38 E 148…AMBO SECCO A THERAN

38 E 148…AMBO SECCO A THERAN

“Ho giocato tre numeri al lotto: 25 60 e 38. Pensa un po’ che successo farà la canzone se il terno uscirà! Ho giocato tre numeri al lotto: 25 60 e 38. Li ho giocati convinto perché… perché? Li ho sognati tutti e tre!” E’ il ritornello di una vecchia canzone degli anni ’60  di Renato Carosone, indimenticato ed amato cantante italiano “passato a miglior vita” nel 2001, oggi lo “riporto in vita” per qualche ora, perché beffardamente mi ha riportato alla memoria la sua canzone associata a dei numeri, già ..i numeri ..a volte possono far sorridere e a volte possono far piangere, strabiliare o addirittura inorridire. 38 e 148, questi sono i numeri che sarcasticamente utilizzo per mettere in risalto le contraddizioni del mondo islamico e del ruolo della donna all’interno di esso, un mondo ostile e cinico verso le donne che viene paradossalmente condiviso dal pensiero occidentale e in particolar modo di quello europeo ed italiano senza nulla proferire, una visione dell’Islam apparentemente condivisa dai radical chic della sinistra europea e dai buonisti tutti, gay e lesbiche compresi…guarda un po’…. E’ questo il problema da capire, perché mai tanti stati continuano ad avere rapporti commerciali ed intrattenere relazioni diplomatiche con stati canaglia che negano i più elementari diritti universali dell’uomo ? Ora è la volta del paese islamico che vede infliggere, aggiungo io vergognosamente, una pena di 38 anni di carcere e 148 frustate per presunti reati, uno inventato di sana pianta, che nei paesi occidentali e moderni non verrebbero neanche presi in considerazione ma giudicati solo gesti di puro pensiero liberale e di banale protesta…come a dir roba da ridere. A lei, Nasrin Sotoudeh, avvocatessa e attivista per i diritti umani iraniana, la Corte rivoluzionaria di Teheran ha inflitto una condanna a 33 anni, la 28esima per la precisone ai danni dell’avvocatessa. Tale sentenza si è andata a sommare a un’altra, pronunciata nel settembre 2016, che prevede cinque anni di detenzione per cospirazione contro lo Stato e insulti nei confronti della Guida Suprema Ali Khamenei, in totale 38 anni tondi…tondi. In più come se non bastasse, poiché andava in giro con i “capelli al vento”, secondo la legge coranica si deve pure beccare 148 “ frustate ”. Scontato che l’indignazione del mondo occidentale è sollevata, do per scontato anche la rabbia delle donne, in particolare quelle libere, mi chiedo : ma l’ONU che fa in queste situazioni ? Perché non si interviene in certe questioni quando sono in gioco i diritti basilari della libertà di pensiero e religione dell’essere umano ? O siamo solo fratelli quando fa comodo oppure quando serve per raccogliere fondi ? Il paese islamico può essere islamico quanto vuole ma non può e non deve obbligare nessun essere umano ad “amare una religione a tutti i costi”. L’obbligo di osservare rigorosamente, pena la vita o pene corporali, i dettami coranici o leggi discriminatorie è sinonimo di sottomissione allo schiavismo, obbligare un individuo, donna o uomo che sia, a vivere secondo regole scritte da personaggi religiosi o esseri umani altri non è che schiavismo allo stato puro, l’identico schiavismo presente nell’epoca degli egizi e romana. 148 frustate…ma per piacere ..le donne non si “picchiano neanche con un fiore”, massima cinese, e qui si parla di frustate solo perché l’avvocatessa lotta per un semplice diritto dimenticato da tanti radical chic europei ovvero : il diritto alla libertà di essere donna. Cari capi di stato e governi vari dell’Europa, intervenite in favore di Nasrin Sotoudeh e fate di tutto perché venga liberata ed estradata in Italia o in altro paese occidentale, ecco un tipo di immigrazione che mi piacerebbe tanto avere. Purtroppo ai signori benpensanti e della chiesa cattolica romana a quanto pare la sorte di questa donna non è che interessi molto. Preghiamo per lei nella speranza che qualcuno mi ascolti e qualche “organizzazione femminista” si muova in suo aiuto. 13032019

 …by…manliominicucci.myblog.it

12 MARZO 201910:50

Iran: condannata a 38 anni e 148 frustate Nasrin Sotoudeh, avvocatessa paladina diritti umani

Secondo un Tribunale di Teheran, lʼattivista è colpevole di “propaganda contro lo Stato”, di “istigazione alla corruzione e alla prostituzione” e di essere apparsa in pubblico senza hijab

Iran: condannata a 38 anni e 148 frustate Nasrin Sotoudeh, avvocatessa paladina diritti umani

Nasrin Sotoudeh, avvocatessa e attivista per i diritti umani iraniana, è stata condannata a 38 anni di carcere e 148 frustate da un Tribunale di Teheran. Le accuse nei suoi confronti vanno dalla “collusione contro la sicurezza nazionale” alla “propaganda contro lo Stato“, dall’“istigazione alla corruzione e alla prostituzione” alle “apparizioni in pubblico senza hijab“. Secondo Amnesty International, la sentenza è “un’ingiustizia vergognosa”.

 I capi d’accusa – Nei confronti di Sotoudeh, la 28esima Corte rivoluzionaria di Teheran ha inflitto una condanna a 33 anni ai danni dell’avvocatessa. Tale sentenza si è andata a sommare a un’altra, pronunciata nel settembre 2016, che prevede cinque anni di detenzione per cospirazione contro lo Stato e insulti nei confronti della Guida Suprema Ali Khamenei. Arrestata nel giugno 2018, Sotoudeh aveva appreso di essere stata condannata in contumacia a cinque anni per l’accusa di spionaggio.

La condanna di Amnesty – “E’ sconvolgente che Nasrin Sotoudeh vada incontro a quasi quattro decenni di carcere e a 148 frustate a causa del suo lavoro pacifico in favore dei diritti umani, compresa la difesa legale di donne sotto processo per aver sfidato le degradanti leggi sull’obbligo del velo”, ha dichiarato Philip Luther, direttore delle ricerche sul Medio Oriente e sull’Africa del Nord di Amnesty International.

La Corte “ha tenuto un’udienza del processo, alla quale la mia cliente non era presente, e abbiamo finalmente capito che la corte l’aveva condannata in contumacia”, ha affermato Mahmoud Behzadi-Rad, uno dei legali della donna.

Chi è Nasrin Sotoudeh – Premiata nel 2012 dal Parlamento europeo con il Premio Sakharov per la libertà di pensiero, l’attivista aveva giàè trascorso tre anni in prigione, dal 2010 al 2013, per “attività contro la sicurezza nazionale”, dopo avere difeso degli oppositori arrestati durante le manifestazioni del 2009 contro la rielezione del presidente ultraconservatore Mahmoud Ahmadinejad. A gennaio anche il marito di Sotoudeh, Reza Khandan, è stato condannato a cinque anni di carcere per “complotto contro la sicurezza nazionale” e a un anno per “propaganda contro il sistema”.

38 E 148…AMBO SECCO A THERANultima modifica: 2019-03-13T19:48:20+01:00da manlio22ldc
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