indignarsi del bimbo morto affogato nel mar Egeo sulle coste turche, in pompa magna e con inaudita efficienza tutto il mondo pronto a sensibilizzare tutti gli stati europei per l’accoglienza di falsi migranti che scappano dalle finte guerre e poi….poi, si lasciano morire sotto le bombe, di produzione europea, americane e russe, tanti bambini che non possono scappare o fuggire perché il mondo si disinteressa della sorte di un paese che non offre possibilità di … guadagno…che schifo. Va benissimo…non ho idea se questa bimba sarà salva o anche a lei sarà toccata la sorte di decine di migliaia di altri bambini. Ok, continuate a vivere nel vostro mondo ovattato fatto di talk show, di slogan antifascista, di bella ciao e di Sardine…. tanto, la morte di quegli innocenti vedo che non vi turba più di tanto… effettivamente non siamo tutti uguali…la sensibilità, intendo quella vera, non è comune a tutti. Smettetela di disinteressarvi del dramma e premete sull’Onu, sui politici e sul parlamento europeo…se si riuscirà a metter fine a questa guerra allora sì che saremo tutti bravi e buoni. 17122019

…by… manliominicucci.myblog.it

 

 

Accordi di Stoccolma un anno dopo: lo Yemen è un paese fantasma con 10 milioni di persone senza cibo

YEMEN

Il 13 dicembre 2018, a Stoccolma, veniva firmato il cessate il fuoco nel porto di Hodeida per cercare di porre fine alla crisi umanitaria in cui versa lo Yemen da più di quattro anni e alla più grave carestia della storia recente a seguito del conflitto tra una Coalizione internazionale guidata da Arabia Saudita ed Emirati arabi uniti e gli Houthi.

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A distanza di un anno Oxfam, insieme ad altre organizzazioni internazionali, rilancia l’allarme: lo Yemen è ormai un paese fantasma, allo stremo delle sue forze, con 10 milioni di persone rimaste senza cibo e  7 milioni colpite da grave malnutrizione.

Ad Hodeida e nel suo governatorato si continua a morire. Nella più importante città portuale del Paese, infatti, si registra un quarto di tutte le vittime civili del 2019 – 799 tra morti e feriti – e il 40% dei 2.100 e più attacchi contro i civili. Allo stesso tempo, ovunque nel Paese, si fugge da bombe e violenza che nel 2019 hanno causato 390.000 sfollati.

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Ancora oggi i combattimenti in corso e le restrizioni messe in atto dalle autorità impediscono alle organizzazioni umanitarie di raggiungere le comunità più bisognose. Il conflitto continua, inoltre, a bloccare l’accesso delle persone ai mercati e ai servizi e infligge danni a infrastrutture fondamentali come ospedali, scuole e sistemi idrici.

Per questo motivo Oxfam, unitamente ad altre associazioni, ha chiesto a tutte le parti coinvolte nel conflitto, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e agli Stati maggiormente influenti di lavorare insieme e di accelerare l’attuazione dell’accordo di Stoccolma.

Il recente annuncio della riapertura dell’aeroporto di Sana’a per i voli sanitari è un segnale positivo e, se messo in atto, aiuterà migliaia di malati yemeniti ad accedere a cure mediche salvavita, ma non è abbastanza.

Intanto, il 12 dicembre, Amnesty International ha chiesto alla procuratrice del Tribunale penale internazionale (Tpi) di indagare sul ruolo avuto dai dirigenti delle aziende europee produttrici e dai responsabili delle autorizzazioni di forniture di armi nelle violazioni del diritto internazionale umanitario avvenute in Yemen, che potrebbero costituire crimini di guerra.

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La richiesta si unisce a quella trasmessa al Tpi dal Centro europeo per i diritti umani e costituzionali.

Il Centro europeo per i diritti umani e costituzionali, affiancato da cinque Ong, tra cui Amnesty International, ha trasmesso infatti all’ufficio della procuratrice del Tpi un documento di 300 pagine chiedendo di indagare se a carico di funzionari di alto rango sia delle aziende che dei governi europei si possa attribuire una responsabilità penale per l’invio di armi usate in Yemen dagli stati membri della Coalizione.

In particolar modo la richiesta di indagini riguarda 26 attacchi aerei che hanno causato uccisioni o ferimenti illegali di civili e danni o distruzioni di scuole, ospedali e altri obiettivi protetti.

Nonostante le montagne di prove sulle gravi violazioni dei diritti umani commesse in quasi cinque anni di conflitto in Yemen – scrive Amnesty –  diversi stati europei continuano a esportare armi verso la Coalizione, che le usa per bombardare scuole, case e ospedali, in flagrante violazione del Trattato internazionale sul commercio di armi, della legislazione europea e delle stesse norme nazionali.

I governi sono responsabili dell’autorizzazione a esportare e molte aziende che producono armi usano questo argomento per sollevarsi dalle responsabilità. In realtà, l’approvazione governativa non assolve i dirigenti delle aziende dagli obblighi di rispettare i diritti umani nell’ambito delle loro attività commerciali, tra cui quello di non esportare armi che potrebbero essere usate per compiere crimini di diritto internazionale.

«Qualsiasi dirigente di un’azienda può aprire un quotidiano e comprendere che la valutazione dei rischi rispetto ai diritti umani fatta da alcuni governi europei si è rivelata catastrofica», ha dichiarato in una nota ufficiale Patrick Wilcken, ricercatore di Amnesty International sul controllo delle armi.

«I dirigenti delle aziende hanno avuto molto tempo a disposizione e pieno accesso a una gran mole di informazioni sui terribili eventi in corso in Yemen per valutare cosa decidere in merito alle forniture di armi alla Coalizione. Nascondersi dietro un carente processo decisionale dei governi non è sufficiente dato che ora potrebbero risponderne sul piano penale di fronte a un organo di giustizia internazionale», ha concluso Wilcken.

 

E QUI I BUONI DOVE SONO ?ultima modifica: 2019-12-17T14:04:53+01:00da manlio22ldc
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