PROPRIO NELLA CITTA’ DELLA SOLIDARIETA’ ?

PROPRIO NELLA CITTA’ DELLA SOLIDARIETA’ ?

Se non erro mesi fa, il sindaco della citta, “ S.E. De Magistris il Supremo ”, in merito alla questione accoglienza manifestò pubblicamente solidarietà e sensibilità verso quei migranti che all’epoca dei fatti erano imbarcati e fermi al largo delle acque territoriali italiane sulle navi ONG ed ebbe a dire che avrebbe allestito una flotta di imbarcazioni col fine di raccogliere proprio quei migranti dalle navi ONG e trasportarli nella città da lui governata…cioè Napoli . Si sarebbe dovuta chiamare flotta partenopea, sinceramente un bel nome ed in onore alla città, meravigliosa iniziativa e idea, una flotta che soccorre in mare i poveri disgraziati che scappano dalle guerre e dalla fame è una iniziativa lodevole e da premio Nobel per l’amore e la solidarietà. Tutto bene allora nella città “partenopea” ? Mica tanto, perché l’attuale sindaco predica bene ma razzola sempre male, ama il fumo negli occhi e furbamente sa come usare il verbo strumentalizzare, infatti la famosa flotta partenopea non ha mai visto la luce né il varo di una sola di quelle imbarcazioni, né l’accoglienza di migranti via terra…. tanto fumo, come al solito, utile per riempire i media e stampa con le solite frasi slogan e titoloni esaltanti come se i problemi si risolvono con le chiacchiere, forse vanno bene agli elettori di sinistra che ancora oggi gradiscono l’antica cultura delle fandonie e chiacchiere, la solita politica ma sempre d’attualità.  Ed è curioso che quando alcuni episodi negativi legati al maltrattamento degli esseri umani riguardano extracomunitari o donne di colore in stato incinta si registrano sollevamenti popolari, indignazioni collettive, le TV e 8internet trasmettono l’immancabile video di smartphone girato in perfetta sincronia e  tempestività con l’evento negativo poi, magari tanti politici con in capo il sindaco ad esternare il proprio dissenso ed aggrapparsi a tutti i concetti della solidarietà, del rispetto della vita e dei ….”bambini”..  Già, e ora cari signori tutti, spiegatemi perché io non assisto alle solite  indignazioni del caso per questa giovane madre incinta ? Non ho idea se sia italiana e napoletana, bianca o nera, dal nome si direbbe una italiana e allora cosa vuol dire, che azioni vergognose e inconcepibili come quella del link  devono essere tollerate solo perché lei non è una extracomunitaria in cinta e per questa donna che ha rischiato per l’incolumità del/la suo/a bambino/a, visto che la poverina è stata costretta a recarsi a piedi in ospedale, discorsi e prese di posizioni a sua difesa non se ne fanno ?  Qui il capitano della flotta partenopea tace e non si eleva a paladino strenuo difensore della donna neo mamma ? L’on. Fratoianni e la sua collega Cirinnà non hanno nulla da dire, e come mai il TG nazionale non ne ha parlato ? E l’on. Scalfarotto è andata a vistare la nuova mamma e a sincerarsi delle sue condizioni psicologiche e fisiche ? Il solito schifo inenarrabile italiano, come a voler dire che a noi italiani è permesso fare tutto e non deve interessare a nessuno i tristi epiloghi di certe situazioni…e va bene così ? E allora continuiamo in questa direzione, la multa è certamente una “patacca della vergogna” da appiccicarsi sul petto dell’intransigente “ pubblico ufficiale ” e dell’amministrazione napoletana tutta, ogni giorno “migliaia di portoghesi “ il biglietto non lo pagano e lui proprio su quella donna doveva applicare le regole rigidamente e se non lo faceva che accadeva ? Falliva l’azienda dei trasporti urbani ? Francamente a me viene da ridere…però…”va bene così” . Tuttavia non posso fare a meno di ricordare a tutti  il clamore mediatico per un uovo sull’occhio di una ragazza di colore e per quanto tempo e come se ne è parlato, ed allora mi pongo un quesito : ma se la donna della multa fosse stata di colore e incinta, il bravo controllore gliela l’avrebbe fatta lo stesso la multa ? E se si, immaginate oggi di che starebbero a parlare e ad urlare i politici,  i Tg e tutti giornali ? Immaginatelo…..”va bene così”… 16082019

…by…manliominicucci.myblog.it

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Napoli, controllore dell’Anm multa e fa scendere dal bus una partoriente

E’ accaduto sulla linea 604. L’azienda: “Le circostanze addotte a giustifica non possono fare annullare il verbale”

napoli

 

di IRENE DE ARCANGELIS

15 agosto 2019

Quattro passi per sciogliere i muscoli in attesa del parto imminente. Pancione grosso, futura mamma di 28 anni. Che improvvisamente si piega in avanti. Dolori estesi, sudore, difficoltà a camminare. Le doglie sono cominciate. L’urgenza: arrivare in ospedale. Così, la mano sotto il ventre, Federica ringrazia il cielo quando vede arrivare un autobus della linea 604 diretto al Cardarelli.

Faticosamente sale a bordo, si siede e comincia a contare i minuti che la separano dal pronto soccorso. Immagina di tutto, arriva l’imprevisto nei panni di un controllore dell’Anm che le fa la multa e, invece di farsi carico dell’urgenza e trovare il modo di far arrivare al più presto la futura mamma in ospedale, la fa scendere dall’autobus lasciandola a se stessa. Tutto va bene, per fortuna. Federica partorirà una bella bambina qualche ora dopo e poi, una volta recuperata la calma fa ricorso contro la multa di cinquanta euro spiegandone i motivi. Niente da fare.

Se i controllori a bordo dell’autobus si incontrano solo in circostanze eccezionali ( come è successo a Federica), ancora più straordinario è il rigetto del ricorso da parte della struttura organizzativa commerciale dell’Anm: ” Le circostanze addotte (il parto imminente) a giustifica non possono essere motivo di annullamento del verbale elevatole”.

Braccio di ferro una tantum, a fronte dei tanti portoghesi che circolano sui bus di Napoli. E per qualcuno, da parte del controllore ( in quel momento pubblico ufficiale), una sorta di omissione di soccorso non prevista dal codice. D’altra parte Federica non ha inventato nulla. Allega al ricorso il verbale di pronto soccorso del Cardarelli delle ore 11,48 e la multa delle ore 11,20. Venti minuti prima, il tempo di arrivare in ospedale a piedi e a rischio di sentirsi male. Quindi la ricostruzione dell’accaduto.

“Sono salita sul bus senza titolo di viaggio, e quando il verbalizzante mi ha giustamente contestato la mancanza del biglietto, ho cercato di spiegare che a causa di un malessere improvviso, visto il mio stato, mi stavo recando con urgenza al Cardarelli. Tengo a precisare che alla data del verbale ero incinta, erano trascorsi le quaranta settimane e cinque giorni previsti per il parto che è avvenuto nella notte del giorno stesso. Mentre stavo passeggiando da sola in viale Colli Aminei ho avvertito dei dolori improvvisi e, spaventata, sono salita sull’autobus che sopraggiungeva. Quanto asserito è documentabile dal certificato di ingresso nel pronto soccorso “.

Quindi sottolinea Federica: “Il verbalizzante a cui avevo detto del malore invece di accompagnarmi all’ingresso del pronto soccorso mi ha invitata a scendere e ha tenuto a precisare che nella sua qualità di agente di polizia amministrativa era tenuto a rilevare l’infrazione in ogni caso ” . Ma niente da fare. La risposta dell’Anm è impersonale e potrebbe essere stata indirizzata a chiunque e in qualsiasi circostanza: ” All’atto del controllo lei si trovava a bordo di un nostro mezzo sprovvista di valido titolo di viaggio”. E “le circostanze non possono essere motivo di annullamento del verbale “.

Quindi il conto: euro 71,10 di multa che rischia di salire a 141,10. Infine l’ingiunzione. Azienda napoletana mobilità di una precisione svizzera. Multa non annullabile, far scendere dal bus una partoriente è altra storia.
 

PROPRIO NELLA CITTA’ DELLA SOLIDARIETA’ ?ultima modifica: 2019-08-17T14:00:00+02:00da manlio22ldc
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