CARA ONU CI SEI O TI FAI…?

CARA ONU CI SEI O TI FAI…?

La condanna, rivolta ad un paese occidentale sembra quanto mai ridicola e penosa, in ogni costituzione che si rispetti e la si consideri libera e democratica ogni cittadino uomo o donna che sia deve avere il volto scoperto e riconoscibile dal documento di identità rilasciato dal paese di cittadinanza. Lo è anche nel nostro paese e non capisco perché l’ONU si metta di traverso e urli solo quando ci sono gli interessi della religione islamica e dei mussulmani. Lo ha fatto recentemente anche con l’Italia, addirittura ci hanno chiamati razzisti e islamofobici, nel divertimento generale, per poi essere clamorosamente smentito in quanto l’Italia è ora di fatto nel Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite. L’anomalia si registra su una controversia banale perché i signori dell’ONU dimenticano che ci sono paesi islamici dove alle donne è proibito portare il capo scoperto o addirittura professare una religione diversa, in alcuni casi si viene anche incarcerati o ammazzati per il solo fatto di aver pregato o infranto le leggi della loro religione che vieta le altre. E di che diavolo stiamo parlando allora, tutto è consentito ai paesi islamici e tutto è proibito ai paesi liberi e democratici ? Qui qualcosa non funziona, come anche la questione dei matrimoni con le bambine, previste nella religione islamica, con uomini adulti, e che diamine qui i diritti umani non c’entrano ? Come mai l’ONU non impedisce detti matrimoni pur sapendo che in tanti stati come anche l’Arabia Saudita sono previsti ? Oppure, come mai la stessa Arabia Saudita lo scorso anno è stata eletta nella Commissione per i diritti delle donne ? E lo so, è uno stato dove le donne non possono guidare, non possono aprire un conto corrente in banca, non possono lavorare nel settore petrolifero, questo vuol dire che discriminano pesantemente le condizioni delle donne, una vera e proprio segregazione di genere. Ora ci si propone il problema di andare girando coperti, certo che una ha diritto a vestire come vuole, ma se permettiamo che s’infrangano le leggi allora dovremo accettare che si vada anche nudi in giro.. e questo ovviamente non può essere annoverato come civiltà. Francamente non capisco l’ONU e il suo continuo balbettare su tanti argomenti, un’organizzazione molto favorevole e disponibile per chi ha tanti soldi.. altrimenti che senso hanno tante loro decisioni o condanne come con la Francia ? Intanto, come fedele di Cristo non ravviso moniti e condanne contro i paesi islamici quando i miei fratelli vengono massacrati o le nostre chiese vengono bruciate ..no, non rammento le loro condanne. Le donne islamiche imparassero e rispettarsi e a farsi rispettare e chiedo perché il velo non lo facciano indossare ai loro uomini ?  Essere guardati quando si vive in una società civile è nella norma e non deve assolutamente creare tensioni. Cara ONU ne stai facendo di figure barbine…roba da ridere…24102108

by….manliominicucci

 – Mer, 24/10/2018 – 14:45

L’Onu condanna la Francia: “Divieto del velo islamico va abolito”

Oltre alla Francia, i Paesi europei nei quali vige il divieto del velo islamico nei luoghi pubblici sono attualmente la Danimarca, l’Austria, il Belgio, l’Olanda, la Bulgaria e la Svizzera

 In questi giorni, l’Onu ha duramente criticato la legge francese che vieta alle donne di indossare il velo tradizionale islamico nei luoghi pubblici.
Secondo il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, la restrizione sarebbe incompatibile con la normativa internazionale sulle libertà fondamentali degli individui, in quanto impedirebbe alle donne musulmane di manifestare la rispettiva appartenenza religiosa. Il responso sfavorevole alla Francia è stato emesso dal Consiglio al termine di un procedimento avviato sulla base delle denunce presentate a tale organo nel 2016 da due cittadine transalpine di fede musulmana. L’interdizione del niqāb nei luoghi pubblici è stata introdotta Oltralpe nel 2010 per iniziativa del presidente Nicolas Sarkozy e nel 2014 è stata considerata “legittima” dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. La normativa incriminata punisce con una sanzione di 150 euro ogni violazione del divieto.

Il Consiglio, in una raccomandazione indirizzata al governo transalpino, ha giudicato le norme varate nel 2010 “incompatibili” con la Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici, redatta dalla stessa Onu nel 1966. Il divieto vigente in Francia costituirebbe infatti una violazione degli articoli della Convenzione relativi alla libertà di religione: “Il Consiglio ritiene che le disposizioni penali miranti a interdire alle donne di indossare il niqāb negli spazi pubblici pregiudichino in maniera sproporzionata l’effettivo esercizio, da parte dei singoli, della libertà di manifestare la rispettiva appartenenza religiosa. Il divieto, imposto nel 2010 dal governo francese con l’intento di difendere la dignità delle donne musulmane, rischia inoltre, paradossalmente, di ostacolare il cammino di queste ultime verso una maggiore integrazione sociale.”

CARA ONU CI SEI O TI FAI…?ultima modifica: 2018-10-24T15:49:23+02:00da manlio22ldc
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