LACRIME DI … COCCODRILLO !

25012021 MIGRANTE MORTO..

LACRIME DI … COCCODRILLO !

Chissà quante volte noi tutti ci siamo pentiti di quel che si è fatto precedentemente con azioni o gesti inconsulti nei confronti di persone o di amici o di parenti o per opportunità perse… il più delle volte giustificate dalla scarsa esperienza o dall’età giovanile oppure, come spesso accade, da orgoglio o supponenza… Già chissà quante volte vi sarà capitato di rimuginare per giorni o mesi quel gesto o azione che al momento lo si riteneva giusta e poi, col tempo ci si è accorti che non si aveva ragione anzi si era nel torto e allora quando lo si è compreso in fondo dell’errore commesso e dell’ingiustizia regalata si è cercato di riparare mediando oppure cercando di farsi perdonare con modi garbati, quali doni floreali, inviti a cena oppure con tante dolci parole o magari con un semplice bacio per ammorbidire l’offesa… già chissà quante volte è successo, però, pensateci bene e non dannatevi… anche questo serve a far crescere l’esperienza nella vita utile… alla vita ! Oggi il Santo Padre nel suo saluto post Angelus ha rivolto parole toccanti al migrante, di colore e nigeriano di 46 anni, arrivato qui da noi per cercare di “vivere una vita migliore” ma purtroppo l’ha persa… e l’ha perduta paradossalmente nella piazza dove in teoria, ma solo in teoria, è il rifugio delle anime che appartengono a Dio, dell’amore e della solidarietà umana nonché dell’accoglienza cristiana per il quale il Santo Padre si spende ogni santo giorno. Ora piange la sua morte… lo piange dopo essersi disinteressato di “quelle pecorelle smarrite” che dominavano all’addiaccio davanti all’uscio di casa e sono morte… un po’ come il “famoso pianto dei coccodrilli”. Evidentemente il signor Begoglio non deve aver compreso appieno il senso e valore dell’accoglienza cristiana e umana solidarietà…. visto che proprio un migrante giunto sulla sua porta di casa, proprio grazie ai suoi continui inviti all’accoglienza e ammonendo tutti i cristiani all’obbligo e al rispetto di questa missione, si è visto negare, nei fatti, tutte le belle parole e promesse fatte prima dalle ONG, poi dal governo italiano e infine proprio dalla Santa Sede… Che squallore e quanta ipocrisia, dopo le prediche di ben due lustri oggi ne vediamo il frutto e constatiamo l’amaro epilogo di quei tanti inviti rivolti a tutti… chiesa cristiana cattolica compresa. E’ il drammatico risultato ottenuto è che il migrante giunto a lui dal “caldo cuore dell’Africa” gli è “morto congelato sull’uscio di casa” ! Forse se il Santo Padre avesse ragionato più con la mente che con il cuore avrebbe compreso perfettamente che l’immigrazione non può limitarsi ad essere solo una bella parola di circostanza per un sermone e per raccogliere consensi perché caro Santo Padre”, … veda… io lo scrivo da anni, l’immigrazione è una cosa complicata e di difficile realizzazione specie se non si hanno soldi per dar loro una casa e assistenza in genere e soprattutto, bisogna essere in grado di offrire  loro un lavoro dignitoso e nobile e non metterli, solo per comodità nostra e per toglierceli davanti ai piedi, a fare i raccoglitori di pomodori… quando si decide di ospitare una persona nel nostro paese, bisogna anche offrirgli la disponibilità alla scelta del  lavoro altrimenti… caro signor Bergoglio, se lei non fa seguire i fatti alle sue parole restano “parole da politicante” che vuole attirare solo simpatie e consensi… certo, le simpatie le ha già attirate e le ha anche …”congelate”… Le rammento che il nigeriano è il quarto essere umano che le muore sull’uscio di casa e così è inaccettabile, rimedi ai suoi errori con doni e dolci parole e… apra le case, e non le chiese ai migranti, sì… si, quelle dei Cardinali e Vescovi e le tante che ha in giro per l’Italia, li ospiti lì se davvero vuol dar un seguito e corso alle sue parole altrimenti… già, altrimenti osservi un religioso silenzio e doti la sua casa di… una stufa nuova perché rischia… “di congelarsi” con tutti i congelati deceduti che ha avuto alle porte.

24012021…by… manliominicucci.myblog.it

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Ignorato e abbandonato: il Papa ricorda Edwin morto di freddo

25012021 MIGRANTE MORTO..

Nel saluto dopo l’Angelus, Francesco ha rivolto il suo pensiero all’uomo trovato morto a causa del freddo il 20 gennaio scorso a pochi metri da piazza san Pietro. Una vicenda drammatica come tante di un fratello “ignorato da tutti, abbandonato anche da noi” che deve farci chiedere che cosa abbia provato

Fausta Speranza – Città del Vaticano

Si chiamava Edwin – e il Papa lo ricorda – il senzatetto nigeriano di 46 anni trovato morto non lontano da San Pietro mercoledì 20 gennaio, stroncato dal freddo. “La sua vicenda – sottolinea Francesco – si aggiunge a quella di tanti altri senzatetto recentemente deceduti a Roma nelle stesse drammatiche circostanze”.

Pensiero del cuore e riflessione

L’invito a ricordarlo e a pregare per lui si accompagna ad una riflessione:

“Ci sia di monito quanto detto da San Gregorio Magno, che dinanzi alla morte per freddo di un mendicante affermò che quel giorno non si sarebbero celebrate messe perché era come il venerdì santo”.

E il Papa con sofferenza dice:

“Pensiamo cosa sentì quest’uomo, 46 anni nel freddo, ignorato da tutti. Abbandonato, anche da noi. Preghiamo per lui”.

Il pensiero alle famiglie in difficoltà

Poi Francesco ricorda, incoraggiandoli, quanti con la crisi sanitaria ed economia sono più in difficoltà:

 

 

LACRIME DI … COCCODRILLO !ultima modifica: 2021-01-24T20:31:31+01:00da manlio22ldc
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