IL SILLOGISMO DELL’INGANNO..

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IL SILLOGISMO DELL’INGANNO..
Noto con tanta amarezza che l’ignoranza in materia finanziaria domina nel pubblico di sinistra idea la cui eccessiva e cieca fede non gli permette di vedere la verità né di ricordare le questioni legate al loro partito di riferimento. Tanta e tale è la strumentalizzazione e pressione esercitata sull’opinione pubblica che si è ribaltata la verità con l’astuzia, con l’inganno e fatto scattare il famoso “sillogismo di sinistra”. Andiamo per ordine, la magistratura ha indagato e giudicato la Lega Nord per illecito amministrativo, relativo ai rimborsi elettorali, quindi in teoria i soldi presi non sono stati adeguatamente spesi per l’attività politica. Ed è giusto che la Lega restituisca quei soldi che avrebbe dovuto spendere diversamente e solo per la politica. Ebbene molta gente si è lasciata confondere e strumentalizzare ad arte da TV e politicanti sull’argomento, facendone una battaglia loro senza senso, come se i soldi per i rimborsi elettorali li avesse preso solo la Lega e mal utilizzati. E già, è proprio questo il punto, perché tutti hanno preso i soldi e anche tanti, ma al contrario della Lega non sappiamo che fine hanno fatto e dove sono finiti, per esempio quelli di sinistra. Vediamo un po’, prima PCI, poi DS ora PD, come sapete i vecchi e nuovi comunisti hanno un patrimonio immobiliare di nove miliardi e dove sono è da capire, e oltre a ciò, al momento del passaggio all’attuale PD si sono “perse le tracce di ben. . 500 milioni” di euro e non di lire, il link sottostante è del 2017, e fatevi due risate visto che qualcuno se le è fatte sulle disgrazie leghiste e chiedetevi : che “diavolo producono” per avere tanti soldi a disposizione…?. Già dinanzi a tutti quei soldi alienati dal partito di D’Alema e quello di Renzi, nessuno si è mai sprecato in un manifestino o in uno striscione…e perché mai secondo voi ? Ovvio, perché siamo alle solite campagne senza senso e propagandistiche della sinistra col sistematico appoggio dei media . Se si vuole giustizia la si faccia a prescindere e invece no, prima Berlusconi e ora Salvini ma non Di Maio… curioso vero ? Singolare che il governo concordi e accetti l’operato di un suo ministro senza obiezioni e non venga discusso, ed allora perché Conte e Di Maio non vengono contestati allo stesso modo ? Non ho visto campagne denigratorie nei confronti del presidente del Consiglio e perché no ? Ecco dov’è la verità, sta proprio nelle differenze di strategie politiche, quindi sono già in atto le manovre per un nuovo governo politico col PD e quindi Salvini va fatto fuori ? Speriamo solo che alle prossime elezioni il …”PD vinca”…e così avremo risolto tutti i problemi e fatto fuori Salvini e poi, “finalmente potremo riavere 12/13 mila migranti al giorno”,….poi magari riportare la legge Fornero all’origine e …poi magari potremo sperare di avere tanti migranti da poter impiegare nelle tante “aziende che aspettano ansiosi” gli immigrati e ai quali consegnare le innumerevoli “case popolari vuote” ..e in attesa di loro…..mi raccomando “votate PD ” e non abbiate paura di vedere riaprire i centri d’accoglienza o di vedere persone fatte a pezzi…no ..no… e ricordatevi che la pensioni ce le pagano loro..” ricordatelo bene” quando andate…. a votare…20052019

…by…manliominicucc.myblog.it

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Io resto dove sono. Non esco, non sono scissionista». Laconico come sempre Ugo Sposetti, ex tesoriere dei Ds e senatore dem vicinissimo a Massimo D’Alema. Poche parole che però hanno un impatto non da poco sulla guerra dei beni in corso da nove anni tra ex Ds e Pd.

Quando infatti a inizio febbraio lo spettro scissione cominciò a materializzarsi, i Dem pensarono subito a quella cassaforte di 68 fondazioni con dentro 2.399 immobili, 410 opere d’arte e un valore stimato di circa mezzo miliardo di euro (benchè non ci siano dati ufficiali a tal riguardo). Se il deus ex machina delle fondazioni fosse andato con D’Alema e Bersani, i Dem avrebbero corso il rischio di vedere eclissarsi per sempre quel forziere gelosamente custodito da Sposetti. Per questo il tesoriere Pd Francesco Bonifazi è partito lancia in resta proponendo una class action con cui si sarebbe aperta formalmente la guerra a colpi di carte bollate per mettere le mani sulle fondazioni.

Adesso che Sposetti conferma la sua permanenza a Largo del Nazareno dove si farà sostenitore della linea orlandiana, il Pd evita di esporsi. È circolata anche la voce di un passaggio di mano della guida delle fondazioni da Sposetti a Orlando, poi prontamente smentita. A Largo del Nazareno bocche cucite e il no comment più assoluto. È presto per dire che la class action contro le fondazioni sia già sul binario morto ma certo si registra una maggiore freddezza rispetto alle intenzioni bellicose di quindici giorni fa. E il tesoriere Bonifazi scherzando si lascia andare a una battuta sibillina: «I segreti sono custoditi dentro di me…».

“Nella cassaforte ci sono 68 fondazioni con dentro 2.399 immobili, 410 opere d’arte e un valore stimato di circa mezzo miliardo di euro ”

 

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Immobili e opere d’arte
Le 68 fondazioni sono distribuite in tutta la penisola ed hanno come capofila l’associazione Enrico Berlinguer (l’elenco completo si può trovare nel sito di questa associazione all’indirizzo www.enricoberlinguer.org). Ad esse le vecchie federazioni Ds passarono i propri beni alla vigilia dello scioglimento nel Pd. Così sono esse oggi le proprietarie di vecchie sedi di partito, Case del popolo, palazzi, immobili donati dai militanti e perfino capannoni industriali. Se non fosse per i nomi, queste fondazioni non avrebbero nulla di diverso da quelle bancarie, per esempio. Ma le denominazioni svelano apertamente cosa ci sta dentro: i sardi ne hanno intitolata una a Enrico Berlinguer, ad Alessandria hanno scelto Luigi Longo, l’ultimo segretario custode della stretta ortodossia marxista-leninista, Milano ha preferito Elio Quercioli, ex vice sindaco, deputato e figura di spicco della vecchia nomenclatura.

LA MAPPA DELLE FONDAZIONI CHE CUSTODISCONO I BENI DELL’EX PCI

Ci sono poi le opere d’arte. Tra queste quadri di Renato Guttuso, Mario Schifano e Renato Marino Mazzacurati. Ci sono poi vecchi cimeli: bandiere, mobili d’epoca, targhe. Un tesoro dall’inestimabile valore storico oltre che economico.

Il finanziamento pubblico
Certo tutto questo ben di Dio fa gola ai Democratici. E non potrebbe essere diversamente in un periodo in cui i finanziamenti ai partiti languono. I rimborsi elettorali sono ormai quasi completamente sostituiti dai finanzimanenti attraverso il 2 per mille. È vero che il Pd si è aggiudicato per due anni di fila il 50% dei fondi disponibili, pari a circa 6 milioni e mezzo di euro l’anno ma per ottenere questi soldi bisogna convincere gli elettori a versare il 2 per mille della propria Irpef e se i partiti continuano a perdere appeal, i cittadini non versano. Tanto che tra il 2015 e il 2016 c’è stata una flessione di opzioni per tutti partiti, Pd compreso.

In questa situazione, il tesoriere Bonifazi accetta malvolentieri di dover pagare l’affitto delle sedi Pd alle fondazioni di Sposetti. E ancor più malvolentieri legge le lettere di sfratto inviate lo scorso anno alle sedi morose.

Quegli immobili – secondo il Pd – sono un lascito degli ex militanti, quindi di proprietà dei Democratici, non di fondazioni private. Ma per ora sembra disinnescato il rischio che passino al partito scissionista. Ed è già qualcosa.

 

IL SILLOGISMO DELL’INGANNO..ultima modifica: 2019-05-20T10:30:43+02:00da manlio22ldc
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