ALLORA ……AVEVO RAGIONE DA VENDERE…!

ALLORA ……AVEVO RAGIONE DA VENDERE…!

E già…., sono anni che sostengo che l’ingresso nell’unione europea è stata una vera e propria iattura per il nostro paese, una “coabitazione  con condomini” egoisti e voraci che ci stanno fagocitando in tutto  e per tutto, e a quanto pare i dati mi danno proprio ragione. E’ dal 2008 che vado predicando nel vuoto e lotto “ contro i mulini a vento “, niente, non lo si vuol proprio capire. in Italia la sinistra ci ha anche creato  un partito per convincerci al rispetto e all’amore dei “nostri carnefici” europei, ma quale più Europa, no…non è così, vero è che abbiamo un debito pubblico spaventoso però, attenti tutti, ce lo avevamo anche prima, e l’Italia allora era la locomotiva dell’Europa e i cittadini lavoratori italiani vivevano bene, risparmiavano e compravano case e ville. Tempi che non torneranno più e secondo le mie previsioni, nei prossimi anni ci sarà un aumento considerevole della povertà e della disoccupazione,  e malinconicamente assisteremo ancora alle chiusure di aziende manifatturiere oppure, di aziende che delocalizzeranno in altri paesi, dove il costo della mano d’opera sarà marcatamente più ridotto. Oggi la “commissione europea” viene anche a parlarci di ulteriori tagli alla spesa pubblica e di modificare la manovra economica già decisa e stabilita, pensate che se si dovesse ascoltare ed accettare le imposizioni di Bruxelles allora credo che al nostro paese resterà ben poco, altro che declassamento, qui si arriverà “ai ferri corti” e non ho idea di quello che potrebbe accadere. L’unica cosa auspicabile è l’uscita dell’Italia da questa Europa dis’Unita, un’organizzazione che fa acqua da tutte le parti, non c’è un costo del lavoro identico e valido in tutti i paesi membri, i salari sono diversi a seconda del paese e tra il maggiore, la Germania, e il minore, la Grecia, la differenza è abissale . Non abbiamo un governo europeo eletto democraticamente dai popoli, non c’è un presidente di un’unione di stati, non abbiamo un esercito e polizia comune, né abbiamo la possibilità di poterci curare all’estero, ci tagliano la produttività di olio e frutta e ci obbligano ad importarli dagli stati del nord Africa, ci limitano nella pesca e ci hanno danneggiato, e lo fanno da 30 anni, nella produzione del latte vaccino, disposizioni ed obblighi che han fatto lievitare considerevolmente i costi delle derrate alimentari, dei prodotti per la casa, per l’igiene della persona e soprattutto dei medicinali e prodotti farmaceutici da banco, ho avuto modo di raffrontarli tra i diversi paesi membri dell’unione e curiosamente hanno costi molto inferiori. Patetico ma addirittura in alcuni casi, ovviamente fuori dall’Italia, ho riscontrato prezzi inferiori anche del 60% in meno, per non parlare poi dei carburanti, è incredibile, ho pagato a Vienna, nel pieno centro della città, 50 centesimi in meno un litro di gasolio rispetto a quello che acquisto solitamente.. sotto casa…e “a buon prezzo”…!  E’ roba da non credere, ma è così che funzionano le cose in Europa e tra gli stati membri e il popolo italiano non sa nulla di tutto ciò, ed allora mi chiedo : quindi io cittadino italiano, cosa diavolo ci ho guadagnato ad entrare a far parte di un sistema politico ed economico che privilegia solo  la Germania e gli olandesi e mi riducono alla fame ? Non è questa l’Europa che volevo e che sognavo, quindi adesso basta agli slogan e diamoci una mossa, in Italia  ogni anno “spariscono centinaia di  migliaia di giovani” che emigrano in altri stati …manco a dirlo… ovviamente in Germania ed Olanda seguiti a ruota dalla Gran Bretagna. I dati del link sono eloquenti, a noi non è convenuto entrare in Europa con questi criteri, grazie Prodi…ricordiamolo, e cosa più terrificante è che non vedo altra soluzione che la nostra uscita dal sistema, altrimenti sarà la nostra….fine..” Italiaexit “..non resta altro da fare…..o in alternativa stampare una nostra moneta interna….comunque sia io continuerò a…lottare per il mio paese… 01032019

…by…manliominicucci.myblog.it

Grazie alla moneta unica in 20 anni ogni tedesco ha guadagnato 23 mila euro, ogni italiano ne ha persi 75 mila

Report del think tank tedesco Cep sui vincitori (Germania e Olanda) e i vinti (Italia e Francia) della moneta unica “oggi più controversa che mai”

Da quando c’è l’euro, ogni cittadino tedesco ha guadagnato in media 23mila euro, ogni italiano ne ha persi 74mila. La Germania è “di gran lunga” il Paese che più ha tratto profitto dall’entrata in circolazione della moneta unica, l’Italia quello che ci ha rimesso di più. Nel suo ventesimo anniversario, l’euro si mostra in tutta la sua controversa natura di generatore di diseguaglianze. È quanto emerge dal rapporto “20 anni di Euro: vincitori e vinti”, del think tank Cep (Centre for European Policy) di Friburgo. Secondo lo studio, il problema della competitività tra i vari Paesi dell’eurozona “rimane irrisolto e “deriva dal fatto che i singoli paesi non possono più svalutare la propria valuta per rimanere competitivi a livello internazionale”. Dall’introduzione dell’euro, un’erosione della competitività internazionale ha portato “a una minore crescita economica, a un aumento della disoccupazione e al calo delle entrate fiscali. La Grecia e l’Italia, in particolare, stanno attualmente attraversando gravi difficoltà a causa del fatto che non sono in grado di svalutare la propria valuta”.

Cep
Impatto dell’introduzione dell’euro sulla prosperità per abitante e complessiva dal 1999 al 2017

I numeri. Lo studio ha verificato quanto sarebbe stato alto il Pil pro capite, se i Paesi non avessero introdotto l’euro. La Germania, dal 1999 al 2017 avrebbe guadagnato complessivamente 1.893 miliardi di euro, pari a circa 23.116 euro per abitante. Anche i Paesi Bassi hanno guadagnato circa 346 miliardi, e cioè 21mila euro pro capite. Nella maggior parte degli altri Stati si sarebbero registrate invece delle perdite: in Italia, lo Stato che più ne ha risentito, addirittura di 4300 miliardi, pari a 73.605 euro pro capite. In Francia, le perdite ammonterebbero a circa 3.591 miliardi, pari a 55.996 euro pro capite. Nel 2017, per esempio, il Pil tedesco è aumentato di 280 miliardi di euro e il Pil pro capite di 3.390. L’Italia ha perso di più di tutti. Senza l’euro, calcolano i ricercatori del Cep, il Pil di Roma sarebbe stato più alto di 530 miliardi di euro, che corrisponde a 8.756 euro pro capite. Anche in Francia l’euro ha comportato significative perdite di benessere per 374 miliardi di euro complessivi, che corrispondono a 5.570 euro pro capite. Nel dettaglio, la Germania ha beneficiato dalla sua appartenenza all’eurozona ogni anno, esclusi il 2004 e il 2005. I profitti maggiori si sono dispiegati soprattutto durante la crisi del 2011. Quanto all’Italia, “in nessun altro Paese tra quelli esaminati l’euro ha portato a perdite così elevate di prosperità”. E aggiunge il report: “L’Italia non ha ancora trovato un modo per diventare competitivo all’interno dell’eurozona. Nei decenni prima dell’introduzione dell’euro, l’Italia svalutava regolarmente la propria valuta con questo scopo. Dopo l’avvento dell’euro non è stato più possibile. Invece, erano necessarie riforme strutturali. La Spagna mostra come le riforme strutturali possono invertire la tendenza negativa”.

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ALLORA ……AVEVO RAGIONE DA VENDERE…!ultima modifica: 2019-03-01T15:06:29+01:00da manlio22ldc
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