LA MAGIA DELLE PAROLE…!
Le parole sono molto importanti, di per se la parola serve per comunicare ma se detta bene e con un fine ben preciso può diventare un’arma pericolosa, può condizionare la mente umana e far fare alle persone quel che si vuole, penso a gesti inconsulti, azioni irrazionali ed ingiustificabili, ma soprattutto può portare alla violenza fisica se questa riesce ad insinuarsi nei comparti dove risiedono i neuroni. C’è chi ha usato la violenza per il fine della liberazione di una terra o di un popolo, c’è chi l’ha fatta per arricchirsi, c’è chi ha fatto e fa le guerre per la religione, c’è chi uccide solo perché gli è stato detto di farlo e perché è giusto o inculcato nella mente di essere superiore ad altri esseri umani. Tutte queste breve descrizioni come vediamo ruotano intorno alle parole, tutti le utilizzano ed usano la violenza spropositata ma poi cercano di mitigarla, di camuffarla o di nasconderla come fanno i prestigiatori. E’ l’opera d’arte terrena, quella di far sparire i veri significati e voltare a proprio favore con le parole fatti deplorevoli e crimini efferati di cui il genere umano dovrebbe vergognarsi e di questo oggi voglio occuparmi. Prendo in esame tutte le magie dell’informazione, nazionale ed estera, per dimostrare quanto nella storia sia stata manovrata, falsata e deformata l’informazione globale specie quando è prezzolata dai potenti o da interessi religiosi. Andiamo subito agli esempi pratici: le crociate indette dai vari papa avevano il fine di liberare Gerusalemme, una città occupata con la forza dagli islamici che non avevano nessun diritto, oggi siamo al punto che grazie alla distorta informazione e ai dollari arabi, gli islamici sono diventati le vittime. Con le stesse motivazioni, e non si capisce il perché, ammazzano e massacrano gente non musulmana solo perché gli è stato detto di farlo, la stampa mondiale chiama questi terroristi in diversi modi, prima li definiva solo estremisti radicali, poi terroristi radicalizzati, poi jihadisti, ora li definiscono terroristi islamisti…ridicolo, il termine islamista ha altro significato e non può essere associato al terrorismo, trasformazione delle parole per nascondere la natura dell’islam che è incompatibile con noi occidentali quanto con gli ebrei, ma ci vogliono plasmare le menti con le parole e convincerci che è possibile farlo infatti, non ho mai sentito chiamarli “militanti di moschee”. Il comunismo è per sua stessa natura un’ideologia dittatoriale, dittatura del popolo la si definisce, però la stampa non cita mai il termine dittatura associandola al comunismo né di semplice dittatura, come avviene oggi per la Cina, il Vietnam, Cuba e Corea del Nord e ora anche il Venezuela, questa è la grande magia della trasformazione delle parole nella storia contemporanea del mondo intero . Omissione della parola e la magia è rappresentata dal conio di nuove parole tipo : se dei comunisti terroristi uccidono degli oppositori allora si “dirà che sono compagni che sbagliano”, se i comunisti sfasciano le città e mettono a ferro e fuoco i beni dei cittadini senza motivo, allora si chiameranno “antagonisti, black bloc”, oppure semplicemente “ ragazzi dei centri sociali” ma mai si usa il termine “delinquenti comunisti”. Se avviene una violenza ad una donna, tipo uno stupro, assisteremo a questo tipo di trasformazione, se immigrato, si cercherà di far prevalere la condizione di disagio dello stupratore, omettendo di evidenziare l’idea politica o religiosa di appartenenza e le sue origini, se ha una famiglia o una moglie e dei figli e suoi precedenti penali. Ora valutiamo l’opposto e cioè la trasformazione delle parole quando queste servono a portare “acqua al proprio mulino”.. Se avviene un piccolo scontro tra militanti di destra e di sinistra, senza conoscere bene le cause e le colpe di chi ha iniziato, allora le parole che si usano sono le peggiori e le ricorrenti contro una parte ben precisa, fascisti, razzisti e populisti e quant’altro, tutte le parole si usano e si utilizzano per suscitare sdegno e sollevare il disprezzo verso colui o coloro che non fanno parte del colore politico dell’informazione voluta. Un po’ come fanno i dittatori in tempo di regime dove i giornali scrivono quel che piace al dittatore. Ora i terroristi urbani si chiamano “black bloc” che stanno distruggendo due cose, la prima è la rivolta dei Gilet Gialli e la seconda è la città di Parigi, però un dubbio pervade la mia povera mente e cioè : ma non è che i “delinquenti urbani” sono manovrati da chi vuole creare caos e in questo momento distruggere gli anti Macron ? Il sospetto è concreto, perché questi delinquenti mettono in pratica la loro violenza sempre nei momenti di crisi politiche ai governanti del momento con evidente fastidio di riflesso alle lobby mondiali, certo, poi è facile attribuire le colpe e far crescere il dissenso verso la vera protesta usando poi le giuste parole nei disastri che loro combinano. A mio avviso i “Gilet Gialli” dovrebbero allontanarli, e anche con la forza se necessario, perché quelli giocano a favore di Macron, infatti non ho mai capito chi li paga per fare tutti quegli spostamenti in giro per l’Europa che sono certamente molto costosi… . Misteri delle lobby finanziarie…direi. 02052019
…by…manliominicucci.myblog.it
Primo Maggio, black bloc e gilet gialli a Parigi: scontri con la polizia. Il sindacato annulla discorso: “Repressione inaudita”
Primo maggio e gilet gialli: scontri a Parigi
Il segretario lascia corteo tra gli scontri – Il segretario generale del sindacato Cgt (sinistra comunista), Philippe Martinez, ha dovuto rinunciare al punto stampa previsto alla partenza del corteo perché proprio in quel momento imperversavano gli scontri fra gilet gialli e black bloc da una parte e polizia dall’altro. Martinez si è trovato sotto una pioggia di lacrimogeni della polizia e di oggetti lanciati dai manifestanti. Un lacrimogeno ha colpito il pallone aerostatico con la grande sigla Cgt che si staglia al di sopra della testa del corteo ed è ricaduto a pochi metri da Martinez, che ha rinviato la conferenza stampa annullando anche il discorso con il quale avrebbe dovuto lanciare il corteo. Secondo Bfmtv, Martinez ha deciso di lasciare la manifestazione.
Il sindacato: “Da polizia repressione inaudita” – Il sindacato ha poi diffuso un comunicato per denunciare “una repressione inaudita, indiscriminata e senza discernimentodopo atti di violenza di alcuni”. “. I nostri compagni, e il nostro segretario, si sono visti piovere gas lacrimogeni e granate assordanti”, continua il sindacato. Secondo il quale “lo scenario in corso, scandaloso e mai visto prima, è inammissibile nella nostra democrazia. Questa situazione è in contrasto con le numerose mobilitazioni di salariati, privati del lavoro e pensionati, che hanno avuto luogo stamattina nella calma in oltre 240 manifestazioni”. Il sindacato unitario Fsu che rappresenta in gran parte la funzione pubblica e gli insegnanti, ha abbandonato il corteo, partito alle 14:30 in un’atmosfera che – dopo gli scontri – è tornata calma. Alla fine della manifestazione, però, i poliziotti sono tornati a scontrarsi con i gilet e i black bloc. Un poliziotto è stato ferito sul boulevard de l’Hopital dove scontri fra casseur e agenti sono in corso da una mezz’ora. I pompieri sono dovuti intervenire per spegnere un principio d’incendio in un’agenzia bancaria. Nel frattempo il corteo del sindacato prosegue nella calma il suo percorso verso place de l’Italie
Black bloc nella capitale, fermi già in mattinata – A Besancon, nell’est del paese, da una manifestazione si sono staccati circa 200 gilet gialli che – secondo la radio France Info – hanno tentato di fare irruzione nel commissariato principale della città, ma sono stati respinti. Il clima di tensione ai cortei del Primo maggio era ampiamente previsto a causa della partecipazione dei gilet gialli alle manifestazioni. La preoccupazione era legata anche all’arrivo nella capitale di gruppi nutriti di black bloc. Già in mattinata sono state fermate 35 persone, molto prima che la manifestazione prendesse il via da Montparnasse, in direzione di place d’Italie. In particolare, sono state arrestate 3 persone, una donna spagnola e due uomini tedeschi, sorpresi a manipolare una tanica di benzina. In macchina avevano un coltello, una fionda, due bombole di gas, altre due taniche di carburante, un bidone di acetone e due chili di zucchero, il tutto insieme ad una mappa con l’itinerario della manifestazione.