STOP… TAGLIO DI …”1^ SCELTA”!

STOP… TAGLIO DI …”1^ SCELTA”!

Mutilazioni genitali femminili, in acronimo MGF, a quanto pare in Europa e nel mondo femminile intero non sembra venir considerato un problema da affrontare seriamente con tenacia e ostinazione, infatti vedo manifestazioni e lotte di diverso genere che vanno sempre in direzioni strane, in tanti anni poche volte ha visto le “guerriere femminili” combattere contro l’infibulazione come contro uno stupro, a volte anche consenziente, di attrici famose che rivendicano giustizia per il torto sessuale subito e……contro la loro volontà, Asia Argento, mesi addietro, ne è stata il simbolo di questa insurrezione femminile contro il mondo dello spettacolo lussurioso maschile. Giustissimo ribellarsi contro ogni sopruso, ma ritengo sia anche doveroso difendere chi non può farlo da se, parlo delle donne-bambine di tre o quattro anni alle quali viene rigorosamente inflitta la mutazione dei genitali, vuoi per ideologia criminale, solite tradizioni di stampo satanico o per banale stupidità, il fine comunque non cambia.. menomazione e punto e a capo e vita rovinata ..per sempre.  Purtroppo di queste storie ne accadono tutti i giorni e in diversi paesi, l’ONU è al corrente e cerca di combattere il drammatico fenomeno e a quanto pare, neanche emigrare in paesi occidentali, più evoluti e moderni, serve per modificare il loro pensiero e le loro tradizioni, in barba alla tanto decantata “integrazione”, sempre evocata ma mai riscontrata nei fatti . Arriviamo al 09.03.2019, il tribunale inglese si deve esprimere su una MGF avvenuta nel 2016, a danno di una bimba di tre anni, figlia di una immigrata ugandese, alla quale era stata asportata parte dei genitali femminili, il tutto ovviamente.. ”condito” dalla tradizione .. “secolare…di famiglia”… e dal pieno rispetto del loro pensiero in merito alla mutilazione di genere. La questione finita in tribunale, vede il giudice emettere una sentenza di condanna alla donna ugandese di 37 anni, mamma della bimba di 3 anni, una condanna esemplare ma soprattutto storica, infatti è da oltre un secolo che in Inghilterra  si battono, solo lì però.. aggiungo ..io, per liberarsi dalla piaga delle mutilazioni ai genitali . Particolarmente toccante sono le motivazioni addotte dalla giudice, infatti lei ha detto: «La bambina dovrà portare questo peso per tutta la vita perché sua madre, che doveva proteggerla, ha tradito la sua fiducia». La pm Caroline Carberry ha rincarato la dose ed ha aggiunto che la piccola si è ristabilita ma ovviamente subirà le conseguenze della mutilazione per tutta la vita. In tutta questa orribile vicenda, dobbiamo soffermarci e riflettere attentamente su una questione, qui siamo in Inghilterra, patria della democrazia e libertà, paese di indiscussa civiltà e progresso e ambita da tutti i cittadini del mondo culturale e scientifico, quindi se neanche arrivare in un paese moderno si riesce ad estirpare e cancellare le radici del male come possiamo sperare che tutti quelli che arrivano in Europa abbandonino i loro riti magici, convinzioni e stregonerie varie ? Certo che è un bel problema, perché l’infibulazione è documentata in ben 27 paesi africani, e in una decina in Asia ma la cosa terrificante e impressionante è che in ben sette stati (Egitto, Eritrea, Gibuti, Guinea, Mali, Sierra Leone e Somalia) e nel Nord del Sudan il fenomeno tocca praticamente l’intera popolazione femminile, pari al 100% delle bambine. E’ incredibile, è pazzesco una roba del genere, certo, i problemi non piacciono a nessuno ed in verità.. neanche a me, specie poi, riflettendoci bene, essendo uomo dovrei avere minor sensibilità e coinvolgimento al pari di una donna…. però, a parlarne sono ….solo io, e sempre io… . Donne !…donne!…donne! ..no ..non è arrivato l’arrotino ma… “datevi na mossa” grazie.  11032019

…by…manliominicucci.myblog.it

Londra, madre condannata 11 anni per mutilazioni genitali alla figlia

Per la prima volta in Gran Bretagna finisce in carcere chi infligge questa tortura alle bambine. Esultano le associazioni dei diritti umani: sentenza storico

Londra, madre condannata 11 anni per mutilazioni genitali alla figlia
Il caso

La Corte di Old Bailey ha dichiarato colpevole di questo reato – introdotto in modo specifico nell’ordinamento del Regno – una donna 37enne di origine ugandese accusata di aver infierito nel 2017 sulla propria figlia, di appena 3 anni. La donna, residente nella zona est di Londra, dovrà scontare 11 anni di carcere, più altri due per la diffusione di «immagini oscene e di pornografia estrema».

STOP… TAGLIO DI …”1^ SCELTA”!ultima modifica: 2019-03-11T16:58:30+01:00da manlio22ldc
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