ISLAM 4 – CRISTIANI 0 !

ISLAM 4 – CRISTIANI 0  !
Immagino la felicità degli anti cristiani e pro islamici nell’apprendere i contenuti delle sentenze della corte europea in merito ad alcune questioni di non poca rilevanza e di portata vitale per la cultura e religione occidentale. Crollano impietosamente antiche convinzioni e la libertà di espressione e di pensiero, elementi fondamentali della nostra società messi in discussione e cancellati per amore dell’Islam e forse di tanti interessi legati a quella religione. Quindi si condanna la Francia se vieta il niqab ma non si dice nulla suo matrimoni con le bambine anzi ora è pure vietato dare del pedofilo a Maometto che ha avuto in sposa una bambina, e in tutto questo non si dice nulla per Asia Bibi condannata a morte perché nei fatti è cristiana. Quindi in definitiva ora Maometto non è un pedofilo e di conseguenza non lo sono neanche chi pratica i rapporti sessuali con le bambine, molto bene abbiamo legittimato la pedofilia, avallato che i cittadini occidentali e cristiani non hanno nessun diritto a dire la loro in merito alla spinosa questione. Ricapitolando, il velo lo possono indossare alla faccia delle leggi e costituzioni occidentali, la pedofilia deve essere accettata perché fulcro della religione settaria islamica, nessuno ha diritto ma è reato chiamare pedofilo Maometto, un predone, bandito e plurimo assassino e in ultimo una non musulmana è comunque obbligata a portare il velo anche se non lo è. Giusto quattro a zero, non so a voi ma a me proprio questo Islam non mi piace e non lo tollero più, per quel che mi riguarda ho chiuso ogni dialogo e ipotetica convivenza con loro da anni e quindi continuo ad essere indifferente e fermo oppositore a questa cultura che più di ogni cosa sembra essere una religione satanica, e lo penso sin dal primo giorno che li ho visti piegati con l’ano in su e in evidenza e a pregare con gesti e ritmi quasi impressionanti, lontani anni luce dal modo di pregare cristiano. In ultimo una riflessione ci vuole in quanto d’obbligo, ma se l’Islam era cosa buona e giusta ci sarebbero state le crociate ? Evidentemente i nostri avi avevano amore per la loro patria e verso i popoli europei… principi ormai dimenticati nel tempo…al contrario la censura pro Islam galoppa vincente…donne … donne… è arrivato il …” burkino”…… 04112018

by…manliominicucci…

 

Je suis Asia Bibi? No, in Europa i soloni dei diritti umani sull’islam legiferano come il Pakistan

In Europa i soloni dei diritti umani sull’islam legiferano come il Pakistan

Je suis Asia Bibi? No, l’Onu rimane in silenzio davanti alla donna cristiana pachistana condannata a morte. E a Strasburgo c’è una corte della sharia

Giulio Meotti di Giulio Meotti 31 Ottobre 2018 alle 06:00
 Roma. Negli ultimi giorni, sulla homepage dell’Onu, è campeggiato un articolo: “Il divieto del niqab in Francia vìola la libertà religiosa delle donne: la Commissione dei diritti umani delle Nazioni Unite”. Due donne musulmane francesi avevano fatto causa a una legge dell’Esagono che vieta loro di indossare il velo islamico integrale da cui spuntano solo gli occhi (anche le mani sono guantate di nero). La commissione dell’Onu a Ginevra, che ha condannato la legge francese in quanto “viola i diritti umani”, è rimasta però in silenzio su Asia Bibi, la donna cristiana pachistana il cui diritto alla vita è minacciato da un’altra legge, che ne opprime la libertà di coscienza. Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha chiesto agli Stati Uniti di porre fine alla “pratica barbara” della pena di morte. Guterres però non ha ancora pronunciato una sola parola sulla condanna a morte di Asia Bibi. L’Onu ha prontamente difeso il diritto religioso di una donna a coprirsi tutto il corpo, ma è rimasto completamente in silenzio su una donna cristiana costretta a portare il velo quando appare in tribunale e che si trova in carcere da 3.500 giorni a causa della propria fede. Ma la scorsa settimana non c’è stata soltanto quella decisione dell’Onu a favore di un simbolo dell’islam politico come il niqab, per altro bandito in numerosi paesi arabi, come il Marocco e l’Algeria. Venerdì è arrivata anche la storica sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo su una donna austriaca che aveva definito Maometto un “pedofilo” a causa della sua relazione con una bambina, Aisha. In Austria, la donna era stata condannata in una sentenza che adesso porta anche il timbro dei giudici di Strasburgo, che hanno stabilito che la libertà di espressione finisce al confine con l’islam. “Il giorno in cui è morta la libertà di parola in Europa”, ha scritto la rivista americana Commentary. “Non finirà bene per le élite liberal europee, che immaginano di poter usare il potere giudiziario coercitivo per chiudere i dibattiti sul posto dell’islam in Europa”, si legge in uno dei tanti commenti usciti sulla stampa americana (quella europea latita). In pratica, i giudici di Strasburgo hanno incorporato le norme sulla “blasfemia” in vigore nell’islam, la stessa accusa per cui Asia Bibi è in carcere e gli islamisti vorrebbero spedirla al patibolo (anche Asia era stata accusata da alcune donne di aver “offeso Maometto”). La stessa Corte europea dei diritti dell’uomo aveva difeso l’uso dei simboli religiosi cristiani nelle pubblicità e aveva condannato la Lituania perché aveva multato un’azienda che si era servita di Gesù e Maria per vendere vestiti. In quella sentenza di Strasburgo si legge che la Corte ritiene che “la libertà di espressione costituisce uno dei fondamenti essenziali di una società democratica”. Essa, inoltre, “si estende a idee che scioccano, offendono o disturbano”. Dunque, per la Corte dei diritti umani farsi beffe dei simboli cristiani è parte di una sana vita democratica, mentre i simboli dell’islam sono intoccabili, così come il diritto di portare il niqab vale una sentenza mentre il diritto alla vita di Asia Bibi vale appena il silenzio. Parlando al Figaro, Grégor Puppinck, direttore dello European Centre for Law and Justice, ha detto: “La decisione della Corte avrebbe giustificato la condanna delle vignette di Charlie Hebdo, ma anche di Voltaire, Ernest Renan e August Comte. La Corte europea non è Charlie…”. Come se gli europei fossero liberi di dire o scrivere soltanto quello che dice loro la Corte. Ma in un certo senso sono stati onesti, gli ambiziosi interpreti della sharia di Strasburgo: non esiste libertà di parola nell’islam.
ISLAM 4 – CRISTIANI 0 !ultima modifica: 2018-11-04T18:03:09+01:00da manlio22ldc
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