IL VERO DOLORE E IL SORRISO…IRONICO…!

Mentre gli Stati Uniti si avvicinano ai 100.000 morti di coronavirus, il New York Times pubblica sulla prima pagina della domenica i nomi e brevi necrologi di mille vittime nell'intento di segnare una pietra miliare nella storia dell'epidemia, 24 maggio 2020. "Mille persone rappresentano solo l'uno per cento del bilancio totale dei morti - spiega il giornale in una breve
introduzione sulla pagina interamente occupata dal testo -. Nessuno di loro era solo un numero".
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IL VERO DOLORE E IL SORRISO…IRONICO…!

Cari amici tutti, ieri il noto quotidiano newyorkese, cui la prima pagina è visibile nel link postato, ha deciso di onorare mille delle 100.000 circa vittime del contagio, opportunamente elencandoli con tanto di nome e cognome, che è dovuto e che spetta loro, la data di nascita di ognuno, come si conviene, e mettere in risalto, giustamente aggiungo, le virtù di quelle vite appena spente per volere satanico di un virus letale. Mille è un numero molto caro a noi italiani, ci riporta indietro con la mente al famoso sbarco dei mille di Garibaldi, e anche in questa circostanza il numero vuol essere tanto significativo ed importante perché resti nella memoria dei sopravvissuti all’epidemia e alla storia. Mille tra uomini e donne andate via per sempre che rappresentano gli altrettanti 100mila, questo è il numero dei deceduti ad oggi nel grande paese nord americano, un po’ come dire che i mille sono “gli ambasciatori” delle vittime del paese statunitense in paradiso. In verità confesso di essermi commosso per la sensibilità dimostrata della testata giornalistica newyorkese, lodevole, solitamente è alquanto dura nei suoi articoli, però nei fatti ha ripetuto quanto aveva già fatto una sola volta nel passato in occasione di altro dramma, le tragedie di un paese si vivono e si tramandano ai posteri e alle nuove generazioni perché sia a memoria ed esempio. Leggendo sul quotidiano i nomi di questi poveri esseri umani, deceduti a causa dell’epidemia del coronavirus, mi sono ritornate alla mente le numerose pagine dei necrologi dei quotidiani, del mese di Marzo, della nostra Bergamo e provincia, tante morti che tanto dolore ha provocato…tuttavia temo che tanti abbiano già dimenticato quei giorni…forse è così, ma i morti restano e i parenti non li hanno certamente dimenticati.  Nonostante il massacro di vite umane al quale assistiamo in tutto il mondo, con mio profondo rammarico, consto a tutt’oggi che la gente ha un’idea molto personale sul contagio, a volte fatta di eccessiva superficialità o di quella cinica freddezza glaciale quando si tratta di argomentare sui morti del coronavirus. Ho ascoltato giovani dire che il virus è letale “solo per i vecchi” e quindi per loro non c’era motivo per osservare il “lockdown” né giustificato il privarsi della “movida” e del vivere insieme.  Può anche darsi che tanti giovani non siano attaccabili, ma non tutti.  E si dimentica una questione di vitale importanza e cioè, che se un giovane viene contagiato, non se ne accorge neanche ma diventa veicolo di contagio per i “vecchi inutili”… e i pazienti con patologie… “sul groppone”. Certo che è incomprensibile quanto curioso, e questo lo si spiega perché secondo alcuni, e son tanti a crederlo, il virus sarebbe frutto di un’invenzione lobbistica col fine di pianificare un nuovo ordine mondiale, fatto di microchip e vaccini e pertanto la pandemia è solo il mezzo per costringere la popolazione mondiale tutta a sottomettersi a gente come… Billy Gates o altri lobbisti mondiali del suo calibro e ricchezza. Siamo in un mondo libero, però solo in occidente ricordo e non in Cina, e tutti hanno il diritto di pensarla come diavolo desiderano ma non tollero l’ironia sui morti, virus o non virus, è irritante vedere faccini emotivi o altre cazzate varie per affermare il proprio pensiero del complotto o peggio, offendere chi ha una visione diversa dalla loro. Benissimo, analizziamo un po’ la questione partendo proprio da una base di ragionamento pratico e cioè, che nessuno sino ad oggi ci ha dimostrato che tutti quei morti non sono attribuibili al coronavirus, ma si continuano a registrare solo supposizioni campate in aria supportate da numeri inventati.  E allora, chiedo agli anti complottisti : e se tutti i 350 mila deceduti nel mondo in più rispetto agli anni precedenti non sono dipesi dall’epidemia…di grazia, di cosa sarebbero morte queste persone ? E quale sarebbe la necessità di Paesi come la Cina, la Corea del Nord, l’Iran, il Vietnam, il Venezuela, Cuba e il Pakistan di complottare con i capitalisti occidentali e infedeli visto che loro il popolo lo ha in catene e lo frusta ogni giorno ? L’ho scritto in più occasioni ma, ad oggi, nessuno ha fornito prove e documenti in merito alla “bufala della pandemia”, e io attendo pazientemente. Va bene, ognuno è libero di pensarla come vuole… ma per piacere… non ridete sui morti…grazie ! 25052020

..by… manliominicucci.myblog.it

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Sul Nyt i nomi di mille morti per Covid

Mentre gli Usa si avvicinano ai 100 mila morti.’Non solo numeri’

Mentre gli Stati Uniti si avvicinano ai 100.000 morti di coronavirus, il New York Times pubblica sulla prima pagina della domenica i nomi e brevi necrologi di mille vittime nell'intento di segnare una pietra miliare nella storia dell'epidemia, 24 maggio 2020. "Mille persone rappresentano solo l'uno per cento del bilancio totale dei morti - spiega il giornale in una breve
introduzione sulla pagina interamente occupata dal testo -. Nessuno di loro era solo un numero".
ANSA/ NYTIMES.COM
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Redazione ANSANEW YORK

24 maggio 202013:41NEWS

Mentre gli Stati Uniti si avvicinano ai 100.000 morti di coronavirus, il New York Times ha deciso di pubblicare sulla prima pagina di oggi i nomi e brevi necrologi di mille vittime. “Mille persone rappresentano solo l’uno per cento del bilancio totale dei morti – spiega il giornale in una breve introduzione sulla pagina interamente occupata dal testo -. Nessuno di loro era solo un numero”. “Joe Diffie, 62 anni, Nashville, star della musica country vincitrice del Grammy” – recita uno di questi – e “Lila A. Fenwick, 87 anni, New York City, prima donna nera laureata alla Harvard Law School”. E ancora: “Myles Coker, 69, New York City, liberato dalla vita in prigione”, “Ruth Skapinok, 85, Roseville, California, gli uccelli del cortile amavano mangiare dalla sua mano” e “Jordan Driver Haynes, 27, Cedro Rapids, Iowa, generoso giovane con un sorriso delizioso”. “Volevo qualcosa che la gente potesse guardare tra 100 anni per capire la portata di ciò che stiamo vivendo”, ha spiegato il national editor Marc Lacey.

 

IL VERO DOLORE E IL SORRISO…IRONICO…!ultima modifica: 2020-05-26T13:45:48+02:00da manlio22ldc
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