LE VERITA’ NASCOSTE .…


A bordo della nave Sea Watch 3 durante l’incontro con i migranti di alcuni parlamentari italiani, 27 gennaio 2019. (Federico Scoppa, Afp)

La storia di Doro a bordo della SeaWatch 3

Doro ha perso un occhio in Libia, i trafficanti lo hanno preso a coltellate, gli hanno sfregiato il volto con un taglio che gli segna la faccia dall’alto in basso. Volevano estorcere denaro alla sua famiglia. Viene dal Gambia, ha 26 anni. Dice di essere molto preoccupato per sua madre, perché è malata e il fatto di non avere più sue notizie potrebbe aggravare le sue condizioni. “È mortificante per me essere arrivato in Europa e trovarmi in queste condizioni”, afferma il ragazzo durante l’incontro con il deputato di Più Europa Riccardo Magi, salito a bordo della nave SeaWatch 3 il 27 gennaio con una delegazione di parlamentari: Nicola Fratoianni di Liberi e uguali (Leu) e Stefania Prestigiacomo di Forza Italia.

“Nei nostri paesi non possiamo ottenere il visto per arrivare in Italia e in Europa, nessuno di noi avrebbe immaginato che il viaggio sarebbe stato così duro, ma quando ci sei dentro non puoi più tornare indietro”, continua Doro, mentre si tiene a una corda sul ponte della nave che batte bandiera olandese e che dal 24 gennaio è ancorata a poco più di un miglio da Siracusa.

Il ragazzo gambiano ha visto la morte in Libia, ma si è salvato. Mostra i segni dei tagli sull’addome, i vuoti che gli rimangono in bocca al posto dei denti che gli sono saltati per le percosse ricevute in un centro di detenzione a Beni Walid, in Libia. Dice che avrebbe voluto tornare indietro nel suo paese, che ha supplicato di essere rimandato indietro dalla Libia al Gambia, “ma dalla Libia non c’è nessun modo di tornare indietro”. Tutti lo ascoltano in silenzio. Ora ha bisogno di cure, per questo ha intrapreso la traversata del Mediterraneo nel pieno dell’inverno, pagando mille euro.

Un appello all’accoglienza
Ha tentato la traversata per tre volte, ma è sempre stato intercettato dalla guardia costiera libica e riportato indietro in un centro di detenzione. Per farlo uscire dalla prigione di Beni Walid gli hanno chiesto tremila euro, che non aveva. Quando hanno capito che non poteva pagare lo hanno martoriato, prima lo hanno torturato chiamando la famiglia per farsi mandare i soldi, poi lo hanno accoltellato allo stomaco per ucciderlo e lo hanno abbandonato in mezzo alla strada.

LE VERITA’ NASCOSTE .…ultima modifica: 2019-01-28T15:35:40+01:00da manlio22ldc
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