TRATTIAMO SUI …. SUICIDI…?

TRATTIAMO SUI …. SUICIDI…?

Che strano paese è il nostro, veramente paradossale, stampa e TV, politici e politicanti, radical chic e tuttologi, professoroni ed economisti saccenti, e a dir il vero anche tanto arroganti, quanto incapaci a cavare un ragno dal buco, tutti a criticare la riforma delle legge Fornero e il reddito di cittadinanza . Provvedimento n.1 contestato : non si possono dare dei soldi a chi sta seduto…nel salotto di casa a far niente,  però, ironia della deficienza, quella stessa persona può morire di fame e vivere in uno stress perpetuo, questo è accettabile dal …sistema .. i contestatori non si indignano né si.. scandalizzano. Provvedimento n.2 contestato con forza: la legge Fornero non si modifica e le pensioni d’oro non si toccano perché ci sono dei diritti acquisti e la Fornero va bene per i vecchi del futuro ma si permette che i vecchietti pensionati del presente e i disabili vivano con meno di € 500,00 al mese o addirittura 280,00 € . Poi va bene che le aziende chiudano senza preoccupazioni di sorta, si ignorano i suicidi di imprenditori e gente disperata, ovviamente italiani. Fatti ed episodi che non destano scalpore e non suscitano sensazionalismo, ma poi, stranamente, ci preoccupiamo dell’accoglienza di gente estranea e di come faranno i figli degli altri che hanno perso lo status di asilo per scopi umanitari dopo il decreto sicurezza del ministro Salvini. Ma come, per i migranti lo status è una questione di umanità e non lo è per gli italiani che dormono e vivono in auto, per gli anziani che fanno la spesa nei cassonetti, per le interminabili file di italiani a sfamarsi nelle mense della Caritas ?  Ci sono oltre tre milioni di bambini che vivono in una condizione di assoluta povertà ma non ci commuoviamo, però se vediamo i figli degli altri in povertà allora ci frustiamo per espiare le colpe. Vogliamo accogliere e dare una casa e un lavoro ai figli degli altri e poi, case per gli italiani non c’è ne sono e la disoccupazione e sempre ferma al 10,5% con punte del 32% nel sud Italia. Cari signori tutti, ma vi rendete conto delle “stronzate ideologiche” che sostenete da anni dove ci stanno portando ? Ora si vuol limare ancora di più la manovra economica, già, siccome questo paese è enormemente ricco e prosperoso ci potremo sicuramente permettere delle riduzioni di spesa, così giusto per in incrementare il famoso P.I.S. ….acronimo  di “prodotto interno suicidi”. Però dobbiamo tagliare la spesa per gli italiani ma abbiamo il permesso di aumentarla per gli… immigrati.. Io non ci capisco più niente…forse devo andare da un psichiatra ..o forse no.. forse ..credo proprio di si, ci deve andare qualcun’altro…..03122018

…by… manliominicucci.myblog.it.

Manovra, trattativa per 2%, si lavora su reddito di cittadinanza e quota 100

Conte ottiene “fiducia” vicepremier ma restano nodi e resistenze

La trattativa, ora, è soprattutto interna al governo. Perché per siglare un’intesa con l’Unione europea ed evitare una procedura d’infrazione dalle conseguenze pesantissime, i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini devono dare il via libera ad una messa a punto di “quota 100” e reddito di cittadinanza che permetta di abbassare il deficit fino al 2%. Il mandato a Giuseppe Conte a trattare con Pierre Moscovici e Jean Claude Juncker è forte ma ancora condizionato a evitare “rinunce”.

I leader di M5s e Lega, che in serata firmano una nota congiunta di fiducia alla trattativa del premier, si sarebbero convinti a cedere e abbassare il deficit ma non quanto serve: ci sarebbe al momento l’ok a tagliare lo 0,2% ma non lo 0,4%. Procedono così a rilento, tra continui litigi e rinvii, anche i lavori parlamentari sulla manovra. Alla fine di una lunga nottata di trattative, governo e relatori consegnano alla Camera un pacchetto di 54 nuovi emendamenti. Il pacchetto di emendamenti

Avrebbero dovuto essere, secondo alcune fonti, almeno il doppio, ma soldi ce ne sono pochi: inserire – su pressione della Lega – il raddoppio dal 20% al 40% delle detrazioni Imu sui capannoni, misura che occupa ben 290 milioni dei 430 del fondo per l’attuazione del programma, comporta una tagliola del resto. E, nell’infinito braccio di ferro tra M5s e Lega, non solo i voti in commissione – a tre giorni dall’approdo in Aula della manovra – sono al palo, ma slittano misure come quelle per la famiglia o il taglio delle pensioni d’oro caro al M5s: da Chigi assicurano che “ci sarà” ma i leghisti vorrebbero inserirlo al Senato con “quota 100”, lasciando a un decreto successivo il reddito di cittadinanza. Proprio le pensioni finiscono nel mirino di Bruxelles, per il rischio che “quota 100” comporterebbe sulla tenuta dei conti della previdenza. Ma se Salvini avverte di voler “smontare la Fornero pezzo per pezzo”, i leghisti hanno già scritto la norma in modo che sia transitoria, valida – intanto – per tre anni. Il problema per il 2019 è però che fare partire quota 100 e reddito di cittadinanza ad aprile, come vogliono Salvini e Di Maio, costa troppo. Perciò – spiegano fonti qualificate di governo – in queste ore entrambi i provvedimenti sono all’esame della Ragioneria e del Mef per essere “razionalizzati e affinati”: due le soluzioni, o si fanno partire a giugno o si rimodula la platea. Il premier Conte, che ha continui contatti con i vicepremier, dovrebbe vederli lunedì, mentre Giovanni Tria affronterà una nuova prova di fuoco all’Eurogruppo, per illustrare loro il piano che ha elaborato per cambiare la manovra convincendo l’Ue. E in serata ottiene da Di Maio e Salvini un mandato a continuare a trattare: “Siamo nelle mani giuste”, dicono del premier, per un “dialogo franco e rispettoso con le istituzioni Ue, senza rinunce sul patto con gli italiani” e le misure che puntano a una manovra espansiva “per evitare una terza recessione”. A chi interpreta come un freno alla trattativa il proposito di Di Maio e Salvini di non fare “rinunce”, fonti di Palazzo Chigi, interpellate al riguardo, precisano che è il contrario: un messaggio di totale fiducia. La trattativa con Bruxelles, che vede impegnate ai più alti livelli le istituzioni italiane ed europee, è pienamente aperta. I leader di M5s e Lega tentano fino all’ultimo di cedere il meno possibile. Ma, spiegano dal governo, neanche il deficit al 2,1% sembra bastare all’Europa: si deve arrivare al 2%. E una leva in tal senso possono essere le preoccupazioni delle imprese e dei territori. Che è sempre più forte, tanto che Salvini scrive ai giornali lombardi per rassicurare il suo elettorato: nella manovra – è il senso – c’è attenzione ai territori, i timori sono ascoltati.

 L’emergenza Genova sarà a carico dei cittadini liguri.
Il Governo, dopo aver fatto un decreto che metteva poco o niente per il #PonteMorandi, ora prevede aumento #accise benzina (quelle che Salvini voleva abolire in campagna elettorale…): +0,05 euro/litro in Liguria. pic.twitter.com/QYwrecdxiS

— Ettore Rosato (@Ettore_Rosato) 2 dicembre 2018

Ma la Regione Liguria precisa: “Nessun aumento accise benzina” – “L’emendamento del Governo alla Legge di Stabilità relativo alle accise non comporterà alcun aumento delle tasse in Liguria, ma semplicemente si rinnoveranno accise in vigore da anni e utilizzate a sostegno dei territori colpiti da emergenze di Protezione Civile”. Così la Regione Liguria stamani in una nota smentisce un aumento della pressione fiscale di competenza regionale sulla benzina. “Non ci sarà un centesimo in più di accise, ma solo euro destinati alla lotta al dissesto idrogeologico nella nostra Regione”, ribadisce l’ente.

TRATTIAMO SUI …. SUICIDI…?ultima modifica: 2018-12-03T17:24:56+01:00da manlio22ldc
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