FORTUNA O… MAGIA ?

19042021 SVEZIA MIRACOLO

FORTUNA O… MAGIA ?

No… nessuna delle due ipotesi, ritengo che il caso emblematico della Svezia e della sua eccezionale resistenza al virus sia dipeso solo da un’intelligente presa di coscienza della pandemia. Nessuna imposizione dell’uso di dispositivi di protezione, neanche all’aperto, nessun lockdown da topi chiusi in gabbia, nessuna autocertificazione e tutti liberi di fare quel che gli pare e di andare dove piace. Niente di niente… al contrario della maggior parte dei paesi europei che si sono auto schiavizzati al virus. Contrariamente in Svezia c’è stata solo la sapiente raccomandazione di adottare un debito distanziamento sociale. Pensate che dall’inizio del mese di Aprile 2021 ad oggi i morti per Covid sono appena… 135… per un totale di 13mila decessi in totale dall’inizio della crisi pandemica. È qualcosa di incredibile se paragonati ai nostri 116mila deceduti nello stesso periodo nonostante sia siano osservate rigide regole, cosiddette precauzionali, e lockdwon a raffica, tanto da esaurire psicologicamente la maggior parte della popolazione. E nel disastro sanitario italiano si aggiunge anche “l’inesorabile crollo” del PIL, -3.5% per la Svezia e ben – l’8.5% per l’Italia… come a voler dire che la pandemia non solo ci ha colti impreparati ma non abbiamo saputo neanche gestirla ed affrontarla in tutti i sensi. E in tutto questo la mia rabbia cresce a dismisura perché già lo scorso anno indicavo la Svezia come modello da imitare e da seguire e non assimilare in toto il modello cinese e nei fatti, visto i numeri che ci arrivano dalla Svezia, il concetto di fondo era perfettamente corretto. Lo sostengo da un anno, bastava mettere degli estrattori e dei diffusori di aria in tutti i luoghi chiusi e il pericolo contagio si sarebbe limitato e invece noi abbiamo creato tutti i presupposti perché il contagio si diffondesse a macchia d’olio, specie con le “mascherine farlocche” che hanno contagiato milioni di persone e continuano a farlo tutt’ora. E già, perché se uno la indossa e va in ambienti chiusi, come i bus e metro per esempio, laddove il virus gira nell’aria è inevitabile che gli altri restino contagiati respirando la stessa aria, mascherina buna o non buona il risultato è sempre lo stesso… almeno questa è la mia convinzione… forse non è corretta, ma in Svezia ha funzionato, sta funzionando e pure alla grande. Volendo fare dei raffronti numerici in relazione alla popolazione vivente e nelle giuste proporzioni tra i due paesi oggi gli svedesi ipoteticamente avrebbero 78mila morti… quasi 40mila in meno degli italiani e una vita allucinante fatta di privazione e sofferenza che non è possibile paragonarla neanche per un attimo a quella svedese dell’ultimo anno. Tutto ciò ha un solo ed unico responsabile, l’OMS che ha dettato i tempi e modi nell’assoluta incapacità e scarsa attenzione e conoscenza di una pandemia e sul come affrontarla e ovviamente tutti i responsabili sanitari nazionali. L’Unione Europea non la cito neanche perché è sempre assente ingiustificata ed è tempo sprecato parlare della commissione e degli altri burocrati che a Bruxelles hanno visto morire un milione di cittadini europei per il Covid e per le strazianti morti di imprenditori suicida dovuti alla crisi economica. Dobbiamo dire grazie solo alla loro incompetenza e all’assenza di iniziative valide e concrete. Quando arriverà il Recovery Fund… chissà quanti cittadini lavoratori europei saranno passati nell’altra “vita eterna” ! Quanti errori si son fatti e si continua a farli.

18042021…by… … https://manliominicucci.myblog.it/ https://vk.com/id529229155

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SCIENZA /

Daniele Dell’Orco
15 APRILE 2021

19042021 SVEZIA MIRACOLO

Il mistero epidemiologico della Svezia. Un case study che molti, a più riprese e in giro per il mondo, hanno posto a sostegno della propria narrazione di fondo: paradiso per gli aperturisti, catastrofe per i rigoristi. La verità, però, è che da un anno a questa parte ciò che sta accadendo nel Paese scandinavo resta oggettivamente difficile da spiegare in modo analitico.

Com’è noto, per via delle convinzioni dell’epidemiologo dell’Agenzia per la salute pubblica Anders Tegnell, il primus inter pares nella gestione dell’emergenza, la Svezia è uno dei Paesi che sin dall’inizio ha scelto la strategia più “soft” possibile per contrastare la pandemia.
Nessuna imposizione dell’uso di dispositivi di protezione (men che meno all’aperto), nessun lockdown, nessuna autocertificazione. Niente di niente. Solo la raccomandazione al sapiente, nonché genetico a quelle latitudini, ricorso al distanziamento sociale.

Ora, a un anno di distanza dall’inizio dell’epidemia, i dati raccolti dall’esperimento svedese sono a dir poco contrastanti. È vero che il numero di vittime, circa 13mila a fronte di una popolazione di 10 milioni di abitanti, è tra i più alti del Nord Europa, ma ben più contenuto rispetto a Paesi “chiusuristi” come Spagna, Italia e Francia, o “altalenanti” come il Regno Unito. Che infatti dal modello svedese si fece contagiare, è proprio il caso di dirlo, molto presto, salvo poi rettificare l’approccio sanitario dopo la positività di Boris Johnson.

È altresì vero, però, che durante la scorsa primavera i ricercatori dell’Università di Uppsala avevano pubblicato un modello matematico che prevedeva che il 50% degli svedesi sensibili si sarebbe infettato entro trenta giorni, provocando oltre 80mila morti entro luglio. Il virus è effettivamente circolato parecchio, ma meno rispetto alle proporzioni teorizzate e soprattutto con un tasso di mortalità sensibilmente più contenuto.

Un altro dato interessante riguarda il Pil, che ha fatto registrare un -3% nel 2020, piuttosto incoraggiante se confrontato col -8.9% dell’Italia, ma allo stesso tempo non così decisivo rispetto al rendimento in termini macroeconomici degli altri Paesi scandinavi “chiusuristi” (Finlandia -3.3%, -3,5% della Danimarca, -4.1% della Norvegia).

Ciò che è davvero inspiegabile, però, è l’attuale curva dei decessi

Il virus circola che è una bellezza, col tasso di incidenza di nuovi contagi ogni 100mila abitanti a quota 772. In tutta l’Unione europea, secondo i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, fanno peggio solo Francia (801), Polonia (988), Repubblica ceca (808) ed Estonia (1.007). Anche il numero dei posti letto in terapia intensiva resta elevato, con quasi 400 ricoveri fatti registrare nell’ultimo bollettino, superiori al picco della seconda ondata dello scorso gennaio.

Eppure, attualmente il numero dei decessi è tra i più bassi di tutto il Continente: otto per ogni milione di abitanti. L’Italia, per fare un confronto rapido con una delle maglie nere, è a 102, l’Ungheria, tra i Paesi più colpiti dalla terza ondata, è addirittura a 355. Dall’inizio del mese di aprile la Svezia ha fatto registrare appena 135 morti. Non giornalieri. Totali.

Il merito, secondo Tegnell, sarebbe tutto delle vaccinazioni mirate e sistemiche volte alla protezione delle fasce deboli della popolazione, specie gli anziani ospitati nelle rsa. Il resto della popolazione invece, che pure nel corso dei mesi ha iniziato “in autonomia” a cambiare le proprie abitudini circolando meno e indossando dispositivi di protezione con più continuità, è tecnicamente lasciata libera di contagiarsi.

Potrebbe essere questa una prima risposta in termini di confronto, se si pensa che in Italia al momento sui 4,4 milioni di over 80 totali, meno della metà ha completato il ciclo vaccinale (43,9%) e meno di un terzo ha ricevuto almeno la prima dose (32%). Nella fascia 70-79 anni, addirittura, su oltre 5,9 milioni di persone appena il 3% ha completato il ciclo vaccinale.

Stante questa variabile, comunque, un numero di decessi così basso in proporzione agli “attualmente positivi” (170mila al momento dell’ultima rilevazione) resta a dir poco anomalo. Forse è per via delle varianti meno aggressive, o dell’efficacia delle terapie, o ancora delle differenze nel conteggio delle vittime.

Ma una cosa è certa, quello svedese rappresenterà un modello vincente per alcuni, un inferno in Terra per altri. Ma, per tutti, resta un mistero.

 

ENGLISH

 

LUCK OR … MAGIC?

No … neither hypothesis, I believe that the emblematic case of Sweden and its exceptional resistance to the virus depended only on an intelligent awareness of the pandemic. No imposition of the use of protective equipment, not even outdoors, no lockdown from mice locked in cages, no self-certification and everyone is free to do what they like and go wherever they like. Nothing at all … unlike most European countries that have enslaved themselves to the virus. Contrary to Sweden there was only the wise recommendation to adopt a social distancing debt. Just think that since the beginning of April 2021 until today the deaths from Covid are just … 135 … for a total of 13 thousand deaths in total since the beginning of the pandemic crisis. It is something incredible when compared to our 116 thousand who died in the same period despite both strict rules, so-called precautionary, and lockdwon in bursts are observed, so as to psychologically exhaust most of the population. And in the Italian health disaster there is also the “inexorable collapse” of GDP, -3.5% for Sweden and well – 8.5% for Italy … as if to say that the pandemic not only caught us unprepared but we have not even been able to manage it and face it in every sense. And in all this my anger grows out of all proportion because already last year I indicated Sweden as a model to imitate and follow and not fully assimilate the Chinese model and in fact, given the numbers that come to us from Sweden, the basic concept it was perfectly correct. I have been supporting this for a year, it was enough to put extractors and air diffusers in all closed places and the danger of contagion would be limited and instead we have created all the conditions for the contagion to spread like wildfire, especially with ” fake masks ”that have infected millions of people and continue to do so today. And yes, because if one wears it and goes indoors, such as buses and subways for example, where the virus runs in the air it is inevitable that others will be infected by breathing the same air, good or bad mask, the result is always the same … at least that’s my belief … maybe it’s not correct, but in Sweden it worked, it’s working and great too. Wanting to make numerical comparisons in relation to the living population and in the right proportions between the two countries, today the Swedes would hypothetically have 78 thousand deaths … almost 40 thousand fewer than Italians and a hallucinating life made of deprivation and suffering that cannot be compared even for a moment to the Swedish one of the last year. All this has one and only responsible, the WHO which has dictated the times and methods in the absolute inability and lack of attention and knowledge of a pandemic and on how to deal with it and obviously all national health managers. The European Union does not even mention it because it is always unjustified absent and it is wasted time talking about the commission and the other bureaucrats who in Brussels have seen a million European citizens die from Covid and the harrowing deaths of suicidal entrepreneurs due to the economic crisis . We have to say thanks only to their incompetence and the absence of valid and concrete initiatives. When the Recovery Fund arrives … who knows how many working European citizens will have passed into the other “eternal life”! How many mistakes have been made and continue to make them. 18042021 … by … … https://manliominicucci.myblog.it/ https://vk.com/id529229155

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SCIENCE /

Daniele Dell’Orco

APRIL 15, 2021

19042021 SVEZIA MIRACOLO

The epidemiological mystery of Sweden. A case study that many, on several occasions and around the world, have placed in support of their underlying narrative: paradise for aperturists, catastrophe for penalty takers. The truth, however, is that for a year now what is happening in the Scandinavian country remains objectively difficult to explain analytically.

As is well known, due to the convictions of the epidemiologist of the Public Health Agency Anders Tegnell, the first among pares in emergency management, Sweden is one of the countries that from the beginning has chosen the most “soft” strategy ”Possible to combat the pandemic.

No imposition of the use of protective devices (least of all outdoors), no lockdowns, no self-certification. Nothing at all. Only the recommendation to the wise, as well as genetic at those latitudes, recourse to social distancing.

Now, a year after the outbreak began, the data collected by the Swedish experiment are conflicting to say the least. It is true that the number of victims, about 13 thousand compared to a population of 10 million inhabitants, is among the highest in Northern Europe, but much lower than in “closure” countries such as Spain, Italy and France, or “fluctuating” ”Like the UK. Which in fact from the Swedish model was made c ontag, it is appropriate to say, very soon, only to rectify the healthcare approach after Boris Johnson’s positivity.

It is also true, however, that last spring researchers at Uppsala University published a mathematical model that predicted that 50% of sensitive Swedes would become infected within thirty days, causing over 80,000 deaths by July. The virus actually circulated a lot, but less than the theorized proportions and above all with a significantly lower mortality rate.

Another interesting data concerns the GDP, which recorded -3% in 2020, rather encouraging when compared with the -8.9% of Italy, but at the same time not so decisive with respect to the performance in macroeconomic terms of the other Scandinavian countries “closing “(Finland -3.3%, -3.5% of Denmark, -4.1% of Norway).

What is really inexplicable, however, is the current death curve

The virus circulates beautifully, with the incidence rate of new infections per 100 thousand inhabitants at 772. Across the European Union, according to data from the European Center for Disease Prevention and Control, only France is worse (801 ), Poland (988), the Czech Republic (808) and Estonia (1,007). The number of beds in intensive care also remains high, with nearly 400 hospitalizations recorded in the latest bulletin, higher than the peak of the second wave last January.

Yet, currently the number of deaths is among the lowest in the whole continent: eight for every million inhabitants. Italy, to make a quick comparison with one of the black jerseys, is at 102, Hungary, among the countries most affected by the third wave, is even at 355. Since the beginning of April, Sweden has barely registered 135 dead. Not every day. Totals.

The merit, according to Tegnell, would be all of the targeted and systemic vaccinations aimed at protecting the weaker sections of the population, especially the elderly housed in the RSA. The rest of the population, on the other hand, who even over the months has started “independently” to change their habits by circulating less and wearing protective equipment with more continuity, is technically left free to get infected.

This could be a first answer in terms of comparison, if we consider that in Italy at the moment of the total 4.4 million over 80, less than half have completed the vaccination cycle (43.9%) and less than a third have received at least the first dose (32%). In the 70-79 age group, out of over 5.9 million people, just 3% have completed the vaccination cycle.

Given this variable, however, such a low number of deaths in proportion to the “currently positive” (170 thousand at the time of the last survey) remains anomalous to say the least. Perhaps it is because of the less aggressive variants, or the effectiveness of the therapies, or even the differences in the death toll.

But one thing is certain, the Swedish one will represent a winning model for some, a hell on earth for others. But, for everyone, it remains a mystery.

 

FRANCAISE

 

CHANCE OU … MAGIE?

Non … ni hypothèse, je crois que le cas emblématique de la Suède et sa résistance exceptionnelle au virus ne dépendait que d’une conscience intelligente de la pandémie. Pas d’imposition de l’utilisation de dispositifs de protection, même pas à l’extérieur, pas de verrouillage des souris enfermées dans des cages, pas d’auto-certification et chacun est libre de faire ce qu’il veut et d’aller où bon lui semble. Rien du tout … contrairement à la plupart des pays européens qui se sont asservis au virus. Contrairement à la Suède, il n’y avait que la sage recommandation d’adopter une dette de distanciation sociale. Il suffit de penser que de début avril 2021 à ce jour, les décès de Covid ne sont que de … 135 … pour un total de 13 mille morts au total depuis le début de la crise pandémique. C’est quelque chose d’incroyable quand on le compare à nos 116 mille morts dans la même période malgré à la fois des règles strictes, dites de précaution, et des lockdwon par rafales sont observés, de manière à épuiser psychologiquement la majeure partie de la population. Et dans la catastrophe sanitaire italienne, il y a aussi «l’effondrement inexorable» du PIB, -3,5% pour la Suède et enfin – 8,5% pour l’Italie … comme pour dire que la pandémie nous a non seulement pris au dépourvu mais que nous n’avons même pas été capable de le gérer et de l’affronter dans tous les sens du terme. Et dans tout cela, ma colère se développe de manière disproportionnée car déjà l’année dernière j’ai indiqué la Suède comme un modèle à imiter et à suivre et à ne pas assimiler complètement le modèle chinois et en fait, étant donné les chiffres qui nous viennent de Suède, le concept de base était parfaitement correct. Je le soutiens depuis un an, il suffisait de mettre des extracteurs et des diffuseurs d’air dans tous les endroits fermés et le danger de contagion serait limité et à la place nous avons créé toutes les conditions pour que la contagion se propage comme une traînée de poudre, surtout avec “faux masques »qui ont infecté des millions de personnes et continuent de le faire aujourd’hui. Et oui, car si on le porte et que l’on rentre à l’intérieur, comme les bus et les métros par exemple, là où le virus circule dans l’air il est inévitable que d’autres soient infectés en respirant le même air, bon ou mauvais masque, le résultat est toujours la même chose … du moins c’est ma conviction … peut-être que ce n’est pas correct, mais en Suède, cela a fonctionné, cela fonctionne et très bien aussi. Voulant faire des comparaisons numériques par rapport à la population vivante et dans les bonnes proportions entre les deux pays, les Suédois auraient aujourd’hui 78 mille morts … presque 40 mille de moins que les Italiens et une vie hallucinante faite de privations et de souffrances qui ne peuvent être comparé même pour un instant à celui suédois de l’année dernière. Tout cela a un seul et unique responsable, l’OMS qui a dicté les temps et les méthodes dans l’incapacité absolue et le manque d’attention et de connaissance d’une pandémie et sur la façon d’y faire face et évidemment tous les gestionnaires nationaux de la santé. L’Union européenne ne le mentionne même pas car elle est toujours absente injustifiée et c’est une perte de temps à parler de la Commission et des autres bureaucrates qui à Bruxelles ont vu un million de citoyens européens mourir de Covid et de la mort atroce d’entrepreneurs suicidaires en raison de la conjoncture économique crise. Nous devons dire merci uniquement à leur incompétence et à l’absence d’initiatives valables et concrètes. Quand le fonds de relance arrivera … qui sait combien de citoyens européens actifs seront passés dans l’autre «vie éternelle»! Combien d’erreurs ont été commises et continuent de les faire. 18042021 … par … … https://manliominicucci.myblog.it/ https://vk.com/id529229155

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LA SCIENCE /

Daniele Dell’Orco

15 AVRIL 2021

19042021 SVEZIA MIRACOLO

Le mystère épidémiologique de la Suède. Une étude de cas que beaucoup, à plusieurs reprises et à travers le monde, ont placée à l’appui de leur récit sous-jacent: paradis pour les aperturistes, catastrophe pour les tireurs de pénalités. La vérité, cependant, est que depuis un an maintenant, ce qui se passe dans le pays scandinave reste objectivement difficile à expliquer analytiquement.

Comme on le sait, en raison des condamnations de l’épidémiologiste de l’Agence de santé publique Anders Tegnell, le premier parmi les pares dans la gestion des urgences, la Suède est l’un des pays qui a depuis le début choisi la stratégie la plus «douce» »possible pour lutter la pandémie.

Pas d’imposition de l’utilisation de dispositifs de protection (surtout à l’extérieur), pas de verrouillage, pas d’autocertification. Rien du tout. Seule la recommandation aux sages, aussi bien que génétique à ces latitudes, le recours à la distanciation sociale.

Aujourd’hui, un an après le début de l’épidémie, les données recueillies par l’expérience suédoise sont pour le moins contradictoires. Il est vrai que le nombre de victimes, environ 13 000 pour une population de 10 millions d’habitants, est parmi les plus élevés d’Europe du Nord, mais beaucoup plus faible que dans les pays «fermés» comme l’Espagne, l’Italie et la France, ou «fluctuants». «Comme le Royaume-Uni. Qui en fait à partir du modèle suédois a été fait c ontag, il convient de le dire, très prochainement, uniquement pour rectifier l’approche santé après la positivité de Boris Johnson.

Il est également vrai, cependant, que des chercheurs de l’Université d’Uppsala au printemps dernier ont publié un modèle mathématique qui prévoyait que 50% des Suédois sensibles seraient infectés dans les trente jours, causant plus de 80 000 décès en juillet. Le virus a effectivement beaucoup circulé, mais moins que les proportions théoriques et surtout avec un taux de mortalité nettement inférieur.

Une autre donnée intéressante concerne le PIB, qui a enregistré -3% en 2020, plutôt encourageant par rapport aux -8,9% de l’Italie, mais en même temps pas si décisif par rapport à la performance en termes macroéconomiques des autres pays scandinaves. “(Finlande -3,3%, -3,5% du Danemark, -4,1% de la Norvège).

Ce qui est vraiment inexplicable, cependant, c’est la courbe de mort actuelle

Le virus circule à merveille, avec un taux d’incidence des nouvelles infections pour 100 mille habitants à 772. Dans toute l’Union européenne, selon les données du Centre européen de prévention et de contrôle des maladies, seule la France est pire (801), la Pologne (988), République tchèque (808) et Estonie (1 007). Le nombre de lits en réanimation reste également élevé, avec près de 400 hospitalisations enregistrées dans le dernier bulletin, supérieur au pic de la deuxième vague de janvier dernier.

Pourtant, actuellement, le nombre de décès est parmi les plus bas de tout le continent: huit pour chaque million d’habitants. L’Italie, pour faire une comparaison rapide avec l’un des maillots noirs, est à 102 ans, la Hongrie, parmi les pays les plus touchés par la troisième vague, est même à 355. Depuis début avril, la Suède a à peine enregistré 135 morts. Pas tous les jours. Totaux.

Le mérite, selon Tegnell, serait l’ensemble des vaccinations ciblées et systémiques visant à protéger les couches les plus faibles de la population, en particulier les personnes âgées logées dans le RSA. Le reste de la population, en revanche, qui même au fil des mois a commencé «de façon autonome» à changer ses habitudes en circulant moins et en portant des équipements de protection avec plus de continuité, est techniquement libre de s’infecter.

Cela pourrait être une première réponse en termes de comparaison, si l’on considère qu’en Italie au moment des 4,4 millions de plus de 80, moins de la moitié ont terminé le cycle de vaccination (43,9%) et moins d’un tiers ont reçu au moins le première dose (32%). Dans la tranche d’âge 70-79 ans, sur plus de 5,9 millions de personnes, seulement 3% ont terminé le cycle de vaccination.

Compte tenu de cette variable, cependant, un nombre aussi faible de décès par rapport au «actuellement positif» (170 000 au moment de la dernière enquête) reste pour le moins anormal. C’est peut-être à cause des variantes moins agressives, ou de l’efficacité des thérapies, ou même des différences dans le nombre de morts.

Mais une chose est sûre, le suédois représentera un modèle gagnant pour certains, un enfer sur terre pour d’autres. Mais, pour tout le monde, cela reste un mystère.

 

 

FORTUNA O… MAGIA ?ultima modifica: 2021-04-18T13:17:24+02:00da manlio22ldc
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