UN TURISTA A BARI ? NO… UN TERRORISTA A BARI !

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UN TURISTA A BARI ?  NO… UN TERRORISTA A BARI !

E certo, riesce un po’ difficile capire la presenza di un terrorista nella città pugliese, e allora mi pongo un quesito di rilevante importanza : e  che ci fa un terrorista a Bari ? Non certo sarà venuto per mangiarsi gli spaghetti ai ricci o gustarsi la famosa focaccia barese, no… non credo proprio che sia venuto nella città barese per questioni gastronomiche né credo per vedere la basilica di San Nicola a seguito di un’improvvisa conversione alla religione cristiana… no, non credo proprio che nelle intenzioni del terrorista ci possano essere le opzioni appena elencate, quindi in parole molto semplici ritengo l’Italia sia sempre stata il “crocevia del terrorismo internazionale islamico”, e la città di Bari sia divenuta una vera e propria base logistica, sospetto che già anni fa aveva lanciato il sospetto che vi fossero cellule attive del terrorismo internazionale. Infatti dopo il terrorista Hansi Amri,  il criminale dei mercatini di Natale a Berlino, ucciso in un conflitto a fuoco con i carabinieri a Sesto San Giovanni, in Lombardia, ora registriamo l’arresto del terrorista islamico autore della strage di Parigi del 2015 al Bataclan, evento criminoso che tutti noi ricordiamo per l’inaudita ferocia dell’azione di stampo militare contro delle persone la “cui colpa” è solo quella di non essere mussulmani ma infedeli o cristiani. Uccidere e uccidere è stato il verbo di quella drammatica serata di morte che resterà scolpita nelle menti degli uomini in eterno e lasciate ai posteri in eredità  a monito che la violenza deve essere sempre e comunque bandita e condannata. Ricordo a tutti che quella sarebbe dovuta essere, almeno così lo era negli intenti, una tranquilla e divertente serata di musica e divertimento tra amici ed artisti che si esibivano. Non si potrà mai neanche dimenticare la giovane donna appesa al cornicione di una finestra del teatro e penzolante nel vuoto, stratagemma escogitato per sfuggire a morte certa. Gli efferati omicidi commessi quella sera non si scordano e sapere che uno di quegli assassini è stato arrestato poche ore fa è una notizia semplicemente meravigliosa che rende un po’ di giustizia ai parenti di tutte le vittime. Bene, un plauso gigante alle forze di polizia e ai servizi segreti che hanno permesso l’arresto del criminale. Però… resta in piedi il problema esposto precedentemente e cioè, quanto l’Italia è importante per il terrorismo islamico ? Quindi avevo ben ragione, e lo ho anche scritto anni fa, che l nostro paese è l’unico ad essere immune dagli attentati terroristici in quanto, evidentemente dev’essere così, è una base logistica di smistamento del  terrorismo islamico e non vogliono crearsi problemi con attentati o altro. E ovvio che se da una parte mi rallegro per l’arresto del terrorista dall’altra aumenta la mia preoccupazione sul reale ruolo che svolge il territorio italiano nel crocevia internazionale del terrorismo e del traffico di armi. Non dimentichiamoci che i porti sono sempre aperti e di migranti, gente in fondo a noi sconosciuta, ne stanno arrivando a migliaia e sicuramente tra loro qualche terrorista trova facilmente riparo nel confondersi tra donne e bambini .E qui non è più un problema di accoglienza o meno ma di ben altro !

08032021... https://manliominicucci.myblog.it/

 

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Arrestato a Bari un terrorista che supportò l’attentato al Bataclan

Il 36enne algerino Athmane Touami faceva azione di proselitismo in carcere e progettava una fuga in Francia

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di Chiara Spagnolo

TERRORISMO BATACLAN BARI

aggiornato alle 17:4908 marzo 2021

©  Anadolu Agency/Afp – Commemorazione dell’attentato al Bataclan

AGI – Nel suo passato c’era l’azione di supporto agli autori della strage parigina del Bataclan, nel novembre 2015, nel presente l’azione di proselitismo svolta prima nel Cpr e poi nel carcere di Bari, con il progetto di una fuga in Francia per riprendere contatti con i sodali dell’Isis: Athmane Touami, il 36enne algerino fermato dalla Dda di Bari, faceva parte di una cellula terroristica attualmente operativa e sulla sua pericolosità gli investigatori non hanno dubbi.

Così come non ne hanno sul fatto che Bari sia un luogo nevralgico di passaggio dei terroristi, sia perché inserita nella rotta di chi arriva dai Balcani sia perché molto spesso lì arrivano uomini che devono essere espulsi e transitano per il Cpr o che sbarcano da navi che li hanno salvati in mare. Non è un caso che la Dda del capoluogo pugliese abbia aumentato l’attenzione nei confronti del terrorismo internazionale e svolga attività investigative d’intesa con l’intelligence e le autorità giudiziarie di altri Paese.

“In Italia c’è un’attenzione investigativa di prim’ordine rispetto al problema del terrorismo, superiore a quella di molti altri Paesi – ha detto il procuratore vicario Roberto Rossi – Ma l’unico modo per dare risposta efficace, ma all’interno delle regole, nei confronti del terrorismo, è la collaborazione internazionale”.

Proprio le sinergie attivate dalla Procura barese, hanno consentito alla Digos di mettere insieme i tasselli per formare il quadro delle attività di Touami. Da Bruxelles e da Parigi si è saputo che i fratelli Lyes e Mehdi facevano parte di un gruppo che rubava documenti nelle stazioni di Bruxelles e poi creava passaporti e carte di identità false per i fratelli musulmani. Con tale attività sarebbero stati anche finanziati i viaggi di alcuni terroristi in Somalia.

Sia Athmane che i fratelli avrebbero avuto contatti con il marocchino Khalid Zerkani, che secondo la Procura belga – avrebbe “pervertito un’intera generazione di giovani musulmani, diffondendo tra essi idee estremiste, inducendoli a combattere in Siria o a creare caos in Europa”.

Touami era stato inoltre indottrinato a Londra e aveva come punto di riferimento anche l’imam Rajab Zaki della moschea di Finsbury Park, che nella scorsa primavera ha pubblicato su internet una serie di video nei quali indica il coronavirus come una punizione divina per i miscredenti e per i musulmani non ossequiosi alla preghiera e ai riti islamici.

La moschea di Finsbury Park è ritenuta dall’Intelligence britannica come luogo simbolo del jihadismo britannico, nel qual già dalla fine degli anni ’90 si sono formati molti terroristi, che hanno partecipato a numerose azioni violente in diverse parti del Mondo.

Nel 2015, Touami era stato arrestato su un treno che da Parigi era diretto a Milano, dove stava portando dei documenti falsi, poi aveva fatto perdere le sue tracce finché nel dicembre 2018 è stato nuovamente arrestato per furto a Milano e poi trasferito nel Cpr di Bari. Lì gli investigatori hanno cominciato a tenerlo sotto controllo, scoprendo che svolgeva attività di indottrinamento di altre persone, alle quali mostrava video di imam e spiegava i suoi progetti.

La Dda di Bari, avendo contezza della sua attività, lo ha quindi arrestato per il possesso dei documenti falsi e in carcere ha continuato a monitorarlo, scoprendo che progettava una fuga in Francia e spiegava al suo compagno di cella come passare il confine a Ventimiglia.

Proprio per evitare la fuga (certa in vista della scarcerazione prevista per giugno), i magistrati baresi (il procuratore aggiunto Francesco Giannella e il pm Federico Perrone Capano) hanno disposto un decreto di fermo, che è stato poi convalidato dal gip e trasformato in ordinanza di custodia cautelare.

UN TURISTA A BARI ? NO… UN TERRORISTA A BARI !ultima modifica: 2021-03-08T23:02:57+01:00da manlio22ldc
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