VOTA ..ANTONIO…VOTA ANTONIO..LA TRIPPA !

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Oggi mi va di ricordare la citazione del grande Antonio De Curtis, in arte “Totò”, nel suo indimenticabile film “Gli Onorevoli” del 1963. Un film ironico che sembra ricalcare gli stessi schemi curiosi, strani e persino divertenti della politica europea attuale, infatti, riesce difficile capire perché mai un popolo, che ha già deciso di andar via dall’Unione europea, per scelta elettorale, si veda obbligato a votare dei candidati da destinare in quel parlamento che è stato già  bocciato col voto democratico referendario e che non vuole più e rifiuta. Il paradosso dei paradossi.. è c’è di più, non solo devono votare in violazione a quanto stabilito col referendum del 2016 ma poi, nei fatti, “ curiosamente parlando”, i parlamentari eletti con il  loro voto probabilmente non siederanno mai in quel parlamento europeo, a testimonianza che in Europa si fanno i giochini dei dementi e aggiungo degli irresponsabili perché dopo, se ci sarà la tanto sospirata “Brexit”, i parlamentari eletti britannici che fine faranno ? Ovvio che saranno sostituiti ma a chi andranno i seggi vacanti e come verranno distribuiti, con quali criteri ? Nasce il dubbio, legittimo, questa è una mia considerazione personale, che si sia volutamene creata questa situazione di stallo per il mero terrore che i sovranisti, futuri vincitori della prossima tornata elettorale, prendano a “calci i componenti della commissione europea attuale e i loro sporchi collegamenti con le lobby mondiali” altrimenti, perché far votare i britannici o meglio, gente che non è più europea dal 2016 ? E poi in questi tre anni, i britannici hanno versato le loro quote pari ad € 10/12 miliardi l’anno per ricevere il diritto del voto ? Non ha senso tutto questo, certo, magari i meno esperti e pratici di questioni politiche e parlamentari europee si chiederanno se queste sono barzellette o veramente cose serie inaudite ? Io rispondo mestamente a tutti quei cittadini che si pongono dette domande che purtroppo, la verità sta nella seconda ipotesi è cioè, sono… o almeno, dovrebbero essere cose serie. Persino il presidente francese Emmanuel Macron dopo l’annuncio della premier britannica Theresa May delle sue dimissioni lancia un appello ad un “rapido chiarimento” sulla Brexit, mentre tutti gli altri governi osservano un religioso silenzio…quindi ? Starete pensando sicuramente a quel che penso io, ed allora andiamo alle cifre e vediamo l’Europa come funziona, con alcuni esempi, a livello amministrativo, per una chiara lettura, dopo il paese evidenziato la prima cifra indica quanto viene versato  da quel paese mentre la successiva è quanto incassato dalla U.E. :  l’Italia ne ha versati ,nel 2017 , 12 miliardi e ne ha ricevuti 9,8, l’anno prima, 2016, ne ha versati 14 per riceverne 11,6 di miliardi. Il Belgio nel 2017 ne ha versati 3 di miliardi e ne ha presi 7,4. La Bulgaria nel 2017, 400/Mila versati e ricevuti 1,9 miliardi . Repubblica Ceca 1,3 versati e ricevuti 3,9 miliardi . La Germania nel 2017 ha versato 19,6 miliardi e ne ha avuti appena 11. Attenzione ora, “Il Lussemburgo del presidente della commissione Juncker, ha versato nel 2017…“300/Mila euro”…  e ricevuti 1,9 miliardi, e nel 2016, sempre “300/Mila euro” e ricevuti sempre “1,8 miliardi”. Qualcuno si chiederà come mai tanti soldi, e io rispondo che ..li spendevano per “accogliere migranti”,…Forse tanti  pensano che evidentemente il “povero stato lussemburghese” ha un’economia peggiore della Grecia, purtroppo non è così..  il reddito medio del paese si aggira sui “50.000,00 euro annui pro capite”, cifre da capogiro in Italia, e il tasso di crescita annuo è pari all’11.35%…queste cose non le dicono in TV…già.. forse ora cominciate a capire cos’è …l’Europa”. Andate a votare…”ve lo chiede l’Europa e ..Antonio La Trippa”. 24052019

…by…manliominicucci.myblog.it

Brexit, Theresa May in lacrime annuncia le dimissioni: “Ho servito il Paese che amo”

Dalla guida del partito e successivamente da Downing Street

24 maggio 2019

La premier britannica Theresa May ha annunciato le dimissioni da leader del partito conservatore per il 7 giugno, esprimendo rammarico per non essere riuscita ad attuare la Brexit e affidandone la realizzazione al suo successore alla guida dei Tory, che dovrà essere eletto nelle successive settimane per poi subentrarle come primo ministro a Downing Street.

 Teresa May

La Gran Bretagna avrà un nuovo premier entro la data del recesso estivo del Parlamento, fissata secondo il calendario di Westminster per il 24 luglio. Lo hanno annunciato in una nota il presidente del Partito Conservatore e i vertici del Comitato 1922, organo esecutivo del gruppo parlamentare, fissando i tempi per l’elezione del successore di Theresa May come leader Tory e a seguire come primo ministro.

May conclude in lacrime il discorso: “Ho servito il Paese che amo”, ha rivendicato la premier prima di girarsi e di rientrare attraverso il portoncino al numero 10.

May con la voce rotta: “Ho servito il Paese che amo”

“Ho fatto del mio meglio, purtroppo non sono riuscita a far passare” la ratifica della Brexit, malgrado ci abbia “provato tre volte”, ha detto May nell’annunciare la sua uscita di scena, invitando chi le succederà alla guida dei Tory e del governo a portare a termine l’uscita dall’Ue ma anche a non considerare il compromesso una parola sporca. La premier britannica ha rivendicato quindi la politica di “un Partito Conservatore patriottico”, che nella sua visione deve continuare a mirare a “unire la nazione” e a ridurre anche le ingiustizie sociali, predicando “scurezza, libertà e opportunità”.

May: “Ho fatto il possibile per attuare la Brexit”

Jeremy Corbyn accoglie come una scelta giusta, quanto inevitabile, l’annuncio delle dimissioni ma non crede che un nuovo leader Tory possa fare meglio e torna a invocare elezioni anticipate. La premier – commenta il leader dell’opposizione laburista – “ha ammesso ciò che il Paese sa da mesi: che lei non può governare e neppure può il suo partito, diviso e in via di disintegrazione”. Quindi la richiesta del Labour: “Immediate elezioni politiche” nel Regno Unito.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha reso omaggio al “lavoro coraggioso” della premier britannica e ha lanciato un appello ad un “rapido chiarimento” sulla Brexit.

Il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha seguito la dichiarazione della premier britannica “non con gioia personale”, poiché a Juncker May “piaceva, trovandola una donna di molto coraggio, meritevole di grande rispetto”. Bruxelles resta disponibile al dialogo con il prossimo premier, ma “la posizione non cambia” e l’Accordo di recesso non può essere rinegoziato. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea Mina Andreeva.

VOTA ..ANTONIO…VOTA ANTONIO..LA TRIPPA !ultima modifica: 2019-05-24T18:13:06+02:00da manlio22ldc
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