L’HORROR DIMENTICATO..

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L’HORROR DIMENTICATO..Lei, è una donna marocchina, il solito carnefice di turno, che pur di assicurarsi della droga non esita ad imporre la legge della delinquenza su gente inerme, molto facile di questi tempi trovare la solita vittima di un sistema ben collaudato a quanto pare, questa volta è toccato ad una ragazza come tante, di nazionalità italiana, che purtroppo come tanti italiani deve convivere  col problema di tanti ragazzi della sua età e cioè la dipendenza alle droghe e i reati annessi e legati al  procacciamento della “magica roba”…. Negli ultimi anni sia in TV  che sui giornali ravviso uno scarso interesse ad affrontare energicamente il problema che pare sia diventato un fenomeno marginale, di poco conto e alcune volte pare che  susciti indifferenza nella collettività tutta, eppure è un dramma del nostro secolo, un dramma di dimensioni epocali, un dramma  che riguarda e coinvolge tutti i nostri figli, fratelli o sorelle, parenti stretti o semplici amici. Con profondo rammarico mi rendo conto che queste persone sono abbandonate al loro destino, che il più delle volte è sinonimo di prostituzione o vita dissoluta, pronti e disposti a qualunque crimine pur di ottenere la famosa polverina bianca o la pasticchina di turno, una vita che a conti fatti è una vita buttata nel “cesso della droga”. All’atavica incapacità dello stato ad affrontare seriamente il problema si è aggiunta un’immigrazione delinquenziale e irresponsabile che facilita e alimenta lo spaccio di stupefacenti tanto da essere diventato un business da 16/17 miliardi di euro l’anno pari allo 0,1% del PIL nazionale e il primo stato in Europa per consumo di droghe…incredibile, ma drammaticamente reale… . E allora che fare per combattere il fenomeno e cercare di  impedire di “arruolare involontari” al mondo dell’uso di stupefacenti ? Certo è che se restiamo inermi così come lo siamo ora non avremo nessuna speranza di poter bloccare ed impedire l’uso di sostanze stupefacenti ai più giovani ed aumentarne i consumi in modo esponenziale anche perché quelle persone sono così deboli da non essere più in grado di opporre nessuna resistenza psicologica e una volta entrati nel vortice non sono più capaci di uscirne. Anche la famosa ed innocua cannabis è stata scientificamente annoverata come deleteria per la mente umana, brucia i neuroni, la tragica sentenza…. ed allora qui bisogna prendere seri provvedimenti perché di Desiree ne avremo chissà quante nei prossimi anni. Ieri per fortuna è andata bene a questa ragazza torinese, lei è riuscita furbamente a farla franca ma poteva andar male ed oggi avremmo pianto un’altra figlia abbandonata ad un tragico destino costruito da altri che una società civile non può più accettare né tollerare. Domani poterebbe capitare la stessa sorte a qualunque donna in qualunque angolo d’Italia visto che di criminali spacciatori ce ne sono in quantità industriale tra i nuovi arrivati dal mare.  La soluzione al problema ? Io c’è l’ho… e l’ho anche esposta pubblicamente, ma a quanto pare c’è poca gente disposta a collaborare su questo mio progetto anzi …”calco la mano”.. a nessuno gliene frega niente…solo a parole sono brave certa gente ma nei fatti non muovono un dito perché evidentemente a loro interessano poco le sorti dei tossicodipendenti. Cara Ministro Grillo, io sono…a sua disposizione…sono qui.. attendo pazientemente…poi quando ha tempo mi faccia sapere qualcosa… se le va… . 22/04/2019

…by…manliominicucci.myblog.it

Torino, chiusa e violentata per ore nello scantinato: «Io merce di scambio per la droga»

La ragazza è riuscita a chiamare la polizia dopo essere fuggita dalla sua prigione. In manette una marocchina: l’avrebbe costretta a prostituirsi

Torino, chiusa e violentata per ore nello scantinato: «Io merce di scambio per la droga»
Arrestata una marocchina

Grazie alla ricostruzione della ragazza, i poliziotti hanno rintracciato lo stabile e trovato la donna, di nazionalità marocchina, poi sottoposta a fermo, e difesa dall’avvocato Alfonso Aliperta: avrebbe chiuso la vittima nello scantinato per poi costringerla a prostituirsi. Durante la perquisizione, gli agenti hanno ritrovato il taglierino con cui la donna avrebbe minacciato la giovane, rapinandola del bancomat. L’inchiesta è ora condotta dagli uomini della terza sezione della Squadra mobile di Torino e coordinata dal pubblico ministero Giulia Rizzi

Minacciata con un taglierino

La discesa all’inferno inizia tre sere fa, in via Bra, nel mezzo di una zona di spaccio, che è poi la sceneggiatura, oltre che lo scenario, di tutta la storia. Anche se gli accertamenti degli investigatori sono ancora in corso, soprattutto perché la vittima non ha alcun precedente penale. Resta il fatto che entra in contatto la donna marocchina, che contatti con gli spacciatori, invece, sembra averne. Solo che, in questo caso, la trama si fa orribile, modello Pulp Fiction. La donna blocca la giovane e, con un taglierino, la minaccia, facendosi consegnare il bancomat. Così racconta la vittima, la cui versione è al vaglio degli agenti, come sempre in questi casi. La tessera del bancomat non basta. Sarà merce di scambio per lo spaccio, dice la donna. In senso letterale: gli spacciatori consegneranno le dosi in cambio di prestazioni sessuali con la giovane. E così va, infatti, con due uomini di origine marocchina e sospettati di violenza sessuale in concorso con la donna. Quella che aveva pianificato il tutto.

La fuga

Non si sarebbe però dovuto trattare di un singolo episodio, ma di un terribile modus operandi: da qui in poi, faremo sempre così, avrebbe minacciato la donna. Alla ragazza non resta che fingere, come tante volte s’è visto in altri casi di cronaca. La convince al punto che le viene concesso di uscire: tanto, era la rassicurazione, si sarebbe prostituita. Una volta in strada, invece, raggiunge un bar, e da lì, avverte la polizia: «Mi hanno violentata». Dagli agenti delle volanti, prima, ai colleghi della Squadra mobile poi, partono gli accertamenti. Dei due uomini, autori materiali dello stupro, non c’è traccia, ma si trova la donna marocchina: e, dopo i primi riscontri, viene sottoposta a fermo di polizia per violenza sessuale. Provvedimento di cui il pubblico ministero chiederà al gip la convalida.

Il caso Desirée

Nel corso della prima perquisizione viene recuperato il taglierino di cui aveva parlato la ragazza. Torna alla mente il caso di Desirée Mariottini, la sedicenne di Cisterna di Latina trovata morta nell’ottobre scorso in un palazzo abbandonato a San Lorenzo, poco lontano dalla stazione Termini, a Roma: violentata e uccisa da un gruppo di spacciatori. Dentro a quell’edificio cadente e sporco c’era finita alla ricerca di una dose di stupefacente, che forse aveva trovato, dagli stessi uomini che poi l’hanno uccisa. A Torino l’epilogo non è stato letale, ma comunque drammatico, al di là di qualsiasi storia di droga: una ragazza imprigionata e stuprata, è ciò che importa.

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L’HORROR DIMENTICATO..ultima modifica: 2019-04-22T00:22:47+02:00da manlio22ldc
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