IL MORTO DOVE LO METTO ? …NEL CASSONETTO..!

MORTO IN TERRA

IL MORTO DOVE LO METTO ? …NEL CASSONETTO..!

Non c’è da meravigliarsi più di niente…sì, è proprio così, il mondo del 2020 è totalmente diverso dal passato, il coronavirus ci ha portato quel cambiamento repentino che nessuno s’aspettava, il mondo va alla deriva e purtroppo andrà ancora peggio nei prossimi mesi, l’epidemia si è allargata come non doveva e ora sta esprimendo tutta la sua malvagità e letalità tanto sottovalutata dai nostri cosiddetti “scienziati virologi ed epidemiologi” del mondo scientifico evoluto. In questi ultimi giorni il mondo paga per l’avidità di denaro di pochi, dell’arroganza e dal potere scientifico e farmaceutico, bisognava arginare l’epidemia investendo nella prevenzione e cercare di sviluppare un vaccino o prodotti farmaceutici atti a  contrastare il virus e invece…invece si è lasciati e permesso, colpevolmente, che la malattia colpisse tutto il globo. Irresponsabilità casuale alla quale credo poco, penso ai notevoli interessi della case farmaceutiche se l’epidemia si propagasse nel giusto modo e seminasse il panico tra i governi, chissà quanto costerebbe un farmaco salva vita o un vaccino…ovviamente stiamo parlando di centinaia di miliardi di dollari se non proprio di migliaia, e qui nascono i veri punti deboli dell’ONU e della banca mondiale e del FMI,  refrattari ai disperati richiami d’aiuto dei tanti stati poveri o in difficoltà, in primis l’unione europea e i ricchissimi stati arabi miliardari del golfo Persico che pare non conoscano il termine “solidarietà cristiana”, posso capire i musulmani visto che loro non possono aiutare gli infedeli…ma gli occidentali non li capisco proprio. Intanto tanti paesi, anche non ricchi, si danno da fare e si aiutano l’un con l’altro, un plauso va certamente alla Russia che dimostra di essere una grande paese solidale e si dà da fare mentre i ricchi sceicchi si “barcamenano”, neanche un aiuto sino ad oggi…vedremo in futuro….  Nel mentre la gente muore, consto la malvagità dei governi, tutto e nessuno escluso, è disumano quanto orripilante lasciar volutamente al proprio infausto destino un essere umano, non più giovane, sapendo che questi nel volgere di qualche giorno sicuramente perderà la vita, che ignominia, una barbarie dei tempi dell’uomo di Neanderthal e non certamente un gesto di civiltà del 2020, in un’epoca in cui amiamo, solo a parole, chiamarci “…fratelli e sorelle…”. Cosa si può dire dinnanzi a tanta malvagità, si è fatta una campagna propagandistica sulla salvezza della vita dei migranti che solcano il mare Mediterraneo per venire in Europa ed ora si tace  di fronte a decine di migliaia di morti, vittime abbandonate a alla sorte… qui il concetto di vita si è trasformato nella cinica scelta del soggetto da salvare e quello da far morire. Il concetto di “essere umano” è andato a farsi benedire, i corpi dei morti, parenti o amici che siano, vengono riposti o meglio…” buttati nei cassonetti”… come un sacchetto di pannolini sporchi di cacca o di rifiuti alimentari, oppure lasciati ai margini del marciapiede di una via pubblica…come carta straccia… ben in vista e come monito all’intera umanità.  No, non c’è più rispetto alcuno e per nessuno, ora vige la legge del più forte, i deboli sono destinati ad essere “cestinati” e non solo in Ecuador e nei paesi poveri, ma questo accade anche nella civilissima Spagna, in Catalogna in particolare, si sceglie chi far vivere o morire, ovviamente a discapito degli anziani. Il rispetto per la vita umana non esiste più…rassegniamoci e prendiamo atto che la parola di Dio al momento è persa, quel che conta nel 2020 è  solo…“la parola del denaro”… Forse il virus ci ricorderà che noi siamo tutti uguali o le divisioni diventeranno solchi profondi ? Ai posteri l’ardua sentenza. 02042020

…by… manliominicucci.myblog.it

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Coronavirus Covid, inferno Ecuador: cadaveri bruciati in strada o gettati nei cassonetti

MORTO IN TERRA

Giovedì 2 Aprile 2020

 Cadaveri gettati nei cassonetti. Cadavere bruciati, in strada. Sono scene drammatiche e infernali quelle vissute negli ultimi giorni a Guayaquil, la città che più di tutte le altre registra casi positivi di coronavirus in Ecuador. Secondo quanto riferito dai media del Paese, i corpi di coloro che sono morti nelle case, per il virus o per altri motivi, hanno iniziato a essere gettati sui marciapiedi, negli angoli, nei portoni o nei contenitori dell’immondizia, avvolti in rudimentali sacchi di plastica.

 Il problema del recupero delle persone decedute in città dura da più di una settimana, e le drammatiche foto dei cadaveri ritrovati in strada si sono diffuse sui social network del Paese. Il ritardo e la paura di contrarre il coronavirus hanno portato i cittadini a scelte disperate e, tra domenica e lunedì, i cadaveri di persone decedute con sintomi di Covid-19 o altre patologie sono iniziati ad apparire abbandonati negli angoli della città. Testimoni denunciano di aver chiamato i numeri di emergenza per far ritirare i morti, ma nessuno ha dato loro una soluzione e i corpi sono rimasti in casa per due e anche quattro giorni di attesa.

Coronavirus, Italia chiusa fino al 13 aprile. Speranza: prorogate tutte le misure. Conte: «Ritorno al lavoro graduale»

Guayaquil registra 1.615 casi sul totale di 2.302 nel Paese. Le autorità ecuadoriane hanno riconosciuto le difficoltà nel ritirare i cadaveri delle persone decedute, e di fronte a questa situazione il presidente Lenín Moreno ha annunciato lunedì la creazione di una Task Force sotto la responsabilità di Jorge Wated, in modo che i compatrioti che sono morti a Guayaquil abbiano la degna sepoltura che meritano. Wated ha riferito che le misure per velocizzare le sepolture «sono state già avviate e che i corpi riceveranno una tomba personale e non saranno messi in una fossa comune», come inizialmente proposto dalle autorità. Nel luogo, era stato anche proposto di realizzare un mausoleo, in ricordo dei deceduti.

 

 

IL MORTO DOVE LO METTO ? …NEL CASSONETTO..!ultima modifica: 2020-04-03T16:45:00+02:00da manlio22ldc
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