DIAMANTE SÌ… MATTONE…NO ?

DIAMANTE SÌ… MATTONE…NO ?

Ci ricascano nuovamente le banche, pare proprio che sia così,  di nuovo sotto accusa diversi istituti di credito e un paio di società, per azioni, operative nel settore delle pietre preziose, più precisamente parliamo di …”diamanti”. Dopo lo scandaloso furto a danno dei risparmiatori per i  prodotti bancari relativi alle obbligazioni ora registriamo un nuovo episodio di truffa ben congeniata e architettata. Questa volta sono “i famosi” ad essere stati truffati e non dei poveri risparmiatori, e sì….ora sono proprio curioso di vedere tutti i signori radical chic e buonisti amici dei truffati quali atteggiamenti e posture  terranno in TV nei dibattiti che sicuramente si succederanno, già immagino e vedo loro intenti ad argomentare sulla spinosa questione in maniera molto soft, dando l’idea di essere distaccati e poco attratti dal vile denaro. Oppure calerà un silenzio tombale, quando si tratta dei potenti il mondo tace.  Certo che è proprio difficile fare digerire al popolo affamato che uno dei suoi cantanti più amato e osannato dalla rossa sinistra sia coinvolto nella perdita di 2,5 milioni di euro… sicuramente sarà difficile spiegare come un signore abbia investito in pietre preziose e non nel volgare mattone… già, i mattoni portano tasse e poi venderli diventa complicato e difficile. Siamo dinanzi all’ennesima “pentola scoperchiata” che involontariamente “inonda di un puzzo” insopportabile i salotti dei radical…ma è così che funziona, gente che sta in TV a fare la morale e la paternale ogni santo giorno per poi vederli miseramente truffati viene da ridere… diamanti….loro comprano diamanti e poi vanno in televisione a criticare il reddito di cittadinanza… roba da matti…20022019

…by… manliominicucci.myblog.it

Gonfiavano il prezzo dei diamanti, truffato anche Vasco Rossi

Indagati 5 istituti bancari di primo livello e due società di Intermarket

C’è anche Vasco Rossi tra i clienti che hanno investito in diamanti e che sarebbero stati truffati, come risulta dall’inchiesta della procura di Milano che ha portato la guardia di finanza ad eseguire un sequestro preventivo di oltre 700 milioni di euro, anche a carico di cinque banche. In particolare, da quanto si è saputo, il cantante avrebbe investito 2,5 milioni di euro. Nell’elenco dei clienti raggirati figurerebbe anche l’industriale Diana Bracco.

Sarebbe stato Banco Bpm a proporre a Vasco Rossi l’acquisto di diamanti e la rockstar avrebbe pagato con tre bonifici il 20 luglio 2009, il 22 marzo 2010 e il 14 ottobre 2011, rispettivamente 1,043 milioni di euro, 520mila euro e poco più di un milione. I preziosi sarebbero stati acquistati attraverso la società Idb. E’ quanto emerge dagli atti dell’inchiesta della Procura di Milano.

L’indagine è coordinata dall’aggiunto Riccardo Targetti e dal pm Grazia Colacicco, nella quale risultano indagate per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti anche cinque banche: Banco Bpm, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps e Banca Aletti. Il decreto di sequestro preventivo, firmato dal gip di Milano Natalia Imarisio, è stato eseguito nell’ambito di un’inchiesta aperta da tempo e che riguarda fatti tra il 2012 e il 2016. Il sequestro è stato eseguito a carico di 7 persone indagate e di 7 enti indagati, ossia le 5 banche e le due società Intermarket Diamond Business spa (IDB) e Diamond Private Investment spa (DPI), per le ipotesi di reato di truffa aggravata e autoriciclaggio.

Tra i clienti vip che sarebbero stati raggirati nelle vendite di diamanti, su cui indaga la procura di Milano, figurano anche la conduttrice tvFederica Panicucci e la ex showgirl Simona Tagli. In particolare, Simona Tagli avrebbe fatto un investimento da circa 29 mila euro e Federica Panicucci da circa 54 mila euro. Gli investigatori hanno ricostruito le posizioni di circa un centinaio di persone truffate, ma i raggiri sarebbero stati compiuti nei confronti di tanti altri soggetti.

Nell’inchiesta, che vede quasi una settantina di indagati in totale, è contestato anche il reato di corruzione tra privati. Secondo l’accusa, le due società avrebbero fatto comprare diamanti a investitori e risparmiatori gonfiando ai loro occhi il valore dei preziosi, attraverso anche false quotazioni sui giornali, e le banche indagate sarebbero state consapevoli del meccanismo.

Per gli inquirenti gli istituti di credito avrebbero avuto un ruolo fondamentale di intermediazione tra le società e i clienti. In totale gli investigatori hanno ricostruito le posizioni di un centinaio di clienti truffati. In particolare, il sequestro per l’ipotesi di truffa è di 149 milioni nei confronti di IDB, di 165 milioni a carico di DPI, di 83,8 milioni a carico di Banco Bpm e di Banca Aletti, di 32 milioni nei confronti di Unicredit, di 11 milioni a carico di Intesa Sanpaolo e di 35,5 milioni a carico di Mps. Per l’ipotesi di autoriciclaggio il sequestro è da 179 milioni per IDB e di 88 milioni per DPI.

Indagato anche il direttore generale di Banco Bpm Maurizio Faroninell’inchiesta della procura di Milano su una presunta truffa nella vendita di diamanti. A Faroni vengono contestate le accuse di concorso in truffa, autoriciclaggio e ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza. Nell’indagine, inoltre, sono indagati anche altri dirigenti di Banco Bpm, oltre a responsabili delle due società IDB e DPI che vendevano i preziosi agli investitori.

Codacons, subito rimborsi o pioggia di cause – “Le banche e le società coinvolte nella truffa dei diamanti dovranno rimborsare fino all’ultimo centesimo i cittadini che avevano investito i propri soldi nell’acquisto delle pietre preziose”. Lo afferma il Codacons, che scende in campo a tutela degli investitori coinvolti. “Al di là delle singole responsabilità che saranno accertate dalla magistratura – sostiene l’associazione dei consumatori -, tutti coloro che hanno investito i propri risparmi nell’acquisto dei diamanti oggetto di inchiesta da parte della Procura di Milano devono avere indietro quanto pagato. Se ciò non avverrà, sarà inevitabile una pioggia di azioni risarcitorie nelle aule di giustizia, di cui il Codacons si farà promotore in tutta Italia”. “In tal senso l’associazione – che già nel 2017 attraverso un esposto all’Antitrust fece elevare una multa per più di 15 milioni di euro nei confronti due società venditrici di diamanti e 4 banche, per aver venduto le pietre a prezzi gonfiati – chiede oggi un incontro con gli istituti di credito coinvolti nella vicenda al fine di studiare i meccanismi di rimborso

DIAMANTE SÌ… MATTONE…NO ?ultima modifica: 2019-02-20T15:27:26+01:00da manlio22ldc
Reposta per primo quest’articolo