CHE FASTIDIO…PARLARNE…UFFA..!
Lui, era un pensionato di 74 anni e aveva anche un nome, lo chiamavano Sesto e il suo cognome era Grillo…no.. no assolutamente, non fate confusione, non era parente del più famoso Grillo Beppe o del ministro Grillo…no.. no.. era un uomo qualunque.. che si faceva i fatti suoi, viveva la sua vita senza dar fastidio a nessuno, in tutta tranquillità come tantissima gente del popolo italico, sino a quando alcuni delinquenti, un giorno, anziché andare a lavorare onestamente, probabilmente…credo, per nulla intimoriti dalle leggi di casa nostra e per nulla preoccupati dalla “nuova legge sulla legittima difesa”, sono penetrati furtivamente all’interno dell’abitazione della villa del povero Sesto, hanno legato e imbavagliato il “povero disgraziato” su una sedia di legno con del nastro adesivo, e dopo aver “compiuto il colpo” rubando nella sua casa, indisturbati sono andati via tranquillamente mentre, il poveretto è stato lasciato lì, nella sua disperazione e nel vano tentativo di liberarsi è poi tragicamente morto. Come avete potuto notare o ascoltare nessuno, dico nessuno, ha parlato della morte di questo povero uomo, silenzio tombale…. chi vuoi che interessi la morte di un italiano di 74 anni…non aveva mica il “cappottino rosso”…già perché tutti i media e giornalisti sono intenti e preoccupati per le 49 persone che arrivano dall’Africa via mare con la nave ONG, clandestinamente, aiutati e sostenuti oltretutto anche da alcuni politici italiani, la magistratura ora indaga e poi vedrà meglio chi sono e quali sono le loro responsabilità. Nei talk show TV della vergogna di ogni santo giorno, non si parla dell’anziano morto per colpa di delinquenti, forse avranno paura di scoprire che i delinquenti sono degli immigrati ed allora apriti cielo…no.. no non se ne parla proprio, meglio di no.. non fa comodo allo share ..di sinistra, meglio evitare di parlarne…. altrimenti la gente comune “s’incavola e s’indigna” ancor di più e a Maggio prossimo… va a votare compatta contro i responsabili dell’instabilità del paese e cioè : i cari compagni politici di sinistra. Il popolo oramai è stanco di subire, si è disgustati dalla poca sicurezza che c’è nelle nostre case e sulle pubbliche vie, morti ammazzati , bombe che esplodono davanti ai negozi commerciali lasciano intendere che si è ritornati agli anni di piombo e questo anche grazie a certe decisioni politiche del passato molto discutibili alle quali si aggiungono sentenze strampalate cui la magistratura dovrà dar conto un giorno al popolo italiano. Negli ultimi dieci anni abbiamo importato di tutto, mafia di ogni tipo e colore, siamo diventati il crocevia internazionale della criminalità organizzata e l’ennesimo episodio accaduto in una provincia dove la malavita era assente lascia intendere in quale stato versa il paese, troppi delinquenti in giro in un paese ad alta disoccupazione e purtroppo invasa da gente assetata di denaro e potere e cosa facciamo noi italiani in cambio ? Magari mandiamo sotto processo l’unica persona in Italia che al momento sta mettendo un argine alle mafie e delinquenza comune….che bell’Italia che ci hanno lasciato i cari compagni, loro della moralità ed onestà ed amore per il popolo ne facevano battaglie ideologiche…solo sogni del passato, ora è un’altra musica, oltre i danni spariscono anche tanti soldi e sinceramente non mi sorprende più di tanto che il nuovo segretario del PD, Zingaretti, sia indagato per reati legati alla “volgare moneta di carta”, già…c’è chi ruba in casa legando gli anziani e poi c’è chi ruba legando il popolo alla fame e alla miseria.. chissà cosa ne pensano i difensori del “no armi in casa”… sarei proprio curiosi di vederli… peccato che le cose accadono sempre …agli altri….e mai a loro . 20032019
…by…manliominicucci.myblog.it
Omicidio a San Lorenzo in Campo, i vicini: “Mai nulla da dire su di lui”
La famiglia Piersanti che vive accanto non ha sentito nulla nella notte di sabato
San Lorenzo in Campo (Pesaro Urbino), 19 marzo 2019 – “Sesto l’ho visto sabato, mentre parcheggiava la macchina sotto la quercia davanti a casa sua, e gli ho detto di stare attento perché c’era il rischio che alcuni rami gli cadessero sopra”. Lo racconta la signora Rosanna, vicina di casa del pensionato, che conosceva da una vita, avendo condiviso con lui la giovinezza e tanti ricordi: «Mi aveva dato di recente alcuni chili di carne per conservarla nel mio congelatore, perché il suo era pieno e non avrebbe mai buttato via niente. Lui era fatto così: teneva tutto. Spesso mi portava le carni di qualche animale che ogni tanto macellava».
L’abitazione di Sesto Grilli, adagiata sul dorso della collina che sovrasta la statale, pare una voliera a cielo aperto. Ci sono galline, quaglie, tacchini, anatre e altri volatili che svolazzano, molti dei quali lasciati liberi e appollaiati sulle grondaie e le tettoie. Una tale abbondanza di animali che il pensionato, trovato morto legato e imbavagliato domenica mattina (video), era costretto a ridurre di tanto in tanto, regalando le carni ad amici e parenti. Ma nel giardino Sisto Grilli aveva accumulato di tutto, da vecchie tende da giardino a manufatti in lamiera e attrezzi da lavoro, alcuni sparsi alla rinfusa dinanzi l’uscio di casa.
Un contadino che abita vicino racconta che ha preso molta paura, sentendo le sirene dei mezzi di soccorso e l’arrivo delle forze dell’ordine, e che mai avrebbe immaginato una tragedia, perché Sesto non era ricco e non c’era niente che potesse attirare qualche malintenzionato. Grilli era conosciuto da tutti, sebbene vivesse in un posto abbastanza isolato. Ma ci sono sempre le occasioni per incontrarsi, magari per bere un bicchiere di vino o parlare del raccolto.
Omicidio a San Lorenzo in Campo, trovato morto legato e imbavagliato. Foto
La famiglia Piersanti è quella più vicina alla casa di Sesto Grilli: «Sembra incredibile ma nella notte di domenica non abbiamo sentito niente: né urla né schiamazzi né l’abbaiare del cane. Ci siamo accorti invece ieri notte quando alle 3 abbiamo visto un bagliore nella strada. C’erano tutte le macchine dei carabinieri davanti. Poi alle sei ci hanno detto dell’omicidio. Ci dispiace molto perché Sesto era una brava persona. Aveva solo il vizio di non buttar via niente»
Infatti nel cortile della casa al 68 di via Roncaglia non c’erano solo animali di tutti i tipi. Aveva accumulato vecchie tende da giardino, manufatti in lamiera e attrezzi da lavoro, alcuni sparsi alla rinfusa dinanzi l’uscio di casa. Cataste di vecchie lamiere, bidoni, cassette di plastica, vecchie porte, pedane di legno. Una tendenza evidente ad accumulare fino all’inverosimile, suscitando le osservazioni dei vicini, che spesso lo invitavano a dare una ripulita. Ma forse per il 74enne ogni frammento di quelle ferraglie rappresentava un ricordo, un pezzo di vita, da cui faceva fatica a separarsi. Forse una compensazione alla solitudine, in cui gli oggetti prendono la forma dei ricordi dai quali è difficile separarsi. E così il giardino pian piano si era riempito, fino ad apparire come una centrale di stoccaggio di oggetti indifferenziati.