FERMIAMOCI TUTTI… E RIFLETTIAMO !

22012021 TIK TOK

FERMIAMOCI TUTTI… E RIFLETTIAMO !

Un paio di anni fa andava di moda farsi riprendere mentre si saltava giù dal terrazzo di un palazzo come gesto eroico… la cui ovvia conseguenza era la morte del poveretto convinto di “diventar grande” col salto nel vuoto, amaro e triste epilogo dopo un periodo di preparazione fatto di  torture dettato solo dalla necessità di farsi vedere in un video registrato per la grande occasione e poi postato in rete per acquisire il nobile titolo di “individuo superiore”. E così il social ha colpito duro per molti giovani in Europa e in tutto il mondo e dopo la perdita di tanti giovani si erano strette le maglie del controllo e si sperava che lo stillicidio fosse finito… ma neanche a parlarne e sperare di vivere tranquilli quando di mezzo ci sono ragazzi, loro sono facilmente trasportabili e plasmabili a quei concetti che prevedono lo sconfinamento dell’educazione vista come un’occasione da non perdere, tentati  dalla facile immoralità, trasgressione, anche sessuale, e perché non dirlo, abituati ad essere viziati ad ottenere tutto e subito anche quando non ci sono i presupposti. Oggi una bambina di otto o nove anni ha già in mano uno smartphone e la conoscenza per navigare in rete alla ricerca di contenuti per adulti o quanto meno poter comunicare con gente che non si conosce ed essere facilmente adescati. Con tutti i problemi che esistono in rete obiettivamente il social Tik tok si è subito posto all’intenzione di tutti come un ulteriore e possibile veicolo di disturbo della crescita mentale dei giovani… certo, è facile in età adolescenziale farsi coinvolgere dal branco e mettersi in mostra… è più che naturale farlo, tutti siamo stati bambini e ragazzi e sappiamo bene come funzionano le cose e quali sono le regole nel gruppo di amici, e come si è pure cattivi contro chi al contrario manifesta maturità e si dissocia dal partecipare fisicamente alle varie sciocchezze. Sono sempre state le regole del branco, i codardi devono essere derisi mentre i ragazzi che si dimostrano coraggiosi e incoscienti sono ammirati e adorati dal branco come degli …dei… poi c’è anche il risvolto della medaglia perché gli stessi infieriscono con arroganza e dispensano epiteti ed impropri contro chi intelligentemente si vuol tener fuori da quelle esperienze. Leggo di “cervelloni saccenti” che sostengono che le cause vanno ricercate altrove e non sui social… evidentemente questi non hanno mai vissuto attivamente nei gruppi di amici o evidentemente erano tutti ragazzi responsabili e maturi, ma il mondo dei ragazzi girà così e non lo si può modificare da un giorno all’altro e tocca a noi adulti lavorare per loro, alle mamme e ai papà… dico :  fermatevi un attimo e riflettete sul come si educano i propri figli e magari pensare che il verbo “proibire”, se usato sapientemente, funziona davvero per il bene del figlio e non cedete sempre e comunque ai loro capricci… non restate in apprensione quando aprite un conflitto che va nel suo interesse… oggi in risposta ad una vostra durezza vi guarderà di brutto ma un domani, quando sarà in grado di capire, vi ringrazierà e in più eviterete di andare a trovarlo al…cimitero… Poi c’è la politica o la giustizia che si mette sempre di traverso a seconda di chi urla, come nel caso del presidente Trump che intendeva proibire l’uso del social già lo scorso anno, buoni intenti ma inutili, perché poi il giudice distrettuale di Washinton si mise di traverso bocciando la sua disposizione e il social continua la sua opera. Ma anche in Italia, a dicembre scorso, il garante della privacy aveva richiamato il social in merito al trattamento dei dati degli iscritti, dati che riguardavano in maggioranza dei minorenni. La morte della bambina di appena dieci anni sembra aver scosso finalmente il mondo dei social, non si può morire a dieci anni per dimostrare qualcosa… e qui son d’accordo che il social debba essere limitato nelle iscrizioni a tutti i minori se i risultati sono questi… siamo tutti inorriditi e così la pensa anche il garante della privacy che questa sera ha disposto il blocco, temporaneo, del social Tik Tok, ricordo che  è nato cinque anni fa in Cina, a seguito della vicenda della bambina di Palermo  morta per soffocamento e ovviamente… la magistratura ha aperto un fascicolo per incitazione al suicidio. Il vero problema resta in casa al di là del social, bisogna parlar chiaro ai nostri ragazzi e far capir loro che dimostrare di essere superiori in rete attraverso un video è vero e proprio bullismo virtuale verso chi non intende farlo e procurarsi delle ferite o addirittura la morte provoca solo dolore per la sua famiglia. Credo sia questo il primo passaggio fondamentale poi… poi la scuola dovrebbe completare l’educazione dei ragazzi con ore dedicate ad imparare come proteggersi dalla rete e dai pericoli della vita quotidiana.

20012021…by… manliominicucci.myblog.it

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Partecipa a gara di soffocamento estremo su Tik Tok, morte cerebrale per una bimba di 10 anni. Autorizzato l’espianto degli organi

22012021 TIK TOK

La ragazzina si era legata una cintura al collo durante la sfida denominata «Black out challenge». Trovata dai genitori, era stata condotta al pronto soccorso dell’ospedale di Palermo. Le sue condizioni erano apparse disperate fin da subito

RICCARDO ARENAPUBBLICATO IL21 Gennaio 2021ULTIMA MODIFICA21 Gennaio 202120:01

TikTok si chiama fuori, in una nota sostiene di non avere «riscontrato alcuna evidenza di contenuti che possano aver incoraggiato» alla “blackout challenge”, la sfida al soffocamento che secondo gli inquirenti è costata la vita a una bambina di 10 anni a Palermo. Però la vicenda – una tragedia inaccettabile, sconvolgente – è gravissima, la piccola Antonella è clinicamente morta dopo poche ore di agonia. I genitori, povera gente che vive in una modesta casa del centro storico del capoluogo siciliano, hanno autorizzato il prelievo degli organi. Così salveranno qualche altra vita, bimbi in attesa di trapianti. Antonella giocava come fanno i bambini della sua età, giochi assurdi, stupidi, veicolati sulle chat in cui ci si mette alla prova per fare cose folli: stringersi una corda al collo, nel caso specifico la cintura di un accappatoio, e resistere, resistere il più possibile, per far vedere agli amici quanto si è bravi, coraggiosi e forti.

È così che l’hanno trovata, poco prima delle nove di ieri sera, priva di sensi, nella sua stanzetta dell’appartamento nel popolare quartiere della Magione, non lontano da piazza Kalsa. Tra le urla disperate, nel vano tentativo di rianimarla, è stato chiamato il 118: ma da tempo rispondono i dischi, voci registrate e dunque la corsa in automobile fino all’ospedale dei bambini, il ricovero e le preghiere, la speranza, la rianimazione da parte dei medici, il cuore che torna a battere ma le condizioni della bambina sono rimaste sempre critiche, gravissime. Qualsiasi chance di salvarla si è infranta poco dopo le 13,30, quando è cominciata l’osservazione, la dichiarazione di morte cerebrale. In un clima di strazio e lacrime, all’ospedale dei bambini segnato dalle misure di sicurezza anti-Covid, i genitori hanno detto di sì al prelievo degli organi. La bambina aveva una sorellina di cinque anni. La mamma è in attesa di un fratellino: è al nono mese.

Bimba vittima della challenge su Tik Tok. L’esperto: “Spesso i figli vogliono essere all’altezza delle aspettative”

FLAVIA AMABILE

Indagano due Procure, dei minorenni, con l’ex assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, e quella presso il Tribunale ordinario, guidata da Francesco Lo Voi. Istigazione al suicidio è l’intestazione del fascicolo, in entrambi i casi: il sospetto atroce che il gioco stupido sia stato messo in moto da altri ragazzini muove la Procura minorile, mentre l’altro ufficio punta a verificare responsabilità di adulti e del social. Sequestrato il telefono, per capire come Antonella abbia deciso di partecipare a quella sfida assurda e se qualcuno dovesse e potesse evitare che in un mezzo di comunicazione molto utilizzato dai bambini si organizzassero competizioni a dir poco folli. «La sicurezza della community TikTok è la nostra priorità assoluta, non consentiamo alcun contenuto che incoraggi, promuova o esalti comportamenti che possano risultare dannosi», dice un portavoce del social.

 

FERMIAMOCI TUTTI… E RIFLETTIAMO !ultima modifica: 2021-01-22T21:57:38+01:00da manlio22ldc
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