CAZZAROLO DI QUESTI TEMPI !

ROME, ITALY, JUNE 02: Former Carabinieri General Antonio Pappalardo founder of the Orange Vests (Gilet Arancioni) movement, speaks during a protest against the Italian government in Piazza del Popolo, in downtown Rome, Italy, on June 02, 2020. The Orange Vests movement founded by retired carabinieri general Antonio Pappalardo drew heterogeneous groups of Coronavirus denier conspiracy theorists, extreme right sympathizers and ordinary people suffering the economic impact of the lockdown imposed by the government to fight the Covid-19 pandemic. (Photo by Riccardo De Luca/Anadolu Agency via Getty Images)

CAZZAROLO DI QUESTI TEMPI !

“Il meraviglioso giornalista”, non cito il suo nome per fargli gratuita pubblicità, è l’autore di quanto riporto a seguire, in definitiva è uno stralcio del suo articolo, posso solo dirvi che presta anche la sua opera presso l’autorevole quotidiano di partito del PD, meglio noto come la Repubblica, che ha sostituito, nei fatti, il quotidiano ufficiale l’Unità chiuso per l’ennesimo fallimento. Io non discuto mai le manifestazioni quando sono pacifiche, le difendo sempre senza guardare il colore politico però, leggendo attentamente quanto scritto da questo signore, vi chiedo se sembra un giornalista obbiettivo che narra l’accaduto oppure, dà più la sensazione di essere un’estremista brigatista radicale comunista il cui pensiero distorto è sempre e comunque di una certa parte politica e la sua visione appartiene al trasformismo reale ? Ai signori di ieri in piazza a Roma si può dir quel che si crede, fa parte della dialettica politica, ma non accetto né tollero che un giornalista speculi sui morti e sull’epidemia perché vorrei tanto ricordare ai signori di repubblica, che erano proprio loro ad invitarci ad abbracciare i cinesi e ad andar nei loro ristoranti a pranzo e cena, erano loro che c’invitavano  ad uno Spritz insieme ai vertici del PD, ed erano sempre loro che ci rassicuravano sulla possibilità inesistente di un contagio in Italia… mica io ! Ora criticano senza costrutto e alla cieca, cosa centrano i fascisti con i negazionisti ? Evidentemente lui al mattino quando si alza non prende il caffè perché sicuramente lo vede nero e pensa ai fascisti, la sua auto, le sue scarpe e camicie sicuramente saranno diverse dal colore nero…perché lui è ossessionato dal fascismo, lo vedo anche dove non c’è, spero che non lo veda nella sua camera da letto. Io invece vedo solo una cosa nelle mente di tanti giornalisti, la follia senza senso, sparano cazzate per far rumore, sino a quando non arriva qualcuno che glielo dice chiaramente che sono dei cazzari immaginari, raccontatale quel che vedete e non scrivete di pezzi di sogni o scene di fantasia negli articoli giornalistici, per quello ci sono i libri di fantasia…scriveteli se siete capaci e non inventatevi le cazzarole.

PARTE DEL TESTO RIPRESO DAL FONDO DELL’ARTICOLO : “Gerarda Pantalone, prefetto di Roma, e Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno, dovrebbero come minimo scusarsi con i milioni di italiani che hanno assistito a quel nauseabondo sacrificio collettivo. Consumato nelle mani di un manipolo di neofascisti e negazionisti dopo una stagione di dolore, mentre c’è chi è ancora chiuso in casa ad aspettare un tampone che non arriva più, chi non elaborerà mai il lutto di una perdita senza commiato, chi rimette insieme i pezzi di una crisi che gli ha tolto il lavoro ma non la dignità. Come invece è avvenuto fra gli italiani peggiori che chiedono la parola ma non hanno nulla da dire”. 04052020

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La manifestazione di neofascisti e gilet arancioni a Roma è un affronto alle vittime del Covid

Lo sfregio dell’Italia peggiore a chi ha sepolto i propri cari senza neanche un saluto. Avremo le scuse di prefetto e ministro? E cosa possiamo ormai chiedere agli italiani?

ROME, ITALY, JUNE 02: Former Carabinieri General Antonio Pappalardo founder of the Orange Vests (Gilet Arancioni) movement, speaks during a protest against the Italian government in Piazza del Popolo, in downtown Rome, Italy, on June 02, 2020. The Orange Vests movement founded by retired carabinieri general Antonio Pappalardo drew heterogeneous groups of Coronavirus denier conspiracy theorists, extreme right sympathizers and ordinary people suffering the economic impact of the lockdown imposed by the government to fight the Covid-19 pandemic. (Photo by Riccardo De Luca/Anadolu Agency via Getty Images)

(foto: Riccardo De Luca/Anadolu Agency via Getty Images)

Lo sfregio dell’Italia peggiore al “sommerso del bene”, per dirla con le parole di Sergio Mattarella ieri a Codogno. Mentre il presidente della Repubblica scopriva una targa in memoria delle oltre 33mila vittime del Covid-19, a Roma – come nei giorni scorsi a Milano e altrove – c’era chi ballava sulle loro tombe. Chi uccideva la dignità e il rispetto che si deve ai famigliari e agli amici che non hanno salutato né sepolto i propri cari. A quelli che hanno svolto funerali in tre. Non si pretende la cultura, e neanche gli strumenti per affrontare una situazione del genere tutti allo stesso modo. D’altronde le emergenze sono il più fertile brodo di coltura dell’osceno, cioè delle false piste rispetto a ciò che può nascondersi dietro le posizioni ufficiali. Ma il rispetto per i morti, quello sì. Quello è dovuto, in un paese civile.

E invece, fra la falsamente popolosa manifestazione del (centro?)destra nella stretta via del Corso e il baraccone indecente ma oggettivamente sparuto di quelli che si fanno chiamare “gilet arancioni” in piazza del Popolo, la festa della Repubblica di ieri si è trasformata non solo nella più ampia violazione delle norme di sicurezza sanitarie che da tre mesi gli italiani rispettano scrupolosamente ma anche nella definitiva frattura del patto di fiducia dei cittadini nei confronti delle autorità. E in fondo anche fra se stessi.

Oggi si riparte, torna la circolazione interregionale, si organizzano vacanze, ci si riverserà in spiaggia o in montagna, nei locali e ben presto anche in quelli che sarebbe impensabile poter immaginare aperti, come le discoteche. Fra l’altro, sulla scorta di qualche medico zelante che sparla pericolosamente sul virus. Se nessuno ha impedito quello scempio fatto di neofascisti suderecci e grotteschi forconi, che genere di richieste possiamo mai rivolgere ai cittadini perbene? Ancora e di nuovo, di colmare con la loro responsabilità i vuoti lasciati dalla politica più tossica e dal populismo più fuori di testa, una specie di grillismo in versione beta rimasticato dal peggio che arriva dai sottocanali degli aggregatori americani?

Dopo una primavera alla disperata ricerca di mascherine pagate a peso d’oro, della cura e della tutela reciproche, delle distanze di sicurezza e della pantomima dei congiunti ieri abbiamo dunque espulso dal corpo martoriato del paese il rigurgito che ci ha riportati alla realtà. Quella, per esempio, delle autorità che fino a ieri multavano senza pietà runner, cani e padroni, che ripescavano solitari bagnanti inseguendoli coi droni, che lanciavano crociate contro la “movida” ma che oggi non si sa come abbiano potuto permettere quella roba, non si sa se abbiano identificato e sanzionato quella triste fuga per la sconfitta collettiva. Finirà tutto, come sempre, in un passo indietro fatto di timori e menefreghismi, balbettamenti istituzionali, una bella intervista piena di “sì però” e tanti saluti agli ingenui concittadini.

Gerarda Pantalone, prefetto di Roma, e Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno, dovrebbero come minimo scusarsi con i milioni di italiani che hanno assistito a quel nauseabondo sacrificio collettivo. Consumato nelle mani di un manipolo di neofascisti e negazionisti dopo una stagione di dolore, mentre c’è chi è ancora chiuso in casa ad aspettare un tampone che non arriva più, chi non elaborerà mai il lutto di una perdita senza commiato, chi rimette insieme i pezzi di una crisi che gli ha tolto il lavoro ma non la dignità. Come invece è avvenuto fra gli italiani peggiori che chiedono la parola ma non hanno nulla da dire.

 

 

CAZZAROLO DI QUESTI TEMPI !ultima modifica: 2020-06-04T15:46:30+02:00da manlio22ldc
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